martedì 11 dicembre 2018

VIDEO SHOZO SHIMAMOTO - SPAZIO NEL TEMPO / Fondazione Shozo Shimamoto, Napoli




Video:


SHOZO SHIMAMOTO - SPAZIO NEL TEMPO

Palazzo Sant’Elia - Palermo
Mostra  del 14 giugno  6 agosto 2018  a cura di Achille Bonito Oliva
© Fondazione Shozo Shimamoto, Napoli






L’artista giapponese, considerato il "kamikaze del colore” intende la pittura come azione forte, sentimento  prepotente capace di travolgere e triturare qualsiasi precaria certezza. Le bottiglie di colore che lancia direttamente sulle tele servono a liberare i suoi tormenti, le sue paure. La sua pittura, se così vogliamo chiamarla, nasce dal gesto dell’artista che agisce a contatto con il pubblico, per definirsi e condensarsi in opera. Nei suoi interventi non è importante l’atto finale che porta alla realizzazione dell'oggetto, ma l’azione diretta, il suo svolgersi nel momento stesso che si fa colore. Ciò che conta è riuscire a materializzare l’energia  e di colpo svelarla come in un precario battito d’ali.  Per questo, Shozo Shimamoto si affida alla performance come pratica necessaria a liberare le energie accumulate dentro di sé nel momento stesso dell’accadimento e dell’azione. A volte,  l’opera viene creata anche all’aperto, a contatto con gli eventi atmosferici; il vento, la pioggia, la neve  fanno parte dell’azione dell’artista con un contributo del tutto casuale nella definizione finale dell’opera. 





Shozo Shimamoto, Hole Showa 21, 1946, acrilico su carta, 32x41 cm


Il dibattito: Shozo Shimamoto o  Lucio Fontana?

Shozo Shimamoto  alcuni anni prima del 1950 aveva già realizzato una serie di opere aprendo uno squarcio  concreto sulla superficie della pittura. Anche queste opere, sono nate come  risultato di un`azione casuale.  In quel periodo, per risparmiare sui materiali, Shimamoto usava come base carta di giornali incollati, tuttavia,  un giorno per sbaglio fini`  per fare un buco su una superficie   di carta fragile. D`istinto Shimamoto  si accorse che si trattava comunque di un`espressione. E` interessante sottolineare come circa nello stesso periodo in Italia, Fontana tentava di aprire dei fori sulla tela e successivamente  i  tagli, tuttavia,  bisogna notare come i primi buchi e tagli di Fontana risalgono al 1949, come sono testimoniate dai cataloghi e  dalle mostre  svolte, mentre Shimamoto di certo ha iniziato a fare i primi buchi nel 1946, praticamente tre anni prima di Fontana. Inoltre,  occorre aggiungere che i Maestri Gutai dal 1949 erano  in Europa già molto conosciuti con le loro opere, invitati dallo scrittore e artista francese  Henri  Michaux.  Solo nel 1994, durante la mostra "l'Arte giapponese dopo il 1945: il Grido Contro il Cielo" tenutasi  al Museo Guggenheim in New York, il curatore Alexandra MONROE scopre che i "Buchi" di Shimamoto sono antecedenti ai buchi di Fontana (sulla polemica Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate Gallery).  Sandro  Bongiani
Palermo è l'inizio di  un progetto sperimentale di distribuzione partecipata e alternativo . Una comunità prima di tutto, un gioco di informazione e formazione utile alla comunità stessa e alla cultura.

Video. Durata: 5:50


domenica 9 dicembre 2018

CERRETO SANNITA / Presepiarte 2018



Sabato 8 dicembre, ore 18.00 
Sala polifunzionale Museo della Ceramica di Cerreto Sannita (BENEVENTO),  
dal 8 novembre al 6 gennaio 2019 



PRESEPIARTE  2018

A Cerreto Sannita città d'arte, grande appuntamento nazionale con la ceramica d'autore  con tanti lavori di grande qualità arrivati da ogni parte d'Italia.  
(Sandro  Bongiani)







Dott. Ferdinando Creta,  Direttore del Museo Archeologico del Sannio Caudino di Montesarchio, 
direttore Area Archeologica del Teatro Romano e del Museo Arcos.





Opera di Laura Marmai, Salerno


Ferdinando Creta


Opera di Pasquale Liguori, Vietri

















giovedì 6 dicembre 2018

PAM – Parete Art Museum | Parete (Caserta)




PAM – Parete Art Museum. 
Museo PAM - Palazzo Ducale | Via Umberto I n° 40 cap 81030 | Parete (Caserta)
Sabato 8 dicembre 2018
ore 17:30 Presentazione del progetto museale
ore 18:00 Saluti istituzionali
ore 19:00 Taglio del nastro e apertura degli spazi espositivi
ore 19:30 Aperitivo
ore 20:00 Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band 

Domenica 9 dicembre 2018
ore 17:30 Presentazione della sezione Territorio e Paesaggio
ore 18:00 Storie di Parete
ore 18:30 Saluti istituzionali
ore 20:00 Apertura degli spazi espositivi
ore 20:30 Aperitivo

Alessandra Angelini

Titolo: SCOMPONIBILI ARMONIE
Tempere e tecniche miste su tela
2014



Parete, 8 Dicembre 2018 – Lo storico Palazzo Ducale di Parete riapre le nobili stanze per l’inaugurazione del PAM – Parete Art Museum.  Si inizia con la presentazione del progetto PAM: la collezione, le mostre temporanee presentate anche da curatori italiani e di altri Paesi, i laboratori e gli eventi in programma.
Il progetto museale, fortemente voluto dall'amministrazione comunale ospita tre sezioni d’arte: oltre al già riconosciuto Museo della Fragola, primo in Italia nel suo genere, la sezione d’arte contemporanea e design denominata PAM, e la sezione Territorio e Paesaggio. Al piano nobile del Palazzo, alle incartate del 1600 dipinte sul soffitto in legno, si alterneranno i capolavori di artisti nazionali e internazionali presenti nella collezione permanente del PAM e delle “nuove proposte internazionali”.

«L’obiettivo è quello di meravigliare il fruitore del PAM - afferma Paolo Feroce (direttore artistico e responsabile delle collezioni) - cercando di rispettare la commistione epocale tra i dettagli del Palazzo Ducale e l’arte contemporanea.
Si tratta di un percorso ricostruito seguendo un ordine cronologico e tematico, che si aprirà anche al design già da febbraio 2019. Inoltre, a dimostrazione che il PAM è interessato a sondare altri percorsi artistici, senza limitazioni e chiusure, abbiamo creato la sezione "Trend Line", pensata per ospitare le proposte espositive di altri artisti, collettivi ed operatori, che, già in questa mostra inaugurale, vedrà una mostra curata dallo storico e critico d’arte Barbara Vincenzi di Ferrara».
«Il Parete Art Museum - dichiara il Direttore del polo museale Palazzo Ducale, Assia Iorio -  nasce per porsi come punto di riferimento nel panorama culturale regionale e nazionale, per artisti affermati ma anche emergenti. Sarà luogo di incontro per diverse discipline artistiche, luogo in cui vivere e sperimentare l’arte in tutte le sue forme».
Per la stagione artistica 2018-2021, una fitta programmazione aspetta i fruitori del PAM: «Oltre alla collezione permanente e alle mostre temporanee di grandi nomi del mondo dell’arte che si alterneranno nelle sale del sottotetto del Palazzo Ducale - continua il Direttore Assia Iorio - eventi musicali, laboratori artistici e approfondimenti tematici saranno il punto focale su cui concentrarsi per fare del PAM un museo aperto soprattutto alle nuove generazioni».

All'inaugurazione saranno presenti il sindaco di Parete, Gino Pellegrino, autorità politiche e religiose, molti degli artisti esposti (provenienti anche da altri Paesi) e personalità del mondo dell’arte.
IN ESPOSIZIONE AL MUSEO PAM
Collezione permanente “eXclusive_contemporary art”
Giampaolo Talani, Simon Benetton, Tommaso Cascella, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist, Carlo Cane, Saturno Butto’, Enrico Manera, Claudio Magrassi, Mario Paschetta, Stefano Lenner, Diego Palasgo, Aniello Scotto, Michela Ezekiela Riba, Matteo Arfanotti, Francesco D’Isa, Maurizio Biondi, Laura Venturi, Fabio Mingarelli, Lidia Bachis, Salvatore Alessi, Stefania Catastini, Biagio Castilletti, Matteo Bosi, Ennio Montariello, Alfonso Coppola, Antonio D'Amore, Andrea Ciresola e Vincenzo Mascia.

Proposte per una collezione
Roberta Serenari, Yumiko Kimura, Severino Del Bono, Jun Sato, Alexander Daniloff, Emiliano Terenzi, Alessandra Angelini, Maddalena Barletta, Carlo D'orta, Ferruccio Maierna, Cristina Iotti, Franco Cortese, Marcello Di Pierro, Giuseppe Persia, Biagio Cerbone, Enrico Milesi, Myriam Risola, Carmine Di Cicco e Gennaro Santaniello.

Per la sezione TRENDI LINE: Philosophical Thoughts - di Barbara Vincenzi (critico e storico d'arte | Ferrara)
Michelle Hold, Marco Pili, Emanuela Battisti, Piero Lerda e Tiziana Castelluccio.

La collezione “eXclusive_Design” sarà esposta al prossimo appuntamento PAM
Bruno Munari ( Danese), Tomoko Mizu (Bonacina, Cappellini), Gumdesign (De Vecchi), Gumdesign (Serafino Zani), Gumdesig (M.S.P.), Michele De Lucchi (Industreal), Guillaume Delvigne & Ionna Vautrin (Industreal), Frida Andersson & James Steiner (Industreal), Giulio Iacchetti e Matteo Ragni (Pandora Design), Kazuyo Komoda (Pandora Design), Giulio Iacchetti (Pandora Design), Donata Paruccini e Fabio Bortolani (Pandora Design), Alessandro Lenarda (Cenedese & Albarelli), Cristalleria Livellara, (Voltolina), Mikko Laakkonen, Massimo Gardone e Luca Nichetto, Matali Crasset (Pallucco), Gabriele Pezzini (Max design), Massimiliano Adami, Ely Rozenberg (Targetti), Vered Zaykovsky, Marc Sadler (Foscarini), Ines Paolucci (Slamp), Franco Poli (Matteo Grassi), Ishraq Zraikat, Marcel Wanders (Magis), MAd.Design_Elia e Oliviero (Bsolid, Vetav e autoprodotti), Roberto e Stefano Truzzolillo (Amitrani), C12_Francesca Casati, Anita Donna Bianco, Mary Strachini, Ely Rozenberg (Elshine), Diego Granese (FRAJUMAR - BELTA' e Granese Design).

giovedì 22 novembre 2018

Giulia Napoleone e la poesia - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma



Giulia Napoleone e la poesia
Letture dai libri d’artista


Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma


Interventi
Giuseppe Appella, Curatore della mostra
Paolo Mauri, Critico letterario
Franco Vitelli, Ordinario di letteratura italiana, Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Sarà presente l’artista

Venerdì 23 novembre 2018, ore 18.00

Sala delle Colonne
Ingresso libero






Venerdì 23 novembre 2018, alle ore 18.00, nella Sala delle Colonne, in occasione dell’antologica che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dedica a Giulia Napoleone, i poeti che l’hanno accompagnata nel corso degli anni e, tra il 1974 e il 2017, hanno firmato con lei i libri d’artista prodotti da noti editori italiani e stranieri, si alterneranno nella lettura delle loro poesie, completando, in questo modo, quanto la mostra accoglie e rende visibile.

Annelisa Alleva, Antonella Anedda, Primerio Bellomo, Marco Caporali, Maria Clelia Cardona, Francesco Dalessandro, Roberto Deidier, Paolo Febbraro, Biancamaria Frabotta, Rita Iacomino, Valerio Magrelli, Gabriella Pace, Elio Pecora, Rosa Pierno, Fabio Pusterla, Silvana Sinisi, Luigia Sorrentino, Brunello Tirozzi, Alberto Toni, Marco Vitale, Domenico Vuoto, Simone Zafferani hanno scelto “i versi che più mettono in evidenza la capacità di Giulia a raggiungere, senza mai farsi illustrazione, una nuova visione proprio attraverso la poesia che, a sua volta, non accompagna solo l’opera grafica ma ne potenzia le possibilità espressive e di comprensione, quindi il dialogo. L’una e l’altra sottolineano sempre l’importanza dell’immaginazione che, attraverso le forme, la luce, i colori fatti parola e viceversa, ferma l’incanto del silenzio, gli spazi nascosti tra un verso e un segno, un campo bianco e un brulichio di punti neri” (Giuseppe Appella). 
Giulia Napoleone, in quasi mezzo secolo dedicato al libro d’artista, ha avuto modo di confrontarsi con Lucrezio, Hugo von Hofmansthal, Stéphane Mallarmé, Gottfried Benn, André Du Bouchet, Ennio Flaiano, Matthieu Messagier, Camillo Sbarbaro, Yves Peiré, trovando un porto sicuro in Charles Baudelaire (1996), Adonis (2008) e Leonardo Sinisgalli (2018) letti, per l’occasione, dall’attore Blas Roca Rey
    





























Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea















Biografia: Giulia Napoleone nasce nel 1936 a Pescara in Abruzzo e oggi vive nella Tuscia, in provincia di Viterbo,  con frequenti soggiorni in Ticino (Svizzera). Dopo il diploma magistrale nel 1954 si avvicina alla pratica 
del disegno con lo scultore Ferdinando Gammelli (1913-1983), studia musica e si appassiona alla fotografia. Nel 1957 completa gli studi superiori nel I Liceo Artistico di Roma e si iscrive alla Scuola libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti dove apprende i principi dell’incisione dai maestri Mino Maccari e Lino Bianchi Barriviera. Nel 1958 conosce Giorgio Morandi che le consiglia di dedicarsi all’incisione, al disegno e all’insegnamento. Le prime opere che espone sono dipinti a olio e nel 1963 inaugura la prima mostra personale, Giulia Napoleone, alla Galleria Numero di Firenze. La carta è il suo supporto preferito, realizza le prime incisioni e, dal 1965, frequenta la Sala Studio della Calcografia
Nazionale a Roma per approfondirne lo studio. Compie numerosi viaggi all’estero in Francia, Nord Europa, Australia e per lavoro in Tunisia, dove partecipa al restauro pittorico di alcuni dipinti del Museo del Bardo di Tunisi. Allo stesso tempo intraprende la lunga attività d’insegnamento che la vedrà impegnata fino al 2010: all’Istituto d’Arte di Anagni, al I Liceo Artistico di Roma, alla Calcografia Nazionale, all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, all’Università di Tenerife e di Aleppo, in Siria. Perfeziona la tecnica calcografica con una borsa di studio concessa dal Governo olandese al Rijkmuseum di Amsterdam dove rimane affascinata dai pittori Rembrandt, Hercules Seghers e Franz Hals. Nei primi anni Settanta torna in Olanda, viaggia in Inghilterra e sperimenta l’utilizzo del sicoglass, una plastica durevole e trasparente. Dopo le mostre personali alla Galleria dell’Obelisco a Roma (1973) e alla Galleria Menghelli a Firenze (1974) in cui espone lavori in sicoglass, disegni e incisioni, ritorna a studiare alla Calcografia: l’artista, che originariamente aveva inciso all’acquaforte e all’acquatinta, inizia a lavorare con il bulino e il punzone. Nel 1976 compie un viaggio negli Stati Uniti e in Canada per l’inaugurazione di una mostra personale a Toronto; mentre a Urbino, frequenta prima un corso di
xilografia e in seguito dei corsi di incisione con Renato Bruscaglia, che la introducono all’utilizzo della maniera nera. In questi anni Giulia Napoleone entra in contatto con numerosi artisti, intellettuali e poeti anche attraverso la collaborazione con Giuseppe Appella, direttore dello Studio Internazionale d’Arte Grafica L’Arco ed inizia a creare preziose edizioni d’arte. In particolare con Vanni Scheiwiller realizza insieme ad Appella un’edizione con quattro incisioni a punzone dal titolo Non vedo quasi nulla (1978) con due poesie di André du Bouchet. Il libro, esposto al Centre Georges Pompidou di Parigi in occasione di una mostra sulla poesia italiana nelle edizioni Scheiwiller, sarà il primo di un’intensa collaborazione con l’editore milanese. L’artista dipinge acquarelli su carta che espone regolarmente in mostre collettive e personali, tra cui a Milano alla Galleria Bon à tirer (1977), a Roma alla Galleria Il Segno (1980) e alla Galleria Il Millennio (1983), dove presenta un nucleo di opere il cui filo conduttore è il colore azzurro. Nel 1983, inoltre, presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani a Milano si svolge un’importante rassegna antologica dell’opera grafica dell’artista, accompagnata da un volume pubblicato da Vanni Scheiwiller. Nel 1986 partecipa con tre grandi acquerelli all’XI Quadriennale  Nazionale d’Arte di Roma (sarà invitata anche nel 1999). Negli anni Novanta continua a realizzare ed
esporre incisioni, disegni a pastello, a china, a matite colorate; in particolare per le retrospettive a Le Locle in Svizzera (1990), a Roma (1992), a Bologna (1995) e a Firenze (1996). L’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma nel 1997 le dedica una mostra personale che raccoglie gran parte della sua produzione grafica di cui acquisisce un cospicuo nucleo di opere. Successivamente si costituiscono dei fondi al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona in Svizzera (2001), al Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze (2009, 2011) e in numerosi altri musei e collezioni pubbliche. Durante la sua carriera riceve numerosi riconoscimenti e dal 2007 è Accademico Nazionale di San Luca. Nel 2002 espone una serie di dipinti a olio su tela, Mutano i cieli, presso la galleria fiorentina Il Ponte e l’anno successivo è in Siria ad insegnare alla Private University of Science and Arts di Aleppo. Nonostante l’attività didattica all’estero partecipa a numerose mostre in Italia e in Europa: a Roma all’Istituto Nazionale per la Grafica (2007), all’Associazione Mara Coccia (2007),  ll’Accademia di San Luca (2008); a Reggio Emilia a Palazzo Magnani (2014) e in Svizzera a Bellinzona al Museo Villa dei Cedri  (2007, 2009, 2015). Sempre in Svizzera, la Galleria Stellanove di Mendrisio ospita nel 2011 una mostra
di disegni a inchiostro di china e un libro d’artista a cura di Josef Weiss che dà inizio ad un’importante collaborazione editoriale con Giulia Napoleone. Nel 2014 la stessa galleria espone alcuni pastelli dell’artista insieme ad un libro di poesie di Alberto Nessi con sue incisioni (edizioni Il Bulino) e la riproduzione del manoscritto Tempi innocenti del 1980 con l’aggiunta di componimenti poetici di diversi autori (edizioni Pagine d’Arte), mentre l’Atelier di Josef Weiss presenta una scelta di libri d’artista e il volume Nero con disegni originali a inchiostro di china. Nel 2016 il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara le dedica una sala espositiva in occasione della mostra collettiva Percorsi d’Arte Contemporanea. 15 Sale per 15 Artisti.  Nel 2017, propone una serie di dipinti a olio alla Galleria Contact di Roma (edizioni
Kappabit) e l’inaugurazione presentata da Rosa Pierno, è accompagnata da una performance d’improvvisazione
per voce sola di Ludovica Manzo. Lo Spazio polivalente Arte e Valori di Giubiasco in Svizzera ospita una sua personale di pastelli su carta, seguita da una mostra di pitture a olio a cura di Loredana Müller presso l’Areapangeart di Camorino, presentata da Maria Will, con l’intervento musicale di Walter Fähndrich per tutta la durata dell’esposizione. Alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano un’antologica di libri d’artista e incisioni a cura di Alessandro Soldini. Alla Calcografia Nazionale di Roma un’antologica di libri manoscritti a cura di Antonella Renzitti.



Info pubblico
 Giulia Napoleone.
Realtà in equilibrio
Sala Aldrovandi
a cura di Giuseppe Appella
Apertura al pubblico
16 ottobre  2018 – 6 gennaio 2019

Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti 131, Roma
Ingresso disabili Via Gramsci 71
 orari di apertura
dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30
ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura
 biglietti
intero: € 10,00
ridotto: € 5,00
 T + 39 06 32298221
#LaGalleriaNazionale

Info stampa
Ufficio Stampa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
gan-amc.uffstampa@beniculturali.it  |+39 06 322 98 328/ 308/ 307
lagallerianazionale.com

sabato 17 novembre 2018

A Brescia Mostra di Ken Damy "ANNI SETTANTA" a cura di Piero Cavellini



In occasione dell’inaugurazione della mostra di Ken Damy “Anni Settanta” con una selezione di sue fotografie legate al mondo dell’Arte nella Galleria “Visual Art” in Corsetto Sant’Agata 22 (piano terra, cortile interno) a Brescia,

Sabato 17 Novembre 2018 alle ore 18 verrà presentato l’ultimo libro  di Piero Cavellini "Cronache di un osservatore dell’arte” (Spazio Contemporanea, Magalini Editrice2), che in appendice contiene numerose immagini scattate da Ken Damy relative alle mostre succedutesi nella sua galleria,  con gli interventi di Fausto Lorenzi (Critico d’arte, Giornalista), Carlo Clerici (Collezionista, Presidente di Spazio Contemporanea), Ken Damy (Fotografo e autore).



Cronache copertina, l’ultimo libro di Piero Cavellini "Cronache di un osservatore dell’arte”



I meravigliosi anni settanta  presentati da Piero Cavellini a Brescia in quegli anni, con importanti artisti dell'Arte Povera come Parmiggiani, Anselmo, Zorio, Penone e Calzolari accomunati da un intendere comune che di fatto   ha segnato in positivo  e straordinariamente questo periodo.  Brescia con alcune importanti gallerie di arte contemporanea è stata, di fatto, un'importante polo  culturale di questo cambiamento . Sandro  Bongiani



Parmiggiani, "Daphnephoria", 1974


Anselmo, "Direzione", 1976


Zorio, "Le opere saranno poi sibilanti", 1989


Penone, "Sette calchi di occhi" 1976


Calzolari, "Tre spazi bianchi a Delma di Saiano" 1976 



Mostra segnalata da Sandro Bongiani, Archivio Ophen Virtual Art di Salerno