domenica 2 agosto 2015

TIBET PAVILION - 56 Biennale di Venezia 2015




PADIGLIONE TIBET 2015  /  9 maggio  -  28 agosto 2015  VENEZIA


 


EVENTO PARALLELO

TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi


Santa Marta Congressi – SpazioPorto - Venice
9 maggio – 28 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.



Under the Patronage of the Municipality of Venice




Dedicato alle vittime del recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l'India.


Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima.

Si rinnova l'appuntamento veneziano con Padiglione Tibet. La rassegna, con il patrocinio del Comune di Venezia, parallela alla 56. Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015, verrà inaugurata il 9 maggio 2015 e proseguirà fino al 28 agosto 2015 presso la suggestiva Chiesa di Santa Marta.

Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.

Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.

Ambasciata Tibetana con rilascio del relativo Passaporto

Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese dell’anno tibetano 2142) compirà 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione  per  la Preservazione  della  Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama il prossimo anno tibetano (2142,  “Anno della Pecora di Legno” che è iniziato il 19 febbraio 2015 e terminerà l’8 febbraio 2016), organizzando all’interno dell’Anno del Dalai Lama eventi artistici, insegnamenti spirituali e conferenze.


Padiglione Tibet vuole evidenziare il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e recentemente è stato invitato come progetto speciale alla Biennale del Fin del Mundo, a cura di Massimo Scaringella, in Argentina
Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi attraverso le Khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della composizione dei Mandala dei monaci tibetani e le Ruote della preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani.
Questa edizione (la terza a Venezia) è all'insegna dell'ombrello, proprio del nostro fedele protettore dalla pioggia che, suo malgrado, è stato protagonista della rivolta degli studenti di Hong Kong verso il governo centrale di Pechino. L'ombrello emblema di protezione e di protesta – due lati della stessa medaglia – è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che hanno reso possibile una grande installazione corale con opere dedicate al Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli ed alla sua marcia verso la libertà.

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.

Gli artisti invitati hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.

Problema affrontato anche dalla mostra Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduar (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia […]

Padiglione Tibet come progetto artistico accomuna molteplici “anime”: artistica, spirituale, culturale e durante il periodo espositivo altre due iniziative ne accompagnano il percorso: la mostra fotografica di Giampietro Mattolin “Amdo – il paese del XIV Dalai Lama” presentata da Piero Verni che così la descrive: “Situata nella parte nord orientale del Paese delle Nevi, la regione dell'Amdo è uno dei luoghi più affascinanti, superbi e significativi dell'intero Tibet. Alcune delle principali figure religiose della civiltà tibetana sono nate lungo questi sconfinati orizzonti: Lama Tzongkhapa il grande riformatore del 14° secolo padre della scuola Gelug, il 10° Panchen Lama e l'attuale XIV Dalai Lama, originario del villaggio di Takster.” e l'esposizione costituita da un approfondimento grafico del grande disegnatore Giuseppe Coco sulla figura di Milarepa (1040 – 1123) il più famoso ed amato degli yogin tibetani ed uno dei più grandi maestri spirituali di tutti i tempi. Scrive Chiara Gatti che presenta la mostra Coco & Milarepa - I colori dello spirito: In questa occasione […] si propone un ciclo di opere concentrate su un tema più intimo, caro al lato spirituale della sua personalità riservata. Si tratta delle tavole dedicate alla figura di Milarepa, icona della scuola Kagyu del Buddhismo tibetano. Una figura intensa e magica che Coco indagò, fra la fine degli anni Ottanta e il Duemila, sperimentando colori lisergici e forme potenti, specchio di una riflessione esistenziale segnata da grande energia e, insieme, grande sofferenza.[…] Un viaggio catartico ed escatologico che scuote la coscienza.”

Quest'anno il programma di Padiglione Tibet si arricchisce anche, il giorno dell'inaugurazione sabato 9 maggio, della presenza di Ghese Lobsang Tenkyong (nato nel Tibet orientale. Ha studiato nel monastero di Sera, ottenendo il grado di Geshe Lharampa, il più alto titolo di studi conseguibile all'interno della tradizione gelug-pa) e di Stefano Antichi, direttore del Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) di Genova.



Artisti PADIGLIONE TIBET
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.

Video arte
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Testi di
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte, Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.


Prossimi appuntamenti, di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito, sono previsti nelle seguenti date:

7 giugno 2015  insegnamenti buddisti di Ghese Tenzin Tenphel con tema: L'etica laica. come perseguire valori etici, morali, di gentilezza e compassione al di là di una formazione religiosa.

17/18/19/20 giugno 2015 realizzazione di un mandala da parte di monaci tibetani

20 giugno 2015 Art Night Venezia performances di artisti contemporanei e in serata il rito di dispersione del mandala

6 luglio 2015 grandi festeggiamenti per l'80° Compleanno del Dalai Lama, la presentazione in anteprima del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del Tibet” di Piero Verni e Giampietro Mattolin ed alcune intense azioni artistiche

28 agosto 2015 finissage
 entrata libera - orari: martedì – domenica 11.00/19.00 - chiusura: lunedì




per informazioni:
320.9621497



Santa Marta Congressi – SpazioPorto
DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VENEZIA
Linee ACTV 41, 51 fermata “Santa Marta” che dista 50 metri da SpazioPorto
DA PIAZZALE ROMA Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
DA SAN MARCO Linee ACTV 42, 52, 62, fermata “Santa Marta”


Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet


Note:
. La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.

. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.





VISITA AL
PADIGLIONE TIBET 2015 

(foto di Lorenza Morandotti)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Melissa Simionato)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Rosamaria Zumbo)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Rosamaria Zumbo)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)








(foto archivio)



(foto archivio)



(foto archivio)



(foto di Lorenza Morandotti)







PADIGLIONE TIBET 2015  /  9 maggio  -  28 agosto 2015  VENEZIA

 TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi


Santa Marta Congressi – SpazioPorto - Venice
9 maggio – 28  agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.

Under the Patronage of the Municipality of Venice


Dedicated to victims of the recent major earthquacke which has devastated Nepal, Tibet, Bangladesh and India.

Spirituality and Art as Food for Mind and Soul.


A new Venetian appointment with the Tibet Pavilion. The event under the patronage of the Municipality of Venice, parallel to the 56th Venice Biennial and this year in conjunction with Milan EXPO 2015, will be inaugurated on May 9, 2015 and will continue until August 28, 2015 at the suggestive Santa Marta’s Church.

Tibet: a nation that always evokes a religious, mystical, peaceful feeling, a vital, spiritual unit” for all the human beings.

Tibet Pavilion, an idea that in its simplicity encloses a strong emotional charge, it is a dream that has left its mark, setting the goal of bringing together the sensitivity of the contemporary Western and the Tibetan cultures.

Tibetan Embassy with release of its Passport.

Year of the Dalai Lama. His Holiness Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama of Tibet, July 6, 2015 (the 20th day of the 5th month of the Tibetan year 2142) celebrates 80 years. Nowadays the Dalai Lama is not only the highest authority of the Tibetan people, but also a fundamental reference point for tens of millions of people around the world. The Tibet Pavilion Committee, the Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) and The Heritage of Tibet , as an act of affectionate and heartfelt tribute to the work of this high witness of our time, among others awarded in 1989 with the Nobel Peace Prize, have decided to dedicate the next Tibetan year to the Dalai Lama (2142, "Year of the Wood Sheep" which began on February 19, 2015 and will end on February 8, 2016), organizing within the Year of the Dalai Lama artistic events, spiritual teachings and lectures.


Tibet Pavilion highlights the combination of Tibetan Sacred Art and Contemporary Western Art and recently has been invited as a special project at the Biennale del Fin del Mundo, curated by Massimo Scaringella, in Argentina.
The many experiences of the past years have seen involved important contemporary artists who expressed themselves through the Khata, the typical white scarves that monks offer in a sign of solidarity and friendship, or through the art of the Tibetan monks’ Mandala composition or the Wheels of prayer that accompanying in the prayer the Tibetan Buddhists.
The third edition is dedicated to the umbrella, our loyal protector from the rain that in spite of itself was the protagonist of the Hong Kong’s students revolt toward the central government of Beijing. The umbrella emblem of protection and protest – two sides of the same coin – became container and support of artistic interventions and video art that made possible a large choral installation with works dedicated to Tibet, its spirituality, its symbols and its march towards freedom.

Freedom is like a work of art... it has to be created, shaped, modelled.

The invited artists have created their actions on the same base consists precisely by the umbrella, by its cloth, by its own structure, presenting umbrellapoems, umbrellaworks that like a great and unique ceremonial umbrella, one of the eight auspicious symbols present in the stupa (symbol of the nature of the mind) according to the great vehicle (Mahayana) of unlimited compassion and wisdom, will represent the overcoming of all suffering.
Unfortunately, the Chinese government considers Tibet a nation of dead... its language must be dead, its culture must be dead, its art must be dead. Tibetans must be annihilated by violence.
Tibet Pavilion has always been and always will be a purely artistic project, created to give dignity to this martyred people; but once again, it cannot refrain from showing its strong and determined outrage in front of the lack of interest of everyone toward this serious problem.

Problem that it is also presented at the exhibition “Tibet ... there's nothing to laugh” that I proposed years ago to Dino Aloi, great frequenter of ... artistic Buduar (almanac of light art, satirical monthly online directed by him) that, involving by care and intelligence, Italian and French artists, in presentation asks himself: How can you joke about Tibet, the nation that isn’t but should be. Have you thought about all the things happening there? Well infact, this exhibition would like to put a spotlight on things we are not usually informed about, starting with humoristic drawings, satires and caricatures, founding elements of democracy [...]

Tibet Pavilion as artistic project unites many “souls”: artistic, spiritual, cultural and, during the exhibition itinerary, two other initiatives will accompany the path: the photographic exhibition of Giampietro Mattolin “Amdo - the country of the XIV Dalai Lama” presented by Piero Verni: “Located in the north-eastern part of the Land of Snows, the region of Amdo is one of the most fascinating, magnificent and meaningful of the whole Tibet. Some of the major religious figures of the Tibetan civilization arose along these endless horizons: the great reformer of the 14th century Lama Tzongkhapa father of the Gelug School, the 10th Panchen Lama and the current XIV Dalai Lama native of the village of Takster.”;
and the exhibition constituted of a graphic deepening of the great illustrator Giuseppe Coco on the figure of Milarepa (1040 - 1123) the most famous and beloved of the Tibetan yogin and one of the greatest spiritual masters of all time. Chiara Gatti that presents the exhibition Coco & Milarepa - The colors of the spirit, writes: “On this occasion [...] it is proposed a cycle of works focused on a more intimate theme, dear to the spiritual side of his reserved personality. These are the plates dedicated to the figure of Milarepa, icon of the Kagyu School of the Tibetan Buddhism. An intense and magical figure that Coco investigated, between the end of the Eighties and the Two thousand, experiencing lysergic colours and powerful shapes, mirror of an existential reflection marked by great energy and suffering together. [...] A cathartic and eschatological trip that shocks the conscience.”

Saturday, May 9, opening day, will be present also Ghese Lobsang Tenkyong (born in the Eastern Tibet. He studied in the Sera monastery, obtaining the degree of Geshe Lharampa, the highest title of study achievable within the gelug-pa tradition) and Stefano Antichi director of the Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) of Genoa.



Artists TIBET PAVILION
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.

Video art
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Texts by
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte, Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.

Artists of the exhibition “Tibet ... there's nothing to laugh”
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.





Upcoming events, of which will be provided a more detailed program later:

June 7, 2015 Buddhist teachings by Ghese Tenzin Tenphel with theme: The laical ethics. How to pursue ethical, moral, kindness and compassion values beyond a religious formation.

June 17/18/19/20, 2015 creation of a mandala by Tibetan Monks.

June 20, 2015 Art Night Venice performances by contemporary artists and the dispersion rite of the mandala in the evening.

July 6, 2015 great celebrations for the 80th birthday of the Dalai Lama, the preview presentation of the book “Tulku the mystical incarnations of Tibet” by Piero Verni and Giampietro Mattolin and some intense artistic actions.

August 28, 2015 finissage


Free Entry Tuesday - Sunday 11.00 a.m. / 7.00 p.m. – Closed: Monday


for information:
320.9621497


Santa Marta Congressi – SpazioPorto
FROM VENICE RAILWAY STATION
Lines ACTV 41, 51 stop “Santa Marta” 50 meters far from SpazioPorto
FROM PIAZZALE ROMA Lines ACTV 41, 51, 61, stop “Santa Marta”
FROM SAN MARCO Lines ACTV 42, 52, 62, stop “Santa Marta”


Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet,.


 notes:

. The figure of Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) entered in the popular imagination for the famous illustrations that since the Sixties have animated with irony and extraordinary black humour the pages of popular magazines. Such as Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax, Zoom, Playmen, Punch, Hara Kiri and The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. The FPMT (Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition) is an international non-profit organization founded in 1975 by Lama Thubten Yeshe. The Foundation is dedicated to the transmission of the Mahayana Buddhist tradition and its values in the world through teaching, meditation and community service. The FPMT Italy belongs to this international network consisting of Buddhist centres of teaching, meditation centres, retreat centres, monasteries for monks and nuns, publishing houses, hospices, care centres and other community service centres.

. The Tibetan civilization was of great value, undeveloped in terms of material progress but incredibly improved from the point of view of an interior and philosophical research. The Project The Heritage of Tibet derives from the awareness of an urgency help to preserve Tibetan culture trying to contribute with its modest energy to the knowledge of the essential elements of what was effectively called the “The Tibetans’ Message”.







martedì 28 luglio 2015

VINCENZO NUCCI RICORDATO DA MARCO GOLDIN



SCIACCA PIANGE ENZO NUCCI, 







Visit: 

https://www.facebook.com/lineadombrarte/posts/848282351908638:0 





RICORDANDO IL MIO AMICO VINCENZO NUCCI



VINCENZO NUCCI

 I  QUADRI  DELL’ANIMA




Sabato 8 agosto 2015, presso il Teatro Samonà, a Sciacca, dalle ore 19, avrà luogo una serata di commemorazione del pittore Vincenzo Nucci con una mostra nel foyer del Teatro fino a sabato 22 agosto.


A distanza di alcuni mesi  dalla scomparsa dell’artista siciliano, desidero  riproporre il poema visuale scritto nel 2010 con un testo ancora  profetico e attuale.

 Risultati immagini per vincenzo nucci artista



TUTTO PARLA DI TE
Poema Visivo  di Giovanni  Bonanno
dedicato a Vincenzo Nucci.


Ho attraversato  antiche valli siciliane,
 luoghi solitari  e vecchi viali di campagna,
 ho odorato l’essenze profumate delle passate stagioni,
le terre aspre e  i sottili incanti con la Bougainville 
che si arrampica generosa su vecchi muri di tufo bruciati dal sale
  a vedere curiosa l’orizzonte africano che ancora incanta.
Tutto parla di te.

Ho scrutato l’acqua del Carboi che pare d’argento e seta fine
 sdraiarsi  come un vecchio  stanco  accanto ad una palma araba
che lascia ombre sottili di silenzio
che sanno di ruggine e di   profumi  antichi.
Tutto parla di te.

Dalla terra d’Abruzzo  c’è chi scruta ancora curioso la finestra del porto di Sciacca  
e continua a incantarsi per le sottili alchimie che nascono dall’anima,  
di come suo figlio sa trasformare il piombo più nero del cielo d’inverno
e il rovente rame d’estate in verdi brillanti, in ocre preziose africane
e struggenti lacche di garanza  che sanno di malva, di miele e di sulla fiorita a primavera.
Tutto parla di te.

Solo la nostalgia, quella più sottile e inquieta
sa colmare il vuoto di un’intera stagione,
sa carpire l’essenza più autentica dell’esserci ancora,  
emulando i favolosi ritmi e le antiche cadenze di tempo passato
nella penombra più vera di un’antica e solitaria casa padronale siciliana.

Natura, tutto parla ancora di te.

Giovanni Bonanno © 2010

venerdì 24 luglio 2015

RUGGERO MAGGI E IL PADIGLIONE TIBET / Proroga apertura a Venezia fino al 28 agosto 2015






Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet
di Piero Verni e Giampietro Mattolin

I tulku sono quei maestri spirituali che scelgono di ritornare nel
mondo, esistenza dopo esistenza, per essere di aiuto agli esseri
viventi.
La tradizione di queste reincarnazioni mistiche è una caratteristica
peculiare del Buddhismo vajrayana, la forma dell’insegnamento del
Buddha diffusa in Tibet, regione himalayana e Mongolia.
Profondamente radicata nelle culture di questi Paesi, fuori però
dall’universo tibetano questa usanza è stata spesso fraintesa.
Scopo di “Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet” è quello di fornire
al lettore, attraverso un linguaggio semplice e chiaro, un quadro
esauriente di cosa effettivamente sia la tradizione dei tulku e di come
interagisca con le società nelle quali è presente.
Grazie anche alle numerose interviste concesse agli autori dal Dalai
Lama e da altri importanti lama buddhisti, questo libro ricostruisce la
storia, l’orizzonte religioso ed etnico, l’attuale condizione e il futuro di
questa fondamentale componente della civiltà tibetana.
Di particolare interesse inoltre, i capitoli dedicati alla vita del VI Dalai
Lama (il più eterodosso di tutto il lignaggio) e all’infanzia dell’attuale
quattordicesima reincarnazione, prima che venisse riconosciuta e
insediata a Lhasa in qualità di massima autorità del Tibet.
Da segnalare infine come dalle pagine di questo volume (sia grazie
al testo sia all’imponente apparato fotografico di cui si avvale)
emerga anche una nitida immagine del Tibet e dei luoghi in cui i tulku
esercitano la loro funzione spirituale.







PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO
EVENTI ARTISTICI ED INTERCULTURALI
di Angela Zenato

La serata del 6 luglio il Padiglione Tibet ha festeggiato gli ottant'anni
del Dalai Lama all'interno di uno spazio presto rivelatosi un magico
tavolo rotondo.
La sorpresa di un ambiente tanto eclettico mi ha inserita in contesti
sempre mutevoli, passando dalle rappresentazioni quasi metafisiche
della performance di danza di Ksette, sul calar della sera, alle note
incise e potenti di Alberto Fortis all'interno, attorno al quale ho visto
trasformarsi un piccolo teatro greco dove la bellezza dell'arte e gli
animi tutti hanno espresso un'incredibile, palpabile energia dagli echi
antichissimi.
La linea conduttrice - cultura Tibetana e riflessioni interculturali - ha
seguito sentieri ed espressioni di libertà artistica significativi, portati
alla ribalta in un contesto architettonico minimale e sacro, quale
perfetto spazio di continuità tra oriente ed occidente, insomma, un
perfetto padiglione per un paese che non c'è, laboratorio di idee,
riflessioni ed esperienze da condividere!
Portare nel nostro al di qua immagini reali etniche e proporre un
confronto artistico costante ha gettato le basi per porre l'arte quale
mezzo di comunione transcontinentale, quasi fosse una preghiera di
salvezza. Tra le elaborazioni artistiche più meditative, i passi di
danza calati nell'oscurità della sera, come domande inespresse,
lungo un futuro tutto da percorrere, si muovevano accompagnati da
un'entità muta, simile nei gesti ad una sofferente creatura, estenuata,
costretta alla violenta ripetizione dei movimenti. Che in quell'acqua
possano esser cadute lacrime? Che sia una sorta di passione, di
corpo, di sacrificio scaraventato, crudo, nella petrosa realtà, in
serpeggiante silenzio, sferzando sulla pietra la vita come una frusta?
La performance ha tramutato in gesto i passi, i movimenti in piccolo
teatro, teso, racchiuso in un essenziale piazzale tinto di blu, tinto dal
cielo, dal tramonto, dal blu dell'acqua, ombreggiando e disegnando
la parete, a moltiplicarne i gesti…
Un'altra ripetizione, un'altra, identica, storia.…




FORTIS… FORTISSIMO!
di Angela Zenato

A lasciare senza parole, completamente assorbiti dalla sua forte
personalità è stato proprio Alberto Fortis, conosciutissimo cantautore
e poliedrico strumentista.
Sarà stata l'atmosfera colorata, soffusa, sfumata, il gran pubblico
appassionatissimo, raccolto nello spazio interno a semicerchio, e lo
spirito dell'esposizione del Padiglione Tibet, o tutte queste cose
assieme, ma un'ondata di magia inseguiva l'altra, con sorpresa.
Ascoltare Fortis è stato rigenerante, rivitalizzante ed inaspettato!
Quando e' arrivato in padiglione, sereno, candido, si è avvicinato al
pianoforte per le consuetudinarie "prove", ecco, sin da lì sembrava
volesse proprio farlo suonare per bene, il suo piano! Un
riscaldamento come tanti altri, ma che rendeva il timbro della
persona.
Il concerto, ho pensato, dev'essere per lui un momento metamorfico,
se dopo alcuni gentili "sì, grazie", "potremmo spostare le luci, per
favore?", è entrato in scena scatenato ed... alato! Calzava infatti un
paio di scarpe bianche con le ali: un Mercurio canoro!
Eh, certo! Effettivamente a lui non spettava forse di ricordare che gli
eventi della serata portavano con sè il messaggio profondo raccolto
nel Padiglione e quanto raggiunto, spiritualmente, anche nella sua
vita?
Certamente... esso chiedeva di essere comunicato nella maniera più
incisiva possibile: con il canto, gridandolo al mondo, con le note
poetiche che la musica può, più dell'oratoria.


giovedì 23 luglio 2015

A STELLA CILENTO / INCONTRI RAVVICINATI A PALAZZO VENTIMIGLIA




COMUNE DI STELLA CILENTO
Provincia di Salerno
Via Madonna di Fatima – Tel. E Fax 0974-909078 – C.F. e P. Iva 03425180654
                                          

12° edizione STELLAINARTE

Incontri ravvicinati


“Palazzo Ventimiglia”
Stella Cilento (SA) 28 Luglio > 19 Agosto 2015

inaugurazione 28 Luglio 2015 ore 19.30



Damiano Durante, Natura Morta n. 9 cm 115 x 77  2013 



Martedì 28 2015, alle ore 19,30, presso Palazzo Ventimiglia di Stella Cilento, con il patrocinio della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dell’Unione Comuni dell’Alento e del Comune di Stella Cilento, s’inaugura, coordinata da Silvio Massanova, la XII edizione della rassegna d’arte contemporanea “STELLAINARTE”.

La mostra di quest’anno a Stella Cilento, la dodicesima edizione, è dedicata a Franco Massanova, che è stato il suo ideatore e che, nonostante i tanti ostacoli che sempre si frappongono quando si organizzano questi eventi, l’ha sempre fortemente voluta.

Il titolo dato a questa rassegna  è “ Incontri ravvicinati”, una sorta di scambio emozionale tra i quattro artisti presenti:  Antonio Ambrosino,  Damiano Durante, Anna Chiara Rella, Emilio Socci .
La mostra si pone come ulteriore occasione di approfondimento delle vicende artistiche campane in particolare di quelle legate al mezzo pittorico.

Il fatto è che il nostro tempo, spiega Cristina Tafuri, è infinitamente più inquieto di altri, “innescato” com'è per la sua stessa autodistruzione: e ciò spiega i turbamenti a volte dolorosi che avvertiamo in  molti artisti; ed è inoltre organizzato secondo sistemi capaci di annientare i più deboli o fragili: e basta pensare alle caratteristiche economico-istituzionali assunte solo nel nostro secolo  dal “mercato artistico” per capire sia la necessità dei raggruppamenti come la rapidità del loro consumo.

La mostra sarà aperta dal Venerdì alla Domenica dalle ore 19.00 alle 22.30 oppure su appuntamento.

per info: Silvio Massanova
cel. 3394249089
       www.stellainarte.blogspot.com        



mercoledì 22 luglio 2015

A Sorrento le opere di Arnaldo Pomodoro. Rive dei mari




Sorrento presenta la mostra “Arnaldo Pomodoro. Rive dei mari” a Villa Fiorentino dal 22 maggio al 22 novembre 2015.  Un lungo percorso artistico, iniziato sin dagli anni Cinquanta. con opere  che vanno dal 1960 al 2004.







L’evento, curato da Flaminio Gualdoni e Gino Fienga, e organizzato dalla Fondazione Sorrento in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro e con- fine edizioni, comprende l’esposizione di 7 opere monumentali già installate nelle piazze del Comune e a Villa Fiorentino e circa 100 opere, tra sculture in bronzo e fiberglass, grafiche e libri d’arte, che verranno ospitate nella sede della Fondazione Sorrento. Le opere in mostra, dalle sculture come La colonna del viaggiatore (1960), la Sfera n. 1 (1963), la Lancia di luce (1985) alle straordinarie carte Cronache, Lettere (1977), Frammenti in omaggio a Emilio Villa (2004) rappresentano tappe e passaggi fondamentali della ricerca artistica di Arnaldo Pomodoro. 







Il percorso delle sculture  studiato fra le piazze e gli ambienti di Villa Fiorentino intende creare fra le opere e i luoghi in cui sono collocate, un dialogo e un rapporto con lo spazio e la città,  mentre la grafica è  ospitata nel chiuso  nella sede della Fondazione Sorrento a Villa Fiorentino.   Una importante antologica che evidenzia il linguaggio espressivo dello scultore, da sempre interessato  a un colloquio con lo spazio architettonico  e anche  nello spazio simbolico,  e misterioso degli archetipi. 





L’artista  Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano. Le sue opere del Cinquanta  sono altorilievi dove emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura, che viene d’ora in poi interpretata variamente dai maggiori critici. Nei primi anni Sessanta affronta la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme della geometria solida, che poi si estende alla grande dimensione. Le sue sculture sono presenti in spazi urbani in Italia e all’estero e nelle raccolte pubbliche maggiori del mondo. Tra le opere ambientali si ricordano il lungo rilievo in cemento Moto terreno solare al Simposio di Minoa a Marsala, la Sala d’Armi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’environment Ingresso nel labirinto, dedicato all’Epopea di Gilgamesh e Carapace, la cantina progettata per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, commissionata dalla famiglia Lunelli e inaugurata nel giugno 2012. Memorabili mostre antologiche lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo. Numerose esposizioni itineranti si sono susseguite in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone, Si è dedicato alla scenografia sin dall’inizio della sua attività e ha realizzato ‘‘macchine spettacolari’’ per numerosi lavori teatrali. 

Ha insegnato nei dipartimenti d’arte delle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Ha ricevuto molti premi e importanti riconoscimenti: i Premi di Scultura alle Biennali di São Paulo (1963) e Venezia (1964); il Praemium Imperiale per la Scultura 1990 della Japan Art Association e il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’ International Sculpture Center di San Francisco (2008). Nel 1992 il Trinity College dell’Università di Dublino gli ha conferito la Laurea honoris causa in Lettere e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edile-architettura.






La Fondazione e il Comune di Sorrento continuano a credere nella programmazione dei grandi eventi d’arte, iniziati con Aligi Sassu e proseguiti con Mimmo Paladino, Antonio Biasucci, Salvador Dalì, Mario Sironi e infine Pablo Picasso.




Inaugurazione avvenuta  venerdì 22 maggio alle ore 19.00
Location: Villa Fiorentino Corso Italia, 53 – Sorrento 
Durata: dal 23 maggio al 22 novembre 2015 Catalogo: con-fine edizioni
Orario: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21. Sabato, domenica e festivi fino alle h 22.
Ingresso: biglietto unico € 5 I gruppi scolastici € 2 | ridotto per gruppi superiori a 15 persone € 3

Sito ufficiale: www.fondazionesorrento.com/arnaldopomodoro
Pagine FB: www.facebook.com/mostrediarteasorrento

Info Stampa FB: Fondazione Sorrento Stampa
Email: fondazionesorrentostampa2015@gmail.com



sabato 18 luglio 2015

Oggi Ben Vautier, compie 80 anni.




80/ OTTANTA BEN VAUTIER





Ben Vautier
Ben Vautier nasce il 18 luglio 1935 a Napoli. Dopo avere vissuto in svariati Paesi, la famiglia si stabilisce a Nizza nel 1949. Stimolato da Yves Klein, da Marcel Duchamp e dai Nouveaux Réalistes, Ben Vautier inizia a sviluppare uno stile artistico personale d’ispirazione dadaista. Alla fine degli anni Cinquanta realizza opere che, anni prima di Andy Warhol, offrono varianti sul tema di una banana estremamente stilizzata, oltre a una serie di creazioni composte da pezzi singoli, che ricordano le macchine di Jean Tinguely.
In questo periodo l’artista usa già quello che sarà il suo segno distintivo, ovvero le indicazioni e spiegazioni scritte in corsivo sull’oggetto con un vivace colore a pastello. Tra il 1958 e il ’73 Ben Vautier gestisce un negozio di dischi a Nizza, il "Magazin", che suscita scalpore per via del prospetto esterno e dell’arredamento. Nel 1959 l’artista fonda la rivista "Ben Dieu" e l’anno successivo tiene la prima mostra personale "Rien et tout" al "Laboratoire 32", al primo piano del suo negozio.
A partire dai "readymade" di Duchamp e dalla convinzione che un’opera d’arte sia riconoscibile esclusivamente dalla firma dell’artista, Vautier firma tutto ciò che gli capita sottomano, anche opere di altri e perfino il proprio corpo. Questa fase cessa nel 1962, quando l’artista dichiara di non volere più firmare nulla in futuro.
Principale esponente di Fluxus dal 1962 al ’70 insieme ad Al Hansen, John Cage e altri, Ben Vautier si presenta ai festival internazionali del movimento e si mette in mostra partecipando a numerose performance. L’ormai affermato artista diventa il mentore di una giovane tendenza pittorica, cui dà il nome di "Figuration libre" in un articolo del 1981 per la rivista "Flash Art". 
Nel corso della successiva fase creativa, Vautier realizza quadri con acrilico, su cui combina scrittura ed elementi propri dei fumetti. Gli anni Novanta sono determinati da vari gruppi di lavori: la serie dei totem (sculture composte da vari oggetti d’uso comune montati su pali) e gli "Oiseaux" del 1991 (assemblaggi di oggetti a forma di volatile). Vautier ricompone inoltre gli oggetti di "Ben" degli anni Sessanta, montandoli su quadri e commentandoli. Il successo dell’artista, che tuttora vive e lavora a Nizza, è testimoniato da numerose mostre internazionali e retrospettive.