giovedì 16 novembre 2023

Il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)” - Spazio Santo Spirito a Cingoli (MC).

 


La mostra-evento a Cingoli (MC) del maestro incisore Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, Figura Paesaggio 


Carlo Iacomucci
 

 
 A Cingoli (MC), presso la prestigiosa cornice dello spazio espositivo Santo Spirito, la mostra personale del Maestro Carlo Iacomucci dal titolo “il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)”

Iacomucci è un poeta-incisore che con la sua arte trasporta il visitatore in un ambiente onirico che cattura il mistero delle cose. Nel suo “paesaggio dell'anima” sono presenti l'araldica monumentale, ma anche simboli, legati al mondo rurale e  rinascimentale.

L'albero della vita, gli aquiloni, il vento, i manichini e le sette gocce sono alcuni dei simboli con i quali Iacomucci riesce a creare un mondo altro. Ricco di suggestioni e di presenze evocate. La realtà visiva diventa pretesto per divagazioni metafisiche. Il tempo e la storia non hanno più valore. Il numero sette (le sue famose sette gocce) rimanda alla  completezza e alla  perfezione.

 La mostra, curata da Luca Pernici. La personale  è stata promossa dal Comune di Cingoli, con il patrocinio della Regione Marche e della provincia di Macerata, con la collaborazione della locale Pro-Loco e del circolo filatelico numismatico Pio VIII

In mostra si possono ammirare sia opere a punta secca che acqueforti.  Nelle tecniche in cavo l'artista scava direttamente la matrice, tramite punte metalliche . Nelle acqueforti,  realizzate su lastra metallica,  il  disegno viene eseguito al rovescio, incidendo con una punta d'acciaio la lastra, ricoperta di un sottile strato di cera o vernice, poi la lastra è posta a bagno con un acido. La profondità dei segni è proporzionata dalla durata del bagno

L'incisione è quindi  una tecnica complessa, che richiede grande perizia e dedizione. Per  ottenere alcune delle opere poste in mostra sono stati necessari mesi di lavoro.

Iacomucci, che oggi vive a Monsano a due passi da Jesi, è urbinate di nascita e nella città ducale ha frequentato la prestigiosa Scuola del Libro. Il Maestro, già insegnante presso l’accademia di Lecce e successivamente presso il Liceo di Varese e di Macerata, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale: è  commendatore al merito della Repubblica Italiana, è stato nominato tra gli otto marchigiani dell'anno nel 2014, ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia per regioni, è stato invitato al Premio Marche nel 2018.

Per l’occasione è stato predisposto un prezioso libro d'arte, con interventi, oltre che del curatore Luca Pernici, di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa, Patrizia Minnozzi, del sindaco di Cingoli Michele Vittori e dell’assessore alla cultura Martina Coppari.  Maria Grazia Focanti



“La poetica per immagini” di Carlo Iacomucci

Nel corso della sua carriera artistica, il Maestro Iacomucci si è speso con serietà, con curiosità, con tenacia e con allegria trasferendo nelle opere i suoi trascorsi urbinati e tutte le competenze acquisite presso la prestigiosa Scuola del Libro di Urbino. Le sue frequentazioni giovanili degli ambienti artistici romani, i suoi contatti con i maestri incisori dell’epoca, le sue trasferte all’estero, partecipando a numerose collettive e personali, nel corso degli anni, hanno contribuito a fargli acquisire la formazione e l’esperienza necessaria, che lo hanno portato, nella sua quarantennale carriera, a maturare un’alta ricerca artistica e culturale.

L’arte di Iacomucci, si è sviluppata in un processo di continua trasformazione, al pari del suo movimento ventoso che, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, si adatta alle circostanze, come in una danza armonica, che tutto tocca e trasforma … così come il suo aquilone, trasportato dal vento che, quando riflette i raggi del sole, acquista i colori dell’arcobaleno!

Le sue creazioni artistiche sono, da un lato, toccanti e coinvolgenti e dall’altro, attraenti, cromatiche e suggestive, lasciando lo spettatore alle prese con un mix di pensieri e sentimenti contrastanti.

Nelle opere di Iacomucci, troviamo un’alternanza di paesaggi e panorami tipici di Urbino, a lui molto cari, e immagini di personaggi, ora figure umane, ora figure angeliche, che sembrano volere uscire dagli spazi in cui sono stati confinati. L’azione stessa dell’affacciarsi dalla finestra, indica la curiosità dell’artista nei confronti del mondo, ma allo stesso tempo il bisogno di sentirsi riparato, protetto e al sicuro.

Iacomucci, amplifica lo stupore dello spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. I suoi quadri si concentrano sui temi concreti dell’esistenza e della natura che ci circonda, aiutandoci a percepirne l’essenza stessa. Le sue composizioni pittoriche coinvolgono lo spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti, cromatiche e suggestive. Si potrebbe quasi dire che Iacomucci, nell’eseguire le sue creazioni, si diverta giocando al gioco della vita, in cui gli oggetti sono sottoposti a metamorfosi e a mutazioni, dimostrando che l’arte è un poetico mestiere che viene eseguito, utilizzando chiare regole formali e che si dovrebbe sempre fare riferimento alla realtà che è intorno a noi.

Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, lettere e numeri che si muovono sinuosi, figure alate, motivi e riferimenti religiosi e/o spirituali, alberi antropomorfi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.

Il fine ultimo dell’artista Iacomucci è quello di rappresentare oggetti reali, ma decontestualizzandoli, facendone emergere aspetti inusuali. In questo modo, vanificando la distinzione tra il reale e le immagini dipinte, si crea l’illusione della realtà, arrivando al punto in cui non c’è distinzione tra vero e falso: il falso assume un valore concreto e il vero dipende solo da ciò in cui si vuole credere. Lo spirito che spinge l’artista è quello di vedere “oltre” il reale, cercando di tradurre in immagine visiva la distanza che separa l’oggetto reale dalla sua rappresentazione. In questo portarsi “oltre” dell’artista, si percepisce tutta la sua creatività.

In definitiva, con il suo messaggio, Iacomucci vuole suggerirci che l'arte costituisce un'arma molto potente e rappresenta un momento positivo per riflettere e approfondire temi umani e psicologici e vuole anche essere, più semplicemente, un invito a cercare la luce in fondo ad ognuno di noi, per poter arrivare, un giorno, alla salvezza materiale e spirituale della condizione umana.   Patrizia Minnozzi



Breve Biografia di Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e fino in tempi recenti (escluso periodo pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali, internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.  Nel 1999 è uno dei fondatori della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.   Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arti di Lecce poi al Liceo Artistico di Varese e di Macerata.   Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanita.  2021 mostra personale “The Resilience Of Art - Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni , Jesi.   L’anno seguente, su invito del CE.S.MA. (Centro Studi Marche di Roma), il Maestro realizza un'opera multipla, in esemplari numerati e firmati, utilizzata come premio da consegnare ai nuovi Marchigiani dell'anno, presso la sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva in Roma.  Opera a Monsano (AN) a due passi da Jesi.   

Carlo Iacomucci vive e opera nelle Marche, carloiacomucci@libero.it 



LE OPERE:

Materia verticale Carlo Iacomucci


Soffio poetico  di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Carlo Iacomucci, Sogno vitale, 2020, acquaforte in negativo e positivo, mm. 220 x280


Carlo Iacomucci, Composto secco, 2015, acquaforte e puntasecca, mm. 240 x160


Carlo Iacomucci, Il volo “CI”, 2012, acquaforte, mm. 240 x150




Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


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