giovedì 2 agosto 2012

Vincenzo Nucci/ Sciacca


VINCENZO NUCCI: LA PALMA E  L'AZZURRO

La libreria Mondadori di Sciacca, in collaborazione con la Galleria permanente di arte Moderna di Agrigento "Fabbriche Chiaramontane",   ha curato una mostra personale del maestro Viincenzo Nucci, artista Saccense che espone opere ad olio e i suoi conosciuti e apptrezzati pastelli.

Domenica, 5 agosto 2012, ore 20,00 Libreria Mondadori 
Via Garibaldi, 46 - Sciacca





TUTTO PARLA DI TE

Poema Visivo di Giovanni Bonanno

dedicato a Vincenzo Nucci.




Ho attraversato antiche valli siciliane,

luoghi solitari e vecchi viali di campagna,

ho odorato l’essenze profumate delle passate stagioni,

le terre aspre e i sottili incanti con la Bougainville

che si arrampica generosa su vecchi muri di tufo bruciati dal sale

a vedere curiosa l’orizzonte africano che ancora incanta.

Tutto parla di te.

Ho scrutato l’acqua del Carboi che pare d’argento e seta fine

sdraiarsi come un vecchio stanco accanto ad una palma araba

che lascia ombre sottili di silenzio

che sanno di ruggine e di profumi antichi.

Tutto parla di te.

Dalla terra d’Abruzzo c’è chi scruta ancora curioso la finestra del porto di Sciacca

e continua a incantarsi per le sottili alchimie che nascono dall’anima,

di come suo figlio sa trasformare il piombo più nero del cielo d’inverno

e il rovente rame d’estate in verdi brillanti, in ocre preziose africane

e struggenti lacche di garanza che sanno di malva, di miele e di sulla fiorita a primavera.

Tutto parla di te.

Solo la nostalgia, quella più sottile e inquieta

sa colmare il vuoto di un’intera stagione,

sa carpire l’essenza più autentica dell’esserci ancora,

emulando i favolosi ritmi e le antiche cadenze di tempo passato

nella penombra più vera di un’antica e solitaria casa padronale siciliana.

Natura, tutto parla ancora di te.

Giovanni Bonanno © 2010



(La mostra rimarrà aperta fino al giorno 8 settembre orario 9,30 - 13,00 / 17,30 - 20,30).


“Caro Enzo, tu sei a Sciacca, starai per attraversare a piedi la grande piazza, dove poche settimane fa ho scoperto le palme mozzate. In faccia al mare. Il cielo potrà essere azzurro, oppure del grigio della cenere mista all’azzurro, come ho visto io alla fine di gennaio. Potrà correre il vento di una precoce primavera, mentre attraversi la piazza e tutti ti salutano con larghi cenni della mano e sorrisi. Il professore sei, colui che ha insegnato, colui che dipinge. Mi sembra che nelle tue terre, bellissime, questo senso della vita e del lavoro sia ancora più nobile, arcaico, non toccato dal procedere e dal peso della storia.

Lasciato in un tempo antico, custodito dalla memoria e dal sogno che si protrae, non finisce mai. Camminare è come volare, sospesi e sollevati sul mondo delle cose. Le tue visioni nascono subito come memoria, non sono soltanto dalla forza rivelatrice del vedere. Mi hai mostrato, in quella mattina di gennaio preda del vento forte che scompaginava tutto il mare, increspava l’azzurro e le rive, mi hai mostrato dunque i tuoi ultimi lavori. Piccoli pastelli pieni del senso di una grazia infinita, raccolta, come una prece. Sì, mi è venuto in mente il senso della preghiera davanti alla natura, perché chi contempla sempre prega.

E poi ci sono i tuoi ultimi quadri. mi sono sembrato bellissimi, preda di una luce ancor più silenziosa, immacolati nell’ora della sera e del mattino. Colmi di una ingenuità meravigliosa, da prima ora del mondo e ancora un poco mi stupisco pensando a quanto tempo nella tua vita hai passato a dipingere. Cerchi ancora l’emozione del primo istante, come provare l’amore per la prima volta. E’ davanti a queste immagini, e a pittori come te, che si ha chiara l’idea di come la pittura non finisca mai, continui per sempre. Marco Goldin

   
 
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