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mercoledì 7 aprile 2021

I Dormienti di Mimmo Paladino alla Cardi Gallery di Milano


ARTE CONTEMPORANEA
di Sandro Bongiani

Mimmo Paladino - I dormienti

CARDI GALLERY | Milano

22 febbraio - 30 aprile 2021




Presenze assorte nate dalla terra e dalla stessa matrice, combinate in sottili variazioni che divengono apparizioni sfuggenti e viaggio immaginario della pura esistenza.





"Quella di Paladino è certamente una complessa figurazione che si alimenta di precari frammenti di senso, dove il tempo, carico di mistero, sembra scuotere e alterare le immagini, accumulandole in una zona intransitabile fino a convogliarle nella precarietà della visione tra dualità, scissione dell’io e il grande vuoto. Una visione carica di suggestioni, intenta a evidenziare l’oscuro mistero della rappresentazione - come dice Roberto Daolio - “il mistero scavato e portato in superficie”. In fondo, la vita non è altro che un incessante e temporaneo succedersi di presenze e azioni, ricomposti dentro una cupa apparenza di un’urna alla ricerca di un destino e di un sonno comune... Sandro Bongiani








In questa mostra milanese, l’installazione dei Dormienti  è accompagnata al primo piano dello spazio della galleria anche da una grande opera inedita Sunday Mornin' Comin' Down composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020,  una sorta di un grande puzzle nel quale i frammenti  delle immagini convergono a creare  un unicum, tra presenza e memoria. 



Biografia di Mimmo Paladino


MIMMO PALADINO Nato nel 1948 a Paduli (BN), vive e lavora tra Roma e Paduli. La riflessione artistica di Mimmo Paladino si sviluppa a partire dalla fine degli anni ’60. Affascinato dal clima culturale dell’epoca, tra arte concettuale e Pop Art americana, i cui artisti più rappresentativi avevano esposto alla Biennale di Venezia del ‘64, Paladino incentra la sua prima attività sulla fotografia, associata spesso al disegno, tecnica a lui particolarmente congeniale. La sua prima personale viene presentata a Caserta nel 1969. Negli anni ’70 si afferma sempre più incisivamente nel suo percorso l’interesse per la figura: dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Strutture geometriche e oggetti quali rami e maschere campeggiano sulle tele dai colori decisi. Nel 1978 è a New York dove inaugura, l’anno successivo, mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery. Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto '80 di Achille Bonito Oliva ed insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria dà vita alla Transavanguardia. Negli anni ’80 la sua arte diviene sempre più referenziale e sulle superfici dalle ampie dimensioni e di grande impatto visivo, l’artista rappresenta la vita e il mistero della morte. Le tecniche usate sono diverse: dal disegno all’incisione, dalla pittura all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali. Dal 1985 si dedica alle grandi sculture in bronzo e alle installazioni: celebre l’intervento in Piazza del Plebiscito a Napoli dove realizza una enorme montagna di sale su cui pone sculture con forme animali e umane. Negli anni ‘90 intensifica con successo l’attività all’estero e nel 1994, primo tra gli artisti italiani contemporanei, espone alla Galleria Nazionale di Belle Arti di Pechino. Nel 1999, nell’ambito del South London Gallery Project, in una grotta in mattoni sotto la Roundhouse at Chalk Farm di Londra installa l’opera I Dormienti, che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno. Nel 2003 Paladino viene scelto come rappresentante dell'arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles e la scultura equestre Zenith viene installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo. Il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nel 2002-2003, gli dedica una mostra retrospettiva e nel 2004 alla Reggia di Caserta, nell'ambito del progetto Terrae Motus, si tiene una personale con i suoi lavori più recenti. Nel 2005 espone al MAR di Ravenna le scenografie realizzate negli ultimi quindici anni, e al Museo di Capodimonte di Napoli presenta un lavoro dedicato a Don Chisciotte che prelude Quijote, il lungometraggio che l’artista dirigerà l’anno successivo. Nel 2008 gli viene affidata la realizzazione della copertura delle impalcature del cantiere di restauro della Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo di Modena. Nello stesso anno si tiene un'importante mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno. Altra importante installazione è quella presente sull'isola di Lampedusa per commemorare le vittime degli sbarchi clandestini. Nel 2010 è stato installato un cavallo blu di oltre quattro metri all'Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS), la casa-museo di Gabriele d'Annunzio; nello stesso anno ha firmato la scenografia di 'Work in Progress', tour che ha visto riunirsi dopo 30 anni la coppia Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Nel 2011 realizza la nuova sala permanente del Museo Nazionale Archeologico di Villa Frigerj a Chieti dedicata al Guerriero di Capestrano e inaugura la mostra di sculture incentrata sul 'nuovo Guerriero', allestita presso il Centro espositivo della Fondazione Carichieti a Palazzo De Mayo. Sempre nel 2011 la città di Milano dedica al maestro una retrospettiva a Palazzo Reale, davanti al quale, in piazzetta Reale, viene installata la monumentale Montagna di sale, e sempre nella medesima sede espositiva, sue opere sono state oggetto della mostra antologica sulla Transavanguardia curata da Achille Bonito Oliva insieme agli altri 4 grandi protagonisti della corrente artistica. Nel 2012 ha realizzato la mostra Nuovi dipinti alla Galleria Mazzoli dove ha esposto un nucleo di dipinti polimaterici in cui il dialogo tra pittura e scultura si arricchisce di objets trouvès, come rami ed elementi lignei, fino ad uscire dalla bidimensionalità. Nel 2015 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con uno spazio a lui dedicato. Le opere di Mimmo Paladino sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna, Lenbachhaus di Monaco, Los Angeles County Museum of Art, Metropolitan Museum of Art, il MOMA e il Guggenheim Museum di New York, la Nationalgalerie Berlino, lo Stedelijk Musem di Amsterdam e la Tate di Londra, il Museo di Capodimonte e il MADRE di Napoli. Gli sono state dedicate mostre in importanti musei e istituzioni quali il Museo Madre di Napoli, il Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Stedelijk Museum di Amsterdam, il MOMA di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il MACRO e il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, il Kunstmuseum di Basilea, il MOCA di Shanghai, il MUMOK di Vienna. (Courtesy Galleria Mazzoli  - Italia)


visit. Mimmo Paladino

https://www.exibart.com/arte-contemporanea/mimmo-paladino-i-dormienti-cardi-gallery/













Sandro  Bongiani

mostra visitata il 22 febbraio 2021


MIMMO  PALADINO. I DORMIENTI

Dal 22 Febbraio 2021 al 30 Aprile 2021

MILANO

Cardi Gallery
Milano

Corso di Porta Nuova 38 - 20121 Milano

T. (+39) 02 4547 8189

 E. mail@cardigallery.com

www.cardigallery.com

@cardigallery

 

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lunedì 22 marzo 2021

I lunedì di Casa Testori con Mimmo Paladino e Demetrio Paparoni in conversazione

 

I lunedì di Casa Testori: Paladino e Paparoni in conversazione 
 
 

lunedì 22 marzo, alle 21,15 sul canale YouTube di Casa Testori 

 
 
Mimmo Paladino, I Dormienti, veduta parziale della mostra alla Cardi Gallery, Milano 2021. Foto Carlo Vannini
 

lunedì 22 marzo, alle 21,15 sul canale YouTube di Casa Testori  Demetrio Paparoni sarà in diretta  in dialogo con Mimmo Paladino, con la conduzione dello storico dell'arte Giuseppe Frangi. Oggetto dell'incontro è la recente riproposizione alla Cardi Gallery, a distanza di venti anni dalla sua esposizione al Roundhouse di Londra, della grande installazione I Dormienti. Per la mostra al Rundhouse, realizzata in collaborazione con Brian Eno, ha curato il volume omonimo che la documenta. Per questa nuova esposizione milanese è ritornato a scrivere sull'argomento con un testo in catalogo dal titolo I Dormienti 20 anni dopo. Sempre in occasione della mostra  alla  Cardi Gallery, Paladino ha presentato 100 nuovi disegni, accompati da un volume con 25 poesie di Aldo Nove, autore da poco tornato in libreria con Franco Battiato, edito da Sperling & Kupfer e Poemetti di Sera, edito da Einaudi. 


martedì 2 febbraio 2021

I dormienti di Mimmo Paladino

 



Mimmo Paladino - I dormienti


CARDI GALLERY | Milano
MIMMO PALADINO
I DORMIENTI
22 febbraio - 30 aprile 2021

                Mimmo Paladino, I Dormienti (dettaglio) I Ph. Gino Di Paolo

Imperturbabili uomini eterni realizzati in terracotta accostando frammenti provenienti dalla stessa matrice ma combinati diversamente, ognuno con il colore unico dell'argilla utilizzata: I Dormienti di Mimmo Paladino nascono alla fine degli anni Novanta, quando l’artista li espone per la prima volta a Poggibonsi (1998) nell’ambito della mostra Arte all’Arte. Nel 2000 si decide di fonderli in bronzo per l’installazione permanente della Fonte delle Fate sempre a Poggibonsi. Altri Dormienti e Coccodrilli in terracotta sono stati realizzati per la grande mostra negli spazi sotterranei della Roundhouse di Londra (1999), in dialogo con un impianto sonoro appositamente ideato dal musicista, compositore e produttore britannico Brian Eno.

A vent’anni di distanza, l’artista ne cura personalmente un nuovo allestimento inedito, un unicum irripetibile pensato per la prima esposizione a Milano, negli spazi di Cardi Gallery dal 22 febbraio al 30 aprile 2021.

"Desideriamo inaugurare questo nuovo anno con una mostra importante e ambiziosa – spiega Nicolò Cardi – In un momento particolare come quello di oggi continuiamo a produrre concretamente contenuti di altissima qualità, così da stimolare una nuova progettualità per il sistema dell'arte e dare un segno di fiducia al mondo della cultura."

Nella penombra del grande open space della galleria milanese, l’artista dispone 32 sculture secondo una nuova costruzione concettuale, rimodulando il tono dell’installazione con solennità. Le composizioni musicali di Brian Eno anche questa volta liberano I Dormienti dalla pesantezza del sonno o dall’evanescenza del sogno, restituendo loro un soffio vitale e una serena concretezza.

"Ricorre in Paladino l’idea di assemblare delle forme come se fossero moduli – dichiara Demetrio Paparoni, autore del volume che accompagna la mostra. “Non va dimenticato che l'artista ha in più occasioni manifestato l’attitudine a realizzare opere concepite come un insieme di frammenti archiviati nel suo immaginario visivo. È questa attitudine che lo ha portato a realizzare dei lavori insieme a Sol Le Witt, Alighiero Boetti e non ultimo Brian Eno, artisti che hanno sempre lavorato con un concetto di modulo e di ripetizione differente".

I corpi de I Dormienti – in cui molti hanno visto un’ispirazione ai resti degli abitanti di Pompei e Ercolano, ma che in realtà fanno riferimento ai disegni di Henry Moore dei ricoveri di guerra inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale – sono accompagnati al primo piano dello spazio dalla grande opera inedita Sunday Mornin' Comin' Down composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020. Anche quest’opera, così come I Dormienti, è emblematica del modo in cui l'artista concepisce il lavoro, un puzzle nel quale i frammenti convergono in un unicum monumentale, una “finestra panoramica” sulle immagini che popolano il mondo dell'artista alla ricerca di un equilibrio naturale tra intimismo e memoria collettiva.

In occasione della mostra sarà pubblicato un libro con testo introduttivo di Demetrio Paparoni.

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ENG below


CARDI GALLERY| Milan

presents

MIMMO PALADINO
I DORMIENTI
[THE SLEEPERS]

February 22nd – April 30th, 2021
Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milan - Italy

Milan January 21st, 2021 – Unperturbed eternal men, made of terracotta made by juxtaposing fragments coming from the same matrix but combined differently, each with the unique color of the clay used: I Dormienti [The Sleepers] by Mimmo Paladino were born in the late Nineties, when the artist first exhibited them in Poggibonsi (1998) as part of the Arte all'Arte exhibition. In 2000 he decided to cast them in bronze for the permanent installation into the Fonte delle Fate (Poggibonsi). Other terracotta Sleepers and Crocodiles were created for the great exhibition in the underground rooms of the Roundhouse in London (1999), in dialogue with a sound system specifically designed by the British musician, composer, and producer Brian Eno.

Twenty years later, the artist personally curates a new set-up, an unpublished one, an unrepeatable unicum designed for the first exhibition in Milan, in the spaces of Cardi Gallery from 22nd February to 30th April 2021.

"We wish to inaugurate this new year with an important and ambitious exhibition – explains Nicolò Cardi –. In a particular moment like today we continue to concretely produce high quality contents, so as to stimulate a new planning for the art system and give a sign of trust in the world of culture."

In the dim light of the large open space of the Milanese gallery, the artist arranges 32 sculptures according to a new conceptual construction, re-modulating the tone of the installation with solemnity. Once again, Brian Eno's musical compositions free I Dormienti from the heaviness of sleep or from the evanescence of dreams, restoring them a vital breath and a serene concreteness.

“The idea of assembling shapes as if they were modules recurs in Paladino" states Demetrio Paparoni, author of the volume accompanying the exhibition. "It should not be forgotten that the artist has on several occasions manifested an aptitude for creating works conceived as a set of fragments archived in his visual imagination. It is this attitude that led him to create artworks together with Sol Le Witt, Alighiero Boetti, and, last but not least, Brian Eno, artists who have always worked with a different concept of module and repetition”.

The bodies of I Dormienti – in which many have seen a reference to the remains of the inhabitants of Pompeii and Herculaneum, but which actually refer to Henry Moore's drawings representing the British war shelters during World War II – are accompanied to the first floor of the gallery from the great unpublished work Sunday Mornin 'Comin' Down, composed of 100 drawings made during 2020. This work, like I Dormienti as well, is emblematic of the way of working of the artist; as a puzzle where the fragments converge in a monumental unicum, a “picture window” on the images that inhabit the artist's world in search of a natural balance between intimism and collective memory.

On the occasion of the exhibition, a book will be published with an introduction by Demetrio Paparoni.


CARDI GALLERY | Milano
MIMMO PALADINO
I DORMIENTI
22 febbraio - 30 aprile 2021


Cardi Gallery | Milan
corso di Porta Nuova 38 | 20121 Milan IT
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giovedì 7 maggio 2020

Shozo Shimamoto, la performance alla ricerca della verità.







Shozo Shimamoto, la performance con le bombe “bottle crash” alla ricerca della verità.

 Fino al 10. 07. 2020

Shozo  Shimamoto
Cardi Gallery, Milano


Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi  Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008


Alla Cardi Gallery di Milano è stata presentata il  18 febbraio 2020 la personale dell’artista giapponese Shozo Shimamoto, in mostra dal 19.02.2020 fino al 10.07.2020. Una mostra di grande interesse culturale, nata sotto i buoni auspici e ben presto sospesa a causa dell’imprevista pandemia in Italia da coronavirus come tante altre numerose iniziative culturali in calendario messe in quarantena in questo periodo tormentato. In attesa di una auspicabile riapertura, cerchiamo di dare un primo resoconto dell’evento segnalando l’alta qualità dei lavori presentati e la particolare poetica di questo importante autore giapponese.


Attraverso un importante corpus di opere, si mira a valorizzare la più tarda produzione dell’artista, quella dell’ultimo decennio di lavoro che Rosanna Chiessi, dell’Archivio Pari&Dispari e fondatrice dell’Associazione Shozo Shimamoto, creata In Italia e in Giappone nel 2007 assieme al grande gallerista Giuseppe Morra di Napoli dove ora ha sede stabile tale l’associazione, ha saputo per diverso tempo supportare attraverso l’organizzazione di molte delle performance che hanno reso il maestro giapponese conosciuto in tutto il mondo. Shozo Shimamoto è stato co-fondatore con Jiro Yoshihara del movimento Gutai. Il termine “Gutai”,  significa  “concreto”. Per Shimamoto, una decisa volontà di creare forme espressive nuove, diverse, libere da qualsiasi tipo di proposta consueta di tipo tradizionale avvalorando il  consueto concetto di creazione artistica grazie alla ricerca e alla sperimentazione e anticipando esperienze importanti  come l’Action Painting  e  il movimento Fluxus americano sorto  circa dieci anni dopo ad opera di George Maciunas.  Attraverso la dimensione sofferta dei tempi e la forte frattura con la tradizione,  l'arte intesa come mediazione della mente  cerca di mettere in mostra le qualità intime, una spiritualità latente che si incarna nella materia concreta e che si trasmuta in libertà e energia insostanziale. Tutto ciò che era  prima tradizione ora è materia fluida che inizia a  rivivere. Il rapporto fra artista e materia appare completamente invertito: sono gli artisti a porsi al servizio dell’opera, anziché dominarla con la propria  arroganza e prepotente  sensibilità poetica.

La sua ricerca inizia nel 1954 guardando inizialmente a Jackson Pollock,  alla tradizione occidentale e soprattutto alle avanguardie europee cercando subito di superarli sperimentando nuove soluzioni espressive. E’ interessante sottolineare il dibattito e la polemica di chi è stato per primo a fare i tagli tra Fontana e Shimamoto. Una scoperta recente del curatore Alexandra Monroe conferma che Shimamoto aveva iniziato per prima nel 1946  a fare i primi buchi, praticamente tre anni prima di Fontana. (Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate Gallery). Nel 1956 con "Cannon Work" testimonia la origini delle sue azioni di pittura all'interno della poetica Gutai: vengono sparati da un cannone, appositamente costruito dall'artista, i colori  che si depositano  sulla tela in  modo casuale e provvisorio.  Nel 1957 Shimamoto firma ufficialmente il Manifesto “per una messa al bando del pennello”. E’ proprio in quest’anno che si avvia verso un’arte di azione, per divenire con la performance evento collettivo Le azioni di Shimamoto, sono installazioni  performative in cui con la partecipazione attiva del fruitore si supera l’atto contemplativo per concretizzarsi in  esperienza attiva e partecipativa di dialogo. Nell’ultimo periodo di lavoro, infatti,  Shimamoto preferisce utilizzare un elemento estraneo alla pittura come la bottiglia o il bicchiere pieno di colore, (come del resto fa anche il suo amico Yasuo Sumi con  un vibratore e persino ombrellino giapponese  per spandere freneticamente il colore), che lancia sulla tela ricercando il caso per annullare l’espressione artistica personale. Uno strumento – si diceva - come la bottiglia o il bicchiere che distanzi l’artista dalla materia cromatica e contribuisca con la provvisorietà del caso ad annullare la personalizzazione del fare pittura. L’idea di Shimamoto è ricondurre il colore alla dimensione di materia, alla fisicità di elemento cromatico non più percepito come veicolo della rappresentazione.

Questa particolare poetica caratterizza l’ultimo decennio della sua attività fino alla morte con le spettacolari azioni di “bottle crash” lanciate a terra a volte da una posizione soprelevata agganciato a una gru. Le tele  ottenute da questi particolari accadimenti, come  per alcune opere presenti in questa mostra, sono universi di energia cosmica ottenute dalle particolari performance svolte nel 2008 alla Certosa di Capri e a Punta Campanella da questo entusiasta acrobata e samurai dello sguardo. Tra il “mostrare e l’essere” Shimamoto sceglie “l’essere” e l’utilizzo del corpo che mettendosi in relazione crea il messaggio creativo, con un’arte  diretta, corporea e viva, utilizzando  il corpo  come strumento relazionale, comunicativo e poetico in una zona marginale franca  di confine tra linguaggi diversi in cui la pittura, l’evento  e il teatro dell’imprevedibile convivono assieme restituendoci la rappresentazione vera dell’essenza cosmica. Scriveva: sono alla ricerca della verità",  proponendo una rifondazione profonda del vivere. Una verità che nasce istintivamente nel 1945, dopo la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki” alla ricerca della pace. Non è un caso, se proprio nel 1996 è stato nominato tra i possibili premio Nobel per la pace. Una  sorta di liberazione che attraverso le bombe di colore lanciate dall’alto cercano la verità e in qualche modo di rifondare le coscienze sul concetto di  pace e fratellanza del genere umano. 

Sandro  Bongiani
mostra visitata il 18 febbraio 2020

Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi  Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008



Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano




AU

Shozo Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007 
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno

Shozo  Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno

Shozo  Shimamoto, AU 181 del 15.08.2011 
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno









SHOZO SHIMAMOTO
19 febbraio 2020 – 10 luglio 2020
Opening: martedì 18 febbraio 2020 dalle 19 alle 21

Cardi Gallery Milano
Corso di Porta Nuova 38 - 20121 Milano
T. (+39) 02 4547 8189
 E. mail@cardigallery.com
www.cardigallery.com
@cardigallery

Shimamoto,  Chiessi Capri Courtesy foto Andrea Mardegan.



Shozo  SHIMAMOTO / BIOGRAFIA
Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone
Morto  il 25 gennaio  2013 a Osaka, in Giappone 

1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".                       
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.                                                                                                                                                          
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in Hyugo.                                                                              
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai .                       
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.                                         
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.
1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela
1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...                
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun
1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai
1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York)
1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da l'America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)
1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia.
Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone.
Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".
Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.

2013 / Partecipa a Milano  al  progetto internazionale di Mail Art  "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio  2013,  l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Giovanni Bonanno, con  una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi  a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti  a cura di  Vittoria Coen. 

Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto  allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano  con 30 opere presentate  in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.

Professore alla Kyoto Educational University
Professore alla Takarazuka University of Art and Design
Presidente della Able Art Japan


COLLEZIONI:
In Giappone

Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.

All’estero 

Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno.
VISITA:  www.shozo.net



Associazioni e Archivi:
Associazione Shozo Shimamoto   Vico Lungo Pontecorvo, 29/D  80135 Napoli
Tel. 081 5641655   Fax. 081 5641494   info@shozoshimamoto.org

Archivio Pari & Dispari di Rosanna Chiessi   Viale Monte S. Michele, 7  42100 Reggio Emilia        
Tel. 338 7889424  Fax. 0522442262   paridispariagency@libero.it

-Collezione Bongiani Art Museum di Salerno   Via S. Calenda 105    84126  Salerno (Italy).
   tel. 3937380225   bongianimuseum@gmail.com    





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Mostra segnalata da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno