La mostra-evento a Cingoli (MC) del maestro incisore Carlo Iacomucci
Carlo Iacomucci, Figura Paesaggio
A Cingoli (MC), presso la prestigiosa cornice dello spazio espositivo Santo Spirito, la mostra personale del Maestro Carlo Iacomucci dal titolo “il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)”
Iacomucci è un poeta-incisore che con la sua arte trasporta il visitatore in un ambiente onirico che cattura il mistero delle cose. Nel suo “paesaggio dell'anima” sono presenti l'araldica monumentale, ma anche simboli, legati al mondo rurale e rinascimentale.
L'albero della vita, gli aquiloni, il vento, i manichini e le sette gocce sono alcuni dei simboli con i quali Iacomucci riesce a creare un mondo altro. Ricco di suggestioni e di presenze evocate. La realtà visiva diventa pretesto per divagazioni metafisiche. Il tempo e la storia non hanno più valore. Il numero sette (le sue famose sette gocce) rimanda alla completezza e alla perfezione.
La mostra, curata da Luca Pernici. La personale è stata promossa dal Comune di Cingoli, con il patrocinio della Regione Marche e della provincia di Macerata, con la collaborazione della locale Pro-Loco e del circolo filatelico numismatico Pio VIII
In mostra si possono ammirare sia opere a punta secca che acqueforti. Nelle tecniche in cavo l'artista scava direttamente la matrice, tramite punte metalliche . Nelle acqueforti, realizzate su lastra metallica, il disegno viene eseguito al rovescio, incidendo con una punta d'acciaio la lastra, ricoperta di un sottile strato di cera o vernice, poi la lastra è posta a bagno con un acido. La profondità dei segni è proporzionata dalla durata del bagno
L'incisione è quindi una tecnica complessa, che richiede grande perizia e dedizione. Per ottenere alcune delle opere poste in mostra sono stati necessari mesi di lavoro.
Iacomucci, che oggi vive a Monsano a due passi da Jesi, è urbinate di nascita e nella città ducale ha frequentato la prestigiosa Scuola del Libro. Il Maestro, già insegnante presso l’accademia di Lecce e successivamente presso il Liceo di Varese e di Macerata, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale: è commendatore al merito della Repubblica Italiana, è stato nominato tra gli otto marchigiani dell'anno nel 2014, ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia per regioni, è stato invitato al Premio Marche nel 2018.
Per l’occasione è stato predisposto un prezioso libro d'arte, con interventi, oltre che del curatore Luca Pernici, di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa, Patrizia Minnozzi, del sindaco di Cingoli Michele Vittori e dell’assessore alla cultura Martina Coppari. Maria Grazia Focanti
“La poetica per immagini” di Carlo Iacomucci
Nel corso della sua carriera artistica, il Maestro Iacomucci si è speso con serietà, con curiosità, con tenacia e con allegria trasferendo nelle opere i suoi trascorsi urbinati e tutte le competenze acquisite presso la prestigiosa Scuola del Libro di Urbino. Le sue frequentazioni giovanili degli ambienti artistici romani, i suoi contatti con i maestri incisori dell’epoca, le sue trasferte all’estero, partecipando a numerose collettive e personali, nel corso degli anni, hanno contribuito a fargli acquisire la formazione e l’esperienza necessaria, che lo hanno portato, nella sua quarantennale carriera, a maturare un’alta ricerca artistica e culturale.
L’arte di Iacomucci, si è sviluppata in un
processo di continua trasformazione, al pari del suo movimento ventoso che,
aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, si adatta alle
circostanze, come in una danza armonica, che tutto tocca e trasforma … così
come il suo aquilone, trasportato dal vento che, quando riflette i raggi del
sole, acquista i colori dell’arcobaleno!
Le sue creazioni artistiche sono, da un lato,
toccanti e coinvolgenti e dall’altro, attraenti, cromatiche e suggestive,
lasciando lo spettatore alle prese con un mix di pensieri e sentimenti
contrastanti.
Nelle opere di Iacomucci, troviamo
un’alternanza di paesaggi e panorami tipici di Urbino, a lui molto cari, e
immagini di personaggi, ora figure umane, ora figure angeliche, che sembrano
volere uscire dagli spazi in cui sono stati confinati. L’azione stessa
dell’affacciarsi dalla finestra, indica la curiosità dell’artista nei confronti
del mondo, ma allo stesso tempo il bisogno di sentirsi riparato, protetto e al
sicuro.
Iacomucci, amplifica lo stupore dello
spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena
rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni
oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. I suoi quadri si concentrano
sui temi concreti dell’esistenza e della natura che ci circonda, aiutandoci a
percepirne l’essenza stessa. Le sue composizioni pittoriche coinvolgono lo
spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti,
cromatiche e suggestive. Si potrebbe quasi dire che Iacomucci, nell’eseguire le
sue creazioni, si diverta giocando al gioco della vita, in cui gli oggetti sono
sottoposti a metamorfosi e a mutazioni, dimostrando che l’arte è un poetico
mestiere che viene eseguito, utilizzando chiare regole formali e che si
dovrebbe sempre fare riferimento alla realtà che è intorno a noi.
Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di
linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, lettere e
numeri che si muovono sinuosi, figure alate, motivi e riferimenti religiosi e/o
spirituali, alberi antropomorfi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori
brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della
tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola
di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono
un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.
Il fine ultimo dell’artista Iacomucci è quello
di rappresentare oggetti reali, ma decontestualizzandoli, facendone emergere
aspetti inusuali. In questo modo, vanificando la distinzione tra il reale e le
immagini dipinte, si crea l’illusione della realtà, arrivando al punto in cui
non c’è distinzione tra vero e falso: il falso assume un valore concreto e il
vero dipende solo da ciò in cui si vuole credere. Lo spirito che spinge
l’artista è quello di vedere “oltre” il reale, cercando di tradurre in immagine
visiva la distanza che separa l’oggetto reale dalla sua rappresentazione. In
questo portarsi “oltre” dell’artista, si percepisce tutta la sua creatività.
In definitiva, con il suo messaggio, Iacomucci
vuole suggerirci che l'arte costituisce un'arma molto potente e rappresenta un
momento positivo per riflettere e approfondire temi umani e psicologici e vuole
anche essere, più semplicemente, un invito a cercare la luce in fondo ad ognuno
di noi, per poter arrivare, un giorno, alla salvezza materiale e spirituale
della condizione umana. Patrizia Minnozzi
Breve Biografia di Carlo Iacomucci
Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è
nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio
noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che
porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e
fino in tempi recenti (escluso periodo
pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a
china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar
modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello
Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è
uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e
prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali,
internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al
Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica
per motivi artistici e culturali. Nel
1999 è uno dei fondatori della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione
“Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.
Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive
dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arti di Lecce poi al Liceo Artistico di
Varese e di Macerata. Ha partecipato a
tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d'Arte
della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio
Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta
di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il
Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto
Superiore della Sanita. 2021 mostra personale “The Resilience Of Art - Il
viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua,
coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni ,
Jesi. L’anno seguente, su invito del CE.S.MA. (Centro
Studi Marche di Roma), il Maestro realizza un'opera multipla, in esemplari
numerati e firmati, utilizzata come premio da consegnare ai nuovi Marchigiani
dell'anno, presso la sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva in Roma. Opera a Monsano (AN) a due passi da Jesi.
Carlo
Iacomucci vive e opera nelle
Marche, carloiacomucci@libero.it
LE OPERE:
Materia verticale Carlo Iacomucci
Soffio poetico di Carlo Iacomucci
Figura in via col vento di Carlo Iacomucci
Figura in via col vento di Carlo Iacomucci
Carlo Iacomucci, Sogno vitale, 2020, acquaforte in negativo e positivo, mm. 220 x280
Carlo Iacomucci, Composto secco, 2015, acquaforte e puntasecca, mm. 240 x160
Carlo Iacomucci, Il volo “CI”, 2012, acquaforte, mm. 240 x150
Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno