Il miracolo di Christo.
Come per miracolo, è
stato inaugurato il ponte dell’artista Christo invitandoci a camminare sulle acque del lago. I discepoli ammaliati
dal nuovo Christo si sono moltiplicati e come per miracolo dei pani e dei pesci, hanno
atteso l’alba, otto lunghe ore dall’apertura di «The Floating Piers», Il progetto
nato nel 1970 è realizzato grazie all’incontro
tra l’uomo dei miracoli Christo Javacheff, il curatore Germano Celant e l’industriale Beretta,
proprietario dell’isolotto di San Pietro, che ha stabilito i contatti con le
autorità locali agevolando praticamente tutto l’iter burocratico dell’evento. L’artista newyorkese, nato in Bulgaria nel 1935, con questa azione ha
collegato Montisola e l’Isola di San Paolo alla terraferma con una passerella
pedonale ricoperta di tessuto giallo dalia. L’opera, lunga 3km nel suo tratto più
lungo e 4.5 complessivamente. Si prevede
un afflusso di un milione di
“pellegrini” per sperimentare il prodigio delle acque. Tante anime pie in cerca stimoli e
suggestioni, dopo Gesù, possono finalmente realizzare il sogno di
aver camminato sulle acque e tramandare orgogliosamente ai posteri il miracolo di Christo
re del lago d’Iseo, percorrendo tra il pontile principale (che collega
Montisola a Sulzano) e i due altri tronconi che collegano Montisola all’Isola di
San Paolo, di proprietà della famiglia Beretta, (produttore
di armi e occasionalmente anche sponsor). Insomma, un vero miracolo!!!
A questi eventi mondani il pubblico di oggi partecipa numeroso alla ricerca di nuovi stimoli che lo
possano stupire. In questi ultimi anni, poi, si è passati dalla frequentazione del libro, dell’opera d’arte,
dei musei e dei cinema, alla partecipazione e presenza di massa nei
supermercati, condividendo qualsiasi
evento spettacolare (inclusa la Biennale di Venezia), dove la
regola chiave è essenzialmente “esserci”, divertirsi e essere stupiti a tutti i costi. Praticamente
una frequentazione da Luna Park con un convoglio
dei divertimenti che di arte non propone un bel niente tranne che il mero evento
provvisorio e spettacolare.
Secondo lo storico
dell'arte Philippe Daverio la passerella di
Christo è semplicemente un’attrazione, un’alternativa
alle sagre di paese, “una baracconata”, aggiungendo: “non è arte, perché
l'arte è altra cosa”. Infatti, manca l’ambiguità,
la complessità, la profondità che la
vera arte ti può suggerire. Per cui, il progetto
provvidenzialmente e provvisoriamente di
the Floating Piers, rimane solo un’azione effimera, debolmente provocatoria che si conforma e si stabilizza in superficie come pura spettacolarizzazione ludica del vivere contemporaneo. Sandro Bongiani