mercoledì 27 aprile 2016

LE OPERE/ “WHAT WOULD YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH BEUYS”




SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno


WHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT
OF JOSEPH  BEUYS
Collettiva Internazionale con la partecipazione
di 119 artisti  contemporanei di cinque continenti

a cura di Giovanni  Bonanno
Presentazione  critica di Marcello Francolini

Progetto in collaborazione con l’Archivio Ophen Virtual Art
e la Collezione Bongiani Ophen Art Museum di  Salerno.


Dal 29 aprile 2016  al  27 agosto 2016

Inaugurazione: venerdì  29 aprile 2016, ore 18.00
Salerno Tel/Fax 089 5648159    e-mail:  bongiani@alice.it      
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
                              


S’inaugura  venerdì  29 aprile 2016, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale a cura di Giovanni Bonanno dal titolo: “WHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH  BEUYS” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista tedesco Joseph Beuys in concomitanza con la ricorrenza dei 30 anni dalla scomparsa, (Dusseldorf, 23 gennaio 1986), 



LE OPERE:























Visita il Catalogo ISSUU
Sandro Bongiani Arte Contemporanea, Salerno - Italia


Catalogo digitaleWHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH  BEUYS”
free edizione pdf aprile 2016

Catalogo Digitale della mostra  collettiva internazionale  “Add & Return”  a cura di Giovanni Bonanno dal titolo: “WHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH  BEUYS” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista tedesco Joseph Beuys in concomitanza con la ricorrenza dei 30 anni dalla scomparsa, (Dusseldorf, 23 gennaio 1986), proponendo una importante mostra collettiva  con  119 artisti di diversa nazionalità. Edizione Collezione Bongiani Art Museum.   free edizione pdf aprile 2016. © Sandro Bongiani Arte Contemporanea – Salerno

Visit.


lunedì 25 aprile 2016

Salerno / Stazione Marittima di Zaha Hadid





Primo Piano:

La Stazione Marittima di Salerno:  firmata dall’archistar Zaha  Hadid, appare come un'ostrica di luce sospesa tra il cielo ed il mare destinata a divenire importante snodo di passaggio turistico.



Appuntamento  importante a Salerno per la mattinata del 25 aprile, presso il Molo Manfredi con la partecipazione dello studio Zaha Hadid, per una giornata tutta dedicata  all’archistar anglo-irachena  scomparsa  prematuramente all'età di 65 anni. Il mattino  vi sarà  la presentazione ufficiale della Stazione Marittima,  uno degli ultimi interventi architettonici nel nostro Paese, con  una lectio commemorativa  di  Stefano Boeri, mentre Il pomeriggio ci sarà  la  commemorazione ufficiale al Teatro Municipale Giuseppe Verdi con la presenza di importanti architetti,  ingegneri internazionali per rendere omaggio alla memoria di una delle più geniali protagoniste dell’architettura e dell’urbanistica contemporanea. La sua creatività ha spaziato oltre che l’architettura e la progettazione d’interni, in ambiti diversi fino a trattare il design dei prodotti industriali e persino la moda, progettando cose diverse come un'automobile a tre ruote, mobili, scarpe e persino  rubinetti. Nel 2004, Hadid è diventata la prima donna a vincere il Premio Pritzker di Architettura, vinto ancora per altri due anni: nel 2010, per una delle sue opere più celebri, il MAXXI, il nuovo centro per le arti contemporanee, a Roma, nel 2011 per la Evelyn Grace Academy, una scuola con forme a Z a Brixton, Londra.  Personaggio di spicco dell’architettura Post-Decostruttivista,  Zaha Hadid è considerata uno degli architetti più visionari ed influenti del nostro tempo con una progettazione che oscilla tra realtà ed evanescenza.


La stazione marittima  di Salerno è situata nel molo Manfredi, tra il porto commerciale e il lungomare cittadino ha il compito di guidare i passeggeri attraverso tre punti focali: la biglietteria, il ristorante e la sala d’attesa.  E’ stata realizzata  in cemento, vetro e una copertura in ceramica  e si sviluppa su una superficie di 4.500 mq distribuiti su due livelli divisi in tre blocchi connessi tra di loro: gli uffici amministrativi, il terminal per i traghetti e quello per le navi da crociera.    Di notte, poi,  la stazione con la sua particolare illuminazione  fungerà  da ideale faro per l’antico porto.  Lo studio Hadid ha definito l'opera come "un'ostrica con un guscio duro esterno che racchiude elementi fluidi e morbidi all'interno; una copertura "temprata che costituisce uno scudo protettivo dall'intenso sole del Mediterraneo". La stessa Hadid aggiunge: “entrando in uno spazio architettonico le persone dovrebbero provare una sensazione di armonia, come se stessero in un paesaggio naturale.” Con le sue linee sinuose il terminal sancisce il passaggio dalla terra al mare, dal solido al liquido sia esteticamente che funzionalmente, rafforzando l'intima relazione tra la città e il fronte di mare attraverso un disegno innovativo.  


Tutto il lavoro di Hadid nasce prima di tutto dalle profonde suggestioni che la legano alla sua terra d'origine e poi da un nuovo modo di concepire lo spazio, dove il rifiuto dei metodi tradizionali di rappresentazione si fonde alla ricerca di forme nuove e complesse elaborazioni digitali.  Infatti, la scrittura progettuale di Hadid si muove essenzialmente tra due tendenze architettoniche: il Decostruttivismo da una parte e il Parametricismo dall'altra. Il Decostruttivismo è una corrente architettonica diffusasi in Europa agli inizi degli anni ottanta del Novecento, che sosteneva il rifiuto dei concetti di equilibrio, armonia, purezza e coerenza formale, tipici della tradizione del moderno. La più recente tendenza parametrica, invece, vede la progettazione affidata ad avanzate tecnologie digitali, dove l'utilizzo di specifici software consente la creazione di forme molto complesse che sfidano la tradizionale geometria euclidea.




Ultima considerazione riguarda la serie di lavori richiesti da lungo tempo da parte delle precedenti amministrazioni comunali a importanti archistar per un ipotetico  programma di riqualificazione urbanistica e rilancio socio-economico di Salerno sviluppatosi negli anni a macchia di leopardo in modo incontrollato e  con diverse opere ancora incompiute. Un programma ambizioso che si è avvalso della collaborazione di alcune delle più importanti firme dell'urbanistica e dell'architettura contemporanea come Oriol Bohigas redattore del Piano Regolatore, David Chipperfield progettista della Cittadella Giudiziaria, Ricardo Bofill che ha disegnato il Crescent e la Piazza della Libertà adiacenti la Stazione Marittima, Santiago Calatrava autore del porto turistico  Marina d'Arechi, con interventi  spesso contraddittori che di fatto  lasciano abbandonati al proprio destino importanti zone della città mettendo in mostra solo i  pochi gioielli di famiglia.   Sandro  Bongiani






Caratteristiche tecniche
Stazione Marittima Salerno di Zaha Hadid

Total site area (Superficie totale del lotto) : 4,600 m2
New exterior spaces (Superficie spazi esterni di nuova creazione): 1,600m2
Total floor area (Superficie calpestabile): 4,500 m2
Floors (Piani/livelli): 3
Maximum height (Altezza massima): 13,5 m
Length of cantilever of interior ramp (lunghezza sbalzo rampa interna): 20 m 

Length of the building ( lunghezza edificio ) 97 m

Landscape(paesaggio): 42 m

Program (funzioni)
Maritime Terminal for ferries and cruise liners
With Lounge, check-in area, security control area, passport control area, luggage reclaims
Health, Safety and security offices
Commercial area
Terminale marittimo per traghetti e navi da crociera comprendente: sala di attesa, accettazione, area controlli di sicurezza, area controllo passaporti, area smistamento bagagli, uffici, spazi commerciali.

Construction Data (Dati costruttivi):
Total surface of fair-faced concrete (Superficie cemento a vista) : 12,000 m2
Total surface area of glazing (Superficie vetrata): 2,260 m2
Concrete cast in-situ (Gettata di cemento, non prefabbricato) : 9,200 m3
Concrete cast in-situ for roof (Gettata di cemento continua per copertura edificio, non prefabbricato): 936m3
Total Steel used for structure (Acciaio strutturale): 400 tonnes







Biografia di Zaha Hadid
Nata a Baghdad, in Iraq, da una famiglia benestante (il padre era un ricco industriale e un importante politico), è cresciuta in uno dei primi edifici bauhaus di ispirazione a Baghdad durante un'epoca in cui "modernismo significava glamour e pensiero progressista" in Medio Oriente. Ha conseguito una laurea in matematica alla American University di Beirut prima di trasferirsi a Londra, nel 1972, per studiare alla Architectural Association, dove ha incontrato Rem Koolhaas, Elia Zenghelis e Bernard Tschumi. Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con i suoi ex professori, Koolhaas e Zenghelis, presso l'Office for Metropolitan Architecture (OMA), a Rotterdam, nei Paesi Bassi, diventando socia nel 1977.  Attraverso la sua associazione con Koolhaas, ha incontrato Peter Rice, l'ingegnere che le ha dato sostegno e l'ha incoraggiata nella fase iniziale, in un momento in cui il suo lavoro sembrava difficile. Nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell'Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange. Nel 1980 fonda il suo studio, con sede a Londra. Dagli anni ottanta insegna alla Architectural Association.  È scomparsa nel 2016 all'età di 65 anni, a seguito di un attacco cardiaco mentre era in ospedale a Miami, dove era stata ricoverata per una bronchite.







sabato 23 aprile 2016

Parole S/Velate": mostra di Anna Boschi alla Rocca di Riolo Terme








ROCCA SFORZESCA DI RIOLO TERME – Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino – Museo di Storia – Piazza Ivo Mazzanti





Artista : ANNA BOSCHI – nata a Bologna e residente a Castel S.Pietro Terme - Bo.
mostra : “PAROLE S/ VELATE” - Immagine e parola nelle opere di Anna Boschi
Luogo: ROCCA SFORZESCA DI RIOLO TERME – Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino – Museo di Storia – Piazza Ivo Mazzanti 
Periodo di esposizione: dal 23 Aprile all’8 Maggio 2016
 – Inaugurazione : sabato 23 Aprile - ore 17
Documentazione: nel corso della mostra …..




Dal 23 aprile all'8 maggio la Rocca trecentesca ospiterà una mostra dedicata alle immagini e alle parole nelle opere di Anna Boschi. Le opere scelte per essere esposte afferiscono al prezioso ciclo delle Scritture realizzate dall’artista all’inizio di questo III millennio. Attiva sin dalla fine degli anni Sessanta, Anna Boschi si è distinta nel variegato panorama artistico bolognese per la molteplicità dei suoi interessi e la pecularietà della sua ricerca espressiva. Pittrice, artista verbovisiva, performer e organizzatrice di attività espositive, non ha mai disgiunto la sua creatività dall’impegno sociale e civile…………
Il leitmotiv del ciclo delle Scritture è la lapidaria chiarezza della parola. Epigrafi contemporanee, le opere si annodano in questa suite come i versi di una lirica esistenziale, come le frasi musicali di un poema sinfonico, come gli aloni segreti di quadri rimossi da vecchie pareti, come polaroid vivide che fermano per sempre attimi che, se sbiadiscono sulla carta emulsionata, restano indelebili nella nostra pertinace memoria…… Mauro Carrera




le  "Scritture" eseguite  da Anna Boschi tra il 2000 e il 2006, di dimensione 155x95  sono esposte tra una finestra  e l’altra a dialogare con lo spazio della Rocca Sforzesca di Riolo Terme.




La mostra proseguirà fino all’8 Maggio 2016 con il seguente orario : giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 10–13 / 14,30-18,30 - (per informazioni tel. 0546-71025)

       
Le altre opere  di Anna Boschi 
   
           
       
 












Anna Boschi
Inizia il suo percorso alla fine degli anni Sessanta e, dopo un periodo di sperimentazione di tecniche e materiali vari, approda ad una ricerca incentrata principalmente sul rapporto parola-immagine e sul segno-scrittura. Espone dal 1974 e dal 1982 si dedica esclusivamente a questa attività. A tutt’oggi ha al suo attivo circa Sessanta personali e numerose mostre di gruppo in Italia e all’estero. Dal 1992 al 1996 e dal 1998 al 2004 è presente in tutte le Fiere d’Arte nazionali con la Galleria Vittoria di Roma e Marchese Arte Contemp. di Prato e nel 2011 e 2013 è presente all’Arte Fiera di Bergamo, a Fiera d’Arte Longarone e a “Contemporanea” di Forlì con Marcantoni Arte Contemporanea di Pedaso-FM e nel periodo aprile-maggio del 2011 viene allestita  presso quest’ultima Galleria la sua personale “CALLIGRAFIE”, con testi in catalogo di Mauro Carrera e Lamberto Pignotti. Le sue opere sono presenti in modo permanente in diverse collezioni pubbliche e private.

Mostra segnalata dall'Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

lunedì 11 aprile 2016

BARCELLONA / IX FESTIVAL del Libre d'Artista, 2016



BARCELLONA / IX FESTIVAL
del Libre d'Artista Petita Edicio 2016 






Partecipazione di MAURO MOLINARI




MAURO  MOLINARI, Con “Trasloco” 2014
Libro-oggetto es. unico pop-up
16 pag. illustrate
cm 23 x 17



Mauro Molinari / BIOGRAFIA

 Nato a Roma, vive a Velletri (RM). La sua ricerca artistica si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta e alle geometrie modulari del ventennio successivo. Nel 1975 le sue opere sono presenti alla X Quadriennale di Roma. Nel 1974 personale alla galleria d’Arte Internazionale di Roma, pres. S. Giannattasio. Dal 1974 all’81 partecipa alle rassegne internazionali sul disegno della Fundació Joan Miró di Barcellona. Nel 1979 personale alla galleria Il Grifo di Roma , pres. D. Micacchi. Nel 1982 personale alla galleria Il Luogo di Roma, pres. M. Lunetta e C. Paternostro. Nel 1983 e 1985 partecipa all’International Drawing Biennale di Cleveland. Nel 1987 personale alla galleria Incontro d’Arte di Roma, pres. I. Mussa. Negli anni ’90 si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili avviando un ciclo che dura più di 15 anni. Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio. Il primo illustra la mostra itinerante promossa dalla Tessitura di Rovezzano e presentata a Roma alla galleria Pulchrum, pres. L. de Sanctis. Nel 1998 personale allo Spazio de la Paix e alla Biblioteca Cantonale di Lugano, pres. A. Veca. Dal 2000 al 2013 partecipa ai  Rencontres Internationales di Marsiglia. Dal 2000 al 2008 collabora con la rassegna internazionale Miniartextil che si tiene a Como ogni anno. Nel 1999-2000 crea il ciclo Stellae Errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, che è stato ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo. Nel 2001 personali alla galleria Il Salotto di Como e al Museo Didattico della Seta di Como, pres. M. De Stasio. Nel 2001 personale al Museo dell’Infiorata di Genzano, pres. C. F. Carli. Nel 2002 personale al Museo S. Maria di Cerrate Lecce, pres. L. Caramel. Nel 2003  sala personale al Musèe de l’Impression sur Ètoffes di Mulhouse, pres. L. Caramel. Nel 2004 personale a Oman Caffè di Como, pres. L. Caramel. Nel 2005 esposizione allo Spazio Mantero di Como e al Salons de l’Hôtel de Ville di Montrouge, pres. L. Caramel. Nel 2006 Salone d’Arte Moderna di Forlì, pres. F. Gallo, e sala personale al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, pres. L. Caramel. Nel 2007 personale alla Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, pres. C. F. Carli e C. Paternostro. Nel 2008 sala personale alla VI Triennale Internazionale di Tournai, e personale alla Biblioteca Angelica di Roma, pres. E. Di Raddo. Dal 2008 sviluppa un ciclo pittorico dove è centrale la figurazione, che si pone come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2009 personale alla galleria Renzo Cortina di Milano, pres. A. Veca. Nel 2010 personale al Museo Carlo Bilotti di Roma, pres. A. Arconti e L. Canova. Nel 2011 e 2012 partecipa al Festival del Libro d’Artista di Barcellona, pres. E. Pellacani. Nel 2013 personale alla galleria Baccina Techne di Roma, pres. G. Evangelista. 


Presente su “La Storia dell’Arte Italiana del ‘900” di Giorgio Di Genova, edizioni Bora.  Nel 1994 ha creato la collana editoriale “Orditi& Trame”, a tutt’oggi sono stati pubblicati 18 volumi diversi a tiratura limitata con interventi d’artista.  Nel 2011 ha creato la collana “I Libri di Castello” (libri d’artista) esemplari unici con illustrazioni originali.  Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private.  Per quotazioni catalogo CAM Mondadori, artista segnalato nel 2013.  

Studio/Archivio: via Paolina, 25 - 00049 Velletri (RM) ITALIA (cell. 328 6947561)     
e-mail: arte@mauromolinari.it web: www.mauromolinari.it    
www.galleriabaccinatechne.it/mauro-molinari.html 

sito web storico: www.caldarelli.it/molinari.htm   

LA LUCE E LA STAMPA ORIGINALE

Genova 16 aprile 2016



Alessandra Angelini, artista e ​docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, illustrerà le proprie tecniche innovative che utilizzano lastre flessografiche e la stampa 3D in occasione dell'incontro nazionale di Grafica inProgress 

sabato, 16 aprile presso l’Associazione c.f.p. “E. Fassicomo” – Scuola Grafica Genovese.

 - Genova - via Imperiale, 41 telefono 010 51 86 51
 - www.fassicomo.it 



09,00 Registrazione
09,30 Inizio incontro Grafica inSIEME Benvenuto e introduzione alla giornata da chi ci ospita: Reina p. Luca - Superiore dell’Istituto e Franchin fr. Paolo - Direttore “E. Fassicomo” - Scuola Grafica Genovese 

09,40 Presenza e ricerca delle esperienze passate e nuove: inPRESSIONI e Grafica inSIEME sette anni dopo - Gian Carlo Torre - Redazione di inPRESSIONI “Arte e stampa 3D: una rivoluzione in atto?” Marco Picasso - Direttore di MetaPrintArt (Milano) 

10,00 La luce e la stampa originale: Alessandra Angelini docente di indirizzo di grafica d’arte - tecniche dell’incisione presso Accademia di Brera - Milano 

11,00 Pausa Caffé - Interscambio di opere Grafiche ed Ex Libris 12,00 Nel mondo della microeditoria e stampa d’arte: Luciano Ragozzino - Artista, Editore de “il ragazzo innocuo” 

13.00 Incontro con la Storia della Stampa: Cesare Ratta e la Scuola Tipografica Bolognese - Adalberto Monti Presentazione del libro e del Maestro 

13.30 Chiusura lavori 14.00 Spuntino con prodotti Liguri

Nel corso della giornata sono a disposizione degli spazi attrezzati per gli scambi di Opere Grafiche ed Ex Libris, tra Artisti e Collezionisti. 



EMILIO SCANAVINO / DEP ART - MILANO


SCANAVINO. OPERE 1968 - 1986
Da venerdì 8 aprile, ore 18.30


Si è inaugurata il giorno  8 aprile nei nuovi spazi della galleria Dep Art la mostra dedicata ad Emilio Scanavino dal titolo “Scanavino. Opere 1968 - 1986”.




Organizzata in collaborazione con l’Archivio Scanavino e con testo critico di Claudio Cerritelli, la monografica espone fino al 1° giugno circa 25 opere datate tra il 1968 e il 1986 tra cui Nascosto 1rarissima tela del ‘68 che viene ripresentata al pubblico dopo essere rimasta celata allo sguardo de i più per decenni e che rappresenta un esempio della produzione degli anni più sperimentali di Scanavino. In questo periodo è particolarmente in luce un aspetto importante, che suggerisce una nuova chiave di lettura dell’opera dell’artista, legata alla natura dello spazio. Il vuoto inteso come campo infinito è reso tale ed esaltato dalla presenza di una geometria, una struttura sospesa nella purezza della monocromia del colore, in cui si annida l’espressione del linguaggio.
L’inaugurazione dell’esposizione si svolge in concomitanza della fiera internazionale di arte moderna e contemporanea MiArt e rientra nel palinsesto degli “eventi in città” promosso dalla manifestazione.  
Il rigore che contraddistingue il lavoro della galleria Dep Art si conferma anche in questa occasione: per precisa volontà infatti, le opere sono esposte “così come uscivano dallo studio dell’artista” con le cornici originali o, laddove non sia stato possibile recuperarle, del tutto uguali a quelle dell’epoca. Unallestimento semplice e privo di fronzoli che esalta la forza e l’intensità comunicativa di Scanavino.
L’esposizione offre quindi un approfondimento dell’opera dell’artista genovese (Genova, 1922 - Milano, 1986), attraverso splendidi lavori dalla fine degli anni ’60 in poi – come Eccesso del ’69 e gli splendidi Alfabeti senza fine del 1974 e del 1977 - concludendo il percorso con l’importante dipinto Storia in quattro tempi del 1986.
L’irrequietezza e la grande sensibilità di Scanavino – che nascevano dall’impossibilità di “tenermi dentro le cose che ho da dire” come lui stesso affermava – definiscono un approccio emozionale che non scade mai in un pessimismo nichilista, ma lascia spazio alla speranza di una quiete possibile.
Completa la mostra un catalogo bilingue italiano ed inglese con testo critico di Claudio Cerritelli.


Scanavino. Opere 1968 - 1986

Dep Art

Via Comelico 40, 20135 Milano
9 aprile – 1 giugno 2016

Inaugurazione  
venerdì 8 aprile, ore 18.30

Da martedì a sabato, ore 10.30 – 19. Chiuso domenica e lunedì.
Catalogo bilingue italiano/inglese, con testo di Claudio Cerritelli



Galleria Dep Art
Via Comelico 40, Milano
+39 02 36535620

PADIGLIONE TIBET / CASTELLO VISCONTEO PAVIA

PADIGLIONE TIBET


Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima
CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
DOMENICA 10 APRILE 2016 | FINISSAGE dalle ore 15.30

Con la partecipazione di artisti e sostenitori di questo progetto nato con la volontà di creare un ponte tra l'arte contemporanea occidentale e la spiritualità insita nella cultura tibetana si conclude la mostra al Castello Visconteo di Pavia.

Ad una prima stima della mostra ciò che si rileva è il grande successo dell'iniziativa che, nel solo periodo pasquale, ha registrato un'affluenza di circa duemila visitatori, confermando l'interesse già manifestato in modo inequivocabile durante l'inaugurazione e nei giorni successivi.

Per l'ambientazione di questa summa delle tre edizioni veneziane di Padiglione Tibet l'artista e curatore Ruggero Maggi, con la collaborazione di Giosuè Allegrini, ha scelto la cornice dai volumi essenziali e solenni del trecentesco maniero pavese edificato da Galeazzo II Visconti, il cui portico interno è alleggerito dai bianchi profili delle arcate e dalle quadrifore in stile gotico fiorito del loggiato superiore che si affaccia sulla corte. Nel porticato appese agli archi, ondeggiano variopinte le tipiche Khata, sciarpe che in Tibet i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia, qui realizzate da artisti contemporanei internazionali. Le Khata trovano alloggio anche negli eleganti interni della mostra, disposte su pannelli neri, in modo da creare un dinamico pattern visivo a bande verticali che accompagna il visitatore nella fruizione. Allo stesso modo gli Ombrelli dipinti dell’ultima edizione veneziana di Padiglione Tibet, simbolo della quasi incruenta e omonima, Rivoluzione di Hong Kong, sono disposti a cascata in un’installazione nel porticato esterno, e ritornano a punteggiare o a coronare le pareti dei pannelli espositivi. Negli ampi spazi del castello, un tempo corte fiorente, sono esposti alcuni Mandala, trasposizione delle opere degli artisti realizzata dai Lama tibetani con la tecnica dei pigmenti colorati e le Ruote della preghiera - realizzate dai rinomati ceramisti di Albisola su disegno degli artisti - che diffondono il sutra del cuore, il luogo dove si trova il più prezioso dei gioielli, la saggezza che conduce all’Illuminazione: “Om Mani Padme Hum”. Completano la rassegna una sezione di video arte, la mostra di vignette satiriche Tibet… c’è poco da ridere ideata da Ruggero Maggi e curata da Dino Aloi e quella Coco & Milarepa – i colori dello spirito dedicata all'artista scomparso Giuseppe Coco e presentata da Chiara Gatti. Testimonial d'eccezione per l'iniziativa il noto cantautore Alberto Fortis.” (Roberta Reali)

alle ore 16.30 | Orizzonti
performance/azione di danza contemporanea di K7 coreografia di Kappa
con Maria Benassi, Viola Bergamini, Orsola Cacici, Elisa Ferri, Melissa Simionato.
ImprovvisAzioni che interagiscono con le opere di Padiglione Tibet e le sonorità di Echi da Oriente del digital media designer Costantino Rizzuti. Una visione attraverso la percezione della danza, del movimento che lascia un segno, trasmette un’immagine, rivela un’interiorità.
[…] cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare. (Eduardo Galeano)

Echi da oriente | risuonano flebili | tra vaghe | instabili onde sonore | su placidi flutti
Diverse antichissime tradizioni religiose e filosofiche orientali si basano sulla credenza di una realtà vibratoria alla base di tutte le manifestazioni dell'Universo. Echi da Oriente trae ispirazione da questa visione dell'Uomo e dell'Universo proponendo un viaggio in un mondo sonoro in equilibrio tra realtà e illusione, tra suoni elettronici e sonorità ancestrali.
Artisti PADIGLIONE TIBET
Lorenzo Alagio, Filippo Altomare, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni, Dario Ballantini, Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, BAU, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Giorgio Biffi, Mariella Bogliacino, Giovanni Bonanno, Rossana Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale, Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli, Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi, Anna Maria Di Ciommo, Laura Di Fazio, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo, Giglio Frigerio, Fernando Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini, Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P. Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito, Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia, Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi, Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti, Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli, Plumcake, Giovanni Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Mario Quadraroli, Angela Rapio, Carla Rigato, Giuseppina Riggi, Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo, Maria P. Fanna Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino, Roberto Scala, Anna Seccia, Gianni Sedda, Cesare Serafino, Lucio T. Serafino, Elena Sevi, Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena, Ilaria Sperotto, Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys, Micaela Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Doriana Vovola.

Video arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco Rizzo.
Testi di
Adriano  Accattino, Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Gianluca Anselmo, Stefano  Antichi, Elisabetta Bacci, Piergiorgio Baroldi, Massimo Bignardi, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Andrea Chinellato, Tamding Choephel, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Ornella Garbin, Chiara Gatti, Lorella Giudici, Alexander Larrarte, Enzo Lo Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Roberta Reali, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.





PADIGLIONE TIBET
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima

progetto di Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosuè Allegrini

CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
Viale XI Febbraio, 35 - Pavia

12 MARZO - 10 APRILE 2016

Per informazioni: 0382.399770 | www.vivipavia.it ,

Orari: da martedì a domenica 10 - 13 e 15 – 17.50 | La biglietteria chiude 45 minuti prima della mostra | Chiuso il lunedì

Biglietto: 4 €
Mostra + Musei Civici di Pavia: 8 €
Gratuito per under 26, over 70 e possessori di My Museum Card
Ulteriori informazioni sul sito www.museicivici.pavia.it

Partner
Sigma, Tre D s.r.l., Tecnodomes, NCA Engineering Srl, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Giorgi, Buduar, Atelier51, Il Melo, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet.

Note:
La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.


. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.