martedì 8 marzo 2016

PADIGLIONE TIBET / Castello Visconteo - Pavia


PADIGLIONE TIBET
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima



progetto di Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosuè Allegrini




CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
12 MARZO - 10 APRILE 2016
inaugurazione venerdì 11 marzo ore 18.00



Un paese è vivo quando
è viva la sua cultura

Questa semplice frase racchiude in sé il profondo significato che ha assunto la recente costituzione proprio in Italia del primo nucleo di pronto intervento artistico e culturale al mondo. Una sorta di Caschi Blu della cultura pronti ad intervenire ovunque si sfregi e si vandalizzi l'Arte. Finalmente una risposta concreta ai continui soprusi ed alla distruzione operati dalla barbarie imperante in certi paesi.


Il progetto Padiglione Tibet “il padiglione per un paese che non c'è”  ideato da Ruggero Maggi nel 2010 ha sempre agito in questo senso ridando dignità al popolo tibetano attraverso la conoscenza della sua arte e della sua cultura.

Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.

Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.

Anno del Dalai Lama. Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del 5° mese dell’anno tibetano 2142) ha compiuto 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione  per  la Preservazione  della  Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama questo grande evento di arte contemporanea.




La mostra, a cura di Ruggero Maggi e con la collaborazione di Giosuè Allegrini, sarà accolta presso il Castello Visconteo di Pavia storico complesso architettonico, fra i più importanti spazi espositivi nazionali legati all’arte e alla cultura. L’Amministrazione Comunale del capoluogo pavese, unitamente ai Musei Civici e all’Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, particolarmente attente a privilegiare le iniziative culturali di respiro internazionale, sosterranno direttamente l’evento espositivo.

Una rassegna espositiva che intende rappresentare uno straordinario florilegio, una sintesi creativa delle precedenti tre edizioni (2011/2013/2015) di Padiglione Tibet nato come evento parallelo alla Biennale d’Arte di Venezia e durante il quale sono stati coinvolti importanti artisti contemporanei, tra cui il Premio Nobel Dario Fo, Gillo Dorfles e Dario Ballantini.
Un “fil rouge”, dunque, emozionale, suggestivo e appassionato che parte idealmente dal Tibet e giunge a Pavia, transitando per Venezia. Un “fil rouge” che ha coinvolto oltre cento artisti da tutto il mondo, impegnati nelle scorse edizioni veneziane di Padiglione Tibet, come a dire che la Libertà non ha, e non può avere, confini in quanto la Libertà è un sentimento incontenibile, inarrestabile, incoercibile.

A Pavia saranno quindi presentate le opere realizzate da noti artisti contemporanei direttamente sulle Khata, le tipiche sciarpe che in Tibet i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia.
Un evento in cui verrà evidenziato il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale.
Così è per i monaci tibetani che hanno realizzato i mandala, cerchi della vita, un cammino fatto di segni e di colori che diventano simboli dell’universo, e si trasformano in un “Archivio di Strutture-Mandala” realizzate dai monaci, in sinergia con gli artisti di Padiglione Tibet che ne hanno tracciato le linee guida.
Così è per i buddisti tibetani, che nel far ruotare in senso orario le Chokhor, le ruote della preghiera, diffondono nel vento “Om Mani Padme Hum”, il mantra che, riprendendo la forma incisa dei petali del fior di loto, conduce la mente a ricordare come il più prezioso dei tesori, il Nirvana Buddista, non vada cercato nell’altrove, negli orpelli decorativi piuttosto che nelle ingorde velleità, bensì nel nostro cuore, nella quotidianità delle cose più semplici e umili, ma non per questo meno preziose. Ruote elaborate, per l’occasione, dagli artisti di Padiglione Tibet e realizzate in materiale ceramico dai laboratori albisolesi, che forniscono, sotto l’azionamento manuale dei visitatori, rinnovate esperienze sensoriali e spirituali.
Così è stato, infine, per i giovani studenti di Hong Kong che solo pochi mesi fa, durante la loro eroica protesta verso il governo centrale di Pechino, la cosiddetta “Rivolta degli Ombrelli”, hanno ricordato al mondo che non si può vivere senza Libertà. Ombrelli, dunque, quale emblema di una rivolta partecipata, ma anche simbolo di protezione; al contempo seducente oggetto estetico attraverso l’abile intervento artistico. Un oggetto, dunque, plurivalente, eclettico, democratico; un assunto di Libertà.
Saranno anche presentate la mostra di arte satirica “Tibet… c'è poco da ridere” da un'idea di Maggi ed a cura di Dino Aloi con artisti italiani e francesi e quella dedicata al versatile e geniale Giuseppe Coco capace di misurarsi con la satira più amara e, contemporaneamente, con i temi più poetici dell'umana commedia “Coco & Milarepa – i colori dello spirito” presentata da Chiara Gatti.

Venerdì 11 marzo, giorno dell'inaugurazione, saranno presenti il testimonial della rassegna Alberto Fortis, noto performer e cantautore italiano e Ghese Lobsang Tenkyong che descriverà l'attuale situazione tibetana.
Sono inoltre previste opere di video arte, performances, incontri/insegnamenti buddisti tibetani e presentazioni di libri di cui verrà data notizia in seguito.



Artisti PADIGLIONE TIBET
Lorenzo Alagio, Filippo Altomare, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni, Dario Ballantini, Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, BAU, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Giorgio Biffi, Mariella Bogliacino, Giovanni Bonanno, Rossana Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale, Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli, Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi, Anna Maria Di Ciommo, Laura Di Fazio, Marcello Diotallevi, Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo, Giglio Frigerio, Fernando Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini, Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P. Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito, Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia, Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi, Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti, Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol, Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli, Giorgio Piccaia, Matteo Piccaia, Plumcake, Giovanni Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Mario Quadraroli, Angela Rapio, Carla Rigato, Giuseppina Riggi, Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo, Maria P. Fanna Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino, Roberto Scala, Anna Seccia, Gianni Sedda, Cesare Serafino, Lucio T. Serafino, Elena Sevi, Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena, Ilaria Sperotto, Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys, Micaela Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Doriana Vovola.

Video arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco Rizzo.

Testi di
Adriano  Accattino, Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Gianluca Anselmo, Stefano  Antichi, Elisabetta Bacci, Piergiorgio Baroldi, Massimo Bignardi, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Andrea Chinellato, Tamding Choephel, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Ornella Garbin, Chiara Gatti, Lorella Giudici, Alexander Larrarte, Enzo Lo Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.

Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.


PADIGLIONE TIBET
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l'anima

progetto di Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosuè Allegrini

CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
Viale XI Febbraio, 35 - Pavia

12 MARZO - 10 APRILE 2016
inaugurazione venerdì 11 marzo ore 18.00

Per informazioni: 0382.399770 | www.vivipavia.it ,

Orari: da martedì a domenica 10 - 13 e 15 - 17.50
La biglietteria chiude 45 minuti prima della mostra.
Chiuso il lunedì.
Aperto nei giorni di Pasqua (domenica 27 marzo 2016) e Lunedì dell'Angelo (lunedì 28 marzo 2016)

Biglietto: 4 €
Mostra + Musei Civici di Pavia: 8 €
Gratuito per under 26, over 70 e possessori di My Museum Card
Ulteriori informazioni sul sito www.museicivici.pavia.it

Partner
Sigma, Tre D s.r.l., Tecnodomes, NCA Engineering Srl, FabLab Fondazione Mike Bongiorno, Giorgi, Buduar, Atelier51, Il Melo, The Heritage of Tibet, FPMT, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, Associazione Vimala, La Casa del Tibet.


Note:
La figura di Giuseppe Coco (Biancavilla, Catania 1936 – 2012) è entrata nell'immaginario comune per le celebri illustrazioni che hanno animato, a partire dagli anni Sessanta, con ironia e straordinario humor nero, le pagine di testate famose. Come Comix, il Corriere della Sera, Epoca, Horror, La Gazzetta dello Sport, L’Espresso, la Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana enigmistica, Panorama, Relax e Zoom; oltre a celebri e popolarissimi periodici stranieri, da Playmen a Punch, da Hara Kiri al The Saturday Evening Post. (Chiara Gatti)

. La FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) è un’organizzazione internazionale non-profit, fondata nel 1975 da Lama Thubten Yeshe. La Fondazione si dedica alla trasmissione in tutto il mondo della tradizione buddhista mahayana e dei suoi valori attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio alla comunità. La FPMT Italia appartiene a questa rete internazionale costituita da centri di insegnamento buddhista, centri di meditazione, centri di ritiro, monasteri per monaci e monache, case editrici, hospice, centri di cura e altri centri di servizi per la comunità.


. Quella tibetana era una civiltà di grande valore, poco sviluppata dal punto di vista del progresso materiale ma incredibilmente progredita sotto il profilo della ricerca filosofica e interiore. Il Progetto L’Eredità del Tibet nasce dalla consapevolezza dell'urgenza di un aiuto per preservare la cultura tibetana e cerca, con le sue modeste energie, di contribuire alla conoscenza degli elementi essenziali di quello che è stato efficacemente chiamato, il “Messaggio dei Tibetani”.





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domenica 28 febbraio 2016

PAOLO SCIRPA / LA LUCE NEL POZZO


PAOLO SCIRPA 


Arena Studio d'Arte, Verona – fino alla seconda metà di febbraio 2016. 

La galleria veronese  ha presentato  una selezionata antologica in cui Paolo Scirpa propone la sua ossessiva ricerca di profondità fittizie, come modi di raggiungere una bellezza ideale e un senso di assoluto infinito. Dagli Anni Settanta a oggi.



La Mostra a Verona

Milano interno giorno.  L’atelier in cui ci accoglie Paolo Scirpa è straripante di oggetti, sculture, scatole, involucri, caos riorganizzato in modo responsabile come si addice ad un artista affascinante che ha attraversato gli ultimi 50 anni d’arte contemporanea con sculture assemblate con gli oggetti più disparati, spesso di recupero, insieme ai...




 




Opere di Paolo Scirpa



Paolo Scirpa – La luce nel pozzo
a cura di Marco Meneguzzo
ARENA STUDIO D’ARTE
Via Oberdan 11 Verona
342 7414481
arenastudiodarte@gmail.com
www.arenastudiodarte.it


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venerdì 26 febbraio 2016

Salerno / Pier Paolo Pasolini - Nostos : Il ritorno) 1975 -1999



Dino Pedriali
(Pier Paolo Pasolini - Nostos : Il ritorno) 1975-1999


La mostra di Dino Pedriali sul Pasolini “segreto”
e
La parola innamorata: incontri sull’opera di Pier Paolo Pasolini





SALERNO | 26 febbraio -16 marzo 2016
Palazzo Fruscione

Il 26 febbraio, a Salerno, Palazzo Fruscione, si inaugura la mostra fotografica “Dino Pedriali (Pier Paolo Pasolini - Nostos : Il ritorno) 1975 – 1999”, prodotta dall’associazione culturale Tempi Moderni. Le opere esposte presentano un corpus di scatti dedicati a Pier Paolo Pasolini, realizzati da Dino Pedriali tra Chia e Sabaudia nel 1975, pochi giorni prima della sua scomparsa, e nel 1999, negli stessi luoghi, per rappresentare l’assenza del Poeta. Queste ultime opere sono inedite e presentate in anteprima nazionale. L’allestimento è di grande rilievo, in quanto è stato studiato dal Maestro Pedriali in funzione delle caratteristiche architettoniche degli ambienti di Palazzo Fruscione. Nel periodo di durata della mostra sono previsti una ricca rassegna di talk, reading, performance teatrali e incontri didattici con le scuole e il mondo universitario. L’intero progetto è sostenuto dal Comune di Salerno e dalla Fondazione CARISAL, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno.

La mostra, che presenta le immagini “storiche” di un Pasolini intimo e segreto, è anche un racconto di quei luoghi che, successivamente, Pedriali ha voluto ritrovare con il suo sguardo. “Dino fotografami nudo, mi hanno considerato scandaloso, questa volta sì che farò un’opera scandalosa. Quello che non si capisce con la parola si capirà con la fotografia”: con questa frase Pier Paolo Pasolini chiede a Dino Pedriali di fotografarlo, nell’ottobre del 1975, tra Sabaudia e Chia. Le foto dovevano essere il commento visivo del romanzo “Petrolio”, uscito postumo nel 1992. Il poeta si mostra nella sua quotidianità: mentre scrive, legge, passeggia, mentre disegna, anche completamente nudo.

Con la mostra di Dino Pedriali, la città di Salerno torna a rivestire un ruolo centrale nel panorama dell’arte contemporanea, con eventi di livello internazionale, creando un fertile dialogo con le forze vive del territorio. A Salerno, sarà proprio Dino Pedriali a scoprire, nel giorno dell’inaugurazione, la targa all’esterno dell’ex cinema Diana che verrà dedicato a Pier Paolo Pasolini e in cui sarà esposto il ritratto icona del Poeta, opera generosamente donata dall’artista al Comune di Salerno.





  
Come sezione integrante della mostra, si sviluppa la seconda parte del progetto: “la parola innamorata”, caratterizzata da un ricco programma di talk, racconti e performance, che si terranno negli spazi di Palazzo Fruscione e in parte presso l’ex cinema Diana e la Fondazione CARISAL. Si tratta di un lavoro corale e trasversale alle diverse discipline, dove differenti personalità s’incontrano per costruire una trama narrativa e didattica, un ulteriore spazio di riflessione attorno all’opera di Pier Paolo Pasolini.

Quattro le sezioni previste:

Talk d’autore, con incontri e riflessioni sull’opera di PPP grazie agli interventi critici di Epifanio Ajello, Antonio Bottiglieri, Andrea Carraro, Peppe D’Antonio, Francesco Durante, Giovanni Vacca, il reading con Diego De Silva e le performance teatrali che vedono protagonisti Yari Gugliucci e Antonio Grimaldi.

Incontri Scuole e Università: visite guidate e presentazioni ad hoc con le classi delle scuole superiori e dei licei di Salerno e provincia; nell’ambito del progetto “Open Class” (Ateneo & Territorio) alcune lezioni si sposteranno dalle aule universitarie nelle sale di Palazzo Fruscione.

Pasolini e la città: una serie di incontri in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Salerno.

Pasolini e i giovani: una narrazione – a cura di Elio Goka e Davide Speranza – tra cinema, musica e letteratura dove la forza centrale è l’universo giovanile che di Pasolini ne ama la “trasversalità”, l’irruenza, l’esporsi in “prima persona”.

Ma da dove nasce l’esigenza di raccontare Pier Paolo Pasolini, di riascoltare la sua opera e di ritrovarla attraverso le differenti diramazioni del suo lavoro? PPP, a Salerno, fu ospite del “Circolo Democratico” di via dei Principati ovvero quella straordinaria fucina d’idee e iniziative guidata da Nino Mancuso. In uno di questi incontri, il Poeta fu artefice di un affollato e acceso dibattito il 21 marzo del 1960 organizzato da Roberto Visconti. Un dialogo intenso tra Pasolini e le centinaia di partecipanti, tra cui Mario Carotenuto, Francesco Franco, Pietro La Veglia, Roberto Volpe in una città di grandi fermenti. Una città che spesso “ritrova” Pasolini. A cominciare dal dialogo con Alfonso Gatto che sceglie come attore in due suoi film (il poeta salernitano nel 1964 interpreta Andrea nel “Vangelo secondo Matteo” e nel 1968 è il medico in “Teorema”). Ricompare, PPP, nel salernitano, in uno storico sopralluogo in Costiera Amalfitana. Dove, nel luminoso chiostro duecentesco del Convento di San Francesco a Ravello, ambienta la storia dell’ortolano Masetto del “Decameron” del 1971.




Dino Pedriali
Nato a Roma nel 1950, sale alla ribalta per i suoi scatti a Man Ray, affermandosi in seguito come fotografo dei maggiori esponenti dell’arte e della cultura italiana e internazionale: Giorgio De Chirico, Alberto Moravia, Federico Fellini, Andy Warhol. Nel 2004, in occasione della retrospettiva “Nudi e Ritratti - Fotografie dal 1974/2003”, il critico d’arte Peter Weiermair definì Pedriali il “Caravaggio della fotografia del Novecento”. Fondamentale per la sua notorietà fu la sua serie di scatti a Pier Paolo Pasolini, realizzati nel 1975. Saranno le ultime immagini della vita dello scrittore, pochi giorni prima della sua tragica scomparsa all’idroscalo di Ostia. Tra le mostre personali: “Omaggio a Andy Warhol”, Galleria Target, Torino, 1987; “Pier Paolo Pasolini Testamento del Corpo”, Shauspielhaus, Düsseldorf, Berlino, 1988; “Atelier Man Ray”, Galleria Giò Marconi, Milano, 1996; “Nurejev Corpo Pregiato”, Palazzo Marini, Milano, 1997; “George Segal - The Artist’s Studio”, MACRO, Roma, 2002; “Dino Pedriali: nature morte”, Galleria Luxardo, Roma, 2007; “LEUKO: Multimo di Me Stesso”, Takeawaygallery, Roma, 2014.


 





Info mostra




Artista: Dino Pedriali
Titolo: Dino Pedriali (Pier Paolo Pasolini - Nostos : Il ritorno) 1975 – 1999

giovedì 25 febbraio ore 11.00,  Ex cinema Diana – Sala Pasolini
Cerimonia di inaugurazione e tavola rotonda: le Autorità e l’artista Dino Pedriali scopriranno la targa posta esternamente all’ex cinema Diana con la quale lo stesso verrà dedicato a Pier Paolo Pasolini.

venerdì 26 febbraio ore 20.00, Palazzo Fruscione   
Inaugurazione Mostra

Orari:
dalle ore 11.00 alle ore 20.00, fino al 16 marzo 2016, Palazzo Fruscione, 24-Salerno.


Ingresso libero

- Con il supporto di:
Comune di Salerno e Fondazione CARISAL

- Main Partner:
We Brief, A4 Design

- In collaborazione con:

Arci Salerno - Centro Informagiovani Salerno e Bottega Idee Nuove 




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Pier Paolo Pasolini



NON ANDARE VIA


(lettera a Pier Paolo Pasolini)
Poesia Visuale di Giovanni Bonanno 
dedicata a Pier Paolo Pasolini




Hai toccato la terra sporca di Ostia,
hai mangiato per l’ultima volta con il carnefice,
che poi ha disfatto i tuoi pensieri
e ne ha fatti cenere.

Non andare,
non andare via,
la tua storia è forse la mia.

Tuo padre  dalla finestra di Casarsa
guarda ancora l’orizzonte
e per ricordarti
raccoglie  ritagli di giornale.

Solo le formiche ti hanno fatto compagnia.
non andare,
non andare via,
la tua vita è anche la mia.

Nella melma di Ostia
ti hanno incoronato di gramigna
e la vergogna
te la sei caricata addosso
e la porti ancora adesso.


Ormai, solo tu mi fai  compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua vita è un po’ la mia.

Mi diceva un vecchio
che la vita è breve,
ma cent’anni sono tanti,
per avere cent’anni,
 chiudi  per un momento gli occhi,
vedrai,
il tempo passa veloce.

Non andare,
non andare via,
la tua vita è  anche la mia.

Hai incarnato tutti i possibili tableaux  vivants,
prima sei stato sul grembo della madonna di Giotto
e poi ti sei fatto flagellare come nell’opera di Piero.

Hai accettato  il martirio di Caravaggio
e ti sei ritrovato solo,
sdraiato su una fredda lastra di marmo,
proprio come nel cristo morto di Andrea.

Solo le mie formiche ti hanno fatto compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua vita è  la mia


Volevano frantumare i tuoi pensieri,
perché tu non sei solo poesia,
ma anche vento;
vento che accarezza la verità
e che ancora può far tanto male.

Solo le mie formiche ti fanno ancora compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua storia è anche la mia.

Sai, ho toccato anch’io la terra di Ostia
e anche i miei  amici sono andati  via.

Non andrai,
non andrai più via,
ora la tua vita è anche mia.

Giovanni Bonanno © 2010