Da Artemisia a Hackert, la collezione Lampronti alla Reggia di Caserta
"Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario
collezionista alla Reggia"
La
Reggia di Caserta
Fino al 16. 01. 2020
Non
accade spesso di visitare un evento
a corte ideato da un grande
antiquario come Cesare Lampronti, con opere importanti esposte nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti
storici alla Reggia di Caserta, nella
Sala degli Alabardieri e nella Sala delle Guardie del Corpo. Tra gli autori del
Seicento presentati in mostra vi è Artemisia
Gentileschi, Carracci, Rubens, Poussin,
Claude Lorrain, Gaspar van
Wittel Guercino, Domenichino, Pietro da
Cortona, Cagnacci, Salvator Rosa,
Sebastiano Ricci, Luca Giordano, Mattia Preti, Bernardo Cavallino, Giovan
Battista Gaulli, Cavalier d'Arpino, Bartolomeo
Bimbi e poi, le presenze importanti del Settecento come quelle
di Canaletto, Bernardo Bellotto, Francesco Guardi, Van Wittel, Jakob Philipp Hackert, Alessandro Magnasco, Giovanni Battista
Pittoni, Paolo Anesi, Francesco Solimena, Giovanni Paolo Panini, Antonio Joli, Paolo Porpora e
tanti altri autori operanti in Italia
tra il 600’ e il 700’.
Bellotto, veduta Venezia
Le
100 opere presentate sono riconducibili a cinque aree tematiche
differenti: pitture caravaggesche; pittura
del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte. Rimane sicuramente
una delle più prestigiose mostre
organizzate negli ultimi anni a Caserta. Un’ulteriore sala è dedicata al
progetto “Immagini in
cerca di autore”, una sezione di quadri di autori ignoti, la
cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e
ricercatori.
Rubens, Sacra famiglia.
La
mostra è nata dopo un contatto qualche anno fa a Londra con il precedente
direttore della Reggia di Caserta Dott. Mauro Felicori che voleva far acquistare dal Mibac il quadro di
Hackert “Il porto di Salerno”. Cesare Lampronti
curatore dell’evento rappresenta già la terza generazione di una
conosciuta famiglia di antiquari con la Lampronti Gallery dapprima a Roma e poi trasferita nel 2012 a Londra. Ci
confessa che è motivo di orgoglio aver
recuperato dall’estero in Italia in cinquant’anni di intensa attività, circa
12.000 dipinti. Chi è però un
antiquario? - scrive Cesare Lampronti – “è
colui che per primo entra in contatto con un’opera d’arte selezionando il bello
dal mediocre, intervenendo per riportare l’opera nel suo contesto originale,
cercando di valorizzare l’opera collocandola nella giusta sfera di
attribuzione. Poi interverranno storici dell’arte, direttori di musei che
completeranno il percorso. Antiquario è chi è disposto a sacrificare la propria
sfera privata per acquisire o difendere un’opera di cui è innamorato”.
Canaletto, Prigioni. Vedute.
L’evento
di Caserta si prefigge di mostrare soprattutto il legame esistente tra le opere
già presenti all’interno della collezione reale della Reggia e i dipinti della collezione
Lampronti. Artemisia
Gentileschi, personaggio quasi leggendario e forse una delle prime
donne femministe più famose nell’arte, con l’opera “Betsabea al bagno” del 1636 -1638
in cui Davide seduce Betsabea, si erge quasi come un’eroina identificandosi completamente nel personaggio di
Betsabea a causa anche di una sofferta violenza
subita da Agostino Tassi, un’artista amico del padre Orazio. E’ probabile che l’architettura che si vede a
sinistra del quadro sia una volontà di Bernardo Cavallino. Per la prima volta ritorna e viene presentato
in Italia il “Porto di Salerno” di
Jakob Philipp Hackert, un'opera recentemente
restaurata di grande qualità e bellezza, che
è il “pezzo” mancante della serie dei Porti realizzata da Hackert per il re
Ferdinando IV di Borbone. Anche per questo motivo diventa un’occasione unica per conoscere l’intera serie dei 17 porti borbonici del Regno
dipinti da Jakob Philipp Hackert,
straordinario vedutista di corte e testimone
delle antiche vedute di una Caserta settecentesca ormai perduta.
Jakob Philipp Hackert, Porto di Salerno.
Una importante opera presente in questa rassegna è
sicuramente quella del fiammingo Pietro Paolo Rubens, “Sagra Famiglia” con Santa Elisabetta, San Giovannino e la
colomba, acquisita di recente, a contatto rimani affascinato per la
qualità della pittura, per la compostezza e la vivacità classica dell’incarnato che ci fa riflettere persino sulle ricche e generose carni dipinte alcuni secoli
dopo dal grande Jean Auguste Renoir. Basta
anche solo un’opera come questa per decidere di fare un viaggio a
Caserta a ammirare la grande pittura
classica in un luogo incantato come ci appare
da sempre la maestosa e fascinosa Reggia di Caserta.
Artemisia Gentileschi, “Betsabea al bagno”
Sandro Bongiani
Mostra visitata il 16 settembre 2019
Dal 16 settembre 2019 al 16 gennaio 2020
DA ARTEMISIA
A HACKERT. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia
Appartamenti Storici,
Sala
degli Alabardieri, Sala delle Guardie del Corpo della Reggia di
Caserta
Via Douhet 22 - 81100 Caserta
Orari: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30,
martedì chiusura settimanale
Ufficio stampa STUDIO ESSECI
Le altre opere:
Cagnacci, Allegoria della vita
Carracci, Madonna in gloria
Guercino, Eroismo di Muzio Scevola.
Salvator Rosa, Martirio di Sant'Agata.
Paolo Anesi, Veduta di Villa Corsini.
Elenco delle
immagini allegate:
«Da
Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia»
A
cura di Lampronti Gallery Reggia di Caserta 16 settembre 2019 - 16 gennaio 2020
Jakob Philipp Hackert
The Port of Salerno from
Vietri
olio su
tela
134,7 x
221,6 cm
Artemisia Gentileschi
“Betsabea al bagno” del 1636 -1638
olio su tela
Bernardo Bellotto
Venice, the Grand Canal
looking towards the Rialto Bridge
olio su
tela
Canaletto
Prigioni
olio su
tela
105,3 x
127,5 cm
Rubens
Sacra
famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta
olio su
tavola
66 x 51
cm
Carracci
Madonna
in gloria sulla città di Bologna
tempera
ad uovo su carta
27,8 x
18,7 cm
Cagnacci
Allegoria
della vita
olio su
tela
118,2 x
95,3 cm
Guercino
Eroismo
di Muzio Scevola davanti al re etrusco Lars Porsenna
olio su
tela
247 x
280 cm
Salvator Rosa
Martirio
di SantAgata.
olio su
tela
112,5 x
148 cm
Paolo Anesi
View of
Villa Corsini and Villa Albani, Anzio
olio su
tela
73,6 x
136,5 cm