Shozo Shimamoto,
la performance con le bombe “bottle crash” alla ricerca della verità.
Shozo Shimamoto
Cardi Gallery, Milano
Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008
Alla Cardi
Gallery di Milano è stata presentata il
18 febbraio 2020 la personale dell’artista giapponese Shozo Shimamoto,
in mostra dal 19.02.2020 fino
al 10.07.2020. Una mostra di grande interesse culturale, nata sotto i buoni auspici e ben
presto sospesa a causa dell’imprevista pandemia in Italia da coronavirus come
tante altre numerose iniziative culturali in calendario messe in quarantena in
questo periodo tormentato. In attesa di una auspicabile riapertura, cerchiamo
di dare un primo resoconto dell’evento segnalando l’alta qualità dei
lavori presentati e la particolare poetica di questo importante autore
giapponese.
Attraverso un importante corpus di opere, si mira a
valorizzare la più tarda produzione dell’artista, quella dell’ultimo decennio
di lavoro che Rosanna Chiessi, dell’Archivio Pari&Dispari e fondatrice dell’Associazione Shozo Shimamoto, creata In Italia e in Giappone nel
2007 assieme al grande gallerista Giuseppe
Morra di Napoli dove ora ha sede stabile tale l’associazione, ha saputo per
diverso tempo supportare attraverso l’organizzazione di molte delle performance
che hanno reso il maestro giapponese conosciuto in tutto il mondo. Shozo
Shimamoto è stato co-fondatore con Jiro
Yoshihara del movimento
Gutai. Il termine “Gutai”, significa
“concreto”. Per Shimamoto, una decisa volontà di creare forme espressive nuove,
diverse, libere da qualsiasi tipo di proposta consueta di tipo tradizionale
avvalorando il consueto concetto di creazione artistica grazie alla
ricerca e alla sperimentazione e anticipando esperienze importanti come l’Action Painting e il movimento Fluxus americano sorto
circa dieci anni dopo ad opera di George Maciunas. Attraverso la
dimensione sofferta dei tempi e la forte frattura con la tradizione, l'arte
intesa come mediazione della mente cerca di mettere in mostra
le qualità intime, una spiritualità latente che si incarna nella materia
concreta e che si trasmuta in libertà e energia
insostanziale. Tutto ciò che
era prima tradizione ora è materia fluida che inizia a rivivere. Il
rapporto fra artista e materia appare completamente invertito: sono gli artisti
a porsi al servizio dell’opera, anziché dominarla con la propria
arroganza e prepotente sensibilità poetica.
La sua ricerca inizia nel 1954 guardando inizialmente a Jackson
Pollock, alla tradizione occidentale e
soprattutto alle avanguardie europee cercando subito di
superarli sperimentando nuove soluzioni espressive. E’
interessante sottolineare il dibattito e la polemica di chi è stato per primo a
fare i tagli tra Fontana e Shimamoto. Una
scoperta recente del curatore Alexandra
Monroe conferma che Shimamoto aveva iniziato per prima nel 1946 a fare i primi buchi, praticamente tre anni
prima di Fontana. (Shimamoto-Fontana cfr. il
sito della Tate Gallery). Nel 1956 con "Cannon Work"
testimonia la origini delle sue azioni di pittura all'interno della poetica
Gutai: vengono sparati da un cannone, appositamente costruito dall'artista, i
colori che si depositano sulla
tela in modo casuale e provvisorio.
Nel 1957 Shimamoto firma ufficialmente il Manifesto “per una messa al bando
del pennello”. E’ proprio in quest’anno che si avvia verso un’arte di azione, per divenire
con la performance evento collettivo. Le azioni di Shimamoto, sono installazioni performative in cui con la partecipazione attiva del fruitore si supera l’atto
contemplativo per concretizzarsi in
esperienza attiva e partecipativa di dialogo. Nell’ultimo periodo di
lavoro, infatti, Shimamoto
preferisce utilizzare un elemento estraneo alla pittura come la bottiglia o il
bicchiere pieno di colore, (come del resto fa anche il suo amico Yasuo Sumi con un vibratore e persino ombrellino
giapponese per spandere freneticamente il colore),
che lancia sulla tela
ricercando il caso per annullare l’espressione artistica personale. Uno strumento – si diceva - come la
bottiglia o il bicchiere che distanzi
l’artista dalla materia cromatica e contribuisca con la provvisorietà del caso
ad annullare la personalizzazione del fare pittura. L’idea di Shimamoto
è ricondurre il colore alla dimensione di materia, alla fisicità di elemento
cromatico non più percepito come veicolo della rappresentazione.
Questa particolare poetica caratterizza l’ultimo
decennio della sua attività fino alla morte con le spettacolari azioni
di “bottle crash” lanciate
a terra a volte da una posizione soprelevata agganciato a una gru. Le tele ottenute da questi particolari accadimenti,
come per alcune opere presenti in questa
mostra, sono universi di energia cosmica ottenute dalle particolari performance
svolte nel 2008 alla Certosa di Capri e a Punta Campanella da questo entusiasta
acrobata e samurai dello sguardo. Tra il “mostrare e
l’essere” Shimamoto sceglie “l’essere” e l’utilizzo del corpo che mettendosi in
relazione crea il messaggio creativo, con un’arte diretta, corporea
e viva, utilizzando il corpo come strumento relazionale,
comunicativo e poetico in una zona marginale franca di confine tra linguaggi diversi in cui la
pittura, l’evento e il teatro dell’imprevedibile convivono assieme restituendoci
la rappresentazione vera dell’essenza cosmica. Scriveva: sono alla
ricerca della verità", proponendo una rifondazione profonda del vivere. Una
verità che nasce istintivamente nel 1945, dopo la bomba atomica di
Hiroshima e Nagasaki” alla ricerca della pace. Non è un caso, se proprio nel 1996 è stato nominato tra i possibili
premio Nobel per la pace. Una sorta di liberazione che
attraverso le bombe di colore lanciate dall’alto cercano la verità e in qualche
modo di rifondare le coscienze sul concetto di
pace e fratellanza del genere umano.
Sandro Bongiani
mostra visitata il 18 febbraio 2020
Certosa Shozo Shimamoto, Chiessi Capri, Courtesy foto Andrea Mardegan, 2008
Shozo Sshimamoto, Courtesy
Galleria Cardi di Milano 2020
Shozo Sshimamoto, Courtesy
Galleria Cardi di Milano 2020
Shozo Sshimamoto, Courtesy
Galleria Cardi di Milano 2020
Opera di Shozo Shimamoto,
Courtesy Galleria Cardi di Milano
Opera di Shozo Shimamoto,
Courtesy Galleria Cardi di Milano
Opera di Shozo Shimamoto,
Courtesy Galleria Cardi di Milano
Opera di Shozo Shimamoto,
Courtesy Galleria Cardi di Milano
AU
Shozo Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno
Shozo Shimamoto, AU 172 del 10.012.2007
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno
Shozo Shimamoto, AU 181 del 15.08.2011
Collezione Bongiani Art Museum di Salerno
SHOZO SHIMAMOTO
19 febbraio 2020 – 10 luglio 2020
Opening: martedì 18 febbraio 2020 dalle 19 alle 21
Cardi Gallery Milano
Corso di Porta Nuova 38 - 20121 Milano
T. (+39) 02 4547 8189
E. mail@cardigallery.com
www.cardigallery.com
@cardigallery
Shimamoto, Chiessi Capri Courtesy foto Andrea Mardegan.
Shozo SHIMAMOTO / BIOGRAFIA
Nato nel 1928 a
Osaka, in Giappone
Morto il
25 gennaio 2013 a Osaka, in Giappone
1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua
prima opera "Høie".
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia"
presso il department store Kintet-su a
Osaka.
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in
Hyugo.
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,.
Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai
.
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa
alle più importanti mostre
Gutai.
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro
rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate
qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993.
1956 / In occasione della mostra a cielo aperto
Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano
che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie
di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente
sulla tela
1957 / Mostra il suo video pionieristico arte
alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che
può essere considerato come musica concreta, è inserito nella
Raccolta Centro Pompidou...
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al
Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che
coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi.
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa
1992 / Mentre continua a produrre nuove opere,
diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora
Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili
in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il
quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun
1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di
Venezia come membro del Gutai
1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim
(New York)
1996 / Shimamoto viene proposto come candidato
per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue
attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha
fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la
Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da
l'America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro
migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage
e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA)
1999 / Invitato ancora una volta a partecipare
alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e
propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco
del Giappone e dalla Felissimo Museo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo.
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno
a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella
collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di
Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a
Venezia.
Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e
mostra al Trevi Flash Art Museum.
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a
Duesseldorf.
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival.
Exhibition e Performance della gru a Napoli.
Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo
Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors
1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni
Valdarno.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone.
Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone.
Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia.
2008 / Il 7 maggio realizza una performance a
Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose
con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".
Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".
Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo.
Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary
Art , sono esposte sue opere in diverse mostre:
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva;
Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti.
Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto.
Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello.
Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle
performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella
basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra
a cura di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta.
Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella.
Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra
personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa
(Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a
Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura
in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il
Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.
2013 / Partecipa a Milano al progetto internazionale di Mail Art "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio 2013, l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Giovanni Bonanno, con una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti a cura di Vittoria Coen.
Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano con 30 opere presentate in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.
Professore
alla Kyoto Educational University
Professore alla Takarazuka University of Art and Design
Presidente della Able Art Japan
Professore alla Takarazuka University of Art and Design
Presidente della Able Art Japan
COLLEZIONI:
In Giappone
Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.
All’estero
Tate Modern
(Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris
Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte
Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno.
Associazioni e
Archivi:
- Associazione Shozo Shimamoto Vico Lungo Pontecorvo, 29/D
80135 Napoli
Tel. 081 5641655 Fax. 081
5641494 info@shozoshimamoto.org
- Archivio Pari & Dispari di Rosanna Chiessi Viale Monte S.
Michele, 7 42100 Reggio
Emilia
Tel. 338 7889424 Fax. 0522442262 paridispariagency@libero.it
-Collezione Bongiani Art Museum di
Salerno Via S. Calenda 105 84126 Salerno (Italy).
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Barbara Garatti
M. +39 348 7097090
E. barbara@larafacco.com
Mostra segnalata da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno
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