PADIGLIONE
TIBET 2015 / 9 maggio 2 agosto 2015
56 Biennale di Venezia
TIBET
PAVILION
project by Ruggero Maggi
Santa Marta Congressi – SpazioPorto -
Venice
9 maggio – 2 agosto 2015
Opening Day 9th May – 6 p.m.
Under the Patronage of the Municipality of Venice
Dedicato alle vittime del
recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l'India.
Spiritualità ed Arte come cibo
per la mente e per l’anima.
Si rinnova l'appuntamento veneziano con Padiglione Tibet.
La rassegna, con il patrocinio del Comune di Venezia, parallela alla 56.
Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015,
verrà inaugurata il 9 maggio 2015 e proseguirà
fino al 2 agosto 2015 presso
la suggestiva Chiesa di Santa Marta.
Tibet: una nazione che evoca da sempre
un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale
per tutti gli esseri umani.
Padiglione Tibet, un’idea che nella propria
semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il
segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura
contemporanea occidentale con quella tibetana.
Ambasciata Tibetana con rilascio del relativo
Passaporto
Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin
Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese
dell’anno tibetano 2142) compirà 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la
massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento
fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto
L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio
all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito
nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama
il prossimo anno tibetano (2142, “Anno
della Pecora di Legno” che è iniziato il 19 febbraio 2015 e terminerà l’8
febbraio 2016), organizzando all’interno dell’Anno del Dalai Lama eventi artistici,
insegnamenti spirituali e conferenze.
Padiglione Tibet vuole evidenziare il
connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e
recentemente è stato invitato come progetto speciale alla Biennale
del Fin del Mundo, a cura di Massimo Scaringella, in Argentina
Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno
visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi
attraverso le Khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in
segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della
composizione dei Mandala dei monaci tibetani e le Ruote della
preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani.
Questa edizione (la terza a Venezia) è
all'insegna dell'ombrello, proprio del nostro fedele protettore dalla
pioggia che, suo malgrado, è stato protagonista della rivolta degli studenti di
Hong Kong verso il governo centrale di Pechino. L'ombrello emblema di protezione e di protesta – due lati della stessa
medaglia – è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che
hanno reso possibile una grande installazione corale con opere dedicate al
Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli ed alla sua marcia verso la
libertà.
La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata,
modellata.
Gli artisti invitati hanno creato i loro interventi
su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla
sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi,
ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale,
uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della
natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e
della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo
il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la
sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I
Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione
Tibet è sempre stato e sempre sarà un
progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato;
ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il
proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.
Problema
affrontato anche dalla mostra “Tibet… c'è poco
da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduar (almanacco dell'arte leggera, mensile
satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con
cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si
chiede: Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma
che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già,
perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o
perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa
esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e
dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia […]
Padiglione Tibet come progetto artistico accomuna molteplici
“anime”: artistica, spirituale, culturale e durante il periodo espositivo altre
due iniziative ne accompagnano il percorso: la mostra fotografica di Giampietro Mattolin “Amdo – il paese del XIV Dalai Lama” presentata da Piero
Verni che così la descrive: “Situata
nella parte nord orientale del Paese delle Nevi, la regione dell'Amdo è uno dei
luoghi più affascinanti, superbi e significativi dell'intero Tibet. Alcune
delle principali figure religiose della civiltà tibetana sono nate lungo questi
sconfinati orizzonti: Lama Tzongkhapa il grande riformatore del 14° secolo
padre della scuola Gelug, il 10° Panchen Lama e l'attuale XIV Dalai Lama,
originario del villaggio di Takster.”
e l'esposizione costituita da un approfondimento
grafico del grande disegnatore Giuseppe Coco
sulla figura di Milarepa (1040 – 1123)
il più famoso ed amato degli yogin tibetani ed uno dei più grandi
maestri spirituali di tutti i tempi. Scrive Chiara
Gatti che presenta la mostra Coco
& Milarepa - I colori dello spirito: “In questa occasione […] si propone un ciclo di
opere concentrate su un tema più intimo, caro al lato spirituale della sua
personalità riservata. Si tratta delle tavole dedicate alla figura di Milarepa,
icona della scuola Kagyu del Buddhismo tibetano. Una figura intensa e magica
che Coco indagò, fra la fine degli anni Ottanta e il Duemila, sperimentando
colori lisergici e forme potenti, specchio di una riflessione esistenziale
segnata da grande energia e, insieme, grande sofferenza.[…] Un viaggio
catartico ed escatologico che scuote la coscienza.”
Quest'anno
il programma di Padiglione Tibet si arricchisce anche, il giorno
dell'inaugurazione sabato 9 maggio, della presenza di Ghese Lobsang Tenkyong (nato nel
Tibet orientale. Ha studiato nel monastero di Sera, ottenendo il grado di Geshe
Lharampa, il più alto titolo di studi conseguibile all'interno della tradizione
gelug-pa) e di Stefano Antichi, direttore del
Foundation for the Preservation of the
Mahayana Tradition (FPMT)
di Genova.
Artisti PADIGLIONE TIBET
Piergiorgio Baroldi, BAU, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Pino Chimenti, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma - Gennaro Ippolito, Giglio Frigerio -
Fabrizio Martinelli, Ivana Geviti, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Oronzo Liuzzi - Rossana Bucci, Silvia Mariani - Christine Davis,
Gianni Marussi - Alessandra Finzi, Fernando Montà, Lorenza Morandotti - Francesco Maglia
snc, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori -
Simonetta Chierici, Roberto Scala - Bruno Cassaglia, Anna Seccia, Lucia Spagnuolo, Roberto Testori, Micaela Tornaghi.
Video
arte
Francesca Lolli, Marco Rizzo.
Testi
di
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giulia Fresca, Chiara Gatti, Alexander Larrarte,
Ruggero Maggi, Cristina Romieri, Giuliana Schiavone, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali.
Artisti della mostra Tibet… c'è poco
da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio,
Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla
Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero
Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto,
Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.
Prossimi
appuntamenti, di cui verrà fornito un programma più dettagliato in seguito,
sono previsti nelle seguenti date:
7 giugno 2015 insegnamenti buddisti di Ghese Tenzin Tenphel con tema: L'etica
laica. come perseguire valori etici, morali, di gentilezza e compassione al di
là di una formazione religiosa.
17/18/19/20 giugno 2015 realizzazione di un mandala
da parte di monaci tibetani
20 giugno 2015 Art Night Venezia performances di artisti contemporanei e in serata il rito di
dispersione del mandala
6 luglio 2015 grandi festeggiamenti per l'80° Compleanno del Dalai Lama, la
presentazione in anteprima del libro “Tulku le incarnazioni mistiche del
Tibet” di Piero Verni e Giampietro Mattolin ed alcune intense azioni
artistiche
2 agosto 2015 finissage
entrata libera - orari: martedì –
domenica 11.00/19.00 - chiusura: lunedì
per informazioni:
320.9621497
Santa Marta Congressi – SpazioPorto
DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VENEZIA
Linee ACTV 41, 51 fermata “Santa Marta” che dista
50 metri da SpazioPorto
DA PIAZZALE ROMA Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
DA SAN MARCO Linee ACTV 42, 52, 62,
fermata “Santa Marta”
Sponsor
CFLI, SpazioPorto, Tre D s.r.l., NCA
Engineering Srl, Tecnodomes, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Buduar,
Atelier51, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione
Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet
Note:
. La figura di Giuseppe
Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune
per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta,
con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix,
il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la
Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax
e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a
Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)
. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel
1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto
il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso
l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia
appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento
buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e
monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per
la comunità.
. Quella tibetana era una civiltà di grande
valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma
incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e
interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla
consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana
e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla
conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente
chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.
Nessun commento:
Posta un commento