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domenica 15 settembre 2024

Ernesto Terlizzi, Istituto di Cultura di Cracovia

 

 

 

MATHERIAE

ERNESTO TERLIZZI 2019 - 2024

a cura di Alberto Dambruoso

 

opening

venerdì 13 settembre 2024 - ore 18.30

13 settembre 4 ottobre 2024

 


Galleria dell'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 

 ulica Grodzka, 49 - Cracovia

 

 

 

La Mostra

Venerdi 13 settembre alle ore 18,30 sarà inaugurata presso la Galleria dell'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia la personale “MATHERIAE 2019-2024” dell'artista ERNESTO TERLIZZI, mostra curata dallo storico dell’arte ALBERTO DAMBRUOSO, con presentazione del catalogo della mostra realizzato per l’occasione.

Questa è la terza ed ultima tappa dopo le prime due tenute nel 2019 nella Città dei Sassi “ArtiVisive Gallery Matera” ed a Salerno presso la Pinacoteca Provinciale di “Palazzo Pinto” quando Matera fu Capitale Europea della Cultura 2019. La tappa di Cracovia, già prevista, fu rinviata a causa del Covid.  La mostra è composta da un corpo di 21 opere, tutte tecniche miste su carta kozo thailandese realizzata a mano ed intelaiate su cui l'artista salernitano, assemblando le sue diverse materie, da corpo a delle suggestive visioni di Matera: straordinario luogo oggi Patrimonio dell’umanità.


 

Lo sguardo dell’artista salernitano da oltre mezzo secolo continua ad essere attratto dai questi opposti millenari, in un continuo scontro/incontro, teso ad elaborare con materiali diversi profondità astratte sempre caratterizzate da un fascino iconico di forte impatto emozionale. Legno, lamiera, merletto china, cartone ed ora anche la piuma sono qui assemblati e saldati dalla creatività del segno grafico di Terlizzi, in un continuo rinnovamento, tattile e plastico, di grande finezza.

 

 

 

 A tal proposito lo storico dell’arte Alberto Dambruoso scrive in catalogo:

“Da oltre quarant’anni Ernesto Terlizzi si è distinto nel panorama artistico nazionale per una ricerca sempre in divenire, mai ripetitiva e costantemente protesa alla scoperta di nuove modalità espressive. Forte sperimentatore fin dagli inizi della sua carriera, Terlizzi può essere considerato un degno erede della grande scuola italiana dell’informale. Da qui la sua propensione all’impiego dei materiali extra artistici più disparati che spesso ritroviamo all’interno delle sue opere, in una particolare combinazione tra pittura e scultura”. Da sempre interessato al rapporto tra la natura, l’uomo e la storia, Terlizzi in questa mostra coglie il valore temporale della memoria racchiusa in alcune bande di latta arrugginite o in alcunipezzi di legno consunti e li ha inseriti nelle sue opere. Ho davanti ai miei occhi mentre scrivo, una delle opere che più mi hanno colpito di questo ciclo dal titolo” La piuma”. Per la sua immediata efficacia espressiva e al contempo poetica, mi appare come un haiku giapponese, un componimento dell’anima. La piuma, una vera piuma di un volatile, rimane sospesa al centro della composizione, in alto tre forme disegnate a grafite in successione richiamano il profilo della piuma, prefigurando il movimento ondulatorio del suo trasporto da parte del vento. Al centro, un disegno giocato sul chiaroscuro, lascia intravedere alcune parti della città che si accavallano una sull’altra; in basso infine una banda orizzontale marrone lascia intravedere come un velo la parte sottostante riportando alla memoria le oscurità del sottosuolo materano.”

 

 

 

 

Le opere:







Il catalogo, oltre al testo del curatore, si avvale anche degli scritti di Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello e di Ugo Rufino, già Direttore dell’istituto Italiano di Cultura di Cracovia. Il vernissage, arricchito da un vin d'honneur, vedrà l’artista presentare le proprie opere e presentare Matera.

 

 

Con questa tappa europea a lungo rimandata, MATHERIAE conclude il suo ciclo itinerante.

 

 



ERNESTO TERLIZZI dopo gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli è presente, dalla fine degli anni 60, nel panorama artistico nazionale ed internazionale con personali, mostre di gruppo e premi. Tra le numerose mostre personali si citano quelle di: Firenze 1979 Galleria inquadrature; Napoli 1980 Galleria S. Carlo; Bergamo 1981 Galleria Fumagalli; Venezia/Mestre 1985 Galleria Plus Art; Spoleto 1986 Studio Emanuela Duranti; Napoli 1989 Istituto Francese Le Grenoble; 1990 Macerata Museo Comunale; 2010 Roma Galleria Consorti e 2013 Studio S; Gazoldo Degli Ippoliti (Mn) 2012 Museo d’Arte contemporanea; Ferrara 2013 Galleria del Carbone; Milano 2014 Spazio Tadini; Napoli 2023 Museo Archeologico Nazionale Napoli. È stato presente per varie edizioni nei più prestigiosi Premi italiani e nel 2011 è stato invitato ad esporre nella mostra “Lo Stato dell’Arte Campania” all’interno della 54 Mostra internazionale d’arte contemporanea di Venezia. Molti sono i critici e gli intellettuali che hanno scritto delle sue opere inserite in numerose e diverse collezioni pubbliche e private.

 

 Visit:

Info: https://iiccracovia.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/matheriae-2019-2024-mostra-di-ernesto-terlizzi-a-cura- di-alberto-dambruoso/

 

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

martedì 14 novembre 2023

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI, PRESENTAZIONE DEL CATALOGO DELLA MOSTRA " MA CHE NE SANNO GLI ALTRI" DI ERNESTO TERLIZZI

 







GRANDE PUBBLICO IERI ALL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI ALLA PRESENTAZIONE DEL CATALOGO DELLA MOSTRA "MA CHE NE SANNO GLI ALTRI" DI ERNESTO TERLIZZI ALLESTITA  A GIUGNO AL MUSEO MANN A NAPOLI.

Presentazione del catalogo della mostra " MA CHE NE SANNO GLI ALTRI" , nella "Sala dedicata a  Lea Vergine" al GAN, Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, con il direttore di dell'Accademia Prof. Giuseppe Gaeta, il Direttore del Museo Mann Paolo Giulierini, Marco di Capua, Stefano de Stefano, e il direttore editoriale della Gutenberg Carmine Vitale con la  curatrice e moderatrice Federica De Rosa.


Federica De Rosa

Paolo Giulierini

L'artista Ernesto Terlizzi



La presentazione:









evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


sabato 11 novembre 2023

Accademia di Belle Arti di Napoli / Presentazione del catalogo "ma che ne sanno gli altri" di Ernesto Terlizzi

 





Il catalogo Edizioni Gutenberg


Dopo l'importante mostra personale al Mann di Ernesto Terlizzi, appuntamento a lunedì 13 novembre, ore 11.30 presso la Sala Lea Vergine dell'Accademia di Belle Arti di Napoli per la presentazione ufficiale del catalogo " Ma che ne sanno gli altri". Oltre alla presentazione del Direttore del Mann Paolo Giulierini (Museo Archeologico Nazionale) e del testo critico del curatore storico Marco Di Capua si arricchisce di 15 testimonianze di critici e intellettuali.

Ernesto Terlizzi al Mann di Napoli


Quello dell’emigrazione e dei profughi del Mediterraneo su cui l’artista salernitano ha rivolto da diverso tempo l’attenzione rimane un dramma sempre più complesso e difficile da risolvere nell’immediato prossimo, con ripetuti e infiniti traghettamenti  di vecchie carrette arrugginite e di notturni al nero di luna dentro le  oscure ali della speranza, di linee d’ombra e di teste nascoste dall’onda a scrutare un possibile approdo. Che ne sanno gli altri dei sogni negati che spesso sì infrangono alla deriva prima di sparire sotto  una coltre di  gelide onde di acqua di mare?  Il Mediterraneo è  stanco di corpi  muti lasciati  ad asciugare in superficie, di sogni  sommersi che celano troppe ferite non  più  rimarginate, di attraversamenti fugaci che  lasciano tracce di speranze impedite dal nostro  tragico  esistere.  Un colloquio  sottile e fluido tra ciò che è e ciò che è stato, tra storia e contemporaneità.  Una rappresentazione decisamente evocativa e altamente emozionale che nasce da un bisogno impellente di indagare i luoghi oscuri e inascoltati della mente con un linguaggio volutamente minimale, innestando lacerti e fantasmi di apparizioni e dissolvenze, frammenti concreti materici e nel contempo anche una sottile leggerezza in un apparire in bilico tra un teso e inquieto equilibrio. Un continuo e incessante farsi e disfarsi di presenze tra ordine e caos alla ricerca di conciliare le contraddizioni in una e più definita rappresentazione. Una sorta di interminabile e continuo affioramento e sprofondamento  delle immagini tra i meandri oscuri del presente interrogandosi sul cammino  di ognuno di noi e  fors’anche per  farci riflettere meglio sul nostro  precario  e provvisorio destino.   Sandro  Bongiani










Cenni Biografici di Ernesto Terlizzi


Ernesto Terlizzi nasce ad Angri (Sa), il 22 novembre 1949. Dopo gli studi presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, intorno al 1965 si accosta alle proposte post-informali ed oggettuali che allora animavano il dibattito artistico partenopeo di alcuni maestri napoletani come Di Ruggiero, Pisani, De Stefano e Spinosa. Questa esperienza didattica è un momento significativo nella formazione del giovane Terlizzi che risente degli influssi di tali insegnamenti pur senza improntarsene di un preciso riferimento espressivo. Nel 1970, in Lucania, questa iniziale indagine informale si arresta bruscamente con il manifestarsi appieno di un intimo sentire con la terra madre e la natura, a favore di una indagine organica del segno grafico. Nascono in questo decennio, una lunga serie di iconografie antropomorfe di chiara denuncia sociale (mani, bulbi, ovuli, ed involucri umani), cariche di valenze surreali in cui “natura e uomo” si fondono in una particolare visione organica infittita di rimandi e allusioni. Opere queste esposte a vari edizioni del Premio Michetti di quegli anni e nelle personali di Firenze (Galleria Inquadrature, 1979); Napoli (Galleria San Carlo, 1980); Bergamo (Galleria Fumagalli, 1981); Venezia Mestre (Galleria Plus Art, 1984).Nel corso degli anni ’80, l’indagine segnica in bianco e nero, gradualmente lascia il posto a un ritorno alla materia cromatica e una pratica informale, ora distribuita e filtrata mediante una griglia geometrica che da adesso in poi, diventerà una precisa connettività nella ricerca di Terlizzi. E’ soprattutto nelle opere di fine anni ottanta che emerge una forte carica cromatica con i diversi impasti di materie dense e sensuali: sono acrilici, gessi, carte vetrate e veline, catrami e pastelli, a costruire materie di “paesaggi dell’anima”, in un suggestivo viaggio nelle apparenze della natura. Nascono così opere come “Pulsioni” (1988); “Materia con sacco e oro” (1988); “Notturno” (1988) esposte prima a Perugia (Galleria Materiali Immagini, 1988) e poi nella personale napoletana presso l’Istituto Francese “Le Grenoble” (1989). Il decennio successivo, poi, vede la ricerca polimaterica farsi sempre più variegata e convincente, grazie ad un rigoroso controllo cromatico che favorisce sempre più la percezione tattile e materica: in questo periodo più che la vivacità dei colori l’artista preferisce una sorta di azzeramento, un uso minimalista dei nuovi materiali utilizzati: sacchi, bende e garze, gessi e tessuti su cui l’artista cola segni sottili e densi come libera introspezione dell’inconscio. Nascono in questo periodo le grandi tele di juta esposte nella personale a Macerata (Pinacoteca e Musei Comunali, 1990) e la serie dei bianchi gessati; opere di grande rarefazioni e trasparenze luminose esposte nella mostra di gruppo Sudart a Salerno (Galleria Paola Verrengia, 1995). Negli anni a cavallo tra il’90 e il 2000 la ricerca polimaterica si fa sempre più attenta e insistente al dettato plastico con l’inserimento conseguente di altre materie come il legno e la pietra. Queste nuovi materiali, legati alle origini e al vissuto dell’uomo, conferiscono alle opere di questo periodo un fascino misterioso sempre in bilico a metà tra pittura e bassorilievo, convogliando forti rimandi e ascendente evocative e ancestrali. In questo periodo l’artista realizza opere come “Corteccia” (2001); “La porta del tempo” (2001); “Buio e luce (2005); “Delle ali irruppero” (2005) esposte nella personale presso il Convento dei Frati FRAC di Baronissi (2006). Questa ultima e convincente fase di ricerca continua ad essere presente ancora nel suo lavoro tra fisicità della materia oggettiva e la presenza immateriale del segno grafico in una sorta di sofferta e intima contaminazione di idee e di materiali. E’ proprio il disegno il protagonista recuperato nella sua intimità e essenzialità minimale delle sue ultime personali a Roma, Ferrara e Milano. In quella romana tenuta presso la storica Galleria Consorti di Via Margutta, è caratterizzata da queste nuove atmosfere polimateriche cariche di un struggente malessere esistenziale. A Ferrara i suoi lavori dal titolo “Derive” vengono ospitati dalla Galleria del Carbone nel centro storico della città Estense. Da questo momento il lavoro di Ernesto Terlizzi comincia a interessarsi al problema dell’immigrazione clandestina con i continui e drammatici attraversamenti nelle acque del Mediterraneo, indagine, questa, che si è fatta sempre più assidua e incalzante nelle opere esposte nel 2014 a Milano presso lo Spazio Tadini e recentemente nella mostra d’arte contemporanea “Artlante Vesuviano” alla Tekla di Sarno e poi nel 2023 nella grande mostra personale al Museo Archeologico di Napoli presentato dal magnifico Direttore del Mann Paolo Giulierini (Museo Archeologico Nazionale) e dal curatore storico Marco Di Capua.         (Biografia aggiornata da Sandro Bongiani)



evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno