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lunedì 3 agosto 2015

56 Biennale Di Venezia / ALBERTO FORTIS AL PADIGLIONE TIBET 2015



EVENTI ARTISTICI
PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO


Pad. Tibet  2015




FORTIS… FORTISSIMO!
di Angela Zenato

A lasciare senza parole, completamente assorbiti dalla sua forte personalità è stato proprio Alberto Fortis, conosciutissimo cantautore e poliedrico strumentista.

Sarà stata l'atmosfera colorata, soffusa, sfumata, il gran pubblico appassionatissimo, raccolto nello spazio interno a semicerchio, e lo spirito dell'esposizione del Padiglione Tibet, o tutte queste cose assieme, ma un'ondata di magia inseguiva l'altra, con sorpresa.

Ascoltare Fortis è stato rigenerante, rivitalizzante ed inaspettato! Quando e' arrivato in padiglione, sereno, candido, si è avvicinato al pianoforte per le consuetudinarie "prove", ecco, sin da lì sembrava volesse proprio farlo suonare per bene, il suo piano! Un riscaldamento come tanti altri, ma che rendeva il timbro della persona.

Il concerto, ho pensato, dev'essere per lui un momento metamorfico, se dopo alcuni gentili "sì, grazie", "potremmo spostare le luci, per favore?", è entrato in scena scatenato ed... alato! Calzava infatti un paio di scarpe bianche con le ali: un Mercurio canoro!

Eh, certo! Effettivamente a lui non spettava forse di ricordare che gli eventi della serata portavano con sè il messaggio profondo raccolto nel Padiglione e quanto raggiunto, spiritualmente, anche nella sua vita?

Certamente... esso chiedeva di essere comunicato nella maniera più incisiva possibile: con il canto, gridandolo al mondo, con le note poetiche che la musica può, più dell'oratoria.









Visiona l'evento del 6 luglio 2015 
del Padiglione Tibet 
evento Parallelo alla 56 Biennale di Venezia



performance di Alberto  Fortis








Fortis (frame Archivio Padiglione Tibet)





Fortis (frame video Cristian Michelini)






Fortis (frame video Cristian Michelini)





Fortis (frame Archivio Padiglione Tibet)







FORTIS… FORTISSIMO!
by Angela Zenato

After the concert we were left without words, completely absorbed by strong and polyedric personality of the renowned musician and songwriter Alberto Fortis. The atmosphere was so smooth and coloured, the peaceful breath so deep in the Tibet Pavilion, that the audience was pleasantly surprised, kept together around the inner theatre. The listening became energetic and passionate, transforming reality into spiritual feelings.
When Fortis arrived to the Pavilion, he was calm, almost pure in his movement, practising his piano in a intimate relationship. Since that moment, it seemed to me he really did want to make it play right! It was a common exercise for him, but it also shown his powerful skills! I thought the concert to be as a metamorphic moment to him, when after some delicate "thank you" or "could you provide for the lights?", suddenly, he introduced himself similar to Mercury, dressing white winged shoes! Surely, his musical performance has to be interpreted as a universal message, spreading deep and spiritual hopes, as only voice, as only musical poetry, more than the rhetoric can do.