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mercoledì 14 marzo 2018

LA PORTA DI MILANO - 6 grandi sculture di Carlo Ramous all'Aeroporto di Milano Malpensa



CARLO RAMOUS 
SHAPING THE SPACE 

Aeroporto di Milano Malpensa 
fino al 30 giugno 2018


Milano 13 Marzo – La Porta di Milano accoglie 6 grandi sculture, modelli in scala per interventi monumentali destinati all’arredo urbano, e un bronzo storico, la Grande donna seduta, del 1955, di uno dei maggiori scultori italiani del Novecento.


SEA presenta a La Porta di Milano all'aeroporto di  Malpensa, fino al 30 giugno, Shaping the space una mostra che celebra Carlo Ramous (Milano, 1926-2003), uno dei maggiori scultori italiani del Novecento.


 Con questa iniziativa, SEA ribadisce il proprio rapporto privilegiato con l’arte, iniziato sette anni fa con la costruzione de La Soglia Magica, un’opera che è diventata la Porta di Milano, il luogo d’eccellenza dove ospitare eventi espositivi che salutano i passeggeri in arrivo e in partenza dal Terminal 1. Di qui sono passati grandi maestri quali Fausto Melotti, Marino Marini, Gio Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo, e autori appartenenti al panorama artistico contemporaneo, quali Helidon Xhixha, Carlo Bernardini, Alessandro Busci e altri.

Con Carlo Ramous, scultore milanese che a Milano ha lasciato importanti testimonianze, si sottolinea il legame dell’aeroporto con la città e le sue atmosfere.




Opere monumentali di Carlo Ramous  presenti a Milano
Dopo l’importante retrospettiva allestita alla Triennale di Milano nell’estate 2017, Ramous torna protagonista di una esposizione che raccoglie sei grandi sculture, modelli in scala per interventi monumentali destinati all’arredo urbano, accanto a un bronzo storico, la Grande donna seduta, del 1955, testimonianza della sua iniziale ricerca figurativa. Carlo Ramous, autore di opere entrate nell’immaginario collettivo per la loro presenza nell’orizzonte della città, ha indagato per anni, nel corso della sua produzione matura, i rapporti ideali fra la scultura e l’ambiente circostante. Ha studiato forme aperte, in grado di assorbire i ritmi del vissuto metropolitano. Ha disegnato linee dinamiche, giochi calcolati di vuoti e di pieni, elementi metallici capaci di dialogare con l’architettura e con i luoghi che li ospitavano.
Fra i suoi lavori più conosciuti spiccano Gesto per la libertà (1972) in piazza Conciliazione a Milano e Timpano(1972), collocata nel parco della Triennale del capoluogo lombardo.

Altri progetti hanno raggiunto spazi pubblici e musei di tutto il mondo. Da Roma a New York, da Venezia a Chiba City in Giappone. Invitato alla Biennale di Venezia (1958, 1962 e 1972), nel 1974 ha allestito opere monumentali in Piazzetta Reale, accanto al Duomo. Di alcune di queste la mostra presenta i bozzetti, come Frantumazione del 1979 o Lo Schermo distratto del 1981, oltre alle fotografie d’epoca scattate alle sue opere da maestri dell’obiettivo come Enrico Cattaneo nelle diverse occasioni istituzionali.
Nel corso della mostra sarà presentata una mappa milanese con i luoghi che ospitano le sculture del maestro e, successivamente, un catalogo Idesia editoria dedicato all’evento.



L’esposizione è parte del programma di Novecento Italiano, il palinsesto lungo un anno, promosso per raccontare, ricordare e riflettere sulla grande avventura culturale del secolo scorso.








Biografia:
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo Artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, per continuare gli studi presso l’Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù, dove espone per la prima volta un’opera nel 1946. La serie delle mostre personali di rilievo comincia più tardi, con mostre importanti presso la Galleria del Milione di Milano (1956), la Galleria del Cavallino di Venezia (1962) la Galleira Jolas (1971). Risale al 1962 la sua prima partecipazione con un gruppo di opere alla Biennale di Venezia, dove viene presentato da Gillo Dorfles. Vi tornerà dieci anni più tardi (1972) con una sala all’interno della rassegna Aspetti della scultura contemporanea, con uno stile completamente mutato. Mentre la critica più attenta, sia in Italia sia all’estero, scrive del suo lavoro (Giuseppe Marchiori, Giovanni Carandente, Guido Ballo, Enrico Crispolti, Herta Wescher, Marco Valsecchi), Ramous avvia una collaborazione con l’architetto Mario Tedeschi, che porta alla realizzazione delle facciate a rilievo per le chiese di Santa Marcellina a Milano e San Giovanni Bosco a Baggio, inizio di una lunga collaborazione con architetti e progettisti ben rappresentata dal monumentale intervento sullo stabilimento tipografico di Cino Del Duca progettato da Tullio Patscheider a Blois. La sua scultura assume presto una importante dimensione urbana, ben rappresentata dalle grandi mostre di sculture all’aperto nel centro storico di Parma nel 1973 e in Piazzetta Reale a Milano nel 1974. Una delle opere esposte allora, Gesto per la libertà, troverà collocazione nel 1981 in piazza Conciliazione a Milano, prima di una serie di grandi sculture collocate dall’artista in Italia e all’estero, fino alla realizzazione di Ad astra nel Chou Park a Chiba City, in Giappone (1992). Carlo Ramous muore a Milano nel 2003.          (Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno).



lunedì 1 gennaio 2018

UN ARTISTA AL MESE / Gennaio 2018



Da oggi, ogni primo del mese e per 12 mesi verranno presentati  in queste pagine 12 artisti  con alcune opere significative  integrate dal video e relativa biografia sintetica. Una raccolta  immaginaria e  ideale di arte contemporanea, una raccolta dei sogni  e anche dei  desideri. Nasce, soprattutto,   dal desiderio  di far conoscere alcuni artisti nati tra gli anni 20 e 60,  ancora non del tutto conosciuti al grande pubblico che nel corso degli anni  hanno  definito in modo  poetico e originale  una propria visione personale dell’arte.  Sandro  Bongiani



Mese di Gennaio 2018 / CARLO  RAMOUS




Carlo Ramous - Scultura architettura città

Presentato alla mostra personale di Carlo Ramous alla Triennale di Milano nel 2017, in questo video si vedono i vari passaggi della vita dello scultore. Con interventi di Fulvio Irace e Luca Pietro Nicoletti, curatori della mostra. Intervengono inoltre Antonella Ranaldi (Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano), Francesco Tedeschi e Walter Patscheider.           Video, durata 23:34



https://youtu.be/UWiH-8gHTIM    durata 23: 34




















Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli studi presso l'Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù. All’Accademia di Brera, nel 1946 espone la sua prima opera di ispirazione antropomorfa liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti.
Presto si impone sulla scena della scultura astratta italiana. Nelle sue opere la tensione dinamica e la presenza plastica convivono; la spazialità geometrica è parzialmente esaltata e contraddetta da un sapiente gioco di equilibri in grado di sfidare la pesantezza e la rigidità dei materiali utilizzati, quali il legno e il metallo.
Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni.
 Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo alcuni.
Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como.
Le sue opere diventano progressivamente più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. “L'ambiente è importante, e solo in funzione di esso l'artista assume la propria identità.” (Alessandro G. Amoroso). Fra le sculture che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua città natale si ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in piazza Miani, “Gesto per la Libertà” (1972) in piazza della Conciliazione, e il “Monumento ai Caduti dell’ Isola” (1972) in piazzale Segrino, oltre alla monumentale “Ad Astra” (1992), un complesso di acciaio inossidabile alto quasi 12 metri, del peso di 7 tonnellate installato nel Chou Park a Chiba City, Giappone.
Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua ricerca continua in numerose serie di bozzetti, realizzati in lamierino di zinco, veri studi per grandi realizzazioni.Sono piccoli elementi strutturati, dove la forma plastica si dissolve nel suo negativo spaziale e fantastico, per una nuova oscillazione dell’immagine complessiva. Muore a Milano, nel 2003.    
 http://www.carloramous.it/

lunedì 20 novembre 2017

MILANO / PERSONALE DI CARLO RAMOUS


LE SCRITTURE  URBANE  DI CARLO  RAMOUS

Milano - dal 20 al 30 novembre 2017





Dopo il successo della mostra tenutasi alla Triennale di Milano, con più di 12.500 visitatori in poco più di due mesi, il pubblico potrà nuovamente ammirare e toccare con mano le opere dello scultore e pittore meneghino Carlo Ramous (Milano, 2 giugno 1926 – 16 novembre 2003). Un protagonista del secondo Novecento che, grazie all’assidua collaborazione con ingegneri e architetti, ha saputo reinventare la scultura in rapporto agli edifici e ha trovato nello spazio urbano il luogo ideale per le sue opere monumentali. Alcune di queste affascinanti sculture si trovano oggi lungo le strade cittadine e nei luoghi di aggregazione più importanti di Milano: il Giardino della Triennale, il Parco dell’arte dell’Idroscalo, il Giardino Carlo Ramous (fermata M5 San Siro - Ippodromo), Piazza Miani, Piazza della Conciliazione e Piazzale Segrino.




Dal 20 al 30 novembre 2017, dalle ore 18.00 alle ore 20.00 (sabato e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00), in Via Tiziano 11 a Milano (fermata M1 Buonarroti) vi sarà l’apertura straordinaria dello Spazio Ramous, per scoprire e imparare a conoscere tutte le sculture che sono diventate dei punti di riferimento e dei segni culturali dell’identità urbana.  (Sandro Bongiani Arte Contemporanea).



  
         



         SPAZIO  RAMOUS 
         Via Tiziano 11 (20145) – Milano.     
         vernissage: 20 novembre 2017  ore 18.00.       
         email: anteapress@gmail.com  







lunedì 21 settembre 2015

"Frantumazione e gesti tridimensionali", Mostra retrospettiva di Carlo Ramous a Varenna




A Varenna una mostra su Carlo Ramous




VARENNA –È considerato uno degli scultori più significativi della seconda metà del Novecento e le sue opere sono esposte in numerose piazze e prestigiosi musei di tutto il mondo, da Roma a New York, da Venezia fino in Giappone. Carlo Ramous, artista milanese nato nel 1926 e deceduto nel 2003, a cui il Comune di Varenna dedica una mostra personale curata da Michele Tavola e visitabile sino al 18 ottobre 2015 presso la Sala Polifunzionale “Rosa e Marco De Marchi” di Varenna.



Carlo Ramous

Scultore e pittore particolarmente attivo a partire dalla metà degli anni Quaranta fino all’anno della sua scomparsa, Carlo Ramous ha esposto in molte delle più prestigiose rassegne a livello internazionale; le sue sculture – la più famosa è Il gesto per la libertà (1972), collocata in piazza della Conciliazione a Milano – sono presenti in tutto il mondo, sia all’interno dei musei, sia in spazi pubblici all’aperto.
Premessa alla mostra Frantumazioni e gesti tridimensionali – curata dall’ex assessore alla cultura del Comune di Lecco, Michele Tavola, e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Varenna – è stata la posa della monumentale scultura  Frammentazione 79 di Ramous nella piazza San Giorgio di Varenna lo scorso mese di luglio: questo progetto, ideato e fortemente voluto dall’assessore Paolo Ferrara, si è quindi evoluto fino ad arrivare all’allestimento della personale dedicata a Carlo Ramous presso la Sala Polifunzionale di Varenna.




La retrospettiva presenta al suo interno più di trenta opere dell’artista milanese, suddivise tra sculture, bozzetti, dipinti e disegni; il curatore Michele Tavola ha focalizzato la propria attenzione specialmente sulle opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta, in modo da evidenziare al meglio l’evoluzione stilistica di Ramous che ha poi portato alla realizzazione di Frammentazione 79. Partendo dalle forme stilizzate ma comunque riconoscibili dell’Araba Fenice (1969), la mostra ripercorre le tappe più significative della produzione di Ramous, fino a giungere ai grandi e caratteristici “gesti tridimensionali” che non raffigurano nulla di preciso, ma dialogano intensamente con lo spazio circostante.
Frantumazioni e gesti tridimensionali è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Varenna, ma è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di Peg, Gunther e Walter Patscheider, che hanno aperto le porte dell’Archivio Ramous e prestato tutte le opere esposte a Varenna.




INFORMAZIONI - La mostra sarà visitabile a Varenna presso la Sala Polifunzionale “Rosa e Marco De Marchi” dal 12 settembre al 18 ottobre secondo i seguenti orari: da martedì a sabato ore 15-18 e domenica ore 11-18; chiusa il lunedì.






venerdì 29 maggio 2015

Lo scultore Carlo Ramous ritorna a Milano



Carlo  Ramous, Arco, 1972
Comune di Milano | Palazzo Marino
È ritornato a Milano "Arco", monumento dello scultore milanese Carlo Ramous. L'opera, realizzata nel 1972, è stata collocata di fronte alla fermata della ‪#‎M5 San Siro Ippodromo, all’interno della piazza riqualificata in occasione della realizzazione della stazione della metro. La scultura appartiene al periodo astrattista dell'artista, nato a Milano nel 1926 e scomparso nel 2003. I suoi lavori sono esposti nei maggiori musei del mondo e in diversi spazi urbani a Milano. Suo è il "Monumento ai caduti dell'Isola" in piazzale Segrino e, sempre a Milano, la scultura "Finestra nel cielo", collocata in piazza Miani e dedicata ai caduti per la libertà. Ma la più famosa è senz'altro la scultura "Gesto per la Libertà" situata in piazza Conciliazione. "Arco" è stato recuperato e restaurato dall'ingegnere Walter Patscheider



Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli studi presso l'Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù. All’Accademia di Brera, nel 1946 espone la sua prima opera di ispirazione antropomorfa liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti. Presto si impone sulla
scena della scultura astratta italiana. Nelle sue opere la tensione dinamica e la presenza plastica convivono; la spazialità geometrica è parzialmente esaltata e contraddetta da un sapiente gioco di equilibri in grado di sfidare la pesantezza e la rigidità dei materiali utilizzati, quali il legno e il metallo. Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni. Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo alcuni.  Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como. Le sue opere diventano progressivamente più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. “L'ambiente è importante, e solo in funzione di esso l'artista assume la propria identità.” (Alessandro G. Amoroso). Fra le sculture che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua città natale si ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in piazza Miani, “Gesto per la Libertà” (1972) in piazza della Conciliazione, e il “Monumento ai Caduti dell’ Isola” (1972) in piazzale Segrino, oltre alla monumentale “Ad Astra” (1992), un complesso di acciaio inossidabile alto quasi 12 metri, del peso di 7 tonnellate installato nel Chou Park a Chiba City, Giappone. Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua ricerca continua in numerose serie di bozzetti, realizzati in lamierino di zinco, veri studi per grandi realizzazioni.  Sono piccoli elementi strutturati, dove la forma plastica si dissolve nel suo negativo spaziale e fantastico, per una nuova oscillazione dell’immagine complessiva. Muore a Milano, nel 2003.  
Dal 2 novembre 2006 è inserito tra i benemeriti al famedio presso il Cimitero Monumentale di Milano.



altra opera di carlo Ramous presente a Milano.

Visit: 


Collezione Bongiani Art Museum