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giovedì 7 dicembre 2017
UnimediaModern Contemporary Art / Geoffrey Hendricks' Exhibition "More Than 100 Skies"
martedì 5 dicembre 2017
Los Angeles in Argentina al Serrone della Villa Reale di Monza
Grande progetto espositivo “Los Angeles” che si inaugura il 6 dicembre al Serrone della Villa Reale di Monza.
Los Angeles
Dalla Iglesia de los Angeles in Argentina
al Serrone della Villa Reale di Monza
Viale Brianza, 2
7 dicembre 2017
dal 7 dicembre 2017 al 21 gennaio 2018
Dal 7 dicembre 2017 al 21 gennaio 2018 la Città di Monza dedica un grande progetto espositivo agli Angeli che ha il suo cuore nel Serrone della Villa Reale.
Dalla Iglesia de los Angeles in Argentina al Serrone della Reggia di Monza. Oltre 500 angeli volano tra l’Argentina e l’Italia per parlarci di ciò che più aneliamo e temiamo al tempo stesso: le cose invisibili. Creature alate, serafini, arcangeli e cherubini da secoli popolano l’arte figurativa. Pur essendo arcani ed eterei sono i soggetti più effigiati. Una galleria che coinvolge tutti i grandi nomi della pittura universale, da Giotto a Michelangelo, da Rubens a Tiepolo, fino a Klee, Chagall, Haring.
Il tema “angelico” però non è un orpello, seppur prezioso, del passato, ma investe di interesse anche il mondo dell’arte contemporanea, come dimostra ciò che è accaduto nella Iglesia de los Angeles edificata nell’estancia argentina El Milagro.
La Chiesa degli Angeli, da poco completata, è stata voluta da Daniele Crippa, critico d’arte e presidente del Museo del Parco di Portofino, dove è ospitata una collezione di opere dei maggiori artisti internazionali contemporanei. A Salta, nel nord del Paese che ha dato i natali a Papa Francesco, ha fondato una quindicina di anni fa una nuova cittadella, nel pieno rispetto delle tradizioni locali e dell’ambiente circostante. Ha anche pensato che fosse importante per la comunità indigena, di tradizioni cristiane, fondare una chiesa. Infine ha chiesto a numerosi artisti che ha conosciuto nel corso del suo lavoro di realizzare un’opera raffigurante un angelo.
Più di cinquecento artisti italiani di fama, da Gillo Dorfles a Giosetta Fioroni, a Mimmo Paladino, hanno risposto all’invito di Crippa producendo la propria visione angelica. Ciascuna è stata poi trasferita da maestranze del luogo in mattonelle delle dimensioni di cm 20 x 20 per decorare le pareti di tutta la Chiesa. Si è venuto così a creare una sorta di gemellaggio artistico tra l’Italia e l’Argentina che ora viene rafforzato con l’esposizione di tutte le opere originali a Monza.
L’allestimento presso il Serrone della Villa Reale è stato possibile grazie alla disponibilità del Direttore Generale Pietro Addis, che si è mostrato entusiasta del progetto.
L’esposizione Los Angeles che s’inaugura a Monza il prossimo 6 dicembre e che resterà aperta fino al 21 gennaio 2018 aiuta ad approfondire l’importanza dei messaggeri divini nella cultura contemporanea. Si tratta di un evento culturale davvero unico nel suo genere, che offre la possibilità di conoscere meglio quel territorio d’eterno tra terra e cielo. Una grande opera collettiva, testimonianza tangibile di un rinnovato incontro tra arte e spiritualità.
L’evento promosso e organizzato da Bellavite NonSoloCarta - Divisione Mostre & Eventi in collaborazione con Reggia di Monza, gode dell’alto patrocinio morale dell’Arcidiocesi e della Provincia di Salta de la Argentina, di Arzobispado de Salta de Argentina, Gobierno de la Provincia de Salta, Ministerio de Cultura y Turismo de la República Argentina, Emabajada de Italia di Buenos Aires, Istituto Italiano di Cultura de Buenos Aires. e nasce da un progetto del Museo del arco, Centro internazionale di Scultura all’Aperto di Portofino.
Sottolineare il culto degli angeli e la loro importanza nella pittura e nelle varie forme espressive significa anche celebrare l’amicizia che nasce dal sapersi tutti amati e protetti dai custodi delle nostre vite. Grazie al ruolo fortemente iconico che hanno nell’immaginario di tutti in tutto il mondo, indipendentemente dalla cultura di appartenenza, queste figure inviano ancora oggi note di fratellanza. Il percorso espositivo inizia dall’entrata al Serrone della Villa Reale di Monza con un bookshop aperto ai visitatori.
La mostra è accompagnata dal volume Angeli & Artisti nella Iglesia de los Angeles pubblicato da Bellavite Editore, ISBN: 978-88-7511-264-6; Pagine: 600; Formato: 225x225 mm; Prezzo: 48:00. Nell’estancia El Milagro nel nord est argentino, immerso in un clima sub-tropicale ed in una natura incontaminata e selvaggia, si è sviluppato un nuovo fulcro religioso di aggregazione. In questo contesto è nata l’iniziativa alla base di questo libro: decorare la nuova chiesa, bianca ed immacolata, con una copertura policroma applicata su tutta la superficie delle pareti interne, formata da oltre 1000 piastrelle. Hanno partecipato tantissimi artisti: ognuno di loro ha realizzato un angelo, interpretandolo secondo la sua creatività. Ogni angelo è stato riprodotto su di una piastrella dagli allievi della Fondazione, per andare a decorare la chiesa. Il libro è una raccolta di tutte queste immagini.
Il Serrone della Villa Reale, che accoglierà l’esposizione dedicata agli Angeli, fu progettato dall’architetto Giuseppe Piermarini nel 1790. L’Orangerie (chiamata anche citroneria) fu creata per ricoverare gli agrumi in vaso e le piante esotiche o rare durante la stagione invernale. Venne inaugurata con l’adiacente Rotonda affrescata da Andrea Appiani, in occasione del ventesimo anniversario di matrimonio di Ferdinando d’Asburgo con Maria Beatrice Ricciarda d’Este.
Cinquecento artisti del nostro tempo per uno stuolo di angeli.
“Arte al Chiostro”, una collettiva al Chiostro di Santa maria la Nova a Napoli.
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martedì 21 novembre 2017
Betty Danon, dichiarazione di poetica.
BETTY DANON
partenza dal cerchio
archetipo magico
eterno perfetto totale assoluto
il cerchio si spezza in
ombra-luce,
conscio-inconscio
yin e yang
si nasconde dietro alle sbarre,
perplessità di fronte
all'enigma di fondo
cerca il quadrato
e nei momenti di grazia
appare il mandala
archetipo universale.
scompare il cerchio
quasi per pudore
resta il quadrato
più umano meno perfetto
si spazza si dilata
si fa struttura
si divide in moduli e sottomoduli
si inserisce tra le sbarre
che si trasformano si spezzano
s'incontrano in un giuoco
di percezioni visive.
la simbologia dell'inizio
si manifesta nella costante
attrazione degli opposti
coesistenza-equilibrio
tra razionale e intuitivo
definito e imponderabile
logico e poetico
programmato e casuale.
fine ultimo:
rarefazione dell'immagine-materia
comunicazione spirituale-cosmica.
Betty
Danon
dichiarazione di poetica 1972
"Dopo il periodo iniziale l’attenzione sarà essenzialmente rivolta al rigo musicale con lavori più concettuali in cui l’interesse sarà spostato
principalmente verso il segno che si fa suono
e anche natura. Infine, nei primi anni '80, l’uscita
volontaria dai circuiti ufficiali
dell'arte, decidendo di lavorare volutamente nell'ombra e condividendo
il lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la Mail Art, la poesia visiva, la performance e il libro d’artista. Insomma, arte e vita che s’intrecciano all'unisono, come opportunità di oltrepassare i confini di una usuale
concezione, in un percorso creativo davvero ammirevole e ininterrotto per oltre 33 anni, dal 1969 sino al 2002,
diffondendo la sua poetica e il suo pensiero della vita e dell’arte in modo
globale". Sandro Bongiani
visit. http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=55502&IDCategoria=1
Artista
concettuale e poeta visiva, Betty Danon arriva da Istanbul a Milano nel 1956. La sua produzione
artistica inizia nel 1969 con lavori ispirati alla simbologia Junghiana e
prosegue con un profondo interesse nei confronti del suono come origine di tutte
le cose. In particolare la sua ricerca sarà rivolta al rapporto tra suono e
segno e all’utilizzo del rigo musicale; una presenza costante, dagli anni ’70
in poi, in tutta la sua opera.
Apprezzata
dai più prestigiosi musei internazionali, Betty Danon ha partecipato alle
edizioni della Biennale di Venezia del 1978 e del 1980. Suoi lavori sono
presenti nelle collezioni del MOMA di New York e del MART di Trento e Rovereto
dove è anche conservato il suo archivio.
BIOGRAFIA
Betty Danon nasce a Istanbul nel 1927 e si trasferisce a Milano nel 1956. Ha lavorato con il suono e con il segno a partire dalla simbologia junghiana, riducendo cerchio e quadrato a due elementi primari - punto e linea - che si svilupperanno nei lavori futuri.
Ha esposto in Italia e all'estero in numerose mostre personali e collettive, tra le quali vanno ricordate le mostre speciali presentate nelle due edizioni Biennale di Venezia del 1978 e del 1980. Il suo lavoro è documentato su numerose riviste d'arte contemporanea ed è presente in molti archivi d'arte internazionali.
Uscita volontariamente, negli anni '80, dai circuiti convenzionali dell'arte, ha dato negli anni successivi il meglio di sé, condividendo il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la mail art e diffondendo lo spirito creativo del suo pensiero in preziosi atelier di "iniziazione alla creatività", per un pubblico sia professionista che amatoriale.
Betty Danon nasce a Istanbul nel 1927 e si trasferisce a Milano nel 1956. Ha lavorato con il suono e con il segno a partire dalla simbologia junghiana, riducendo cerchio e quadrato a due elementi primari - punto e linea - che si svilupperanno nei lavori futuri.
Ha esposto in Italia e all'estero in numerose mostre personali e collettive, tra le quali vanno ricordate le mostre speciali presentate nelle due edizioni Biennale di Venezia del 1978 e del 1980. Il suo lavoro è documentato su numerose riviste d'arte contemporanea ed è presente in molti archivi d'arte internazionali.
Uscita volontariamente, negli anni '80, dai circuiti convenzionali dell'arte, ha dato negli anni successivi il meglio di sé, condividendo il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la mail art e diffondendo lo spirito creativo del suo pensiero in preziosi atelier di "iniziazione alla creatività", per un pubblico sia professionista che amatoriale.
L'utilizzo
del computer, alla fine degli anni '80, le ha permesso di dar vita ai suoi più
luminosi colpi d'ala nel campo della poesia visuale, con la creazione di
numerosi libri, alcuni dei quali pubblicati in tiratura limitata, altri in
pezzi unici.
I suoi lavori sono oggi al MART di Trento e Rovereto, dove è custodito anche il suo archivio , presso The Museum of Modern Art di New York, nel dipartimento di Rare Books della Ohio State University, negli archivi Sackner, e in musei e biblioteche di più di 25 nazioni di tutto il mondo.
I suoi lavori sono oggi al MART di Trento e Rovereto, dove è custodito anche il suo archivio , presso The Museum of Modern Art di New York, nel dipartimento di Rare Books della Ohio State University, negli archivi Sackner, e in musei e biblioteche di più di 25 nazioni di tutto il mondo.
Etichette:
Arte Concettuale,
Arte Contemporanea.,
Betty Danon,
Mail art
lunedì 20 novembre 2017
MILANO / PERSONALE DI CARLO RAMOUS
LE SCRITTURE URBANE DI CARLO RAMOUS
Milano - dal 20 al 30 novembre 2017
Dopo il successo della
mostra tenutasi alla Triennale di Milano, con più di 12.500 visitatori in poco
più di due mesi, il pubblico potrà nuovamente ammirare e toccare con mano le
opere dello scultore e pittore meneghino Carlo Ramous (Milano, 2 giugno 1926 –
16 novembre 2003). Un protagonista del secondo Novecento che, grazie
all’assidua collaborazione con ingegneri e architetti, ha saputo reinventare la
scultura in rapporto agli edifici e ha trovato nello spazio urbano il luogo
ideale per le sue opere monumentali. Alcune di queste affascinanti sculture si
trovano oggi lungo le strade cittadine e nei luoghi di aggregazione più
importanti di Milano: il Giardino della Triennale, il Parco dell’arte
dell’Idroscalo, il Giardino Carlo Ramous (fermata M5 San Siro - Ippodromo),
Piazza Miani, Piazza della Conciliazione e Piazzale Segrino.
Via Tiziano 11 (20145) – Milano.
vernissage: 20 novembre 2017 ore 18.00.
email: anteapress@gmail.com
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domenica 19 novembre 2017
RUGGERO MAGGI / NON SOLO LIBRI - Gallarate
16 - 17 NOVEMBRE 2017
presso la GALLERIA DI ARTI VISIVE DELL’UNIVERSITA’ DEL MELO
CONCLUSASI LA MOSTRA
presso la GALLERIA DI ARTI VISIVE DELL’UNIVERSITA’ DEL MELO
CONCLUSASI LA MOSTRA
“NON
SOLO LIBRI”
CON LA PRESENZA DI
RUGGERO MAGGI
Dopo l’inaugurazione all’interno del festival DUEMILALIBRI, termina il 17 novembre 2017, presso la
Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo, la mostra di Ruggero Maggi Non solo libri che ha inaugurato il nuovo
progetto Officina Open, naturale
proseguimento di Officina Contemporanea la rete culturale urbana promossa da
Fondazione Cariplo nel 2013 con la partecipazione di undici importanti enti e
associazioni culturali cittadine.
Officina Open nasce dalla collaborazione tra l’Università del Melo,
luogo ospitante delle rassegne espositive, il Museo Maga e l’Assessorato alla
Cultura del Comune di Gallarate.
I giorni 16 e 17 novembre
negli orari di apertura al pubblico (dalle 16 alle 19 circa) è stato presentato in galleria l'autore delle opere esposte, Ruggero Maggi. L’artista, da sempre abituato a inventare
nuovi modi di fare arte, presenta una selezione di libri d’artista dove “ … il
libro viene pensato e realizzato come
oggetto artistico autonomo, creato per esplorare inediti territori di ricerca,
per aprire finestre al di là delle quali si aprono infiniti nuovi mondi. Maggi
come artista ha da sempre privilegiato la progettazione e realizzazione del
libro come pratica artistica innovativa, lontana dai rigori di opere di grandi
dimensioni e capace di innescare una sorta di cortocircuito tra la parola,
l’immagine, il supporto, il formato e l’interazione con lo spettatore chiamato
a cambiare il suo approccio con il libro e con l’opera d’arte ….” spiega Emma
Zanella, curatrice della mostra, nel suo testo critico.
Ruggero Maggi
Artista e curatore. Dal
1973 si occupa di poesia visiva; dal 1975 di copy art, libri d’artista, arte
postale; dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1985 di arte caotica
sia come artista - con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos,
dell’entropia e dei sistemi frattali - sia come curatore di eventi.
Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival - Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” al Museo d’Arte di San Paolo (BR). Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49./52./54. Biennale di Venezia ed alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980.
Nel 2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia.
Dal 2011 con cadenza biennale (2013/2015/2017) presenta a Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia Padiglione Tibet, progetto esposto successivamente alla Biennale di Venezia, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR) e presso la Biblioteca Laudense di Lodi. Nel 2014 PadiglioneTibet partecipa alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina e nel 2016 è presentato al Castello Visconteo di Pavia.
Opere di Ruggero Maggi in Mostra a Gallarate:
RUGGERO MAGGI Non solo libri
Università
del Melo – Galleria di Arti Visive
Via
Magenta, 3 Gallarate VA
19 ottobre - 17 novembre 2017
giovedì 2 novembre 2017
LAURA MARMAI / IL MARE INTORNO A NOI
PERSONALE DI
LAURA MARMAI
“IL
MARE INTORNO A NOI”
Presentazione di Nello Ferrigno
Vernissage 3 novembre 2017, ore 18.00
FAI – Via Portacatena, 50 SALERNO
Dal 3 novembre al 30 novembre 2017
Aperti ogni mercoledì e venerdì dalle
18.00 alle 20.00
Viene presentata presso la sede FAI di Salerno la mostra
personale di Laura Marmai con una ventina di importanti lavori in ceramica dal titolo: “il mare intorno a noi”, in
cui l’attenzione dell’artista si
concentra sul tema del mare mediterraneo diffusore di contatti, bellezza e amore.
Scrive Nello Ferrigno in catalogo: “Laura
Marmai, friulana, è riuscita a portare nel suo fare ceramica la determinatezza
tipica della sua gente, è riuscita a mutare il suo essere “nordica” con la solarità ed i colori della
realtà mediterranea in cui vive da anni: le sue opere, infatti, hanno insite –
da una parte - la tradizione vietrese e – dall’altra - il rigore della sua
terra”, aggiungendo, “Il suo fare
ceramica è un piacere che traspare dai suoi manufatti e che si riflette negli
occhi di chi li guarda”.
Infatti, “Laura
è dotata di abilità pittoriche e di inventiva plastica, per cui la si può
definire un’artista erede di antichi saperi della nostra tradizione ceramica”.
La mostra sarà visitabile a Salerno
per tutto il mese di
novembre 2017
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