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martedì 1 ottobre 2024

Galleria Spazio Unimedia Contemporary Art – Palazzo Squarciafico, Personale, BEN VAUTIER – L’ARTE TOTALE

 

 

Giovedì 3 ottobre 2024 alle ore 18 per START 2024

si inaugura alla Galleria Spazio Unimedia Contemporary Art – Palazzo Squarciafico, piazza Invrea 5/B, Genova, la mostra personale

BEN VAUTIER – L’ARTE TOTALE

a cura di Caterina Gualco

 


Nell’intervista a Marcel Duchamp (intervista che diventerà poi il libro “L’ingégnieur du temps perdu” - 1977) che in più riprese Pierre Cabanne fa all’artista l‘anno precedente la sua morte, a un certo punto gli pone la domanda se conoscesse qualche giovane artista che in qualche modo portasse avanti il suo modo di “sentire l’arte”… e Duchamp risponde: “C’è un giovane che mi manda delle piccole cose da Nizza…”.

Non credo possa esserci una miglior presentazione per Ben, soprattutto in questo momento, in cui per me parlare di lui è ancora motivo di incredulo dolore.

 


Per la storia, io conoscevo Ben attraverso le sue opere, ma non lo avevo ancora incontrato di persona. In una bella giornata dell’estate 1977 Claudio Costa mi ha proposto di andare a visitarlo. Claudio aveva conosciuto Ben, Vostell e Filliou perché avevano esposto insieme alla Galleria La Bertesca. Ben abitava già sulla Collina di Saint Pancrace, alle spalle di Nizza, dove ha vissuto fino alla sua partenza definitiva... in una casa che è un’opera d’arte totale...Trovarla era stata davvero un’avventura. C’era un indirizzo, ma nessuno che potesse aiutare con delle indicazioni. Un po’ come le colline che coronano Genova... adesso sono molto abitate, ma 50 anni fa erano praticamente deserte. Dopo un vagabondaggio di mezza giornata, finalmente la casa è apparsa come una Morgana... già allora tutta tappezzata di opere sulle facciate, con un giardino pieno di installazioni e di water e bidet a far da portafiori. Anche l’interno opere dappertutto, opere di Ben e degli artisti suoi amici, in un ordine incredibile da immaginare. In una stanza c’era ancora un cumulo di oggetti che facevano parte del negozio “Chez Cunengonde et Malabar” (acquistato e ora in mostra nella collezione permanente di Beaubourg) dove Ben vendeva e scambiava libri, dischi e ogni genere di cose. Ben invitava gli ospiti a fare uno scambio... Io avevo preso una vecchia edizione in francese de “I quaderni di Malte” di Rilke (libro che conservo gelosamente, con una preziosa dedica sulla copertina) e mi sembra di ricordare di avergli lasciato un fazzolettino ricamato. Posso dichiarare che questo incontro ha cambiato la mia vita... A casa di Ben ho respirato il senso di libertà totale, la passione assoluta per l’arte e per la conoscenza in generale, il desiderio autentico dell’applauso oceanico, accompagnato da un senso di autocritica feroce. Ben ha fatto dell’ego la sua bandiera, ma lo ha dichiarato senza falsi pudori, continuando a divertirsi come un bambino che gioca facendo il proprio lavoro. Da quel giorno e fino alla sua partenza per un’altra dimensione, la nostra è stata una collaborazione continua, a Genova e in varie città d’Italia, in Francia, a Nizza, a Parigi, Blois, in Germania a Wiesbaden, con mostre, festival, incontri, eventi, pasta al pesto e grandi risate.(Caterina Gualco per la Rivista INVOLUCRO, 2024)

 

 

Ben Vautier
 



 

 

 


Biografia di Ben Vautier

Ben Vautier nasce nel 1935 a Napoli da madre occitano-irlandese e padre svizzero-francese e, dopo aver vissuto in diversi paesi: Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, nel 1949 si trasferisce a Nizza. Due anni dopo lascia la scuola e lavora in una libreria per quattro anni. Negli anni ’50 prende corpo il suo lavoro d’artista, legato alla tradizione dell’astrattismo, esercitato inizialmente nella mansarda de Le Nain Bleu, la libreria nizzarda dove è commesso. Nel 1954 apre un negozio di dischi usati Magazin che nel 1959 – anno in cui fonda anche la rivista Ben Dieu – rinominandolo Ben Doute de  Tout Gallery, trasforma in un luogo di incontro per coloro che desiderano esporre e indagare nuovi aspetti dell’arte contemporanea.

Ispirato da Yves Klein, Marcel Duchamp e i Nouveaux Rèalistes, Vautier sviluppa un personale stile distintivo con declinazioni Dada. Durante l’ultima metà degli anni ’50, l’artista lavora a composizioni che richiamano le macchine celibatarie di Jean Tinguely. Nei primi anni ’60 entra a far parte del Nouveau-Rèalisme dell’ambiente nizzardo, stabilendo stretti rapporti con Arman e Spoerri.

Partendo dai ready-mades di Duchamp, giunge alla conclusione che è solo la firma dell’artista a rendere tale l’opera d’arte e così Ben arriva a firmare ogni cosa capiti fra le sue mani, comprese le opere di altri artisti ed il suo proprio corpo. Ben ha ormai trovato quello che sarebbe diventato il suo “marchio di fabbrica”: istruzioni e commenti scritte in una semplice grafia corsiva, quasi ingenua, sugli oggetti più diversi o sulle tele, combinando scrittura ed elementi fumettistici. Nel 1960 tiene la sua prima personale Ben espose rien et tout in Laboratoire 32 al primo piano del suo negozio, spazio usato per esporre gli artisti di Fluxus e di altri movimenti contemporanei ad esso correlati.
Nel 1962 aveva conosciuto e iniziato a frequentare George Maciunas, fondatore di Fluxus, movimento  radicale nell’arte di ispirazione Neo-Dada, di cui condivide filosofia e poetica che si identificano con l’equazione: arte uguale vita. Diviene in breve, tra il 1962 e il 1970, parte attiva del movimento, partecipa ai Fluxus Festivals nel mondo e  alle performances pubbliche, sviluppando un ruolo importante nella diffusione delle idee dell’Arte radicale

Gli anni Settanta ed il decennio successivo vedono Ben protagonista di innumerevoli mostre personali in gallerie pubbliche e private, non solo in Francia (Daniel Templon – con la quale stabilisce una costante collaborazione negli anni – 1970; 1971; 1973; 1980; 1983; 1988; Beaubourg; Lara Vincy; Duran; La Hune, Parigi, 1983) ma anche in Germania (Denise René Hans Mayer, Dusseldorf, 1970; René Block, Berlino, 1971), Svizzera (Bruno Bischofberger, Zurigo, 1971; Pierre Huber, Ginevra, 1986), Italia (Rinaldo Rotta, 1978, Genova) e – negli Stati Uniti – New York (Gibson, 1975; Castelli Graphics, 1982).
Negli anni ’80, passato il momento concettuale, inventa per la nuova tendenza pittorica emergente in Francia il termine Figuration Libre e inserisce nei suoi lavori una nota figurativa ironico-grottesca. In questo periodo il suo agire prosegue senza limiti: vive quindici giorni nella vetrina della One Gallery di Londra, organizza il Festival Fluxus, fonda il Thèatre Total, tiene performances come Public (in cui il suo gesto consiste appunto nel fissare il pubblico), espone una portinaia alla Galerie Zunini di Parigi, gira un film che lo riprende nell’atto di insultare gli spettatori, pubblica riviste, scrive un volume di interventi teorici, apre una galleria intitolata ai suoi figli Malabar et Cunegonde.

Durante gli anni ’90 lavora a diversi progetti, realizzando i Totem sculture composte da oggetti di uso comune e, dal 1991, Oiseaux, assemblaggi dei materiali più diversi che prendono le sembianze di uccelli. Raccoglie inoltre i manufatti di Ben degli anni ’60, li monta su nuove tele e vi aggiunge commenti.

L’ininterrotto successo di Ben dagli anni novanta ad oggi è confermato dalle molteplici esposizioni e retrospettive in spazi pubblici e privati in Francia (Daniel Templon, 1991; 1994; 2003; 2009; 2014; Centre Pompidou, 1991; Rive Gauche, 2003, Parigi; Kahn, Strasburgo, 2000; Mamac, Nizza, 2001; Musée de l’Objet, Blois, 2003; Musée d’Art et de Provence, Grasse, 2004; MAC, Lione, 2004; Maison de la culture, Malakoff, 2005; Musée Chagall, Nizza, 2005; Musée de la Céramique, Vallauris, 2006; Espace Villeglé, Saint Gratien, 2008; Musée d’Art Contemporain, Lyon, 2010; Musée de Louviers, 2011; Galerie Marlborough, Monaco, 2013; Musée Maillol, Parigi, 2016) e all’estero (Gan, Tokyo, 1997; Zabriskie, New York, 1998; Manif d’art, Québec, 2005; Ludwig Museum, Coblenza; National Museum of Contemporary Art, Seoul, 2002; Fondazione Mudima, Milano, 1991; Studio d’arte, Bergamo, 2005; Soave, Alessandria, 2006; Marlborough, Monecarlo; Galleria Il Ponte, Firenze; Galerie Guy Pieters, Knokke-Heist; Festival Filosofia, Modena 2007; Gallery Schüppenhauer, Colonia, 2010; Galleria Mara Coccia, Roma, 2011. A parlare per lui, sono le completissime retrospettive al Centre Pompidou di Parigi, al Gan di Tokyo e allo Zabriskie di New York. E mostre personali da Templon a Parigi, Bischofberger a Zurigo, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, Catherine Issert a Saint Paul de Vence, Guy Peters a Knokke le Zoute, al M.A.M.A.C. a Nizza, Marlborough a Monaco  e numerosi altri eventi ancora realizzati in tutto il mondo.

 

 

 LA GALLERIA

  Spazio Unimedia Contemporary Art  

 Palazzo Squarciafico, piazza Invrea 5/B, Genova


Ben Vautier

 

Caterina Gualco

 

  

LE OPERE


 













 


SPAZIO UNIMEDIA

contemporary art

Palazzo Squarciafico

Piazza Invrea 5/b

16123 G E N O V A

dal 3 ottobre al 23 novembre 2024

 

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

 

giovedì 17 dicembre 2015

COLLETTIVA INTERNAZIONALE / OTTANTA BEN VAUTIER



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno


OTTANTA BEN VAUTIER
Collettiva Internazionale con la partecipazione
di 102 artisti contemporanei

a cura di Giovanni  Bonanno


Dal 21 dicembre 2015  al  27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21  dicembre 2015, ore 18.00
Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it      

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

                              



S’inaugura  lunedì 21  dicembre 2015, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale “Add &  Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:OTTANTA  BEN  VAUTIER  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista francese, in concomitanza con la ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, proponendo una importante mostra collettiva  con  102 artisti di diversa nazionalità in contemporanea alla retrospettiva del Museum Tinguely  di Basilea in Svizzera.  


Ben Vautier è nato a Napoli nel 1935, ha trascorso la giovinezza tra Napoli, Francia, Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, per poi approdare definitivamente a Nizza nel 1949.  Inizia il suo percorso artistico all'inizio degli anni cinquanta con  una serie di lavori  astratti, per poi, nei primi anni Sessanta  condividere la poetica dadaista di  Marcel Duchamp. Alla fine degli anni Cinquanta è in contatto con il gruppo dei Nouveaux Réalistes e con gli artisti dell’École de Nice - César, Arman, Yves Klein.  Verso il 62’  conosce Gorge Maciunas e si avvicina al movimento neodadaista Fluxus condividendo la poetica e diventando ben presto  un  esponente di primo piano di questo  interessante movimento artistico.  Proprio negli anni 60’,  l’artista francese  teorizza il concetto "per cambiare l'arte bisogna cambiare l'ego", una  riflessione estetica, critica ed autocritica  condotta principalmente attraverso i suoi "lavori ed (anche) con i testi teorici, le performances e le conferenze. 
Un “enfant  terrible” che utilizza e si appropria di tutto quello che trova; da questo momento in poi, Vautier incomincerà  a firmare qualsiasi cosa e ben presto approderà ad una sorta di  pittura ad acrilico su fondi neri unendo assieme scrittura infantile e disegni  fumettistici. Gli anni Novanta sono determinati da una serie di lavori all'insegna della contraddizione  e della provocazione sviluppando il concetto di “arte totale” inteso come atto creativo che sconfina  volutamente nella vita.  Infatti, con le opere scritte l’artista intuisce che la parola è il fulcro della propria ricerca artistica, di un’idea  che si fa parola e anche dubbio e riflessione. Brevi frasi  con una grafia dal tratto infantile e apparentemente elementare  sono essenziali per suscitare  nel fruitore una sorta di riflessione,  resa ancora più significativa perché  immessa nel circuito dell’arte ufficiale; il gesto dell’artista e la sua firma, sono determinanti per  rendere  importante qualsiasi azione banale e consueta come la scrittura. Una scrittura dal tratto decisamente ingenuo, deprivata  dall’eleganza e dalla propria fisicità. Un pensiero “apparentemente privo di limiti che si posiziona  sempre sull’azzardo, sul crinale  pericoloso del completo azzeramento dei valori”, come giustamente ci suggerisce Georges Braque: «Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra». Di certo, quella di Ben è la poetica infame “dell’attrito e della riflessione” in cui parole, aforismi, scritte, metafore, frasi apparentemente senza senso,  ci spingono  a dubitare  delle nostre certezze che in un attimo possono trasformarsi in  cenere. 



Artisti presenti:

Ben Vautier, Mirella Bentivoglio, Luc Fierens, Rosa Gravino, Pascal Lenoir, Clemente Padin, Karl - Friedrich Haker,  Linda Paoli, Michel Della  Vedova, C. Mehrl Bennett, Ruggero  Maggi,  Fernanda Fedi, Rolando Zucchini, Carla Bertola, Sophia Martinou, Julien Blaine, Stathis Chrissicopulos, Antonio Sassu, Masayuki  Koorida, Ever Arts, Jacob de Chirico, G. Galantai, Katerina  Nikoltsou, Jurgen O. Olbrich, Serse Luigetti, Giovanni Bonanno, Lancillotto Bellini, Vittore Baroni, Giuseppe Luca Torraco, Gian Paolo Roffi, Mauro Molinari, Reid Wood, Marina  Salmaso, Ko de Jonge, Dimitry Babenko, Gino Gini, Nicolò D'Alessandro, Carlo Iacomucci, David Dellafiora, Linda Pelati, Debora Bernardi, M. P. Fanna Roncoroni Lilian Pacheco, Rémy Pénard, Daniel Daligand, Pedro Bericat, Antonio Conte, Miguel Jimenez,  Ana Garcia, Daniel De Culla', Lorenzo Lome  Menguzzato, Francesco Aprile, Fernando Andolcetti, Antonio Amato, Claudio Parentela, Lucia Spagnuolo, Fulgor C. Silvi, Juan Lopez De Ael, Pier Roberto Bassi,  Santini Del Prete,  Roberto Formigoni, Giancarlo Pucci, Emilio Morandi, Alfonso Caccavale, Gabriella Gallo, Domenico Ferrara Foria, Guido Capuano, Marta  Caccaro, John Held Jr.,  Michal Bycko, Bruno Cassaglia, Eugenio Giannì, Claudio Grandinetti, Fausto Paci, Angela Caporaso, G. Franco Brambati, Francesco Mandrino, Borderline Grafix, Cecilia Bossi, Claudio Romeo,  Rosanna Veronesi, Renata e Giovanni Stradada, Roberto Scala,  Waster Paper Co, Mike Dyar - Eat art, Domenico Severino, Maurizio Follin, Horst  Tress, Inêz Oludé Da Silva, Maria Josè Silva – Mize,  Cesar Reglero, Monica Michelotti, Rossella Ricci, Adriano  Bonari, Arturo Fallico, Manuel Ruiz Ruiz, Walter Pennacchi, Massimo Medola, Stiliachus, Antonio Monsinho, Bruno Sayao, Roberto Zito.





 OTTANTA BEN VAUTIER

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D  - Salerno
21 dicembre 2015 – 27  marzo 2016
Inaugurazione: lunedì 21  dicembre 2015, ore 18.00
Orario: tutti i giorni ore 00.00 - 24.00


e-mail: bongiani@alice.it     
Web Gallery 2.0:  http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Press: bongiani@libero.it