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mercoledì 30 settembre 2020

Turi Simeti Opere 1960 - 2020 alla Dep Art Gallery di Milano

 

Le estroflessioni di Turi Simeti, in una mostra alla Dep Art di Milano. Opere scelte dagli anni ‘60 ad oggi.


Opere 1960 - 2020

8 settembre - 22 dicembre



In concomitanza con l’Art Week milanese, la Dep Art ha inaugurato l’8 settembre la mostra “Turi Simeti. Opere 1960 – 2020”.



La mostra, fino al 22 dicembre, celebra non solo i sessant’anni di carriera dell'artista, ma anche la collaborazione con la galleria milanese che la ospita, con la quale Simeti intrattiene da diversi anni un rapporto di proficua collaborazione. 

Circa 20 opere rappresentative della sua produzione, alcune delle quali provenienti da importanti collezioni private, realizzate dagli esordi della propria carriera a oggi. Questa scelta offre dunque l’opportunità di ripercorrere le fasi più rappresentative del percorso artistico di Simeti, personaggio chiave nell’ambito della pittura aniconica e volumetrica degli anni sessanta che si è sviluppata a Milano attorno alla figura di Lucio Fontana. È nello studio di Fontana infatti che Simeti ha esposto le sue prime tele estroflesse nel 1965 in una mostra curata da Nanda Vigo. 
Dal 2013 l’artista è rappresentato dalla galleria Dep Art.









A partire dagli Ovali neri e dagli Ovali bianchi realizzati nel 1962, e con le successive declinazioni sia formali che cromatiche, Turi Simeti ha concepito il quadro come un oggetto autonomo che non illustra, non racconta, non raffigura. In quanto oggetti autonomi che si protendono nello spazio come altorilievi queste opere possono essere considerate tanto quadri quanto sculture […].
D. Paparoni


Il catalogo bilingue (italiano e inglese), con testo critico di Demetrio Paparoni, propone anche alcune immagini e una selezione di testi critici tratti da mostre di particolare interesse. L’antologia critica si compone con testi di: Luca Beatrice, Andrea Bruciati, Natacha Carron, Cristiana Coletti, Bruno Corà, Elena Forin, Matteo Galbiati, Flaminio Gualdoni, Marco Meneguzzo, Ingrid Mössinger, Aurelio Natali, Gianluca Ranzi, Federico Sardella, Francesco Tedeschi, Tommaso Trini, Sergio Troisi, Alberto Zanchetta.


Contatti

Dep Art Gallery, Via Comelico 40, 20135 Milano
tel. +39 0236535620
Aperti su appuntamento. Martedi/sabato 10.30-19.00
art@depart.it
www.depart.it



 VIDEO:





Turi SIMETI OPERE BIANCHE video | Exhibition Dep Art Gallery Milan 2015 curated by Federico Sardella

 Watch the video

Video durata 2:09





Turi Simeti, Opere bianche

 Video durata 2:59


 Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

mercoledì 29 marzo 2017

Mario Nigro alla Galleria Dep Art di Milano


MARIO NIGRO. LE STRUTTURE DELL'ESISTENZA alla Galleria Dep Art di Milano
Inaugurazione 31 marzo, ore 19 | Dal 1 aprile al 10 giugno 2017

In occasione del centenario della nascita , la galleria Dep Art dedica a Mario Nigro (Pistoia, 1917 - Livorno, 1992) "Le strutture dell'esistenza", un'ampia mostra con dipinti su tela e opere su carta a cura di Federico Sardella.
Dep Art avvia nel 2006 la sua attività proprio con un'esposizione di Mario Nigro voluta dal gallerista Antonio Addamiano e, nella sua nuova sede di via Comelico - confermando l'interesse e la passione per il suo lavoro - dopo 11 anni dalla prima rassegna a lui dedicata, presenta una serie di opere appartenenti a differenti periodi.

Concentrando l'attenzione sui dipinti nei quali l'artista mette in atto una sorta di codificazione della struttura, la mostra pone in dialogo un gruppo di opere degli anni Cinquanta e Sessanta, caratterizzate da fitte aggregazioni reticolari che tendono alla saturazione della superfice, che diventa così tassello di qualcosa di ampliabile, poste in dialogo con lavori degli anni Settanta, nei quali si concretizzano gli studi sulla linea, protagonista indiscussa delle strutture di Nigro.
Artista fra i più importanti della sua generazione e figura cardine nell'arte italiana, Mario Nigro si è sempre distinto per la sua poetica rigorosa e per la costante ricerca pittorica basata sul colore retta da strutture in divenire, in grado di evolversi sino alla saturazione totale dello spazio dell'opera così come capaci di sfaldarsi, arrivando ad una riduzione minimale e drastica degli elementi che le caratterizzano. La mostra presenterà così dipinti con strutture reticolari, complesse e fortemente vibratili in dialogo con opere essenziali , apparentemente semplici, caratterizzate da spazi meditati e silenzi calibrati, confermando che Nigro non si è mai posto il problema di come riempire o impiegare lo spazio della tela e che tutto il suo procedere resta in bilico fra ricerca del progetto e libertà d'azione, fra caos e ordine, fra strutture che si nutrono dell'esistenza ed esistenza stessa.
"Mi pare che in conclusione mi posso considerare veramente un pittore, nel senso più classico e più essenziale del termine, perché l'obiettivo, reso sempre con maggiore evidenza nel progredire, o comunque nell'evolversi delle mie ricerche, è quello di valorizzare l'elemento fondamentale della pittura, cioè il cromatismo, di liberarlo da tutto quel bagaglio di cultura e di pregiudizi che ne ostacolano l'individuazione poetica e di dargli quel valore di aderenza alla psiche umana per cui la sua essenzialità alienante non è altro che il riflesso dell'esigenza dell'alienazione dell'amore, cosicché si può parlare di 'metafisica del colore' " scrive Nigro nel 1975 a proposito del suo lavoro.

La mostra è accompagnata da un volumebilingue (italiano / inglese) realizzato da Dep Art, a cura di Federico Sardella, contenente un testo del curatore, un ampio studio critico di Giovanni Maria Accame, tutte le riproduzioni delle opere esposte, arricchite da una selezione di immagini di repertorio e da apparati bio-bibliografici.

Scheda della mostra
TitoloMario Nigro. Le strutture dell'esistenza
A cura diFederico Sardella
SedeGalleria Dep Art, Via Comelico 40, 20135 Milano
Date1 aprile - 10 giugno 2017
Inaugurazionevenerdì 31 marzo, ore 19
Orarida martedì a sabato, ore 10.30 - 19. Chiuso domenica e lunedì.
Ingressolibero
Info al pubblicoDep Art | tel. 0236535620 | art@depart.it | www.depart.it
Ufficio stampaNORA comunicazione - Eleonora Caracciolo di Torchiarolo
t. +39 339 89 59 372
info@noracomunicazione.it - www.noracomunicazione.it


venerdì 27 marzo 2015

Retrospettiva di Pino Pinelli alla Dep Art di Milano






Pino Pinelli
Antologia Rossa

22 marzo / 30 maggio 2015

1974 - Pittura R 70x70 cm acrilico su tela

La Galleria Dep Art ha inaugurato una importante mostra retrospettiva con opere dagli anni ’70 ad oggi: dai primi monocromi che indagano lo "stato ansioso" della pittura fino alla “rottura del quadro” e le conseguenti “disseminazioni”.
Come scrive A. Zanchetta: «Nella seconda metà del XX secolo i pittori avevano rinunciato alla cornice del quadro – sentita come un vincolo e un orpello – e si erano interessati a scandagliare le pareti dei musei o delle gallerie d’arte, permettendo così alle opere di entrare in relazione diretta con l’ambiente espositivo, “luogo di accadimenti” che diventa il nuovo confine spaziale della pittura. Negli anni Settanta, artisti come Pino Pinelli si avvedono anche del limite imposto dal telaio del quadro stesso; rispondono quindi con una deflagrazione e uno sconfinamento in grado di dare corpo alla pittura, rendendola materia (più ancora che materica). Pinelli, ad esempio, avverte l’esigenza di rifondare la natura stessa della pittura, i suoi presupposti, prefigurandone gli sviluppi futuri e tutte le diramazioni possibili. Ancor oggi, la sua è una pittura “pensata” in relazione allo spazio espositivo, “progettata” per vivere in sinergia e in simbiosi con l’architettura».


     

  
1986 -  Pittura 86 21x21x13 3 elementi




2009 - Pittura R 41x41 cm incroci 7 elementi




2009 - Pittura R  24,5x7,5 cm -18 elementi




  1997 - Pittura R 22x54 cm - 6 elementi


 Pinelli / english
Dep Art Gallery is inaugurating an important retrospective show with works ranging from the seventies to today: starting from the first monochromes, investigating the “anxious condition” of painting, until the work of art was “broken” itself, and disseminations followed.
As A. Zanchetta writes: «During the second half of the twentieth century, painters rejected painting frames – felt as an obligation and a frill – and involved themselves in probing the walls of art museums and art galleries, thus allowing works to enter in direct relation with the exhibition space, a “place of happenings” becoming the new spatial limit of painting. During the seventies artists as Pino Pinelli also got knowledge of the boundary imposed by the structure of the work itself; they therefore answered with an explosion and a trespassing of it, giving a body to painting and making it a material (more than materical). Pinelli, for example, feels the necessity of resettle the nature of painting itself and its premises, foreseeing its future developments and all possible applications. Today his painting is still “thought” in relation to the exhibition space and “projected” to live in synergy and symbiosis with architecture».

2000 -  Pittura R 42x152 cm  2 elementi



Dep Art

Via Mario Giuriati, 9 - 20129 Milano

Orario: dal Martedì al Sabato dalle 15 alle 19

Mattina e Festivi su appuntamento

Ingresso libero
ufficiostampa@depart.it


inoltre:
Dal dicembre 2013 la galleria Dep Art è 
la sede dell’Archivio Turi Simeti