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sabato 17 luglio 2021

L'opera di Paolo Gubinelli al Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana



PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI FONTE AVELLANA



 Monastero di Fonte Avellana

 L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

 A cura di Roberto Luciani

 MONASTERO DI FONTE AVELLANA

 Luglio-settembre 2021

Indirizzo61040 Fonte Avellana PU

ProvinciaProvincia di Pesaro e Urbino

Stile architettonicoArchitettura romanica

Telefono0721 730261




Il Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana è un luogo intriso di storia, arte e spiritualità situato nel comune di Serra Sant’Abbondio nella provincia di Pesaro e Urbino alle pendici boscose del Monte Catria. Fondato da San Romualdo nel 980 è gestito amorevolmente dai monaci Camaldolesi.

 Nell’estate del 2021 alcuni ambienti del complesso monastico ospitano opere di Paolo Gubinelli la cui arte chiede all’uomo di conoscere i misteri più nascosti riguardanti sé stesso e lo stesso Dio, ma anche di trovare le sue risposte.

In questo luogo di rara bellezza e così ricco di spiritualità, già lo scorso anno Gubinelli ha esposto le sue opere per celebrare Dante Alighieri che una tradizione molto antica vuole sia stato ospite del Monastero tanto da cantarlo nella Divina Commedia (Paradiso XXI, 106-111). Una particolare corrispondenza lega il nostro artista con il sommo poeta: nel 2015 ha infatti realizzato la mostra Segni per Dante nella Biblioteca Classense di Ravenna.

Esprimendo il tema dell’Amore e della Fratellanza, rendono l’architettura medievale punto di riferimento del cammino di fede e punto di irradiazione per una comprensione più profonda del disegno di Dio sull’uomo. In queste opere Gubinelli ha raffigurato con enigmatici segni, il destino che incombe sull’uomo, ricorrendo ad un’astrazione immaginale con forti accenti cromatici. La simbologia, più implicita che esplicita, è visionaria. Essa non descrive singoli episodi, è piuttosto un insieme simbolista, dove non c’è alcuna interruzione tra colore, piegature, graffi e contesto.

I dipinti presentano un equilibrio compositivo eccezionale, raggiunto tramite un tessuto pittorico di altissima qualità che è frutto di continue ricerche cromatiche e di lunghi studi. Queste opere, unite da un unico tema, sono complemento e risalto alla spiritualità dell’eremo, della basilica e della cripta che nell’atto del “tutto è compiuto” denuncia con forza che l’Amore ha trionfato, che l’Alleanza è stipulata.

Nella sua piena maturità, certamente il maestro si rivela essere un pittore capace di affidarsi ad una corrispondenza emozionale immediata, ad echi e suggestioni e spessori di memoria che sempre più da vicino sembrano coinvolgerlo e impegnarlo. Memoria della linea d’orizzonte del cielo, degli stupori nell’ascoltare l’acqua del ruscello, di uomini e donne intenti a raccogliere frutta, della sua infanzia vissuta in una campagna amena, com’è quella della natia Matelica.

Questo significa un continuo misurarsi con la memoria, con i suoi richiami archetipici, nella viscerale presenza quotidiana di un territorio fiabesco. Il dualismo che definisce il rapporto tra materia e forma, questa strutturale linea che attraversa l’intera storia del pensiero, costituisce l’asse intorno a cui l’artista ha declinato l’evoluzione della sua ricerca, proiettandovi una personalità tesa alla composizione di un sentimento ancestrale del mondo e di un altrettanto naturale propensione per l’euritmia plastica.

Alla luce di queste suggestioni, credo si possa affermare che Paolo Gubinelli abbia intuito un superamento del sistema pittura di cui ha dimostrato la vitalità permanente in una ormai adesione storica: un superamento, o meglio uno spostamento dello specifico linguaggio in una banda più profonda creativamente, meno legata al rapporto tra vuoti e pieni, più vicina alla spiritualità.  

ROBERTO LUCIANI, 

Curatore della Mostra




Paolo Gubinelli

Biografia



 

Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

 Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con poesie di noti poeti:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

 

 

Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Bongiani Sandro, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.

Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.

  


English

Paolo Gubinelli, biography.

Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.

His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo Mazzeo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Roberto Luciani, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

Many others have also written about his work:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani,

Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.

In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.

In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.

Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.

He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.


PAOLO GUBINELLI

BIOGRAFIA PAOLO GUBINELLI

Please consulting my fb contact...thank you teacher:

https://www.facebook.com/paolo.gubinelli.16

www.archimagazine.it

 

ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO GUBINELLI

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SANDRO  BONGIANI ARTE  CONTEMPORANEA

ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI

Visit.  https://ophenartecontemporanea.wordpress.com/2018/01/01/antologia-critica-paolo-gubinelli/

 

COLLEZIONE  BONGIANI  OPHEN  ART  MUSEUM  DI  SALERNO

La Mostra Tutta Virtuale / Presentazione on-line dei lavori di Paolo Gubinelli

Avvia  Slideshow 

VISITA  LA MOSTRA  ANTOLOGICA VIRTUALE  DI  PAOLO  GUBINELLI  A  CURA  DI  SANDRO  BONGIANI  

L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è visibile su:

SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA

1 – Antologia Critica e biografia in Italiano e inglese di Paolo Gubinelli aggiornata al 2019


oppure:

 1 – Antologia Critica 2019 NOV. in Italiano aggiornata al 2019  

2 – ANTOLOGIA CRITICA AGGIORNATA E STRALCI CRITICI in INGLESE, NOV. 2019

3 – Paolo Gubinelli, BIOGRAFIA ITALIANO e INGLESE, 2019

4 – MOSTRE PERSONALI E ANTOLOGICHE, 2019

 

PAOLO GUBINELLI 

VIA REGINALDO GIULIANI N. 525 - 50141 FIRENZE

TEL. 055 3850130      CELL. 3493513492

E-MAIL infopaologubinelli@libero.it 


evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


martedì 4 agosto 2020

L'OPERA DI PAOLO GUBINELLI AL MONASTERO DI FONTE AVELLANA E DI CAMALDOLI



L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

Testo di Antonio Paolucci




MONASTERO DI FONTE AVELLANA

1 agosto - 30 settembre 2020

Indirizzo  61040 Fonte Avellana PU

Stile architettonico  Architettura romanica












- L’OPERA DI PAOLO GUBINELLI

Testo di Antonio Paolucci


MONASTERO DI CAMALDOLI

10 luglio - 23 agosto 2020

Indirizzo Località Camaldoli, 14, 52014 Camaldoli AR


Telefono 0575 556012









ANTONIO PAOLUCCI 2004

Nunc videmus per speculum et in enigmate…, aveva detto San Paolo. Vediamo come attraverso uno specchio e sotto forma di enigma. Un giorno vedremo in verità e splendore.

Ma intanto, che fare? Se il mondo visibile è lo specchio del mistero, come può la poesia in parole o la poesia in figura ( ut pictura poesis, vale ancora e varrà sempre l’antica equivalenza, questo catalogo ce ne fornisce persuasiva testimonianza) come può la poesia sciogliere l’enigma? O, per meglio dire, come può tentare di avvicinarsi alla soluzione dell’enigma? Aprite un qualsiasi manuale di storia dell’arte e vi accorgerete che i modi tentati dai pittori per attraversare lo specchio paolino sono innumerevoli; dai grafiti rupestri del Sahara agli sberleffi Dada, dagli affreschi di Piero della Francesca ai sacchi di Burri. Non è dato a nessun artista, sotto il cielo, sciogliere l’enigma ma nessuno merita l’arduo e scomodo titolo di artista se non ci prova.

Paolo Gubinelli ci ha provato e ci prova con ascetica pazienza ma anche (mi si perdoni l’ossimoro) con una specie di furiosa determinazione.

Cosa sono le sue ermetiche carte trasparenti, le sue criptiche incisioni, le sue piegature esatte melodiose e misteriose, simili ai segni che le onde lasciano sulla sabbia?

Sono icone del disordine (Venturoli) o piuttosto di un ordine sepolto che un giorno ci sarà dato comprendere? Sono i crittogrammi di un alfabeto incognito che allude ai segreti della “ razionalità induttiva” (Argan). Oppure sono, le carte di Gubinelli, i segni di “ un poeta nel tempo della povertà”, come ha detto con una bella immagine Carmine Benincasa? Io non so rispondere. So però che – se privilegio e destino dell’artista è auscultare il mistero del mondo e mettere in figura le chiavi della interpretazione possibile – Paolo Gubinelli è un artista vero.

Antonio Paolucci, Febbraio 2004

Storico dell'arte italiano. È stato ministro per i beni culturali e ambientali, soprintendente per il Polo 
Museale Fiorentino e  direttore dei Musei Vaticani.


Ed. Nuova Grafica Fiorentina

Comune di Scandicci 2004

Abbazia di S. Salvatore a Settimo

Comune di Firenze 2004

Limonaia di Villa Strozzi

BZF - Vallecchi - Comune di Firenze 2004

Poesie inedite dei maggiori Poeti




ANTONIO PAOLUCCI 2004

  Nunc videmus per speculum et in enigmate..., Saint Paul told us.

We see things as if through a mirror and as enigmas.  The day will come when we shall see them as splendid as they really are.

What are we to do in the meantime?  If the visible world is a mirror of the mystery, how can poetry in words or poetry in images ( ut pictura poesis, an ancient and forever valid equivalence to which the present catalogue persuasively testifies), how can poetry solve the enigma?  Or, better yet, how can it best endeavor to approach a solution of the enigma?  Open any history of art manual and you will see the countless ways attempted by painters to cross through that mirror of Saint Paul’s; from the Sahara rock graffiti to the Dada pranks, from Piero della Francesca’s frescoes to Burri’s famous sack paintings.  No artist under the sun has the ability to solve the enigma, but an artist who does not even try does not deserve to be called an artist, as arduous and  inconvenient as the title may be. 

Paolo Gubinelli has consistently tried, with his ascetic patience, and even with (excusing the oxymoron) a sort of furious determination. 

What else are those hermetic transparent works of his on paper, his cryptic incisions, his musical and mysterious, yet exact, folds, reminiscent of the marks incoming waves leave on a sandy seashore?

Are they “icons of disorder” (Venturoli) or else a buried order which we shall be allowed to understand one day?  Are they cryptograms of an unknown alphabet alluding to the secrets of the “inductive method of reasoning” (Argan), or are Gubinelli’s works on paper the signs of “a poet in times of poverty,” as Carmine Benincasa described them in a particularly fine image?  I wouldn’t know how to answer that.  But I do know  – if it is the privilege and destiny of an artist to sound out the mystery of the world and to transpose the keys of a possible interpretation into images – that Paolo Gubinelli is a true artist.

Antonio Paolucci, February 2004

Superintendent for the Museum Axis of the City of Florence

Pub. Nuova Grafica Fiorentina

Scandicci 2004

St. Salvador in Settimo

Florence 2004, Villa Strozzi

Winter Lemon Tree Storehouse

BZF - Vallecchi - City of Florence 2004

Previously unpublished works by major poets





Paolo Gubinelli, biografia. Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.







Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni,  Sandro Bongiani , Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.

Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.






Paolo Gubinelli, biography. Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :

Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.

His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Many others have also written about his work:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Carlo Franza, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.

In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.

In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.

Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.

He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.







Link utili per conoscere l'artista Paolo Gubinelli:

PAOLO GUBINELLI

BIOGRAFIA PAOLO GUBINELLI

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ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

Università Bocconi Milano / L'OPERA SU CARTA DI PAOLO GUBINELLI



SANDRO  BONGIANI ARTE  CONTEMPORANEA

ANTOLOGIA CRITICA PAOLO GUBINELLI

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COLLEZIONE  BONGIANI  OPHEN  ART  MUSEUM  DI  SALERNO




La Mostra Tutta Virtuale / Presentazione on-line dei lavori di Paolo Gubinelli

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L’Antologia dei testi critici su Paolo Gubinelli è visibile su:

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