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giovedì 3 novembre 2022

Nuovo libro d'artista di Giulia Napoleone, con poesie di Osvaldo Coluccino - Ed.Rodriguez di Pescara 2022.

 

Giulia Napoleone e Osvaldo Coluccino in Essenze, assenze,

libro d’artista, 2022

 



Un nuovo libro d'artista di Giulia Napoleone, con poesie di Osvaldo Coluccino, 2022.

 

                            Giulia Napoleone                                       Osvaldo Coluccino

 

Essenze, assenze, è il libro d’artista in 9 copie, con 3 poesie inedite di Osvaldo Coluccino, Essenza della montagna, Unione con le assenze e Il viaggio di ritorno, tratte dalla raccolta Quale leggerezza, e con 9 opere originali (una per ciascuna copia) di Giulia Napoleone, Rodriguez, Pescara, 2022.

 




Libro d'artista segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


domenica 4 settembre 2022

A Suzzara (MN) - Arte in Arti e Mestieri - 100% Pasolini a cura di Mauro Carrera


 


    


Arte in Arti e Mestieri XX+II - 100% Pasolini

Suzzara (MN) 

|INAUGURAZIONE DOMENICA 4 SETTEMBRE ore 17.00

 



Al via la ventiduesima edizione della rassegna Arte in Arti e Mestieri, dedicata a Pier Paolo Pasolini.

Opera di Ruggero Maggi, "L'occhio famelico del poeta, 2022", dettaglio polimaterico e disegno su tela cm100x40x20.



INAUGURAZIONE DOMENICA 4 SETTEMBRE alle ore 17,00

alla presenza delle Istituzioni, del curatore Mauro Carrera e di diversi ospiti presso la sede della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri "F. Bertazzoni" a Suzzara (MN) in via Bertazzoni 1.

L’ingresso è libero.


La mostra rimarrà aperta dal 4 SETTEMBRE al 2 OTTOBRE 2022
dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00;
Sabato e Domenica dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00.



ARTE IN ARTI E MESTIERI XX+II 

100% PASOLINI

La Rassegna "Arte in Arti e Mestieri" nasce a Suzzara nel 2001 per iniziativa della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri "F. Bertazzoni".

Da allora, ininterrottamente, il Premio viene realizzato nella sede della Fondazione con lo scopo di incentivare alla produzione artistica.

La manifestazione dura 4 settimane; in particolare l'edizione 2022, dal titolo 100% Pasolini,  si svolgerà dal 4 settembre al 2 ottobre, ed è divisa in due sezioni: sezione a concorso Premio Enzo Lionello Natilli, cui partecipano gli artisti fino al 40esimo anno d'età; sezione fuori concorso ad invito cui partecipano gli artisti invitati dal curatore della mostra, Mauro Carrera. 

Lo spirito della rassegna è sempre lo stesso: dare un’opportunità ad artisti di farsi conoscere attraverso un momento espositivo importante, che possa avvicinare gli appassionati d'arte di ogni genere. 

Una commissione Giudicatrice composta da: Presidente della Scuola di Arti e Mestieri (Giovanni Marani),Sindaco del Comune di Suzzara (Ivan Ongari), Giornalista di testata nazionale (Fabrizio Binacchi), Curatore della Fondazione  "Magnani Rocca" (Stefano Roffi), Presidente della Fondazione "Carlo Levi" e storica dell'arte (Daniela Fonti), avrà il compito di nominare il vincitore del premio unico "Enzo Lionello Natilli" e del premio speciale NebbiaGialla. 

PREMI

Il Premio "Enzo Lionello Natilli" Arte in Arti e Mestieri 2022 è unico ed è attribuito dalla Commissione Giudicatrice ad un’opera della sezione a concorso riservata agli Artisti under 40.

Al vincitore del Premio "Enzo Lionello Natilli" Arte in Arti e Mestieri 2022, la Fondazione Scuola di Arti e Mestieri assegnerà un Premio pari a Euro 1.000,00 e realizzerà, durante l'edizione successiva, una mostra personale gratuita della durata di quattro settimane da realizzarsi nei locali della Fondazione. La Rassegna “Arte in Arti e Mestieri” è gemellata con il Premio NebbiaGialla Suzzara, festival internazionale del giallo e del noir. Viene, pertanto, attribuito un Premio Speciale “NebbiaGialla”: fra le opere in concorso di artisti under 40 sarà selezionata un’opera d’arte destinata a costituire il Premio che sarà consegnato al vincitore della suddetta manifestazione, in occasione di una cerimonia pubblica che si svolgerà a Suzzara nel mese di Settembre 2023.

Quest'anno verrà reso omaggio al grande poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano Pier Paolo Pasolini attraverso l'esposizione Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura.

Mentre il premio alla carriera, destinato a personalità che si distinguono per meriti artistici e culturali, verrà  assegnato all'artista Luca Maria Patella.


Per informazioni chiamare il numero 0376531796 o scrivere a arte@cfpartiemestieri.it

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno.

 

mercoledì 20 luglio 2022

Salerno, RAY JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI TWO

 

Sandro Bongiani Arte Contemporanea

RAY  JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI  TWO

TODAY I MAILED A  BANANA TO RAY JOHNSON  FOR  59. BIENNNIAL INTERNATIONAL 

OF VENICE 2022.

a cura di Sandro  Bongiani 




Una Mostra Collettiva Internazionale condivisa in due gallerie a cura di Sandro Bongiani con la partecipazione di 100 artisti e 174 opere fisiche per il 60° anniversario  della nascita della Mail Art di Ray Johnson 1962 – 2022.




La Collezione Bongiani Art Museum  di Salerno è lieta di inaugurare presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace e nello Spazio Ophen  Virtual Art Gallery la mostra collettiva internazionale dal titolo: Relazioni Marginali sostenibili Two / TODAY I MAILED A  BANANA TO RAY JOHNSON  FOR  59. BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022”. 


Un progetto e una mostra  indipendente condivisa in due gallerie, a cura di Sandro  Bongiani, con la partecipazione  di 100 artisti e 174 opere, per il 60° anniversario  della nascita della Mail Art di Ray Johnson (1962-2022) e in contemporanea con l’evento della 59th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2022.

A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e dopo la mostra personale di Ray Johnson (1927-1995) dal titolo: “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” con opere originali e inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e la mostra  collettiva internazionale dal titolo: “Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” con 72 opere dell’Archivio Amazon di Milano, un progetto “add to & return” realizzato da Ruggero Maggi nel 1987,  viene organizzato da Sandro Bongiani un altro evento dedicato all’artista americano Ray Johnson. Il progetto prende spunto da un disegno di Ray Johnson eseguito nel 1984 dal titolo: Today I mailed a banana to Bill de Kooning” in cui Ray Johnson invia a Willem de Kooning una banana pop-concettuale. Da questa precisa opera nasce  l’evento internazionale  con l’invito a 100 artisti internazionali contemporanei a trattare il tema del frutto esotico della banana in chiave poetica.

 Nel 1945 Ray Johnson lasciò Detroit per frequentare il Black Mountain College in North Carolina e durante i tre anni successivi entrò in contatto con importanti  artisti come Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e  Willem de Kooning. È proprio nel 1984, facendo quest’opera, Ray Johnson cambia la data da 1984 a 1948 (l’anno di frequentazione) inviando questa banana a Willem de Kooning.  Il progetto internazionale dedicato a Ray Johnson   ideato in occasione e in contemporanea con la 59. Biennale Internazionale di Venezia 2022 vuole indagare l’invenzione delle  proposte creative  degli artisti marginali, piuttosto che  il sarcasmo  e le forzature mirabolanti delle idee  portate  alla ribalta dal sistema ufficiale dell’arte, E’ una chiara risposta alle proposte generiche e pseudo culturali di tanti autori contemporanei di oggi e anche un suggerimento a ricercare  l’invenzione creativa piuttosto che le trovate nichiliste e teatrali richieste dai collezionisti e dal sistema autoritario del mercato ufficiale dell’arte che annoiato si diverte ora a finanziare proposte che sono divenute il gioco sociale ed economico prediletto dalla classe finanziaria dominante.   

Sandro Bongiani -scrive- “la Mail Art  è una  sorta di strana ragnatela  di comunicazioni  creata da  altrettanti corrispondenti  capace di superare le  infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo  concretamente  tutte le  Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile e perennemente in movimento”.  L’arte postale con il suo  tentacolare network di  contatti abbraccia  ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove  energie poetiche, una sorta di  grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e  dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla  pura creatività. La ricerca artistica, per tanti artisti è anche  libertà e  soprattutto fratellanza. e amore.

 

 


Breve Biografia di 
Ray Johnson (1927-1995)

 Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.

 

100 artisti e una banana per Ray Johnson

Adriana Kobor, Brescia – Italia I Aidan Mirowsky, New York – Usa I Alberto Vitacchio, Torino – Italia, I Alessandra Finzi, Trieste – Italia I Alexander Limarev – Russia I Alfonso Caccavale, Afragola – Italia I Anadolu Universitesi, Tepebasi – Turchia I Andrea Bonanno, Sacile – Italia I Anna Banana, Roberts Creek – Canada I Anna Boschi, Castel S. Pietro T. – Italia I Antonia Mayol Castellò, Torrevieja – Spagna I Antonio De Marchi, Gera Lario – Italia I Antonio Sassu, Torreglia – Italia I Art Schiwago, Ecaterina – Romania I Artista anonimo – Portogallo I Bruno Cassaglia, Quiliano – Italia I Calogero Barba, San Cataldo – Italia I Carla Bertola, Torino – Italia I Carlo Iacomucci, Monsano – Italia I Carlo Pietrasanta, Milano – Italia I Carmela Corsitto, Canicattì – Italia I Cary A. Bibb, Arizona – Usa I Claudio Romeo, Villa  Raverio – Italia I Clemente Padin, Montevideo -  Uruguay I Coco Gordon, Colorado – USA I Connie Jean, Cocoa Beach – USA I Cristiano Pallara, Palagiano – Italia I Daniele Virgilio, La Spezia – Italia I Domenico Ferrara Foria, Foria – Italia I Domingo Sanz Montero, Cercedilla – Spagna I E. F. Higgins, New York – USA I Emilio Morandi, Ponte Nossa – Italia I Ernesto Terlizzi, Angri – Italia I Fenando De Filippi, Milano – Italia I Fernanda Fedi, Milano – Italia I Franco Panella, Monreale – Italia I Franko Busic, Split – Croazia I Gabi Minedi, Roma – Italia I Gian Paolo  Roffi, Bologna – Italia I Gianni Romeo, Torino – Italia I Gino Gini, Milano – Italia I Giovanni Bonanno, Salerno – Italia I Giovanni e Renata Strada, Ravenna – Italia I Giovanni Leto, Bagheria – Italia I Giulia Napoleone, Carbognano – Italia I Guido Capuano, Ispica – Italia I Guy Bleus, Wellen – Belgio I Hans Braumuller, Amburgo - Germania e  Ruggero Maggi, Milano – Italia I Jas W Felter, Vancouver – Canada I Jeff  Bagato, Socrates Universal City – USA I Joel Cohen, Brocklyn – USA I John Held Jr. San Francisco – USA I John M. Bennett, Columbus – USA I Josè Rufino, Joao Pessoa – Brasile I Katerina Nikoltsou, Thessaloniki – Grecia I Lars Schumacher, Burgdorf – Germania I Laura Marmai, Salerno – Italia I Lola González, Manchester - Regno Unito I Luc Fierens, Weerde – Belgio I Luisa Bergamini,  Bologna – Italia I Manuel Xio Blanco, Mas Galicia – Spagna I Marcello Diotallevi, Fano – Italia I Maribel Martinez, Ensenada – Argentina I Marina Salmaso, Kobenhavn – Danimarca I Martin Dosek, Pardubice - Repubblica Ceca I Mauro  Magni, Trevignano Romano – Italia I Mauro Molinari, Velletri – Italia I Maya Lopez Muro, San Giovanni Valdarno – Italia I MIchelangelo Mayo, San Jose – USA I Mick Boyle, Conneaut Lake – USA I  Miguel Jimenez, Sevilla – Spagna I Natale Cuciniello, Torre Del Greco – Italia I Noriko Smimizu, Ashiya  City – Giappone I Oronzo Liuzzi, Corato – Italia I Pablo Echaurren, Roma – Italia I Paolo Gubinelli, Firenze – Italia I Paolo Scirpa, Milano – Italia I Patrizio Maria, Roma – Italia I Pedro Bericat, Zaragoza – Spagna I Pier Roberto Bassi, Castel Mella – Italia I Pietro Lista, Fisciano – Italia I Ray Johnson, New York – USA I RCBz, Minnesota – USA I Reid Wood, Oberlin – USA I Roberta Bartel, Ohio – USA I Roberto Della Penna, Sant'Elia FR – Italia I Rolando Zucchini, Foligno – Italia I Rosa Cuccurullo, Fisciano – Italia I Rosa Gravino, Granada De Gomez – Argentina I Rosalie Gancie,  Mariland – USA I Ruggero Maggi, Milano – Italia I Ryosuke Cohen, Ashiya  City – Giappone I Sabine Remy – Dusseldorf – Germania I Seiei Jack, Tokio – Giappone I Serse Luigetti, Perugia – Italia I Stella  Maris Velasco, Buenos Aires – Argentina I Susanne Schumacher, Deutschaland - Germania I Uwe Hofig, Erfurt – Germania I Valentina Cozzi, Preganziol – Italia I Vittore Baroni, Viareggio – Italia I Wolfgang Faller, Mullheim – Germania I Wolfgang Günther,  Kassel – Germania.



 



La Mostra in due gallerie dedicata a Ray Johnson



Ray Johnson, New York - USA, Anni ottanta.




Patrizio Maria, Roma - Italia


Alexander Limarev - Russia

Anna Banana, Roberts Creek - Canada,

Antonio Sassu, Torreglia - Italia

Coco Gordon, Colorado - USA

E.F. Higgins 1997, New York - USA



Ernesto Terlizzi, Angri - Italia

Fenando De Filippi, Milano - Italia

Gabi Minedi, Roma - Italia

Jas W Felter, Vancouver - Canada

John M. Bennett, Columbus - USA

Mauro  Magni, Trevignano Romano - Italia

Pablo Echaurren, Roma - Italia

RCBz, Minnesota - USA

Ruggero Maggi, Milano - Italia

Ryosuke Cohen, Ashiya  City - Giappone




SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA


RAY  JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI  TWO

Mostra Collettiva Internazionale

 

-Pavilion Locust Valley I Spazio Sandro Bongiani Vrspace 

https://www.sandrobongianivrspace.it/

-Pavilion Lautania Valley I Spazio Ophen Virtual Art Museum 

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/


Da Sabato 23 luglio a Domenica  18 settembre 2022

Opening Sabato 23 luglio 2022  ore 18:00          

ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com


 


sabato 21 maggio 2022

“Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” in un progetto internazionale del 1987 di Ruggero Maggi


 

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART  GALLERY

Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili”



 

La Collezione Bongiani Art Museum è lieta di inaugurare presso lo spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno e in contemporanea con la 59.  Biennale Internazionale di Venezia 2022 la mostra collettiva dal titolo:  Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” a cura di Sandro  Bongiani con un progetto “add to & return” realizzato da Ruggero Maggi nel 1987 con 72  opere  scelte dell’Archivio Amazon di Milano.

Per questo progetto Ray Johnson aveva scritto sul retro di un invito di una sua mostra al Nassau County Museum una frase quando mai profetica.. altro che l'impero della catena di distribuzione di Mr. Bezos! 

Ruggero Maggi scrive: Ray aveva già preso da anni l'abitudine di spedire sue immagini per posta invitando gli artisti ad intervenire nello spirito della New Correspondance School. Le "basi", inviate agli artisti, come le chiamo io, furono sostanzialmente quattro  in cui si chiedeva  agli artisti di intervenire e rispedire, “add to & return”,  utilizzando le immagini che Johnson mi aveva inviato a metà degli anni '80. Mi sorprende ancora oggi che alcuni di questi fogli, dopo viaggi postali durati anni, ritornano al mittente!

A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) un altro importante evento in Italia dedicato all’artista americano Ray Johnson considerato dalla critica negli anni 60’ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York e un pioniere della performance e dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale.  Una pratica basata sulla contaminazione tra  collage, fotografia, disegno, performance e testo scritto avvalorato attraverso l’invio postale. I suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali che nascono da piccole storie, da incontri  con le altre persone, da relazioni e  riflessioni  spontanee capaci di innescare  nuovi apporti e nuove azioni al pensiero creativo”.

Secondo  Ray Johnson i l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 27 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60’ in poi  è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.

Ray Johnson, nel 1962, fondò la New York Correspondance School of Art, una sorta di scuola d’arte per corrispondenza nella quale  gli elaborati  grafici con l’inserimento di timbri e collage venivano  per la prima volta spediti per posta  a conoscenti e persino ignari destinatari, dando  completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione  totalmente libero, al di fuori  di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza  dal  mercato ufficiale dell’arte.

Precursore  e anima ribelle, presenza enigmatica e convinto individualista, trasgressivo, estroverso, diseredato  ed eremita dell’arte americana, spesso viene  associato al gruppo  Fluxus per il carattere  solitamente  minimal-concettuale dei suoi progetti tuttavia, dobbiamo  segnalare che  Ray Johnson non ha mai fatto parte del  “Fluxus”,  ma ha comunque condiviso le  stesse problematiche e ”l’underground”   sperimentale con molti artisti di questo raggruppamento. 

Nei  primi anni 60, il mitico Johnson si dedicò definitivamente alla Mail Art (l’Arte Postale),  combinando  oggetti trovati  con fumetti, pubblicità, lettere e  anche pittura e colore.  Diceva che “ amava realizzare opere che combinassero giochi di parole, verbali e visivi".   Nasceva così l’arte postale, divenendo essenzialmente “operazione artistica in progress” di scambi tra individui scavalcando le figure  istituzionali del critico e del gallerista d’arte contemporanea.

Oggi,  ci appare uno dei personaggi più influenti  della  Mail Art  e nel contempo un  grande pioniere solitario dell’arte visuale. americana, influenzando di fatto il futuro dell'arte e  divenendo altresì il punto di riferimento per  nuove generazioni di giovani artisti.  

La Mail Art   -scrive Sandro Bongiani- è una  sorta di strana ragnatela  di comunicazioni  creata da  altrettanti corrispondenti  capace di superare le  infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo  concretamente  tutte le  Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile,  perennemente in movimento”.  L’arte postale con il suo  tentacolare network di  contatti abbraccia  ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove  energie poetiche, una sorta di  grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e  dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla  pura creatività. La Mail Art, per tanti artisti è anche  libertà e  soprattutto amore e fratellanza.  

 


“RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI”

 Presentazione di Sandro Bongiani

 Sono trascorsi  già 60 anni da quando l'artista americano Ray Johnson, nel 1962, fondò la New York Correspondance School of Art, una sorta di scuola d’arte per corrispondenza nella quale  gli elaborati  grafici con l’inserimento di timbri e collage venivano  per la prima volta spediti per posta  a conoscenti e persino ignari destinatari, dando  completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione  totalmente libero, al di fuori  di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza  dal  mercato ufficiale dell’arte.

Di origine finlandese, era  nato a Detroit nel  Michigan,  il 16 ottobre  1927.  Tra il 1944 e il 1945 aveva studiato presso la "Art Students League" di New York e dal 1945 al 1948 aveva seguito il corso di  pittura  con Josef Albers al Black Mountain. In quel contesto   aveva conosciuto  Ilya Bolotowsky, Lyonel Feininger, Robert Motherwel,  Kooning, Merce Cunningham e John Cage. Successivamente, nel 48, si era trasferito  a New York iniziando una produzione di opere geometriche  aderendo così  al  “Gruppo degli Artisti Astratti Americani”,  conoscendo personalità come  Robert Rauschenberg,  Jasper Johns e Andy Warhol ed  esponendo con artisti importanti come  Ad Reinhardt.  I suoi primi lavori consistevano in  operazioni  di  matrice geometrica-astratta  influenzati in quel periodo dalle “teorie sulla relatività del  colore” di Albers.  A metà degli anni '50, approdando al  Dada decise di abbandonare la precedente pittura  geometrica e dedicarsi al collage, producendo centinaia di piccoli lavori che chiamò  "moticos", quasi una sorta di “Pop Art”  anticipatrice delle ricerche che a distanza di qualche anno verranno messe in campo  con successo da Leo Castelli con il gruppo  storico americano. Sono di questo periodo  le opere ispirate a personaggi come  Elvis Presley o Marilyn Monroe.   Precursore  e anima ribelle, presenza enigmatica e convinto individualista, trasgressivo, estroverso, diseredato  ed eremita dell’arte americana, spesso viene  associato al gruppo  Fluxus per il carattere  solitamente  minimal-concettuale dei suoi progetti; il gruppo Fluxus è stato un vivace movimento internazionale che  in quel periodo si distinse per una serie di azioni e interventi  a carattere neodadaista. Dobbiamo  segnalare che  Ray Johnson non ha mai fatto parte del  “Fluxus”,  ma ha comunque condiviso le  stesse problematiche e ” l’underground”  prettamente sperimentale con molti artisti di questo raggruppamento. 

Nei  primi anni 60, il mitico Johnson si dedicò definitivamente alla Mail Art (l’Arte Postale),  combinando  oggetti trovati  con fumetti, pubblicità, lettere e  anche pittura e colore.  Diceva che “ amava realizzare opere che combinassero giochi di parole, verbali e visivi".   Nasceva così l’arte postale, la Mail Art, divenendo essenzialmente “operazione artistica in progress” di scambi tra individui scavalcando le figure  istituzionali del critico e del gallerista d’arte contemporanea. Una forma artistica del tutto nuova nonostante  da tempo si erano avute le  prime avvisaglie da  una parte dell’avanguardie storiche  come le operazioni dei futuristi e dei dadaisti.  Infatti, agli inizi del Novecento diversi artisti  avevano  iniziato a inviare Cartoline Postali e disegni utilizzando il mezzo postale, tra questi ad esempio il futurista  Cangiullo, Giacomo  Balla, Fortunato Depero e persino P. Klee che utilizzò il mezzo postale per le sue missive artistiche, vedi la cartolina indirizzata a Gabriele Munter, nel 1913, conservata a Monaco. Si può anche citare una cartolina fotografica in bianco e nero di Milano sulla quale Filippo Tommaso Marinetti era intervenuto con scritte a penna. Recentemente bisogna  anche ricordare  il lavoro di un artista contemporaneo come Alighiero Boetti che ha fatto largo uso del mezzo producendo un'ingente quantità di lavori postali; fin dalla fine degli anni sessanta  Boetti ha scritto e  spedito migliaia di buste contenenti frammenti di altri lavori.  Ci preme sottolineare l’attivismo di tanti artisti sparsi in tutto il mondo a essere parte  significativa di questo particolare  circuito artistico.   Si racconta che Ray Johnson negli anni 60  era   già considerato  uno degli artisti americani più  influenti del suo  tempo e  nonostante tutto il  più  sconosciuto di New York. All’inizio di questa particolare avventura  non sappiamo se  si era  reso  veramente conto  dell’innovazione rivoluzionaria  che stava  apportando   all’interno dell’arte  cosiddetta contemporanea. Oggi,  ci appare uno dei personaggi più influenti  della  Mail Art  e nel contempo un  grande pioniere solitario dell’arte visuale.  Trasferitosi da New York  a Locust Valley  a  Long Island,  continuò a produrre opere di  mail art  consolidando  un complesso sistema internazionale  di comunicazione artistica incentrato su  contatti postali strutturati su una ramificata  rete  diversificata con diverse centinaia di corrispondenti “abituali” e  anche “non consapevoli”, influenzando di fatto il futuro dell'arte e  divenendo altresì il punto di riferimento per  nuove generazioni di giovani artisti.  Johnson ha sempre preferito lavorare su piccoli formati, precludendosi  così l’appoggio del grande mercato dell’arte ufficiale,  rifiutando  spesso di esporre o vendere il  proprio lavoro. Del resto,  il mercato dell’arte preferisce le grandi dimensioni e una produzione creata  appositamente per essere “mercificata” in senso commerciale, e quindi, poco interessato a diffondere e difendere concretamente i suoi piccoli lavori considerati in quel tempo  “poca cosa”.  Nel 1995,  precisamente il 13 gennaio,  il corpo di Ray Johnson fu trovato galleggiare senza vita in una baia di Sag Harbor, NY. Le circostanze in cui è morto  sono ancora poco chiare e assai misteriose. In questi ultimi decenni  il lavoro prodotto da  Johnson è stato oggetto di diverse esposizioni  personali  come quella negli anni ottanta presso il Nassau County Museum of Art,   al Moore College of Art and Design in Philadelphia  e da gallerie  come Goldie Paley,  Marian Willard Gallery  e la Richard  L. Feigen Gallery, entrambe in Manhattan che tutt’ora continuano a presentarlo al grande pubblico. Ormai  le sue opere sono esposte presso  importanti collezioni permanenti come il  Philadelphia Museum of Art, la Corcoran Art Gallery di Washington  o il Walzer Art Center di Minneapolis. Una delle sue  assidue occupazioni preferite era quella di inviare  i suoi lavori  ad una persona "Add to and return to", con le istruzioni di passarla ad altri.

La Mail Art è un'esperienza d'arte concettuale  e comportamentale, trasversale ad ogni precostituito  gruppo  di ricerca proposto in questi ultimi decenni. Essendo  la risorsa più  democratica  e liberista del pianeta, rifiuta l’oggettualità in quanto tale e preferisce lo scambio di idee affidandosi  ai  processi mentali e  immateriali e  quindi,  a  operazioni incentrate preferibilmente sul linguaggio e la comunicazione.  La Mail Art   è una  sorta di strana ragnatela  di comunicazioni  creata da  altrettanti corrispondenti  capace di superare le  infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo  concretamente  tutte le  Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile,  perennemente in movimento”.  E’ sicuramente uno dei pochi movimenti artistici  al di  fuori degli schemi dettati dal potere imperante del  mercato dell’arte  che  ha resistito a tutte le  offensive  di disturbo e interferenza attuate in questi anni,  da chi non condivide la forza dirompente di questa particolare esperienza  artistica del tutto svincolata dalle  modalità pre-costituite.  Un sistema complesso che continuamente si confronta con altre realtà del pianeta  mettendo in campo interventi sperimentali e sperimentabili di ricerca  visuale.  Con essa  la comunicazione  visiva assume dimensioni planetarie, totalmente nuove e inaspettate.  L’arte postale con il suo  tentacolare network di  contatti abbraccia  ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove  energie poetiche. Forse, come dice qualcuno,  lo stesso  “Networker”  è da considerarsi  la vera e  più grande opera d'arte del mondo. Una sorta di  grande gioco collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e  dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla  pura creatività.

La Mail Art  è  ormai una rete  consolidata di rapporti relazionali composta da diversi centinaia di artisti del Network che si scambiano  ogni giorno messaggi creativi in forma di lettere, buste, cartoline postali, collage, poesia visiva, libri d’artista e persino oggetti tridimensionali. È un'arte che non viene creata per essere collocata in un museo o per essere mercificata, ma è “creatività spontanea” che viene scambiata senza alcun fine speculativo. In questi ultimi anni, scambi, incontri, interventi, congressi, rapporti, progetti, si sono avvicendati in un clima di  corale partecipazione  sempre più attiva, nel superamento di qualsiasi barriera geografica, politica e ideologica. Oggi ci  appare in modo più compiuto, un grande fenomeno poetico e sociale, un vero e proprio “laboratorio di idee” che preferisce collocarsi ai margini di un’area periferica che io considero decisamente  “di confine”,  ai margini di un sistema culturale che inaspettatamente trova la libertà e la possibilità di mettere a fuoco le idee e la creatività. Insomma, è  il più grande laboratorio sperimentale di ricerca artistica del pianeta terra (Il laboratorio globale del Network), un grande polmone di ricerca libera.  Osservato nel suo insieme sembra un gigantesco dinosauro planetario, un magnifico essere dal grande occhio che si rigenera permanentemente con gli apporti spontanei di tante  presenze  individuali. La Mail Art non condivide  affatto l’omologazione del linguaggio o   i modi di fare anacronistici e sclerotizzati. Essa  è contaminazione di idee, confronto e condivisione di nuove proposte, invenzione e  creatività allo stato puro, senza alcun condizionamento e senza nessuna costrizione. La Mail Art, per tanti artisti è anche  libertà e  soprattutto amore.   Sandro  Bongiani





Artisti presenti a questa rassegna internazionale di Mail Art:

Acosta Bentos, Uruguay I Andrej Tišma, Yugoslavia  I Angel Borrero, USA I Angela e Henning Mittendorf, Germania I Anne King, Canada I Antonio Tregnaghi, Italia I Artpool, Ungheria  I B. Charpentier, Francia I Brad Goins, USA I Charles Francois, Belgio I ciTIZeN X, Canada I Cleasby, USA I CrackerJack Kid, USA  I Creative Thing, USA I D. Jenkins, USA I Daniel Daligand, Francia I Daniel Plunkett, ND I Daniele Sasson, Italia I David Tiffen, England I Desireau, Italia I E. F. Higgins III, USA I Emilio Morandi, Italia I Ennio Carbone, Italia I Gaetano Colonna, Italia I Georg Mühleck, Germania I Gerard Barbot, USA I Gilberto Prado, Brasile I Giorgio Nelva, Italia I Giovanni Fontana, Italia I Giovanni Strada, Italia I Giuseppe Canzi, Italia I Guido Bondioli, USA  I Guillermo Deisler, Cile I Harley, Usa I Harry Fox, USA I Heino Otte, Austria I Herbert  A. Meyer, Germania I Irja Lähteenmäki, Finlandia I Isao Yoshii, Giappone I J!B!B!, Spagna I Jenny Soup, USA I John M. Byrum, USA I Jorge Caraballo, Uruguay I Josè Van De Broucke, Belgio I Kees Oosterbaan, NL I Keith Bates, GB I Lancillotto Bellini, Italia I Le Depli Amoreux Mensuel, Francia I Lothar Trott, Svizzera I Mágìco Verdún, Spagna I Marcel Stüssi, Svizzera I Massimo Medola, Italia I Mike Bidner, Canada I Mike Duquette, Canada I Mogens Otto Nielsen, Danimarca I Mukata Takamura, Giappone I Mumbles, USA I Nenad Bogdanović, Yugoslavia I Oh Boy!, USA  I Oronzo Liuzzi, Italia I Pascal Lenoir, Francia I Phosphorusflourish, USA I PLAGIaT, Danimarca I PLUTØNIUM PRESS, Australia I R. & D. Kamperelić, Yugoslavia I Ray Johnson, USA I Rea Nikonova, Russia I Roberto Keppler, Brasile I Roberto Zito, Italia I Rocola, USA I Ronaldo Comix, USA I Rudi Rubberoid, USA I Ruggero Maggi, Italia I Ruud Janssen, NL I Salvatore Anelli, Italia I Salvatore De Rosa, Italia I Shigeru Nakayama, Giappone I Shozo Shimamoto, Giappone I Stewart Home, GB I Thompson, USA I Tim Mc Haughlin, Canada I Walter Rovere, Italia.

 


Biografia di Ray Johnson (1927-1995)




Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.

 








Archivio AMAZON di Ruggero Maggi | Ray Johnson / Project Add & Return1. serie | 1987

Si ringrazia l’Archivio AMAZON di Milano creato da Ruggero Maggi nel 1979  per aver permesso la realizzazione di questa importante mostra dedicata all’artista americano Ray Johnson.

 


Alcune opere presenti in mostra
















COLLEZIONE BONGIANI ART MUSEUM

TITOLO: Ray Johnson Project,  Relazioni marginali sostenibili

Dal 11 Maggio 2022 al 30 Giugno 2022

SALERNO

Opening 11 maggio 2022 h. 18:00

LUOGO: Spazio Ophen Virtual Art Gallery

INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D

ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

CURATORI: Ruggero  Maggi e Sandro  Bongiani

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

SITO UFFICIALE: http://www.collezionebongianiartmuseum.it/

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno