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domenica 16 giugno 2019

Benevento| Al Teatro Romano l’evento “Les Journées nationales de l’archéologie”


“Il Cammino dei Teatri”, il libro presentato al teatro Romano di Benevento in occasione delle giornate dell'archeologia. 




Benevento – L’Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento –  Polo museale della Campania – in occasione de Les Journées nationales de l’archéologie, domenica 16 giugno 2019, alle ore 10,30, propone la presentazione del libro “Il Cammino dei Teatri”.  Il volume, voluto dalla Città Metropolitana di Napoli per promuovere la divulgazione e la conoscenza del vasto patrimonio delle risorse archeologiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio, si distingue per i tanti beni materiali e immateriali e per la ricchezza della sua enogastronomia. Attraverso una descrizione storica, architettonica e visiva degli antichi teatri greci e romani è possibile cogliere il fascino e l’unicità anche alla luce della esperienza della rappresentazione nella drammaturgia antica. Il Cammino dei Teatri rappresenta il veicolo per la costruzione di un itinerario innovativo per la fruizione e la conoscenza del territorio, finalizzato alla valorizzazione della cultura teatrale antica così fortemente presente e radicato nella nostra regione.

Tra i maggiori teatri della Campania antica emerge quello di Benevento, che attraverso le ultime indagini archeologiche, i lavori di restauro e i nuovi rilievi offre nuovi e importanti elementi per la sua conoscenza.  Sulla scorta dei nuovi dati e degli studi in corso è stato possibile formulare nuove ipotesi sulla sua storia costruttiva, restituendo una nuova immagine del monumento sia sotto l’aspetto strutturale, sia architettonico, sia della decorazione del frontescena. 




Interverranno: Ferdinando Creta, direttore del Teatro Romano di Benevento, Alfredo Balasco, architetto esperto nel rilievo e nell’architettura teatrale antica, Salvatore Ciro Nappo, archeologo e presidente associazione LACELAB, Luigi Petti, Docente Università degli Studi di Salerno.  L’evento prevede visite guidate all’Area Archeologica del Teatro Romano.





BENEVENTO / APPUNTAMENTO CON LE GIORNATE DELL'ARCHEOLOGIA

Les Journées nationales de l'archéologie si svolgono in tutta Europa nei giorni 14, 15 e 16 giugno e coinvolgono numerosissimi istituti, musei, aree archeologiche e altri soggetti, con lo scopo di sensibilizzare il grande pubblico ai valori della tutela del patrimonio archeologico.
Un appuntamento tra passato, presente e futuro dei teatri che va a coinvolgere il territorio : “Oggi lavoriamo per il recupero duplice – commenta il direttore del teatro Romano, Ferdinando Creta - quello del monumento e quello della funzione del teatro per cui avremo sicuramente una serie di spettacoli questa estate a partire dal mese di giugno. Inoltre stiamo facendo una serie di azioni manutentive con la collaborazione di tutti”. 

Incontro che guarda al passato ma che si proietta verso il futuro dei teatri, ad essere nuovamente luoghi attivi e vitali, con l'obiettivo per il futuro  di farli tornare sempre ad essere percepiti come luoghi di spettacolo, luoghi vivi che hanno una memoria molto profonda ma che possono incarnare anche una memoria viva nel contemporaneo. Conoscere la storia e la cultura antica classica del teatro romano vuol dire anche far rivivere questi spazi come luoghi di aggregazione e di socialità”.  



Ferdinando Creta, direttore dell’Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento, direttore del Museo Archeologico del Sannio Caudino di Montesarchio e  Direttore artistico del Museo Arcos, ha creduto da sempre nella valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico culturale della Campania e oggi di Benevento.  Ferdinando Creta ha già maturato significative esperienze nel comparto dei beni culturali essendo stato per diversi decenni  funzionario della Reggia di Caserta e oggi  simbolo positivo del cambiamento in tutta l'area del beneventano con numerose iniziative e eventi svolti a richiamare turisti a conoscere le bellezze ancora poco conosciute di questo territorio.   Sandro  Bongiani


mercoledì 6 luglio 2016

CAPUA - Palazzo Fazio / SALVUM MUSEUM MATRIS MATUTAE


PROGETTO MOSTRA MAIL ART



TITOLO:  SALVIAMO IL MUSEO DELLE MADRI
  Save the museum of “mothers"
SALVUM MUSEUM MATRIS MATUTAE


Organizzato da Associazione culturale CAPUANOVA, Capua Palazzo Fazio
e Padiglione Tibet di Ruggero Maggi,  Milano
in collaborazione con AISLO (Milano e Caserta) e Associazione Aliante (Capua)

Con la supervisione ed assistenza tecnico scientifica del Dipartimento di Lettere e Conservazione dei Beni Culturali, cattedra di arte contemporanea, della II Università degli Studi di Napoli.

Patrocini
- Regione Campania
- Amministrazione Provinciale di Caserta
- Comune di Capua
- Camera di Commercio di Caserta


L'invito a partecipare sarà inviato a cura degli organizzatori corredato di notizie e immagini sul Museo e sulla straordinaria collezione delle Matres che vi sono conservate.
Tema le madri di Capua (vedi documentazione allegata)
Formato e tecnica liberi
Le opere dovranno essere inviate al  Museo Provinciale Campano, Via Roma, n.68 -  81043 Capua (CE).

La catalogazione sarà curata dall'Associazione Capuanova e dagli allievi del Dipartimento di Lettere e Conservazione dei Beni Culturali della II Università di Napoli.
Tutte le opere pervenute saranno pubblicate su apposita  pagina Fb e sul sito web dell'associazione Capuanova (www.Capuanova.it).

La mostra è prevista per la prima settimana di dicembre e sarà allestita presso la sala delle Matres Matutae del Museo Provinciale Campano dove resteranno esposte per 4 settimane.

A fine mostra le opere resteranno nell'archivio del Museo che si è impegnato a predisporre una bacheca dove le opere saranno esposte per due settimane, a rotazione, in modo permanente, creando così un fondo mail art dedicato alla figura della madre.

E' prevista la stampa di un manifesto-catalogo che sarà inviato a tutti i partecipanti.


Ulteriori informazioni e notizie sul sito www.provincia.caserta.it/museocampano.
Interessanti anche le informazioni reperibili cercando “le madri di Capua” e Mater Matuta.



LE MADRI DEL MUSEO CAMPANO DI CAPUA

 Visit: 






lunedì 11 gennaio 2016

Pompei: L'Archeologia e il Vesuvio"

Mostra Internazionale di Mail Art "

Real Polverificio Borbonico.  Centro per la Cultura e le Arti - Scafati (Campania).





Dopo la mostra d'arte contemporanea “13 Artisti Svizzeri a Scafati”, che ha affascinato i visitatori del Real Polverificio da maggio ad ottobre, stavolta la struttura si apre a tantissime ed eterogenee opere di arte postale; è arrivata al Real Polverificio Borbonico di Scafati l'esposizione “Pompei: L'Archeologia e il Vesuvio”, progetto internazionale di Mail Art curato dall'artista pompeiano Domenico Severino, inaugurata sabato 19 dicembre e visitabile gratuitamente fino al 19 marzo 2016.



Pompei Boom 4, di  Giovanni Bonanno, 2015


Oltre 300 opere d'arte contemporanea da vari paesi del mondo (Argentina, Spagna, Cile, Corea, Giappone, Germania, U.S.A., India, Portogallo, Russia, Inghilterra, Francia, Svizzera, Turchia, Serbia, Romania, Canada, Grecia, solo per citarne alcuni, nonché una numerosissima rappresentanza di artisti italiani) arricchiranno le maestose sale del complesso monumentale ottocentesco, Centro per la Cultura e le Arti del Comune di Scafati.




Alcune opere di Giovanni Bonanno presenti in questa Mostra 
Internazionale a Scafati.

Pompei Boom 1, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 4, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 2, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 3, di  Giovanni Bonanno, 2015



La mail art (o arte postale) è una forma artistica che usa il servizio postale come mezzo, e crea un feed-back tra mittente e destinatario: si risponde in maniera artistica ad un inoltro artistico – senza questo feed-back non esiste l’arte postale. Il tema "L'Archeologia e il Vesuvio" si ispira all’ antica Pompei e all’ eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. La prima edizione del progetto di Arte Postale organizzata dalla Città di Pompei, si svolgerà in occasione del primo premio Internazionale di Archeologia intitolato ad Amedeo Maiuri, l’illustre archeologo italiano e Soprintendente per moltissimi anni degli Scavi archeologici.



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Real Polverificio Borbonico di Scafati tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. L'ingresso e le visite guidate sono sempre gratuite (le guide sono presenti tutte le mattine dal martedì al venerdì; per prenotare gratuitamente una visita guidata in altri giorni ed orari chiamare allo 081 863 1831)



Visit. 

venerdì 6 novembre 2015

FRANCO MASSANOVA - ALLA RICERCA DELLA VITA



Personale di Franco Massanova - Profili in libertà

Milano - dal 7 al 27 novembre 2015





Da sabato 7 novembre presso l’Art Studio 38 di via Canonica, 38 a Milano  viene presentata la  personale dell’artista salernitano Franco Massanova  a cura del figlio Silvio, con opere che coprono  un arco di tempo di circa 10 anni di lavoro, fino agli ultimi mesi di produzione dell’artista, prima della prematura scomparsa nel dicembre scorso. Le opere dell’artista salernitano ricercano nell’embrione la vita, le suggestioni del tempo in una variazione di umori sempre diversi e indefiniti.  Franco Massanova lavora assiduamente sul crinale impalpabile della figurazione con lacerti d’immagine “insostanziale”. Una pittura che riesce a darsi come evento provvisorio e nel continuo farsi e disfarsi trova comunque il modo di esistere.




Nel maggio 2011, per Exibart avevo recensito la mostra di Franco Massanova svolta  nel Complesso monumentale di Santa Sofia a Salerno (Chiesa dell’Addolorata), che per l’occasione presentava una trentina dipinti che ripercorrevano un quarantennio di ricerca svolta in modo lucido e coerente: dagli esordi figurativi dei primi anni ’70 attraverso l’immaginario geometrico dei primissimi anni ’80 fino alle grandi tele del 2011 di matrice sostanzialmente aniconica e lirica. Una pittura rarefatta rivolta a scandagliare minime sezioni d’immagine, apparentemente semplice che preferiva condividere l’essenzialità della rappresentazione. A partire già dai primi lavori degli anni ‘70 e in tutte le altre opere successive vi è stato un motivo di base sempre ricorrente: la visione ravvicinata, la rappresentazione del dettaglio, la presenza espressiva della linea e del nero come campo d’indagine.

Scrivevo: “Il nero di luce o il nero di colore, come lo si voglia intendere, ha indotto l’artista a convogliare tutta la sua attenzione verso questo nuovo campo d’indagine. La sua pittura ormai vive la dimensione favolistica, ma non diventa mai racconto o illustrazione. I segni che traccia sulla tela sono larve e presenze insostanziali, frammenti di cose che rimangono allo stato embrionale in una situazione chiaramente provvisoria. L’artista sa come condurre le sue forme archetipe, le insolite apparizioni fino al limite della concretizzazione per poi abbandonarle nel vuoto anemico e profondo dello spazio. Massanova da tempo lavora assiduamente sul crinale impalpabile della figurazione con lacerti d’immagine insostanziale che condividono la dimensione sospesa dell’apparire. Una pittura che riesce solo a darsi come evento e nel farsi e disfarsi trova il modo di evidenziare e svelare i nascosti misteri dell’ esistenza. Con le ultime opere create per questo affascinante spazio espositivo, l’artista salernitano approda ad un linguaggio mobile, lirico, in cui emergono forme organiche e allusive. Un’apparizione decisamente appostata ad un limite, un’ immaginarie lirica e nel contempo metafisica che accoglie l’incanto immediato e provvisorio dell’illusione. I suoi sono eventi sospesi, energie primarie, intrecci di vibrazioni dal flusso provvisorio e incontrollato. E’ la pittura degli abissi e dei misteri. E’ la pittura del tuffatore di Paestum che attratto dal nulla, si libera dalle costrizioni e si lancia nel profondo buio dello spazio e nel silenzio più assorto si rigenera e ritrova ancora la luce e la vita”.    
Sandro  Bongiani











FRANCO MASSANOVA   Nasce a Stella Cilento (Sa.) nel 1950.  Muore nel dicembre del 2014 a Torino dove si era trasferito negli ultimi mesi. Le sue ceneri riposano nel cimitero di Stella Cilento (SA).

 L’attività di artista è iniziata negli anni settanta, attraverso la serie dei “Grovigli”, dei”Filamenti ragionati” e dei “Reticoli”,” con i primi anni ottanta la sua ricerca approda  ad un’ampia astrazione che farà registrare l’azzeramento di qualsiasi elemento referenziale, in virtù di una costruzione formale rigorosa”: le “Macroscopie”, le “Sovrapposizioni”, i “Frammenti”. Successivamente le sue tele, realizzate dalla metà degli anni ottanta e per tutto il decennio successivo, si caratterizzano per la presenza quasi assoluta di un nero abissale: i“Notturni”, le “Tangenze”. Nell’accogliere poi sulla superficie della tela sia “attraversamenti nervosi del segno ed imprevedibili slittamenti della linea”sia “fughe filamentose e avvolgenti” nascono  le opere della serie “Nero di Luce”,” Fantasmi di movimento”,”Icaro”. Con il volgere degli anni duemila si ha il  recupero della gamma cromatica attraverso un  particolare utilizzo della materia pittorica. Il tutto porterà ad  un primo  ciclo di opere a cui sarà dato il titolo “Incarnato Tepore”: lavori identificabili per “un rosa intenso variato in tutta la sua gamma”. I lavori degli ultimi anni evidenziano “…segmenti neri e pastosi, che si contraggono o si dilatano prima di vedersi attratti e assorbiti in un magma inquietante, in un abisso nero di segni, a causa di una forza che sgretola la pelle della tela e ne fa virare le tonalità del colore dal nero al violaceo, al grigio-ceruleo, al verde acido, al giallo, al rosa. Ed il nero, energia un tempo terragna e visionaria, permane con le sue linee sensuali, meno taglienti e più allusive, permane nel fondo, silenzioso e compatto, ma anche tra i cristalli di colore.”
 Nel 1998, in occasione della Pasqua, e per i successivi sei mesi, una sua opera di grandi dimensioni (cm,200x245) rappresentante “LA CROCIFISSIONE” è rimasta esposta nella Cattedrale di Salerno.
Nel 2010, in occasione della ristrutturazione dell’edificio dove abitò il grande romanziere ungherese Sandor Marai, detto edificioè stato arricchito di 36 pannelli vitrei riportanti particolari di lavori del sottoscritto.
Nel 2011 ha tenuto, a cura del Comune di Salerno e con la pubblicazione di un volume monografico, una mostra antologica che ha ripercorso i quaranta anni di lavoro.

-Ha  tenuto mostre personali in spazi pubblici e gallerie private, partecipando a mostre di gruppo sia in Italia che all’estero.

PERSONALI: Centro Dadodue (Sa), gall.Inquadrature 33 (Fi),.gall.S.Carlo (Na), Centro Sud Art Scafati (Sa),  gall.Fumagalli (Bg), Antichi Arsenali Amalfi (Sa), gall.Diagramma 32  (Na), gall.L’Idioma (AP), Biblioteca Com.le Bellizzi (Sa), S.Giovanni di Dio (Sa), ArtexArte (Na), Linee Contemporanee (Sa), Ex Refettorio Monastero di  S.Spirito (Ag), in cont.nea Edificio R.Niglio Itri,  Stella C.(Sa) e Portosalvo, Pisciotta (Sa), Spazio Arte, a cura del comune di Fara Gedda d’Adda (Bg), gall. Delise Portogruaro (Ve), Museo Frac Baronissi (Sa), Pagea Art Angri (Sa), Luxury Art Gallery(Co), gall. 8,75 (RE), gall.Il Raggio (Lugano), Spazio Ebner Ceraso (Sa), gall.Rosso Fenice (Bn), Complesso di S.Sofia, ex chiesa dell’Addolorata (Sa), Museo / Pinac.ca Todi (Pg), ARC Archivio Ravello Cont.nea, Ravello (Sa), gall.Immaginaria (Fi).

COLLETTIVE:Grafica Ital. Cont. Lima (Perù), Gzira (Malta)- Autodocumentazione ‘78 Salerno-XI premio Salerniana, Erice (Tp)-Linguaggi Altrui, AA.BB.(Na)- Artder ’82, Bilbao (Spagna)- Una situazione a Napoli, VII Expo arte, Bari- Otto pittori italiani alla galerie Jozsefvvaros, Budapest (Ungheria)- Gall.Volksuniwersit, Rotterdam (Olanda)- XXXVI premio Michetti, Francavilla a Mare (Ch)- Arte oggi in Campania, Mostra d’Oltremare, Napoli- Disegno Campania ’88, Morcone (Bn)- 5+1 gall.Chisel, Genova- Immaginaria ’92, pal.Durini Milano- I luoghi della visione, gall.Annunciata, Milano- Misure uniche per una collezione, Università di Ancona, pal.Tiranni Castracane Cagli (PU)- Segmenti eterogenei di arte nuova, Tempio di Pomona, Salerno-Arte e olio, Museo di Campagna(Sa),Centro Studi It.ni, Berna (Svizzera)- Libro d’artista, Galassia Gutemberg, Mostra d’Oltremare, Napoli, Fortezza di Basso, Firenze- Lavori su carta, villa Loredan, Strà (Ve)- Carte x l’arte, a cura delle’Unione delle Autonomie Locali, sedi varie- Artisti per il Kossovo, gall.Verrengia, Salerno- Cartolina per Napoli, Palazzo Reale Napoli- Una luce per Sarno, pal. Doria, Angri (Sa), Arsenali di Amalfi (Sa), Musei Civici (MC), Gall.Civ. d’Arte Moderna, Spoleto (Pg)- Sguardi Diversi, Stella Cilento (Sa)- Itinerario d’Arte, villa Bruno, Portici (Na)- I colori di Bacco, Museo Emblema, Terzigno (Na)- Lavori in corso, coll.ne FRAC, Baronissi (Sa)- Itinerari di carta, gall.Biale, Siena- Tavola Rotonda, Museo Civ.Arte Cont.Albissola (Sv)- Scriptorium, pal.Vanvitelliano, M. S.Severino (Sa)- Aspetti dell’Arte Astratta nella raccolta Fiocchi, Forte Malatesta, Ascoli P.- Solidarte, Castel Dell’Ovo, Napoli-I Colori dell’Unità, pal. Niglio Itri, Stella Cilento (Sa)- Viaggio al termine della forma, gall. Immaginaria, Firenze- Opere su carta, GlobArt Gallery, Acqui Terme (Al)-150+1 (settore Musei/Bibl. Prov. di Salerno): pal. Grancia, Sala Consilina (Sa); Museo Arch.co Prov. dell’Agro-Nocerino, Nocera Inf.(Sa); Pal. R.Niglio Itri, Stella Cilento (Sa)-      

Testi in catalogo e recensioni su  pubblicazioni portano la firma di: S. Zuliani, A. P. Fiorillo, M. Bignardi, S. Bongiani, M. Alfano, A. Trione, V. Trione, R. Aymone, M. D’Ambrosio, L. Mango, R. Mele, L. Giordano, U. Piscopo,  V. Guarracino, C. Serri, V. Corbi,  G. Paraggio,  B. Bandini, A. Guglielmo, L. P. Finizio, C. Tafuri, N. Parlante, L. Crescibene, M. Maiorino, C. Ruyu, A. Trabucco, R. Pinto, A. Calabrese, E. Lauria, A. Cappuccio, G. Romano, S. Romano, G. Bilotta, G. Pedicini, M. Napoli, P. Romano, M. D’Elia, A. Izzo, A. Di Muro, G. Caliendo,G. Malangone, C. Caserta, L. Zaniboni, L. Liguori,  M. Vitiello, G. Grassi, A. Lorito, M. Di Mauro.








venerdì 10 luglio 2015

AUGUSTO PEREZ AL FESTIVAL DI RAVELLO




Al Festival di Ravello in mostra 27 opere di Augusto Perez

Dal 27 giugno al 31 ottobre


Giovanni Testori: “sprofonda in sé stessa e traduce lo strazio del nostro essere uomini nello strazio della bellezza"





Dopo le mostre di Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Tony Cragg Ravello Festival,  con la sua  63esima edizione dedicata al tema dell’“InCanto”, presenta  a Villa Rufolo e alla  terrazza dell’Auditorium Niemeyer) uno dei più interessanti scultori del ‘900 Augusto Perez
Proprio per l’importanza del lavoro di questo scultore,  la Fondazione Ravello ha voluto dedicargli la più ampia retrospettiva all'aperto mai realizzata dalla sua morte.

Dal 28 giugno al 5 settembre nei suggestivi spazi di Villa Rufolo e della terrazza dell'Auditorium Oscar Niemeyer  sarà allestita una importante e straordinaria retrospettiva dedicata ad Augusto Perez (Messina 1929 – Napoli 2000), a cura di Flavio Arensi .




Ventisette sculture monumentali selezionate tra i capolavori più noti dell’artista Siciliano ma partenopeo di adozione, dagli anni sessanta fino alle ultime creazioni. Tra queste una serie di sculture recuperate per l'occasione, come la grande opera Terrae Motus, nata dalla collaborazione con Lucio Amelio, oggi in collezione privata.  

Inoltre, è presente   negli spazi della Cappella della Villa  l'installazione della “Grande Crocefissione” così come immaginata dall'artista. 




Video Perez a Ravello: 

https://youtu.be/zPDaBJlFhmI 

https://youtu.be/9r9nRQg0cRw 

https://youtu.be/eesBeFKB-0E