Visualizzazione post con etichetta Collezione Bongiani Art Museum. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Collezione Bongiani Art Museum. Mostra tutti i post

giovedì 1 aprile 2021

Marginali attivi, l’altra faccia della ricerca artistica

 

A.M.A

Artisti Marginali Attivi


Collezione Bongiani Art Museum

Agli inizi del Novecento molti artisti inviavano Cartoline Postali, disegni e altro utilizzando il mezzo postale, tra questi ad esempio i Futuristi  G. Balla, Cangiullo, Fortunato Depero, Ivo Pannaggi, il tedesco Franz Marc e persino P. Klee che utilizzò il mezzo postale per le sue missive artistiche, vedi la cartolina indirizzata nel 1913 a Gabriele Munter, conservata a Monaco. Si può anche citare una cartolina fotografica del 1916 inviata a Gherardo Marone sulla quale Filippo Tommaso Marinetti era intervenuto con scritte a penna. Inoltre, bisogna ricordare  il lavoro di Francis Picabia, Kurt Schwitters, Yves Klein, Ray Johnson, George Maciunas, On Kamara, Sol Levitt, Guglielmo Achille Cavellini, Clemente Padin, Ruggero Maggi, Pascal Lenoir, Shozo Shimamoto, Guillermo Deisler, Ryosuke Cohen, Sol Levitt, Lamberto Pignotti, Luciano Caruso e tanti altri artisti contemporanei che...

 


Marginali attivi, l’altra faccia 

della ricerca artistica

73 artisti con 168 opere tra autori storici e contemporanei.

 

Guglielmo Achille Cavellini, artistamp. Mostra a domicilio - Italia

 

Presenze: Giacomo Balla, Fortunato Depero, Paul Klee', Filippo Tommaso Marinetti, Guillaume Apollinaire,  Ivo Pannaggi, Johannes Baader, Erwin Blumenfeld, Francis Picabia,  Kurt Schwitters, Sophie Taeuber, Franz Marc,  Yves Klein, Ray Johnson, George Maciunas,  On Kamara,  Guglielmo Achille Cavellini, Clemente Padin, Pascal Lenoir, Ruggero  Maggi, Shozo Shimamoto, Lamberto Pignotti, Luciano Caruso, Ryosuke  Cohen, Guillermo Deisler, Piermario Ciani, György Galántai, Sol Levitt, John Held, Marcello Diotallevi, Anna Boschi, Carl  T. Chew, John M. Bennett, James W Felter, Coco Gordon, Reid Wood, RCBz, Serse Luigetti, Paolo Scirpa, Marco Giovenale, Carmela Corsitto, Dmitry Babenko,  Moan Lisa, Gianni Romeo, Enzo Patti, Bruno Cassaglia, Franco Panella, Jurgen O. Olbrich, Simon Warren, Vittorio Baccelli, Mauro Molinari, Anna Banana, Ben Vautier, Guy Bleus, Nicolas de la Casinière, Cracker Jack Kid, Giovanni  Fontana, Picasso Gaglione, Umberto Basso, Luc Fierens,  Edwin Varney, Monica Rex, Hans Braumuller,  Alexander Limarev, Gian Paolo Roffi, Lia Drei, Fernanda Fedi, Nicola Frangione, Gino Gini, Vittore  Baroni,  Domenico Ferrara Foria, Pier Roberto Bassi, Giovanni Bonanno.


Avvia Slideshow

Visit  http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=67

 

SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA


martedì 22 dicembre 2020

Auguri di un sereno Natale e un tranquillo nuovo anno!

 

 


Alla fine di questo strano e difficile 2020  vogliamo ringraziare tutti gli artisti per essere rimasti uniti e aver collaborato con noi alla diffusione dell’'arte e della cultura.

La Collezione Bongiani Art Museum di Salerno  continua a lavorare a un programma 2021 ricco di nuovi progetti e mostre virtuali, intanto, vi invitiamo a  visitare la Mostra Retrospettiva  virtuale dedicata all’artista Mauro Molinari “TEXTURES - Racconti e trame per un immaginario gentile” -  Ciclo di opere ispirate ai motivi tessili con opere del 1994 – 2007 a cura di Sandro Bongiani (dal  5 dicembre 2020  al 14 marzo 2021)

su  http://www.collezionebongianiartmuseum.it/virtualGallery/?art=27

 e scoprire il catalogo delle opere di artistamps della mostra collettiva internazionale “Artistamps / Interfolio all’Encyclopedie COVID-19”, presso lo Spazio Ophenvirtualart.it  a cura di Sandro Bongiani

su  https://issuu.com/sandrobongiani/docs/tutto_ilovepdf_merged

 

…cari amici, quest'anno non mi sento di fare i consueti auguri con  i soliti alberelli, panettoni, renne che volano, babbi natale e presepi  simboli della cristianità Quest'anno a causa di questa dannata pandemia, già triste ed amara che ci costringe a stare reclusi  in casa, voglio festeggiare il Natale con una semplice e generosa piantina  del mio giardino,  per me  simbolo di speranza,  di vita, e forse di futuro ritrovato. Questo è il mio semplice  e modesto augurio che mi sento di fare   oggi dopo la scomparsa  di tante anime  e cittadini indifesi. A tutti gli amici e  a voi di Exibart  vi auguriamo   un sereno Natale  e un tranquillo nuovo anno!  

Sandro  Bongiani




CONTACT:
Collezione Bongiani Art Museum

Spazio Ophen Virtual Art Gallery
Via S. Calenda, 105/D  84126  Salerno (Italy).
http://www.collezionebongianiartmuseum.it  


sabato 16 maggio 2020

COLLEZIONE BONGIANI ART MUSEUM / 170 opere dell'artista americana Coco Gordon







BONGIANI OPHEN ART MUSEUM DI SALERNO

CRONISTORIA  1958-2020


Coco Gordon mostra l’abito di SuperSkyWoman (come ama definirsi) 
nell’Archivio Pari&Dispari, Reggio Emilia, gennaio 2020).



COCO GORDON 1958-2020


170 opere dell’artista americana Coco Gordon 
con un'Antologia critica e Biografica aggiornata al 2020

"Continuo a potenziare me stessa in quanto donna che sta invecchiando per rendere visibili profonde ricerche culturali, e per creare un impatto sull'etica di pensiero/comportamento e sull'integrazione mente-corpo-spirito della nostra struttura moderna" Coco Gordon, di origini italiane, è tra le più significative artiste " intermediali" americane. Ha radici nel movimento "Fluxus", anche se oggi preferisce non essere inserita in nessun gruppo specifico. Al centro dei suoi molteplici lavori si colloca l'intenzione di creare consapevolezza nei confronti dei problemi ecologici e sociali del nostro mondo. 


(Sono presenti nella Room 28 del Bongiani Ophen Art Museum di Salerno (ITALY), un'ampia documentazione con 170 opere scelte di vari periodi di lavoro dell'artista americana Coco Gordon).

SALA 28

Visit.



ARTE E  CRITICA D’ARTE:  COCO  GORDON

Antologia dei testi critici e biografia aggiornata al 2020 da Sandro  Bongiani su Coco  Gordon 


Si comunica che è  in preparazione  dal 15 giugno al 28 agosto 2020 a Salerno (Italy), una importante mostra Retrospettiva di Coco Gordon presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery a cura di Sandro Bongiani in cui verranno presentati  i lavori dal 1958  fino al 2020, con i lavori recenti “Books Cuts”   (Libri Tagliati) realizzati in questi ultimi anni di lavoro.




Archivio Ophen Virtual Art


domenica 19 gennaio 2020

Dieci anni di attività dello Spazio Ophen Virtual Art Gallery a servizio dell'arte





SANDRO  BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA

“Sono figlio anonimo e inascoltato di un poeta come lo è stato per “certi versi” anche il mio amico Raffaele Carrieri.  Le parole, l’arte  e la poesia sanno scandagliare meglio gli umori e le cose che l’occhio distratto del reale non percepisce”.



Sono trascorsi già 10 anni da quando ho aperto la prima galleria virtuale di arte contemporanea, "Ophen Virtual Art Gallery, 2009", in quel tempo una delle prime gallerie interattive create in Italia e nel mondo, a seguire poi sono arrivate le altre che spesso sono diventate semplici spazi commerciali. Poi, nel 2011 ho aggiunto la piattaforma no-profit della Collezione Bongiani Art Museum con lo "Spazio Ophen Virtual art Gallery", uno spazio virtuale innovativo e interattivo visibile 24 ore su 24, specializzato nella documentazione dell’attività di art consulting  e di  diffusione dell’arte Contemporanea. 

Ringrazio l’artista Domenico Ferrara Foria per aver ricordato il decennio di lavoro della nostra galleria con un artistamp che ci ha gentilmente dedicato. 



 Artistamp di Domenico Ferrara Foria, 2019

Amo l’arte, trovo   ancora interessante visitare  le mostre e le rassegne in galleria, ma soprattutto amo il web, tutto ciò che vi è dentro, ormai  è una  condizione  irrinunciabile a chi si occupa e cerca di  diffondere l’arte. Non essendo succube del diritto d’autore e delle funeree biblioteche intese come archivi statici di conservazione della cultura ufficiale,  sono attratto immensamente dalla comunicazione in tempo reale dentro e fuori  il villaggio globale.  Da qui  nasce l’interesse profondo alla dimensione virtuale  con la creazione e la “messa in opera”  dello Spazio Ophen Art Gallery  e  poi del Bongiani Ophen Art Museum. Ecco chiarita la realizzazione delle  mostre interattive progettate  via Web  che io faccio.Per caso o forse per necessità mi ritrovo ad essere oggi un interlocutore autosufficiente, artista, blogger,  gallerista, poeta, e  forse,  lucido osservatore del nostro  presente.     Sandro Bongiani

Quattro domande a Sandro  Bongiani


1 - Come nasce l'idea di un Archivio Virtuale dedicato all'arte contemporanea?

Il progetto di un  Archivio Virtuale di Arte, di un Museo interattivo e di una Raccolta  di Grafica Contemporanea a  Salerno nasce “idealmente” all’inizio del 2009, come un’azione puramente utopica, che tuttavia nel corso degli anni ha saputo gestirsi degnamente divenendo in senso progettuale una realtà  altamente  sostenibile e concreta. Un progetto innovativo e praticabile che ha permesso nel corso degli anni di presentare importanti artisti di diverse latitudini e nel contempo di potere diffondere l’arte contemporanea a 360° in tutto il mondo. Oggi, a distanza di oltre 10 anni di continua attività risulta una concreta certezza italiana e salernitana in grado di contribuire in positivo a far conoscere l’arte contemporanea ad un numeroso pubblico nel mondo. Il Bongiani Art Museum visibile contemporaneamente 24 ore su 24 in tutto il pianeta risulta ormai una delle poche e importanti piattaforme virtuali interattive “no profit” internazionali che operano in tempo reale con un programma concreto e continuativo di serie proposte culturali.


2 - da quando è attivo e come funziona l'Archivio Ophen Virtual Art?

L’Archivio Ophen Documentazione d’Arte Contemporanea è stato creato nel 1989 a Como da Giovanni Bonanno. Nel 2009, dopo 20 anni è nato a Salerno l'Ophen Virtual Art Gallery" e poi nel 2011,  lo spazio museale "Bongiani Ophen  Art  Museum", con una Raccolta in fieri e una Collezione  di Grafica Contemporanea di importanti artisti italiani e stranieri. Una raccolta "No Profit", dedicata all’Arte  Contemporanea, alla Grafica, alla Fotografia e alla Mail Art.  Attualmente è   una raccolta "in progress" di opere d'arte con  opere di importanti  artisti  italiani e stranieri che nel corso degli anni, a sostegno del  progetto hanno donato   i propri lavori,  destinata alla fine, se ci saranno le  reali condizioni,  ad essere definitivamente visitabile a Salerno   come raccolta   della Collezione Bongiani Museum. Infatti, a  conclusione del progetto, il  “Bongiani Ophen Art Museum”   cercherà di contattare un  importante Museo di Arte Contemporanea italiano, preferibilmente a Salerno o in Campania affinché possa acquisire  definitivamente le opere   di  questa collezione di Grafica  e renderla visibile permanentemente come raccolta  concreta  e stabile.


3 - Il curatore è Sandro Bongiani, può darci una breve descrizione?

Sandro Bongiani, artista, poeta e critico d'arte ha scritto saggi e recensioni per importanti mostre e artisti contemporanei. nasce in Sicilia, nella Valle dei Templi  tra Selinunte e Agrigento.   Da sempre  impegnato a far conoscere e diffondere l’arte contemporanea nel mondo. Docente Ordinario di Storia dell’Arte, ha vissuto dal 1977 al 2002 in provincia di Como. Collabora  con recensioni con la rivista  d’arte Exibart.com.  Da diversi anni opera e vive  stabilmente a  Salerno. 


4 - la sede dell'Archivio è Salerno, che rapporto ha la città con l'arte?

La sede, nonostante sia una realtà  dichiaratamente sperimentale, ha un rapporto significativo con la città di Salerno che viene attuato  con la diffusione di grandi eventi organizzati da noi e diffusi  contemporaneamente in tutto il mondo. La start-up  www.collezionebongianiartmuseum.it di Salerno, uno dei pochi esperimenti seri di Silicon Valley in Italia, di fatto,  è conosciuta già in tutto il mondo soprattutto per la qualità delle nostre proposte culturali  che permettono di far apprezzare  anche la nostra città. Ultima considerazione, la creazione di una raccolta di Grafica Contemporanea di importanti artisti italiani e stranieri in cui ruota tutta la nostra attuale attività, rimane un punto stabile per creare successivamente  in uno spazio pubblico  a Salerno  un  Museo di Grafica Contemporanea affinché possa essere reso visibile permanentemente  come raccolta  e collezione grafica concreta.





IL NUOVO MUSEO VIRTUALE ITALIANO CON L'ARTE
A PORTATA  DI  MOUSE
Museo  Virtuale Italiano No-Profit  on-line di Arte Contemporanea ubicato a Salerno   e diretto da Sandro Bongiani  e Giovanni Bonanno.



Retrospettiva di Ryosuke Cohen del 2015


Nasce una nuovo Museo on-line con l'Arte Contemporanea  a portata di  mouse.
Il Museo  “Bongiani Ophen  Art  Museum” con le 48 sale disponibili per collezione è un vero spazio virtuale che permette al visitatore di godere delle opere esposte; uno dei primi  musei di arte contemporanea digitali al mondo che apre ora le sue porte virtuali con un vero vernissage online, con l’obiettivo essenziale di promuovere e valorizzare ipotesi ed esperienze di lavoro di un certo interesse nella varietà delle loro forme espressive.  
L’Archivio Ophen Documentazione d’Arte Contemporanea è stato creato nel 1989 a Como da Giovanni Bonanno, artista e critico d’arte. Nel 2009, dopo 20 anni è nato  l'Ophen Virtual Art Gallery".  Nel 2011 si concretizza un nostro Bi/Sogno attivando  lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery e lo la piattaforma museale "Bongiani Ophen  Art  Museum", una Collezione  di Arte Contemporanea "tutta virtuale" con 48 sale dedicate a 48 importanti artisti italiani e stranieri.

L'altra collezione   è dedicata alla  Grafica, alla Fotografia e  alla Mail Art. Attualmente è una raccolta  "in progress" di opere d'arte. Non è  una  collezione di opere on-line o una collezione virtuale, immaginaria e dei desideri  come quella realizzata con il “Museo Bongiani”, ma   una vera e propria raccolta  di grafica contemporanea,  con opere di importanti  artisti  italiani e stranieri, che nel corso degli anni  a sostegno del progetto hanno donato   le proprie opere,  destinata alla fine ad essere definitivamente acquisita  come raccolta  concreta  e  collocata permanentemente  in  un  Museo di Arte Contemporanea italiano.

BONGIANI OPHEN ART MUSEUM  non è semplicemente un  tradizionale Museo di arte, ma uno spazio virtuale innovativo e interattivo  specializzato nella documentazione dell’ attività di art consulting  e di  diffusione dell’arte Contemporanea. E' uno spazio sempre aperto, non ha una superficie fisica ma  solo virtuale, si trova idealmente a Salerno ed è visibile 24 ore su 24 in tutto il pianeta risulta ancora una delle poche e importanti piattaforme virtuali interattive “no profit” internazionali che operano in tempo reale con un programma concreto e continuativo di serie proposte culturali.









Mostre Svolte:

Ophen Virual Art Gallery, 2009 -  2015
















Retrospettiva di Shozo Shimamoto, 2015


Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2015 - 2020





Visit:








mercoledì 13 novembre 2019

Ritrovata a Salerno una caricatura inedita di Federico Fellini





Ritrovata a Salerno  una caricatura inedita del 1937 

del grande Federico Fellini




Ritrovata in una soffitta di una  vecchia casa a Salerno, dopo 82 anni  una caricatura inedita originale eseguita  a pastelli nel 1937  dal grande regista Federico  Fellini. Ritrae il suo prof. salernitano di ginnastica  Luigi  C.  che in quell’anno insegnava al liceo classico Giulio Cesare di Rimini.




Caricatura a pastelli  di Federico  Fellini,  Rimini 1937


Dopo 82 anni  è stata ritrovata per caso in una soffitta di una casa a  Salerno un'opera inedita eseguita nel 1937 da Federico Fellini.  In quel periodo  i  disegni di Federico Fellini  che faceva per gioco ritraendo i compagni e gli insegnanti del liceo e che poi regalava   agli amici erano apprezzati  al momento e quasi sempre buttati via. L’attuale proprietario dell’opera  Luigi C.  ci racconta di uno zio insegnante di ginnastica,  suo omonimo, che dopo aver frequentato la Scuola della “Farnesina” meglio conosciuta ufficialmente come "Scuola fascista di educazione fisica" conseguendo il diploma  si trovò nel 1937 a insegnare come primo incarico scolastico al liceo ginnasio “Giulio Cesare” di Rimini nella classe dove frequentava  anche Federico Fellini.  






Il nipote  ci racconta che “lo zio gli ripeteva spesso di un particolare incontro al bar con il giovane Fellini in pieno inverno del 1937, nel penultimo anno di scuola  che Fellini fece a Rimini.  Quel giorno il prof. siccome doveva entrare a scuola alla seconda ora, soleva fare come al solito una passeggiata sul lungomare che in quel periodo era desolato. Camminando notò in un tavolino di un bar  un ragazzo che riconobbe nel suo alunno Federico Fellini. A vederlo il giovane Fellini con voce suadente e remissiva gli disse: Professore, dopo una notte di baldoria con gli amici sono stanco ed ho fame, per cortesia  mi può offrire un cornetto e un cappuccino che non ho neanche una lira”. Il prof. giusto il tempo di ordinare  al bar la colazione al suo alunno si ritrovò sul tavolino una   caricatura colorata su carta Bristol; in un attimo il ragazzo di  Gambettola aveva  abbozzato con segno deciso il ritratto del Prof. regalandoglielo e dicendo: “Professore, a me non mi piace la scuola, lo conservi perché io un giorno sarò un grande”. Lo conferma  anche l’attore Alberto  Sordi in cui Fellini nei primi anni di vita stentata a Roma soleva  spesso dire agli amici “ un giorno sarò un grande regista”. Tale opera di Fellini il Prof.  l’ha custodita in casa  con gelosa cura per lungo tempo fino alla sua morte (1999).  Da sottolineare, visto  i suoi studi incerti al Liceo Classico che non andavano per niente bene,  nel 1937  Fellini aveva iniziato anche a guadagnare qualcosa seguendo il suo interesse artistico,  infatti, in quell’anno insieme al pittore Demos Bonini,  aveva aperto la bottega Febo dove i villeggianti andavano a farsi immortalare in azzeccate caricature  firmate “FEBO” con il giovane Fellini  che disegnava e  Bonini, essendo un pittore li colorava.  Di quegli anni lo stesso Fellini ha raccontato alla Chandler (Io, Federico Fellini, A. Mondadori, 1995) questa sua precoce vocazione: “La scuola mi offriva l’opportunità di disegnare con la scusa di prendere appunti o di scrivere e quindi di vivere nel mio mondo di fantasia, mentre fingevo di ascoltare le parole degli insegnanti. Disegnavo di nascosto caricature, sperando di non essere mai scoperto e che tutti pensassero che stavo prendendo appunti su appunti”.  Una passione intensa quella  di descrivere le facce e le espressioni grottesche,  degli amici che diventerà poi una delle caratteristiche peculiari del suo cinema. In effetti,  Marcello Monaldi ci dice che “Fellini ha sempre disegnato accanitamente: da bambino, quando riempiva le tovaglie di casa con interminabili ghirigori, da studente, quando faceva le caricature degli insegnanti o andava sulla spiaggia di Rimini, vestito di tutto punto, a caccia di clienti a cui fare il ritratto, da giovane in cerca di fortuna quando collaborava come umorista e vignettista al Marc’ Aurelio: e poi da regista, quando il disegno gli serviva per fissare i lineamenti di un personaggio, per abbozzare un costume, una scenografia per captare le suggestioni cromatiche da…”.  Proprio nel 37’ tanti bozzetti che Fellini produceva per pochi centesimi sul lungomare di Rimini quasi sempre venivano  buttati subito via perché ritenuti di poco conto. Con il passare del tempo inizia a collaborare con alcune riviste inviando vignette sino a diventare un collaboratore fisso del settimanale fiorentino “420” e poi del “Marc’Aurelio”: siamo  ormai nel 1939 anno nel quale Fellini si trasferisce a Roma con la scusa di iscriversi a giurisprudenza. Comincia a frequentare l’ambiente dell’avanspettacolo e della radio, a scrivere copioni, gag e battute per spettacoli e film vari. Nasce un mito della cinematografia. Purtroppo, tanti  lavori di quegli anni  riminesi sono stati persi e si conosce pochissimo questa parentesi giovanile che precede l'arrivo a Roma nel 1939 con l'inizio  geniale nel campi della cinematografia a contatto con importanti personaggi del cinema e dello spettacolo. 

Purtroppo, si conoscono maggiormente i disegni degli anni 50 fino agli anni 80 legati al cinema, ma rimane poco conosciuta la parentesi degli anni di Rimini prima di trasferirsi con la famiglia a Roma. L'opera in questione analizzata e periziata dal critico d’arte Sandro Bongiani  della  Collezione Bongiani Art Museum di Salerno si presenta  protetta da una vecchia cornice nera dal bordo oro con vetro e relativo passepartout. Disegnata a pastelli su Carta Bristol  di cm 25x35  nel 1937 con una tecnica  già  matura  nonostante i suoi 17 anni. L’opera risulta di grande importanza, soprattutto, per capire la personalità  geniale del giovane Fellini.  E’ di sicuro una delle poche opere firmate dal grande regista, (la firma di Fellini è visibile dentro un piccolo quadrato inclinato  in basso a destra del foglio), di fatto risulta una delle prime opere giovanili  già convincenti e geniali del maestro. Oggi quest’opera  inedita è  valutabile  tra i 50 e i 70 mila euro.    Sandro  Bongiani

 






Caricatura  del Prof. Luigi C. ritrovata a Salerno






particolari dell'opera ritrovata a Salerno

 




Biografia  


Federico Fellini è nato a Rimini il 20 gennaio 1920, figlio di Ida Barbiani, romana, e di Urbano, emiliano, rappresentante di commercio originario di Gambettola. Ha un fratello, Riccardo, nato nel 1921 e una sorella, Maddalena. Il giovane Federico frequenta il liceo classico della città ma lo studio non fa molto per lui. Comincia allora a procurarsi i primi piccoli guadagni come caricaturista: fonda, in società con il pittore Demos Bonini, la bottega "Febo", dove i due eseguono caricature di villeggianti. per promuovere i film, il gestore del cinema Fulgor gli commissiona i ritratti dei divi. Fin dai primi mesi del ’38 avvia una collaborazione con la “Domenica del Corriere”, che ospita varie sue vignette, e con il settimanale umoristico fiorentino “420”. Trasferitosi a Roma nel gennaio ’39 con il pretesto di iscriversi a giurisprudenza, entra nella redazione del “Marc’Aurelio”, un diffuso periodico satirico, diventando popolare attraverso centinaia di interventi a firma Federico. Frequenta gli ambienti dell’avanspettacolo, scrivendo monologhi per il comico Aldo Fabrizi, e collabora alle trasmissioni di varietà della radio dove incontra la giovane attrice Giulietta Masina (1921-1994), che sposerà il 30 ottobre ’43. Avranno soltanto un figlio, morto a un mese dalla nascita. Partecipando ai copioni dei film di Fabrizi e di altri il riminese si impone presto come sceneggiatore. Lavora a Roma città aperta e subito dopo a Paisà stringendo una feconda amicizia con Roberto Rossellini. Sceglie di associarsi con il commediografo Tullio Pinelli, al quale resterà per sempre legato. In coppia diventano fra gli sceneggiatori più richiesti, al servizio di vari registi tra i quali Pietro Germi e Alberto Lattuada. Quest’ultimo lo vuole accanto nella regìa di Luci del varietà (1950), che si autoproducono uscendo dall’impresa pieni di debiti. Va male anche il primo film che Fellini dirige da solo, Lo sceicco bianco (1952), ma il successo arriva con I vitelloni (1953), Leone d’argento a Venezia e lancio definitivo di Alberto Sordi. Segue La strada (1954), interpretato da Giulietta e premiato con l’Oscar,  soltanto la prima di una serie di pellicole che collocheranno Fellini fra i grandi del cinema. Tra i titoli più noti si ricordano Le notti di Cabiria (’57, altro Oscar), La dolce vita (’60, Palma d’oro a Cannes),  (’63, Oscar) Fellini Satyricon (’69),  Roma (’72), Amarcord (’73, Oscar), Il Casanova (’76), Prova d’orchestra (’79), Ginger e Fred (’85), Intervista (’87, premio del Quarantennale a Cannes, Gran premio a Mosca), La voce della luna (’90). L’iter felliniano è costellato di omaggi e riconoscimenti, inclusi la Legion d’onore (’84) e il Praemium dell’Imperatore del Giappone (’90). Fellini è uno dei registi che ha vinto più Oscar, cinque, di cui l’ultimo, alla carriera, nel ’93 pochi mesi prima della morte che avviene a Roma il 31 ottobre  provocando un immenso cordoglio in tutto il mondo.


Notizia segnalata da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno