PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI FONTE AVELLANA
Monastero di Fonte Avellana
Il Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana è un
luogo intriso di storia, arte e spiritualità situato nel comune di Serra
Sant’Abbondio nella provincia di Pesaro e Urbino alle pendici boscose del Monte
Catria. Fondato da San Romualdo nel 980 è gestito amorevolmente dai monaci
Camaldolesi.
Nell’estate del 2021 alcuni ambienti del complesso
monastico ospitano opere di Paolo Gubinelli la cui arte chiede all’uomo di
conoscere i misteri più nascosti riguardanti sé stesso e lo stesso Dio, ma
anche di trovare le sue risposte.
In questo luogo di rara bellezza e così ricco di
spiritualità, già lo scorso anno Gubinelli ha esposto le sue opere per
celebrare Dante Alighieri che una tradizione molto antica vuole sia stato
ospite del Monastero tanto da cantarlo nella Divina Commedia (Paradiso XXI,
106-111). Una particolare corrispondenza lega il nostro artista con il sommo
poeta: nel 2015 ha infatti realizzato la mostra Segni per Dante nella
Biblioteca Classense di Ravenna.
Esprimendo il tema dell’Amore e della Fratellanza,
rendono l’architettura medievale punto di riferimento del cammino di fede e
punto di irradiazione per una comprensione più profonda del disegno di Dio
sull’uomo. In queste opere Gubinelli ha raffigurato con enigmatici segni, il
destino che incombe sull’uomo, ricorrendo ad un’astrazione immaginale con forti
accenti cromatici. La simbologia, più implicita che esplicita, è visionaria.
Essa non descrive singoli episodi, è piuttosto un insieme simbolista, dove non
c’è alcuna interruzione tra colore, piegature, graffi e contesto.
I dipinti presentano un equilibrio compositivo
eccezionale, raggiunto tramite un tessuto pittorico di altissima qualità che è
frutto di continue ricerche cromatiche e di lunghi studi. Queste opere, unite
da un unico tema, sono complemento e risalto alla spiritualità dell’eremo,
della basilica e della cripta che nell’atto del “tutto è compiuto” denuncia con
forza che l’Amore ha trionfato, che l’Alleanza è stipulata.
Nella sua piena maturità, certamente il maestro si
rivela essere un pittore capace di affidarsi ad una corrispondenza emozionale
immediata, ad echi e suggestioni e spessori di memoria che sempre più da vicino
sembrano coinvolgerlo e impegnarlo. Memoria della linea d’orizzonte del cielo,
degli stupori nell’ascoltare l’acqua del ruscello, di uomini e donne intenti a
raccogliere frutta, della sua infanzia vissuta in una campagna amena, com’è
quella della natia Matelica.
Questo significa un continuo misurarsi con la memoria,
con i suoi richiami archetipici, nella viscerale presenza quotidiana di un
territorio fiabesco. Il dualismo che definisce il rapporto tra materia e forma,
questa strutturale linea che attraversa l’intera storia del pensiero,
costituisce l’asse intorno a cui l’artista ha declinato l’evoluzione della sua ricerca,
proiettandovi una personalità tesa alla composizione di un sentimento
ancestrale del mondo e di un altrettanto naturale propensione per l’euritmia
plastica.
Alla luce di queste suggestioni, credo si possa
affermare che Paolo Gubinelli abbia intuito un superamento del sistema pittura
di cui ha dimostrato la vitalità permanente in una ormai adesione storica: un
superamento, o meglio uno spostamento dello specifico linguaggio in una banda
più profonda creativamente, meno legata al rapporto tra vuoti e pieni, più
vicina alla spiritualità.
ROBERTO LUCIANI,
Curatore della Mostra
Paolo Gubinelli
Biografia
Nato a Matelica (MC) nel
1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata,
sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico
pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre
l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un
orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee
con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La
Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio,
Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino,
Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e
collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori
musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia
Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da
Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un
manoscritto inedito di Tonino Guerra.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste
specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina
Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella
Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel,
Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto
Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone,
Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo,
Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi,
Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro
Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa
Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini,
Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste
specializzate, con poesie di noti poeti:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero
Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto
Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli,
Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano
Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés,
Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda
Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un,
Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti,
Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo
Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio
Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio,
Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Stralci critici:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio
Bellocchio, Goffredo Binni, Bongiani Sandro, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul
Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco
Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani,
Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina
Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco
Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini,
Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
Nella sua attività artistica è andato molto presto
maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di
esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come
mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su
cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce,
lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco
della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino
bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono
disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si
svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione
diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su
carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene
abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di
pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto
della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di
toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela,
ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
English
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives
and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art
Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as
advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still
very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space
which would become a constant in his development: he became friends with such
artists as :
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi,
Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra,
Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt,
Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and specialized
reviews by such prominent critics as:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina
Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella
Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel,
Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto
Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone,
Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo
Mazzeo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Roberto Luciani, Lara Vinca Masini, Marco
Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci,
Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria
Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini,
Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of
books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero
Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto
Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli,
Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano
Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés,
Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda
Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un,
Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti,
Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo
Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio
Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio,
Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Many others have also written about his work:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio
Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani,
Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di
Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza,
Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia
Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi,
Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto,
Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria
Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
He participated in numerous personal and collective
exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or
using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest
in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression.
During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch
and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade
according to geometric structures to accent the play of light and space, and
then manually folded it along the cuts.
In his second phase, he substituted thin white
cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and
folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic
progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight
cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.
In his most recent artistic experience, still on
transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned
for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely
perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in
a lyrical-musical interpretation.
Today, he expresses this language on paper with
watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant
intensity.
He made white and colour pottery where engraved and
relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
PAOLO GUBINELLI
BIOGRAFIA PAOLO GUBINELLI
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Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO
GUBINELLI
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ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI
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lavori di Paolo Gubinelli
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CURA DI SANDRO BONGIANI
L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è
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SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
1 – Antologia Critica e biografia in Italiano e inglese di Paolo Gubinelli
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1 – Antologia Critica 2019 NOV. in Italiano aggiornata al 2019
2 – ANTOLOGIA CRITICA AGGIORNATA E STRALCI CRITICI in INGLESE, NOV. 2019
3 – Paolo Gubinelli, BIOGRAFIA ITALIANO e INGLESE, 2019
4 – MOSTRE PERSONALI E ANTOLOGICHE, 2019
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evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno