lunedì 25 gennaio 2016

Vi racconto Les demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso




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Visite Virtuali:

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Segnalato da Sandro Bongiani Arte Contemporanea




mercoledì 20 gennaio 2016

M.Y.A. 2016 - Move Your Archive

M.Y.A. 2016 - Move Your Archive / Muovi il Tuo Archivio

Nel trentennale dei Congressi Decentralizzati (1986-2016), per rimettere in circolo un patrimonio occultato di materiali ed esperienze “concrete” senza accontentarsi del grande emporio virtuale della cultura reso accessibile da Internet, ti invitiamo a rivisitare e animare il tuo archivio, mettendolo a disposizione di altri e ricercando inedite forme di incontro e sinergia con le più diverse raccolte e collezioni, al fine di promuovere un anno di archivi in movimento.

In the thirtieth anniversary of the Decentralized Congress (1986-2016), to put back in circle a hidden wealth of "concrete" materials and experiences and to not content ourselves with the great virtual emporium of culture made accessible by the Internet, you are invited to revisit and animate your own archive, making it available to others and seeking new forms of meeting andcollaboration with the most diverse collections, in order to promote a year of archives in motion.



-       VIAGGIO  D I UN  ARCHIVIO  

(ARCHIVIO  DI  WALTER  PENNACCHI)
Spedizione: 04 /100
























lunedì 11 gennaio 2016

Pompei: L'Archeologia e il Vesuvio"

Mostra Internazionale di Mail Art "

Real Polverificio Borbonico.  Centro per la Cultura e le Arti - Scafati (Campania).





Dopo la mostra d'arte contemporanea “13 Artisti Svizzeri a Scafati”, che ha affascinato i visitatori del Real Polverificio da maggio ad ottobre, stavolta la struttura si apre a tantissime ed eterogenee opere di arte postale; è arrivata al Real Polverificio Borbonico di Scafati l'esposizione “Pompei: L'Archeologia e il Vesuvio”, progetto internazionale di Mail Art curato dall'artista pompeiano Domenico Severino, inaugurata sabato 19 dicembre e visitabile gratuitamente fino al 19 marzo 2016.



Pompei Boom 4, di  Giovanni Bonanno, 2015


Oltre 300 opere d'arte contemporanea da vari paesi del mondo (Argentina, Spagna, Cile, Corea, Giappone, Germania, U.S.A., India, Portogallo, Russia, Inghilterra, Francia, Svizzera, Turchia, Serbia, Romania, Canada, Grecia, solo per citarne alcuni, nonché una numerosissima rappresentanza di artisti italiani) arricchiranno le maestose sale del complesso monumentale ottocentesco, Centro per la Cultura e le Arti del Comune di Scafati.




Alcune opere di Giovanni Bonanno presenti in questa Mostra 
Internazionale a Scafati.

Pompei Boom 1, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 4, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 2, di  Giovanni Bonanno, 2015


Pompei Boom 3, di  Giovanni Bonanno, 2015



La mail art (o arte postale) è una forma artistica che usa il servizio postale come mezzo, e crea un feed-back tra mittente e destinatario: si risponde in maniera artistica ad un inoltro artistico – senza questo feed-back non esiste l’arte postale. Il tema "L'Archeologia e il Vesuvio" si ispira all’ antica Pompei e all’ eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. La prima edizione del progetto di Arte Postale organizzata dalla Città di Pompei, si svolgerà in occasione del primo premio Internazionale di Archeologia intitolato ad Amedeo Maiuri, l’illustre archeologo italiano e Soprintendente per moltissimi anni degli Scavi archeologici.



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Real Polverificio Borbonico di Scafati tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. L'ingresso e le visite guidate sono sempre gratuite (le guide sono presenti tutte le mattine dal martedì al venerdì; per prenotare gratuitamente una visita guidata in altri giorni ed orari chiamare allo 081 863 1831)



Visit. 

giovedì 17 dicembre 2015

COLLETTIVA INTERNAZIONALE / OTTANTA BEN VAUTIER



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno


OTTANTA BEN VAUTIER
Collettiva Internazionale con la partecipazione
di 102 artisti contemporanei

a cura di Giovanni  Bonanno


Dal 21 dicembre 2015  al  27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21  dicembre 2015, ore 18.00
Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it      

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

                              



S’inaugura  lunedì 21  dicembre 2015, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale “Add &  Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:OTTANTA  BEN  VAUTIER  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista francese, in concomitanza con la ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, proponendo una importante mostra collettiva  con  102 artisti di diversa nazionalità in contemporanea alla retrospettiva del Museum Tinguely  di Basilea in Svizzera.  


Ben Vautier è nato a Napoli nel 1935, ha trascorso la giovinezza tra Napoli, Francia, Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, per poi approdare definitivamente a Nizza nel 1949.  Inizia il suo percorso artistico all'inizio degli anni cinquanta con  una serie di lavori  astratti, per poi, nei primi anni Sessanta  condividere la poetica dadaista di  Marcel Duchamp. Alla fine degli anni Cinquanta è in contatto con il gruppo dei Nouveaux Réalistes e con gli artisti dell’École de Nice - César, Arman, Yves Klein.  Verso il 62’  conosce Gorge Maciunas e si avvicina al movimento neodadaista Fluxus condividendo la poetica e diventando ben presto  un  esponente di primo piano di questo  interessante movimento artistico.  Proprio negli anni 60’,  l’artista francese  teorizza il concetto "per cambiare l'arte bisogna cambiare l'ego", una  riflessione estetica, critica ed autocritica  condotta principalmente attraverso i suoi "lavori ed (anche) con i testi teorici, le performances e le conferenze. 
Un “enfant  terrible” che utilizza e si appropria di tutto quello che trova; da questo momento in poi, Vautier incomincerà  a firmare qualsiasi cosa e ben presto approderà ad una sorta di  pittura ad acrilico su fondi neri unendo assieme scrittura infantile e disegni  fumettistici. Gli anni Novanta sono determinati da una serie di lavori all'insegna della contraddizione  e della provocazione sviluppando il concetto di “arte totale” inteso come atto creativo che sconfina  volutamente nella vita.  Infatti, con le opere scritte l’artista intuisce che la parola è il fulcro della propria ricerca artistica, di un’idea  che si fa parola e anche dubbio e riflessione. Brevi frasi  con una grafia dal tratto infantile e apparentemente elementare  sono essenziali per suscitare  nel fruitore una sorta di riflessione,  resa ancora più significativa perché  immessa nel circuito dell’arte ufficiale; il gesto dell’artista e la sua firma, sono determinanti per  rendere  importante qualsiasi azione banale e consueta come la scrittura. Una scrittura dal tratto decisamente ingenuo, deprivata  dall’eleganza e dalla propria fisicità. Un pensiero “apparentemente privo di limiti che si posiziona  sempre sull’azzardo, sul crinale  pericoloso del completo azzeramento dei valori”, come giustamente ci suggerisce Georges Braque: «Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra». Di certo, quella di Ben è la poetica infame “dell’attrito e della riflessione” in cui parole, aforismi, scritte, metafore, frasi apparentemente senza senso,  ci spingono  a dubitare  delle nostre certezze che in un attimo possono trasformarsi in  cenere. 



Artisti presenti:

Ben Vautier, Mirella Bentivoglio, Luc Fierens, Rosa Gravino, Pascal Lenoir, Clemente Padin, Karl - Friedrich Haker,  Linda Paoli, Michel Della  Vedova, C. Mehrl Bennett, Ruggero  Maggi,  Fernanda Fedi, Rolando Zucchini, Carla Bertola, Sophia Martinou, Julien Blaine, Stathis Chrissicopulos, Antonio Sassu, Masayuki  Koorida, Ever Arts, Jacob de Chirico, G. Galantai, Katerina  Nikoltsou, Jurgen O. Olbrich, Serse Luigetti, Giovanni Bonanno, Lancillotto Bellini, Vittore Baroni, Giuseppe Luca Torraco, Gian Paolo Roffi, Mauro Molinari, Reid Wood, Marina  Salmaso, Ko de Jonge, Dimitry Babenko, Gino Gini, Nicolò D'Alessandro, Carlo Iacomucci, David Dellafiora, Linda Pelati, Debora Bernardi, M. P. Fanna Roncoroni Lilian Pacheco, Rémy Pénard, Daniel Daligand, Pedro Bericat, Antonio Conte, Miguel Jimenez,  Ana Garcia, Daniel De Culla', Lorenzo Lome  Menguzzato, Francesco Aprile, Fernando Andolcetti, Antonio Amato, Claudio Parentela, Lucia Spagnuolo, Fulgor C. Silvi, Juan Lopez De Ael, Pier Roberto Bassi,  Santini Del Prete,  Roberto Formigoni, Giancarlo Pucci, Emilio Morandi, Alfonso Caccavale, Gabriella Gallo, Domenico Ferrara Foria, Guido Capuano, Marta  Caccaro, John Held Jr.,  Michal Bycko, Bruno Cassaglia, Eugenio Giannì, Claudio Grandinetti, Fausto Paci, Angela Caporaso, G. Franco Brambati, Francesco Mandrino, Borderline Grafix, Cecilia Bossi, Claudio Romeo,  Rosanna Veronesi, Renata e Giovanni Stradada, Roberto Scala,  Waster Paper Co, Mike Dyar - Eat art, Domenico Severino, Maurizio Follin, Horst  Tress, Inêz Oludé Da Silva, Maria Josè Silva – Mize,  Cesar Reglero, Monica Michelotti, Rossella Ricci, Adriano  Bonari, Arturo Fallico, Manuel Ruiz Ruiz, Walter Pennacchi, Massimo Medola, Stiliachus, Antonio Monsinho, Bruno Sayao, Roberto Zito.





 OTTANTA BEN VAUTIER

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D  - Salerno
21 dicembre 2015 – 27  marzo 2016
Inaugurazione: lunedì 21  dicembre 2015, ore 18.00
Orario: tutti i giorni ore 00.00 - 24.00


e-mail: bongiani@alice.it     
Web Gallery 2.0:  http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Press: bongiani@libero.it





OTTANTA BEN VAUTIER / Le Opere




SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno


OTTANTA BEN VAUTIER
Collettiva Internazionale con la partecipazione
di 102 artisti contemporanei

a cura di Giovanni  Bonanno



Dal 21 dicembre 2015  al  27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21  dicembre 2015, ore 18.00
Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it      

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
                              

S’inaugura  lunedì 21  dicembre 2015, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale “Add &  Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:OTTANTA  BEN  VAUTIER  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista francese, in concomitanza con la ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, proponendo una importante mostra collettiva  con  102 artisti di diversa nazionalità in contemporanea alla retrospettiva del Museum Tinguely  di Basilea in Svizzera.  
















OTTANTA BEN VAUTIER - Presentazione di Giovanni Bonanno


BEN  VAUTIER: Les  limites de la veritè
«Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra».  Georges Braque



   Nel 2015, per l’ottantesimo compleanno di  Ben  Vautier (18 luglio 1935),  lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0  di Salerno gli organizza   un  progetto internazionale a cura di Giovanni  Bonanno, con una importante mostra collettiva  dal titolo “Ottanta Ben Vautier” presentando 102 artisti contemporanei di diversa nazionalità, mentre  il Museum Tinguely  di Basilea, quasi contemporaneamente,  gli dedica la sua più importante retrospettiva in Svizzera.
Ben Vautier è nato a Napoli nel 1935, ha trascorso la giovinezza tra Napoli, Francia, Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, per poi approdare e stabilirsi definitivamente a Nizza nel 1949.  Inizia il suo percorso artistico all'inizio degli anni cinquanta con  una serie di lavori  astratti per poi, nei primi anni Sessanta  condividere la poetica dadaista di  Marcel Duchamp. Alla fine degli anni Cinquanta è in contatto con il gruppo dei Nouveaux Réalistes e con gli artisti dell’École de Nice - César, Arman, Yves Klein.  Verso il 62’  conosce Gorge Maciunas e si avvicina al movimento neodadaista Fluxus, condividendo la poetica e diventando ben presto  un  esponente di primo piano di questo  interessante movimento artistico. Proprio negli anni 60’  l’artista francese  teorizza il concetto "per cambiare l'arte bisogna cambiare l'ego", una  riflessione estetica, critica ed autocritica  condotta principalmente attraverso i suoi "lavori  ed (anche) con i testi teorici, performances  conferenze,  ecc. Un“enfant  terrible” che utilizza e si appropria di tutto quello che trova; da questo momento in poi Ben incomincerà  a firmare qualsiasi cosa approdando ben presto ad una sorta di  pittura ad acrilico su fondi neri, combinando scrittura infantile e disegni  fumettistici.
Negli anni 80, superata l'ondata concettuale, Ben Vautier  inventa per la nuova tendenza pittorica il termine "Figuration Libre", introducendo nei suoi lavori la componente figurativa. Gli anni Novanta sono determinati da una serie di lavori all'insegna della contraddizione  e della provocazione sviluppando il concetto di “arte totale” inteso come atto creativo che sconfina  volutamente nella vita. Infatti, con le opere scritte l’artista intuisce che la parola è il fulcro di un’idea  che si fa dubbio e anche riflessione. Brevi frasi  con una grafia dal tratto infantile e apparentemente elementare  sono essenziali per suscitare  nel fruitore una sorta di riflessione,  resa ancora più significativa perché  immessa nel circuito dell’arte ufficiale; pertanto, il gesto dell’artista e la sua firma, sono determinanti per  rendere  importante qualsiasi azione consueta come la scrittura.
Una scrittura dal tratto decisamente  ingenuo, deprivata  dall’eleganza e dalla propria fisicità. Una poetica in cui parole, aforismi, scritte, metafore,  ci spingono  per un attimo a pensare.  In ciò, Ben mette in discussione ogni possibile confine riguardo a cosa s’intende per opera d’arte, perché - secondo lui - non c'è differenza tra ciò che è e non è arte. Tutto è arte e la vita è arte, per cui, tutti possono fare arte. Per l’ultimo esponente dell’Ecole de Nice, tutta la sua intera produzione ruota attorno al non detto, al rebus ancora da decifrare, alla cosa non completamente svelata. Compila  concetti  in cui manca sempre una parte, un pezzo necessario che  il fruitore deve aggiungere per dare un senso e un significato al concetto espresso. Praticamente, è la messa in forma di un flusso diarroico e incessante di parole rese con una  semplice grafia su tutto ciò  che trova; quasi delle riflessioni personali e dei commenti tra scrittura ed elementi fumettistici. Un pensiero “ apparentemente privo di limiti che si posiziona  sempre sull’azzardo, sul crinale provvisorio del completo azzeramento dei valori”, come giustamente ci suggerisce Georges Braque: «Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra»,  non accettando a priori alcuna certezza.
I continui sconfinamenti del linguaggio artistico, le sue  improvvisate  e spericolate scorribande e provocazioni, I suoi  assemblages trasformano e dissacrano spesso  gli oggetti comuni in una sorta di horror vacui carico di  ironia e di  non-sense. Ben, mette in discussione ogni limite, ogni confine, in un gioco spericolato  e pericoloso, innescando possibilità nuove  alla parola. Frasi come: crèer c'est douter e douter c'est crèer…”, ("creare è dubbio e dubbio è creare ..."), oppure, "Tout est possible", "tout est ego arrivando, persino, a rifiutare  anche questo  suo stesso compleanno, scrivendo: “Je hais les anniversaires”, ci  fanno  capire  che tutto è  ribaltamento, “senso del non senso” e anche casualità e improvvisazione. L’oggetto manipolato dall’artista alla fine diventa testimonianza di un pensiero apparentemente privo di confini, perché  – secondo Ben -  “non esiste limite all’arte, perché non c’è né inizio né fine, né dentro, né fuori, né vuoto, né pieno né tempo, né spazio… il limite dell’arte è l’artista che lo decide..

Ben  Vautier ci appare oggi come “l’enfant  terrible”, perché come dice Max Ernst: “L'art est un jeu d'enfant », nel gioco sistematico e incessante dell’azzeramento dei valori, di  tutto ciò che sembrerebbe essere collocato fuori dalla porta e non può far parte  dal mondo   dell’arte.  Secondo  Ben  Vautier  “il valore”  è qualcosa che nasce dalla relazione tra un oggetto e il soggetto che lo esamina. Pertanto, la “creazione di valore”  è tutto ciò che ha una relazione con la vita umana. Scoprire il valore  vuol significare dare rilievo a cose che non erano mai state notate prima e renderli evidenti secondo  l’accadimento della contraddittorietà; la cosa formulata un secondo prima, un attimo dopo  viene completamente negata e contraddetta.  E’ questo che Ben Vautier ha inteso fare per tanti lunghi anni,  coinvolgendoci  con la sua visione poetica infame “dell’attrito e della riflessione”  in cui parole, aforismi, scritte, metafore e frasi apparentemente senza senso, immesse all’interno del sistema ufficiale dell’arte, ci spingono  a riflettere e  anche a  dubitare  delle nostre certezze  che in  un attimo possono trasformarsi in cenere. 
   
5 dic. 2015                                                                    Giovanni  Bonanno