giovedì 28 maggio 2015

VIRTUAL FLUXUS POETRY / Shozo Shimamoto 1928 - 2013



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D - Salerno
VIRTUAL FLUXUS POETRY
SHOZO  SHIMAMOTO
1928 - 2013

Progetto Internazionale dedicato  a  Shozo Shimamoto 
a cura di Giovanni  Bonanno
(Prima parte)
Dal 31 maggio 2015  al 12 luglio 2015

Inaugurazione:  Domenica  31 maggio 2015,  ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it      
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00



                              
Evento indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia

S’inaugura  Domenica 31 maggio 2015, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale “Add &  Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:VIRTUAL FLUXUS POETRY che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto come evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015.   Proprio per questa particolare  occasione  la galleria intende  dedicare l’attenzione a due artisti giapponesi come Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen,  che riassumono molto bene il concetto del  The World's  Futures / “Inside and outside the body”, (dentro e fuori il corpo). Tra il 31 maggio e il 29 agosto 2015 verranno presentate presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno, le opere di 97 artisti in due  rispettive mostre con una serie di opere scelte di Shozo Shimamoto, (24 opere)  a margine del progetto di Mail Art  “Head”  progetto concretizzato  proficuamente  tra gli anni 80 e 90.  In questa “prima fase” della Rassegna Internazionale sono presenti  48  opere  di altrettanti  importanti autori internazionali che hanno voluto essere presenti a questo particolare  evento.


Artisti presenti:
Shozo Shimamoto, Ruggero Maggi, Mirella Bentivoglio, Monica  Rex, BuZ  Blurr, Jurgen O. Olbrich, Виктория Барвенко,  Jan Theuninck,  Vittore  Baroni,  Rora & Dobrica Kamperelic, Pascal Lenoir, Ambassade d'Utopia, Eugenio Giannì, Anna Boschi, Clemente Padin, Fernanda Fedi, C. Mehrl Bennett, Emilio Morandi, G. Galantai, Bruno Cassaglia, Julien Blaine, Ko de Jonge, Stathis Chrissicopulos, Luc Fierens, Giovanni  Bonanno, Mirta Caccaro,  Antonio Sassu, Ever Arts, M. P. Fanna  Roncoroni, Cesar Reglero, Jacob de Chirico, Marina Salmaso, Lancillotto  Bellini, Lamberto Caravita, Gino Gini, Rosa Gravino, Francesco Aprile, Alicia Malerba, Rolando Zucchini, Mauro Molinari, Francesco  Mandrino, Santini Del Prete, Claudio Grandinetti, Karl  Fridrich  Hacker, Renata e Giovanni Stradada, Roberto Formigoni, Juan Lopez De Ael, Leonor Arnao, Roberto Zito.





BIOGRAFIA 
Shozo Shimamoto (Osaka, 22 gennaio 1928 – 25 gennaio 2013) è stato un importante  artista contemporaneo  giapponese. Nei primi anni 50  è stato con Jiro Yoshihara il fondatore del Movimento Gutai per l’Arte Concreta. Gutai è il movimento artistico che  meglio ha  rappresentato l’esigenza di creare un ponte culturale, un luogo di sintesi tra due modelli artistici.    I suoi lavori si basano sul fatto di liberare l’arte dalle convenzioni della tradizione,. anticipando così fenomeni quali Fluxus e l’Arte Concettuale, istaurando  proficui  rapporti con  il movimento Fluxus, e lo Spazialismo italiano di Lucio Fontana.  Nel manifesto del movimento artistico si parla di messa al bando del pennello. Dopo lo scioglimento del movimento Gutai, Shozo Shimamoto scopre la Mail Art che utilizza per le  straordinarie possibilità attive e collettive di  partecipazione. Negli anni novanta ricrea la Bottle Art. Shozo Shimamoto ha fatto delle performance in tutto il mondo con la sua visione pacifista. Nel ’1996 Ben Porter, il fisico nucleare responsabile del Manhattan Project, lo propone per il Premio Nobel per la Pace. Shozo Shimamoto è  stato  anche uno dei pionieri  principali della Mail Art. Nel 1975-1976, aderisce alle iniziative dell'Unione degli Artisti (Artists' Union Group), del quale diventa uno dei massimi rappresentanti della Mail Art, sviluppando una nuova e personalissima concezione dell'uomo-artista come prodotto di un lavoro sociale e collettivo che si riflette in un preciso progetto: ogni volta che Shozo Shimamoto incontra un artista o una personalità politica importante lo invita a intervenire con scritte, disegni e oggetti sulla sua testa rasata, conservando la documentazione fotografica dell'azione. Inoltre, dal 1986 in poi,  continuerà  incessantemente a utilizzare la sua testa rasata come mezzo per le sue attività di mail art partecipando alla Peace Run attraverso l'Europa continuando a portare e a diffondere, attraverso le sue performance, messaggi di pace. Nel 1987, invitato dal Museo di Dallas mette in scena una performance sul centenario della nascita di Marcel Duchamp: messaggi di pace e spezzoni di film vengono proiettati sulla sua testa rasata. Il critico del New York Times Roberta Smith lo ha definito come uno degli sperimentatori più audaci e indipendenti della scena dell'arte del dopoguerra negli Anni Cinquanta.   Suoi lavori sono in collezioni di musei come la Tate Gallery e la Tate Modern (a Londra e a Liverpool) e il Hyogo Prefectural Museum of Art a Kobe, Giappone e in importanti collezioni e raccolte private.



VIRTUAL FLUXUS POETRY
SHOZO  SHIMAMOTO
1928 - 2013
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D  - Salerno
31 maggio 2015 – 12 luglio 2015
Inaugurazione: domenica 31  Maggio 2015, ore 18.00
Orario: tutti i giorni ore 00.00 - 24.00
e-mail: bongiani@alice.it     

domenica 17 maggio 2015

SALERNO / IBRIDI & SIMILI


Ibridi & Simili

Mostra internazionale di libri d’artista e della piccola editoria
a cura di  Antonio Baglivo e Vito Pinto

BIBLIOTECA PROVINCIALE di SALERNO

Dal 14 maggio al 15 giugno 2015

L'esposizione potrà essere visitata
 dal giorno 14 al 30 maggio, dal lunedi al venerdi ore 9.00 - 18.30
dal giorno 1 al 15 giugno, dal lunedi al venerdi ore 9.00 - 15.00


 Giovanni Bonanno - Dopo la rivolta - libro oggetto, Salerno, 2015

Il successo di pubblico e di critica e soprattutto la massiccia e qualificata adesione di artisti, da ogni parte d’Italia, alla mostra di libri d’artista “Ibridifogli - recenti acquisizioni” allestita nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno nel giugno scorso, ha confermato il grande interesse che questa pratica artistica incontra non solo tra gli addetti ai lavori.  Un segnale che incoraggia e propone nuove e più mirate iniziative culturali adatte a promuovere e  valorizzare questa forma d’arte e avviare una seria e approfondita riflessione sul tema.  Per questa occasione una delle sezioni espositive sarà dedicata alla piccola editoria, stamperie private e singoli artisti che, in proprio, da anni, producono libri minimi in tiratura limitatissima, in un dialogo costante con poeti e scrittori, dando vita a preziose e raffinatissime collane.


Il concetto di libro come strumento primario e autonomo della comunicazione artistica, vera e propria opera d’arte flessibile e versatile, che ha trovato terreno fertile nella creatività degli artisti, coinvolgendo in maniera diffusa ogni ambito e ogni tendenza dell’arte contemporanea, è un fenomeno che ha attivato l’attenzione di gallerie, musei e biblioteche e creato fondi per la formazione di archivi specializzati  pubblici e privati sia in Italia che all’estero. Il successo di pubblico e di critica e soprattutto  la massiccia e qualificata adesione di artisti da ogni parte d’Italia, alla mostra di Libri d’Artista IBRIDIFOGLI allestita nelle sale della Pinacoteca Provinciale nel giugno scorso, a cura di Antonio Baglivo e di Vito Pinto, è un segnale concreto del grande interesse che questa pratica artistica incontra non solo tra gli addetti ai lavori.  Un segnale che ha incoraggiato i curatori e i loro partner istituzionali a proporre  una nuova  iniziativa con la quale tenere vivo l’interesse e stimolare un sempre più approfondito dibattito sul tema. La rassegna  Ibridi & simili quindi attraverso una selezione di opere di artisti già presenti nell’archivio di Antonio Baglivo si pone come una offerta culturale indirizzata a valorizzare e a meglio comprendere il libro come opera d’arte. Una sezione speciale sarà dedicata poi a quegli artisti e piccoli editori che in proprio, con costanza, producono libri minimi in tiratura limitatissima in un dialogo aperto con poeti e scrittori. Una pratica che, tra l’altro, negli anni ha visto impegnati alcuni tra gli artisti salernitani più significativi, che hanno riportato consensi notevoli sia in campo nazionale che internazionale.

Numerosi gli autori presenti nella mostra:
Demosthenes Agrafiotis, Paolo Albani, Ignazio Apolloni, Antonio Baglivo, Luigi Ballerini, Tiziana Baracchi, Vittore Baroni, Lello Bavenni, Giuliana Bellini, Carlo Belloli, Carla Bertola, Gaetano Bevilacqua, Tomaso Binga, Andrea Biscaro, Giovanni Bonanno, Sergio Borrini, Anna Boschi, George Mackay Brown, Rossana Bucci, Cosimo Budetta, Lucia Buono, Elisabeth Busali, Ersilia Cacace, Francesco Calia, Enrico Capodaglio, Francesco Antonio Caporale, Lamberto Caravita, Ugo Carrega, Anna Cascella Luciani, Pietro Cerami, Guido Ceronetti, Andrea Chiarantini, Lorenzo Cleffi, Ryosuke Cohen, Augusto Concato, Vitaldo Conte, Giovanni Corbelli, Anna Crescenzi, Valentina D’Urso, Francesco Dalessandro, Nico Dassilakis, Danilo De Mitri, Giulio De Mitri, Antonio Della Gaggia, Anna Di Fusco, Carlo Di Legge, Lucia Di Miceli, Alfonso Di Muro, Mario Diacono, Marcello Diotallevi, Massimo Donà, Matteo Dori, Lia Drei, Flavio Ermini, Vito Falcone, Giuseppe Favati, Fernanda Fedi, Luc Fierens, Kiki Franceschi, Ascanio Francese, Nicola Frangione, Ellen G., Clara Garesio, Lidia Gargiulo, Pierre Garnier, Francesco Gierrieri, Gino Gini, Alfredo Giuliani, Salvatore Giunta, Coco Gordon, Giuseppe Grattacaso, Vincenzo Guarracino, Paolo Gubinelli, Paolo Guzzi, Antonio Izzo, Italo Lanfredini, Alfonso Lentini, Osvaldo Liguori, Oronzo Liuzzi, Carmine Lubrano, Adelelmo Luciano, Serse Luigetti, Maria Susy Lunghezzani, Ruggero Maggi, Gabriele Mandel, Federica Manfredini, Alberto Mari, Maurizio Marotta, Luciano Menetto, Giorgio Moio, Mauro Molinari, Massimo Molino, Albano Morandi, Gilberto Moreletti,  Keiichi Nakamura, Marcello Napoli, Lucia Nardelli, Nadia Nava, Gerardo Nigro, Angelo Noce, Jurgen O. Olbrich, Alma Olivotto, Adriano Paolelli, Gaetano Paraggio, Hannes Pasqualini, Giancarlo Pavanello, Gerardo Pedicini, Giordano Perelli, Plinio Perilli, Pio Peruzzini, Renata Petti, Antonio Picardi, Umberto Piersanti, Lamberto Pignotti, Erica Moira Pini (Piermario Ciani), Vito Pinto, Giuseppe Pirozzi, Ugo Piscopo, Natale Platania, Mikhail Pogarskij, Teresa Pollidori, Hugo Pontes, Elena Pucciarelli, Lidia Pucciarelli, Antonio Pujia Veneziano, Luciano Puzzo, Gian Paolo Roffi, Rita Vitali Rosati, Gianni Rossi, Lucia Rotundo, Cesare Ruffato, Edoardo Sanguineti, Antonio Sassu, Alba Savoi, Ioana Savu, Francesco Scarabicchi, Renato Sclaunich, Fulgor Silvi, Franco Sortini, Adriano Spatola, Nicola Spezzano, Paolo Tesi, Ilia Tufano, Andrew Topel, Arrigo Lora Totino, Alberto Vitacchio, Marco Vitale, Emiliano Zucchini.


Biblioteca Provinciale di Salerno
Via Valerio Laspro, 1
SALERNO

domenica 10 maggio 2015

Palermo / 9 INCISORI a PALAZZO SANT'ELIA



9 INCISORI  a PALAZZO SANT'ELIA

Inaugurazione 10 maggio ore 18 

(durata dal 11 al 24 maggio 2015)





Artisti esperti nell'arte dell'incisione portano in scena, a Palermo, la mostra "9 incisori a Palazzo Sant'Elia", curata da Liliana Conti Cammarata e Nicolò D’Alessandro  In collaborazione con il laboratorio D’Alessandro e con il Museo del Disegno Patrocinato da Salvare.

Opere di: Rosario Amato, Liliana Conti Cammarata, Nicolò D’Alessandro, Patrizio Di Sciullo, Laura Giambarresi, Carla Horat, Edo Janich, Gino Merlina, Vincenzo Piazza. A cura di Liliana Conti Cammarata e Nicolò D’Alessandro.



opera in mostra


L'edizione 2015 della "Settimana delle Culture" che si terrà a Palermo dal 11 al 24 Maggio è promossa dall'associazione “Settimana delle culture”, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, la Regione Siciliana, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Provincia Regionale di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo e numerosi altri partner pubblici e privati.

Tra gli oltre cento eventi previsti, tra mostre, spettacoli teatrali, incontri culturali, visite guidate e concerti, sarà allestita presso Palazzo Sant'Elia, la mostra " 9 Incisori". Le opere in mostra rappresentano un'ampia gamma delle diverse tecniche dell'incisione originale - dirette e indirette, tradizionali e sperimentali - ed esprimono le problematiche della contemporaneità attraverso una pluralità di temi e linguaggi.

Palazzo Sant'Elia
via Maqueda, 81 Palermo
9-18, sab e dom 9-19.30
ingresso libero

venerdì 8 maggio 2015

PADIGLIONE TIBET 2015 / 9 maggio 2 agosto 2015 Evento Collaterale 56 BIENNALE DI VENEZIA




PADIGLIONE TIBET 2015  /  9 maggio 2 agosto 2015  
56  Biennale di  Venezia


TIBET PAVILION
project by Ruggero Maggi



Santa Marta Congressi – SpazioPorto - Venice
9 maggio – 2 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.

Under the Patronage of the Municipality of Venice


Dedicato alle vittime del recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l'India.






Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima.

Si rinnova l'appuntamento veneziano con Padiglione Tibet. La rassegna, con il patrocinio del Comune di Venezia, parallela alla 56. Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015, verrà inaugurata il 9 maggio 2015 e proseguirà fino al 2 agosto 2015 presso la suggestiva Chiesa di Santa Marta.

Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.

Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.

Ambasciata Tibetana con rilascio del relativo Passaporto

Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese dell’anno tibetano 2142) compirà 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione  per  la Preservazione  della  Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama il prossimo anno tibetano (2142,  “Anno della Pecora di Legno” che è iniziato il 19 febbraio 2015 e terminerà l’8 febbraio 2016), organizzando all’interno dell’Anno del Dalai Lama eventi artistici, insegnamenti spirituali e conferenze.


Padiglione Tibet vuole evidenziare il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e recentemente è stato invitato come progetto speciale alla Biennale del Fin del Mundo, a cura di Massimo Scaringella, in Argentina
Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi attraverso le Khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della composizione dei Mandala dei monaci tibetani e le Ruote della preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani.
Questa edizione (la terza a Venezia) è all'insegna dell'ombrello, proprio del nostro fedele protettore dalla pioggia che, suo malgrado, è stato protagonista della rivolta degli studenti di Hong Kong verso il governo centrale di Pechino. L'ombrello emblema di protezione e di protesta – due lati della stessa medaglia – è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che hanno reso possibile una grande installazione corale con opere dedicate al Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli ed alla sua marcia verso la libertà.

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.

Gli artisti invitati hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.

Problema affrontato anche dalla mostra Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduar (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia […]

Padiglione Tibet come progetto artistico accomuna molteplici “anime”: artistica, spirituale, culturale e durante il periodo espositivo altre due iniziative ne accompagnano il percorso: la mostra fotografica di Giampietro Mattolin “Amdo – il paese del XIV Dalai Lama” presentata da Piero Verni che così la descrive: “Situata nella parte nord orientale del Paese delle Nevi, la regione dell'Amdo è uno dei luoghi più affascinanti, superbi e significativi dell'intero Tibet. Alcune delle principali figure religiose della civiltà tibetana sono nate lungo questi sconfinati orizzonti: Lama Tzongkhapa il grande riformatore del 14° secolo padre della scuola Gelug, il 10° Panchen Lama e l'attuale XIV Dalai Lama, originario del villaggio di Takster.”
e l'esposizione costituita da un approfondimento grafico del grande disegnatore Giuseppe Coco sulla figura di Milarepa (1040 – 1123) il più famoso ed amato degli yogin tibetani ed uno dei più grandi maestri spirituali di tutti i tempi. Scrive Chiara Gatti che presenta la mostra Coco & Milarepa - I colori dello spirito: In questa occasione […] si propone un ciclo di opere concentrate su un tema più intimo, caro al lato spirituale della sua personalità riservata. Si tratta delle tavole dedicate alla figura di Milarepa, icona della scuola Kagyu del Buddhismo tibetano. Una figura intensa e magica che Coco indagò, fra la fine degli anni Ottanta e il Duemila, sperimentando colori lisergici e forme potenti, specchio di una riflessione esistenziale segnata da grande energia e, insieme, grande sofferenza.[…] Un viaggio catartico ed escatologico che scuote la coscienza.”

Quest'anno il programma di Padiglione Tibet si arricchisce anche, il giorno dell'inaugurazione sabato 9 maggio, della presenza di Ghese Lobsang Tenkyong (nato nel Tibet orientale. Ha studiato nel monastero di Sera, ottenendo il grado di Geshe Lharampa, il più alto titolo di studi conseguibile all'interno della tradizione gelug-pa) e di Stefano Antichi, direttore del Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition (FPMT) di Genova.



Artisti PADIGLIONE TIBET
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio - Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis, Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.

Video arte
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Testi di
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte, Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.


Prossimi appuntamenti, di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito, sono previsti nelle seguenti date:

7 giugno 2015  insegnamenti buddisti di Ghese Tenzin Tenphel con tema: L'etica laica. come perseguire valori etici, morali, di gentilezza e compassione al di là di una formazione religiosa.

17/18/19/20 giugno 2015 realizzazione di un mandala da parte di monaci tibetani

20 giugno 2015 Art Night Venezia performances di artisti contemporanei e in serata il rito di dispersione del mandala

6 luglio 2015 grandi festeggiamenti per l'80° Compleanno del Dalai Lama, la presentazione in anteprima del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del Tibet” di Piero Verni e Giampietro Mattolin ed alcune intense azioni artistiche

2 agosto 2015 finissage


entrata libera - orari: martedì – domenica 11.00/19.00 - chiusura: lunedì




per informazioni:
320.9621497


Santa Marta Congressi – SpazioPorto
DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VENEZIA
Linee ACTV 41, 51 fermata “Santa Marta” che dista 50 metri da SpazioPorto
DA PIAZZALE ROMA Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
DA SAN MARCO Linee ACTV 42, 52, 62, fermata “Santa Marta”


Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar, Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet


Note:
. La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.

. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.

  

Castello di Moncalieri - "Il Cuore Sacro dell'Arte / la dimensione spirituale nell'arte piemontese contemporanea"




SABATO 9 MAGGIO, dalle 17.00 alle 20.00, presso il Castello di Moncalieri, Giardino delle Rose Piazza Baden Baden, si inaugura la sesta edizione della BAM  


Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte On Tour.

Titolo della Mostra : "Il Cuore Sacro dell'Arte / la dimensione spirituale nell'arte piemontese contemporanea"



opera di  Roberta  Fanti  Le mie Prigioni 2015




La BAM ha una precisa finalità, in decisa controtendenza rispetto alla “biennalite” caratterizzante la scena artistica contemporanea nell’era della globalizzazione, che è quello di valorizzare l’arte e la creatività piemontese dal secondo dopoguerra ad oggi secondo un percorso che, ad ogni scadenza, si indirizza verso aree diverse di analisi storica e contenutistica. Dopo “Proposte artistiche in Piemonte 1996/2004” della sperimentale edizione del 2004, e “Arte in Piemonte 1975/1995” tema del 2006 e prima fase di reale consolidamento dell’iniziativa, ed il significativo intermezzo della “BAM on Tour 2007”, nel 2008 abbiamo approntato una manifestazione intitolata “Art Design”, che ha conosciuto un significativo corollario nell’estate 2009 con uno spettacolare allestimento presso il Castello di Racconigi che, unitamente alla presenza ad Artissima, ha sancito il lancio definitivo di una manifestazione nata per pura scommessa intellettuale e tramutatasi in un appuntamento importante nel folto panorama di iniziative artistiche che caratterizza Torino ed il Piemonte. Nel 2010 con “BAM Piemonte Project Grafik” , bissata con “BAM on Tour 2011” per la prima volta a Torino, abbiamo, con successo, privilegiato il rapporto tra l’arte e la grafica pubblicitaria ed industriale, ma anche il fumetto ed il neo pop. La quinta edizione della BAM si è svolta, dopo Verbania per le prime tre edizioni e Carmagnola per la quarta, a Chieri, in sedi prestigiose quali la Biblioteca e l’Imbiancheria del Vajro, ed anche nelle vetrine del centro cittadino, con il titolo “Contemporary Photobox 2012”, con l' obiettivo di cogliere l’evoluzione di una linea stilistica legata all’uso delle tecnologie quindi fotografia, video ed immagine digitale. La “BAM on Tour 2013”, dedicata alla giovane fotografia piemontese, si è svolta presso l'NH Lingotto Tech. Con la sesta edizione, anticipata rispetto al consueto nel febbraio 2014 sempre presso l'Imbiancheria del Vajro, “BAM Piamonte Project 6 80”, dedicata a quel stimolante e controverso decennio, ed un allestimento coronato da un autentico e pieno successo, riteniamo che la BAM sia entrata definitivamente nell'eccellenza delle rassegne artistiche della nostra regione.

L'occasione, imprevista e gradita, di poter disporre, per la prima volta, di una sede come il Castello di Moncalieri, importante reggia sabauda fino ad ora mai adoperata per rassegne di arte contemporanea, ci ha indotto ad approntare una “edizione straordinaria”. La concomitanza con eventi quali l'Ostensione della Sindone ed il Bicentenario della nascita di Don Bosco, la presenza ormai consolidata di una manifestazione come Torino Spiritualità, la possibilità di disporre dello spazio a partire da maggio, quindi di creare  attenzione sull'evento anche nei termini della ricaduta turistica sul territorio, ci hanno fatto optare per una riflessione sul tema del sacro ed un titolo quale “Il cuore sacro dell'arte : la dimensione sprituale nell'arte piemontese contemporanea”.

La religione, come il pensiero mitico, il pensiero simbolico e la ragione, fanno parte della natura dell'uomo sia religioso che a-religioso. L'arte, ai suoi primordi, aveva il compito prioritario di esorcizzare la paura della morte, allontanare il senso della fine e dell'incertezza, cosi vivi e presenti nella nostra attuale ed incerta dimensione quotidiana. L'esclusività del rapporto tra il fruitore e l'opera, sia che generi fascinazione o distacco e repulsione, consente di porsi in una dimensione privilegiata, in grado di percepire il respiro della spiritualità, senza doverla necessariamente riconoscere nello stile, nelle forme e nei simboli della tradizione. Scrive il grande storico delle religioni Mircea Eliade : “ Il sacro nell'arte contemporanea è diventato irriconoscibile, si è camuffato in forme, propositi e significati che sono apparentemente “profani”. Il sacro non è scontato, com'era per esempio nell'arte del Medioevo. Non si riconosce immediatamente e facilmente, perchè non è più espresso attraverso il convenzionale linguaggio religioso”. Una attenta disamina non può negare l'esigenza del sacro che pervade la società e, di riflesso, il panorama dell'arte. Nonostante la secolarizzazione avvenuta nel corso del Novecento,  ancora più evidente in questa prima fase del nuovo millennio, e la parziale resa all'immanente costituito dalle ragioni della tecnica e del mercato, l'arte contemporanea è in realtà più spesso di quanto si creda alla ricerca di un confronto con la spiritualità, anche se spesso celato dall'abitudine, non sempre coronata da esiti felici quando l'intento è la ricerca del clamore mediatico fine a sé stesso, di mescolare l'iconografia del sacro con quella del profano.
Riepilogare il rapporto tra dimensione artistica e religione richiederebbe quantomeno un intero volume. Cosa che nella circostanza i parcellizzati spazi tipografici di cui dispongo rende impossibile. Tuttavia si possono sintetizzare alcuni passaggi storici, che traggo in buona parte dal mio saggio “Vocazione e progetto. Storia ed attualità della critica d'arte”, di cui è prossima la stampa della seconda edizione.
Per Platone l'espressione artistica non ha a che fare con il razionale o l'irrazionale, quanto con l'ultrarazionale. Il filosofo sosterrà il concetto di mimesi unicamente in quanto “hermeneia”, cioè interpretazione. Il poeta si pone come tramite privilegiato tra l'uomo e la divinità e parla in sua vece. Per Platone, infatti, ispirazione significa “entusiasmo” che, tradotto da un punto di vista etimologico, diventa “essere nel dio”, cioè porsi al di là della dimensione del contingente e del terreno, quindi della materia. Dopo la parentesi “laica” dello Stoicismo, profondamente influenzato dal pensiero di Aristotele, alla esasperazione formalista in atto nella parte terminale della stagione ellenistica, si oppone dapprima, con il richiamo all'esigenza di una maggiore attenzione alla dimensione spirituale, lo Pseudo Longino con il suo trattato “Del sublime”, probabilmente redatto in epoca augustea, poi un filosofo di primo rango come Plotino, nel terzo secolo dopo Cristo. Plotino condanna qualsiasi concezione rigida della bellezza, che è luce e splendore, secondo la teoria dell'”emanazione” divina, riscontrabile nelle religioni orientali, non si deve dimenticare che Plotino non è un autore cristiano. Anticipando il concetto di autonomia dell'arte, appare significativa la dicotomia instaurata tra materia e forma : la prima è bruttezza caratterizzata dall'assenza di forma, entità non valutabile e non visibile, vuoto assoluto. La materia prende vita solo in presenza della forma e quest'ultima, emanazione del divino, assume corpo in virtù della visione interiore che ne permette la percezione. Nella fase storica successiva, quella dell'Alto Medioevo, l'arte è vissuta come espressione diretta della comunità di appartenenza che, a sua volta, con la mediazione dell'”artifex”, è rivolta verso l'adorazione della gloria del Signore. Dice Papa Gregorio Magno nel VII secolo che “la pittura per gli analfabeti e ciò che la scrittura è per i letterati”. Questa visione della funzione comunitaria e spirituale dell'arte trovò larga eco nell'Ottocento, all'interno delle varie correnti romantiche che si opponevano all'alienazione introdotta dall'avvento della Rivoluzione Industriale denunciando, non senza una certa dose di ragione alla luce delle esperienze di oggi, il rischio della serializzazione della pratica dell'arte e della riduzione del manufatto artistico a merce tra le merci. Basti pensare all'affermazione di John Ruskin a difesa dei Preraffaelliti, accusati di eccessiva leziosità. Il grande critico e storico dell'arte inglese sosteneva la religiosità della Confraternita Preraffaellita in quanto la loro “perdita di tempo” era una “perdita del tempo”, un annullamento, uno sprofondare in una dimensione “altra”. Nel Medioevo, se è sostanzialmente nullo il progresso della critica, intesa anche solo nella formula convenzionale della cronaca, così non è per l'estetica e la speculazione filosofica. Agostino, contrariamente a Plotino, sostiene la trascendenza divina rispetto al mondo e autorizza, da un punto di vista estetico, il “brutto”, in opposizione alla tradizione classica greca di matrice platonica, perchè esso è elemento del creato, legittimato dalla sofferenza di Cristo in croce. Molto secoli dopo Tommaso d'Acquino, colui che codificò l'aristotelismo facendone la struttura portante non solo della religione ma dell'intero edificio culturale occidentale, in omaggio all'importanza che nel pensiero del filosofo greco ebbe il concetto di mimesi, concede piena liceità alla fantasia, necessaria anche per la rappresentazione dell'inesistente. L'anonimato dell'artista medievale cessa gradualmente dopo l'anno Mille. L'architettura, arte aniconica, sintetizza l'estetica del Medioevo nell'essenza dell'edificio religioso per eccellenza, la cattedrale. L'eccessivo sfarzo delle cattedrali gotiche scatena delle critiche parallele che vari movimenti di contestazione religiosa muovono alla secolarizzazione ed al potere politico della Chiesa. La stagione della grande pittura toscana tra Due e Trecento, Cimabue, Giotto, Simone Martini, i senesi, porteranno alla ripresa di una dimensione figurativa e fortemente spirituale dell'arte. L'aureo Rinascimento, periodo che vede la nascita dell'era moderna con la regolamentazione della prospettiva da parte di Leon Battista Alberti e l'invenzione tipografica di Gutemberg è diviso, da un lato, dalla esaltazione degli studi classici e dalla rivalutazione del pensiero platonico nella cerchia padovana di Marsilio Ficino, dall'altro dalla rivendicazione dei valori dell'individuo che condurrà l'occidente europeo dritto verso la Rivoluzione francese, massima esaltazione dei valori laici. Tornando all'Alberti, egli è il prototipo dell'intellettuale rinascimentale, poliedrico ed aperto al mondo, mosso dal desiderio di comprenderlo, di spiegarne le leggi e di dominarlo, quasi come un nuovo Dio in terra, essendo dall' Altissimo stato creato a sua immagine e somiglianza. Lo spirito scientifico del metodo prospettico, e dell'intero Rinascimento, è affermato da Leonardo Da Vinci. Per lui la pittura è “scienza in atto”. Leonardo si definisce, per prendere le distanze dai canoni dell'umanesimo neoplatonico. “omo sanza lettere”, tant'è che apprese il latino solo in età avanzata. La dimensione spirituale sarà invece centrale nella poetica del “rivale” di Leonardo, quel Michelangelo che sfiorò, con la congrega degli Spirituali, l'adesione alla nascente Riforma Protestante. Dopo la lunga, intellettualmente stimolante, stagione Manierista, figlia di un'epoca di crisi e di pasaggio, il Seicento e la stagione barocca segnano sia un trionfo della ragione moderna, con la nascita del metodo scientifico, sia uno stretto e vincolante rapporto della religione con l'arte, per effetto dell'applicazione concreta della Controriforma. Gli artisti, la cui sopravvivenza economica era garantita in primo luogo dalla Chiesa, dovevano concentrarsi sulle rappresentazioni sacre, e sulle scene di martirio, per suscitare nei fedeli la devozione. Il naturalismo di Caravaggio e della sua cerchia aggirerà il vincolo calando nelle vesti di santi e martiri personaggi del popolo,  rappresentando quello che era l'underground dell'epoca. Il Settecento è la stagione del già citato Illuminismo, con le parole d'ordine “Libertà. Uguaglianza, Fraternità”. Nel corso di due secoli, Settecento ed Ottocento, gli intellettuali più sensibili ed avveduti rispondono prontamente con la scrittura alle mutazioni iconografiche di pittura e scultura, che gradualmente si sottraggono alla dittatura del racconto mitologico, religioso, storico e letterario, contribuendo alla costruzione della nuova immagine contemporanea che, dopo il traghettamento simbolista, approderà alla stagione delle avanguardie storiche. Dell'Ottocento e della temperie Romantica ho già fatto cenno. Le radici del movimento romantico in arte partono da un antagonismo, dal rivendicare il privilegio dell'antica teknè e l'artigiana lentezza della pratica artistica. Il primo, e più coerente di questi movimenti, è quello Nazareno, nato in Germania su impulso di Franz Pforr e Friedrich Overbeck. I Nazareni contestano integralmente l'alienazione della nascente civiltà industriale e l'ipocrisia borghese, nonchè l'assenza di tensione spirituale nell'arte, predicando e praticando un ritorno ai valori evangelici e la distanza da qualsiasi tentazione mondana, anticipando di più di un secolo quei movimenti di contestazione giovanile che attraverseranno l'America e l'Europa dagli anni Cinquanta agli anni Settanta del Novecento. L'ingresso dell'arte nella dimensione culturologica della contemporaneità, a partire dalla fase finale dell'Ottocento, segna una nuova fase nel rapporto tra arte e dimensione spirituale. Il crollo dell'orizzonte metafisico, teorizzato da Nietzsche, che influenzerà profondamente soprattutto l'avanguardia storica futurista ed il pensiero di Marinetti, con temi quali la sovrumana volontà. il superuomo ed il volo visto come distacco dalla materia, e la provocatoria asserzione sulla “morte dell'arte” di Hegel, che significa in sostanza che l'arte si è liberata dall'asservimento al Bello ed ai dogmi della religione e della politica per diventare qualcos'altro rispetto al passato, conducono la spiritualità dentro il recinto dell'interiorità e della sensibilità dell'artista. Secondo Walter Benjamin, per effetto del progresso tecnologico e dell'avvento degli strumenti di riproducibilità tecnica, l'arte è passata dal dominio del rituale a quello della politica, aumentando la sua sfera di diffusione simultanea e di esponibilità. Il rapporto dell'arte con religione e spiritualità nel corso del Novecento non è venuto meno, ma si è manifestato con modalità diverse ed inedite rispetto al passato. Con l'eccezione di episodi significativi, quali il “Manifesto dell'Arte Sacra Futurista”, il rapporto con il sacro è diventato sempre più afferente alla dimensione privata e personale del linguaggio artistico. Come non rinvenire una forte tensione spirituale, ad esempio, nei lavori astratti del Neo Plasticismo di Mondrian, od in molte prove dell'Espressionismo Astratto, od ancora nel “blu assoluto” di Yves Klein? L'anelito verso una religiosità dell'arte è avvertibile, a mio avviso, anche in molte opere della tarda post modernità, all'apparenza provocatorie ai limiti del villipendio, come quelle di Andres Serrano.

Questa volta la BAM, nella sua quinta edizione “On Tour”, in parallelo con una serie di eventi importanti ospitati dalla nostra regione, ha inteso operare una ricognizione dedicata ad un tema  con cui l'arte non può esimersi dal confrontarsi. La selezione di artisti del territorio, prevalentemente figure ormai storiche del panorama degli anni Settanta ed Ottanta, con alcune significative presenze emerse nei Novanta, e nel corso degli anni Zero, ha sposato al solito il criterio della qualità. In mostra sarà possibile ammirare diverse versioni del rapporto tra arte e spiritualità ; da una dimensione narrativa raccolta ed intima, prevalentemente pittorica ed installativa,  ad una estroversione visiva non priva di spirito gioiosamente sdrammatizzante ed ironico, nei versanti della fotografia, dell'oggettualismo e della pittura neo pop. Gli artisti invitati, di cui si allega l'elenco, sono stati lasciati liberi di esprimersi sia tramite una dimensione evocativa che con una citazione iconografica diretta. Il risultato penso sia interessante, e la libertà espressiva non si è tramutata, come spesso avviene per appagare gli appetiti mediatici, nella provocazione fine a sé stessa.

Artisti invitati :

Salvatore Astore, Laura Avondoglio, Cornelia Badelita, Angelo Barile, Ermanno Barovero, Enzo Bersezio, Mauro Biffaro, Corrado Bonomi, Antonio Carena, Gianni Caruso, Ferruccio D'Angelo, Filippo di Sambuy, Radu Dragomirescu, Roberta Fanti, Raffaello Ferrazzi, Silvia Fubini, Enzo Gagliardino, Titti Garelli, Theo Gallino, Riccardo Ghirardini, Carlo Giuliano, Santo Leonardo, Pino Mantovani, Plinio Martelli, Mario Marucci, Andrea Massaioli, Giancarlo Pagliasso, Luciano Pivotto, Francesco Preverino, Sergio Ragalzi, Franco Rasma, Ubaldo Rodari, Claudio Rotta Loria,Eraldo Taliano,  Valerio Tedeschi, Vittorio Valente, Ugo Venturini.



Durata : fino al 31 maggio. Venerdì 15.30-18.00.
Sabato-Domenica 10.30-12.30 15.30-18.00

Organizzazione : hakassociatiartecontemporanea
Patrocinio : Comune di Moncalieri, MIBAC Ministero Beni Artistici e Culturali, Regione Piemonte, Fondazione CRT, Piemonte Nuovo..da sempre, MAU Museo d'Arte Urbana di Torino
Info : 349 4665091   335 6398351 

Castello di Moncalieri / Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte On Tour.



SABATO 9 MAGGIO, dalle 17.00 alle 20.00, presso il Castello di Moncalieri, Giardino delle Rose Piazza Baden Baden, si inaugura la sesta edizione della BAM  

Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte On Tour.

Titolo della Mostra : "Il Cuore Sacro dell'Arte / la dimensione spirituale nell'arte piemontese contemporanea"



opera di  Roberta  Fanti  Le mie Prigioni 2015


Direttore Artistico : Riccardo Ghirardini
Curatore : Edoardo Di Mauro

Artisti : Salvatore Astore, Laura Avondoglio, Cornelia Badelita, Angelo Barile, Ermanno Barovero, Enzo Bersezio, Mauro Biffaro, Corrado Bonomi, Antonio Carena, Gianni Caruso, Ferruccio D'Angelo, Filippo di Sambuy, Radu Dragomirescu, Roberta Fanti, Raffaello Ferrazzi, Silvia Fubini, Enzo Gagliardino, Titti Garelli, Theo Gallino, Riccardo Ghirardini, Carlo Giuliano, Santo Leonardo, Pino Mantovani, Plinio Martelli, Mario Marucci, Andrea Massaioli, Giancarlo Pagliasso, Luciano Pivotto, Francesco Preverino, Sergio Ragalzi, Franco Rasma, Ubaldo Rodari, Claudio Rotta Loria, Eraldo Taliano, Valerio Tedeschi, Vittorio Valente, Ugo Venturini.

Durata : fino al 31 maggio. Venerdì 15.30-18.00.
Sabato-Domenica 10.30-12.30 15.30-18.00

Organizzazione : hakassociatiartecontemporanea
Patrocinio : Comune di Moncalieri, MIBAC Ministero Beni Artistici e Culturali, Regione Piemonte, Fondazione CRT, Piemonte Nuovo..da sempre, MAU Museo d'Arte Urbana di Torino
Info : 349 4665091   335 6398351 



mercoledì 22 aprile 2015

Focus Latin America: Art Is Our Last Hope


Focus Latin America: Art Is Our Last Hope

A cura 
di 
Vanessa Davidson e John Held Jr.







Mostre  Svolte:
2014 - Phoenix, “Focus Latin America: Art Is Our Last Hope”, Phoenix Art Museum, Arizona. A cura di Vanessa Davidson e John  Held Jr.

2015 - Phoenix, “Focus Latin America: Art Is Our Last Hope”, MonOrchid Gallery, Arizona. A cura di Vanessa Davidson e John  Held Jr.