venerdì 29 agosto 2014

GINA PRITTI TUTTI AL LAGO



SENZA 
PAROLE
 
DEDICATO A
GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI
DI
GINA PRITTI
TUTTI AL LAGO
 
ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART
DI SALERNO
  

 
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VIDEO 
copia 12/100  firmata dall'autore
presente presso la Collezione Bongiani Ophen  Art Museum di Salerno
 

giovedì 28 agosto 2014

La poetica del silenzio di Omar Galliani incontra il metafisico Morandi



Le stanze abitate da Morandi dall’11 luglio al 30 ottobre 2014, accolgono le opere di Omar Galliani che, a ben guardare, hanno diversi aspetti propri anche dell’universo morandiano.
 
 
 Le poetiche di due artisti silenziosi, che preferiscono alle parole il fruscio della matita, si trovano idealmente a confronto sulle colline bolognesi. A Grizzana Morandi, in provincia di Bologna, la casa tanto cara a Giorgio Morandi, ospita per la prima volta, come sede espositiva, le opere di un altro artista: Omar Galliani che ha fatto conoscere il grande disegno italiano in tutto il mondo.
 
Omar Galliani

 
La mostra s’inserisce in una più ampia rassegna che prevede anche la mostra fotografica di Luciano Leonotti, che per la prima volta fotografa nella sua interezza “Casa Morandi” e l’inaugurazione di “Fienilelab”, il laboratorio d’arte che ospita una mostra di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

 

Omar Galliani incontra Giorgio Morandi
A cura di Eleonora Frattarolo
Grizzana Morandi (BO)
Casa-studio Giorgio Morandi e fienili del Campiaro
11 luglio – 30 ottobre 2014
Per informazioni: Tel. 051 6730311 / 320 9455295
e-mail biblioteca@comune.grizzanamorandi.bo.it / www.comune.grizzanamorandi.bo.it
Ente promotore : Comune Grizzana Morandi (BO) in collaborazione con Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese
Con il Patrocinio e il sostegno di : Regione Emilia-Romagna / Accademia di Belle Arti di Bologna

mercoledì 27 agosto 2014

CARL CHEW / Per Guglielmo Achille Cavellini


 
 

SENZA 
PAROLE
 
DEDICATO A GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI
DI
CARL  CHEW
ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART
DI SALERNO
 
 
 
 
 

Busta postale di Carl Chew
 
 

Part. della busta di Carl Chew
 

Una busta al vento
 fotografie intervento
di Sandro Bongiani

 
 
 
 
  
 


© Archivio Ophen
 

martedì 26 agosto 2014

G. A. Cavellini / MOSTRA RETROSPETTIVA "GAConcettual Poetry"


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Via S. Calenda, 105 - Salerno

MOSTRA  RETROSPETTIVA

Palazzo Virtuale
GACONCETTUAL POETRY

G.A.CAVELLINI

1914 - 2014

 

 Dal 7 settembre 2014  al 27 ottobre 2014

Inaugurazione: Domenica 7 Settembre 2014,  ore 18.00

Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105 – Salerno Tel/Fax 089 5648159


Orario continuato: tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.30
                               

Retrospettiva  dedicata  a Guglielmo Achille  Cavellini

in occasione del Centenario  della  nascita con una presentazione di Piero Cavellini,

un poema visuale  e un saggio critico di Giovanni  Bonanno. 
 

S’inaugura sabato 7 settembre 2014, alle ore 18.00, la mostra  Retrospettiva  a cura di Giovanni Bonanno in collaborazione con l’Archivio Cavellini di Brescia dal titolo: “GACONCETTUAL  POETRY che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’anniversario del Centenario di Guglielmo Achille Cavellini.
 

Guglielmo Achille Cavellini  a compimento del Centenario (1914-2014) aveva espresso il desiderio  di attuare una sorta di celebrazione postuma come completamento di una sua  importante operazione artistica incentrata sull’Autostoricizzazione”. Per tale importante occasione vengono presentati  86 opere significative dell’artista lombardo. Nella prima sala sono presenti i lavori degli anni 60, dalla pittura dei primi anni sessanta  alle opere oggetto, dai francobolli ad intarsio in legno alle casse che contengono opere distrutte del 1966 al 1968. Nella seconda sala vi sono i lavori degli anni 70, dalle casse che contengono opere distrutte del 1968 ai carboni, dai francobolli alle fotografie e le tele emulsionate.  Nella terza sala vi sono i lavori degli anni 80,  con la serie dei  personaggi della storia, i francobolli, gli autoritratti,  la scrittura sul corpo, la performance e gli ultimi autoritratti  realizzati  dall’artista nel 1990 in una clinica di Brescia prima della morte. 
 

Per diversi decenni GAC in Italia  è stato osteggiato come  un ricco eccentrico in vena di esibizionismo”, non compreso perché ritenuto soltanto un importante  collezionista d’arte contemporanea  e di conseguenza  collocato dalla critica ufficiale  nel completo isolamento. A partire dal 1970,  aveva per la prima volta tentato a “scardinare” il sistema ufficiale dell’arte e di far sentire la propria voce attuando appropriate “interferenze” all’interno del sistema proponendo la sua presenza come autentico momento creativo. L’arte, dopo essere stata relegata  per molto tempo al chiuso delle idee,  con l’autostoricizzazione”  del 1971 di GAC diveniva  liberazione, apertura delle frontiere culturali, arte che si integrava nella vita.  Inoltre, condividendo e abbracciando contemporaneamente  più campi di ricerca trasversali e  alternativi alle proposte della cultura ufficiale; dalla pittura alla poesia visiva, dall’arte di comportamento alla Body Art si collocava autonomamente ai margini di un sistema, in una zona franca, in una periferia di confine praticabile.


Artista per certi versi difficilmente classificabile per le diverse pratiche utilizzate, ma sicuramente protagonista del superamento trasversale di una logica tradizionale. Oggi, a distanza di qualche decennio  di riflessione, Guglielmo Achille Cavellini appare un  personaggio geniale e poliedrico. Ha vissuto l'arte contemporanea dal secondo dopoguerra fino al 1990, anno della sua morte, come battitore libero, diceva: “preferisco vivere la mia avventura, proiettata nel futuro, piuttosto di dovermi impantanare nell’intricata  giungla  dell’arte”, da artista non condizionato da schemi e imposizioni. Non é stata una questione di semplice eleganza o puro  stile ma di una lucida operazione illuminata che ha evidenziato  e messo in luce i problemi e le contraddizioni  di un sistema  culturale  che non lascia niente al caso e che  quasi sempre tratta l’opera e l’artista come mera merce di scambio.

 

 
BREVE  BIOGRAFIA  di  GUGLIEMO ACHILLE CAVELLINI  (GAC)

GAC  (Guglielmo Achille Cavellini) è stato un importante studioso e collezionista dell'arte astratta europea. Dalla metà degli Anni '40 esordisce con disegni e ritratti. Nel '60, si dedica invece alla sperimentazione: alcuni esempi del suo lavoro sono spesso legati a citazioni, vere e proprie elaborazioni di celebri opere che ne fanno un autentico attore nella messa in scena dell'arte. GAC mette in pratica la sua teoria dell'autostoricizzazione: il fare da sé nel costruirsi attorno l'alone del successo, mettendo in disparte i processi canonici che il sistema utilizza a tale scopo. Non è un atto di megalomane autorappresentazione, bensì l'innescarsi di una procedura alternativa: una rivoluzione all'interno della comunicazione artistica. Andy Warhol si mette a ritrarre Cavellini, e il geniaccio GAC rende omaggio a Andy con il francobollo "Le Marilyn di Warhol" (1984). L’utilizzo dei materiali di recupero (negli oggetti assemblati, negli intarsi in legno, nei carboni), è lo strumento del suo operare. Nascono i Teatrini e i  francobolli d’artista attraverso i quali viene reso omaggio ai geni della pittura: Picasso, Lèger, Matisse, Braque e nasce, anche, l’amore per la Mail Art, movimento libero  e democratico che permette a GAC di avere  contatti e confronti importanti con tanti artisti sparsi su tutto il pianeta.
 
 


 GACONCETTUAL POETRY

G.A.CAVELLINI

1914 - 2014
 


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

Via S. Calenda, 105  - Salerno

 e-mail: bongiani@alice.it     


 
 

lunedì 4 agosto 2014

11° edizione STELLAINARTE / Stella Cilento, (SA).




COMUNE DI STELLA CILENTO
Provincia di Salerno

                                       
11° edizione STELLAINARTE

Silenziosi e un po’ anarchici

 
 

Edificio Scolastico “Rosa Niglio Itri”
Stella Cilento (SA) 04 > 18.08.2014

inaugurazione 04 agosto 2014 ore 19.30

 
 
Lunedì 04 Agosto 2014, alle ore 19,30, presso l’edificio scolastisco  “Rosa Niglio Itri” di Stella Cilento, con il patrocinio della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dell’Unione Comuni dell’Alento e del Comune di Stella Cilento, s’inaugura, coordinata da Franco Massanova, l’XI edizione della rassegna “STELLAINARTE” con la mostra “Silenziosi e un po’ anarchici”, a cura di Pasquale Ruocco e con opere di Giovanni Alfano, Enzo Bianco, Gennaro Branca, Ellen G., Loris Lombardo e Milena Sgambato.

La mostra si pone come ulteriore occasione di approfondimento delle vicende artistiche campane in particolare di quelle legate al mezzo pittorico, riflettendo sul rapporto che quest’ultimo vive rispetto ai new media, alla tecnologia digitale e, soprattutto, al linguaggio dei mass media.

L’età contemporanea, del resto, indica Pasquale Ruocco nel testo di accompagnamento alla mostra, si presenta come “un vero e proprio diluvio di immagini e icone che si rovescia ogni giorno sullo spettatore/consumatore rimbalzando da un device all'altro, un mare inquinato che corrode quotidianamente le nostre naturali capacità di osservazione ed elaborazione, spinti a viaggiare rapidamente sulla superficie delle cose. Che valore assume allora l'arte in tale contesto? Omologata a semplice merce o rivendicazione a tornare padroni dei propri sogni, del proprio tempo, padroni di una cultura non complice, padroni di una solitudine silenziosa e un po' anarchica? O, ancora, possibilità di svelare le contraddizioni del sistema di diffusione delle immagini che appunto non solo prolificano ma condizionano perfino la possibilità dell’artista di creare un immaginario? Di sfidare, quindi, le immagini levandole dal loro incastro con la pubblicità, la cronaca, il web e riaprendole al senso della loro genealogia?”

A tali domande cercano di dare risposta anche gli artisti coinvolti in questa XI edizione di “StellainArte” affidandosi ancora alla prassi pittorica, ai suoi mezzi più resistenti, al quadro, alla cornice, al pigmento, alla terra, all’olio e alla loro storia, ritrovandovi quella “potenza evocativa infinita”, per dirla con Carlo Sini, capace, rispetto alla visione “immediata, deduttiva, veloce” dello schermo, di cadenzare un tempo lento, riflessivo, capace di andare oltre l’effimero, oltre l’apparenza.

 
 

La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 22.30 oppure su appuntamento
per info: Franco Massanova 089330447 – 3205740715
                franco.massanova@hotmail.it    

Mostra Collettiva Internazionale di Guglielmo Achille Cavellini a Salerno



Settantatré artisti rendono omaggio a Guglielmo Achille Cavellini nel centenario dalla nascita. L’iniziativa, virtuale, è firmata dalla Ophen Virtual Art Gallery di  Salerno.

Probabilmente, Guglielmo Achille Cavellini ne avrebbe gioito. Non tanto per l’enorme richiamo presente in piazza della Vittoria della sua Brescia, esplicito riferimento all’autostoricizzazione che ipotizzò, decenni fa, pensando al secolo dalla propria nascita. Ora che il centenario è giunto (per la precisione, scoccherà l’11 settembre), le iniziative per celebrarlo sono diverse. E fra queste spicca la “Virtual underground”, grazie alla salernitana Ophen virtual art gallery ed a Giovanni Bonanno. Si tratta di un allestimento web sempre raggiungibile (ma la medesima struttura ne sta preparando un secondo).

Propone -con il supporto dello stesso Archivio Cavellini, gestito dalla famiglia- settantatré opere di altrettanti autori internazionali che hanno voluto ricordare Gac, come si faceva chiamare, rielaborandone il lavoro. Ed occhieggiando, fra l’altro, alla filatelia ed al sistema postale, due elementi caratteristici del protagonista.

Protagonista che -spiegano gli organizzatori- “è stato osteggiato come «un ricco eccentrico in vena di esibizionismo», non compreso perché ritenuto soltanto un importante collezionista d’arte contemporanea e di conseguenza collocato dalla critica ufficiale nel completo isolamento”. A partire dal 1970, egli aveva tentato di scardinare il sistema e di far sentire la propria voce attuando appropriate “interferenze”, “proponendo la sua presenza come autentico momento creativo”. L’arte, in tal modo, “diveniva liberazione, apertura delle frontiere culturali”. Condividendo ed abbracciando più campi di ricerca trasversali ed alternativi alle proposte riconosciute, dalla pittura alla poesia visiva, dall’arte di comportamento alla body art, “si collocava autonomamente ai margini di un sistema, in una zona franca, in una periferia di confine praticabile, smantellando in un solo colpo una prassi tradizionale che preferiva la produzione ripetitiva dell’artista ben identificabile al completo servizio del mercato”. Oggi “appare un personaggio geniale e poliedrico”. Ha vissuto l’arte contemporanea dal secondo dopoguerra fino al 1990, quando morì, “come battitore libero”.