venerdì 26 giugno 2015
lunedì 8 giugno 2015
ROMA / MORANDI IN CALCOGRAFIA
GIORGIO MORANDI
IN CALCOGRAFIA
IN CALCOGRAFIA
inaugurazione 9 giugno 2015 ore 18,00
la mostra resterà aperta fino al 31 luglio 2015
Roma, Istituto centrale per la grafica,
via della Stamperia,
6
Nel cinquantenario della morte di Giorgio Morandi, l’Istituto
centrale per la grafica edita un volume Morandi in Calcografia che
riproduce attentamente la singolare vicenda storico-critica legata alla
presenza, nell’Istituto centrale per la grafica, del nucleo di matrici
autografe di Giorgio Morandi.
Il volume comprende anche il catalogo completo delle matrici
dell’artista.
Per la stessa occasione l’Istituto dedica alla produzione
incisoria del Maestro un’esposizione, Morandi in Calcografia, aperta al
pubblico dal 10 giugno fino al 31 luglio 2015. La novità della mostra, curata
da Fabio Fiorani e Ginevra Mariani, risiede nella scelta di esporre
prevalentemente le matrici incise dall’autore, conservate nella Calcoteca dell’Istituto,
sulle quali è stato svolto un attento lavoro di restauro e revisione catalografica.
“Morandi in Calcografia ripercorre le tappe del
rapporto tra l’artista e l’istituzione collezionistica della grafica –
sottolinea la direttrice dell’Istituto centrale per la grafica, Maria Antonella
Fusco – un percorso che si svolge in parallelo alla mostra Morandi
1890-1964, a cura di Maria Cristina Bandera, attualmente in corso al
Vittoriano”. Il corpus delle matrici del Maestro conservato in Istituto ammonta
a 101 matrici, tra rami e zinchi e poiché Giorgio Morandi in alcuni casi
incideva le matrici su entrambi i lati, le superfici incise sono in totale 108;
a queste si aggiungono 19 figurazioni incise e poi biffate perché non
riconosciute dall’artista, e 3 lastre su cui l’immagine è scalfita ma non morsa
dall’acido.
Le lastre incise sono pervenute alla Calcoteca dell’Istituto
grazie a tre donazioni che si sono susseguite dal 1949 al 2010. La prima
donazione risale all’epoca in cui il direttore della Calcografia Nazionale,
Carlo Alberto Petrucci, invitava Morandi a lasciare le matrici in Calcografia, accanto
a quelle di Marcantonio Raimondi, Agostino Carracci, Salvator Rosa e Giovan Battista
Piranesi. Morandi accettava l’invito scegliendo 75 lastre incise che a suo
giudizio erano le più rappresentative del suo percorso di artista. Un gesto
denso di significato che, di fatto, definiva già il suo catalogo.
La seconda donazione risale al 1990. In seguito alla mostra
di stampe Morandi. L’opera grafica. Rispondenze e variazioni, curata da
Michele Cordaro e inaugurata quell’anno in Calcografia, infatti, la sorella
dell’artista Maria Teresa donò all’Istituto altre 20 matrici. La mostra fu un’occasione
per avviare gli studi sullo stato di conservazione delle lastre, ai quali fece
seguito la ricognizione analitica dell’intera opera incisa, condotta sempre
sotto la guida di Michele Cordaro. Il
complesso lavoro svolto fu presentato nel catalogo ragionato
che accompagnò la mostra.
T
Infine, nel 2010 Carlo Zucchini, garante dell’eredità
Morandi, ha donato all’Istituto documenti e sei lastre autografe. Tra queste
cinque inedite e una che costituisce la fortunata riscoperta del rame della Natura
morta in un tondo del 1942, eseguita per le edizioni della Galleria Il
Milione di Milano, data per distrutta nel catalogo generale delle stampe.
In mostra anche alcune foto realizzate da Luigi Ghirri nel
1990 allo studiolo di Morandi. Una serie di 10 stampe fotografiche, dal titolo Studio
Morandi (Bologna), furono acquisite infatti dall’Istituto nel 2009,
selezionate dallo stesso Ghirri. Le foto ritraggono gli oggetti appartenuti al
pittore, lasciati intatti alla sua morte, nell’atelier di via Fondazza.
Il
volume è edito da Campisano Editore, Roma 2015, ed è a cura di Fabio Fiorani e
Ginevra Mariani.
Istituto centrale per la
grafica
Museo didattico
Via della Stamperia, 6 (Fontana di Trevi)
lunedì - sabato
10,00 -19,00
Ingresso libero
Per info
06.69980238
in-gr.ufficiostampa@beniculturali.it
Ufficio Stampa Istituto
centrale per la grafica
Responsabile: Angelina Travaglini 334 6842173
con la collaborazione di Roberta Ricci
Eventuali variazioni saranno pubblicate sul sito:
www.grafica.beniculturali.it
sabato 30 maggio 2015
SHOZO SHIMAMOTO 1928 - 2015
Virtual Fluxus Poetry word catalogo web online
SHOZO SHIMAMOTO 1928 - 2013 Progetto Internazionale dedicato a Shozo Shimamoto a cura di Giovanni Bonanno Evento indipendente progettato in concomitanza con la 56th Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia (Prima parte) Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159 e-mail: bongiani@alice.it Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
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Shozo Shimamoto
venerdì 29 maggio 2015
Lo scultore Carlo Ramous ritorna a Milano
Carlo Ramous, Arco, 1972
Comune di Milano | Palazzo Marino
È ritornato a Milano
"Arco", monumento dello scultore milanese Carlo Ramous. L'opera,
realizzata nel 1972, è stata collocata di fronte alla fermata della #M5 San Siro
Ippodromo, all’interno della piazza riqualificata in occasione della
realizzazione della stazione della metro. La scultura appartiene al periodo astrattista
dell'artista, nato a Milano nel 1926 e scomparso nel 2003. I suoi lavori sono
esposti nei maggiori musei del mondo e in diversi spazi urbani a Milano. Suo è
il "Monumento ai caduti dell'Isola" in piazzale Segrino e, sempre a
Milano, la scultura "Finestra nel cielo", collocata in piazza Miani e
dedicata ai caduti per la libertà. Ma la più famosa è senz'altro la scultura
"Gesto per la Libertà" situata in piazza Conciliazione.
"Arco" è stato recuperato e restaurato dall'ingegnere Walter
Patscheider
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo
Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli
studi presso l'Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù.
All’Accademia di Brera, nel 1946 espone la sua prima opera di ispirazione
antropomorfa liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti. Presto si
impone sulla
scena della scultura astratta italiana. Nelle sue opere la tensione dinamica e la presenza plastica convivono; la spazialità geometrica è parzialmente esaltata e contraddetta da un sapiente gioco di equilibri in grado di sfidare la pesantezza e la rigidità dei materiali utilizzati, quali il legno e il metallo. Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni. Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo alcuni. Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como. Le sue opere diventano progressivamente più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. “L'ambiente è importante, e solo in funzione di esso l'artista assume la propria identità.” (Alessandro G. Amoroso). Fra le sculture che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua città natale si ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in piazza Miani, “Gesto per la Libertà” (1972) in piazza della Conciliazione, e il “Monumento ai Caduti dell’ Isola” (1972) in piazzale Segrino, oltre alla monumentale “Ad Astra” (1992), un complesso di acciaio inossidabile alto quasi 12 metri, del peso di 7 tonnellate installato nel Chou Park a Chiba City, Giappone. Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua ricerca continua in numerose serie di bozzetti, realizzati in lamierino di zinco, veri studi per grandi realizzazioni. Sono piccoli elementi strutturati, dove la forma plastica si dissolve nel suo negativo spaziale e fantastico, per una nuova oscillazione dell’immagine complessiva. Muore a Milano, nel 2003. Dal 2 novembre 2006 è inserito tra i benemeriti al famedio presso il Cimitero Monumentale di Milano.
scena della scultura astratta italiana. Nelle sue opere la tensione dinamica e la presenza plastica convivono; la spazialità geometrica è parzialmente esaltata e contraddetta da un sapiente gioco di equilibri in grado di sfidare la pesantezza e la rigidità dei materiali utilizzati, quali il legno e il metallo. Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione (1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio - Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel 1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni. Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo alcuni. Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como. Le sue opere diventano progressivamente più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. “L'ambiente è importante, e solo in funzione di esso l'artista assume la propria identità.” (Alessandro G. Amoroso). Fra le sculture che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua città natale si ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in piazza Miani, “Gesto per la Libertà” (1972) in piazza della Conciliazione, e il “Monumento ai Caduti dell’ Isola” (1972) in piazzale Segrino, oltre alla monumentale “Ad Astra” (1992), un complesso di acciaio inossidabile alto quasi 12 metri, del peso di 7 tonnellate installato nel Chou Park a Chiba City, Giappone. Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua ricerca continua in numerose serie di bozzetti, realizzati in lamierino di zinco, veri studi per grandi realizzazioni. Sono piccoli elementi strutturati, dove la forma plastica si dissolve nel suo negativo spaziale e fantastico, per una nuova oscillazione dell’immagine complessiva. Muore a Milano, nel 2003. Dal 2 novembre 2006 è inserito tra i benemeriti al famedio presso il Cimitero Monumentale di Milano.
altra opera di carlo Ramous presente a Milano.
Visit:
Collezione Bongiani Art Museum
giovedì 28 maggio 2015
VIRTUAL FLUXUS POETRY / Shozo Shimamoto 1928 - 2013
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D -
Salerno
“VIRTUAL FLUXUS POETRY”
SHOZO SHIMAMOTO
1928 - 2013
Progetto Internazionale dedicato a
Shozo Shimamoto
a cura di Giovanni Bonanno
(Prima
parte)
Dal 31 maggio 2015
al 12 luglio 2015
Inaugurazione: Domenica 31 maggio 2015, ore 18.00
Ophen Virtual Art
Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti
i giorni dalle 00.00 alle 24.00
Evento indipendente progettato in concomitanza con la 56th Esposizione Internazionale d'Arte
- la Biennale di Venezia
S’inaugura Domenica 31 maggio 2015, alle ore 18.00, la
mostra collettiva internazionale “Add
& Return” a cura di Giovanni Bonanno
dal titolo: “VIRTUAL FLUXUS POETRY” che lo Spazio
Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese
Shozo Shimamoto come evento contemporaneo ed indipendente progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di
Venezia 2015. Proprio per questa
particolare occasione la galleria intende dedicare l’attenzione a due artisti
giapponesi come Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen, che riassumono molto bene il concetto
del The World's Futures / “Inside and outside the body”,
(dentro e fuori il corpo). Tra il 31
maggio e il 29 agosto 2015 verranno presentate presso lo Spazio Ophen Virtual
Art Gallery di Salerno, le opere di 97 artisti in due rispettive mostre con una serie di opere
scelte di Shozo Shimamoto, (24 opere) a
margine del progetto di Mail Art
“Head” progetto concretizzato proficuamente
tra gli anni 80 e 90. In questa “prima
fase” della Rassegna Internazionale sono presenti 48
opere di altrettanti importanti autori internazionali che hanno
voluto essere presenti a questo
particolare evento.
Artisti presenti:
Shozo
Shimamoto, Ruggero Maggi, Mirella Bentivoglio, Monica Rex, BuZ
Blurr, Jurgen O. Olbrich, Виктория Барвенко, Jan Theuninck, Vittore
Baroni, Rora & Dobrica
Kamperelic, Pascal Lenoir, Ambassade d'Utopia, Eugenio Giannì, Anna Boschi,
Clemente Padin, Fernanda Fedi, C. Mehrl Bennett, Emilio Morandi, G. Galantai,
Bruno Cassaglia, Julien Blaine, Ko de Jonge, Stathis Chrissicopulos, Luc
Fierens, Giovanni Bonanno, Mirta
Caccaro, Antonio Sassu, Ever Arts, M. P.
Fanna Roncoroni, Cesar Reglero, Jacob de
Chirico, Marina Salmaso, Lancillotto
Bellini, Lamberto Caravita, Gino Gini, Rosa Gravino, Francesco Aprile,
Alicia Malerba, Rolando Zucchini, Mauro Molinari, Francesco Mandrino, Santini Del Prete, Claudio
Grandinetti, Karl Fridrich Hacker, Renata e Giovanni Stradada, Roberto
Formigoni, Juan Lopez De Ael, Leonor Arnao, Roberto Zito.
BIOGRAFIA
Shozo Shimamoto (Osaka, 22
gennaio 1928 – 25 gennaio 2013) è stato
un importante
artista contemporaneo
giapponese. Nei primi anni 50 è stato con Jiro Yoshihara il fondatore del
Movimento Gutai per l’Arte Concreta. Gutai
è il movimento artistico che meglio ha rappresentato l’esigenza di creare un ponte culturale, un luogo di sintesi tra due modelli artistici. I suoi lavori si basano sul fatto di liberare
l’arte dalle convenzioni della tradizione,. anticipando così fenomeni quali Fluxus e
l’Arte Concettuale, istaurando
proficui rapporti con il
movimento Fluxus, e lo Spazialismo italiano di Lucio
Fontana. Nel manifesto del movimento artistico si parla di messa al
bando del pennello. Dopo lo scioglimento del movimento Gutai, Shozo Shimamoto
scopre la Mail Art che utilizza per le
straordinarie possibilità attive e collettive di partecipazione. Negli anni novanta ricrea la
Bottle Art. Shozo Shimamoto ha fatto delle performance in tutto il mondo con la
sua visione pacifista. Nel ’1996 Ben Porter, il fisico nucleare
responsabile del Manhattan Project, lo propone per il Premio Nobel per la Pace.
Shozo Shimamoto è stato anche uno dei pionieri principali della Mail Art. Nel 1975-1976, aderisce alle iniziative dell'Unione degli Artisti (Artists' Union
Group), del quale diventa uno dei massimi rappresentanti della Mail Art,
sviluppando una nuova e personalissima concezione dell'uomo-artista come
prodotto di un lavoro sociale e collettivo che si riflette in un preciso
progetto: ogni volta che Shozo Shimamoto incontra un artista o una personalità
politica importante lo invita a intervenire con scritte, disegni e oggetti
sulla sua testa rasata, conservando la documentazione fotografica dell'azione.
Inoltre, dal 1986 in poi, continuerà
incessantemente a utilizzare la sua testa rasata come mezzo per le sue
attività di mail art partecipando alla Peace Run attraverso l'Europa
continuando a portare e a diffondere, attraverso le sue performance, messaggi
di pace.
Nel 1987, invitato dal Museo di Dallas mette in scena una
performance sul centenario della nascita di Marcel Duchamp: messaggi di pace e
spezzoni di film vengono proiettati sulla sua testa rasata. Il critico del New York Times Roberta
Smith lo ha definito come uno degli sperimentatori più audaci e indipendenti
della scena dell'arte del dopoguerra negli Anni Cinquanta. Suoi lavori sono in collezioni di musei come
la Tate Gallery e la Tate Modern (a Londra e a Liverpool) e il Hyogo Prefectural
Museum of Art a Kobe, Giappone e in importanti collezioni e raccolte private.
“VIRTUAL FLUXUS POETRY”
SHOZO SHIMAMOTO
1928 - 2013
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via
S. Calenda, 105/D - Salerno
31
maggio 2015 – 12 luglio 2015
Inaugurazione:
domenica 31 Maggio 2015, ore 18.00
Orario:
tutti i giorni ore 00.00 - 24.00
domenica 17 maggio 2015
SALERNO / IBRIDI & SIMILI
Ibridi & Simili
Mostra internazionale di libri d’artista e della piccola editoria
a cura di Antonio Baglivo e Vito Pinto
BIBLIOTECA PROVINCIALE di SALERNO
Dal 14 maggio al 15 giugno 2015
L'esposizione potrà essere visitata
dal giorno 14 al 30 maggio, dal lunedi al venerdi ore
9.00 - 18.30
dal giorno 1 al 15 giugno, dal lunedi al venerdi ore 9.00 - 15.00
Giovanni Bonanno - Dopo la rivolta - libro oggetto, Salerno, 2015
Il successo di pubblico e di
critica e soprattutto la massiccia e qualificata adesione di artisti, da ogni
parte d’Italia, alla mostra di libri d’artista “Ibridifogli - recenti acquisizioni”
allestita nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno nel giugno scorso,
ha confermato il grande interesse che questa pratica artistica incontra non
solo tra gli addetti ai lavori. Un
segnale che incoraggia e propone nuove e più mirate iniziative culturali adatte
a promuovere e valorizzare questa forma d’arte e avviare una seria e
approfondita riflessione sul tema. Per
questa occasione una delle sezioni espositive sarà dedicata alla piccola
editoria, stamperie private e singoli artisti che, in proprio, da anni,
producono libri minimi in tiratura limitatissima, in un dialogo costante con
poeti e scrittori, dando vita a preziose e raffinatissime collane.
Il concetto
di libro come strumento primario e autonomo della comunicazione artistica, vera
e propria opera d’arte flessibile
e versatile, che ha trovato terreno fertile nella creatività degli artisti,
coinvolgendo in maniera diffusa ogni ambito e ogni tendenza dell’arte
contemporanea, è un fenomeno che ha attivato l’attenzione di gallerie, musei e
biblioteche e creato fondi per la formazione di archivi specializzati pubblici e privati sia in Italia che
all’estero. Il successo di
pubblico e di critica e soprattutto la
massiccia e qualificata adesione di artisti da ogni parte d’Italia, alla mostra
di Libri d’Artista IBRIDIFOGLI allestita nelle sale della Pinacoteca
Provinciale nel giugno scorso, a cura di Antonio Baglivo e di Vito Pinto, è un
segnale concreto del grande interesse che questa pratica artistica incontra non
solo tra gli addetti ai lavori. Un
segnale che ha incoraggiato i curatori e i loro partner istituzionali a
proporre una nuova iniziativa con la quale tenere
vivo l’interesse e stimolare un sempre più approfondito dibattito sul tema. La rassegna Ibridi & simili quindi attraverso una selezione di opere
di artisti già presenti nell’archivio di Antonio Baglivo si pone come una
offerta culturale indirizzata a valorizzare e a meglio comprendere il libro
come opera d’arte. Una sezione speciale sarà dedicata poi a quegli artisti e piccoli editori che
in proprio, con costanza, producono libri minimi in tiratura limitatissima in
un dialogo aperto con poeti e scrittori. Una pratica che, tra l’altro, negli
anni ha visto impegnati alcuni tra gli artisti salernitani più significativi,
che hanno riportato consensi notevoli sia in campo nazionale che
internazionale.
Numerosi gli autori presenti nella mostra:
Demosthenes
Agrafiotis, Paolo Albani, Ignazio Apolloni, Antonio Baglivo, Luigi Ballerini,
Tiziana Baracchi, Vittore Baroni, Lello Bavenni, Giuliana Bellini, Carlo
Belloli, Carla Bertola, Gaetano Bevilacqua, Tomaso Binga, Andrea Biscaro,
Giovanni Bonanno, Sergio Borrini, Anna Boschi, George Mackay Brown, Rossana
Bucci, Cosimo Budetta, Lucia Buono, Elisabeth Busali, Ersilia Cacace, Francesco
Calia, Enrico Capodaglio, Francesco Antonio Caporale, Lamberto Caravita, Ugo
Carrega, Anna Cascella Luciani, Pietro Cerami, Guido Ceronetti, Andrea
Chiarantini, Lorenzo Cleffi, Ryosuke Cohen, Augusto Concato, Vitaldo Conte,
Giovanni Corbelli, Anna Crescenzi, Valentina D’Urso, Francesco Dalessandro,
Nico Dassilakis, Danilo De Mitri, Giulio De Mitri, Antonio Della Gaggia, Anna
Di Fusco, Carlo Di Legge, Lucia Di Miceli, Alfonso Di Muro, Mario Diacono,
Marcello Diotallevi, Massimo Donà, Matteo Dori, Lia Drei, Flavio Ermini, Vito
Falcone, Giuseppe Favati, Fernanda Fedi, Luc Fierens, Kiki Franceschi, Ascanio
Francese, Nicola Frangione, Ellen G., Clara Garesio, Lidia Gargiulo, Pierre
Garnier, Francesco Gierrieri, Gino Gini, Alfredo Giuliani, Salvatore Giunta,
Coco Gordon, Giuseppe Grattacaso, Vincenzo Guarracino, Paolo Gubinelli, Paolo
Guzzi, Antonio Izzo, Italo Lanfredini, Alfonso Lentini, Osvaldo Liguori, Oronzo
Liuzzi, Carmine Lubrano, Adelelmo Luciano, Serse Luigetti, Maria Susy
Lunghezzani, Ruggero Maggi, Gabriele Mandel, Federica Manfredini, Alberto Mari,
Maurizio Marotta, Luciano Menetto, Giorgio Moio, Mauro Molinari, Massimo
Molino, Albano Morandi, Gilberto Moreletti, Keiichi Nakamura, Marcello Napoli,
Lucia Nardelli, Nadia Nava, Gerardo Nigro, Angelo Noce, Jurgen O. Olbrich, Alma
Olivotto, Adriano Paolelli, Gaetano Paraggio, Hannes Pasqualini, Giancarlo
Pavanello, Gerardo Pedicini, Giordano Perelli, Plinio Perilli, Pio Peruzzini,
Renata Petti, Antonio Picardi, Umberto Piersanti, Lamberto Pignotti, Erica
Moira Pini (Piermario Ciani), Vito Pinto, Giuseppe Pirozzi, Ugo Piscopo,
Natale Platania, Mikhail Pogarskij, Teresa Pollidori, Hugo Pontes, Elena
Pucciarelli, Lidia Pucciarelli, Antonio Pujia Veneziano, Luciano Puzzo, Gian
Paolo Roffi, Rita Vitali Rosati, Gianni Rossi, Lucia Rotundo, Cesare Ruffato,
Edoardo Sanguineti, Antonio Sassu, Alba Savoi, Ioana Savu, Francesco
Scarabicchi, Renato Sclaunich, Fulgor Silvi, Franco Sortini, Adriano Spatola,
Nicola Spezzano, Paolo Tesi, Ilia Tufano, Andrew Topel, Arrigo Lora Totino,
Alberto Vitacchio, Marco Vitale, Emiliano Zucchini.
Biblioteca Provinciale di Salerno
Via Valerio Laspro, 1
SALERNO
domenica 10 maggio 2015
Palermo / 9 INCISORI a PALAZZO SANT'ELIA
9 INCISORI a PALAZZO SANT'ELIA
Inaugurazione 10 maggio ore 18
(durata dal 11 al 24 maggio 2015)
Artisti esperti nell'arte
dell'incisione portano in scena, a Palermo, la mostra "9 incisori a
Palazzo Sant'Elia", curata da Liliana Conti Cammarata e Nicolò
D’Alessandro In collaborazione con il laboratorio D’Alessandro e con
il Museo del Disegno Patrocinato da Salvare.
Opere di: Rosario
Amato, Liliana Conti Cammarata, Nicolò D’Alessandro, Patrizio Di Sciullo, Laura
Giambarresi, Carla Horat, Edo Janich, Gino Merlina, Vincenzo Piazza. A cura di
Liliana Conti Cammarata e Nicolò D’Alessandro.
opera in mostra
L'edizione 2015 della
"Settimana delle Culture" che si terrà a Palermo dal 11 al 24 Maggio
è promossa dall'associazione “Settimana delle culture”, in collaborazione con
l’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, la Regione Siciliana, il
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Provincia Regionale di
Palermo, l’Università degli Studi di Palermo e numerosi altri partner pubblici
e privati.
Tra gli oltre cento eventi previsti, tra mostre, spettacoli teatrali, incontri culturali, visite guidate e concerti, sarà allestita presso Palazzo Sant'Elia, la mostra " 9 Incisori". Le opere in mostra rappresentano un'ampia gamma delle diverse tecniche dell'incisione originale - dirette e indirette, tradizionali e sperimentali - ed esprimono le problematiche della contemporaneità attraverso una pluralità di temi e linguaggi.
Tra gli oltre cento eventi previsti, tra mostre, spettacoli teatrali, incontri culturali, visite guidate e concerti, sarà allestita presso Palazzo Sant'Elia, la mostra " 9 Incisori". Le opere in mostra rappresentano un'ampia gamma delle diverse tecniche dell'incisione originale - dirette e indirette, tradizionali e sperimentali - ed esprimono le problematiche della contemporaneità attraverso una pluralità di temi e linguaggi.
Palazzo Sant'Elia
via Maqueda, 81 Palermo
9-18, sab e dom 9-19.30
ingresso libero
via Maqueda, 81 Palermo
9-18, sab e dom 9-19.30
ingresso libero
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