venerdì 4 dicembre 2020

Salerno / RETROSPETTIVA di MAURO MOLINARI “TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile”

 


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

RETROSPETTIVA di MAURO  MOLINARI

“TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile”

 Ciclo di opere ispirate ai motivi tessili con opere del 1994 - 2007

a cura di Sandro Bongiani

Preview:  4 dicembre 2020

dal  5 dicembre 2020  al 14 marzo 2021

L’evento partecipa alla giornata del contemporaneo

promossa da AMACI

Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani


Vernissage:  5 dicembre, ore 18.00

Visit 

Galleria Virtuale: http://www.collezionebongianiartmuseum.it/  

#GiornataDelContemporaneo

 




S’inaugura sabato  5 dicembre 2020, alle ore 18.00, la mostra Retrospettiva “TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile”, dedicata a Mauro Molinari, con 72 opere dal 1994-2007, che cerca di fare il punto sulle proposte tessili e immaginative dell’artista romano. In questa retrospettiva l’autore ci introduce nel mondo del linguaggio simbolico, nei racconti e tra le trame di un immaginario gentile dove ogni cosa sottesa racchiuse un senso, anche se possiamo percepirlo soltanto come una suggestione “appena trascritta” con il procedimento antico dei tessuti e carte utilizzate, rievocando lontani richiami per divenire suggestioni poetiche di una realtà sempre più evocativa e immaginaria.

Il percorso di Mauro Molinari, in circa un cinquantennio di lavoro, è contrassegnato da cicli diversi, come quelli dedicati all’informale, alla poesia visiva, ai libri d’artista, alla reinterpretazione degli antichi motivi tessili e nell’ultimo quindicennio al racconto della realtà urbana. Una lunga e appassionata ricerca contrassegnata da momenti diversi, tra filo, trama, intreccio e contrappunto, con un’attenzione assidua sulla presenza  che apre un varco nel tempo e sul vuoto spaziale in un intreccio di momenti e tempi diversi alla ricerca della relazione e dell’equilibrio per manifestarsi. Alla fine, l’intreccio diviene filo conduttore di storie e di significati che si dipanano in un viaggio carico di suggestioni e vibrazioni poetiche suggerite per frammenti di senso.  

A partire dagli anni 90, i motivi tessili rielaborati come segni, frammenti e presenze simboliche di forme naturali, vegetali e persino araldiche prendono forma fantastica su carte e tele, su preziosi libri d’artista, teatrini, abiti di carta, scarpe, cravatte e anche paramenti liturgiche, paliotti e pianete.

Sandro Bongiani nella presentazione in catalogo scrive: “Un universo assai complesso dettato da una specifica motivazione alla ricerca dell’invenzione creativa e dell’interpretazione fantastica. Il tutto avviene in circa 15 anni di lavoro con una pittura lieve e insostanziale che si deposita sulla pelle velata e fragile della carta per divenire sfuggente apparizione.

Libri teatro di  carta dipinta su tessuto, libri oggetto, libri giocattolo, libri a rilievo da aprire e libri  d’artista non sfogliabili che purtroppo non possiamo mai aprire, nelle sue mani tutto diventa favola e racconto ordito tra filamenti e trame di apparizioni che si stabilizzano nello spazio provvisorio della pittura, in un tempo sospeso e precario in cui l’immaginazione s’incarna alla ricerca dell’invenzione. Da questo incanto nascono presenze assorte nate tra le trame e i vagiti di remoti tessuti per divenire delicati racconti poetici di una realtà  tutta contemporanea.

Una lunga  e proficua stagione creativa “tessile” in cui l’artista è intento a indagare in modo assiduo un possibile recupero della memoria e a svelare le simbologie e i grovigli della vita con una verve visionaria in cui le coordinate del tempo e dello spazio si dilatano e perdono le loro abituali caratteristiche logiche in vista di nuove associazioni e traiettorie. La traccia di un suggerimento di memoria può ora finalmente distendersi tra la fragile carta e i brani di tessuto reale e divenire “ordito gentile”, trama e frammento di racconto che si libera dalle costrizioni in una narrazione a più livelli di lettura che s’intersecano e convivono. Solo in questo modo i frammenti del passato possono prendere forma e divenire materia lirica in rapporto alla vita, in un succedersi cadenzato e assorto di accadimenti e di intrecci allusivi che emergono da un tempo remoto per divenire contemporaneità  e soprattutto  essenza concreta di assoluto”.    

 









SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

RETROSPETTIVA di MAURO MOLINARI

“TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile”

 Ciclo di opere ispirate ai motivi tessili con opere del 1994 - 2007

a cura di Sandro Bongiani


La mostra Retrospettiva “TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile”, dedicata a Mauro Molinari, con 72 opere dal 1994-2007, cerca di fare il punto sulle proposte tessili e immaginative dell’artista romano. In questa retrospettiva l’autore ci introduce nel mondo del linguaggio simbolico, nei racconti e tra le trame di un immaginario gentile dove ogni cosa sottesa racchiuse un senso, anche se possiamo percepirlo soltanto come una suggestione “appena trascritta” con il procedimento antico dei tessuti e carte utilizzate, rievocando lontani richiami per divenire suggestioni poetiche di una realtà sempre più evocativa e immaginaria.

Il percorso di Mauro Molinari, in circa un cinquantennio di lavoro, è contrassegnato da cicli diversi, come quelli dedicati all’informale, alla poesia visiva, ai libri d’artista, alla reinterpretazione degli antichi motivi tessili e nell’ultimo quindicennio al racconto della realtà urbana. Insomma, una lunga e appassionata ricerca contrassegnata da momenti diversi, tra filo, trama, intreccio e contrappunto, con un’attenzione assidua sulla presenza  che apre un varco nel tempo e sul vuoto spaziale in un intreccio di momenti e tempi diversi alla ricerca della relazione e dell’equilibrio per manifestarsi. Alla fine, l’intreccio diviene filo conduttore di storie e di significati che si dipanano in un viaggio carico di suggestioni e vibrazioni poetiche suggerite per frammenti di senso.  Su tali temi trattati nel corso degli anni ha prodotto carte, tele, grandi installazioni, tavole, sculture dipinte e persino  artistamps d’autore. Un autore decisamente originale tra i protagonisti  fondatori  della Fiber Art italiana. Le ricerche iniziali degli anni sessanta  dell’informale e della poesia visiva si evolvono negli anni novanta ad un  repertorio di motivi tessili; dai lampassi broccati ai damaschi, dal tessuto italiano antico (fiorentino, comasco, genovese, veneziano, lucchese, siciliano), al  motivo tessile spagnolo, inglese, indiano e cinese della seta a garza. Una vasta varietà di motivi tessili che abbracciano svariati periodi storici; dal tessuto cinese del III sec. a.C. ai motivi europei che vanno dall’XI sec. fino al XIX secolo. Da essi recupera con i disegni su carta, con gli acquerelli e gli acrilici, frammenti di figure, animali, alberi  e qualsiasi sorta di “immaginario fantastico” che poi inserisce su tavole di legno o su tela. Cicli di opere “gentili” come la serie di pianete, le scarpe, le sculture ricoperte di carte dipinte, i libri d’artista rivisitati e interpretati come “appunti,  variazioni, racconti di figure”, con altrettanti sorprendenti titoli, come per esempio, “giardino, paesaggio spagnolo, Mashan,  India,  mediterraneo, rinascimento”, in cui affiorano “lacerti di giardino, maschere, guardiani e fantasmi immaginari del presente”, con una insolita carica espressiva in cui il segno e la velatura degli acquerelli fanno affiorare  misteri e frammenti di storia passata.

Tutto inizia agli inizi degli anni 90. Una passione che già covava da tempo, il padre era un commerciante di tessuti e poi proprietario con la moglie di un atelier di moda, non ha caso, Mauro  Molinari fin da bambino ha sempre vissuto tra rotoli di stoffe e colori stampati fino a conoscerli e amarli. Poi, anche l'incontro in una galleria di via Giulia a Roma, con i prodotti della Tessitura di Rovezzano, realizzati utilizzando pregiati motivi figurativi e tecniche dei secoli trascorsi.  Per diversi anni, i motivi tessili rielaborati come segni, frammenti e presenze simboliche di forme naturali, vegetali e persino araldiche prendono forma fantastica su carte e tele, su preziosi libri d’artista, teatrini, abiti di carta, scarpe, cravatte e anche paramenti liturgiche, paliotti e pianete. Un universo assai complesso dettato da una specifica motivazione alla ricerca dell’invenzione creativa e dell’interpretazione fantastica. Il tutto avviene in circa 15 anni di lavoro con una pittura lieve e insostanziale che si deposita sulla pelle velata e fragile della carta per divenire sfuggente apparizione. Dal connubio con il tessile nascono i libri d’artista ad acquerello segnati da tracce di materia trasparente e fragili segni di memorie incise come quelli realizzati nel 2007, (Racconti con figure, 2007, carte dipinte su legno da un motivo tessile di fattura inglese del primo trecento Piviale di Pio II), di cui un importante esemplare è presente in permanenza nella Collezione del  Bongiani Ophen Art Museum  di Salerno.

Si diceva, libri teatro di  carta dipinta su tessuto, libri oggetto, libri giocattolo, libri a rilievo da aprire e libri  d’artista non sfogliabili che purtroppo non possiamo mai aprire, nelle sue mani tutto diventa favola e racconto ordito tra filamenti e trame di apparizioni che si stabilizzano nello spazio provvisorio della pittura, in un tempo sospeso e precario in cui l’immaginazione s’incarna alla ricerca dell’invenzione. Da questo incanto nascono presenze assorte nate tra le trame e i vagiti di remoti tessuti per divenire delicati racconti poetici di una realtà  tutta contemporanea.

Mirella Bentivoglio, presentandolo  nel 1998 a Lugano scrive: “nel lavoro di Molinari sui tessuti è implicito un allargamento, dalla visione individuale, all’immaginario collettivo; un prelievo di dati filtrati da tradizioni anonime rielaborati individualmente, riportati alla loro essenza e dignità di “espressione”. Nello stesso anno anche Alberto Veca, sottolinea che “l’operazione è a un tempo un recupero della memoria e la soglia inaugurale di un viaggio, in cui le coordinate della collocazione geografica e cronologica perdono le loro caratteristiche per un più libero e fantasioso percorso, capace di accostare nuove e incognite traiettorie”.

Davvero una lunga  e proficua stagione creativa “tessile” in cui l’artista è intento a indagare in modo assiduo un possibile recupero della memoria e a svelare le simbologie e i grovigli della vita con una verve visionaria in cui le coordinate del tempo e dello spazio si dilatano e perdono le loro abituali caratteristiche logiche in vista di nuove associazioni e traiettorie. La traccia di un suggerimento di memoria può ora finalmente distendersi tra la fragile carta e i brani di tessuto reale e divenire “ordito gentile”, trama e frammento di racconto che si libera dalle costrizioni in una narrazione a più livelli di lettura che s’intersecano e convivono. Solo in questo modo i frammenti del passato possono prendere forma e divenire materia lirica in rapporto alla vita, in un succedersi cadenzato e assorto di accadimenti e di intrecci allusivi che emergono da un tempo remoto per divenire contemporaneità  e soprattutto  essenza concreta di assoluto.    

Sandro Bongiani  19 nov. 2020

 



      BIOGRAFIA


Mauro Molinari Nato a Roma, vive a Velletri (RM). La sua ricerca artistica si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta e alle geometrie modulari del ventennio successivo. Nel 1974 personale alla galleria d’Arte Internazionale di Roma, pres. S. Giannattasio. Nel 1975 le sue opere sono presenti alla X Quadriennale di Roma. Dal 1974 all’81 partecipa alle rassegne internazionali sul disegno della Fundació Joan Miró di Barcellona. Nel 1979 personale alla galleria Il Grifo di Roma , pres. D. Micacchi. Nel 1982 personale alla galleria Il Luogo di Roma, pres. M. Lunetta e C. Paternostro. Nel 1983 e 1985 partecipa all’International Drawing Biennale di Cleveland. Nel 1987 personale alla galleria Incontro d’Arte di Roma, pres. I. Mussa. Negli anni ’90 si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili avviando un ciclo che dura più di 15 anni. Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio. Il primo illustra la mostra itinerante promossa dalla Tessitura di Rovezzano e presentata a Roma alla galleria Pulchrum, pres. L. de Sanctis. Nel 1998 personale allo Spazio de la Paix e alla Biblioteca Cantonale di Lugano, pres. A. Veca. Dal 2000 al 2014 partecipa ai Rencontres Internationales di Marsiglia. Dal 2000 al 2008 collabora con la rassegna internazionale Miniartextil che si tiene a Como ogni anno. Nel 1999-2000 crea il ciclo Stellae Errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, che è stato ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo. Nel 2001 personali alla galleria Il Salotto di Como e al Museo Didattico della Seta di Como, pres. M. De Stasio. Nel 2001 personale al Museo dell’Infiorata di Genzano, pres. C. F. Carli. Nel 2002 personale al Museo S. Maria di Cerrate Lecce, pres. L. Caramel. Nel 2003 sala personale al Musèe de l’Impression sur Ètoffes di Mulhouse, pres. L. Caramel. Nel 2004 personale a Oman Caffè di Como, pres. L. Caramel. Nel 2005 esposizione allo Spazio Mantero di Como e al Salons de l’Hôtel de Ville di Montrouge, pres. L. Caramel. Nel 2006 Salone d’Arte Moderna di Forlì, pres. F. Gallo, e sala personale al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, pres. L. Caramel. Nel 2007 personale alla Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, pres. C. F. Carli e C. Paternostro. Nel 2008 sala personale alla VI Triennale Internazionale di Tournai, e personale alla Biblioteca Angelica di Roma, pres. E. Di Raddo. Dal 2008 sviluppa un ciclo pittorico dove è centrale la figurazione, che si pone come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2009 personale alla galleria Renzo Cortina di Milano, pres. A. Veca. Nel 2010 personale al Museo Carlo Bilotti di Roma, pres. A. Arconti e L. Canova. Dal 2011 al 2016 e 2019 partecipa al Festival del Libro d’Artista di Barcellona, pres. E. Pellacani. Nel 2012 e 2015 Galleria Gallerati Roma primo e secondo progetto mixed media. Nel 2013 due personali alla galleria Baccina Techne di Roma, pres. G. Evangelista e personale allo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno, pres. G. Bonanno. Nel 2014 personale allo Spazio COMEL di Latina, pres. M. Cozzuto e a Roma presso il Municipio Roma III, Aula Consiliare, pres. G. Evangelista. Nel 2016 Dante e i Papi nella Divina Commedia Fondazione Pescabruzzo a cura di Giorgio Di Genova, donazione delle opere. Dal 2014 al 2019 Artisti per Nuvolari Casa Museo Sartori Castel d’Ario (MN). Nel 2017 Museo Jean Lurçat Angers Francia, donazione bozzetto originale. Personale Spazio Medina e AF CasaDesign pres. F. Farachi. Antologica 1990/2006 Museo Diocesano e Sala Angelucci Velletri, pres. Sara Bruno e Claudia Zaccagnini, donazione di sei sculture. Nel 2018 donazione di un’opera al costituendo museo di arte contemporanea SAmac di Benevento, Antologica 2007/2017 Tibaldi Arte Contemporanea Roma a cura di Carlo Fabrizio Carli. Nel 2019 il Museo Comunale di Praia a Mare ha acquisito l’opera “White and Brown. Nel 2020 Retrospettiva “Textures - Racconti e trame per un immaginario gentile” , Ciclo di opere ispirate ai motivi tessili con opere del 1994 - 2007 - Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno a cura di Sandro Bongiani

 Studio: Interno 5, via Paolina 25, 00049 Velletri (RM) Italia, info: cell. 328 6947561 www.facebook.com/mauro.molinari.73 e-mail: arte@mauromolinari.it web: www.mauromolinari.it sito web storico: www.caldarelli.it/molinari.htm









SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY - SALERNO

COLLEZIONE BONGIANI ART MUSEUM

 http://www.collezionebongianiartmuseum.it 

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=14

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=89




SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA

ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART di SALERNO


Sandro Bongiani (Alias di Giovanni Bonanno) è nato nel 1954 in Sicilia, nella Valle dei Templi tra Selinunte e Agrigento. Artista, gallerista  e Critico d’Arte Contemporanea, ha scritto saggi e recensioni su: Kengiro Azuma, Francis Bacon, Paolo Barrile, Carlo Carrà, Marc Chagall, Jean Dubuffet, Franco Francese, Antonio Freiles, Max Huber, Paolo Scirpa, Giuliano Mauri, Gabriele Jardini, Osvaldo Licini, Ruggero Maggi, Kazimir Malevic, Mattia Moreni, Idetoshi Nagasawa, Emil Nolde, Mimmo Paladino, Pino Pascali, Mario Raciti, Roberto Sanesi, Francesco Somaini, Chaim Soutine, Graham Sutherland, Jorrit Tornquist, Willy Varlin, Wols, Vincenzo Nucci, Omar Galliani e importanti interviste ad artisti contemporanei come Ruggero Maggi, Paolo Scirpa,  Francesco Somaini e Ryosuke Cohen.

Dopo   aver creato nel 1989, in provincia di Como l’Archivio Ophen Virtual Art, dal 1996  ha coordinato l\'attività espositiva dello Spazio Media Immagine di Turate (CO) con esposizioni personali e collettive di importanti artisti contemporanei. Nel 2009  inizia l\'attività espositiva virtuale con lo Spazio "OPHEN VIRTUAL ART GALLERY" una delle prime e più importanti gallerie virtuali al mondo di arte contemporanea presentando importanti artisti internazionali. Nel 2011 crea il "Bongiani Ophen Art Museum", Museo Virtuale e contenitore di Arte Contemporanea. Docente Ordinario di Storia dell’Arte, ha vissuto dal 1977 al 2002 in provincia di Como, attualmente vive e opera a Salerno e scrive per vari Blog d'arte contemporanea e moderna.

 

L’intervista di Francesca Salvato a Giovanni  Bonanno  (Alias Sandro Bongiani).

La Ophen Virtual Art Gallery è la prima galleria virtuale in cui l’arte contemporanea diviene virtuale e interattiva. Nessun muro e nessuna sala bensì solo il web per accogliere le opere, un luogo in perenne evoluzione dove si alternano i lavori di artisti più e meno noti. Ciò permette agli artisti emergenti di usufruire gratuitamente di una vetrina costante e consente, a quelli con maggiore esperienza nel settore, di rendersi sempre più internazionali. L'Ophen Virtual Art Gallery è sempre pronta a spalancare le sue porte proponendosi come ponte tra l’arte in senso stretto e l’innovazione della rete internet. Senza dubbio si tratta, allo stato attuale, della prima e più importante galleria on-line a livello mondiale che si occupa di arte contemporanea

 

Ci dica come è nata l’idea di una galleria virtuale?

Lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery, nasce nel 2009 ed è uno dei primi contenitori espositivi virtuali internazionali al mondo con l’arte a portata di mouse. Durante questi ultimi decenni avevo notato che il pubblico era sempre meno. Probabilmente davanti ad una galleria privata, si palesa l’insofferenza e la paura di pagare persino l’ingresso. Solo le grandi mostre con un grosso battage pubblicitario permettono di avere un numero considerevole di visitatori; penso alle mostre dedicate a Van Gogh, agli Impressionisti o alla rassegna della Biennale di Venezia. Il fruitore molto spesso rimane indifferente a tante importanti proposte culturali, per cui, un’altra ragione in più per cercare una nuova possibilità e sfidare la “pigrizia” del pubblico nei confronti dell’arte contemporanea. La crisi economica e culturale del sistema Italia. In questi ultimi anni il vento ha spazzato via in un solo colpo non solo le imprese ma anche le gallerie d’arte, tanti spazi espositivi. La crisi ha insabbiato il potere d’acquisto della classe media che, pur entro certi limiti, aveva investito in questo settore. È un momento davvero difficile, le spese di gestione sono alte, si fa fatica a trovare qualche sponsor e gli investimenti puntano sul sicuro, cioè su “autori storici”. Non ci si sta dietro alle spese, si vende ormai pochissimo. Chi non ha le spalle larghe e coperte di sicuro chiude. Come tante altre realtà, si chiude a Modena come a Milano o a Parigi. Questa è l’aria, purtroppo, che si respira oggi. Consapevole di questa nuova realtà ho voluto realizzare compiutamente un mio progetto curatoriale ed espositivo di tipo sperimentale, alternativo e innovativo rispetto all’attività consueta delle gallerie d’arte, assorbendo di fatto tutte le strategie acquisite e utilizzate dalle gallerie tradizionali e nel contempo usando le nuove tecnologie che avevo a disposizione…

 

Evento segnalato da ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART DI SALERNO


domenica 22 novembre 2020

DAL DOLORE DI POMPEI ALLE PROPOSTE DI PACE DI RYOSUKE COHEN

 

Pompei, ritrovati due corpi ottenuti in forma di calchi.


 



 
Video:


 

Dalla Pompei,  del dolore alle proposte di pace di Ryosuke Cohen

Una scoperta importante. Uno schiavo e il suo padrone? L’agonia di chi perse la vita durante la disastrosa eruzione vesuviana del 79 d.C. prende di nuovo forma nei calchi dei corpi di due vittime trovate di recente nella grande villa suburbana di Civita Giuliana, a circa 700 metri a nord-ovest del centro di Pompei.

di Sandro  Bongiani

 

Entrambe erano state sorprese dalla morte durante la cosiddetta seconda corrente piroclastica, che nelle prime ore del mattino del 25 ottobre investì Pompei e il territorio circostante portando alla morte dei superstiti ancora presenti in città e nelle campagne.

La prima vittima, con il capo reclinato, denti e ossa del cranio visibili, dai primi studi risulta essere un giovane, fra i 18 e i 23/25 anni, alto circa 156 cm.  La seconda vittima, invece, giaceva in posizione completamente differente rispetto alla: il volto è riverso nella cinerite, a un livello più basso del corpo, e il gesso ha delineato con precisione il mento, le labbra e il naso, mentre si conservano le ossa del cranio. Le braccia sono ripiegate con le mani sul petto, secondo una posizione attestata in altri calchi, mentre le gambe sono divaricate e con le ginocchia piegate. Un uomo, più anziano rispetto all’altra vittima, con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni e alto circa 162 cm“.

 

 Una strana coincidenza a  questa scoperta a Pompei è il lavoro di ricerca dell’artista contemporaneo giapponese Ryosuke Cohen che dalle ceneri della morte indaga la pace, la vita e la fratellanza.

 

 

Progetto per la XXVII Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”, Performance di Ryosuke Cohen,   "CORPO - AZIONE – MEMORIA" - 2018 

  



 

 

 

Già nel 2018 in una intervista sui Fractal Portrait di Ryosuke Cohen  scrivevo: “La lettura dei Fractal Portrait Project / include, l’azione performativa che va a integrarsi con l’esperienza dei precedenti Brain Cell, e secondo me, riassume una parte di vita e di storia vera del Giappone; penso a Hiroshima con il tragico bombardamento atomico. Insomma, Hiroshima come la Pompei spazzata via dalla Vesuvio del 79 d.c. infatti, si racconta che a Hiroshima il 6 agosto 1945 alle ore 8:15 il bombardamento atomico abbia letteralmente proiettato le persone al muro diventando solo semplici ombre. Dilagano nella città di Hiroshima vecchia immagini di questo tipo, quasi una sorta di macabro promemoria. Le ombre di Hiroshima hanno fermato tragicamente il tempo e per un momento anche la storia del Giappone. Anche nei tuoi lavori la presenza dell’uomo diventa sagoma, “presenza - essenza” dell’uomo contemporaneo. Ci vedo questa associazione nei tuoi lavori. 

 

Ryosuke Cohen scriveva: il Fractal Portrait è un'immagine che si collega da "Now" (il presente) al futuro. Non cattura l'idea dell'ombra ma la silhouette vivente degli artisti. Hiroshima è una storia triste. Nel 1986 o 1987, Bern Porter, fisico americano coinvolto nel Progetto Manhattan, venne a trovarmi in Giappone. A quel tempo aveva lasciato una carriera di fisico per diventare un Mail Artist. E’ stato un partecipante dal numero 1 di BRAIN CELL. Mi aveva detto: "LA CELLULA DEL CERVELLO è un simbolo di pace". Ho iniziato con enfasi sul Networking of art con i BRAIN CELL, ma recentemente sento fortemente il peso delle sue parole per questa pace.

 

 

XXVII Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”, Performance di Ryosuke Cohen, 2018 CORPO - AZIONE – MEMORIA a cura di Sandro Bongiani e Alessandra Borsetti Venier

 

 


 

Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

 

mercoledì 21 ottobre 2020

“Il viaggio nei libri d’artista” alla Biblioteca cantonale di Lugano

 

 

Martedì 27 ottobre 2020, alle ore 18.00, è in programma l’inaugurazione della mostra “Nuove rotte. Il viaggio nei libri d’artista” alla Biblioteca cantonale di Lugano

 

 

 L’esposizione, curata da Marco Carminati e Luca Saltini, rimarrà aperta fino al 28 novembre 2020. In occasione del vernissage interverranno gli stessi Carminati (in veste di collezionista) e Saltini (Responsabile delle attività culturali presso la Biblioteca cantonale di Lugano) insieme a Dino Silvestroni (critico d’arte).

Il tema del viaggio è classico nella storia dell’arte e della letteratura e non cessa di affascinare per la sua capacità di dischiudere dimensioni altre. Secondo Guy de Maupassant, esso “è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. In questa prospettiva, sono molto interessanti le possibilità offerte dal libro d’artista che, nel percorso di questa mostra, apre davvero a numerosi viaggi verso luoghi, sentimenti, sensazioni, atmosfere, visioni che gli artisti esposti sono in grado di farci sperimentare attraverso le loro opere.

La Biblioteca cantonale di Lugano ha selezionato una serie di libri d’artista dalle sue collezioni per raccontare la ricchezza di questa attività umana, quella del viaggio appunto, e si è rivolta anche a numero artisti che hanno realizzato appositamente per questo evento una nuova opera.

 

 

La collezione di libri d’artista della Biblioteca cantonale di Lugano. La tematica della storia dell’arte, insieme a quella della letteratura italiana, costituisce uno degli elementi portanti delle collezioni della Biblioteca cantonale di Lugano. Negli ultimi anni è stato deciso di sviluppare anche la raccolta di libri d’artista, un filone questo particolarmente originale e che, negli ultimi decenni, ha avuto un significativo sviluppo a livello internazionale. Per tale ragione, col tempo, si è creata una importante collezione che ha beneficiato di un notevole incremento con l’acquisizione del Fondo Carminati, cui si sono aggiunte in seguito diverse opere acquistate o donate dagli artisti.

Questa raccolta, che conta ora alcune migliaia volumi, presenta molti esemplari di pregio, unici o a tiratura limitata, pubblicati in Italia o altrove ed elaborati secondo le tecniche della grafica tradizionale in tutte le sue declinazioni o attraverso soluzioni più coraggiose, fino a toccare i confini della forma libro, quando il supporto testuale sta per cedere la sua essenza tradizionale per diventare pittura e scultura tridimensionale.  Acqueforti, brossure, tavolette imbullonate, creazioni in plexiglass  sono le scelte più ardite e sperimentali. Tra gli artisti e gli autori presenti, i nomi di Daniel Spoerri, Michelangelo Pistoletto, Emilio Tadini, Ugo Nespolo, Bruno Corà, Mimmo Paladino, Michel Butor, Fausta Squatriti, Paolo Albani, Alberto Casiraghy, Ugo Carrega, Emilio Villa, Emilio Isgrò, Vincenzo Agnetti, Aldo Spinelli, Eugenio Miccini, Aldo Merce, Gian Ruggero Manzoni, Roberto Gianinetti, Giulia Napoleone. Un patrimonio raccolto con pazienza e passione nel tempo che si sta valorizzando attraverso l’attività espositiva e di studio promossa dall’istituto.

A questi importanti artisti  storici  si affiancano altri  autori in mostra: Paolo Albani, Debora Antonello, Daniela Barzaghi, Giovanni Bonanno, Samantha Bonanno, Giannetto Bravi, Paolo Cabrini, Ferruccio Cajani, Michele Caldarelli, Claudia Canavesi, Loretta Cappanera, Lucia Caprioglio, Leonilde Carabba, Antonio Carriola, Antonella Casazza, Margherita Cavallo, Umberto Corni, Theo De Palma, Marcello Diotallevi, Liliana Ebalginelli, Fernanda Fedi, Simonetta Ferrante, Federica Ferzoco, Rebecca Foster, Gaetano Fracassio, Gianni Gangai, Gino Gini, Paolo Gubinelli, Anna Lambardi, Alessio Larocchi, Pino Lia, Mario Lo Coco, Ruggero Maggi, Teresa Maresca, Annamaria Massa, Aldo Merce, Annalisa Mitrano, Sara Montani, Loredana Müller, Giulia Napoleone, Daniela Nenciulescu, Giancarlo Pavanello, Valentina Persico, Lucia Pescador, Andrea Prandoni, Tiziana Priori, Antonella Prota-Giurleo, Stefania Reitano, Elena Rondini, Stefania Scarnati, Antonio Sormani, Aldo Spinelli, Giuliano Tallarini, Patrizia Tictac, Adriana Tomasello, Yukoh Tsukamoto, Francesca Vian, VirgyM (Virginia Milici), Joseph Weiss.

 
Inaugurazione martedì 27 ottobre 2020 ore 18
Interverranno:
Marco Carminati 
Collezionista 
Dino Silvestroni  
Critico d’arte 
Luca Saltini 
Responsabile delle attività culturali presso la Biblioteca cantonale di Lugano 

Nuove rotte. Il viaggio nei libri d’artista

Biblioteca cantonale
Viale Carlo Cattaneo 6
6901 – Lugano (TI)
(Svizzera)
www.sbt.ti.ch

Segreteria
Tel. +41 91 815 46 11
Mail bclu-segr.sbt@ti.ch

 

mercoledì 30 settembre 2020

Turi Simeti Opere 1960 - 2020 alla Dep Art Gallery di Milano

 

Le estroflessioni di Turi Simeti, in una mostra alla Dep Art di Milano. Opere scelte dagli anni ‘60 ad oggi.


Opere 1960 - 2020

8 settembre - 22 dicembre



In concomitanza con l’Art Week milanese, la Dep Art ha inaugurato l’8 settembre la mostra “Turi Simeti. Opere 1960 – 2020”.



La mostra, fino al 22 dicembre, celebra non solo i sessant’anni di carriera dell'artista, ma anche la collaborazione con la galleria milanese che la ospita, con la quale Simeti intrattiene da diversi anni un rapporto di proficua collaborazione. 

Circa 20 opere rappresentative della sua produzione, alcune delle quali provenienti da importanti collezioni private, realizzate dagli esordi della propria carriera a oggi. Questa scelta offre dunque l’opportunità di ripercorrere le fasi più rappresentative del percorso artistico di Simeti, personaggio chiave nell’ambito della pittura aniconica e volumetrica degli anni sessanta che si è sviluppata a Milano attorno alla figura di Lucio Fontana. È nello studio di Fontana infatti che Simeti ha esposto le sue prime tele estroflesse nel 1965 in una mostra curata da Nanda Vigo. 
Dal 2013 l’artista è rappresentato dalla galleria Dep Art.









A partire dagli Ovali neri e dagli Ovali bianchi realizzati nel 1962, e con le successive declinazioni sia formali che cromatiche, Turi Simeti ha concepito il quadro come un oggetto autonomo che non illustra, non racconta, non raffigura. In quanto oggetti autonomi che si protendono nello spazio come altorilievi queste opere possono essere considerate tanto quadri quanto sculture […].
D. Paparoni


Il catalogo bilingue (italiano e inglese), con testo critico di Demetrio Paparoni, propone anche alcune immagini e una selezione di testi critici tratti da mostre di particolare interesse. L’antologia critica si compone con testi di: Luca Beatrice, Andrea Bruciati, Natacha Carron, Cristiana Coletti, Bruno Corà, Elena Forin, Matteo Galbiati, Flaminio Gualdoni, Marco Meneguzzo, Ingrid Mössinger, Aurelio Natali, Gianluca Ranzi, Federico Sardella, Francesco Tedeschi, Tommaso Trini, Sergio Troisi, Alberto Zanchetta.


Contatti

Dep Art Gallery, Via Comelico 40, 20135 Milano
tel. +39 0236535620
Aperti su appuntamento. Martedi/sabato 10.30-19.00
art@depart.it
www.depart.it



 VIDEO:





Turi SIMETI OPERE BIANCHE video | Exhibition Dep Art Gallery Milan 2015 curated by Federico Sardella

 Watch the video

Video durata 2:09





Turi Simeti, Opere bianche

 Video durata 2:59


 Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

venerdì 18 settembre 2020

Biblioteca Cantonale di Lugano / Nuove rotte. Il viaggio nel libro d'artista

 


Biblioteca Cantonale di Lugano 

Nuove Rotte. 

Il viaggio nel libro d'artista

a cura di Marco Carminati e Luca Saltini

dal 27 ottobre 2020 

Sala Tami


 Interverranno:

Marco Carminati

Collezionista

Dino Silvestroni

Critico d’arte

Luca Saltini

Biblioteca cantonale di Lugano


Importante appuntamento a Lugano con la mostra sul libro d'artista  della Collezione Carminati e con la presenza di importanti artisti contemporanei.






Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

Mail Art Service n° 111 settembre 2020

  

Mail Art Service   n° 111 settembre  2020 pag.18


Mail Art Service SETT. 2020 OK.pdf 




Saranno graditi eventuali scritti e recensioni da pubblicare, inviandoli ad:

Andrea Bonanno Via Friuli n. 10 -  33077 - Sacile (PN).

 

Grazie e deferenti saluti.