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venerdì 20 maggio 2022

Salerno, UN UCCELLINO PER LA RINASCITA A SAN PIETRO A CORTE

 



UN VOLO COME UN BATTITO D’ALI

(Poema visivo di  Sandro Bongiani)



Nel silenzio  cupo della notte

odo  il canto insistente del cuculo che mi fa compagnia

e il suono stridente e affannato della poiana 

che volteggia fiera nell’aria.

 

Di giorno  i gabbiani del golfo si spingono anche in collina 

volano sospesi trasportati dal vento

tra un’attesa  e un battito d’ali

sembra  che vogliano dirci qualcosa

 

Ritornano a valle per via  dei Principati

dove  il mare è sopra i palazzi del corso

a respirare l’odore del sale della nostra  costiera.

 

Canti e voli superbi allietano l’aria

raccolgono frammenti di cielo da consegnare  alla vita

racchiusa dentro una gabbia di stanza

in attesa di un prossimo respiro.     

 

Tra terra e cielo

l’esistenza dell’uomo è solo un volo sospeso

trasformazione e mutamento

destino  fugace  

alla ricerca della leggerezza  e della luce

 per una probabile salvezza.

© Sandro  Bongiani

25 Maggio  2020






SALERNO
UN UCCELLINO PER LA RINASCITA:
SAN PIETRO A CORTE
Sabato 21 Maggio 2022 ore 18:00

A cura di Pietro Lista e Rosa Cuccurullo


Con la collaborazione di:
Rotary Salerno Picentia; Fondazione Pietro Lista;
Cobbler Gallery, spazio per l'arte contemporanea; Laboratorio ceramico di
Giuseppe Cicalese.



Un uccellino per la rinascita è il nome dell’originale progetto nato in questi giorni diconfinamento fra ceramisti, designer e artisti per dare un senso all’attesa in cui noi tutti siamo sospesi. È nata così una rete creativa per far valere una speranza.


La Fondazione Lista nella persona della promotrice Rosa Cuccurullo, ha coinvolto oltre cinquanta artisti in un’opera collettiva composta da tante diverse riggiole  Rosa Cuccurullo. Pietro Lista, ha dato il la con un uccello tricolore

Il cuore è da sempre considerato la sede dei sentimenti, in particolare dell’amore.
Il progetto “A tutto cuore 2” ha lo scopo di compiere un concreto atto d'amore, offrendo un contributo a chi ne ha veramente bisogno.
Per raccogliere la somma necessaria a realizzare un pozzo in un villaggio del Burkina Faso sarà organizzata un’esposizione a cura di Rosa Cuccurullo.
Durante l’incontro parleremo delle
finalità del progetto
presentando gli artisti e ceramisti che avranno realizzato le riggiole esposte.
Con la stessa formula di comunanza e collaborazione abbiamo, in passato, realizzato un’infermeria nel villaggio di Toese in Burkina Faso.
Vi aspettiamo numerosi!



AUTORI:
Michele ATTIANESE Vittorio AVELLA, Mathelda BALATRESI Maria G. BENINCASA Gaetano BRANCA Giovanni BONANNO Lucia CARPENTIERI Enzo CARUSO Angelo CASCIELLO Antonio CERVASIO Giuseppe CICALESE Vincenzo CONSALVO Rosa CUCCURULLO Antonio Nino D’ANGELO Elisa D’ARIENZO Mara D’ARIENZO Rosanna DI MARINO Ferdinando FEDELE Bruno FERMARIELLO Nello FERRIGNO Marco FUSCO Loredana GIGLIOTTI Rosanna IOSSA Pino LATRONICO Livio Marino ATELLANO Mateldha LEPPAKOSKI Domenico LIGUORI Pasquale LIGUORI Pierpaolo LISTA Pietro LISTA Lello LOPEZ Giulia MANNARA Gabriele MANSI Laura MARMAI Danilo MARIANI Alessandro MAUTONE Jacopo NADDEO Deborah Dienne NAPOLITANO Mary PAPPALARDO Antonio PETTI Felix POLICASTRO Matteo SALSANO Stefania SATURNINO Daniela SCALESE Salvatore SCALESE Aldo SERGIO Pierfrancesco SOLIMENE Sasa’ SORRENTINO Ernesto TERLIZZI Giovanni TIMPANI Lello TORCHIA Nando VASSALLO Anna VITALE.






Visit  https://www.facebook.com/unuccellinoperlaceramica/

evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


venerdì 29 aprile 2022

Salerno / Grande mostra personale di Ray Johnson (1927-1995).

 

Grande mostra personale di Ray Johnson (1927-1995).

 SANDRO  BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA

 


Sandro Bongiani Arte Contemporanea è lieta di inaugurare in contemporanea con la 59.  Biennale Internazionale di Venezia 2022 la mostra personale  dal titolo: “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” a cura di Sandro Bongiani con opere originali ancora inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA). Una collaborazione tra Ray Johnson e Coco Gordon durata oltre un ventennio di contatti e assidue frequenze, dagli anni 70 fino al 1995, anno della sua dipartita, collaborando attivamente assieme in interessanti scambi creativi che secondo noi era doveroso far conoscere.  

Sandro Bongiani Arte Contemporanea è lieta di inaugurare in contemporanea con la 59.  Biennale Internazionale di Venezia 2022 la mostra personale  dal titolo: “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” a cura di Sandro Bongiani con opere originali ancora inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA). Una collaborazione tra Ray Johnson e Coco Gordon durata oltre un ventennio di contatti e assidue frequenze, dagli anni 70 fino al 1995, anno della sua dipartita, collaborando attivamente assieme in interessanti scambi creativi che secondo noi era doveroso far conoscere.  

A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e a 50 anni esatti  (1972) dalla prima  e forse unica mostra in Italia e in Europa di Ray Johnson presso la Galleria Schwarz a Milano di Arturo Schwarz, con una presentazione di Henry Martin, ritorna in Italia un importante evento dell’artista americano con 160 opere originali  tra elaborazioni grafiche, progetti, foto dell’artista, performance  e testi ancora inediti raccolti  nel corso di oltre un ventennio di collaborazioni  tra Ray Johnson e Coco Gordon, presenti ora nell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e con 24 opere “add to & return” in appendice  di vari periodi di lavoro creati da artisti che avevano partecipato all’esperienza  innovativa della New York Correspondence Art School.

Una indagine su Ray Johnson  ad ampio raggio, considerato dalla critica negli anni 60’ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York e un pioniere della performance e dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale.  Una pratica basata sulla contaminazione tra collage, fotografia, disegno, performance e testo scritto avvalorato attraverso l’invio postale. Diceva “ho semplicemente dovuto accettare che per una necessità di vita ho scritto molte lettere e dato via molto materiale e informazioni, ed è stata una mia compulsione. E mentre l'ho fatto, è diventato storia. È il mio curriculum, è la mia biografia, è la mia storia, è la mia vita”. I suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini formali. Secondo   Coco Gordon, “i suoi lavori non sono mai singole  operazione assestanti di mail art, ma nascono da piccole storie, da incontri  con le altre persone, da relazioni e  riflessioni  spontanee capaci di innescare  nuovi apporti e nuove azioni al pensero creativo”.

Ray,  non amava tanto essere chiamato un mail artista, ma pensava di poter creare un nuovo gruppo  di lavoro “Pre Pop Shop”  tra Black Mountain e Pop Art. Secondo lui l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 27 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60’ in poi  è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.

Dopo questo importante evento verrà fatta la  catalogazione circa 500 opere presenti nella Collezione Gordon di Colorado (USA) che presto verranno ufficialmente rese visibili anche online, in modo stabile a scopo  divulgativo e di  consultazione presso  la startup web “Sandro Bongiani Arte Contemporanea” di Salerno, https://www.sandrobongianivrspace.it/  per opportuni studi e approfondimenti  sul lavoro innovativo svolto da questo importante artista pre-pop  americano.

 


Biografia di Ray Johnson (1927-1995)


Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.

Si ringrazia l’Archivio Coco Gordon del Colorado (USA),  per aver permesso la realizzazione di questo importante evento europeo su Ray Johnson.

 


SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA

Opening  30 aprile 2022  h. 18:00

Dal 30 aprile 2022 al 30 giugno 2022

SALERNO

TITOLO: “Ray Johnson, relazioni marginali sostenibili One”

LUOGO: Sandro Bongiani Vrspace

INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D

ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

CURATORI:  Coco Gordon e Sandro  Bongiani

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/

 

 


Great solo exhibition of Ray Johnson (1927-1995).

SANDRO BONGIANI CONTEMPORARY ART

Sandro Bongiani Contemporary Art is pleased to inaugurate at the same time as the 59th International Biennale of Venice 2022 the solo exhibition entitled: "Ray Johnson, Sustainable Marginal Relations / One" curated by Sandro Bongiani with original works still unpublished from the collection of 'Coco Gordon Archive of Colorado (USA). A collaboration between Ray Johnson and Coco Gordon lasted over twenty years of contacts and assiduous frequencies, from the 70s to 1995, the year of his death, actively collaborating together in interesting creative exchanges that in our opinion it was necessary to make known.

60 years after the birth of Mail Art (1962) and exactly 50 years (1972) from the first and perhaps only exhibition in Italy and in Europe by Ray Johnson at the Galleria Schwarz in Milan by Arturo Schwarz, with a presentation by Henry Martin , an important event by the American artist returns to Italy with 160 original works including graphic elaborations, projects, photos of the artist, performances and still unpublished texts collected over more than twenty years of collaborations between Ray Johnson and Coco Gordon, now present in the 'Coco Gordon Archive of Colorado (USA) and with 24 “add to & return” works as an appendix of various periods of work created by artists who had participated in the innovative experience of the New York Correspondence Art School.

A wide-ranging investigation of Ray Johnson, considered by critics in the 1960s to be "the most famous unknown artist in New York and a pioneer of performance and the use of written language in visual art. A practice based on the contamination between collage, photography, drawing, performance and written text supported by post. He said “I simply had to accept that for a life necessity I wrote a lot of letters and gave away a lot of material and information, and it was my compulsion. And as I did it, it became history. It's my CV, it's my biography, it's my story, it's my life ". His projects include conceptually elaborate performances that dealt with interpersonal relationships and formal unrest. According to Coco Gordon, “his works are never single settling operations of mail art, but are born from small stories, from encounters with other people, from spontaneous relationships and reflections capable of triggering new contributions and new actions to creative thinking”.

Ray, did not like being called a mail artist so much, but he thought he could create a new "Pre Pop Shop" working group between Black Mountain and Pop Art. According to him, art is life, after all, even the word "Moticos" used very often it derives from the word osmotic, a specific quality characterized by a mutual influence, an exchange between individuals, an interpenetration of ideas, attitudes and cultural realities, in short, a new way of thinking in a decidedly fluid and evolving process that reveals itself in a timely manner by examining the writings and performative actions "Zen Nothings" carried out by the American artist. Today, 27 years after his death, his experimental work from the 1960s onwards is considered by critics to be an integral part of the Fluxus movement and even an original forerunner of American Pop Art.

After this important event, about 500 works in the Gordon Collection in Colorado (USA) will be cataloged and will soon be officially made visible online, in a stable manner for dissemination and consultation purposes at the web startup "Sandro Bongiani Arte Contemporanea" in Salerno. , https://www.sandrobongianivrspace.it/ for appropriate studies and insights into the innovative work done by this important American pre-pop artist.

 

Biography of Ray Johnson (1927-1995)


Born on October 16, 1927 in Detroit, Michigan, his early life included sporadic lectures at the Detroit Art Institute and a summer at Ox-Bow School in Saugatuck, Michigan. In 1945, Johnson left Detroit to attend progressive Black Mountain College in North Carolina. During his three years on the program, he studied with a number of artists, including Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage, and Willem de Kooning. Moving to New York in 1949, Johnson befriends Robert Rauschenberg and Jasper Johns, developing an idiosyncratic form of Pop Art. Over the following decades, Johnson became increasingly engaged in performance and Zen philosophy, merging artistic practice with life. On January 13, 1995, Johnson committed suicide by jumping off a bridge in Sag Harbor, New York, then swimming in the sea and drowning. In 2002, a documentary on the artist's life called How to Draw a Bunny, makes us understand his research work. Today, his works are found in the collections of the National Gallery of Art in Washington, D.C., the Museum of Modern Art in New York, the Walker Art Center in Minneapolis, and the Los Angeles County Museum of Art.

Thanks to the Coco Gordon Archive of Colorado (USA), for allowing the realization of this important European event on Ray Johnson.

 

SANDRO BONGIANI CONTEMPORARY ART

Opening April 30, 2022 h. 18:00

From 30 April 2022 to 30 June 2022

SALERNO

TITLE: "Ray Johnson, Sustainable Marginal Relations One"

PLACE: Sandro Bongiani Vrspace

ADDRESS: Via S. Calenda 105 / D

HOURS: every day from 00.00 to 24.00

CURATORS: Coco Gordon and Sandro Bongiani

TELEPHONE FOR INFORMATION: +39 3937380225

E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com

OFFICIAL WEBSITE: https://www.sandrobongianivrspace.it/

  

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

sabato 16 aprile 2022

Giulia Napoleone per Mantova Poesia 2022 - Casa del Rigoletto

 


L’associazione Corte dei Poeti di Mantova

presenta

 

Giulia Napoleone per Mantova Poesia

 

A cura di Stefano Iori

 

 

 Casa di Rigoletto, Mantova

7 maggio - 5 giugno 2022

Inaugurazione il 7 Maggio alle ore 18

 

Testo in catalogo di Rosa Pierno



 

     Giulia Napoleone per Mantova Poesia

 

Mostra curata dall'associazione La Corte dei Poeti

nell'ambito dell'ottava edizione del Festival Mantova Poesia

 

 

 Casa di Rigoletto, Mantova

7 maggio - 5 giugno 2022

Inaugurazione sabato 7 maggio alle ore 18

 

 


 

Una testimonianza a favore della poesia, oltre che dell’arte, è la mostra che Giulia Napoleone ha voluto realizzare a Mantova. Il progetto diviene realtà nell'ambito dell'ottava edizione del Festival Mantova Poesia organizzato dall’Associazione La Corte dei Poeti. Con la realizzazione di sedici disegni a inchiostro di china su carta a mano (courtesy Galleria Il Ponte di Andrea Alibrandi, Firenze), Giulia Napoleone, da sempre appassionata di poesia, ha inteso rendere omaggio ai versi di alcuni dei suoi poeti preferiti, traendone linfa per l’ideazione delle sue opere. La mostra sarà allestita nelle sale della Casa di Rigoletto nel cuore di Mantova. L'inaugurazione avrà luogo sabato 7 maggio alle ore 18. La mostra è curata dallo scrittore Stefano Iori e gode dei patrocini di Regione Lombardia, Comune e Provincia di Mantova. Possibilità di visita fino al 5 giugno prossimo, tutti i giorni dalle 9 alle 18 (ingresso libero). Testo in catalogo di Rosa Pierno.

 

Le opere di Giulia Napoleone aprono a una considerazione sul rapporto trasversale che l’artista ha inteso instaurare con la parola poetica. Le immagini non sono mai un naturale prolungamento delle parole, né la loro traduzione, e non possono essere sostituite da un testo. È possibile tuttavia mettere a coltura la relazione tra la poesia e l’arte per ottenere campi semantici condivisi. In ogni caso, un loro fondo comune può trovarsi solo a monte, nel desiderio, nell’ideazione e nell’emozione; non a valle, luogo delle realizzate specificità delle forme espressive. Ed è quanto la mostra intende offrire all’attenzione dei visitatori. I poeti, ai quali Giulia ha dedicato i suoi disegni sono: Annelisa Alleva, Maria Clelia Cardona, Milo De Angelis, Roberto Deidier, Biancamaria Frabotta, Gilberto Isella, Maria Gabriela Llansol, Fabio Merlini, Alberto Nessi, Yves Peyré, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Roberto Rossi Precerutti, Leonardo Sinisgalli, Luigia Sorrentino, Marco Vitale.

 

All’interno delle sale espositive della Casa di Rigoletto sarà presente anche il libro, firmato da Elio Pecora e Giulia Napoleone, Nell’aria del mattino (frammenti di un prologo), i cui testi sono stampati sui torchi della Stamperia d’arte il Bulino in Roma (2020). Il libro è tirato in trentacinque esemplari, tutti dotati di pastelli originali di Giulia Napoleone. Sia nelle copertine sia nei disegni, tutti diversi in ciascun libro, i pastelli, di tonalità generalmente blu e viola, si integrano attraverso una sfumatura magistrale. Le poesie di Pecora, giocate su opposizioni lessicali e sulle loro illusive coincidenze, in una trama in cui esse si illuminano o si oscurano ritmicamente, affiancano i disegni interni al volume, registranti il passaggio tra densità e rarefazione. La consistenza serrata del colore trasmette la gradualità dell’intensificazione, mentre i passaggi da una cromìa all’altra procurano la sensazione di tridimensionalità. L’immagine, in questi meravigliosi libri, sembra raggiungere un sidereo silenzio, l’effetto di uno svolgimento eterno.

 






Giulia Napoleone (Pescara 1936) ha compiuto studi artistici, diplomandosi a Roma nel 1957. Ha frequentato nel 1965 la Sala Studio della Calcografia Nazionale di Roma e ha seguito un corso di perfezionamento in tecniche grafiche presso il Rijksmuseum di Amsterdam (1967). Sue prime mostre personali alla Galleria dell’Obelisco a Roma (1973) e alla Galleria Menghelli a Firenze (1974). Ha insegnato al I Liceo Artistico di Roma; all'Accademia di Belle Arti di L'Aquila; alla Calcografia Nazionale di Roma; all’Università de la Laguna, Tenerife (Spagna); alla PUSA University, Aleppo (Siria). Ha tenuto, in Italia e all'estero, mostre personali in vari musei e gallerie private. Ha partecipato a: XI e XII Quadriennale di Roma; Triennale di Milano; Triennale de Il Cairo; Biennale di Cracovia, Lubiana, Seoul, Osaka, Praga. Sue mostre antologiche alla Biblioteca Sormani, Milano, 1983; al Musée des Beaux-Arts de la Ville, Le Locle, Svizzera, 1990; a Palazzo Martinengo, Brescia, 1995. Nel 1997, l’Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, le ha dedicato una mostra personale e ha acquisito un cospicuo nucleo di opere. Nel 2001, viene costituito il Fondo Giulia Napoleone al Museo Villa del Cedri di Bellinzona. Segue nel 2010 una donazione al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze. Nel 2017, si tiene la mostra antologica di soli manoscritti all’Istituto Nazionale per la Grafica, Roma. Sempre nel 2017, viene allestita alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano. Il suo rapporto con la Svizzera si intensifica con esposizioni in galleria private (Mendrisio, Bellinzona, Camorino, Giubiasco). Nel 2018/2019, Giuseppe Appella cura la mostra antologica Realtà in equilibrio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma. Nel 2020 si tengono le mostre: nero di china alla Galleria Il Ponte, Firenze, e Dialoghi del mare presso l’Università degli studi Aldo Moro, Bari. Segue, nel 2021, Il segno e la poesia, 25 libri d’artista di Giulia Napoleone, alla Biblioteca cantonale di Lugano. Larga parte del suo lavoro è ispirata alla poesia antica e moderna. Ha realizzato numerose cartelle ed edizioni d’arte in collaborazione con le Edizioni Scheiwiller, Milano; Edizioni della Cometa, Roma; Edizioni Masoero, Torino; Edizioni Il Bulino, Roma; Edizioni Il Ponte, Firenze; Edizioni Ampersand, Valeggio sul Mincio; Cento Amici del Libro, Milano; Edizioni del Salice, Locarno; Edizioni Josef Weiss, Mendrisio; Edizioni Pagine d'Arte, Lugano; Edizioni Al Manar, Parigi. È Accademico Nazionale di San Luca.


Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

venerdì 8 aprile 2022

Al Politeama Tolentino la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli


 Eventi / Paolo Gubinelli "segni di luce" testo di Paola Ballesi, Politeama Tolentino

Mostra organizzata dal CeSMa in collaborazione con il Politeama di Tolentino per l'artista Paolo Gubinelli. Il CeSMa Centro Studi Marche è una Associazione che opera da anni con la Regione Marche Marchigiani nel Mondo.

 

Paolo Gubinelli, Graffi,colori in polvere e spray, cm77x112, 2020



SEGNI DI LUCE.

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli

Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

Dal 2 al 30 aprile 2022
Massimo Zenobi
Politeama – Direzione

A cura di Paola Ballesi

direzione@politeama.org
Mob.: +39 335 5987168
Tel.: +39 0733 968043
Corso Garibaldi, 80
62029 Tolentino (MC) Italy

 

 Paolo Gubinelli,

“Segni di luce” 




Carta piegata, incisa, tagliata, segnata, disegnata, colorata, graffiata, piagata, illuminata, oscurata, ombrata. La carta per Paolo Gubinelli è la superficie ideale, lo spazio più ricettivo ma anche più reattivo,  il campo di battaglia   e la materia più duttile per un corpo a corpo con il linguaggio espressivo. E con essa l’artista  gioca una partita lunga una vita  perché c’è in palio il trofeo dell’immaginazione creativa che sfonda il muro della consuetudine e dell’acquietamento nell’abitudine per liberare il propellente energetico fatto di segni e significati,  sogni e costrutti, le impalcature culturali che muovono il mondo.

 La carta è infatti nel DNA dell’artista, e non poteva essere altrimenti, nato a Matelica  la città  che, insieme  a Pioraco, fa parte del più importante distretto della carta dell’Italia centrale il cui storico centro nevralgico è la più famosa Fabriano. 

Dunque fin dagli esordi nella seconda metà degli anni ’60, Paolo Gubinelli, marchigiano di nascita ma toscano di adozione, imposta la sua ricerca facendola virare dal più tradizionale supporto della tela al  materiale cartaceo che sente congeniale ed adatto per approfondite indagini sulle incidenze della luce nelle sue infinite varianti e sull’articolazione dello  spazio nelle sue molteplici relazioni strutturali.  L’analisi dello spazio, a partire dalla percezione fino allo sfondamento virtuale, lo fa entrare  in stretta sintonia  col filone astratto-geometrico internazionale, con lo spazialismo e con il rigore delle sperimentazioni optical che facevano capo  ai già affermatissimi Dorazio, Fontana, Manzoni e Castellani.  Gubinelli li considera suoi maestri e naturali punti di riferimento, così come sente il fascino intellettuale della ricerca analitica sugli elementi primari  di un linguaggio visivo elementare promossa dal minimalismo di matrice americana,  da Newman  a Reinhardt.

L’indagine puntuale sui  gradienti percettivi del linguaggio visivo sperimentato sulla materia viva del supporto cartaceo hanno caratterizzato da sempre il suo lavoro che nel tempo ha registrato il passaggio, apparso attorno agli anni ’80, da una impronta inizialmente razionalista, per la presenza di una componente grafico-architettonica costante ed essenziale, a modalità espressive più aperte  caratterizzate da una libertà narrativa fatta di segni muti meno rigorosi, ma tanto più eloquenti quanto più intriganti,  innescata anche da certe seduzioni sulle infinite potenzialità del vuoto dell’arte orientale. Così se nella prima fase era il cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, ad essere  inciso con una lama per creare strutture geometriche tridimensionali sensibilizzate al gioco luministico con piegature manuali lungo le incisioni, successivamente la ricerca spaziale avanzata attraverso linee e giochi cromatici, apre alle più svariate tecniche e a nuove materie come le creazioni in vetro propiziate dall’imprenditore e creativo  mecenate Vittorio Livi. Mentre l’indagine sempre più puntuale sui generi cartacei,  dalla grammatura al formato,  lo porta a selezionare le superfici più svariate, da quadrate a tonde,  da fogli a rotoli che diventano il luogo elettivo per dispensare  tracce di passaggi esistenziali raccolti e disseminati in tessiture poetiche.

Infatti suggerisce Lara Vinca Masini “l’uso del segno colorato libero e gestuale  crea un effetto di profonda suggestione lirica”, un incantamento che Gubinelli insegue da sempre sciogliendo in  sequenze di pura poesia gli effetti luministici del colore, “ trame… di prezioso cromatismo”, come le chiama Enrico Crispolti.

Anche le opere più recenti presentano segni apparentemente indecifrabili ma eloquenti: graffi, tracce, impronte e colori che interrogano la nostra percezione, alcuni  più decisi e forti, altri appena percettibili, ma aperti alla luce come impronte di lievi passi di danza modulati su accordi musicali  che toccano le corde del sentimento.

Parlano dell’artista che si abbandona ad una vena espressiva sempre più libera per  tradurre i suoi moti dell’anima, le eco montanti del suo sentire profondo scaturite in tonalità affettive che registrano i ritmi del cuore e l’ansimare delle sue passioni nella variazione tonale del colore e nelle impronte del segno sciorinate in liriche partiture musicali.  Su questo fertile  terreno della creatività e della poesia è così avvenuto nel tempo anche il naturale incontro con grandi letterati e poeti come Cesare Vivaldi, Luzi, Spaziani, Merini, Zanzotto, Loi, solo per citarne alcuni,  che sono diventati  suoi compagni di strada.  Hanno condiviso con lui l’enigmatico tracciato del percorso esistenziale che Paolo Gubinelli da più di mezzo secolo tenta di rischiarare e rendere più agevole con il calore e il colore dei suoi “Segni di luce.”

    Paola Ballesi, Marzo 2020

    Politeama Tolentino

 


 Paolo Gubinelli

“Segni di luce”

INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE 2022 ALLE ORE 17,30

DAL 2 AL 30 APRILE

Al Politeama la mostra dedicata all’opera di Paolo Gubinelli



Biografia di Paolo Gubinelli



Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.


Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.


Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Marchi, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Davide Rondoni, Elena Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.


Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Guido Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.


Stralci critici:

Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro  Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.


 Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno