venerdì 29 luglio 2016

12esima edizione ArtVerona 2016 con 120 gallerie, 12 progetti monografici e 16 spazi indipendenti ArtVerona / 14 -17 ottobre 2016





ArtVerona | Art Project Fair annuncia l'elenco degli espositori della 12a edizione: una manifestazione in crescita, con partecipazioni e proposte che profilano la sua identità. Verona, 20 luglio 2016 - ArtVerona definisce le linee guida della 12a edizione, in programma dal 14 al 17 ottobre 2016 a Veronafiere, con una selezione sempre più affinata di gallerie e un'attenzione ancora più mirata al mondo del collezionismo, grazie a iniziative dedicate e a un programma VIP taylor-made.
Sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati e forte della partnership con ANGAMC - Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, la manifestazione, riconosciuta tra le realtà più vivaci e innovative del settore, concentra le sue azioni nell'attenzione e cura ai suoi principali interlocutori, espositori e collezionisti.
Entra da quest'anno nello staff Antonio Grulli, critico d'arte a cui si affidano le relazioni con i collezionisti, avvicinando attraverso uno sguardo e una progettualità curatoriali gli amanti dell'arte, con un'apertura soprattutto alle nuove generazioni e alle realtà italiane.
Anche il programma dei talk, curato da Adriana Polveroni, apre un focus su scenari, prospettive e passioni che stanno alla base della nascita di una collezione.
Il connubio tra ragione e sentimento che muove il collezionista, è al centro del programma culturale in città, quest'anno ispirato a Wolfgang Amadeus Mozart, figura dal pensiero sempre attuale, fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei. Tra le mura del Museo di Castelvecchio, attraverso Il flauto magico, mostra curata da Andrea Bruciati, vengono proposte 16 opere provenienti da altrettante Collezioni italiane di rilievo, in dialogo con gli spazi e i percorsi espositivi riletti da Carlo Scarpa. Completano l’indagine Roberto Pugliese. La finta semplice al Museo degli Affreschi, Hermann Nitsch e il Teatro al Museo AMO, Raffaella Formenti. Note in do-lenti in Piazza dei Signori, Così fan tutte, rassegna di videoarte alla Protomoteca della Biblioteca Civica. Con questa edizione la fiera rafforza il dialogo tra moderno e contemporaneo intrapreso fin dal suo esordio, osmosi ribadita anche attraverso format sperimentali, dai quali sono emerse figure del sistema dell'arte diventate operative su scala internazionale. Sono 120 le gallerie che scelgono ArtVerona per consolidare e tessere nuove relazioni con collezionisti, critici, giornalisti, curatori e direttori di musei, questi ultimi protagonisti del fortunato format Level 0. Accanto alla Sezione Moderna e Contemporanea e alla Raw Zone, area che ospita 12 progetti monografici, nasce Tangram, una sezione dalla natura dialettica che prevede un dialogo condiviso tra le realtà coinvolte, un'opportunità pensata per supportare la crescita delle giovani gallerie di ricerca, in cui la fiera si fa interlocutrice attiva. 16 gli spazi indipendenti, selezionati da Cristiano Seganfreddo e ospitati in fiera, che si interrogano sul tema della condivisione (sharing economy/sharing art) e 18 le riviste di settore che rappresentano il mondo dell'editoria specializzata, con un allestimento rinnovato a cura dell'azienda Moroso, da anni a fianco di ArtVerona. L'ingresso di Catterina Seia, vicepresidente della Fondazione Fitzcarraldo, e Mauro De Iorio, collezionista, nel Comitato di Indirizzo di ArtVerona, accanto alle presenze di Giorgio Fasol, Michele Furlanetto, Salvatore Mirabile, Patrizia Moroso e Cristiano Seganfreddo confermano il percorso di crescita della manifestazione che, come hub economico e culturale, trova nel rapporto tra arte e impresa uno dei suoi tratti più specifici, con nuovi format quali Open Source e Alchimie Culturali.




SEZIONE MODERNA E CONTEMPORANEA

10 A.M. ART, MILANO ǀ A01 ART GALLERY, NAPOLI ǀ AARTE29 CONTEMPORARY, CASERTA ǀ ADD-ART ADDICTION ART, SPOLETO ǀ AICA-ANDREA INGENITO CONTEMPORARY ART, MILANO-NAPOLI ǀ ANTIGALLERY, MESTRE ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART, BOLZANO ǀ AREAB, MILANO ǀ ARENA STUDIO D'ARTE, VERONA ARTEA GALLERY, MILANO ǀ ARTERICAMBI, VERONA ǀ ARTESANTERASMO, MILANO ǀ ARTESILVA, SEREGNO GALLERIA ENRICO ASTUNI, BOLOGNA ǀ GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI, FOIANO DELLA CHIANA ǀ GALLERIA BIANCONI, MILANO ǀ GALLERIA BLU, MILANO ǀ BOCCANERA, TRENTO ǀ GALLERIA GIOVANNI BONELLI, MILANOCANNETO SULL’OGLIO-PIETRASANTA ǀ BONIONI ARTE, REGGIO EMILIA ǀ BOXART GALLERIA D'ARTE, VERONA ǀ CA' DI FRA' ARTE CONTEMPORANEA, MILANO ǀ MAURIZIO CALDIROLA ARTE CONTEMPORANEA, MONZA ǀ C+N CANEPANERI, GENOVA-MILANO-COURMAYEUR ǀ CARDELLI E FONTANA ARTE CONTEMPORANEA, SARZANA GALLERIA MICHELA CATTAI, MILANO ǀ GALLERIA CENTRO STECCATA, PARMA ǀ CLAUDIO POLESCHI ARTE CONTEMPORANEA, SAN MARINO ǀ GALLERIA CLIVIO, PARMA-MILANO ǀ ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA, MILANO ǀ COLOPHONARTE, BELLUNO ǀ COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA, BRESCIA CONCEPTUAL GALLERIA D'ARTE, BERGAMO ǀ LARA & RINO COSTA ARTE CONTEMPORANEA, VALENZA ǀ CREARTE STUDIO, ODERZO ǀ DE PRIMI FINE ART, LUGANO ǀ PAOLO MARIA DEANESI GALLERY, TRENTO ǀ DELLUPI ARTE, NOVARA ǀ DEP ART ARTE MODERNA & CONTEMPORANEA, MILANO ǀ E3 ARTE CONTEMPORANEA, BRESCIA EIDOS IMMAGINI CONTEMPORANEE, ASTI ǀ GALLERIA FERRARI, TREVIGLIO ǀ FERRARIN ARTE, LEGNAGO GALLERIA FORNI, BOLOGNA ǀ FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA, FIRENZE ǀ GAGLIARDI E DOMKE, TORINO GASPARELLI ARTE CONTEMPORANEA – IMPERFETTOLAB, FANO-LONGIANO ǀ GIOVANNI ALTAMURA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, ROMA ǀ GALLERIA GIRALDI, LIVORNO ǀ GUIDI&SCHOEN ARTE CONTEMPORANEA, GENOVA ǀ GALLERIA IL PONTE, FIRENZE ǀ ISOLO 17 GALLERY, VERONA ǀ KANALIDARTE, BRESCIA ǀ LABS GALLERY, BOLOGNA ǀ L'ARIETE ARTECONTEMPORANEA, BOLOGNA ǀ LATTUADA STUDIO, MILANO GALLERIA D'ARTE L'INCONTRO, CHIARI ǀ LUCA TOMMASI, MILANO ǀ MAAB GALLERY. MICHAEL BIASI, MILANOPADOVA ǀ GALLERIA MALINPENSA, TORINO ǀ GALLERIA MARCOLINI, FORLÌ ǀ PRIMO MARELLA GALLERY, MILANO MARIGNANA ARTE, VENEZIA ǀ GALLERIA MASSIMODELUCA, VENEZIA ǀ MAZZOLENI GALLERIA D'ARTE, TORINOLONDRA ǀ MELZI FINE ART, MILANO ǀ MENHIR ARTE CONTEMPORANEA, LA SPEZIA-MILANO ǀ METRONOM, MODENA ǀ GALLERIA MICHELA RIZZO, VENEZIA ǀ MLB GALLERY, FERRARA | MLZ ART DEP, TRIESTE ǀ MOROTTI ARTE CONTEMPORANEA, DAVERIO ǀ GALLERIA D'ARTE NICCOLI, PARMA ǀ OFFICINE DELL'IMMAGINE, MILANO OFFICINESAFFI, MILANO ǀ GALLERIA OPEN ART, PRATO ǀ OSART GALLERY, MILANO ǀ PASSAGGI ARTE CONTEMPORANEA, PISA ǀ NICOLA PEDANA ARTE CONTEMPORANEA, CASERTA ǀ ALBERTO PEOLA ARTE CONTEMPORANEA, TORINO ǀ GALLERIA GIUSEPPE PERO, MILANO ǀ POGGIALI E FORCONI, FIRENZE ǀ POLESCHI ARTE, LUCCA-MILANO ǀ POLIART CONTEMPORARY, MILANO-ROVERETO ǀ PROGETTOARTE-ELM, MILANO ǀ PROMETEOGALLERY BY IDA PISANI, MILANO ǀ PROPOSTE D'ARTE, LEGNANO ǀ PUNTO SULL'ARTE, VARESE ǀ STUDIO D'ARTE RAFFAELLI, TRENTO ǀ RIGO GALLERY, BUSSOLENGO ǀ GALLERIA ROSSMUT, ROMA ǀ SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, FIRENZE ǀ GALLERIA SPAZIA, BOLOGNA ǀ SPAZIO NUOVO, ROMA ǀ SPIRALE MILANO – POLIMNIA, MILANO-FORTE DEI MARMI ǀ GALLERIA TONELLI, MILANO ǀ TORNABUONI ARTE, FIRENZE-MILANO-FORTE DEI MARMI-PARIGI-LONDRA-CRANS MONTANA ǀ NICOLA TURCO ARTE CONTEMPORANEA, PARMA ǀ VALMORE STUDIO D'ARTE, VICENZA | VV8 ARTE CONTEMPORANEA, REGGIO EMILIA


RAW ZONE
A+B CONTEMPORARY ART, BRESCIA ǀ AMT PROJECT, BRATISLAVA–MILANO ǀ ANALIX FOREVER - ART CONTEMPORAIN, GINEVRA ǀ ANNARUMMA GALLERY, NAPOLI ǀ ARRIVADA, MILANO ǀ ARTRA GALLERY, MILANO ǀ GALLERIA COLLICALIGREGGI, CATANIA ǀ FURINI CONTEMPORARY, ROMA ǀ PLACENTIA ARTE, PIACENZA ǀ TRAFFIC GALLERY, BERGAMO ǀ VILLA CONTEMPORANEA, MONZA ǀ Z2O SARA ZANIN GALLERY, ROMA

TANGRAM
GALLERIA COLLICALIGREGGI, CATANIA ǀ DOPPELGAENGER, BARI ǀ GALLERIA FUORICAMPO, SIENA ǀ RIZZUTOGALLERY, PALERMO


i7 – SPAZI INDIPENDENTI
ASPRA.MENTE, VENEZIA | ATIPOGRAFIA, ARZIGNANO (VI) | ATRII, MILANO | CAFFE’ INTERNAZIONALE, PALERMO | COLLEZIONEBONGIANIARTMUSEUM.IT, SALERNO | FONDAZIONE RIVOLI2, MILANO | KANICHENHAUS, TORINO | LOCALEDUE, BOLOGNA | MICRO CRÉDIT ARTISTIQUE, MOENA (TN) | MUSEO D’INVERNO, SIENA | MYHOMEGALLERY, VERONA | RADIO PAPESSE, SIENA | SHARING HDEMY, ROMA | THE BLANK CONTEMPORARY ART, BERGAMO | Z.N.S. PROJECT, PALAGIANO (TA) | ZOE IMPRESA SOCIALE, LODI  

EDITORIA/ARTE
ANGAMC - ASSOCIAZIONE NAZIONALE GALLERIE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, MILANO ǀ ALLEMANDI - IL GIORNALE DELL'ARTE - IL GIORNALE DELLE FONDAZIONI, TORINO ǀ ARTE - CAIRO EDITORE, MILANO ǀ ARTEAM – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA CULTURA E LE ARTI CONTEMPORANEE, ALBISSOLA MARINA | ARTEECRITICA, ROMA ǀ ARTEIN - INTERNATIONAL ART MAGAZINE, VENEZIA ǀ ARTFORUM INTERNATIONAL, NEW YORK, USA ǀ ARTPRICE.COM, SAINT ROMAIN AU MONT D'OR, FRANCIA ǀ ARTRIBUNE, ROMA ǀ ATPDIARY - CONTEMPORARY ART ONLINE MAGAZINE, MILANO ǀ COLLEZIONE DA TIFFANY, FIRENZE ǀ EMMEBI ARTE E LIBRI, MILANO ǀ ESPOARTE CONTEMPORARY ART MAGAZINE, ALBISSOLA MARINA ǀ EXIBART, ROMA ǀ JULIET ART MAGAZINE, MUGGIA ǀ MANFREDI EDIZIONI, IMOLA ǀ PARALLELO42, PESCARA ǀ RIVISTA SEGNO, PESCARA.



L'ARTE IN SICILIA NEGLI ANNI SETTANTA



L'arte in Sicilia negli anni settanta

Mostra Arte in Sicilia negli anni "settanta" alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, 
Piazza San Francesco 1, dal 29 luglio al 25 settembre 2016.    
Vernissage  venerdi 29 ore 19.



Questa raccolta di opere, di artisti, che hanno determinato il clima culturale e il carattere di quelli Anni ‘”Settanta” del Novecento in Sicilia, vuole essere come lo still life, parziale ma eloquente, di un’azione vitale che si è svolta in un tempo ormai lontano e oggi ritorna nei tanti frammenti sospesi che acquisiscono il valore della ricerca, dell’effrazione, di un anticonformismo attivo ed autentico, di intelligenze e personalità ricettive e originali, alcune di queste ancora oggi presenti e operanti, con una certa continuità evolutiva, nello scenario artistico siciliano e nazionale, altre oscurate, se non mortificate, da una distrazione colpevole e superficiale, altre ancora sospese dalla morte nel gesto vitale di una creatività che sarebbe stata ancora capace di dare i suoi frutti nel nostro presente.

Eppure, ancora non era stato pensato in Sicilia (ne’ a Palermo, ne’ a Catania, aree maggiormente interessate dai fenomeni dell’arte) un tentativo come quello oggi proposto alle Fabbriche Chiaramontane che indicano, così, un percorso consapevole di non essere esauriente ma certo che esso vada proseguito, approfondito, valorizzato, pensando in futuro di estendere questa ricerca persino agli anni “Ottanta”, anch'essi trascurati dalle istituzioni culturali e non ancora affrontati dagli storici dell’arte siciliana.
È così che da una ricerca dell’Associazione, nutrita dal confronto con altre figure di esperti e appassionati della materia, nasce questa esposizione che delinea uno scenario creativo che si avvale delle opere di:
Gaetano Testa, Nino Titone, Giacomo Baragli, Francesco Carbone, Tino Signorini, Gigi Martorelli, Mario Pecoraino, Tano Brancato, Antonio Brancato, Enzo Indaco, Antonio Freiles, Michele Canzoneri, Ferdinando Valentino, Guido Colli, Nicolò D'Alessandro, Toti Garraffa, Enzo Patti, Mario Vitale, Ninni Sacco, Rosario Bruno, Gai Candido, Franco Cilia, Gino Cilio, Silvio Guardi, Carlo Lauricella, Giovanni Leto, Vincenzo Nucci, Alfredo Romano, Lillo Rizzo, Franco Spena, Giusto Sucato, Gaetano Lo Manto. 


giovedì 28 luglio 2016





StellainArte 2016 
dal 28 luglio al 21 agosto 2016




 A cura di Silvio Massanova 
silvio.massanova@hotmail.it 

giovedì 21 luglio 2016

Tra costrizione e libertà: l'arte è tutt'altra cosa!!!

L'arte è molto più democratica 
di tutte le dittature 
presenti ancora nel mondo



Turchia, luglio 2016



 L’ultima performance di Spencer Tunick a Hull, 
con un mare di corpi blu - luglio 2016 






giovedì 14 luglio 2016

Hull, un mare tutto dipinto di blu



"Il Mare di Hull", aspettando il 2017, quando Hull sarà capitale britannica della cultura.


3.200 persone nude e completamente dipinte in quattro diverse tonalità di blu si sono incontrate nella città inglese di Hull; la cittadina del nord est dell'Inghilterra affacciata sul canale Humber,  in collegamento diretto con il  Mare del Nord  per farsi fotografare da Spencer Tunick, artista statunitense specializzato nella fotografia collettiva di persone nude in diversi ambienti. Le foto sono state commissionate dalla Ferens Art Gallery di Hull.   

“Il Mare di Hull“, questo il nome dell’istallazione, ha visto tra i partecipanti persone di tutte le età. Il fotografo statunitense ha realizzato in questo modo la più grande installazione d’arte del Regno Unito.  Le sue performance collettive  nascono come dei  “tableau vivant” e fanno dell’azione artistica collettiva  il caposaldo della libertà obbligando a riflettere su quanto siano labili i confini tra pubblico e privato, tra collettivo e individuale. Svuotando i corpi della loro sensualità e sessualità, questi,  ritornano ad essere  semplici presenze incantate dentro consueti e normali contesti urbani. 

Da qui nasce la poesia di Spencer Tunick che non progetta situazioni  formali e ambientali  come fa Christo, ma propone   accadimenti teatrali  che nascono dalla lunga tradizione  della storia dell’arte in cui il pubblico occasionale fa parte a pieno titolo dell’opera realizzata ripresa prima come azione e poi ridata in forma di documento fotografico.  Decisamente una fantastica onda  umana blu, verde, azzurra che ha invaso la cittadina di Hull, una folla  di mare di  monoliti blu  trasformata in acqua che fuoriesce e fluisce attraverso una città che una volta era stata improvvisamente inondata, cercando così di fondere l’eredità marina di questa città con il suo aspetto urbano.  Il progetto verrà completato nel 2017, quando Hull sarà capitale britannica della cultura. 


Video:

Il “Mare di Hull”, nudi e dipinti di blu (video)
In 3200 si sono tolte i vestiti e si sono fatte fotografare per l’installazione di Spencer Tunick per celebrare il legame della città con il mare

 

Thousands of people strip and paint themselves blue in Hull

durata  min. 1:36



Thousands of people strip and paint themselves blue in Hull


durata  min. 0:30

giovedì 7 luglio 2016

Giorgio Ferri e Alessandra Angelini, EC0.4 - Caravaggio

Monastero di San Giovanni Battista - Ex Ospedale
Sala dei Cloni
Largo Donatori di Sangue
Caravaggio - BG

In occasione di 
EC0.4
Festival delle Arti Contemporanee
27 maggio - 2 ottobre 2016



Giorgio Ferri e Alessandra Angelini
presentano i loro esperimenti artistici più recenti

EC0.4 Festival delle Arti Contemporanee, oggi alla sua quarta edizione, 
si svolge con l'obiettivo di creare un dialogo tra le eccellenze artistiche storiche e
contemporanee cittadine, oltrepassando i confini territoriali grazie ad artisti ospiti
provenienti dal panorama italiano ed internazionale più fervente.
Prendono vita sei differenti esposizioni, sei mostre attraverso le quali saranno esposti al
pubblico i lavori e le ricerche più recenti degli artisti membri di Caravaggio
Contemporanea abbinati ad altrettanti artisti selezionati fra i numerosi partecipanti al
bando omonimo, con poetiche artistiche, approcci creativi e provenienze geografiche
differenti.

Ad accompagnare ogni binomio l'opera del cittadino più illustre di Caravaggio,
Michelangelo Merisi, fulgido esempio artistico con cui gli artisti contemporanei si
troveranno a confrontarsi.



opera di Alessandra Angelini


Inaugurazione venerdì 8 luglio ore 21.30 
8 luglio – 17 luglio

Orari di apertura:
sabato e domenica
11.00 – 13.00
16.00 – 19.30
Ingresso gratuito
Visite guidate scolaresche su richiesta



mercoledì 6 luglio 2016

81° Compleanno del Dalai Lama

81° Compleanno del Dalai Lama

CAPUA - Palazzo Fazio / SALVUM MUSEUM MATRIS MATUTAE


PROGETTO MOSTRA MAIL ART



TITOLO:  SALVIAMO IL MUSEO DELLE MADRI
  Save the museum of “mothers"
SALVUM MUSEUM MATRIS MATUTAE


Organizzato da Associazione culturale CAPUANOVA, Capua Palazzo Fazio
e Padiglione Tibet di Ruggero Maggi,  Milano
in collaborazione con AISLO (Milano e Caserta) e Associazione Aliante (Capua)

Con la supervisione ed assistenza tecnico scientifica del Dipartimento di Lettere e Conservazione dei Beni Culturali, cattedra di arte contemporanea, della II Università degli Studi di Napoli.

Patrocini
- Regione Campania
- Amministrazione Provinciale di Caserta
- Comune di Capua
- Camera di Commercio di Caserta


L'invito a partecipare sarà inviato a cura degli organizzatori corredato di notizie e immagini sul Museo e sulla straordinaria collezione delle Matres che vi sono conservate.
Tema le madri di Capua (vedi documentazione allegata)
Formato e tecnica liberi
Le opere dovranno essere inviate al  Museo Provinciale Campano, Via Roma, n.68 -  81043 Capua (CE).

La catalogazione sarà curata dall'Associazione Capuanova e dagli allievi del Dipartimento di Lettere e Conservazione dei Beni Culturali della II Università di Napoli.
Tutte le opere pervenute saranno pubblicate su apposita  pagina Fb e sul sito web dell'associazione Capuanova (www.Capuanova.it).

La mostra è prevista per la prima settimana di dicembre e sarà allestita presso la sala delle Matres Matutae del Museo Provinciale Campano dove resteranno esposte per 4 settimane.

A fine mostra le opere resteranno nell'archivio del Museo che si è impegnato a predisporre una bacheca dove le opere saranno esposte per due settimane, a rotazione, in modo permanente, creando così un fondo mail art dedicato alla figura della madre.

E' prevista la stampa di un manifesto-catalogo che sarà inviato a tutti i partecipanti.


Ulteriori informazioni e notizie sul sito www.provincia.caserta.it/museocampano.
Interessanti anche le informazioni reperibili cercando “le madri di Capua” e Mater Matuta.



LE MADRI DEL MUSEO CAMPANO DI CAPUA

 Visit: 






martedì 28 giugno 2016


EMILIO ISGRO' FIRMA L’IMMAGINE GUIDA DELLA DODICESIMA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO


sabato 15 ottobre 2016
24 musei AMACI e 1000 realtà in tutta Italia
per il dodicesimo anno consecutivo
aprono gratuitamente al pubblico i loro spazi
e inaugurano ufficialmente la stagione dell’arte contemporanea





Preghiera per l’Europa, 2016
 Emilio Isgrò per la Dodicesima Giornata del Contemporaneo 




Si svolgerà sabato 15 ottobre 2016 la Dodicesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione organizzata ogni anno da AMACI, l'Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, per portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico.

Per questa dodicesima edizione, i direttori dei 24 musei associati hanno chiamato a realizzare l'immagine guida Emilio Isgrò, proseguendo il progetto avviato nel 2006 di affidare a un artista italiano di fama internazionale la creazione dell’immagine guida della manifestazione. Isgrò succede a Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012), Marzia Migliora (2013), Adrian Paci (2014) e Alfredo Pirri (2015).


 Emilio Isgrò

Preghiera per l’Europa, l’immagine creata appositamente dall'artista per la Giornata del Contemporaneo, mostra un’Europa cancellata che estende i suoi confini oltre a quelli dell’Unione Europea, abbracciando idealmente i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Realizzata a marzo 2016, prima del recentissimo referendum che ha sancito la scelta della Gran Bretagna di uscire dalla UE, l’immagine vuole essere una riflessione sulle divisioni – geografiche, politiche, culturali – che oggi più che mai alimentano sentimenti e spinte nazionaliste che la storia sperava di aver cancellato. “La mia Preghiera per l’Europa  sottolinea Emilio Isgrò – non vuole suggerire sgomento e paura; ma offrire, piuttosto, la possibilità di un confronto con chi, al di qua e al di là del Mediterraneo, chiede alla terra dei tre monoteismi di sovrapporre il suo “volto umano” alla maschera atroce di un mondo troppo condizionato da guerre e da conflitti. Nessuno può illudersi che l’arte, da sola, possa cambiare l’universo ma certamente tocca agli artisti e alle formiche, cioè alle creature più fragili, esprimere quella forza oscura capace di mutare la disperazione in speranza. Per questo l’arte deve essere libera da condizionamenti ideologici e mercantili: per riacquistare la credibilità perduta agli occhi di chi ne ha veramente bisogno […] È quando cominciamo a pregare tutti insieme – artisti e formiche, religiosi, miscredenti e laici – che la preghiera diventa finalmente efficace. E il cielo si intenerisce”. Una riflessione sulle divisioni, dunque, e sulla necessità di recuperare dal profondo quel senso di inclusione, quella capacità di sentirsi uniti e fare fronte comune che permette di costruire, anziché distruggere, e di essere più forti di fronte alle difficoltà.


Dal 29 giugno al 25 settembre, a Milano, Isgrò sarà inoltre protagonista di una grande mostra antologica contemporaneamente allestita in tre sedi, a cura di Marco Bazzini, promossa dal Comune di Milano | Cultura, da un’idea dell’Archivio Emilio Isgrò. A Palazzo Reale sarà esposta una selezione di lavori storici ricca di oltre 200 opere tra libri cancellati, quadri e installazioni; alle Gallerie d’Italia, sarà presentata l’anteprima del celebre ritratto di Alessandro Manzoni dipinto da Hayez e cancellato in bianco; alla Casa del Manzoni, l’artista sarà presente sempre con un nuovo lavoro: I promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati.

venerdì 24 giugno 2016

Marcello Diotallevi / Autoritratti formato tessera


Marcello Diotallevi. Autoritratti formato tessera
Galleria Arianna Sartori, Mantova

Si è conclusa la personale “Autoritratti formato tessera” dell’artista Marcello Diotallevi, alla Galleria Arianna Sartori di Mantova. Artista di fama internazionale, ritorna per la terza volta ad esporre per il pubblico mantovano: nel 2008 aveva presentato la personale “Lettera di Citera” e nel 2010 “Arabe Fenici e Fiabe al Vento”.  Qui il significato, al di là dell’intrigante congegno linguistico-iconico, è da ricercare nell’idea-progetto di una “ripetizione differente.
La ricerca di Diotallevi si incentra in un gioco combinatorio il cui oggetto è la propria immagine; o meglio, la sua “riproduzione meccanica”, servendosi nel modo più usuale del “fai da te” fotografico cui sono adibite le apposite “cabine”. Autolesionismo a parte (“fa a pezzi” il proprio volto a colpi di forbici: sulla carta, è vero, tuttavia la metafora è bruciante) c’è il declassamento di questo “luogo” pittorico di illustre ascendenza che è l’autoritratto, a prodotto “senza qualità”.
Su di essa Diotallevi interviene con un procedimento di scomposizione-ricomposizione. Rimescolando però le car-te, per cui a reintegrarsi tra loro, per ricostruire l’insieme. Ne risulta un mosaico scombi-nato, dove i diversi spezzoni di tratti somatici, capi di vestiario, “ornamenti”, sono arbitrariamente accostati in mo-do da offrire quattro “apparenze” diverse dello stesso individuo. 






Marcello Diotallevi è nato il 24 aprile del 1942 a Fano. Ha vissuto a Roma dal 1946 al 1974 dove, per un decennio, ha esercitato l'attività di restauratore presso il Laboratorio di restauro in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all'insegna dell'irrequietezza. Come pittore prima, poi come scultore - nei primi anni Settanta -, quindi per un po' si occupa di grafica e infine inizia a scrivere. Sul finire degli anni Settanta hanno inizio le sue incursioni nell'area della Mail Art e della Poesia Visiva. In oltre quarant'anni di costante attività ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Ha allestito mostre personali nelle maggiori città italiane e all'estero, partecipando nel contempo a esposizioni collettive in tutto il mondo. Fa parte del gruppo di intervento artistico "I metanetworker in spirit". Si occupa in prevalenza di Poesia Visiva, Mail Art, installazioni e libri d'artista. E' l'autore della copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne - Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur, 1983). Nel 2007 è invitato al 52° Biennale di Venezia, Eventi Collaterali, "Camera 312 - promemoria per Pierre". Figura nella Storia dell'arte italiana del ‘900, Generazione anni Quaranta di Giorgio di Genova, edizioni Bora, Bologna 2007. Dal 1974 abita a Fano.


domenica 19 giugno 2016

Christo, poi, disse ai pellegrini di camminare sulle acque dell’Iseo.


 


Il miracolo di Christo.

Come per miracolo, è stato inaugurato il ponte dell’artista Christo  invitandoci a  camminare sulle acque del lago. I discepoli ammaliati dal nuovo Christo  si sono moltiplicati  e come per miracolo dei pani e dei pesci, hanno atteso l’alba, otto lunghe ore dall’apertura di «The Floating Piers», Il progetto nato nel 1970 è  realizzato grazie all’incontro  tra l’uomo dei miracoli Christo Javacheff, il curatore Germano Celant e l’industriale Beretta, proprietario dell’isolotto di San Pietro, che ha stabilito i contatti con le autorità locali agevolando praticamente tutto l’iter burocratico dell’evento. L’artista newyorkese, nato in Bulgaria nel 1935, con questa azione ha collegato Montisola e l’Isola di San Paolo alla terraferma con una passerella pedonale ricoperta di tessuto giallo dalia. L’opera, lunga 3km nel suo tratto più lungo e 4.5 complessivamente.  Si prevede un afflusso di un milione di “pellegrini” per sperimentare il prodigio delle acque. Tante anime pie in cerca stimoli e suggestioni, dopo Gesù, possono finalmente realizzare il sogno di aver camminato sulle acque e tramandare  orgogliosamente ai posteri il miracolo di Christo re del lago d’Iseo, percorrendo tra il pontile principale (che collega Montisola a Sulzano) e  i due altri  tronconi che collegano Montisola all’Isola di San Paolo, di proprietà della famiglia Beretta, (produttore di armi e occasionalmente anche sponsor).  Insomma, un   vero miracolo!!!





A questi eventi mondani il pubblico di oggi partecipa  numeroso alla ricerca di nuovi stimoli che lo possano stupire. In questi ultimi anni, poi,  si è passati dalla  frequentazione del libro, dell’opera d’arte, dei musei e dei cinema, alla  partecipazione e presenza di massa nei supermercati, condividendo qualsiasi  evento spettacolare  (inclusa  la Biennale di Venezia),  dove  la regola chiave è essenzialmente “esserci”, divertirsi  e essere stupiti a tutti i costi. Praticamente una frequentazione da Luna Park  con un convoglio dei divertimenti che di arte non propone un bel niente tranne che il mero evento provvisorio e spettacolare.  




Secondo  lo storico dell'arte Philippe Daverio la passerella di Christo  è  semplicemente un’attrazione, un’alternativa alle sagre di paese, “una baracconata”, aggiungendo: “non è arte, perché l'arte è altra cosa”. Infatti, manca l’ambiguità, la complessità,  la profondità che la vera arte ti può suggerire. Per cui, il progetto provvidenzialmente  e provvisoriamente di the Floating Piers, rimane solo un’azione effimera, debolmente provocatoria  che si conforma  e si stabilizza in superficie come  pura spettacolarizzazione  ludica del vivere contemporaneo.   Sandro Bongiani


giovedì 16 giugno 2016

"WHAT WOULD YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH BEUYS"




OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

La Galleria Tutta Virtuale

La Ophen Virtual Art Gallery è la prima galleria virtuale in cui l’arte contemporanea diviene virtuale e interattiva. Nessun muro e nessuna sala bensì solo il web per accogliere le opere, un luogo in perenne evoluzione dove si alternano i lavori di artisti più e meno noti. Ciò permette agli artisti emergenti di usufruire gratuitamente di una vetrina costante e consente, a quelli con maggiore esperienza nel settore, di rendersi sempre più internazionali. La Ophen Virtual Art Gallery è sempre pronta a spalancare le sue porte proponendosi come ponte tra l’arte in senso stretto e l’innovazione della rete internet. Senza dubbio si tratta, allo stato attuale, della prima e più importante galleria on-line a livello mondiale che si occupa di arte contemporanea. 

Visit.




Fino al 27 agosto 2016 ospita la mostra virtuale 2.0




"WHAT WOULD YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH BEUYS"



venerdì 10 giugno 2016

Napoli, Personale di BLEDAR HASKO - MOVIMENTO APERTO.




BLEDAR  HASKO





Inaugurata  Giovedì 9 giugno 2016 dalle ore 17, presso MOVIMENTO APERTO via Duomo 290/c Napoli la mostra  fotografica di BLEDAR HASKO.

Introdotta dal testo di UGO PISCOPO, intitolato: "Si, ma non a casa mia o nel recinto di casa mia - Il buio alla luce del sole" .  Marcello Francolini tracce le note biografiche   del giovane giornalista albanese. 

La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno il lunedì e il martedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00, il mercoledì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e su appuntamento. 
info: 3332220274







Sì, ma non a casa mia o nel recinto di casa mia
Il buio alla luce del sole
di Ugo Piscopo


Nella luce piena di un giorno estivo, non turbato da tempeste o da altri avversi fenomeni atmosferici, tutto l’esistente materializzato non può non essere esposto al sole. E su questo saremmo pronti a giurare, che è così, che non può essere diversamente. Invece, è diversamente nel mondo attuale e sotto i nostri occhi in Occidente, dove in piena esposizione alla luce del sole resistono, anzi minacciano di dilatarsi e di crescere a montagne, irriducibili, intransitive, consistenze di tenebra. E’ la tenebra che sfida la meridianità, che anzi, alla maniera dell’antimateria che divora la materia, incombe sulla storia, sulla civiltà, sui valori pronta a fagocitarli. E sarà, nel caso che la minaccia abbia successo, la fine, cioè il ritorno ai primordi. Il cerchio rischia di chiudersi. Sarà un ritorno a quando si avviò il processo dell’autoconsapevolezza umana, fondata sulla presa d’atto che si era “pura e semplice carne” esposta, tra l’altro, agli assalti dei predatori, in particolare dei leoni, come sostiene David Quammen in “Alla ricerca del predatore alfa” (ed. Adelphi). Anche oggi, nel nostro soffertamente amato Occidente sembra che si venga allargando a slavina l’autoconsapevolezza che si è nient’altro che “pura e semplice carne” esposta ai predatori affamati. E, nel nostro immaginario eccitato dalla paura, ci fingiamo che i predatori affamati siano i migranti. Che dovremmo accogliere, dice Habermas, non tanto in nome dei valori, quanto in nome dei loro diritti. Invece, li guardiamo soltanto come masse in fuga che ispirano terrore. E, per sovrappiù, scarichiamo tutta la responsabilità di questo stato di cose sui governi. I quali, purtroppo, hanno gravi responsabilità nell’affrontare i problemi con lentezza, tortuosità, contraddizioni, come si registra all’interno dell’area dell’U. E., dove si è perfino disponibili a finanziare Stati terzi, perché si facciano loro carico di alleggerire e magari risolvere le difficoltà. Perché risulta naturale che siano gli “altri” a vedersela con gli “altri”. Ma la delega sia ai governi, sia agli “altri” è soluzione che non funziona. Che, anzi, mette a nudo la disumanità, baratrale, travolgente, che fermenta e cresce dietro la facciata della nostra umanità. All’aspetto e alle proclamazioni dei diritti e dei valori, ci inventariamo tutti sul registro di esseri umani, di cittadini che si riconoscono come portatori di diritti e di doveri in fatto di uguaglianza, di libertà, di fraternità. Ma tutto questo va bene, finché ci torna comodo nelle recite e nelle pratiche, che avvantaggiano noi altri, come privilegiati. Nel momento, però, in cui siamo chiamati alla prova della condivisione con gli altri delle loro sventure (fame, violenza, persecuzioni, guerra, povertà), ci precipitiamo a impiantare reticolati, a sbarrare le frontiere, ad alzare muri, a mobilitare truppe di difesa del suolo nazionale.

Esemplari sono le terribili scene di Idomeni, nella Penisola Balcanica, in territorio macedone, dove il flusso di migranti, dalla Siria, dall’Afghanistan e da altre terre devastate e in via di ulteriore devastazione, è stato bloccato. Ogni giorno i giornali, le tv, la radio, ne parlano. Qua, adesso, ci giungono questi scatti in diretta di Bledar Hasko, che è andato a documentarsi sul luogo. Egli ha, con finezza di intuito, distribuito l’insieme degli scatti lungo l’arco di un giorno, che naturalmente va dal mattino alla sera. Sotto tale aspetto, ci aspetteremmo di vedere in sequenza, dopo le pallide luci mattinali, l’accendersi della luce piena nel corso della giornata, fino al suo stemperarsi col tramonto. Invece, l’intera vicenda della  giornata si assorbe in un triste pallore crepuscolare, sempre identico a sé stesso e al proprio squallore. Il giorno non c’è. come non c’è l’aurora, come non c’è la sera. C’è soltanto un giorno che non è giorno, c’è solo un ambiente straniato, irriconoscibile, fuori della storia e del bene e del male. E’ il limbo degli esseri umani, a cui si nega il diritto fondamentale di vivere e muoversi in un mondo umano. “Questi”, potremmo dire parafrasando Dante, “non hanno [neppure] speranza di morte”.


Bledar Hasko/ Biografia:  nasce a Gjirokaster il 16 settembre 1982. Nato tra le case di pietra che si estendono concentriche attorno ad un colle, dove in cima un castello si estende per millecinquecento metri, Bledar non poteva che sviluppare una geografica consapevolezza nel guardare il mondo. In una città riposta a valle di un abbraccio di montagne la vista impone uno sforzo immaginativo ulteriore, come avendo davanti la siepe leopardiana. A 17 anni pubblica una raccolta di poesie. Questo evadere oltre fino al mare dell’Adriatico lo porta in Italia a diciannove anni. Arriva a Salerno, dove per un anno frequenta la Facoltà di Economia, ma l’amore per la letteratura si ravviva e decide di iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Inizia il legame con la famiglia Francolini, Mauro, Antonella e Marcello. Con quest’ultimo fin da subito nasce un’intesa naturale come il ciclo dell’acqua dal mare al cielo e viceversa. Nasce l’esperienza del gruppo teatrale La Famiglia, la casa Francolini diviene non solo casa, ma covo di stimoli capaci di dare sfogo a quella già posseduta voglia di oltrepassare “la siepe”. Alla naturale propensione per la scrittura, con il teatro affiora l’amore al racconto della realtà. Inizia così la sua carriera giornalistica che lo porta a maturare esperienze parallele nell’ambito della carta stampata, della televisione, del foto-giornalismo e del web. Bledar Hasko è per tutto un uomo della strada, vorace di raccogliere i fatti del mondo, ma da una posizione ravvicinata, per non perdere nulla delle sensazioni che ne esalano: odori, rumori, vocii e sguardi. Il suo autore preferito, che è anche protagonista del suo lavoro di tesi, è Curzio Malaparte, da cui in ultimo eredita l’amaro sguardo verso l’estremità dell’essere. Tutto ciò si incontra nello spazio della Fotografia che è diventato il mezzo più chirurgico per entrare nella carne dei fatti. La fotografia è occasione di incontro diretto, di scambio, di pensieri che intercorrono tra gli scatti. È infine l’occasione prediletta per conoscersi con il corpo, quello stesso corpo che è poi il CorpoComune, pensiero artistico che ancora nasce dal covo Francolini.     Marcello Francolini