EVENTI ARTISTICI
PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO
Pad. Tibet 2015
FORTIS… FORTISSIMO!
di Angela Zenato
A lasciare senza parole,
completamente assorbiti dalla sua forte personalità è stato proprio Alberto
Fortis, conosciutissimo cantautore e poliedrico strumentista.
Sarà stata l'atmosfera
colorata, soffusa, sfumata, il gran pubblico appassionatissimo, raccolto nello
spazio interno a semicerchio, e lo spirito dell'esposizione del Padiglione
Tibet, o tutte queste cose assieme, ma un'ondata di magia inseguiva l'altra,
con sorpresa.
Ascoltare Fortis è stato
rigenerante, rivitalizzante ed inaspettato! Quando e' arrivato in padiglione,
sereno, candido, si è avvicinato al pianoforte per le consuetudinarie
"prove", ecco, sin da lì sembrava volesse proprio farlo suonare per
bene, il suo piano! Un riscaldamento come tanti altri, ma che rendeva il timbro
della persona.
Il concerto, ho pensato,
dev'essere per lui un momento metamorfico, se dopo alcuni gentili "sì,
grazie", "potremmo spostare le luci, per favore?", è entrato in
scena scatenato ed... alato! Calzava infatti un paio di scarpe bianche con le
ali: un Mercurio canoro!
Eh, certo! Effettivamente a
lui non spettava forse di ricordare che gli eventi della serata portavano con
sè il messaggio profondo raccolto nel Padiglione e quanto raggiunto,
spiritualmente, anche nella sua vita?
Certamente... esso chiedeva
di essere comunicato nella maniera più incisiva possibile: con il canto,
gridandolo al mondo, con le note poetiche che la musica può, più dell'oratoria.
Visiona l'evento del 6 luglio 2015
del Padiglione Tibet
evento Parallelo alla 56 Biennale di Venezia
evento Parallelo alla 56 Biennale di Venezia
performance di Alberto Fortis
Fortis (frame Archivio Padiglione Tibet)
Fortis (frame video Cristian Michelini)
Fortis (frame video Cristian Michelini)
FORTIS… FORTISSIMO!
by
Angela Zenato
After
the concert we were left without words, completely absorbed by strong and
polyedric personality of the renowned musician and songwriter Alberto Fortis.
The atmosphere was so smooth and coloured, the peaceful breath so deep in the
Tibet Pavilion, that the audience was pleasantly surprised, kept together
around the inner theatre. The listening became energetic and passionate,
transforming reality into spiritual feelings.
When
Fortis arrived to the Pavilion, he was calm, almost pure in his movement,
practising his piano in a intimate relationship. Since that moment, it seemed
to me he really did want to make it play right! It was a common exercise for
him, but it also shown his powerful skills! I thought the concert to be as a
metamorphic moment to him, when after some delicate "thank you" or
"could you provide for the lights?", suddenly, he introduced himself
similar to Mercury, dressing white winged shoes! Surely, his musical
performance has to be interpreted as a universal message, spreading deep and
spiritual hopes, as only voice, as only musical poetry, more than the rhetoric
can do.
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