ANTONIO BAGLIVO
LO SPECCHIO IBRIDO
materiali d’archivio 1973/2023
a cura di VITO PINTO
PALAZZO FRUSCIONE – SALERNO
dal 18 novembre al 17 dicembre 2023
La mostra antologica di
Antonio Baglivo comprende lavori ed esperienze raccolte a testimoniare
cinquanta anni di presenza attiva nell’ambito dell’arte nazionale (1973/2023). Una
selezione di circa cento opere tra pitture, sculture, tecniche miste,
calcografie e libri d’artista scelti e ordinati per cicli di lavoro, a partire
dalle esperienze concettuali dai primi anni settanta ad oggi. Un percorso
articolato in varie fasi, in continua evoluzione e trasformazione sia rispetto
agli assunti teorici, sia rispetto alle varie tecniche e i diversi materiali
utilizzati. La mostra, articolata in più “stanze” ospiterà opere scelte a
partire dal ciclo dedicato ad “Atlantide” come metafora della coscienza, per
approdare poi alle sculture in legno de “Il deserto prossimo” realizzate a
cavallo tra gli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, che hanno dato
l’avvio alle infinite riflessioni intorno alla poetica della metamorfosi. Esperienza
che si è concretizzata poi con il ciclo di lavori “Carte nere per Ovidio
Nasone”, della fine degli anni Ottanta. Un capitolo a sé è rappresentato dalla
ricerca, non ancora esaurita, sulle possibilità espressive della calcografia a
rilievo. Tecnica utilizzata per molti dei passaggi successivi tra cui:
“Katakatascia” (1992/97), “Notturni tursitani” del 2000 e “Teca Mundi” del
2003. Particolarmente ricco e Interessante il lavoro intorno ai libri d’artista
e i libri-oggetto che Baglivo ha curato, sia come unico autore, sia in tandem
con poeti e scrittori italiani di particolare levatura culturale, tra cui: Maria
Luisa Spaziani, Antonio Porta, Idolina Landolfi, Luigi Giordano, Mario Lunetta,
Rubina Giorgi e tanti altri. Un lavoro intenso e qualificato che nel tempo lo
ha portato ed esporre in prestigiosi spazi pubblici italiani tra cui la
“Biblioteca Alessandrina” dell’Università “La Sapienza” di Roma, Il “Museo
Irpino” di Avellino, la “Biblioteca Nazionale” di Napoli, la “Biblioteca
Centrale” di Firenze, la “Pinacoteca Provinciale” di Salerno. Uno spazio
rilevante della mostra sarà poi dedicato al ciclo di lavori “Crisalidi/Chimere”
in cui la sperimentazione sui materiali raggiunge alti livelli di espressività
e di capacità comunicativa. Particolarmente ricca la selezione di opere su
carta relative agli ultimi venti anni in cui trovano ampio spazio, tra l’altro,
alcuni cicli di lavoro non ancora esauriti, esperienze diaristiche e al
contempo autobiografiche che affrontano, a volte con leggerezza, delicate
problematiche dell’esistenza: “Lo specchio ibrido”, “Nostoi”, “Carte
dall’esilio”, “Anima Prima”, “Enigma”. Della sua storia hanno scritto e
testimoniato molte personalità della cultura e dell’arte, tra questi: Franco
Solmi, Giorgio Celli, Luciano Marziano, Gerardo Pedicini Mauro Giancaspro e
tanti altri.
Nell’ambito delle più recenti esperienze figurative, l’opera artistica di Antonio Baglivo si pone come originale e personalissima sintesi di tradizione naturalistica e nuove istanze psicologico-culturali. Il giovane artista è venuto da alcuni anni evolvendo una poetica irriducibile, se no per analogia, ai termini noti del linguaggio della critica, ed esulante dai veri e propri movimenti delle ultime avanguardie. La sua indagine naturalistica, condotta parallelamente in pittura e in scultura astrae, infatti, da ogni scientifismo per abilitarsi in un’atmosfera di gnoseologia surreale. Mediante un procedimento reificante, il pittore isola sulla tela elementi naturali, animali e vegetali, o solo frammenti di essi, come protagonisti assoluti di un “De Rerum Natura” denudato della sua assoluta necessità di essere e nella sua autarchica presenza. Al di là della sua funzionalità ed utilità, l’oggetto si impone all’occhio dell’artista come entità materica in divenire; s’accampa sulla tela con il dinamismo dei volumi, con la violenza dei cromatismi, con le pulsioni discoperte o segrete delle sue fibrille, microcosmo di atomi e molecole invano dall’uomo ignorato, asservito, ridotto a fossile e fissato nella inverosimile immobilità della farfalla trafitta da uno spillo, ed altrettanto veri si stagliano quei paesaggi metafisici in cui il prato o l’albero, veristicamente scandagliati dal pennello del pittore, si trasfigurano nella lontananza e nel silenzio della psiche individuale. In questo senso l’opera di Baglivo riqualifica l’arte come creazione e scoperta, nonché esorcizzazione della morte nel tempo che tutto ingabbia nelle incrostazioni del calcare, allo stesso modo della conchiglia fossile di alcuni suoi gruppi scultorei. Laura Di Pierro, 1984
Biografia
Antonio Baglivo, nato a Casal Velino nel 1951, vive e lavora a Bellizzi (SA).
Nel 1977 ha fondato, a Salerno, il Centro di Documentazione Arte Contemporanea LABORATORIO DADODUE; uno spazio alternativo aperto, particolarmente attento alla promozione delle componenti culturali del territorio, che ha diretto fino al 1992.Nel 1986/87 ha preso parte alle attività del Centro Internazionale Multimedia e nello stesso anno ha promosso e coordinato la mostra internazionale Atlantide e il meeting nazionale La pietra dell’acqua. Ha inoltre collaborato alla realizzazione del Progetto Internazionale sulla Pace in Ascoli Piceno. Nel 1988/89 ha coordinato la mostra di libri d’artista In Forma di Libro e la rassegna di arte contemporanea Colloqui con l’Angelo allestite nel castello dei Cavalieri di Malta a Valva. È inoltre, l’organizzatore della rassegna Acquetinte e del progetto internazionale Dadodautore Work in progress.
Nel 1999 per il complesso cimiteriale del comune di Baronissi ha realizzato il monumento in ferro La porta del cielo e nel 2002, nell’ambito delle attività di EXPOSCUOLA (Salerno) ha progettato i monumenti in ferro Lo sguardo dell’Angelo e l’istallazione permanente Il guardiano dell’acqua rispettivamente collocati a Valle dell’Angelo (SA) e a Montoro Inferiore (AV).
Dal
1998 al 2000 ha promosso e coordinato le attività del Museo Polivalente di
Perito.
Ideatore della collana di libri in tiratura limitata IBRIDILIBRI ha pubblicato cartelle e plaquette, in tandem, con importanti poeti e scrittori italiani contemporanei tra i quali: Idolina Landolfi, Luigi Giordano, Maria Luisa Spaziani, Elio Filippo Accrocca, Bianca Maria Frabotta, Antonio Porta, Marcello Napoli, Paolo Aita, Giorgio Bàrberi Squarotti, Paolo Ruffilli, Gerardo Malangone, Alessandro Carandente, Gian Battista Nazzaro, Biagio Fioretti, Franco Gordano, Cristina Tafuri, Cesare Ruffato, Riccardo Avallone, Franco Dionesalvi, Rino Mele, Mario Lunetta, Antonio Spagnuolo, Ugo Piscopo, Vito Pinto, Francesco D’Episcopo, Tommaso Ottonieri, Rubina Giorgi, Elio Pecora, Lamberto Pignotti, Raffaele Della Fera, Maria Teresa Schiavino, Barbara Cangiano, Arturo Schwarz.
Nel 1977 per le edizioni Artecnica Production ha pubblicato l’operalibro Katakatascia (ristampata in una nuova versione nel 2000 a cura del Gal Cadispa di S. Mauro Cilento con il sottotitolo Album di famiglia; note a margine. Nel 2000 per le edizioni Gutenberg ha pubblicato il libro-saggio Santini- atlante di iconografia devozionale del salernitano. Nel 2003, in collaborazione con Paolo Romano ha realizzato il libro Otto atti di una genesi-Teca Mundi, Ed. Bimed e per la stessa casa editrice, nel 2007 ha pubblicato l’operalibro Guyot- sotto il pelo dell’acqua. Nel 2009 per le edizioni Kreis ha pubblicato il romanzo Autoritratto di anonimo. Per la collana IBRIDILIBRI, nel 2017 ha realizzato l’operalibro Lo specchio ibrido e il corpo evaporato seguito poi nel 2021 dall’ibridofumetto NOSTOI l’antiulisse.
In qualità di coordinatore unico dell’archivio di libri d’artista IBRIDIFOGLI, con il prezioso aiuto di Vito Pinto, ha curato mostre e cataloghi tra cui è utile ricordare: Libroteca Ibridifogli ospitata nella Pinacoteca Provinciale di Salerno nel 2014 e sempre nella Pinacoteca Provinciale, nell’ambito delle iniziative di Salerno Letteratura 2015, la mostra di libri d’artista La pagina e l’azzardo. Ha curato poi la rassegna IIbridi & Simili allestita nella Biblioteca Provinciale nel 2015; Dadodu&co – materiali d’archivio 1977/2017, esposti nell’Archivio di Stato di Salerno nel 2017; Narrato con figure ospitata nei locali della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, nel 2019; Hibrid & Zine nuovamente per l’Archivio di Stato di Salerno, nel 2021; Fila & Strocca l’editoria d’autore per l’infanzia ancora una volta ospitata nei locali dell’Archivio di Stato di Salerno.
Tra
le mostre personali recenti segnaliamo:
Notturni tursitani, Villa Guariglia, Vietri sul Mare 2000; Teca Mundi. Mostra antologica di grafica e libri d’artista, Tempio di Pomona, Salerno 2003; Ibridilibri, Biblioteca Alessandrina, Università La Sapienza, Roma 2004; Crisalidi-Chimere, Palazzo S. Agostino, Salerno 2009; Ibridilibri, Museo Provinciale Irpino, Avellino 2009; La forma del libro, Biblioteca Nazionale, Palazzo Reale, Napoli 2010; La coda di Narciso, Biblioteca Vallicelliana, Roma 2010; Ibridilibri, Museo comunale di Praia a Mare, 2018; Carte dall’esilio, Archivio di Stato di Salerno, 2018
Del suo lavoro si sono interessati tra gli altri: Andrea Iovino, Giancarlo Cavallo, Ennio Di Pierro, Laura Di Pierro, Gerardo Pedicini, Franco Solmi, Giorgio Celli, Vitaliano Corbi, Enzo Di Grazia, Luciano Marziano, Angelo Calabrese, Tonino Sicoli, Nicola Scontrino, Giuseppe Siano, Massimo Bignardi, Paolo Romano, Marco Amendolara, Marcello Napoli. Giuseppe Ianni, Gerardo Malangone, Mario Maiorino, Maria Rosaria Voccia, Paolo Aita, Vito Pinto, Francesco D’Episcopo, Simonetta Lux, Teodolinda Coltellaro, Rino Mele, Alessandro Carandente, Alfonso Malinconico, Mario Lunetta, Antonello Tolve, Mauro Giancaspro, Alfonso Di Muro, Cristina Tafuri, Gabriella Taddeo, Marcello Carlino, Lamberto Pignotti, Luigi Paglia, Olga Chieffi, Angelo D’Amato, Tiziana Tricarico, Rossella Nicolò, Rosario Pinto.
Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno
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