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mercoledì 19 giugno 2024

Ray Johnson by Hilton Als in The New Yorker, Craig F. Starr Gallery, fino al 29 giugno 2024.

 

 

Ray Johnson by Hilton Als 

in The New Yorker


See Ray Johnson: Paintings and Collages, 1950-66 at Craig F. Starr Gallery (5 East 73rd Street, Manhattan), now on view through June 29th.
Read about the exhibition in the
New York Times review written by Roberta Smith.

"If the late performer, artist, and conceptualist Ray Johnson (1927-95) was known to you primarily as a chief architect of Pop art, this show will come as a revelation—and a relief. Though in much of his work Johnson’s restless energy can be inspiring, one can feel fatigued by his desire to be heard, and noticed. But these exquisite paintings and collages are meditative: Johnson eschews words and symbols for shapes that are soulful and calm. And even as some of the incredible detail he gives to pieces like “Calm Center” (ca. 1949-55) is eye-boggling, you don’t get lost in Johnson’s bravura hand so much as you want to be close to the formal distance that haunts the work. Beautifully lit and laid out, this show is like a well-ordered dream, filled with care and tenderness."

 

CURRENT EXHIBITIONS
Ray Johnson: Paintings and Collages 1950–66, Craig Starr, New York, New York, March 28 - June 29, 2024

CURRENT & UPCOMING PUBLICATIONS
Queer Networks: Ray Johnson's Correspondence by Miriam Kienle, University of Minnesota Press, November 2023
A Book About Ray by Ellen Levy, MIT Press, October 15, 2024

RECENT PRESS
Ray Johnson’s Elusive Dream: ‘I Want to Dance’ by Jenny Harris for the New York Times
The Unknown Ray Johnson Takes the Spotlight by Roberta Smith for the New York Times

THE RAY JOHNSON ESTATE
34 East 69th Street, New York, NY 10021
+1 (212) 628-0470 |
info@rayjohnsonestate.com
www.rayjohnsonestate.com


 

 

ITA

 

Ray Johnson by Hilton Als 

in The New Yorker

 


"Se il performer, artista  concettualista Ray Johnson (1927-95) noto principalmente come capo indiscusso della Pop art, questa mostra sarà una rivelazione e un sollievo. Sebbene in gran parte del suo lavoro l'energia irrequieta di Johnson possa essere fonte di ispirazione, ci si può sentire affaticati dal suo desiderio di essere ascoltati e notati. Ma questi squisiti dipinti e collage sono meditativi: Johnson rifugge parole e simboli per forme che sono piene di sentimento e calme. E anche se alcuni degli incredibili dettagli che conferisce a pezzi come "Calm Center" (ca. 1949-55) sono sbalorditivi, non ci si perde nella mano virtuosa di Johnson tanto quanto si desidera essere vicini alla distanza formale che perseguita l'opera. Splendidamente illuminata e allestita, questa mostra è come un sogno ben ordinato, pieno di cura e tenerezza."

Vedere Ray Johnson: Paintings and Collages, 1950-66 alla Craig F. Starr Gallery (5 East 73rd Street, Manhattan), ora in mostra fino al 29 giugno.

 

Leggi la recensione del New York Times scritta da Roberta Smith.


MOSTRE ATTUALI

Ray Johnson: Paintings and Collages 1950–66, Craig Starr, New York, New York, 28 marzo - 29 giugno 2024

 

PUBBLICAZIONI ATTUALI  E DI  FUTURO

Queer Networks: Ray Johnson's Correspondence di Miriam Kienle, University of Minnesota Press, novembre 2023

A Book About Ray di Ellen Levy, MIT Press, 15 ottobre 2024

PUBBLICAZIONI RECENTI

Ray Johnson’s Elusive Dream: ‘I Want to Dance’ di Jenny Harris per il New York Times

The Unknown Ray Johnson Takes the Spotlight di Roberta Smith per il New York Times

 

THE RAY JOHNSON ESTATE

34 East 69th Street, New York, NY 10021

+1 (212) 628-0470 | info@rayjohnsonestate.com

www.rayjohnsonestate.com

 

 

evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

martedì 21 novembre 2017

Betty Danon, dichiarazione di poetica.



BETTY  DANON





partenza dal cerchio
archetipo magico
eterno perfetto totale assoluto
il cerchio si spezza in 
ombra-luce,
conscio-inconscio
yin e yang
si nasconde dietro alle sbarre,
perplessità di fronte 
all'enigma di fondo
cerca il quadrato  
e nei momenti di grazia
appare il mandala  
archetipo universale.

scompare il cerchio
quasi per pudore 
resta il quadrato 
più umano meno perfetto 
si spazza si dilata 
si fa struttura  
si divide in moduli e sottomoduli 
si inserisce tra le sbarre
che si trasformano si spezzano
s'incontrano in un giuoco 
di percezioni visive.

la simbologia dell'inizio
si manifesta nella costante
attrazione degli opposti 
coesistenza-equilibrio 
tra razionale e intuitivo 
definito e imponderabile 
logico e poetico 
programmato e casuale.

fine ultimo:
rarefazione dell'immagine-materia
comunicazione spirituale-cosmica.

Betty Danon 
dichiarazione di poetica 1972







"Dopo  il periodo iniziale  l’attenzione sarà  essenzialmente  rivolta al rigo musicale con  lavori più concettuali  in cui l’interesse sarà spostato principalmente verso il segno che si fa suono  e anche  natura. Infine, nei primi anni '80, l’uscita volontaria dai circuiti ufficiali  dell'arte, decidendo di lavorare volutamente nell'ombra e condividendo il lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la Mail Art,  la poesia visiva, la performance e  il libro d’artista.  Insomma, arte e vita che s’intrecciano all'unisono, come opportunità di oltrepassare i confini di una usuale concezione, in un percorso creativo davvero ammirevole e ininterrotto  per oltre 33 anni, dal 1969 sino al 2002, diffondendo la sua poetica e il suo pensiero della vita e dell’arte in modo globale".   Sandro  Bongiani
visit.  http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=55502&IDCategoria=1 


Artista concettuale e poeta visiva, Betty Danon arriva da Istanbul a Milano nel 1956. La sua produzione artistica inizia nel 1969 con lavori ispirati alla simbologia Junghiana e prosegue con un profondo interesse nei confronti del suono come origine di tutte le cose. In particolare la sua ricerca sarà rivolta al rapporto tra suono e segno e all’utilizzo del rigo musicale; una presenza costante, dagli anni ’70 in poi, in tutta la sua opera.
Apprezzata dai più prestigiosi musei internazionali, Betty Danon ha partecipato alle edizioni della Biennale di Venezia del 1978 e del 1980. Suoi lavori sono presenti nelle collezioni del MOMA di New York e del MART di Trento e Rovereto dove è anche conservato il suo archivio.




BIOGRAFIA
Betty Danon nasce a Istanbul nel 1927 e si trasferisce a Milano nel 1956. Ha lavorato con il suono e con il segno a partire dalla simbologia junghiana, riducendo cerchio e quadrato a due elementi primari - punto e linea - che si svilupperanno nei lavori futuri.
Ha esposto in Italia e all'estero in numerose mostre personali e collettive, tra le quali vanno ricordate le mostre speciali presentate nelle due edizioni Biennale di Venezia del 1978 e del 1980. Il suo lavoro è documentato su numerose riviste d'arte contemporanea ed è presente in molti archivi d'arte internazionali.
Uscita volontariamente, negli anni '80, dai circuiti convenzionali dell'arte, ha dato negli anni successivi il meglio di sé, condividendo il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la mail art e diffondendo lo spirito creativo del suo pensiero in preziosi atelier di "iniziazione alla creatività", per un pubblico sia professionista che amatoriale.
L'utilizzo del computer, alla fine degli anni '80, le ha permesso di dar vita ai suoi più luminosi colpi d'ala nel campo della poesia visuale, con la creazione di numerosi libri, alcuni dei quali pubblicati in tiratura limitata, altri in pezzi unici.
I suoi lavori sono oggi al MART di Trento e Rovereto, dove è custodito anche il suo archivio , presso The Museum of Modern Art di New York, nel dipartimento di Rare Books della Ohio State University, negli archivi Sackner, e in musei e biblioteche di più di 25 nazioni di tutto il mondo.