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domenica 8 dicembre 2019

Cerreto Sannita, ”Presepiarte” mostra - concorso di presepi d’autore




A Cerreto Sannita, dal 7 dicembre ritorna ”Presepiarte”, l’importante mostra - concorso di presepi d’autore



dal 7 dicembre ritorna  l’appuntamento  con “Presepiarte“, la mostra-concorso di presepi in ceramica a Cerreto Sannita (Benevento) . “Presepiarte”. La manifestazione si concluderà con la premiazione che si estenderà fino al 6 gennaio 2020 con la premiazione e la successiva vendita all’asta dei presepi. La mostra-concorso sarà visitabile tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle 19.00, con ingresso gratuito presso il Chiostro del Comune di Cerreto Sannita. Dal 7 dicembre al 6 gennaio 2020, presso la Chiesa di San Gennaro a Cerreto, sarà in esposizione anche il “Presepe Storico Popolare Sannita”, fruibile ai visitatori nei giorni sabato e domenica (dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00), mercoledì e venerdì (dalle ore 9.30 alle 13.30), martedì e giovedì (dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00) sempre con ingresso gratuito.



In occasione dell’inaugurazione presso la sala polifunzionale del Museo della Ceramica ha ospitato  alle ore 17:30 anche il convegno “Formazione e Tradizione”, presentato da Lucio Rubano, vice presidente dell’Associazione italiana Città della Ceramica e da Ferdinando Creta, direttore dell’area archeologica del Teatro Romano di Benevento e del Museo Archeologico del Sannio Caudino indosserà le vesti di moderatore, con la partecipazione del  sindaco di Cerreto Sannita, Giovanni Parente, e del conservatore del “Museo della Ceramica” di Cerreto, Giuseppe Zoschg.  Interessante la relazione al tema del convegno svolta dalla Dott.ssa Monica Matano (dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale di Benevento) che ha presentato a questo convegno sulla ceramica. Il tutto moderato dal magnifico direttore Ferdinando Creta e  dall’infaticabile Lucio Rubano sempre attento a coordinare in modo egregio questa importante manifestazione.




Ferdinando Creta e Sandro Bongiani

A noi sembra che l’edizione di quest’anno sia  ancora più interessante rispetto a quelle degli anni scorsi, con una partecipazione di artisti di altissima esperienza e qualità. Lo dimostrano le opere arrivate a questo concorso che evidenziano una varietà di proposte originali di grande bellezza. Con questa edizione si entra appieno tra i concorsi più importanti che si svolgono annualmente  in Italia. Tra le opere più importanti è da segnalare il lavoro sempre di grande classe dei maestri vietresi Pasquale e Lucio Liquori, Laura Marmai e anche l’interessante lavoro del cavese Giuseppe Cicalese, ormai maturi  e originali per confrontarsi appieno con la grande ceramica  prodotta in altri ambiti internazionali. Per la grande  qualità tecnica e ideativa rimangono il fiore all’occhiello e soprattutto l’orgoglio della nostra bella  e mitica Campania.  Sandro  Bongiani




Le opere:

Opera di Lucio Liquori, 2019




Opera di Laura Marmai, 2019




Opera di Pasquale Liquori, 2019




Opera di Giuseppe Cicalese, 2019










Cerreto Sannita, piccolo borgo dell' entroterra del Beneventano è tra i comuni più belli della Campania caratterizzata da lungo tempo dalla storia e dalla tradizione della ceramica. Antica e importante sede vescovile e poi  "Città pensata" perché fu ricostruita nell' arco di un ventennio secondo un disegno preciso dopo il disastroso terremoto del 1688. La cittadina custodisce oggi il Museo della Ceramica Cerretese con i suoi manufatti storici e nel contempo grazie al contributo delle tante botteghe artigiane coltiva il sogno  di diffondere la bellezza di un'arte antica tramandata da diverse generazioni. Rimane la porta d’ingresso del parco regionale dei Monti del Matese e soprattutto, un luogo a dimensione d'uomo dove la storia, le tradizioni e la cultura tramandata possono condensarsi perfettamente e farsi nel fuoco  creativo della ceramica poesia e arte maggiore



Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art

venerdì 4 ottobre 2019

LAURA MARMAI - COME NASCE l'OPERA


COME  NASCE UN'OPERA GRAFICA 
DI  LAURA  MARMAI














Come un gioiello di alta oreficeria carico di pietre preziose e di gioia. Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita  e misteriosa bellezza, ci offre risultati di qualità grazie anche al suo innato senso coloristico  e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore per tutta la pittura moderna






LA CERAMICA  VIETRESE







LA CERAMICA  D’AUTORE,  RINASCE TRA VIETRI  E  RAITO
 
Laura Marmai, friulana di nascita e  salernitana di adozione,  da sempre innamorata della ceramica e del sortilegio della fucina vietrese, ha sempre cercato  nella realizzazione dell’oggetto ceramico la ricerca e la sperimentazione. A contatto con ceramisti d’eccezione come lo sono Pasquale e Lucio Liquori, Francesco Raimondi e Nello Ferrigno, votati da sempre alla magia e al sortilegio della creazione, Marmai ha saputo maturare una visione personale che la porta oggi ad essere un’interprete attenta e originale nel panorama della ceramica vietrese. Lo stesso Nello Ferrigno che la presenta per questo importante evento a Salerno scrive: “Il nostro territorio, nel qual Laura è inserita a pieno titolo, è ricco di artisti ed artigiani della ceramica. In questo contesto, lei è riuscita a discernere i personaggi che più potevano interessarla ed a trarne linfa vitale per i suoi lavori; ha guardato anche oltre i nostri confini, ha studiato le opere di altre realtà ed ha inserito tutte queste informazioni in un database che le ha permesso di trovare una sua cifra che la identifica e la contraddistingue”.


Tra Vietri e Raito, negli anni Venti  e Quaranta, la storia ci racconta che vi è stato l’importante apporto di artisti stranieri: olandesi e tedeschi, il cosiddetto “periodo tedesco”,  richiamati proprio dalla luce del sole della Costiera Amalfitana, Gunther Stüdemann, Leo Anzengruber, Elsie Dölker oltre che dalla personalità di Richard Dolker, maestro delle Kunstwerbeschule di Stoccarda, artefice della rinascita della ceramica vietrese del primo dopoguerra. Non ultimo, dobbiamo considerare anche l’artista vietrese Guido Gambone, che ha portato avanti l’eredità dei loro predecessori introdussero innovazioni nello stile della tradizione grazie anche alle influenze delle avanguardie storiche del primo novecento. Una storia straordinaria fiorita per caso a contatto della zona collinare e la costiera salernitana. La produzione delle ceramiche artistiche di Vietri sul Mare, famose in tutto il mondo,  rimane una delle realtà più importanti della regione Campania, tuttavia, dopo quel magico periodo tedesco, diversi autori si sono votati ad una produzione “turistica”, ripetendo  modi di fare  che fanno parte solo della tradizione e del passato. Una nuova spinta e un grande nuovo apporto alla ceramica d’autore viene dato oggi dalla ricerca di importanti autori attenti alla contaminazione e al rinnovamento di questa pratica artigianale e anche da Laura Marmai, di formazione pittrice e ora anche grande ceramista, che nella piena maturità, alla ricerca dell’insolita  e misteriosa bellezza, ci offre risultati di qualità grazie anche al suo innato senso coloristico  e decorativo, nato tanti anni fa dall’amore per tutta la pittura moderna e soprattutto per Gustav Klimt. Delle invenzioni coloristiche dell’artista austriaco recupera il forte cromatismo, “lo stile fiorito”, il controllo della forma, un sapiente equilibrio dei contrasti timbrici e persino   la serenità di un’arte senza tempo. Vi è  soltanto da sperare che questo processo di ricerca e di rinnovamento intrapreso da Laura Marmai e da diversi altri autori vietresi non si interrompa e che possa essere di aiuto favorendo nuove opportunità di rilancio di questa pratica aiutati soprattutto da una giusta politica culturale da parte dei comuni interessati, affinché si possa proseguire  con impegno e consolidare  questa realtà ormai internazionale della ceramica d’autore.     Sandro  Bongiani



lunedì 11 febbraio 2019

A Telese Vittorio Sgarbi premia la bottiglia di ceramica del vietrese Pasquale Liguori








A Telese Vittorio Sgarbi premia la migliore bottiglia in ceramica per l’amaro della Reggia

Fotografie © Courtesy Laura  Marmai e Sandro Bongiani Arte Contemporanea - Salerno
Il 10 febbraio presso la sala “Mario Liverini” a Telese Terme, in provincia di Benevento, grande partecipazione di pubblico alla premiazione del concorso  “AmaRe'” dell’Antica Distilleria Petrone, concessionaria in esclusiva per quattro anni del brand AmaRè legato alla Reggia di Caserta, ha visto protagonista il critico d’arte Vittorio Sgarbi presso la sala Liverini a Telese premiare gli artisti che hanno realizzato le più belle bottiglie in ceramica destinate a contenere l’amaro della Reggia che l’Antica Distilleria Petrone ottiene dall’infusione di sole erbe ed essenze pregiate selezionate nel settecentesco Giardino Inglese della residenza reale di Caserta. Il concorso  riservato ad artisti e  maestri artigiani operanti in una delle citta’ campane della ceramica (Ariano Irpino, Cava dei Tirreni, Cerreto Sannita e Vietri). Grande soddisfazione per le città della ceramica della provincia di Salerno con il maestro Pasquale Liguori di Vietri sul Mare. 

Sgarbi ha citato con doverosa ammirazione la ceramica di Vietri sul Mare complimentandosi per la creazione innovativa e la grande qualità della ceramica del maestro vietrese. Una interpretazione assai convincente supportata dalla grande tecnica utilizzata da Liguori.  Una tecnica a smalto poco conosciuta e utilizzata attualmente da pochi ceramisti che nasce dallo studio  e dalla sperimentazione svolta da diverso tempo della ceramica Babilonese,  riproposta in questa occasione  in chiave moderna per questo  prestigioso manufatto di Design. Quello che stupisce è soprattutto come l’artista vietrese sappia trasformare la comune materia tipicamente povera della terra in una presenza  altamente preziosa  ed elegante, una sorta di magia nel trattare l’alchimia e restituirci  l’oggetto trasformato decantato in una sostanza e dimensione nuova.   Il prototipo della bottiglia AmaRè non è una semplice bottiglia di liquore da bere ma un grande lavoro di ceramica da conservare e collezionare con cura come una autentica opera d’arte.



L'opera del maestro vietrese  Pasquale Liguori


In questo particolare appuntamento Vittorio Sgarbi, accompagnato da Ferdinando Creta, direttore dell’Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento e del Museo archeologico del Sannio Caudino di Montesarchio ha presentato  il suo ultimo libro “Il Novecento”, dal Futurismo al Neorealismo, una sua personale interpretazione  dell’arte in Italia con i maestri del secolo scorso. Poco convincente rimane la sua ipotesi personale su  “Il  Novecento” – che secondo lui  resta un secolo “carsico” con molti talenti non emersi o non degnamente riconosciuti. Una sorta di caccia ad artisti marginali e emarginati dal sistema poco considerati dalla critica ufficiale nel contesto dell’arte di avanguardia e delle ricerche svolte nel primo e secondo decennio dell’arte internazionale (Sandro  Bongiani).