PADIGLIONE
TIBET 2015 / 9 maggio - 28 agosto 2015 VENEZIA
EVENTO PARALLELO
TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi
Santa Marta Congressi – SpazioPorto -
Venice
9 maggio – 28 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.
Under the Patronage of the Municipality of Venice
Dedicato alle vittime del
recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l'India.
Spiritualità ed Arte come cibo
per la mente e per l’anima.
Si rinnova l'appuntamento veneziano con Padiglione Tibet.
La rassegna, con il patrocinio del Comune di Venezia, parallela alla 56.
Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015,
verrà inaugurata il 9 maggio 2015 e proseguirà
fino al 28 agosto 2015 presso
la suggestiva Chiesa di Santa Marta.
Tibet: una nazione che evoca da
sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina”
spirituale per tutti gli esseri umani.
Padiglione Tibet, un’idea che nella propria
semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il
segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura
contemporanea occidentale con quella tibetana.
Ambasciata Tibetana con rilascio del relativo
Passaporto
Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin
Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese
dell’anno tibetano 2142) compirà 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la
massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento
fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto
L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio
all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito
nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama
il prossimo anno tibetano (2142, “Anno
della Pecora di Legno” che è iniziato il 19 febbraio 2015 e terminerà l’8
febbraio 2016), organizzando all’interno dell’Anno del Dalai Lama eventi
artistici, insegnamenti spirituali e conferenze.
Padiglione Tibet vuole evidenziare il
connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e
recentemente è stato invitato come progetto speciale alla Biennale
del Fin del Mundo, a cura di Massimo Scaringella, in Argentina
Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno
visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi
attraverso le Khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in
segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della
composizione dei Mandala dei monaci tibetani e le Ruote della
preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani.
Questa edizione (la terza a Venezia) è
all'insegna dell'ombrello, proprio del nostro fedele protettore dalla
pioggia che, suo malgrado, è stato protagonista della rivolta degli studenti di
Hong Kong verso il governo centrale di Pechino. L'ombrello emblema di protezione e di protesta – due lati della stessa
medaglia – è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che
hanno reso possibile una grande installazione corale con opere dedicate al
Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli ed alla sua marcia verso la
libertà.
La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata,
modellata.
Gli artisti invitati hanno creato i loro interventi
su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla
sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi,
ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale,
uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della
natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e
della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo
il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la
sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I
Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione
Tibet è sempre stato e sempre sarà un
progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato;
ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il
proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.
Problema
affrontato anche dalla mostra “Tibet… c'è poco
da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduar (almanacco dell'arte leggera, mensile
satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con
cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si
chiede: Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma
che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già,
perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o
perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa
esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e
dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia […]
Padiglione Tibet come progetto artistico accomuna molteplici
“anime”: artistica, spirituale, culturale e durante il periodo espositivo altre
due iniziative ne accompagnano il percorso: la mostra fotografica di Giampietro Mattolin “Amdo – il paese del XIV Dalai Lama” presentata da Piero
Verni che così la descrive: “Situata
nella parte nord orientale del Paese delle Nevi, la regione dell'Amdo è uno dei
luoghi più affascinanti, superbi e significativi dell'intero Tibet. Alcune
delle principali figure religiose della civiltà tibetana sono nate lungo questi
sconfinati orizzonti: Lama Tzongkhapa il grande riformatore del 14° secolo
padre della scuola Gelug, il 10° Panchen Lama e l'attuale XIV Dalai Lama,
originario del villaggio di Takster.” e l'esposizione costituita da un approfondimento
grafico del grande disegnatore Giuseppe Coco
sulla figura di Milarepa (1040 – 1123)
il più famoso ed amato degli yogin tibetani ed uno dei più grandi
maestri spirituali di tutti i tempi. Scrive Chiara
Gatti che presenta la mostra Coco
& Milarepa - I colori dello spirito: “In questa occasione […] si propone un ciclo di
opere concentrate su un tema più intimo, caro al lato spirituale della sua
personalità riservata. Si tratta delle tavole dedicate alla figura di Milarepa,
icona della scuola Kagyu del Buddhismo tibetano. Una figura intensa e magica
che Coco indagò, fra la fine degli anni Ottanta e il Duemila, sperimentando
colori lisergici e forme potenti, specchio di una riflessione esistenziale
segnata da grande energia e, insieme, grande sofferenza.[…] Un viaggio
catartico ed escatologico che scuote la coscienza.”
Quest'anno
il programma di Padiglione Tibet si arricchisce anche, il giorno
dell'inaugurazione sabato 9 maggio, della presenza di Ghese Lobsang Tenkyong (nato nel
Tibet orientale. Ha studiato nel monastero di Sera, ottenendo il grado di Geshe
Lharampa, il più alto titolo di studi conseguibile all'interno della tradizione
gelug-pa) e di Stefano Antichi, direttore del Foundation
for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) di Genova.
Artisti PADIGLIONE TIBET
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio -
Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis,
Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia
snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori -
Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.
Video
arte
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Testi
di
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte,
Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.
Artisti della mostra Tibet… c'è poco
da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio,
Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla
Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero
Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto,
Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.
Prossimi appuntamenti,
di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito, sono previsti
nelle seguenti date:
7 giugno 2015 insegnamenti buddisti di Ghese Tenzin Tenphel con tema: L'etica
laica. come perseguire valori etici, morali, di gentilezza e compassione al di
là di una formazione religiosa.
17/18/19/20 giugno 2015 realizzazione di un mandala
da parte di monaci tibetani
20 giugno 2015 Art Night Venezia performances di artisti contemporanei e in serata il rito di
dispersione del mandala
6 luglio 2015 grandi festeggiamenti per l'80° Compleanno del Dalai Lama, la
presentazione in anteprima del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del
Tibet” di Piero Verni e Giampietro Mattolin ed alcune intense azioni
artistiche
28 agosto 2015 finissage
entrata libera - orari: martedì – domenica 11.00/19.00 - chiusura: lunedì
per informazioni:
320.9621497
Santa Marta Congressi – SpazioPorto
DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VENEZIA
Linee ACTV 41, 51 fermata “Santa Marta” che dista
50 metri da SpazioPorto
DA PIAZZALE ROMA Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
DA SAN MARCO Linee ACTV 42, 52, 62,
fermata “Santa Marta”
Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA
Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar,
Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione
Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet
Note:
. La figura di Giuseppe
Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune
per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta,
con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix,
il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la
Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax
e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a
Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)
. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel
1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto
il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso
l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia
appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento
buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e
monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per
la comunità.
.
Quella tibetana era una civiltà di grande
valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma
incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e
interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla
consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana
e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla
conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente
chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.
(foto di Lorenza Morandotti)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto di Rosamaria Zumbo)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto di Rosamaria Zumbo)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto archivio)
(foto di Lorenza Morandotti)
PADIGLIONE
TIBET 2015 / 9 maggio - 28 agosto 2015 VENEZIA
TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi
Santa Marta Congressi – SpazioPorto -
Venice
9 maggio – 28 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.
Under the Patronage of the Municipality of Venice
Dedicated to victims of the recent major earthquacke which has
devastated Nepal, Tibet, Bangladesh and India.
Spirituality and Art as
Food for Mind and Soul.
A new Venetian
appointment with the Tibet Pavilion. The event under the patronage of the Municipality of Venice, parallel
to the 56th Venice Biennial and this year in conjunction with
Milan EXPO 2015, will be inaugurated on May 9, 2015
and will continue until August 28, 2015 at the suggestive Santa Marta’s Church.
Tibet: a nation that always evokes a religious, mystical, peaceful feeling, a vital, spiritual “unit” for all
the human beings.
Tibet Pavilion, an idea that in its simplicity
encloses a strong emotional charge, it is a dream that has left its mark,
setting the goal of bringing together the sensitivity of the contemporary
Western and the Tibetan cultures.
Tibetan Embassy with release of its Passport.
Year of the Dalai Lama. His
Holiness Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama of Tibet, July 6, 2015 (the 20th day of the 5th month of the Tibetan
year 2142) celebrates 80 years. Nowadays the
Dalai Lama is not only the
highest authority of the Tibetan people, but also a fundamental
reference point for tens of millions of people
around the world. The Tibet Pavilion Committee, the Foundation for the Preservation of the
Mahayana Tradition (FPMT) and The Heritage of Tibet , as an act of affectionate and heartfelt tribute to the work of this
high witness of our time, among others awarded in
1989 with the Nobel Peace Prize, have decided to
dedicate the next Tibetan year to the Dalai Lama
(2142, "Year of the Wood Sheep" which began on February 19, 2015 and will end on
February 8, 2016), organizing within
the Year of the Dalai Lama artistic
events, spiritual teachings and lectures.
Tibet Pavilion highlights the
combination of Tibetan Sacred Art and Contemporary
Western Art and recently has been invited as
a special project at
the Biennale del Fin del Mundo, curated by Massimo
Scaringella, in Argentina.
The many experiences of
the past years have seen involved important
contemporary artists who expressed themselves through the Khata, the typical white scarves that monks offer in a sign of solidarity and friendship, or
through the art of the Tibetan monks’ Mandala composition or the Wheels of prayer that accompanying in the prayer the Tibetan Buddhists.
The third edition is dedicated
to the umbrella, our loyal
protector from the rain that in spite of itself was the protagonist of the Hong
Kong’s students revolt toward the central government of Beijing. The umbrella emblem of protection and protest – two sides of the
same coin – became container and support of artistic interventions and video
art that made possible a large choral installation with works dedicated to
Tibet, its spirituality, its symbols and its march towards freedom.
Freedom is like a
work of art... it has to be created, shaped, modelled.
The invited artists have created their
actions on the same base consists precisely
by the umbrella, by its cloth, by its own
structure, presenting umbrellapoems, umbrellaworks that like a great and unique ceremonial
umbrella, one of the eight auspicious symbols present in
the stupa (symbol of the nature of the mind) according to the great vehicle (Mahayana) of unlimited compassion and
wisdom, will represent the overcoming of
all suffering.
Unfortunately, the Chinese
government considers Tibet a nation of dead... its language must be dead, its
culture must be dead, its art must be dead. Tibetans must be annihilated by
violence.
Tibet
Pavilion has always been and always will be a purely artistic project, created
to give dignity to this martyred people; but once again, it cannot refrain from
showing its strong and determined outrage in front of the lack of interest of
everyone toward this serious problem.
Problem that it is also
presented at the exhibition “Tibet ... there's
nothing to laugh” that I proposed years ago to Dino Aloi, great frequenter of ... artistic Buduar (almanac of light art, satirical monthly
online directed by him) that, involving by care and intelligence, Italian and
French artists, in presentation asks himself: How
can you joke about Tibet, the nation that isn’t but should be. Have you thought
about all the things happening there? Well infact, this exhibition would like
to put a spotlight on things we are not usually informed about, starting with
humoristic drawings, satires and caricatures, founding elements of democracy
[...]
Tibet Pavilion as artistic project unites many “souls”: artistic, spiritual, cultural
and, during the exhibition itinerary, two other initiatives will accompany the
path: the photographic exhibition of Giampietro
Mattolin “Amdo - the country of the XIV Dalai Lama” presented by Piero Verni:
“Located in the north-eastern part of the Land of Snows, the region of Amdo is
one of the most fascinating, magnificent and meaningful of the whole Tibet.
Some of the major religious figures of the Tibetan civilization arose along
these endless horizons: the great reformer of the 14th century Lama
Tzongkhapa father of the Gelug School, the 10th Panchen Lama and the
current XIV Dalai Lama native of the village of Takster.”;
and the exhibition constituted of a graphic deepening of the
great illustrator Giuseppe Coco on the
figure of Milarepa (1040 - 1123) the
most famous and beloved of the Tibetan yogin and one of the greatest
spiritual masters of all time. Chiara Gatti
that presents the exhibition Coco & Milarepa
- The colors of the spirit, writes: “On this occasion [...] it is proposed a cycle of works focused on a
more intimate theme, dear to the spiritual side of his reserved personality.
These are the plates dedicated to the figure of Milarepa, icon of the Kagyu
School of the Tibetan Buddhism. An intense and magical figure that Coco
investigated, between the end of the Eighties and the Two thousand,
experiencing lysergic colours and powerful shapes, mirror of an existential
reflection marked by great energy and suffering together. [...] A cathartic and
eschatological trip that shocks the conscience.”
Saturday, May 9, opening day, will
be present also Ghese Lobsang Tenkyong (born
in the Eastern Tibet. He studied in the Sera monastery, obtaining the degree of
Geshe Lharampa, the highest title of study achievable within the gelug-pa
tradition) and Stefano Antichi
director of the Foundation
for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) of Genoa.
Artists TIBET PAVILION
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto
Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma -
Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis,
Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia
snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori -
Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.
Video art
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Texts by
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte,
Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.
Artists
of the exhibition “Tibet ...
there's nothing to laugh”
Dino Aloi, Gianni Audisio,
Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla
Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero
Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto,
Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.
Upcoming events, of which will be provided a
more detailed program later:
June 7, 2015 Buddhist teachings by Ghese Tenzin Tenphel with theme: The laical
ethics. How to pursue ethical, moral, kindness and compassion values beyond a
religious formation.
June 17/18/19/20, 2015 creation of a mandala by Tibetan Monks.
June 20, 2015 Art Night Venice
performances by contemporary artists and the dispersion rite of the
mandala in the evening.
July 6, 2015 great celebrations for the 80th
birthday of the Dalai Lama, the preview presentation of the book “Tulku the mystical incarnations of Tibet” by Piero
Verni and Giampietro Mattolin and some intense artistic actions.
August 28,
2015 finissage
Free Entry – Tuesday
- Sunday 11.00
a.m. / 7.00 p.m. – Closed:
Monday
for
information:
320.9621497
Santa Marta Congressi – SpazioPorto
FROM VENICE RAILWAY STATION
Lines ACTV 41, 51 stop “Santa Marta” 50 meters
far from SpazioPorto
FROM
PIAZZALE ROMA Lines ACTV 41, 51, 61, stop “Santa Marta”
FROM SAN MARCO Lines ACTV 42, 52, 62, stop
“Santa Marta”
Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering
Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The
Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet,
Associazione Vimala, La Casa del Tibet,.
notes:
. The figure of Giuseppe Coco
(Biancavilla, Catania 1936 – 2012) entered in the popular imagination for the
famous illustrations that since the Sixties have animated with irony and
extraordinary black humour the pages of popular magazines. Such as Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror,
La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere,
La Settimana enigmistica, Panorama, Relax, Zoom, Playmen, Punch, Hara Kiri and
The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)
. The FPMT (Foundation for the
Preservation of the Mahayana Tradition) is an international non-profit
organization founded in 1975 by Lama Thubten Yeshe. The Foundation is dedicated
to the transmission of the Mahayana Buddhist tradition and its values in the
world through teaching, meditation and community service. The FPMT Italy
belongs to this international network consisting of Buddhist centres of
teaching, meditation centres, retreat centres, monasteries for monks and nuns,
publishing houses, hospices, care centres and other community service centres.
. The Tibetan civilization was of
great value, undeveloped in terms of material progress but incredibly improved
from the point of view of an interior and philosophical research. The Project The
Heritage of Tibet derives from the awareness of an urgency help to
preserve Tibetan culture trying to contribute with its modest energy to the
knowledge of the essential elements of what was effectively called the “The
Tibetans’ Message”.
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