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domenica 11 aprile 2021

ARTE CONTEMPORANEA TRA SIMBOLI RELIGIOSI E SFREGI

 



Ritratto di Demetrio Paparoni    Courtesy Archivio Tano Corallo


Oggi, la pagina dell’arte di Domani affronta un tema controverso: il rapporto dell’arte contemporanea con le immagini religiose. A distanza di molti anni Piss Christ di Andres Serrano e Zuerst die Füße di Martin KippenbergerLupo Alberto incontra Duchamp e Man Ray, a Palazzo Fava, Bologna,  la  mostra antologica  di Nicola Samorì.



  DOMANI
     Pagina del 11 aprile  2021 
 




Arte contemporanea e simboli religiosi 

 

Oggi, domenica 11 aprile, la pagina dell’arte di Domani  affronta un tema controverso: il rapporto dell’arte contemporanea con le immagini religiose. A distanza di molti anni Piss Christ di Andres Serrano e Zuerst die Füße di Martin Kippenberger, accusate di essere opere blasfeme, meritano ancora oggi una riflessione sul loro significato. Ne ho parlato con Andres Serrano, che su Piss Christ dice la sua a Domani. L'articolo è anche una riflessione sul rapporto tra Chiesa e artisti, argomento complesso perché possa riassumerlo qui in poche parole. Dibattito aperto.


Nella foto in alto: Andres Serrano, Piss Christ, 1987, Cibachrome.

Courtesy Andres Serrano

 
 

 
 
 


Nel 2008 in Italia suscitò polemiche l’esposizione di Zuerst die Füße (Prima i piedi, 1990) del tedesco Martin Kippenberger,  presentata nella mostra  Sguardo periferico e corpo collettivo al MUSEION di Bolzano, curata da  Letizia Ragaglia

Papa Benedetto XVI affermò che la rana crocifissa «ha ferito il sentimento religioso di tante persone che nella croce vedono il simbolo dell’amore di Dio e della nostra salvezza, che merita riconoscimento e devozione religiosa». La rana crocifissa rimase esposta fino alla chiusura della mostra, seppure spostata in una posizione defilata.
 



Lupo Alberto incontra Duchamp e Man Ray

 



In questa tavola del 1996 ideata dal geniale Guido Silvestri,  SilverEnrico la talpa 
dice a Lupo Alberto che di nuovo giunto il momento di distruggere  i canoni del linguaggio. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, come dimostra la conclusone di questo episodio.

 


Nicola Samorì a Bologna 
 
 

 

 
Nicola Samorì, Sfregi, veduta dell'allestimento, Palazzo Fava, Bologna.

Foto Marco Cappelletti. Courtesy dell'artista.


Palazzo Fava, a Bologna, ospita la prima mostra antologica in Italia di Nicola Samorì (Forlì, 1977). Intitolata Sfregi, l'esposizione raccoglie circa 80 lavori ed è curata da Alberto Zanchetta e Chiara Stefani. Si protrarrà fino al 25 luglio. Martedì 13 aprile alle ore 18,30 ci sarà una visita guidata online della mostra con la partecipazione dei curatori. È possibile prenotare le visite qui o qui.



Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 
 
 
Andy Warhol
 
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Arte contro Trump
 
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arte e censura
 
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Segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

domenica 28 febbraio 2021

Timothy Greenfield -Sanders e Nicola Samorì come non l'avete mai immaginato.

 Sulla pagina  dedicata all'arte del quotidiano Domani in edicola Demetrio  Paparoni scrive di  Nicola Samorì.




  Ritratto di Demetrio Paparoni
Courtesy Archivio Tano Corallo




      DOMANI


Giornale  DOMANI del 28 febbbraio 2021  






Attraversare l’arte del Novecento 
usando  il Manierismo

Come ha spiegato nell'articolo, per quanto a prima vista i suoi lavori lascino pensare che l’attenzione sia rivolta a una ridefinizione del Barocco, le finalità che Samorì persegue sono ben altre: attraversare l’arte del Novecento usando il Barocco o il Manierismo come grimaldello per forzare le porte del già detto. Attraverso la spiegazione di alcune opere e le stesse parole dell'artista spero di essere riuscito a chiarire che le interpretazioni critiche che lo vedono come un iconoclasta non hanno riscontro nella realtà del lavoro. 

 



Nella foto in alto: Nicola Samorì, Pietra penitente, 2016, olio su legno,

100 x 100 cm. Courtesy Galerie EIGEN+ART, Berlin, Leipzig



Come in ogni  articolo di Demetrio Paparoni la sfida è sempre la stessa: presentare l'artista a chi non lo conosce e dare nel contempo elementi di riflessione anche a chi lo conosce già. 


Per motivi di spazio nel mio articolo su Domani - scrive Demetrio Paparoni -  non mi è stato possibile soffermarmi su questo piccolo ma intenso lavoro intitolato Testa con lacrima. Si tratta di un complesso esercizio di controllo che consiste nell’aprire con un graffio spiraliforme l’intero volto del soggetto, dalla parte più esterna dell’ovale verso la caruncola lacrimale. Il Il pigmento del volto – inizialmente dipinto in ogni suo dettaglio – resta appeso all’occhio come una lunga lacrima, trattenuto da uno spessore inferiore al millimetro. Un lavoro di precisione che conduce il volto di una Madonna di Memling verso la perdita di riconoscibilità.


Nicola Samorì, Testa con lacrima, 2017, 20 X 15 cm. Collezione Antonio Coppola, Vicenza. Courtesy l'artista e Galleria Monitor, Roma/Lisbona





"Come non l'avete mai immaginato"

Greenfield-Sanders su Domani ricorda l'amico Lou Reed
  



Timothy Greenfield-SandersTai Chi Lou Reed, 1997, stampa in bianco e nero, 40 x 50 cm. Courtesy e © Timothy Greenfield-Sanders

 

Martedì 2 marzo Lou Reed avrebbe compiuto 79 anni. Lo stesso giorno, sulle pagine di Domani scrive di lui il fotografo e filmaker Timothy Greenfield-Sanders, autore tra l'altro del docufilm Lou Reed Rock and Roll Heart 1998), premiato nel 1999 con il Grammy Award assegnato al miglior video musicale di lunga durata. Greenfield-Sanders non è stato solo il videobiografo di Lou Reed, è stato anche uno dei suoi più cari amici. Il suo racconto scritto appositamente per Domani è una bellissima testimonianza ricca di aneddoti.


Chi ne avesse voglia può leggere qui un  articolo dal titolo "Lou Reed come non l'avete mai immaginato", apparso su Xl di Repubblica nel 1994 (direttore Luca Valtorta),a firma di Demetrio Paparoni  nel quale racconta come proprio insieme a Timothy Greenfield-Sanders il 2 marzo del 2001 avevano festeggiato il cinquantanovesimo compleanno di Lou Reed andando, insieme a pochi amici, a mangiare una pizza a Coney Island.


Si segnala inoltre il numero di Linus in edicola interamente dedicato a Lou Reed e l'appuntamento annuale del 2 Marzo, Waiting for the Man, organizzato dalla Fondazione Made in Cloister, una manifestazione di 12 ore no stop, quest'anno in streaming e gratuita, che prevede tra l'altro due reading esclusivi, uno di Willem Dafoe (Street Hassle) e l'altro di Cristina Donadio con Saturnino (A Dream), una inedita intervista su Lou Reed realizzata da Timothy Greenfield-Sanders a David Bowie, un racconto fatto con immagini di Guido Harari sulle note di Perfect Day e una performance registrata al Chiostro di S. Caterina dello street artist Trallallà sulle note di Coney Island Baby.

 


Collezione da Tiffany

Collezione da Tiffany, il blog italiano d’arte contemporanea fondato e diretto 

nel 2012 da Nicola Maggi  dedica un'intervista a Demetrio Paparoni realizzata da Roberto Brunelli. 

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Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 
 
 
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