Visualizzazione post con etichetta Tibet. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tibet. Mostra tutti i post

lunedì 11 aprile 2016

PADIGLIONE TIBET / CASTELLO VISCONTEO PAVIA

PADIGLIONE TIBET


Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima
CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
DOMENICA 10 APRILE 2016 | FINISSAGE dalle ore 15.30

Con la partecipazione di artisti e sostenitori di questo progetto nato con la volontà di creare un ponte tra l'arte contemporanea occidentale e la spiritualità insita nella cultura tibetana si conclude la mostra al Castello Visconteo di Pavia.

Ad una prima stima della mostra ciò che si rileva è il grande successo dell'iniziativa che, nel solo periodo pasquale, ha registrato un'affluenza di circa duemila visitatori, confermando l'interesse già manifestato in modo inequivocabile durante l'inaugurazione e nei giorni successivi.

Per l'ambientazione di questa summa delle tre edizioni veneziane di Padiglione Tibet l'artista e curatore Ruggero Maggi, con la collaborazione di Giosuè Allegrini, ha scelto la cornice dai volumi essenziali e solenni del trecentesco maniero pavese edificato da Galeazzo II Visconti, il cui portico interno è alleggerito dai bianchi profili delle arcate e dalle quadrifore in stile gotico fiorito del loggiato superiore che si affaccia sulla corte. Nel porticato appese agli archi, ondeggiano variopinte le tipiche Khata, sciarpe che in Tibet i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia, qui realizzate da artisti contemporanei internazionali. Le Khata trovano alloggio anche negli eleganti interni della mostra, disposte su pannelli neri, in modo da creare un dinamico pattern visivo a bande verticali che accompagna il visitatore nella fruizione. Allo stesso modo gli Ombrelli dipinti dell’ultima edizione veneziana di Padiglione Tibet, simbolo della quasi incruenta e omonima, Rivoluzione di Hong Kong, sono disposti a cascata in un’installazione nel porticato esterno, e ritornano a punteggiare o a coronare le pareti dei pannelli espositivi. Negli ampi spazi del castello, un tempo corte fiorente, sono esposti alcuni Mandala, trasposizione delle opere degli artisti realizzata dai Lama tibetani con la tecnica dei pigmenti colorati e le Ruote della preghiera - realizzate dai rinomati ceramisti di Albisola su disegno degli artisti - che diffondono il sutra del cuore, il luogo dove si trova il più prezioso dei gioielli, la saggezza che conduce all’Illuminazione: “Om Mani Padme Hum”. Completano la rassegna una sezione di video arte, la mostra di vignette satiriche Tibet… c’è poco da ridere ideata da Ruggero Maggi e curata da Dino Aloi e quella Coco & Milarepa – i colori dello spirito dedicata all'artista scomparso Giuseppe Coco e presentata da Chiara Gatti. Testimonial d'eccezione per l'iniziativa il noto cantautore Alberto Fortis.” (Roberta Reali)

alle ore 16.30 | Orizzonti
performance/azione di danza contemporanea di K7 coreografia di Kappa
con Maria Benassi, Viola Bergamini, Orsola Cacici, Elisa Ferri, Melissa Simionato.
ImprovvisAzioni che interagiscono con le opere di Padiglione Tibet e le sonorità di Echi da Oriente del digital media designer Costantino Rizzuti. Una visione attraverso la percezione della danza, del movimento che lascia un segno, trasmette un’immagine, rivela un’interiorità.
[…] cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare. (Eduardo Galeano)

Echi da oriente | risuonano flebili | tra vaghe | instabili onde sonore | su placidi flutti
Diverse antichissime tradizioni religiose e filosofiche orientali si basano sulla credenza di una realtà vibratoria alla base di tutte le manifestazioni dell'Universo. Echi da Oriente trae ispirazione da questa visione dell'Uomo e dell'Universo proponendo un viaggio in un mondo sonoro in equilibrio tra realtà e illusione, tra suoni elettronici e sonorità ancestrali.
Artisti PADIGLIONE TIBET
Lorenzo Alagio, Filippo Altomare, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni, Dario Ballantini, Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, BAU, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Giorgio Biffi, Mariella Bogliacino, Giovanni Bonanno, Rossana Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale, Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli, Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi, Anna Maria Di Ciommo, Laura Di Fazio, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo, Giglio Frigerio, Fernando Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini, Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P. Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito, Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia, Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi, Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti, Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli, Plumcake, Giovanni Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Mario Quadraroli, Angela Rapio, Carla Rigato, Giuseppina Riggi, Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo, Maria P. Fanna Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino, Roberto Scala, Anna Seccia, Gianni Sedda, Cesare Serafino, Lucio T. Serafino, Elena Sevi, Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena, Ilaria Sperotto, Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys, Micaela Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Doriana Vovola.

Video arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco Rizzo.
Testi di
Adriano  Accattino, Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Gianluca Anselmo, Stefano  Antichi, Elisabetta Bacci, Piergiorgio Baroldi, Massimo Bignardi, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Andrea Chinellato, Tamding Choephel, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Ornella Garbin, Chiara Gatti, Lorella Giudici, Alexander Larrarte, Enzo Lo Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Roberta Reali, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.





PADIGLIONE TIBET
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima

progetto di Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosuè Allegrini

CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
Viale XI Febbraio, 35 - Pavia

12 MARZO - 10 APRILE 2016

Per informazioni: 0382.399770 | www.vivipavia.it ,

Orari: da martedì a domenica 10 - 13 e 15 – 17.50 | La biglietteria chiude 45 minuti prima della mostra | Chiuso il lunedì

Biglietto: 4 €
Mostra + Musei Civici di Pavia: 8 €
Gratuito per under 26, over 70 e possessori di My Museum Card
Ulteriori informazioni sul sito www.museicivici.pavia.it

Partner
Sigma, Tre D s.r.l., Tecnodomes, NCA Engineering Srl, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Giorgi, Buduar, Atelier51, Il Melo, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet.

Note:
La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.


. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.

lunedì 3 agosto 2015

56 Biennale Di Venezia / ALBERTO FORTIS AL PADIGLIONE TIBET 2015



EVENTI ARTISTICI
PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO


Pad. Tibet  2015




FORTIS… FORTISSIMO!
di Angela Zenato

A lasciare senza parole, completamente assorbiti dalla sua forte personalità è stato proprio Alberto Fortis, conosciutissimo cantautore e poliedrico strumentista.

Sarà stata l'atmosfera colorata, soffusa, sfumata, il gran pubblico appassionatissimo, raccolto nello spazio interno a semicerchio, e lo spirito dell'esposizione del Padiglione Tibet, o tutte queste cose assieme, ma un'ondata di magia inseguiva l'altra, con sorpresa.

Ascoltare Fortis è stato rigenerante, rivitalizzante ed inaspettato! Quando e' arrivato in padiglione, sereno, candido, si è avvicinato al pianoforte per le consuetudinarie "prove", ecco, sin da lì sembrava volesse proprio farlo suonare per bene, il suo piano! Un riscaldamento come tanti altri, ma che rendeva il timbro della persona.

Il concerto, ho pensato, dev'essere per lui un momento metamorfico, se dopo alcuni gentili "sì, grazie", "potremmo spostare le luci, per favore?", è entrato in scena scatenato ed... alato! Calzava infatti un paio di scarpe bianche con le ali: un Mercurio canoro!

Eh, certo! Effettivamente a lui non spettava forse di ricordare che gli eventi della serata portavano con sè il messaggio profondo raccolto nel Padiglione e quanto raggiunto, spiritualmente, anche nella sua vita?

Certamente... esso chiedeva di essere comunicato nella maniera più incisiva possibile: con il canto, gridandolo al mondo, con le note poetiche che la musica può, più dell'oratoria.









Visiona l'evento del 6 luglio 2015 
del Padiglione Tibet 
evento Parallelo alla 56 Biennale di Venezia



performance di Alberto  Fortis








Fortis (frame Archivio Padiglione Tibet)





Fortis (frame video Cristian Michelini)






Fortis (frame video Cristian Michelini)





Fortis (frame Archivio Padiglione Tibet)







FORTIS… FORTISSIMO!
by Angela Zenato

After the concert we were left without words, completely absorbed by strong and polyedric personality of the renowned musician and songwriter Alberto Fortis. The atmosphere was so smooth and coloured, the peaceful breath so deep in the Tibet Pavilion, that the audience was pleasantly surprised, kept together around the inner theatre. The listening became energetic and passionate, transforming reality into spiritual feelings.
When Fortis arrived to the Pavilion, he was calm, almost pure in his movement, practising his piano in a intimate relationship. Since that moment, it seemed to me he really did want to make it play right! It was a common exercise for him, but it also shown his powerful skills! I thought the concert to be as a metamorphic moment to him, when after some delicate "thank you" or "could you provide for the lights?", suddenly, he introduced himself similar to Mercury, dressing white winged shoes! Surely, his musical performance has to be interpreted as a universal message, spreading deep and spiritual hopes, as only voice, as only musical poetry, more than the rhetoric can do. 






56 Biennale Di Venezia / TULKU, LE INCARNAZIONI MISTICHE DEL TIBET - Padiglione Tibet 2015




EVENTI ARTISTICI
PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO



Pad. Tibet  2015





 Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet
di Piero Verni e Giampietro Mattolin

I tulku sono quei maestri spirituali che scelgono di ritornare nel mondo, esistenza dopo esistenza, per essere di aiuto agli esseri viventi.
La tradizione di queste reincarnazioni mistiche è una caratteristica peculiare del Buddhismo vajrayana, la forma  dell’insegnamento del Buddha diffusa in Tibet, regione himalayana e Mongolia.
Profondamente radicata nelle culture di questi Paesi, fuori però dall’universo tibetano questa usanza è stata spesso fraintesa.
Scopo di “Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet” è quello di fornire al lettore, attraverso un linguaggio semplice e chiaro, un quadro  esauriente di cosa effettivamente sia la tradizione dei tulku e di come interagisca con le società nelle quali è presente.
Grazie anche alle numerose interviste concesse agli autori dal Dalai Lama e da altri importanti lama buddhisti, questo libro ricostruisce la storia, l’orizzonte religioso ed etnico, l’attuale condizione e il futuro di questa fondamentale componente della civiltà tibetana.
Di particolare interesse inoltre, i capitoli dedicati alla vita del VI Dalai Lama (il più eterodosso di tutto il lignaggio) e all’infanzia dell’attuale quattordicesima reincarnazione, prima che venisse riconosciuta e insediata a Lhasa in qualità di massima autorità del Tibet.
Da segnalare infine come dalle pagine di questo volume (sia grazie al testo sia all’imponente apparato fotografico di cui si avvale) emerga anche una nitida immagine del Tibet e dei luoghi in cui i tulku esercitano la loro funzione spirituale.




PADIGLIONE TIBET, 6 LUGLIO
EVENTI ARTISTICI ED INTERCULTURALI
 di Angela Zenato

La serata del 6 luglio il Padiglione Tibet ha festeggiato gli ottant'anni del Dalai Lama all'interno di uno spazio presto rivelatosi un magico tavolo rotondo.
La sorpresa di un ambiente tanto eclettico mi ha inserita in contesti sempre mutevoli, passando dalle rappresentazioni quasi metafisiche della performance di danza di Ksette, sul calar della sera, alle note incise e potenti di Alberto Fortis all'interno, attorno al quale ho visto trasformarsi un piccolo teatro greco dove la bellezza dell'arte e gli animi tutti hanno espresso un'incredibile, palpabile energia dagli echi antichissimi.

La linea conduttrice - cultura Tibetana e riflessioni interculturali - ha seguito sentieri ed espressioni di libertà artistica significativi, portati alla ribalta in un contesto architettonico minimale e sacro, quale perfetto spazio di continuità tra oriente ed occidente, insomma, un perfetto padiglione per un paese che non c'è, laboratorio di idee, riflessioni ed esperienze da condividere!

Portare nel nostro al di qua immagini reali etniche e proporre un confronto artistico costante ha gettato le basi per porre l'arte quale mezzo di comunione transcontinentale, quasi fosse una preghiera di salvezza. Tra le elaborazioni artistiche più meditative, i passi di danza calati nell'oscurità della sera, come domande inespresse, lungo un futuro tutto da percorrere, si muovevano accompagnati da un'entità muta, simile nei gesti ad una sofferente creatura, estenuata, costretta alla violenta ripetizione dei movimenti. Che in quell'acqua possano esser cadute lacrime? Che sia una sorta di passione, di corpo, di sacrificio scaraventato, crudo, nella petrosa realtà, in serpeggiante silenzio, sferzando sulla pietra la vita come una frusta?

La performance ha tramutato in gesto i passi, i movimenti in piccolo teatro, teso, racchiuso in un essenziale piazzale tinto di blu, tinto dal cielo, dal tramonto, dal blu dell'acqua, ombreggiando e disegnando la parete, a moltiplicarne i gesti…


Un'altra ripetizione, un'altra, identica, storia.…





Visiona l'evento del 6 luglio 2015 
del Padiglione Tibet  
evento parallelo alla 56 Biennale di Venezia


performance di danza 
di Ksette


Tulku (foto di Angela Zenato)



Tulku (foto di Angela Zenato)




Ksette Orizzonte (frame video Cristian Michelini)




Ksette Orizzonte (frame video Cristian Michelini)




Ksette Orizzonte (frame video Cristian Michelini)




Ksette Orizzonte (frame video Cristian Michelini)




Ksette Orizzonte (frame video Cristian Michelini)







Tulkus, the mystic incarnations of Tibet
by Piero Verni and Giampietro Mattolin

Tulkus are those spiritual teachers who choose to return to the world, lifetime after lifetime, in order to help living beings.  This tradition of mystic reincarnation is peculiar to Vajrayana Buddhism, the form of Buddha's teaching found in Tibet, the Himalayan regions and Mongolia.  Although it has deep roots in the culture of these countries, outside of the Tibetan sphere this tradition has often been misunderstood.
The aim of “Tulkus, the mystic incarnations of Tibet” is to give the reader, using clear and simple language, a comprehensive picture of what the tulku tradition actually involves and how it interacts with the societies in which it is found.  Also drawing on  numerous interviews granted to the authors by the Dalai Lama and other important Buddhist lamas, this book reconstructs the history, the religious and ethnic context, the current state and the future of this fundamental component of Tibetan civilisation.
Of particular interest are the chapters dedicated to the life of the sixth Dalai Lama (the most unorthodox of the entire lineage) and to the childhood of the current fourteenth incarnation, before he was recognised and enthroned in Lhasa as the highest authority in Tibet.  A clear picture of Tibet and the places in which tulkus exercise their spiritual function emerges from both the text of this book and the impressive collection of photographs enhancing it.


TIBET PAVILION, 6th OF JULY 2015
ARTISTIC AND INTERCULTURAL EVENTS
by Angela Zenato

The evening of July 6th, the Tibet Pavilion celebrated the eightieth birthday of the Dalai Lama, in a space soon revealed as a magical round table. I found myself in a ever changing context, hosting eclectic artistic events: from the metaphysical dance performance by Ksette, at sunset, to the deep and powerful notes by Alberto Fortis, transforming the inner space in a small greek theatre, where the beauty of the souls remind me an incredible ancient universal energy. The leading line -
the Tibetan heritage and the inter cultural reflections - was focused on the repression and freedom needs, expressed through contemporary art, videos, performance and meetings, brought to the fore in a minimalist and holy architecture.
The Tibet Pavilion,“the never-never country's pavilion”, represents the perfect connection between East and West culture, a laboratory of ideas and a place in which sharing thoughts. Thanks to these purposes, art becomes a transcontinental language, bringing us images of different livings almost it was a prayer talking about Salvation. One of the most significant performance was the contemporary dance elaboration, surrounded by the evening lights out of the Pavilion, where the movements looked like unexpressed questions, slowly dancing on the stone square, speaking about repetition, forced actions and violence. Is that Water composed by tears? Does it refer to the Passion, or to a tired, sacrificed body, which is lashed against the raw reality? Such a silent performance was not only a dance exhibition, but also a theatre, out of the church, acted on a blue square, painted by a deep nocturnal sky and the blue water a round. The movements found their shadows repeated on the stonewall, multiplying the unspoken questions.






domenica 2 agosto 2015

TIBET PAVILION - 56 Biennale di Venezia 2015




PADIGLIONE TIBET 2015  /  9 maggio  -  28 agosto 2015  VENEZIA


 


EVENTO PARALLELO

TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi


Santa Marta Congressi – SpazioPorto - Venice
9 maggio – 28 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.



Under the Patronage of the Municipality of Venice




Dedicato alle vittime del recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l'India.


Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima.

Si rinnova l'appuntamento veneziano con Padiglione Tibet. La rassegna, con il patrocinio del Comune di Venezia, parallela alla 56. Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015, verrà inaugurata il 9 maggio 2015 e proseguirà fino al 28 agosto 2015 presso la suggestiva Chiesa di Santa Marta.

Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.

Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.

Ambasciata Tibetana con rilascio del relativo Passaporto

Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese dell’anno tibetano 2142) compirà 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione  per  la Preservazione  della  Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama il prossimo anno tibetano (2142,  “Anno della Pecora di Legno” che è iniziato il 19 febbraio 2015 e terminerà l’8 febbraio 2016), organizzando all’interno dell’Anno del Dalai Lama eventi artistici, insegnamenti spirituali e conferenze.


Padiglione Tibet vuole evidenziare il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e recentemente è stato invitato come progetto speciale alla Biennale del Fin del Mundo, a cura di Massimo Scaringella, in Argentina
Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi attraverso le Khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della composizione dei Mandala dei monaci tibetani e le Ruote della preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani.
Questa edizione (la terza a Venezia) è all'insegna dell'ombrello, proprio del nostro fedele protettore dalla pioggia che, suo malgrado, è stato protagonista della rivolta degli studenti di Hong Kong verso il governo centrale di Pechino. L'ombrello emblema di protezione e di protesta – due lati della stessa medaglia – è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che hanno reso possibile una grande installazione corale con opere dedicate al Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli ed alla sua marcia verso la libertà.

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.

Gli artisti invitati hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.

Problema affrontato anche dalla mostra Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduar (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia […]

Padiglione Tibet come progetto artistico accomuna molteplici “anime”: artistica, spirituale, culturale e durante il periodo espositivo altre due iniziative ne accompagnano il percorso: la mostra fotografica di Giampietro Mattolin “Amdo – il paese del XIV Dalai Lama” presentata da Piero Verni che così la descrive: “Situata nella parte nord orientale del Paese delle Nevi, la regione dell'Amdo è uno dei luoghi più affascinanti, superbi e significativi dell'intero Tibet. Alcune delle principali figure religiose della civiltà tibetana sono nate lungo questi sconfinati orizzonti: Lama Tzongkhapa il grande riformatore del 14° secolo padre della scuola Gelug, il 10° Panchen Lama e l'attuale XIV Dalai Lama, originario del villaggio di Takster.” e l'esposizione costituita da un approfondimento grafico del grande disegnatore Giuseppe Coco sulla figura di Milarepa (1040 – 1123) il più famoso ed amato degli yogin tibetani ed uno dei più grandi maestri spirituali di tutti i tempi. Scrive Chiara Gatti che presenta la mostra Coco & Milarepa - I colori dello spirito: In questa occasione […] si propone un ciclo di opere concentrate su un tema più intimo, caro al lato spirituale della sua personalità riservata. Si tratta delle tavole dedicate alla figura di Milarepa, icona della scuola Kagyu del Buddhismo tibetano. Una figura intensa e magica che Coco indagò, fra la fine degli anni Ottanta e il Duemila, sperimentando colori lisergici e forme potenti, specchio di una riflessione esistenziale segnata da grande energia e, insieme, grande sofferenza.[…] Un viaggio catartico ed escatologico che scuote la coscienza.”

Quest'anno il programma di Padiglione Tibet si arricchisce anche, il giorno dell'inaugurazione sabato 9 maggio, della presenza di Ghese Lobsang Tenkyong (nato nel Tibet orientale. Ha studiato nel monastero di Sera, ottenendo il grado di Geshe Lharampa, il più alto titolo di studi conseguibile all'interno della tradizione gelug-pa) e di Stefano Antichi, direttore del Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) di Genova.



Artisti PADIGLIONE TIBET
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.

Video arte
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Testi di
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte, Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.


Prossimi appuntamenti, di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito, sono previsti nelle seguenti date:

7 giugno 2015  insegnamenti buddisti di Ghese Tenzin Tenphel con tema: L'etica laica. come perseguire valori etici, morali, di gentilezza e compassione al di là di una formazione religiosa.

17/18/19/20 giugno 2015 realizzazione di un mandala da parte di monaci tibetani

20 giugno 2015 Art Night Venezia performances di artisti contemporanei e in serata il rito di dispersione del mandala

6 luglio 2015 grandi festeggiamenti per l'80° Compleanno del Dalai Lama, la presentazione in anteprima del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del Tibet” di Piero Verni e Giampietro Mattolin ed alcune intense azioni artistiche

28 agosto 2015 finissage
 entrata libera - orari: martedì – domenica 11.00/19.00 - chiusura: lunedì




per informazioni:
320.9621497



Santa Marta Congressi – SpazioPorto
DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VENEZIA
Linee ACTV 41, 51 fermata “Santa Marta” che dista 50 metri da SpazioPorto
DA PIAZZALE ROMA Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
DA SAN MARCO Linee ACTV 42, 52, 62, fermata “Santa Marta”


Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet


Note:
. La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.

. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.





VISITA AL
PADIGLIONE TIBET 2015 

(foto di Lorenza Morandotti)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Melissa Simionato)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Rosamaria Zumbo)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto di Rosamaria Zumbo)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)




(foto archivio)








(foto archivio)



(foto archivio)



(foto archivio)



(foto di Lorenza Morandotti)







PADIGLIONE TIBET 2015  /  9 maggio  -  28 agosto 2015  VENEZIA

 TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi


Santa Marta Congressi – SpazioPorto - Venice
9 maggio – 28  agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.

Under the Patronage of the Municipality of Venice


Dedicated to victims of the recent major earthquacke which has devastated Nepal, Tibet, Bangladesh and India.

Spirituality and Art as Food for Mind and Soul.


A new Venetian appointment with the Tibet Pavilion. The event under the patronage of the Municipality of Venice, parallel to the 56th Venice Biennial and this year in conjunction with Milan EXPO 2015, will be inaugurated on May 9, 2015 and will continue until August 28, 2015 at the suggestive Santa Marta’s Church.

Tibet: a nation that always evokes a religious, mystical, peaceful feeling, a vital, spiritual unit” for all the human beings.

Tibet Pavilion, an idea that in its simplicity encloses a strong emotional charge, it is a dream that has left its mark, setting the goal of bringing together the sensitivity of the contemporary Western and the Tibetan cultures.

Tibetan Embassy with release of its Passport.

Year of the Dalai Lama. His Holiness Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama of Tibet, July 6, 2015 (the 20th day of the 5th month of the Tibetan year 2142) celebrates 80 years. Nowadays the Dalai Lama is not only the highest authority of the Tibetan people, but also a fundamental reference point for tens of millions of people around the world. The Tibet Pavilion Committee, the Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) and The Heritage of Tibet , as an act of affectionate and heartfelt tribute to the work of this high witness of our time, among others awarded in 1989 with the Nobel Peace Prize, have decided to dedicate the next Tibetan year to the Dalai Lama (2142, "Year of the Wood Sheep" which began on February 19, 2015 and will end on February 8, 2016), organizing within the Year of the Dalai Lama artistic events, spiritual teachings and lectures.


Tibet Pavilion highlights the combination of Tibetan Sacred Art and Contemporary Western Art and recently has been invited as a special project at the Biennale del Fin del Mundo, curated by Massimo Scaringella, in Argentina.
The many experiences of the past years have seen involved important contemporary artists who expressed themselves through the Khata, the typical white scarves that monks offer in a sign of solidarity and friendship, or through the art of the Tibetan monks’ Mandala composition or the Wheels of prayer that accompanying in the prayer the Tibetan Buddhists.
The third edition is dedicated to the umbrella, our loyal protector from the rain that in spite of itself was the protagonist of the Hong Kong’s students revolt toward the central government of Beijing. The umbrella emblem of protection and protest – two sides of the same coin – became container and support of artistic interventions and video art that made possible a large choral installation with works dedicated to Tibet, its spirituality, its symbols and its march towards freedom.

Freedom is like a work of art... it has to be created, shaped, modelled.

The invited artists have created their actions on the same base consists precisely by the umbrella, by its cloth, by its own structure, presenting umbrellapoems, umbrellaworks that like a great and unique ceremonial umbrella, one of the eight auspicious symbols present in the stupa (symbol of the nature of the mind) according to the great vehicle (Mahayana) of unlimited compassion and wisdom, will represent the overcoming of all suffering.
Unfortunately, the Chinese government considers Tibet a nation of dead... its language must be dead, its culture must be dead, its art must be dead. Tibetans must be annihilated by violence.
Tibet Pavilion has always been and always will be a purely artistic project, created to give dignity to this martyred people; but once again, it cannot refrain from showing its strong and determined outrage in front of the lack of interest of everyone toward this serious problem.

Problem that it is also presented at the exhibition “Tibet ... there's nothing to laugh” that I proposed years ago to Dino Aloi, great frequenter of ... artistic Buduar (almanac of light art, satirical monthly online directed by him) that, involving by care and intelligence, Italian and French artists, in presentation asks himself: How can you joke about Tibet, the nation that isn’t but should be. Have you thought about all the things happening there? Well infact, this exhibition would like to put a spotlight on things we are not usually informed about, starting with humoristic drawings, satires and caricatures, founding elements of democracy [...]

Tibet Pavilion as artistic project unites many “souls”: artistic, spiritual, cultural and, during the exhibition itinerary, two other initiatives will accompany the path: the photographic exhibition of Giampietro Mattolin “Amdo - the country of the XIV Dalai Lama” presented by Piero Verni: “Located in the north-eastern part of the Land of Snows, the region of Amdo is one of the most fascinating, magnificent and meaningful of the whole Tibet. Some of the major religious figures of the Tibetan civilization arose along these endless horizons: the great reformer of the 14th century Lama Tzongkhapa father of the Gelug School, the 10th Panchen Lama and the current XIV Dalai Lama native of the village of Takster.”;
and the exhibition constituted of a graphic deepening of the great illustrator Giuseppe Coco on the figure of Milarepa (1040 - 1123) the most famous and beloved of the Tibetan yogin and one of the greatest spiritual masters of all time. Chiara Gatti that presents the exhibition Coco & Milarepa - The colors of the spirit, writes: “On this occasion [...] it is proposed a cycle of works focused on a more intimate theme, dear to the spiritual side of his reserved personality. These are the plates dedicated to the figure of Milarepa, icon of the Kagyu School of the Tibetan Buddhism. An intense and magical figure that Coco investigated, between the end of the Eighties and the Two thousand, experiencing lysergic colours and powerful shapes, mirror of an existential reflection marked by great energy and suffering together. [...] A cathartic and eschatological trip that shocks the conscience.”

Saturday, May 9, opening day, will be present also Ghese Lobsang Tenkyong (born in the Eastern Tibet. He studied in the Sera monastery, obtaining the degree of Geshe Lharampa, the highest title of study achievable within the gelug-pa tradition) and Stefano Antichi director of the Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) of Genoa.



Artists TIBET PAVILION
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.

Video art
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Texts by
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte, Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.

Artists of the exhibition “Tibet ... there's nothing to laugh”
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.





Upcoming events, of which will be provided a more detailed program later:

June 7, 2015 Buddhist teachings by Ghese Tenzin Tenphel with theme: The laical ethics. How to pursue ethical, moral, kindness and compassion values beyond a religious formation.

June 17/18/19/20, 2015 creation of a mandala by Tibetan Monks.

June 20, 2015 Art Night Venice performances by contemporary artists and the dispersion rite of the mandala in the evening.

July 6, 2015 great celebrations for the 80th birthday of the Dalai Lama, the preview presentation of the book “Tulku the mystical incarnations of Tibet” by Piero Verni and Giampietro Mattolin and some intense artistic actions.

August 28, 2015 finissage


Free Entry Tuesday - Sunday 11.00 a.m. / 7.00 p.m. – Closed: Monday


for information:
320.9621497


Santa Marta Congressi – SpazioPorto
FROM VENICE RAILWAY STATION
Lines ACTV 41, 51 stop “Santa Marta” 50 meters far from SpazioPorto
FROM PIAZZALE ROMA Lines ACTV 41, 51, 61, stop “Santa Marta”
FROM SAN MARCO Lines ACTV 42, 52, 62, stop “Santa Marta”


Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet,.


 notes:

. The figure of Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) entered in the popular imagination for the famous illustrations that since the Sixties have animated with irony and extraordinary black humour the pages of popular magazines. Such as Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax, Zoom, Playmen, Punch, Hara Kiri and The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. The FPMT (Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition) is an international non-profit organization founded in 1975 by Lama Thubten Yeshe. The Foundation is dedicated to the transmission of the Mahayana Buddhist tradition and its values in the world through teaching, meditation and community service. The FPMT Italy belongs to this international network consisting of Buddhist centres of teaching, meditation centres, retreat centres, monasteries for monks and nuns, publishing houses, hospices, care centres and other community service centres.

. The Tibetan civilization was of great value, undeveloped in terms of material progress but incredibly improved from the point of view of an interior and philosophical research. The Project The Heritage of Tibet derives from the awareness of an urgency help to preserve Tibetan culture trying to contribute with its modest energy to the knowledge of the essential elements of what was effectively called the “The Tibetans’ Message”.