mercoledì 9 ottobre 2019

Filatelia / A PRATO IL TAVOLO DEI POSTALI









I “postali” pronti per il tavolo

Musei, archivi ed associazioni che fanno della corrispondenza uno strumento d’arte, conservazione, cultura o intrattenimento s’incontreranno a Prato, l’11 e il 12 ottobre. La partecipazione del pubblico è libera






Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, Comune ed Archivio di stato di Prato, insieme a “Vaccari news”, convolti dall’Unione stampa filatelica italiana per una iniziativa di cui non si conoscono precedenti. La città toscana, dall’11 al 12 ottobre, accoglierà un tavolo nazionale dei postali. Sarà un confronto fra quelle realtà (una trentina già sono state contattate informalmente) che fanno del sistema postale uno strumento d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento. Riguarda quindi attori istituzionali come i musei, piuttosto che le associazioni organizzatrici di eventi che mostrano una significativa continuità nel tempo. Due gli obiettivi principali: far conoscere fra loro dette strutture, che spesso si caratterizzano per attività simili o sovrapponibili; dall’altra farle conoscere a tutti gli interessati, a cominciare dai soci dell’Usfi a “caccia” di argomenti da raccontare.






Gli obiettivi – Un’iniziativa di cui non si ricordano precedenti: far conoscere e mettere a confronto realtà consolidate, dai musei alle associazioni, che fanno del sistema postale un’occasione d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento. Una trentina le realtà invitate; quelle che accetteranno la proposta potranno illustrare quanto fanno agli interlocutori, scoprire chi tratta gli stessi argomenti e paragonarsi, magari avviare progetti di collaborazione…
È il tavolo dei “postali”, fissato a Prato per venerdì 11 e sabato 12 ottobre 2019.

 Da Trieste a Castelsilano (Crotone), da Pieve Santo Stefano (Arezzo) al Vaticano, esistono strutture le più diverse, pubbliche o private, come musei, archivi ed associazioni, che fanno del sistema postale uno strumento d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento. L’obiettivo è conoscersi, confrontarsi, interagire, vedere se vi sono le basi per operare insieme, individuare le pratiche più interessanti magari per replicarle. I promotori, comunque, intendono soprattutto offrire un luogo d’incontro, senza vincolare i presenti.

Gli organizzatori – Organizzato da Unione stampa filatelica italiana ed Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, vede il supporto del quotidiano specializzato nel settore “Vaccari news” e la collaborazione di Archivio di stato, Comune (assessorato alla cultura) e Sistema bibliotecario provinciale; si svolgerà nella biblioteca “Lazzerini”, in via Puccetti 3.
Sarà pubblico, ovvero aperto a tutti gli interessati; sono stati invitati come osservatori, fra l’altro, i maggiori rappresentanti del mondo della filatelia organizzata.

Sessioni

Due le sessioni previste. Nella prima, quella di venerdì pomeriggio, ogni realtà avrà un massimo di quindici minuti per spiegare ai presenti la propria storia, le attività che svolge, le finalità che persegue.

La seconda, sabato mattina, sarà libera: chiunque, relatore del giorno precedente o pubblico, potrà intervenire con riflessioni, idee, domande.






Annullo 'Tavolo dei Postali'




Nel pomeriggio dell’11 ottobre sarà presente Poste italiane con un annullo speciale richiesto dall’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani; con esso si potranno spedire lettere e cartoline.


Il programma
Venerdì 11 ottobre alle ore 12, per chi vorrà, sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita alla mostra in Archivio di stato “Per lettera. Forme e modi della comunicazione epistolare”.
Venerdì 11 dalle 14, nella biblioteca “Lazzerini”, interverranno a turno tutti i relatori, così da illustrare la loro specifica realtà. Il tempo preciso a disposizione verrà definito in funzione del numero di adesioni, comunque all’incirca dieci, quindici minuti massimo ciascuno.

Al termine dei contributi ci sarà modo di visitare il centro cittadino, nei pressi dell’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus.
Sabato 12 alle 9.30, ultima parte dell’esperienza, si andrà a ruota libera: sempre in biblioteca, chiunque, relatore del giorno precedente, osservatore o pubblico, potrà intervenire esprimendo riflessioni e proposte.



In Particolare


Venerdì 11 ottobre, dalle ore 14 alle 18 - prima sessione
- FABIO BONACINA, Unione stampa filatelica italiana (Corsico, Milano) e “Vaccari news” (Vignola, Modena)

- LEONARDO MEONI, Archivio di stato (Prato)

- GIULIA NICOLI, Club di Giulietta (Verona)

- MAURO DE PALMA, Archivio storico di Poste italiane (Roma)

filmato

- BEATRICE ROTELLI, Festival delle lettere (Milano)

- OTELLO SANGIORGI, Museo civico del Risorgimento (Bologna)

- KATJA BABORO, Museo della lettera d’amore (Torrevecchia Teatina, Chieti)

- FRANCESCO DE SIMONE, Museo iconografico di storia postale calabrese (Castelsilano, Crotone)

pausa caffè

- GILDA GALLERATI, Museo storico della comunicazione (Roma)

- FILIPPO MASSI, Fondazione archivio diaristico nazionale onlus (Pieve Santo Stefano, Arezzo)

- GIOVANNI BONANNO, Collezione  Bongiani Art  Museum  (Salerno)
 
- MICHELA GIUPPONI Museo dei Tasso e della storia postale (Camerata Cornello, Bergamo)

filmato

- CARMELO NUVOLI, Museo della cartolina e del collezionismo minore “Salvatore Nuvoli” (Isera, Trento)

- CHIARA SIMON, Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Poste italiane (Trieste)

- IRENE LA BARBERA E GIULIA NICOLI, gruppi di Postcrossing (internet)

- BRUNO CREVATO-SELVAGGI, Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus (Prato)


sabato 12 ottobre, dalle ore 9.30 alle 12 circa - seconda sessione

filmato

- NICOLA DI FOGGIA, Museo storico del francobollo e della moneta (Città del Vaticano)

- ENRICO MENEGAZZO E GIACOMO PACCHIONI, Filatelia - Poste italiane (Roma)

pausa caffè



dibattito pubblico



I partecipanti accreditati



- Archivio di stato (Prato), relatore Leonardo Meoni
- Archivio storico di Poste italiane (Roma), Mauro De Palma
- Club di Giulietta (Verona), Laura Nicoli
- Collezione Bongiani Art Museum (Salerno), Giovanni Bonanno
- Festival delle lettere (Milano), Beatrice Rotelli
- Filatelia - Poste italiane (Roma), Enrico Menegazzo
- Fondazione archivio diaristico nazionale onlus (Pieve Santo Stefano, Arezzo), Filippo Massi
- Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus (Prato), Bruno Crevato-Selvaggi
- Museo civico del Risorgimento (Bologna), Otello Sangiorgi
- Museo dei Tasso e della storia postale (Camerata Cornello, Bergamo), Michela Giupponi
- Museo della cartolina e del collezionismo minore “Salvatore Nuvoli” (Isera, Trento), Carmelo Nuvoli
- Museo della lettera d’amore (Torrevecchia Teatina, Chieti), Katja Baboro
- Museo iconografico di storia postale calabrese (Castelsilano, Crotone), Francesco De Simone
- Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa (Trieste), Chiara Simon
- Museo storico del francobollo e della moneta (Città del Vaticano), Nicola Di Foggia
- Museo storico della comunicazione (Roma), Gilda Gallerati
- Postcrossing (internet), Irene La Barbera e Giulia Nicoli




Articoli recenti

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·         Un fine settimana impegnativo






Per ulteriori informazioni
comunicazione@usfi.eu, telefono diretto: 335.66.72.973





venerdì 4 ottobre 2019

LAURA MARMAI - COME NASCE l'OPERA


COME  NASCE UN'OPERA GRAFICA 
DI  LAURA  MARMAI














Come un gioiello di alta oreficeria carico di pietre preziose e di gioia. Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita  e misteriosa bellezza, ci offre risultati di qualità grazie anche al suo innato senso coloristico  e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore per tutta la pittura moderna






LA CERAMICA  VIETRESE







LA CERAMICA  D’AUTORE,  RINASCE TRA VIETRI  E  RAITO
 
Laura Marmai, friulana di nascita e  salernitana di adozione,  da sempre innamorata della ceramica e del sortilegio della fucina vietrese, ha sempre cercato  nella realizzazione dell’oggetto ceramico la ricerca e la sperimentazione. A contatto con ceramisti d’eccezione come lo sono Pasquale e Lucio Liquori, Francesco Raimondi e Nello Ferrigno, votati da sempre alla magia e al sortilegio della creazione, Marmai ha saputo maturare una visione personale che la porta oggi ad essere un’interprete attenta e originale nel panorama della ceramica vietrese. Lo stesso Nello Ferrigno che la presenta per questo importante evento a Salerno scrive: “Il nostro territorio, nel qual Laura è inserita a pieno titolo, è ricco di artisti ed artigiani della ceramica. In questo contesto, lei è riuscita a discernere i personaggi che più potevano interessarla ed a trarne linfa vitale per i suoi lavori; ha guardato anche oltre i nostri confini, ha studiato le opere di altre realtà ed ha inserito tutte queste informazioni in un database che le ha permesso di trovare una sua cifra che la identifica e la contraddistingue”.


Tra Vietri e Raito, negli anni Venti  e Quaranta, la storia ci racconta che vi è stato l’importante apporto di artisti stranieri: olandesi e tedeschi, il cosiddetto “periodo tedesco”,  richiamati proprio dalla luce del sole della Costiera Amalfitana, Gunther Stüdemann, Leo Anzengruber, Elsie Dölker oltre che dalla personalità di Richard Dolker, maestro delle Kunstwerbeschule di Stoccarda, artefice della rinascita della ceramica vietrese del primo dopoguerra. Non ultimo, dobbiamo considerare anche l’artista vietrese Guido Gambone, che ha portato avanti l’eredità dei loro predecessori introdussero innovazioni nello stile della tradizione grazie anche alle influenze delle avanguardie storiche del primo novecento. Una storia straordinaria fiorita per caso a contatto della zona collinare e la costiera salernitana. La produzione delle ceramiche artistiche di Vietri sul Mare, famose in tutto il mondo,  rimane una delle realtà più importanti della regione Campania, tuttavia, dopo quel magico periodo tedesco, diversi autori si sono votati ad una produzione “turistica”, ripetendo  modi di fare  che fanno parte solo della tradizione e del passato. Una nuova spinta e un grande nuovo apporto alla ceramica d’autore viene dato oggi dalla ricerca di importanti autori attenti alla contaminazione e al rinnovamento di questa pratica artigianale e anche da Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita  e misteriosa bellezza, ci offre risultati di qualità grazie anche al suo innato senso coloristico  e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore per tutta la pittura moderna e soprattutto per Gustav Klimt. Delle invenzioni coloristiche dell’artista austriaco recupera il forte cromatismo, “lo stile fiorito”, il controllo della forma, un sapiente equilibrio dei contrasti timbrici e persino   la serenità di un’arte senza tempo. Vi è  soltanto da sperare che questo processo di ricerca e di rinnovamento intrapreso da Laura Marmai e da diversi altri autori vietresi non si interrompa e che possa essere di aiuto favorendo nuove opportunità di rilancio di questa pratica aiutati soprattutto da una giusta politica culturale da parte dei comuni interessati, affinché si possa proseguire  con impegno e consolidare  questa realtà ormai internazionale della ceramica d’autore.     Sandro  Bongiani



mercoledì 2 ottobre 2019

Ernesto Terlizzi / LE MATERIAE SOFFERTE DELLA SPERANZA






      

Alla Pinacoteca Provinciale di Salerno l’opening della mostra “Matheriae 2019” 
di Ernesto Terlizzi




Venerdi, 4 ottobre 2019, alle ore 18.00, presso la Pinacoteca provinciale di Salerno (Palazzo Pinto) in Via Mercanti, 63, viene inaugurata “Matheriae 2019” la mostra dell’artista Ernesto Terlizzi, a cura dello storico dell’arte Alberto Dambruoso. Portano i saluti  istituzionali il Presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese, la Consigliera provinciale delegata ai Beni Culturali, Paky Memoli e il Dirigente del Settore Musei, Biblioteche e Pinacoteche, Ciro Castaldo. Con loro sono presenti il Presidente del Centro Universitario Europeo  per i Beni Culturali di Ravello, Alfonso Andria ed il giornalista Paolo Romano.

Secondo il curatore Dambruoso, Terlizzi si è distinto nel panorama artistico nazionale per una ricerca sempre in divenire, mai ripetitiva e costantemente protesa alla scoperta di nuove modalità espressive. Da sempre  interessato al rapporto tra la natura, l’uomo e la storia, in questa mostra ha colto il valore temporale  della memoria racchiusa in alcune bande di lata arrugginite o in alcuni pezzi di legno consunto e li ha inseriti  nelle sue opere. L’opera dal titolo “La piuma” per esempio colpisce per la sua immediata efficacia espressiva  e al contempo poetica, come un haiku giapponese, un componimento dell’anima.

“La mostra - dichiara il Presidente Michele Strianese - realizzata dalla Provincia di Salerno, con il Matronato  della Fondazione Donnaregina di Napoli per le Art Contemporanee, è un omaggio di Ernesto Terlizzi alla diversità di Matera, proprio nell’anno in cui è stata eletta Capitale Europea della Cultura 2019, in quanto le opere che la compongono, non sono altro che lo sguardo profondo del nostro artista, originario di Angri, su questa indubbia particolarità della città lucana. Una bellezza in cui Storia e Natura, Materia e Segno, Buio e Luce, Sopra e Sotto, Vuoto e Pieni dialogano tra loro intimamente, ricreando visioni poetiche altamente allusive e dense di suggestioni.

Lo sguardo dell’artista salernitano, da oltre mezzo secolo, continua ad essere attratto dai questi opposti millenari,  in un incessante scontro/incontro, teso ad elaborare con materiali diversi, profondità astratte sempre  caratterizzate da un fascino iconico di forte impatto emozionale. Legno, lamiera, merletto china, cartone  ed ora, anche la piuma, sono qui assemblati e saldati dalla creatività del segno grafico di Terlizzi, in un  continuo rinnovamento, tale e plastico, di grande finezza.”

Il catalogo, oltre al testo del curatore, si avvale anche degli scritti di Alfonso Andria, Presidente del Centro  Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, e di Ugo Rufino, Direttore dell’istituto Italiano di cultura  a Cracovia che nella prossima primavera ospiterà la mostra che conclude con questa tappa europea il suo  ciclo itinerante.




La mostra, presso la Pinacoteca provinciale di Salerno (Palazzo Pinto), rimarrà aperta fno al 31 ottobre, con ingresso libero dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 19.45. Per informazioni contattare il numero 089 2583073.

PROVINCIA DI SALERNO

Settore Presidenza e Affari Generali
Servizio Comunicazione Istituzionale
Via Roma 104, 84121 Salerno
Tel. 089614280
ufficiostampa@provincia.salerno.it


venerdì 27 settembre 2019

L'ARTE CLASSICA VISTA CON L'OCCHIO CURIOSO DI UN GRANDE ANTIQUARIO ITALIANO





Da Artemisia a Hackert, la collezione Lampronti alla Reggia di Caserta



"Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia"
La Reggia di Caserta
Fino al 16. 01. 2020


Non accade spesso  di visitare  un evento  a corte  ideato da un grande antiquario come  Cesare Lampronti, con opere importanti esposte nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti storici alla  Reggia di Caserta, nella Sala degli Alabardieri e nella Sala delle Guardie del Corpo. Tra gli autori del Seicento presentati in mostra vi è Artemisia Gentileschi, Carracci, Rubens, Poussin,  Claude Lorrain,  Gaspar van Wittel  Guercino, Domenichino, Pietro da Cortona, Cagnacci,  Salvator Rosa, Sebastiano Ricci, Luca Giordano, Mattia Preti, Bernardo Cavallino, Giovan Battista Gaulli, Cavalier d'Arpino, Bartolomeo Bimbi e poi, le presenze importanti del Settecento come quelle di Canaletto, Bernardo Bellotto,  Francesco Guardi,  Van Wittel, Jakob Philipp Hackert,  Alessandro Magnasco, Giovanni Battista Pittoni, Paolo Anesi, Francesco Solimena, Giovanni Paolo Panini, Antonio Joli, Paolo Porpora e tanti altri autori  operanti in Italia tra il 600’ e il 700’.


 Bellotto, veduta Venezia

Le 100 opere presentate sono riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte. Rimane sicuramente una delle più prestigiose mostre  organizzate negli ultimi anni a Caserta. Un’ulteriore sala è dedicata al progetto “Immagini in cerca di autore”, una sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori.


Rubens, Sacra famiglia.

La mostra è nata dopo un contatto qualche anno fa a Londra con il precedente direttore della Reggia  di Caserta Dott. Mauro Felicori che  voleva far acquistare dal Mibac il quadro di Hackert “Il porto di Salerno”. Cesare Lampronti  curatore dell’evento rappresenta già la terza generazione di una conosciuta famiglia di antiquari con la Lampronti Gallery dapprima a Roma  e poi trasferita nel 2012 a Londra. Ci confessa che è  motivo di orgoglio aver recuperato dall’estero in Italia in cinquant’anni di intensa attività, circa 12.000 dipinti.  Chi è però un antiquario? - scrive Cesare Lampronti – “è colui che per primo entra in contatto con un’opera d’arte selezionando il bello dal mediocre, intervenendo per riportare l’opera nel suo contesto originale, cercando di valorizzare l’opera collocandola nella giusta sfera di attribuzione. Poi interverranno storici dell’arte, direttori di musei che completeranno il percorso. Antiquario è chi è disposto a sacrificare la propria sfera privata per acquisire o difendere un’opera di cui è innamorato”.


Canaletto, Prigioni. Vedute.


L’evento di Caserta si prefigge di mostrare soprattutto il legame esistente tra le opere già presenti all’interno della collezione reale della Reggia e i dipinti della collezione Lampronti. Artemisia  Gentileschi, personaggio quasi leggendario e forse una delle prime donne femministe più famose nell’arte, con l’opera “Betsabea al bagno” del 1636 -1638  in cui Davide seduce Betsabea, si erge quasi come un’eroina  identificandosi  completamente nel personaggio di Betsabea  a causa anche di una sofferta violenza subita da Agostino Tassi, un’artista amico del padre Orazio.  E’ probabile che l’architettura che si vede a sinistra del quadro sia una volontà di Bernardo Cavallino.  Per la prima volta ritorna e viene presentato in Italia  il “Porto di Salernodi Jakob Philipp Hackert, un'opera recentemente restaurata di grande qualità e bellezza, che è il “pezzo” mancante della serie dei Porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. Anche per questo motivo diventa un’occasione  unica per conoscere l’intera serie dei 17 porti borbonici del Regno dipinti da Jakob Philipp Hackert, straordinario vedutista di corte e testimone delle antiche vedute di una Caserta settecentesca ormai perduta.


 Jakob Philipp HackertPorto di Salerno.


Una importante opera presente in questa rassegna è sicuramente quella del fiammingo Pietro Paolo Rubens, “Sagra Famiglia”  con Santa Elisabetta, San Giovannino e la colomba, acquisita di recente,  a contatto rimani affascinato per la qualità della pittura, per la compostezza  e la vivacità classica  dell’incarnato che ci fa riflettere persino sulle ricche e generose carni dipinte alcuni secoli dopo dal grande Jean Auguste Renoir. Basta  anche solo un’opera come questa per decidere di fare un viaggio a Caserta  a ammirare la grande pittura classica in un luogo incantato come ci appare  da sempre la maestosa e fascinosa Reggia di Caserta.       


Artemisia Gentileschi, Betsabea al bagno” 





Sandro  Bongiani
Mostra visitata il 16 settembre  2019
Dal 16 settembre 2019  al 16 gennaio 2020

DA ARTEMISIA A HACKERT. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia

REGGIA DI CASERTA Via Douhet, 22, (Caserta)
Appartamenti Storici,  Sala degli Alabardieri, Sala delle Guardie del Corpo della  Reggia di Caserta  
Via Douhet 22 - 81100 Caserta
Orari: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, martedì chiusura settimanale
Ufficio stampa STUDIO ESSECI



Le altre opere:




Cagnacci,  Allegoria della vita


Carracci,  Madonna in gloria


Guercino, Eroismo di Muzio Scevola.


Salvator Rosa,  Martirio di Sant'Agata.



Paolo Anesi, Veduta di Villa Corsini.







Elenco delle immagini allegate:


«Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia»
A cura di Lampronti Gallery Reggia di Caserta 16 settembre 2019 - 16 gennaio 2020



Jakob Philipp Hackert
The Port of Salerno from Vietri
olio su tela
134,7 x 221,6 cm

Artemisia  Gentileschi
Betsabea al bagno” del 1636 -1638
olio su tela

Bernardo Bellotto
Venice, the Grand Canal looking towards the Rialto Bridge
olio su tela

Canaletto
Prigioni
olio su tela
105,3 x 127,5 cm

Rubens 
Sacra famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta
olio su tavola
66 x 51 cm

Carracci
Madonna in gloria sulla città di Bologna
tempera ad uovo su carta 
27,8 x 18,7  cm

Cagnacci
Allegoria della vita
olio su tela
118,2 x 95,3 cm

Guercino
Eroismo di Muzio Scevola davanti al re etrusco Lars Porsenna
olio su tela 
247 x 280 cm

Salvator Rosa
Martirio di SantAgata.
olio su tela 
112,5 x 148 cm


Paolo Anesi
View of Villa Corsini and Villa Albani, Anzio
olio su tela
73,6 x 136,5 cm