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giovedì 7 maggio 2020

Shozo Shimamoto, la performance alla ricerca della verità.







Shozo Shimamoto, la performance con le bombe “bottle crash” alla ricerca della verità.

 Fino al 10. 07. 2020

Shozo  Shimamoto
Cardi Gallery, Milano


Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi  Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008


Alla Cardi Gallery di Milano è stata presentata il  18 febbraio 2020 la personale dell’artista giapponese Shozo Shimamoto, in mostra dal 19.02.2020 fino al 10.07.2020. Una mostra di grande interesse culturale, nata sotto i buoni auspici e ben presto sospesa a causa dell’imprevista pandemia in Italia da coronavirus come tante altre numerose iniziative culturali in calendario messe in quarantena in questo periodo tormentato. In attesa di una auspicabile riapertura, cerchiamo di dare un primo resoconto dell’evento segnalando l’alta qualità dei lavori presentati e la particolare poetica di questo importante autore giapponese.


Attraverso un importante corpus di opere, si mira a valorizzare la più tarda produzione dell’artista, quella dell’ultimo decennio di lavoro che Rosanna Chiessi, dell’Archivio Pari&Dispari e fondatrice dell’Associazione Shozo Shimamoto, creata In Italia e in Giappone nel 2007 assieme al grande gallerista Giuseppe Morra di Napoli dove ora ha sede stabile tale l’associazione, ha saputo per diverso tempo supportare attraverso l’organizzazione di molte delle performance che hanno reso il maestro giapponese conosciuto in tutto il mondo. Shozo Shimamoto è stato co-fondatore con Jiro Yoshihara del movimento Gutai. Il termine “Gutai”,  significa  “concreto”. Per Shimamoto, una decisa volontà di creare forme espressive nuove, diverse, libere da qualsiasi tipo di proposta consueta di tipo tradizionale avvalorando il  consueto concetto di creazione artistica grazie alla ricerca e alla sperimentazione e anticipando esperienze importanti  come l’Action Painting  e  il movimento Fluxus americano sorto  circa dieci anni dopo ad opera di George Maciunas.  Attraverso la dimensione sofferta dei tempi e la forte frattura con la tradizione,  l'arte intesa come mediazione della mente  cerca di mettere in mostra le qualità intime, una spiritualità latente che si incarna nella materia concreta e che si trasmuta in libertà e energia insostanziale. Tutto ciò che era  prima tradizione ora è materia fluida che inizia a  rivivere. Il rapporto fra artista e materia appare completamente invertito: sono gli artisti a porsi al servizio dell’opera, anziché dominarla con la propria  arroganza e prepotente  sensibilità poetica.

La sua ricerca inizia nel 1954 guardando inizialmente a Jackson Pollock,  alla tradizione occidentale e soprattutto alle avanguardie europee cercando subito di superarli sperimentando nuove soluzioni espressive. E’ interessante sottolineare il dibattito e la polemica di chi è stato per primo a fare i tagli tra Fontana e Shimamoto. Una scoperta recente del curatore Alexandra Monroe conferma che Shimamoto aveva iniziato per prima nel 1946  a fare i primi buchi, praticamente tre anni prima di Fontana. (Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate Gallery). Nel 1956 con "Cannon Work" testimonia la origini delle sue azioni di pittura all'interno della poetica Gutai: vengono sparati da un cannone, appositamente costruito dall'artista, i colori  che si depositano  sulla tela in  modo casuale e provvisorio.  Nel 1957 Shimamoto firma ufficialmente il Manifesto “per una messa al bando del pennello”. E’ proprio in quest’anno che si avvia verso un’arte di azione, per divenire con la performance evento collettivo Le azioni di Shimamoto, sono installazioni  performative in cui con la partecipazione attiva del fruitore si supera l’atto contemplativo per concretizzarsi in  esperienza attiva e partecipativa di dialogo. Nell’ultimo periodo di lavoro, infatti,  Shimamoto preferisce utilizzare un elemento estraneo alla pittura come la bottiglia o il bicchiere pieno di colore, (come del resto fa anche il suo amico Yasuo Sumi con  un vibratore e persino ombrellino giapponese  per spandere freneticamente il colore), che lancia sulla tela ricercando il caso per annullare l’espressione artistica personale. Uno strumento – si diceva - come la bottiglia o il bicchiere che distanzi l’artista dalla materia cromatica e contribuisca con la provvisorietà del caso ad annullare la personalizzazione del fare pittura. L’idea di Shimamoto è ricondurre il colore alla dimensione di materia, alla fisicità di elemento cromatico non più percepito come veicolo della rappresentazione.

Questa particolare poetica caratterizza l’ultimo decennio della sua attività fino alla morte con le spettacolari azioni di “bottle crash” lanciate a terra a volte da una posizione soprelevata agganciato a una gru. Le tele  ottenute da questi particolari accadimenti, come  per alcune opere presenti in questa mostra, sono universi di energia cosmica ottenute dalle particolari performance svolte nel 2008 alla Certosa di Capri e a Punta Campanella da questo entusiasta acrobata e samurai dello sguardo. Tra il “mostrare e l’essere” Shimamoto sceglie “l’essere” e l’utilizzo del corpo che mettendosi in relazione crea il messaggio creativo, con un’arte  diretta, corporea e viva, utilizzando  il corpo  come strumento relazionale, comunicativo e poetico in una zona marginale franca  di confine tra linguaggi diversi in cui la pittura, l’evento  e il teatro dell’imprevedibile convivono assieme restituendoci la rappresentazione vera dell’essenza cosmica. Scriveva: sono alla ricerca della verità",  proponendo una rifondazione profonda del vivere. Una verità che nasce istintivamente nel 1945, dopo la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki” alla ricerca della pace. Non è un caso, se proprio nel 1996 è stato nominato tra i possibili premio Nobel per la pace. Una  sorta di liberazione che attraverso le bombe di colore lanciate dall’alto cercano la verità e in qualche modo di rifondare le coscienze sul concetto di  pace e fratellanza del genere umano. 

Sandro  Bongiani
mostra visitata il 18 febbraio 2020

Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi  Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008



Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Shozo Sshimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano 2020


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano


Opera di Shozo Shimamoto,  Courtesy Galleria Cardi di Milano




AU

Shozo Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007 
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno

Shozo  Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno

Shozo  Shimamoto, AU 181 del 15.08.2011 
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno









SHOZO SHIMAMOTO
19 febbraio 2020 – 10 luglio 2020
Opening: martedì 18 febbraio 2020 dalle 19 alle 21

Cardi Gallery Milano
Corso di Porta Nuova 38 - 20121 Milano
T. (+39) 02 4547 8189
 E. mail@cardigallery.com
www.cardigallery.com
@cardigallery

Shimamoto,  Chiessi Capri Courtesy foto Andrea Mardegan.



Shozo  SHIMAMOTO / BIOGRAFIA
Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone
Morto  il 25 gennaio  2013 a Osaka, in Giappone 

1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".                       
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.                                                                                                                                                          
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in Hyugo.                                                                              
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai .                       
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.                                         
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.
1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela
1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...                
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun
1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai
1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York)
1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da l'America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)
1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia.
Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone.
Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".
Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.

2013 / Partecipa a Milano  al  progetto internazionale di Mail Art  "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio  2013,  l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Giovanni Bonanno, con  una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi  a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti  a cura di  Vittoria Coen. 

Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto  allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano  con 30 opere presentate  in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.

Professore alla Kyoto Educational University
Professore alla Takarazuka University of Art and Design
Presidente della Able Art Japan


COLLEZIONI:
In Giappone

Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.

All’estero 

Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno.
VISITA:  www.shozo.net



Associazioni e Archivi:
Associazione Shozo Shimamoto   Vico Lungo Pontecorvo, 29/D  80135 Napoli
Tel. 081 5641655   Fax. 081 5641494   info@shozoshimamoto.org

Archivio Pari & Dispari di Rosanna Chiessi   Viale Monte S. Michele, 7  42100 Reggio Emilia        
Tel. 338 7889424  Fax. 0522442262   paridispariagency@libero.it

-Collezione Bongiani Art Museum di Salerno   Via S. Calenda 105    84126  Salerno (Italy).
   tel. 3937380225   bongianimuseum@gmail.com    





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Mostra segnalata da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

martedì 11 dicembre 2018

VIDEO SHOZO SHIMAMOTO - SPAZIO NEL TEMPO / Fondazione Shozo Shimamoto, Napoli




Video:


SHOZO SHIMAMOTO - SPAZIO NEL TEMPO

Palazzo Sant’Elia - Palermo
Mostra  del 14 giugno  6 agosto 2018  a cura di Achille Bonito Oliva
© Fondazione Shozo Shimamoto, Napoli






L’artista giapponese, considerato il "kamikaze del colore” intende la pittura come azione forte, sentimento  prepotente capace di travolgere e triturare qualsiasi precaria certezza. Le bottiglie di colore che lancia direttamente sulle tele servono a liberare i suoi tormenti, le sue paure. La sua pittura, se così vogliamo chiamarla, nasce dal gesto dell’artista che agisce a contatto con il pubblico, per definirsi e condensarsi in opera. Nei suoi interventi non è importante l’atto finale che porta alla realizzazione dell'oggetto, ma l’azione diretta, il suo svolgersi nel momento stesso che si fa colore. Ciò che conta è riuscire a materializzare l’energia  e di colpo svelarla come in un precario battito d’ali.  Per questo, Shozo Shimamoto si affida alla performance come pratica necessaria a liberare le energie accumulate dentro di sé nel momento stesso dell’accadimento e dell’azione. A volte,  l’opera viene creata anche all’aperto, a contatto con gli eventi atmosferici; il vento, la pioggia, la neve  fanno parte dell’azione dell’artista con un contributo del tutto casuale nella definizione finale dell’opera. 





Shozo Shimamoto, Hole Showa 21, 1946, acrilico su carta, 32x41 cm


Il dibattito: Shozo Shimamoto o  Lucio Fontana?

Shozo Shimamoto  alcuni anni prima del 1950 aveva già realizzato una serie di opere aprendo uno squarcio  concreto sulla superficie della pittura. Anche queste opere, sono nate come  risultato di un`azione casuale.  In quel periodo, per risparmiare sui materiali, Shimamoto usava come base carta di giornali incollati, tuttavia,  un giorno per sbaglio fini`  per fare un buco su una superficie   di carta fragile. D`istinto Shimamoto  si accorse che si trattava comunque di un`espressione. E` interessante sottolineare come circa nello stesso periodo in Italia, Fontana tentava di aprire dei fori sulla tela e successivamente  i  tagli, tuttavia,  bisogna notare come i primi buchi e tagli di Fontana risalgono al 1949, come sono testimoniate dai cataloghi e  dalle mostre  svolte, mentre Shimamoto di certo ha iniziato a fare i primi buchi nel 1946, praticamente tre anni prima di Fontana. Inoltre,  occorre aggiungere che i Maestri Gutai dal 1949 erano  in Europa già molto conosciuti con le loro opere, invitati dallo scrittore e artista francese  Henri  Michaux.  Solo nel 1994, durante la mostra "l'Arte giapponese dopo il 1945: il Grido Contro il Cielo" tenutasi  al Museo Guggenheim in New York, il curatore Alexandra MONROE scopre che i "Buchi" di Shimamoto sono antecedenti ai buchi di Fontana (sulla polemica Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate Gallery).  Sandro  Bongiani
Palermo è l'inizio di  un progetto sperimentale di distribuzione partecipata e alternativo . Una comunità prima di tutto, un gioco di informazione e formazione utile alla comunità stessa e alla cultura.

Video. Durata: 5:50