Da oggi, ogni primo del mese e per 12 mesi verranno presentati in queste pagine 12 artisti con alcune opere significative integrate dal video e relativa biografia sintetica. Una raccolta immaginaria e ideale di arte contemporanea, una raccolta dei sogni e anche dei desideri. Nasce, soprattutto, dal desiderio di far conoscere alcuni artisti nati tra gli anni 20 e 60, ancora non del tutto conosciuti al grande pubblico che nel corso degli anni hanno definito in modo poetico e originale una propria visione personale dell’arte. Sandro Bongiani
Mese di Gennaio 2018 / CARLO RAMOUS
Carlo Ramous - Scultura architettura città
Presentato alla mostra personale di Carlo Ramous alla Triennale di Milano nel 2017, in questo video si vedono i vari passaggi della vita dello scultore. Con interventi di Fulvio Irace e Luca Pietro Nicoletti, curatori della mostra. Intervengono inoltre Antonella Ranaldi (Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano), Francesco Tedeschi e Walter Patscheider. Video, durata 23:34
https://youtu.be/UWiH-8gHTIM durata
23: 34
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo
Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli
studi presso l'Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù.
All’Accademia di Brera, nel 1946 espone la sua prima opera di ispirazione
antropomorfa liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti.
Presto si impone sulla scena della scultura
astratta italiana. Nelle sue opere la tensione dinamica e la presenza plastica
convivono; la spazialità geometrica è parzialmente esaltata e contraddetta da
un sapiente gioco di equilibri in grado di sfidare la pesantezza e la rigidità
dei materiali utilizzati, quali il legno e il metallo.
Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni.
Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni.
Del
suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli,
Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard,
De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo
alcuni.
Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como.
Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como.
Le sue opere diventano progressivamente più
aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che trovano la loro giusta
collocazione in contesti urbani. “L'ambiente è importante, e solo in funzione
di esso l'artista assume la propria identità.” (Alessandro G. Amoroso). Fra le
sculture che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua città natale si
ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in piazza Miani, “Gesto per la Libertà”
(1972) in piazza della Conciliazione, e il “Monumento ai Caduti dell’ Isola”
(1972) in piazzale Segrino, oltre alla monumentale “Ad Astra” (1992), un
complesso di acciaio inossidabile alto quasi 12 metri, del peso di 7 tonnellate
installato nel Chou Park a Chiba City, Giappone.
Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua
ricerca continua in numerose serie di bozzetti, realizzati in lamierino di
zinco, veri studi per grandi realizzazioni.Sono piccoli elementi strutturati,
dove la forma plastica si dissolve nel suo negativo spaziale e fantastico, per
una nuova oscillazione dell’immagine complessiva. Muore a Milano, nel 2003.
http://www.carloramous.it/
http://www.carloramous.it/
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