lunedì 11 dicembre 2023

"The True Story Of Amarena" - un progetto condiviso e una mostra internazionale a Colledoro di Castelli (TE).

 


"The True Story Of Amarena"

San Benedetto Dei Marsi L'Aquila 31 Agosto 2023 

Amarena viene uccisa alle spalle da un colpo di carabina 7.62 con un proiettile calibro 12


Special Guest

"The Creatures of the Woods"

Orsa Amarena, colpita ai polmoni con un unico proiettile mortale di fucile, 

è deceduta per emorragia interna per colpa della cattiveria dell’uomo.






La condizione infame della monotonia 

e l’ossessione della sopravvivenza.

Presentazione  di Sandro  Bongiani, 11 dic. 2023


Viviamo una situazione decisamente anestetizzata e provvisoria che non permette una riflessione  seria  della nostra precaria e inquieta condizione.  La monotonia e  l'attenzione   ansiosa e assillante verso il denaro e il successo costringe l’attuale società alla  depressione e  all'inerzia  delle idee. Una situazione del vivere omologata costretta  a condividere  la prigione e l’inganno. Una condizione della società votata alla costrizione, che cerca ossessivamente il piacere immediato e la violenza per  lasciare un qualsiasi segno della sua precaria e malandata presenza. La vita di ogni essere umano relegata come  messinscena a “una farsa”, dove esserci è importante “perché così siamo” in questo povero pianeta ormai di nessuno. Un mondo decisamente  ribaltato al contrario in cui la cattiveria e l’inganno prevalgono sui sentimenti e la salvaguardia della dignità dell’altro.

Sovraprestazioni, sovracomunicazione, sovrastimolazione, sono, secondo il filosofo coreano Byung-Chul Han, le caratteristiche del nostro presente.  La società senza dolore e  della sopravvivenza dove “il corpo acquista potere là dove lo spirito si ritira”.  Un corpo fragile, ipersensibile e rinunciatario, ossessionato solo dall’idea di sopravvivere. Nel mondo di oggi, “dell’l’inferno dell’Uguale” siamo prigionieri della società della depressione  dalla quale è stata eliminata ogni alterità e certezza.

Per la dignità  di un qualsiasi essere la vita non può essere questa!!! Ormai tutto è possibile; uccidere o violentare un proprio simile, devastare il proprio ambiente, accanirsi con violenza persino contro i più deboli. Insomma, il problema sta tutto in questa condizione decisamente dissociata dai buoni principi e dal rispetto dell’altro. L'animo umano non finisce mai di stupire con i peccati e la cattiveria che da migliaia di secoli  si porta addosso. Ancora un infame tiranno padrone del destino degli altri annienta e violenta  continuamente i suoi simili e non contento gode uccidendo persino gli animali calpestando la vita e riducendo tutto ciò che tocca in tormento. Che fare? Nessuna speranza, nessuna certezza a questa  immane catastrofe, solo incertezza di povere pagine sporche di sangue, di cupa vita vissuta e di aria putrida che aleggia di morte.


 

opera di Gabi Minedi 


L'Orso Bruno Marsicano è il simbolo dell'Abruzzo e del suo Fantastico Parco Nazionale, unico al Mondo per Bellezza e Storia. Nei suoi Paesaggi da sogno sono stati girati Film Capolavoro come "Il nome della Rosa" e "Ladyhawke". 

Amarena amante delle dolci amarene era tutti noi! La sua morte ha sconvolto l'opinione pubblica e soprattutto gli animi degli Artisti Internazionali più sensibili perchè Amarena era socievole e molto protettiva con i suoi dolcissimi Orsacchiotti.

Artisti dall' Italia, America, Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Finlandia, Francia, Perù, Germania, Giappone, India, Inghilterra, Messico, Normandia, Perù, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, hanno ricordato Amarena con Poesie, Lettere, Opere Pittoriche, Libri d'Arte, Francobolli, Sculture, Ceramiche e Opere di Mail Art.

I ragazzi del Liceo Artistico Cesare Battisti di Velletri Roma e dell' Istituto Comprensivo Schweitzer di Termoli, sensibilizzati dalle loro Insegnanti Carla Di Pardo e Nadia Lolletti, hanno dipinto Mamma Amarena "Affinchè l'Uomo Impari a Rispettare e a Convivere con gli Orsi e tutti gli abitanti del bosco e di questo meraviglioso Pianeta"

La Mostra-Evento Memorial di Amarena è stata Ideata, Curata e Prodotta da Gabi Minedi-Artista Internazionale di origini Abruzzesi conosciuta in tutto il Mondo per i suoi personaggi ironici, beffardi e ribelli che combattono un mondo assurdo fatto di cattiverie e malelingue-in Collaborazione con il Gurubù Garage '77 di Roma, Sandro Bongiani, Ruggero Maggi e Gianni Romeo.

Ufficio Stampa Joe Gabriel Walsh-Gurubù Garage '77 Roma





UN PROGETTO INTERNAZIONALE CONDIVISO

 Artisti per Amarena

Pippo Altomare, Lino Alviani, Alessia Amadio (6 anni), Ardo (Alfonso Di Berardo), Andreina Argiolas, Luciano Astolfi, Nicola Avagliano, Franco Ballabeni, Calogero Barba, Vittore Baroni, Rodia Bayginot – France, Claudio Bellino, Gino Berardi, Rosetta Berardi Lavatura, Pedro Bericat – Spain, Lucia Biral, Christophe Blaise – France, Oliver Blot - Canada, Sandro Bongiani, Anna Boschi, Silvayn Borella – Svizzera, Silvano Braido, Silvano Bruscella, Giancarlo Bucci, Rossana Bucci, Mirta Caccaro, Alfonso Caccavale, Silla Campanini, Angela Caporaso, Guido Capuano, Lamberto Caravita, Maurizio Carbone, Pierangelo Cardia (Poeta), Carma, Caterina Carone, Alberto Casiraghy, Maria Teresa Cazzaro, Alfredo Celli, Paolo Chiari, Giuseppe Chimenti, Stefano Ciaponi, Loreto Cic, Cosimo Cimino, Maria Antonietta Claretto, Rosa Cococcia, Ryosuke Cohen (Japan), Mabi Col, Francesco Cornello, Carmela Corsitto, Giancarlo Costanzo, Giuliano Cotellessa, Maria Credidio, Alberto Cuadros (France), Eleonora Cumer, Giovanni Cuofano, Antonio D’Antonio, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Claudio Di Carlo, Mario Di Donato, Roberto Di Giampaolo, Concettina Di Lodovico, Annita Di Mineo, Franco Di Nicola, Marcello Diotallevi, Carla Di Pardo, Bruno Di Pietro, Giovanna Donnarumma, Edit_Ergilia Di Teodoro, Cristiane Emme, Cinzia Farina, Jeanne-Marie Farravel (France), Marco Fattori, Gretel Fehr, Pasquale Felix (Poeta), Roberto Formigoni, Aurelio Fort, Attilio Fortini, Federica Frati, Donatella Frattarelli, Ivo Galassi, Antonella Gandini, Claudio Gavina, Ombretta Gazzola, Dania Gentili, Mauro Giangrande, Coco Gordon – Co (USA), Serenella  Gregorio, Nicola Guarino, I Santini Del Prete (Franco e Raimondo), Sofia Ippoliti (6 anni), Benedetta Jandolo, Leona K, Thierry Lambert (France), Ettore Le Donne, Alfonso Lentini, Hugues Leroy, (Belgio), Giuseppe Liberati, Oronzo Liuzzi, Nadia Lolletti, Maya Lopez Muro (Brasile), Ruggero Maggi, Stefano Mancini, Renzo Margonari, Fabrizio Mariani, Renato Marini, Violetta Mastrodonato, Maria Teresa Mazzei, Lillo Messina, Gabi Minedi, Mauro Molinari, Lucio Monaco, Gianremo Montagnani, Keiichi Nakamura (Japan), Silvio Natali, Neb, Renzo Nucara, Carlo Oberti, Shura Oiarce (Perù), Franco Panella, Marco Pasian, Giancarlo Pavanello, Walter Pennacchi, Rita Piangerelli, Bruno Pierozzi, Laura Pintus, Corinne Piroult (France), Horváth Piroska (Austria), Luigia Poli Zanetti, Michele Principato Trosso, Tiziana Priori, Mauro Rea, Sabine Remy (Germany), Federica Ricca, Martine Rives (France), Claudio Romeo, Gianni Romeo, Marino Rossetti, Serena Rossi, Stefania Rosso, Sébastian Russo (France), Giovanna Sacchetti, Miriam Salvalai, Laurence Sansgene (Finlandia), Antonio Sassu, Roberto Scala, Franco Secone, Domenico Severino, Noriko Shimizu (Japan), Dana Sikorska (Polonia), Alberto Sordi, Turi Sottile, Lucia Spagnuolo, Marcello Specchio, Renata & Giovanni Strada, Leo Strozzieri, Antida Tammaro, Ernesto Terlizzi, Patrizia Tic Tac (Germany), Mistyc Tribaut, Paola Toffolon, Ilia Tufano, Stefano Turrini, Generoso Vella, Giangrazio Verna, Rosanna Veronesi, Carmen Viri, Gianfranco Zazzeroni, Rolando Zucchini.



"The True Story Of Amarena"

Una Mostra d'Arte condivisa

"Memorial" in Ricordo di Mamma Orsa Amarena

a cura di Gabi Minedi

Invito aperto a tutti

Anteprima / Sabato 16 Dicembre 2023 dalle ore 15.00 

presso la Fondazione "Il Giardino di Maria",

Strada provinciale, 6  Colledoro di Castelli  64041 (Teramo)

  info@ilgiardinodimaria.it   Tel: 0861 970686



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno




domenica 10 dicembre 2023

Antonio Baglivo, Lo specchio ibrido. Palazzo Fruscione, 1973 - 2023 - Salerno

 

      ANTONIO BAGLIVO       

LO SPECCHIO  IBRIDO   

materiali d’archivio 1973/2023

a cura di VITO PINTO

PALAZZO FRUSCIONE – SALERNO        

dal 18 novembre al 17 dicembre 2023



Antonio Baglivo, Palazzo Fruscione, Salerno 2023

La mostra antologica di Antonio Baglivo comprende lavori ed esperienze raccolte a testimoniare cinquanta anni di presenza attiva nell’ambito dell’arte nazionale (1973/2023). Una selezione di circa cento opere tra pitture, sculture, tecniche miste, calcografie e libri d’artista scelti e ordinati per cicli di lavoro, a partire dalle esperienze concettuali dai primi anni settanta ad oggi. Un percorso articolato in varie fasi, in continua evoluzione e trasformazione sia rispetto agli assunti teorici, sia rispetto alle varie tecniche e i diversi materiali utilizzati. La mostra, articolata in più “stanze” ospiterà opere scelte a partire dal ciclo dedicato ad “Atlantide” come metafora della coscienza, per approdare poi alle sculture in legno de “Il deserto prossimo” realizzate a cavallo tra gli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, che hanno dato l’avvio alle infinite riflessioni intorno alla poetica della metamorfosi. Esperienza che si è concretizzata poi con il ciclo di lavori “Carte nere per Ovidio Nasone”, della fine degli anni Ottanta. Un capitolo a sé è rappresentato dalla ricerca, non ancora esaurita, sulle possibilità espressive della calcografia a rilievo. Tecnica utilizzata per molti dei passaggi successivi tra cui: “Katakatascia” (1992/97), “Notturni tursitani” del 2000 e “Teca Mundi” del 2003. Particolarmente ricco e Interessante il lavoro intorno ai libri d’artista e i libri-oggetto che Baglivo ha curato, sia come unico autore, sia in tandem con poeti e scrittori italiani di particolare levatura culturale, tra cui: Maria Luisa Spaziani, Antonio Porta, Idolina Landolfi, Luigi Giordano, Mario Lunetta, Rubina Giorgi e tanti altri. Un lavoro intenso e qualificato che nel tempo lo ha portato ed esporre in prestigiosi spazi pubblici italiani tra cui la “Biblioteca Alessandrina” dell’Università “La Sapienza” di Roma, Il “Museo Irpino” di Avellino, la “Biblioteca Nazionale” di Napoli, la “Biblioteca Centrale” di Firenze, la “Pinacoteca Provinciale” di Salerno. Uno spazio rilevante della mostra sarà poi dedicato al ciclo di lavori “Crisalidi/Chimere” in cui la sperimentazione sui materiali raggiunge alti livelli di espressività e di capacità comunicativa. Particolarmente ricca la selezione di opere su carta relative agli ultimi venti anni in cui trovano ampio spazio, tra l’altro, alcuni cicli di lavoro non ancora esauriti, esperienze diaristiche e al contempo autobiografiche che affrontano, a volte con leggerezza, delicate problematiche dell’esistenza: “Lo specchio ibrido”, “Nostoi”, “Carte dall’esilio”, “Anima Prima”, “Enigma”. Della sua storia hanno scritto e testimoniato molte personalità della cultura e dell’arte, tra questi: Franco Solmi, Giorgio Celli, Luciano Marziano, Gerardo Pedicini Mauro Giancaspro e tanti altri. 


Nell’ambito delle più recenti esperienze figurative, l’opera artistica di Antonio Baglivo si pone come originale e personalissima sintesi di tradizione naturalistica e nuove istanze psicologico-culturali. Il giovane artista è venuto da alcuni anni evolvendo una poetica irriducibile, se no  per analogia, ai termini noti del linguaggio della critica, ed esulante dai veri e propri movimenti delle ultime avanguardie. La sua  indagine naturalistica, condotta parallelamente in pittura e in scultura astrae, infatti, da ogni scientifismo per abilitarsi in un’atmosfera di gnoseologia surreale. Mediante un procedimento reificante, il pittore isola sulla tela elementi naturali, animali e vegetali, o solo frammenti di essi, come protagonisti assoluti di un  “De Rerum Natura” denudato della sua assoluta necessità di essere e nella sua autarchica presenza.  Al di là della sua  funzionalità  ed utilità, l’oggetto si impone all’occhio dell’artista come entità materica in divenire;  s’accampa sulla tela con il dinamismo dei volumi, con la violenza dei cromatismi, con le pulsioni discoperte o segrete delle sue fibrille, microcosmo di atomi e molecole invano dall’uomo ignorato,  asservito, ridotto a fossile e fissato nella inverosimile immobilità della farfalla trafitta da uno spillo, ed altrettanto veri si stagliano quei paesaggi metafisici in cui il prato o l’albero,  veristicamente scandagliati dal pennello del pittore, si trasfigurano nella lontananza e nel silenzio della psiche individuale. In questo senso l’opera di Baglivo riqualifica l’arte come creazione e scoperta, nonché esorcizzazione della morte nel tempo che tutto ingabbia nelle incrostazioni del calcare, allo stesso modo della conchiglia fossile di alcuni suoi gruppi scultorei.     Laura Di Pierro, 1984




Biografia


Antonio Baglivo, nato a Casal Velino nel 1951, vive e lavora a Bellizzi (SA).

Nel 1977 ha fondato, a Salerno,  il Centro di Documentazione Arte Contemporanea LABORATORIO DADODUE; uno spazio alternativo aperto, particolarmente attento alla promozione delle componenti culturali del territorio, che ha diretto fino al 1992.Nel 1986/87 ha preso parte alle attività del Centro Internazionale Multimedia e nello stesso anno ha promosso e coordinato la mostra internazionale Atlantide e il meeting nazionale La pietra dell’acqua. Ha inoltre collaborato alla realizzazione del Progetto Internazionale sulla Pace in Ascoli Piceno. Nel 1988/89 ha coordinato la mostra di libri d’artista In Forma di Libro e la rassegna di arte contemporanea Colloqui con l’Angelo allestite nel castello dei Cavalieri di Malta a Valva. È inoltre, l’organizzatore della rassegna Acquetinte e del progetto internazionale Dadodautore Work in progress.

                                                                 

Nel 1999 per il complesso cimiteriale del comune di Baronissi ha realizzato il monumento in ferro La porta del cielo e nel 2002, nell’ambito delle attività di EXPOSCUOLA (Salerno) ha progettato i monumenti in ferro Lo sguardo dell’Angelo e l’istallazione permanente Il guardiano dell’acqua rispettivamente collocati a Valle dell’Angelo (SA) e a Montoro Inferiore (AV).

Dal 1998 al 2000 ha promosso e coordinato le attività del Museo Polivalente di Perito.

Ideatore della collana di libri in tiratura limitata IBRIDILIBRI ha pubblicato cartelle e plaquette, in tandem, con importanti poeti e scrittori italiani contemporanei tra i quali: Idolina Landolfi, Luigi Giordano, Maria Luisa Spaziani, Elio Filippo Accrocca, Bianca Maria Frabotta, Antonio Porta, Marcello Napoli, Paolo Aita, Giorgio Bàrberi Squarotti, Paolo Ruffilli, Gerardo Malangone, Alessandro Carandente, Gian Battista Nazzaro, Biagio Fioretti, Franco Gordano, Cristina Tafuri, Cesare Ruffato, Riccardo Avallone, Franco Dionesalvi, Rino Mele, Mario Lunetta, Antonio Spagnuolo, Ugo Piscopo, Vito Pinto, Francesco D’Episcopo, Tommaso Ottonieri, Rubina Giorgi, Elio Pecora, Lamberto Pignotti, Raffaele Della Fera, Maria Teresa Schiavino, Barbara Cangiano, Arturo Schwarz.                        

Nel 1977 per le edizioni Artecnica Production ha pubblicato l’operalibro Katakatascia (ristampata in una nuova versione nel 2000 a cura del Gal Cadispa di S. Mauro Cilento con il sottotitolo Album di famiglia; note a margine. Nel 2000 per le edizioni Gutenberg ha pubblicato il libro-saggio Santini- atlante di iconografia devozionale del salernitano. Nel 2003, in collaborazione con Paolo Romano ha realizzato il libro Otto atti di una genesi-Teca Mundi, Ed. Bimed e per la stessa casa editrice, nel 2007 ha pubblicato l’operalibro Guyot- sotto il pelo dell’acqua. Nel 2009 per le edizioni Kreis ha pubblicato il romanzo Autoritratto di anonimo.  Per la collana IBRIDILIBRI, nel 2017 ha realizzato l’operalibro Lo specchio ibrido e il corpo evaporato seguito poi nel 2021 dall’ibridofumetto NOSTOI l’antiulisse.

In qualità di coordinatore unico dell’archivio di libri d’artista IBRIDIFOGLI, con il prezioso aiuto di Vito Pinto, ha curato mostre e cataloghi tra cui è utile ricordare: Libroteca Ibridifogli ospitata nella Pinacoteca Provinciale di Salerno nel 2014 e sempre nella Pinacoteca Provinciale, nell’ambito delle iniziative di Salerno Letteratura 2015, la mostra di libri d’artista La pagina e l’azzardo. Ha curato poi la rassegna IIbridi & Simili allestita nella Biblioteca Provinciale nel 2015; Dadodu&comateriali d’archivio 1977/2017, esposti  nell’Archivio di Stato di Salerno nel 2017; Narrato con figure ospitata nei locali della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, nel 2019; Hibrid & Zine nuovamente per l’Archivio di Stato di Salerno, nel 2021; Fila & Strocca l’editoria d’autore per l’infanzia ancora una volta ospitata nei locali dell’Archivio di Stato di Salerno. 


Tra le mostre personali recenti segnaliamo:

Notturni tursitani, Villa Guariglia, Vietri sul Mare 2000; Teca Mundi. Mostra antologica di grafica e libri d’artista, Tempio di Pomona, Salerno 2003; Ibridilibri, Biblioteca Alessandrina, Università La Sapienza, Roma 2004; Crisalidi-Chimere, Palazzo S. Agostino, Salerno 2009; Ibridilibri, Museo Provinciale Irpino, Avellino 2009; La forma del libro, Biblioteca Nazionale, Palazzo Reale, Napoli 2010; La coda di Narciso, Biblioteca Vallicelliana, Roma 2010; Ibridilibri, Museo comunale di Praia a Mare, 2018; Carte dall’esilio, Archivio di Stato di Salerno, 2018 

Del suo lavoro si sono interessati tra gli altri: Andrea Iovino, Giancarlo Cavallo, Ennio Di Pierro, Laura Di Pierro, Gerardo Pedicini, Franco Solmi, Giorgio Celli, Vitaliano Corbi, Enzo Di Grazia, Luciano Marziano, Angelo Calabrese, Tonino Sicoli, Nicola Scontrino, Giuseppe Siano, Massimo Bignardi, Paolo Romano, Marco Amendolara, Marcello Napoli. Giuseppe Ianni, Gerardo Malangone, Mario Maiorino, Maria Rosaria Voccia, Paolo Aita, Vito Pinto, Francesco D’Episcopo, Simonetta Lux, Teodolinda Coltellaro, Rino Mele, Alessandro Carandente, Alfonso Malinconico, Mario Lunetta, Antonello Tolve, Mauro Giancaspro, Alfonso Di Muro, Cristina Tafuri, Gabriella Taddeo, Marcello Carlino, Lamberto Pignotti, Luigi Paglia, Olga Chieffi, Angelo D’Amato, Tiziana Tricarico, Rossella Nicolò, Rosario Pinto.


Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 




venerdì 24 novembre 2023

Rosita Taurone, Fotosintesi, Cappella di San Ludovico, Archivio di Stato di Salerno

 


COMUNICATO STAMPA E INVITO

 

Nexus

Artisti in dialogo con la Collezione Menna

a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani

28 novembre 2023 – 27 gennaio 2024

Archivio di Stato di Salerno, Piazza Abate Conforti 7

Fotosintesi

Rosita Taurone incontra Mathelda Balatresi

28 novembre – 22 dicembre 2023

opening | 28 novembre, ore 17

– ingresso libero –



 

All’Archivio di Stato di Salerno, martedì 28 novembre, prende il via la Rassegna Nexus, in sinergia con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna. Due appuntamenti di arte contemporanea inseriti nel POC Campania 2014–2020.

Inizia Rosita Taurone, con la mostra Fotosintesi, in dialogo artistico con Mathelda Balatresi, curatori Antonello Tolve e Stefania Zuliani.


Nexus, connessione tra due differenti generazioni di artisti che dialogano simbolicamente fra loro in una sede suggestiva e nel contempo connessione tra l’Archivio di Stato di Salerno, (depositario della storia e della memoria del territorio) e la Fondazione Filiberto e Bianca Menna (autorevole protagonista della scena dell’arte contemporanea nazionale e internazionale).

Promosso nell’ambito del POC Campania 2014-2020 dall’Archivio di Stato di Salerno, che così si candida a diventare “Casa della fotografia e dell’arte contemporanea”, Nexus è un progetto espositivo realizzato con la collaborazione della Fondazione Filiberto e Bianca Menna che propone, in due appuntamenti, un inedito dialogo tra un artista della scena italiana contemporanea e l’opera di un’artista presente all’interno della collezione donata di recente da Bianca Pucciarelli Menna alla Fondazione. Una collezione di grande significato che in attesa di poter contare su una propria, permanente sede espositiva, si mette ancora una volta a disposizione del pubblico dando vita ad un processo creativo in grado di creare un positivo cortocircuito fra i tesori del passato, recente o remoto, e le ricerche del presente.

Nexus esprime quindi il legame efficace generato dall’incontro tra due esperienze dell’arte che appartengono a tempi diversi, due prospettive che si nutrono e si rinnovano grazie alla reciproca relazione nello spazio. Un dialogo fatto di immagini e di pensieri di cui la Cappella san Ludovico, con le sue memorie e i suoi segni antichi, è attivo complice, creando le condizioni di un’installazione site specific. Gli adiacenti spazi, di recente rinnovati, della sala espositiva dell’Archivio di Stato restituiscono invece le tracce e i documenti del processo di costruzione del lavoro con cui l’artista ha dato forma alla propria relazione con l’opera della collezione Menna scelta.

Il primo appuntamento di Nexus vede protagonista Rosita Taurone (1987, Salerno) che ha individuato in un’opera di Mathelda Balatresi (Le due palme, 1982) il testo visivo con cui intessere il proprio discorso. Fotosintesi è il titolo della mostra in cui la giovane artista, che ha al suo attivo una solida ricerca sul territorio, tanto prestigioso quanto ferito, della piana del Sele, ha voluto accostare pitture digitali a stampe realizzate attraverso la tecnica desueta e preziosa dell’antotipia, dove l’immagine si produce sulla carta attraverso l’effetto della luce su emulsioni vegetali. Grazie anche ad una serie di fotografie che scorrono seguendo il ritmo lento di un accurato montaggio, l’artista a partire dal dipinto di Mathelda Balatresi suggerisce con la sua opera mixed media ulteriori orizzonti di senso, coinvolgendo il visitatore in un poetico viaggio per immagini nel paesaggio naturale e artificiale della piana del Sele.

La Mostra verrà inaugurata il 28 novembre 2023, alle ore 17:00, nella suggestiva Cappella di San Ludovico, vero gioiello di arte angioina, e il Salone delle Esposizioni dell’Istituto.

Gli indirizzi di saluto saranno della direttrice dell’Archivio di Stato, Fortunata Manzi e della presidente della Fondazione Menna, Letizia Magaldi.

Interverranno Rosita Taurone, Antonello Tolve e Stefania Zuliani.

La mostra Fotosintesi sarà visitabile da lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18,30 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13,30.

Nel corso della mostra sono previste visite guidate e un dialogo tra i curatori e l’artista secondo un calendario che sarà comunicato in seguito.

Il secondo appuntamento di Nexus vedrà Pierpaolo Lista in dialogo con l’opera di Carla Accardi Riquadro Nero Rosso, 1987. La sua personale, dal titolo Sentieri interrotti, sarà visitabile dal 29 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024.

Ufficio stampa Archivio di Stato di Salerno: Annamaria Barbato Ricci – +39 393 9726276


Biografia di  Rosita Taurone


Née en Italie en 1987. Vit et travaille à Salerno.

FORMATION

M2 Esthétique et Cultures Visuelles, Faculté de Philosophie, Université Jean Moulin Lyon 3.

 DNSEP, Diplôme National Supérieur d’Expression Plastique, avec Mention,

École des Beaux-arts de Nîmes, 2013.

Erasmus, Mobilité Européenne International,


Université de Grenade (Faculté des Beaux-arts), Andalusia, 2012.

 DNAP, Diplôme National d’Arts Plastiques, avec Félicitations du jury,

École des Beaux-arts de Nîmes, 2011.

Diplôme en Arts Visuels et Disciplines du Spectacle (Spécialisation peinture T. S.)

avec Mention "cum laude", Académie des Beaux-arts de Naples, 2010.

 

EXPOSITIONS COLLECTIVES

 2018

Fòcare​—​Villa Littorio 

Résidence artistique, parcours entre art et communauté.  Association culturelle Sfavilla.

2018 

Gastarbeiter | ​Transluoghi Connessioni — ​ReCollocal, Morigerati.                                              Résidence artistique dans le Cilento.

2017

Comprendimi e restituiscimi | ​Transluoghi Esplorazioni — ReCollocal, Morigerati.                    Résidence nomade dans le Cilento. 

2014

« Ce sont des choses qui dérivent », Château Royal, Collioure.

« Poursuite 5 », Chapelle des Jésuites, Nîmes.

2013

« Alerte Météo 4 », Musée Régional d’Art Contemporain, Languedoc Roussillon, Commissariat Karine Vonna Zurcher, Serignan.

« Poudingue », Galerie Fiat Panda, Salon de Montrouge, Paris.

Exposition + résidence, « Art, territoire et contextualité», Château d’Assas, Vigan.

« Hic et Nunc », Maison consulaire , Mende.

2011

« Rendez-vous aux jardins », Jardin de la Fontaine, Nîmes.

2008

Prima mostra interetnica di pittura contemporanea, Castel dell’Ovo, Naples.

 

WORKSHOP

2013

École des Mines, Alés. Modélisations des Architectones de Kasimir Malévitch et impressions 3D. Projet de modélisation et dʼexpo autour des Architectones de Malevick en partenariat avec lʼÉcole des Mines. Accompagnés par P. Fancony, D. Endeweld et Philippe Devillers.

2012

École des Beaux-arts de Nîmes Workshop (bilingue FR/EN) avec Elise Florenty (+ Marcel Turkovsky) coordination : M.Fortune et A.Vasseaux. ESBAN.

2011

École des Beaux-arts de Nîmes Workshop en vidèo avec Clara Shulmann et Maider Fortune. ESBAN.

École des Beaux-arts de Nîmes Workshop en photoshop avec lʼartiste photographe Miraille Loup. ESBAN.

 

STAGES

2012

Stage, Galerie Caterina Tognon - Arte Contemporanea , Venise. Assistante, médiatrice.

Stage, Galerie La vigie - Art Contemporain, Nîmes.

Participation à la réalisation et au montage dʼinstallation des oeuvres de Sarah Tritz en vue de son exposition pour la Nuit des Musées 2012.

Home:

https://taurone.wixsite.com/rositataurone

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno



venerdì 17 novembre 2023

Sandro Bongiani / La Cappella gotica di San Ludovico dell'Archivio di Stato di Salerno

 

La Cappella di San Ludovico al piano terra dell'Archivio di Stato.

La Cappella di San Ludovico dell’Archivio di Stato di Salerno, solo recentemente  restaurata e aperta al pubblico, ha restituito alla città un frammento del proprio passato, gettando nuova luce sul patrimonio artistico della Salerno angioina.

 


Al pianterreno dell'Archivio di Stato di Salerno, al livello stradale e con proprio autonomo accesso, si trova la cappella cosiddetta di San Ludovico,  prende il nome dall'affresco venuto alla luce nel 2009, in seguito ai lavori per il restauro dell'ambiente fino ad allora usato come deposito. Si tratta di una cappella  con volte a crociera e arcate ogivali che ne determinano l’impronta gotica e con  interessanti  affreschi del cielo stellato sulle volte a crociera. risalenti al XIII secolo. La presenza di un arco appuntito, il cosiddetto "fornices spiculi" di matrice araba, definisce l’assetto originario di tutto il monumento, lo stesso arco presenta un sottarco ascrivibile al XIII secolo. L’ambiente riflette chiaramente le caratteristiche di un luogo dedito alla devozione privata; a partire dal Trecento, infatti, era consuetudine delle famiglie nobili di farsi costruire degli oratori dove riunirsi in preghiera e dove ospitare le tombe di famiglia.

  
La chiesetta ha origine sostanzialmente nell’XI secolo. Inglobata all’interno di un vasto complesso edilizio privato appartenuto nel XIV secolo alla nobile famiglia Della Porta che, macchiatasi del reato di ribellione, vide i propri beni confiscati da Roberto San Severino, principe di Salerno, l’area venne in seguito acquistata dalla famiglia Guarna, come testimonia un rogito notarile del 1466. Una navata unica, volte a crociera con un arco di fattura tipicamente gotica e con l’affresco che raffigura San Ludovico d’Angiò, che rinuncia al trono (il padre era Carlo II lo zoppo), per entrare nell’ordine francescano e, dopo essere divenuto vescovo, ammalatosi di tisi, morì nell’agosto del 1297 a Brignoles a soli ventitré anni, Il 7 aprile del 1317, papa Giovanni XXII lo canonizzò San Ludovico e il culto si diffuse particolarmente nell’Italia meridionale dove gli furono dedicate diverse Chiese e cappelle pubbliche e private.  


Non si conosce ancora l’artista autore dell’opera pittorica, forse di provenienza locale che con semplicità e priva di espressione e di volumetria,, rappresenta il santo in modo simbolico riagganciandosi alla tradizione gotica.   Particolare attenzione l’anonimo artista dedica al colore, che appare caratteristica di ascendenza senese con la pittura di Simone Martini, attivo in quel tempo a Napoli come ben dimostra la Pala raffigurante San Ludovico che incorona re Roberto D’Angiò commissionata dallo stesso Roberto e conservata nel Museo di Capodimonte.

 




e poi, oggi restaurata con finanziamenti afferenti il POC Campania 2014 – 2020, che lo trasformano come spazio aperto  destinato a eventi di spessore  del contemporaneo,  in “Casa della Fotografia e dell’Arte Contemporanea”, in una stimolante osmosi fra lo sfondo antico delle sue strutture architettoniche e una visionaria modernità nei contenuti grazie anche  all'attività e al contributo stimolante della presente direttrice Fortunata Manzi.







La Cappella di San Ludovico a Salerno









Cappella di San Ludovico

piazza Abate Conforti 10,
84121 Salerno

Direttrice Fortunata Manzi
tel:+39 089 225044 (Archivio di Stato)

mailto:as-sa@beniculturali.it

• as-sa@beniculturali.it


Visit

• http://www.archivi.beniculturali.it/

• https://www.cultura.gov.it/



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art
SANDRO  BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA


giovedì 16 novembre 2023

Il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)” - Spazio Santo Spirito a Cingoli (MC).

 


La mostra-evento a Cingoli (MC) del maestro incisore Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, Figura Paesaggio 


Carlo Iacomucci
 

 
 A Cingoli (MC), presso la prestigiosa cornice dello spazio espositivo Santo Spirito, la mostra personale del Maestro Carlo Iacomucci dal titolo “il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)”

Iacomucci è un poeta-incisore che con la sua arte trasporta il visitatore in un ambiente onirico che cattura il mistero delle cose. Nel suo “paesaggio dell'anima” sono presenti l'araldica monumentale, ma anche simboli, legati al mondo rurale e  rinascimentale.

L'albero della vita, gli aquiloni, il vento, i manichini e le sette gocce sono alcuni dei simboli con i quali Iacomucci riesce a creare un mondo altro. Ricco di suggestioni e di presenze evocate. La realtà visiva diventa pretesto per divagazioni metafisiche. Il tempo e la storia non hanno più valore. Il numero sette (le sue famose sette gocce) rimanda alla  completezza e alla  perfezione.

 La mostra, curata da Luca Pernici. La personale  è stata promossa dal Comune di Cingoli, con il patrocinio della Regione Marche e della provincia di Macerata, con la collaborazione della locale Pro-Loco e del circolo filatelico numismatico Pio VIII

In mostra si possono ammirare sia opere a punta secca che acqueforti.  Nelle tecniche in cavo l'artista scava direttamente la matrice, tramite punte metalliche . Nelle acqueforti,  realizzate su lastra metallica,  il  disegno viene eseguito al rovescio, incidendo con una punta d'acciaio la lastra, ricoperta di un sottile strato di cera o vernice, poi la lastra è posta a bagno con un acido. La profondità dei segni è proporzionata dalla durata del bagno

L'incisione è quindi  una tecnica complessa, che richiede grande perizia e dedizione. Per  ottenere alcune delle opere poste in mostra sono stati necessari mesi di lavoro.

Iacomucci, che oggi vive a Monsano a due passi da Jesi, è urbinate di nascita e nella città ducale ha frequentato la prestigiosa Scuola del Libro. Il Maestro, già insegnante presso l’accademia di Lecce e successivamente presso il Liceo di Varese e di Macerata, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale: è  commendatore al merito della Repubblica Italiana, è stato nominato tra gli otto marchigiani dell'anno nel 2014, ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia per regioni, è stato invitato al Premio Marche nel 2018.

Per l’occasione è stato predisposto un prezioso libro d'arte, con interventi, oltre che del curatore Luca Pernici, di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa, Patrizia Minnozzi, del sindaco di Cingoli Michele Vittori e dell’assessore alla cultura Martina Coppari.  Maria Grazia Focanti



“La poetica per immagini” di Carlo Iacomucci

Nel corso della sua carriera artistica, il Maestro Iacomucci si è speso con serietà, con curiosità, con tenacia e con allegria trasferendo nelle opere i suoi trascorsi urbinati e tutte le competenze acquisite presso la prestigiosa Scuola del Libro di Urbino. Le sue frequentazioni giovanili degli ambienti artistici romani, i suoi contatti con i maestri incisori dell’epoca, le sue trasferte all’estero, partecipando a numerose collettive e personali, nel corso degli anni, hanno contribuito a fargli acquisire la formazione e l’esperienza necessaria, che lo hanno portato, nella sua quarantennale carriera, a maturare un’alta ricerca artistica e culturale.

L’arte di Iacomucci, si è sviluppata in un processo di continua trasformazione, al pari del suo movimento ventoso che, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, si adatta alle circostanze, come in una danza armonica, che tutto tocca e trasforma … così come il suo aquilone, trasportato dal vento che, quando riflette i raggi del sole, acquista i colori dell’arcobaleno!

Le sue creazioni artistiche sono, da un lato, toccanti e coinvolgenti e dall’altro, attraenti, cromatiche e suggestive, lasciando lo spettatore alle prese con un mix di pensieri e sentimenti contrastanti.

Nelle opere di Iacomucci, troviamo un’alternanza di paesaggi e panorami tipici di Urbino, a lui molto cari, e immagini di personaggi, ora figure umane, ora figure angeliche, che sembrano volere uscire dagli spazi in cui sono stati confinati. L’azione stessa dell’affacciarsi dalla finestra, indica la curiosità dell’artista nei confronti del mondo, ma allo stesso tempo il bisogno di sentirsi riparato, protetto e al sicuro.

Iacomucci, amplifica lo stupore dello spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. I suoi quadri si concentrano sui temi concreti dell’esistenza e della natura che ci circonda, aiutandoci a percepirne l’essenza stessa. Le sue composizioni pittoriche coinvolgono lo spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti, cromatiche e suggestive. Si potrebbe quasi dire che Iacomucci, nell’eseguire le sue creazioni, si diverta giocando al gioco della vita, in cui gli oggetti sono sottoposti a metamorfosi e a mutazioni, dimostrando che l’arte è un poetico mestiere che viene eseguito, utilizzando chiare regole formali e che si dovrebbe sempre fare riferimento alla realtà che è intorno a noi.

Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, lettere e numeri che si muovono sinuosi, figure alate, motivi e riferimenti religiosi e/o spirituali, alberi antropomorfi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.

Il fine ultimo dell’artista Iacomucci è quello di rappresentare oggetti reali, ma decontestualizzandoli, facendone emergere aspetti inusuali. In questo modo, vanificando la distinzione tra il reale e le immagini dipinte, si crea l’illusione della realtà, arrivando al punto in cui non c’è distinzione tra vero e falso: il falso assume un valore concreto e il vero dipende solo da ciò in cui si vuole credere. Lo spirito che spinge l’artista è quello di vedere “oltre” il reale, cercando di tradurre in immagine visiva la distanza che separa l’oggetto reale dalla sua rappresentazione. In questo portarsi “oltre” dell’artista, si percepisce tutta la sua creatività.

In definitiva, con il suo messaggio, Iacomucci vuole suggerirci che l'arte costituisce un'arma molto potente e rappresenta un momento positivo per riflettere e approfondire temi umani e psicologici e vuole anche essere, più semplicemente, un invito a cercare la luce in fondo ad ognuno di noi, per poter arrivare, un giorno, alla salvezza materiale e spirituale della condizione umana.   Patrizia Minnozzi



Breve Biografia di Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e fino in tempi recenti (escluso periodo pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali, internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.  Nel 1999 è uno dei fondatori della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.   Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arti di Lecce poi al Liceo Artistico di Varese e di Macerata.   Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanita.  2021 mostra personale “The Resilience Of Art - Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni , Jesi.   L’anno seguente, su invito del CE.S.MA. (Centro Studi Marche di Roma), il Maestro realizza un'opera multipla, in esemplari numerati e firmati, utilizzata come premio da consegnare ai nuovi Marchigiani dell'anno, presso la sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva in Roma.  Opera a Monsano (AN) a due passi da Jesi.   

Carlo Iacomucci vive e opera nelle Marche, carloiacomucci@libero.it 



LE OPERE:

Materia verticale Carlo Iacomucci


Soffio poetico  di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Carlo Iacomucci, Sogno vitale, 2020, acquaforte in negativo e positivo, mm. 220 x280


Carlo Iacomucci, Composto secco, 2015, acquaforte e puntasecca, mm. 240 x160


Carlo Iacomucci, Il volo “CI”, 2012, acquaforte, mm. 240 x150




Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno