COME NASCE UN'OPERA GRAFICA
DI LAURA MARMAI
Come un gioiello di alta oreficeria carico di pietre preziose e di gioia. Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita e misteriosa bellezza, ci offre risultati di qualità grazie anche al suo innato senso coloristico e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore per tutta la pittura moderna
LA CERAMICA VIETRESE
LA CERAMICA D’AUTORE,
RINASCE TRA VIETRI E RAITO
Laura
Marmai, friulana di nascita e
salernitana di adozione, da
sempre innamorata della ceramica e del sortilegio della fucina vietrese, ha
sempre cercato nella realizzazione
dell’oggetto ceramico la ricerca e la sperimentazione. A contatto con ceramisti
d’eccezione come lo sono Pasquale e Lucio Liquori, Francesco Raimondi e Nello Ferrigno,
votati da sempre alla magia e al sortilegio della creazione, Marmai ha saputo
maturare una visione personale che la porta oggi ad essere un’interprete
attenta e originale nel panorama della ceramica vietrese. Lo stesso Nello Ferrigno
che la presenta per questo importante evento a Salerno scrive: “Il nostro territorio, nel qual Laura è
inserita a pieno titolo, è ricco di artisti ed artigiani della ceramica. In
questo contesto, lei è riuscita a discernere i personaggi che più potevano
interessarla ed a trarne linfa vitale per i suoi lavori; ha guardato anche
oltre i nostri confini, ha studiato le opere di altre realtà ed ha inserito
tutte queste informazioni in un database che le ha permesso di trovare una sua
cifra che la identifica e la contraddistingue”.
Tra
Vietri e Raito, negli anni Venti e
Quaranta, la storia ci racconta che vi è stato l’importante apporto di artisti stranieri: olandesi e tedeschi, il cosiddetto “periodo
tedesco”, richiamati proprio dalla luce
del sole della Costiera Amalfitana, Gunther Stüdemann, Leo Anzengruber, Elsie
Dölker oltre che dalla personalità di Richard Dolker, maestro delle
Kunstwerbeschule di Stoccarda, artefice della rinascita della ceramica
vietrese del primo dopoguerra. Non ultimo, dobbiamo
considerare anche l’artista vietrese Guido Gambone, che ha portato avanti
l’eredità dei loro predecessori introdussero innovazioni nello stile
della tradizione grazie anche alle influenze delle avanguardie storiche del
primo novecento. Una storia straordinaria fiorita per caso a contatto della
zona collinare e la costiera salernitana. La produzione delle ceramiche
artistiche di Vietri sul Mare, famose in tutto il mondo, rimane una delle realtà più importanti della
regione Campania, tuttavia, dopo quel magico periodo tedesco, diversi autori si
sono votati ad una produzione “turistica”, ripetendo modi di fare
che fanno parte solo della tradizione e del passato. Una nuova spinta e
un grande nuovo apporto alla ceramica d’autore viene dato oggi dalla ricerca di
importanti autori attenti alla contaminazione e al rinnovamento di questa
pratica artigianale e anche da Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche
grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita e misteriosa bellezza, ci offre risultati di
qualità grazie anche al suo innato senso coloristico e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore
per tutta la pittura moderna e soprattutto per Gustav Klimt. Delle invenzioni
coloristiche dell’artista austriaco recupera il forte cromatismo, “lo stile
fiorito”, il controllo della forma, un sapiente equilibrio dei contrasti
timbrici e persino la serenità di
un’arte senza tempo. Vi è soltanto da
sperare che questo processo di ricerca e di rinnovamento intrapreso da Laura
Marmai e da diversi altri autori vietresi non si interrompa e che possa essere
di aiuto favorendo nuove opportunità di rilancio di questa pratica aiutati
soprattutto da una giusta politica culturale da parte dei comuni interessati, affinché
si possa proseguire con impegno e
consolidare questa realtà ormai
internazionale della ceramica d’autore.
Sandro Bongiani
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