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venerdì 18 ottobre 2024

Milano / “Il mio giardino”. Mostra personale di Ugo La Pietra da Paula Seegy Gallery

 

 via San Maurilio, 14 – Milano

 

UGO LA PIETRA

Il mio giardino

24 ottobre – 30 novembre 2024

vernissage
giovedi 24 ottobre, ore 18.00

sarà presente l’artista

Progetto di PAULA SEEGY

 

Ugo La Pietra

 

 Dal 24 ottobre al 30 novembre 2024 negli spazi della galleria di Via San Maurilio 14 verranno esposte opere in gran parte inedite. Inaugurazione giovedì 24 ottobre, ore 18 presente l’artista. Martedì 19 novembre, ore 18 presentazione in anteprima del libro “Il Giardino delle Delizie”
intervengono Ugo La Pietra e Manuel Orazi.

 

invito
 

La Paula Seegy Gallery è lieta di presentare “Il mio giardino", mostra personale di Ugo La Pietra, figura di spicco nel campo dell'arte, architettura e design. La mostra, aperta al pubblico dal 24 ottobre al 30 novembre 2024, ospita un corpus di 27 opere in gran parte inedite tra acrilici su tela, su legno e lavori su carta, frutto della ricerca dell’artista sul rapporto tra l’uomo e la natura, con una particolare attenzione ai giardini urbani e domestici. Nel corso dell’esposizione, martedì 19 novembre la galleria ospiterà la presentazione del libro di Ugo La Pietra “Il Giardino delle Delizie”, edito da Manfredi Edizioni. Per l’occasione interverranno l’arista e Manuel Orazi, autore della prefazione.

 

 

Ugo La Pietra 2022 L'origine del giardino compromesso acrilico su tela cm64x64

 

Nei lavori in mostra, La Pietra esplora il tema del giardino come spazio reale e simbolico, topos a lui molto caro. L’artista infatti conduce da decenni una ricerca che si muove tra i territori dell'arte visiva e del progetto, mantenendo un’attenzione costante per i temi ambientali e urbani. In particolare, l’esposizione riflette sul ruolo del giardino come luogo di rifugio e contemplazione, oasi nell’arido contesto urbano contemporaneo, su cui l’uomo impone le proprie leggi di geometria e struttura. Il giardino diventa così una metafora della relazione tra artificio e natura, ordine e caos, in cui l’intervento umano cerca di definire e dominare le leggi dell’ambiente stesso. Al contempo, come afferma Ugo La Pietra, esso rimane “meta di riposo psicofisico, luogo dove coltivare contemporaneamente la spettacolarità e la concettualità, spazio organizzato per il piacere, espressione del superfluo, sinonimo di ‘paradiso’, paradigma di atemporalità e universalità”. A questo proposito la serie “Il Giardino delle Delizie” (2020) evoca l’idea di quel giardino “paradisiaco” come spazio mentale in cui l’intervento umano si mescola armoniosamente con l’ambiente che lo circonda. Tra i lavori più emblematici si distingue anche la serie dei “Gazebi” del 2023-24, come “Casetta alberata” e “Gazebo Gotico”, che ritrae piccoli rifugi immersi nel verde, dove l’artificio architettonico si sposa con l’elemento naturale. Emerge con chiarezza un intreccio tra immaginazione e rigore progettuale, tra poesia e pragmatismo, un gioco tra geometria e l'imprevedibilità della natura. Attraverso il suo linguaggio Ugo La Pietra ci invita a guardare al giardino da prospettive diverse, come luogo di piacere estetico e come spazio di riflessione sulle dinamiche tra uomo e ambiente. Accompagna la mostra la pubblicazione "Il mio giardino", edita dalla Paula Seegy Gallery, con introduzione di Ugo La Pietra, testi critici di Marco Meneguzzo e Simona Bartolena, e immagini di tutte le opere esposte. 

 

 

Le opere:

 Ugo La Pietra 2024 il giardino delle delizie particolare acrilico su tavola in legno 70x50cm
 

Ugo La Pietra 2024 il giardino delle delizie, part.

Ugo La Pietra – 2023 – Il giardino delle delizie figura blu –acrilico su tela cm30x30

Ugo La Pietra – 2023-24 – Gazebo Portico -acquerello su carta 35x25cm
 

Ugo La Pietra – 2023-24 – Gazebo Pagoda acquerello su carta 35x25cm



Ugo La Pietra – 2023-24 – Gazebo Gotico -acquerello su carta 35x25cm

 

 Ugo La Pietra – 2023-24 Gazebo Casetta alberata – acquerello su carta 35x25cm
 
 
 
Ugo La Pietra 2023-24 – Gazebo Casetta alberata – acquerello su carta 35x25cm
 
 

Ugo La Pietra – 2024 – Il giardino delle delizie orizzonte – acrilico su tavola in legno 70x50cm




 


 

 

 

 

 

 

 


 Ugo La Pietra
 Artista, architetto, designer
 Nato nel 1938 a Bussi sul Tirino (PE)
 Originario di Arpino (FR)
 Vive e lavora a Milano


Ugo La Pietra ha sviluppato dal 1962 un’attività tendente alla chiarificazione e definizione del rapporto “individuo-ambiente”. All’inizio di questo processo di lavoro ha realizzato strumenti di conoscenza (modelli di comprensione) tendenti a trasformare il tradizionale rapporto “opera-spettatore”. Ha operato dentro e fuori le discipline dichiarandosi sempre “ricercatore nelle arti visive”; artista anomalo e scomodo e quindi difficilmente classificabile.
Con le sue ricerche dal 1960 ha attraversato diverse correnti artistiche: arte segnica, arte concettuale, arte ambientale, arte nel sociale, narrative art, cinema d’artista, nuova scrittura, extra media, neo-eclettismo, architettura e design radicale. Ha comunicato e divulgato il suo pensiero e le sue esperienze attraverso un’intensa attività didattica ed editoriale. Si è fatto promotore di gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Fabbrica di Comunicazione, Libero Laboratorio) e di attività espositive coinvolgendo un grandissimo numero di operatori (artisti, architetti, designer).
Nel 1956 inizia la sua attività di autodidatta nella musica facendo parte per alcuni anni, come clarinettista, della Kids Stompers Jazz Band.
Nel 1957 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Nel 1959/60 inizia “la ricerca segnica” in pittura, tesa al recupero di un minimo sperimentale simbolico.
Nel 1962 fonda con Agostino Ferrari, Ettore Sordini, Angelo Verga e Arturo Vermi il Gruppo del Cenobio sviluppando un’attività con mostre orientate nell’area della pittura segnica.
Nel 1963 organizza, con Alberto Seassaro, l’esposizione dedicata a “La ricerca morfologica”, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano con indicazioni per l’applicazione del concetto di Sinestesia tra le arti.
Nel 1964 sviluppa una serie di progetti con la collaborazione degli scultori Marchese, Azuma, Benevelli, Vigo in cui vengono sperimentati i principi della Sinestesia tra le arti. Organizza con Vittorio Orsenigo una serie di esposizioni dedicate a La Lepre Lunare con argomenti tratti dal “Manuale di zoologia fantastica” di Jorge Borges. Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e viene incaricato come assistente dal Prof. Vittoriano Viganò nel corso di Interni e quindi dal Prof. Cesare Blasi nel corso di Composizione l.
Nel 1965 inizia ricerche sulla “traducibilità dei nessi strutturali in visualizzazioni spaziali” originate da sperimentazioni alla “macroscala”: tessiture, superfici e nuclei con alto quoziente di “randomicità e azzardo”.
Nel 1965/66 inizia ricerche (con materiali acrilici) all’interno dei fenomeni tissurali mediante “strutturazioni” in cui è evidente l’introduzione, nell’elemento programmato, di un segno randomico, di disturbo.
Nel 1967 inizia la definizione della teoria del “Sistema Disequilibrante“, che pubblicherà nel 1968/69, applicata a opere e azioni a scala oggettuale e urbana (per sottolineare le contraddizioni all’interno dell’ambiente urbano stesso), rappresenterà una delle espressioni più originali del design radicale.
Nel 1968 inizia la ricerca (con Livio Marzot) sulle periferie urbane con espliciti riferimenti all’uso di strumenti per la riappropriazione dell’ambiente. Progetta e realizza “Ambiente Audiovisivo” alla Triennale di Milano.
Nel 1969 vince i premi di pittura: “Premio Termoli”, “Premio Joan Mirò”, “Premio Cesare da Sesto”. Partecipa alla IV Settimana di Pittura al Museum Johanneum di Graz. Realizza per la manifestazione “Campo Urbano” a Como un intervento urbano nell’isola pedonale. Partecipa al concorso per la Libera Università di Bruxelles. Partecipa al concorso per il Padiglione Italiano all’Expo Osaka.
Nel 1970 è invitato alla mostra sperimentale della XXXV Biennale di Venezia.
Nel 1971 progetta strumenti audiovisivi urbani per Trigon 71 a Graz (Austria). Inizia la collaborazione con la rivista In (argomenti e immagini di design) di cui diventerà in seguito il direttore e in cui darà spazio a tutte le ricerche radicali in Italia e all’estero. Sviluppa una serie di teorie divulgate in articoli, seminari e in alcuni libri come “La riappropriazione dell’ambiente” in cui vengono definiti i fondamenti della disciplina ‘arredo urbano’.
Dal 1972 partecipa con opere e mostre allo sviluppo dell’area artistica “La Nuova Scrittura“.
Invitato alla Triennale di Milano realizza il film La grande occasione. E’ invitato a realizzare un allestimento al Museum of Modern Art di New York nella mostra “Italy: New Domestic Landscape”.
Nel 1973 è membro fondatore della “Global Tools”, laboratori didattici per la creatività individuale, primo e unico raggruppamento di “Architetti, designer e artisti radicali”. Consulente artistico della casa editrice Jabik e Colophon Editori Milano: coordinerà le edizioni di Multipli d’Arte, la prima videoteca di Milano, collaborando alla redazione del settimanale “Spettacoli e Società” e “Milano Dove”. Direttore della rivista Progettare Inpiù, monografie legate a problemi ambientali e sociali, edita da Jabik e Colophon Editori.
Nel 1974 organizza la prima e unica mostra di design radicale “Gli abiti dell’imperatore” alla galleria Luca Palazzoli di Milano, galleria of Student Cultural Center Belgrado, Museo Johanneum di Graz.
Dal 1975 al 1979 coordina l’attività progettuale, sperimentale ed espositiva intorno all’area “Arte nel sociale” e nell’ambiente urbano al Centro Internazionale di Brera di Milano.
Nel 1975 vince il Primo Premio al Festival del Film di Architettura a Nancy e partecipa sotto la guida di Vittorio Fagone ad una serie di manifestazioni in gallerie e musei in Italia e all’estero dedicate al cinema d’artista.
Nel 1976 è membro fondatore della “Cooperativa Maroncelli” a Milano.
Nel 1977 è membro fondatore e “occupatore” della “Fabbrica di comunicazione”, ex chiesa di S. Carpoforo di Milano. Coordina, prima con Franco Mazzucchelli e Ettore Pasculli, poi con Vincenzo Ferrari, l’attività delle arti visive al Centro Internazionale di Brera di Milano. Inizia l’attività didattica all’interno dell’Istituto d’Arte di Monza. Nel 1978 invitato alla Biennale di Venezia nelle sezioni “Arte nel sociale” (E. Crispolti), “Cinema d’artista” (V. Fagone), “Utopia, crisi dell’architettura. L’architettura radicale” (L.V. Masini). Organizza con Cesare Casati la mostra “Cinquant’anni di architettura” al Palazzo delle Stelline a Milano.
Nel 1979 vince il Compasso d’Oro per una ricerca di arredi per le Case Gescal. E’ curatore della Sezione “Audiovisiva” alla XVI Triennale di Milano.
Nel 1980 progetta e realizza elementi di arredo urbano per il Comune di Giulianova “Luminarie“. E’ redattore responsabile del settore arredamento e design della rivista Domus. Cura (con Gianfranco Bettetini e Gillo Dorfles) la mostra “Cronografie” alla Biennale di Venezia.
Nel 1981 è curatore e allestitore della mostra “Lo spazio scenografico nella televisione italiana” alla XVI Triennale di Milano.
Nel 1982 progetta e realizza il Monumento alla Memoria per la città di Prato. Progetta su incarico della 1DZ elementi di arredo urbano per il quartiere Spring Siedlung a Berlino.
Nel 1983 è curatore (con Q. Bettetini e A. Grasso) della mostra La casa telematica alla Fiera di Milano.
Dal 1985 al 1999 coordina mostre, premi, seminari e nuove collezioni di oggetti intorno all’artigianato artistico coinvolgendo diverse aree territoriali (alabastro di Volterra, pietra apricena, pietra leccese, pietra lavica, pietra lavagna, mobile di Todi, mobile di Cantù, mobile di Pesaro, mobile di Bovolone, mobile di Saluzzo, ceramica Faenza, ceramica Deruta, ceramica Grottaglie, ceramica Vietri sul Mare, vetro Murano, vetro di Colle Val d’Elsa, mosaico di Ravenna, mosaico di Spilimbergo, mosaico di Monreale, ecc.).
Nel 1985 è incaricato (con V. Magistretti) della progettazione e ristrutturazione dell’Orto Botanico di Milano. Inizia ad organizzare una serie di mostre seminari sulla “Cultura balneare” presso il Centro Culturale Polivalente di Cattolica.
E’ invitato a partecipare con il proprio Corso di Progettazione Ambientale presso la Facoltà di Architettura di Palermo per un progetto di ampliamento dell’Orto Botanico di Palermo. Partecipa su incarico dell’Assessorato allaCultura di Roma al “Progetto per Roma – Laboratorio I” con un progetto per il Parco Urbano dell’area archeologica di Velabro, Circo Massimo, Terme di Caracalla. E’ membro coordinatore della Ricerca per la Regione Lombardia: “L’arte di riqualificare le periferie”. Vince il concorso di I grado e quindi segnalato nel II grado per il Parco urbano ex manifattura Tabacchi”, Bologna. Organizza con una serie di artisti milanesi la mostra concettuale “L’intelligenza dell’effetto” in cui si cerca di coniugare il concettuale con lo spettacolare al Palazzo Dugnani del Comune di Milano.
Dal 1986 al 1997 è coordinatore delle mostre di ricerca e sperimentazione all’interno della manifestazione Abitare il Tempo (Fiera di Verona).
Nel 1986 vince il concorso di I grado per la sistemazione delle aree del tessuto edilizio presso la Basilica di S. Lorenzo a Milano. Organizza una serie di mostre e convegni intorno all’area dell’oggetto “fatto ad arte”, riproponendo all’attenzione del mondo del design e dell’arte un rinnovato processo di avvicinamento tra cultura del progetto e le risorse del territorio (vedi le mostre ad “Abitare il Tempo” di Verona dal 1986 a1 1999, le mostre “Abitare con Arte” dal 1986 al 1991 a Milano, Parigi, Londra, Düsseldorf, Chicago).
Nel 1987 è incaricato dalla Regione Lombardia per la progettazione di un “Piano Paesistico zona nord-ovest” (San Siro) a Milano. Progetta la Casa Aperta al Cersaie di Bologna.
Nel 1988 pubblica il primo libro sull’attività di Gio Ponti, prima edizioni Coliseum, in seguito edizioni Rizzoli.
Nel 1989 gli viene conferito il premio “Utopia” da Eugenio Battisti durante il III Congresso Internazionale sulle Utopie al Teatro Argentina di Roma. Nel 1990 progetta e realizza Il giardino all’italiana, Cersaie di Bologna. Realizza Monumenti alla balnearità presso il Comune di Cattolica, primi esempi di opere di arredo urbano.
Nel 1991 organizza una mostra personale (con un ambiente dedicato all’Unità nel Mediterraneo) presso il Museè d’Art Contemporain de Lion.
Nel 1992 è curatore del settore “La vita tra cose e natura, sezione naturale virtuale” alla Triennale di Milano. E’ curatore della mostra dedicata alla scoperta e valorizzazione del souvenir e quindi del merchandising museale “Nuovi oggetti e progetti per una memoria balneare” presso il Comune di Cattolica all’Ex Colonia “Le navi”.
Dal 1993 al 1999 organizza una serie di mostre personali (Galleria Borgogna, Avida Dollars) in cui vengono indagati, attraverso disegni, quadri e oggetti, i temi della Nuova territorialità: genius loci, nazionalismo, pulizia etnica ed Europa unita.
Nel 1994/96 è invitato con un ambiente e con un “brano architettonico” nella sezione Italiana alla Triennale di Milano “Identità e differenze”.
Nel 1994 pubblica il primo libro sull’attività di Guglielmo Ulrich, edizioni Electa Milano.
Dal 1996 al 1999 è curatore della manifestazione “Territori di pietra” presso il Comune di Cursi (Le) per la valorizzazione del territorio in preparazione dell’Ecomuseo della Pietra Leccese.
Nel 1996 è organizzatore del I Premio di Artigianato Artistico e fondatore dell’Osservatorio presso il Comune di Todi.
Nel 1997 organizza una mostra personale di oggetti in mosaico presso la Fortezza da Basso a Firenze.
Nel 1998 è curatore della mostra “La meravigliosa avventura del Barone Bic” al Castello di Ussel (Ao).
Nel 1998/99/2000 è curatore delle mostre “Le diversità” alla Fortezza da Basso di Firenze.
Nel 1999 è curatore di due collezioni di oggetti per il merchandising museale per l’Ecomuseo di Fontanabuona (Ge) e l’Ecomuseo di Cursi (Le).
Nel 2000 è curatore del Decennale della mostra Territori di Pietra per l’Ecomuseo di Cursi (Le) e fondatore del Primo Osservatorio Nazionale sull’Artigianato Artistico (Monza).
Nel 2001 Vittorio Fagone organizza una sua personale presso la Fondazione Ragghianti di Lucca.
Nel 2002 la Provincia di Perugia organizza una sua vasta rassegna personale presso la Rocca Paolina.
Nel 2005 la Cineteca Italiana organizza, presso lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano, una rassegna di suoi film degli anni ‘70, presentati da Vittorio Fagone.
Nel 2005 Luciano Caramel è curatore di una sua mostra presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (Frosinone).
Nel 2006 è invitato ad “Attese” Terza Edizione della Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea di Albissola; realizza una mostra personale, curata da Luciano Caramel, alla Villa Comunale di Frosinone e un’altra mostra personale all’Oratorio di Santa Cita a Palermo.
Nel 2007 è presente nelle mostre dedicate agli anni Settanta al Museo Villa Croce di Genova, alla Triennale di Milano, alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
Realizza due installazioni Itinerari siciliani e Unità del Mediterraneo nella mostra a cura di Achille Bonito Oliva presso il Museo del Mediterraneo Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Nel 2008 realizza un’ampia retrospettiva presso la Fondazione Mudima di Milano, curata da Vittorio Fagone; è invitato da Luciano Caramel alla rassegna “Scultura Internazionale ad Aglié”; realizza una mostra sulle sue Ceramiche al Triennale Design Café.
Nel 2009 il FRAC Centre di Orléans gli dedica una personale sui progetti di architettura degli anni ’60-’70; realizza un’ampia mostra sulla sua opera ceramica a Palazzo Botton di Castellamonte (TO) e al MIC di Faenza; gli viene conferito il “Premio alla carriera” nell’ambito di Palermo Design Week e realizza il progetto per la piazza di Giffoni (Salerno)
Nel 2010 partecipa alla mostra storica sul Gruppo del Cenobio alla Galleria Artestudio di Milano e realizza un’ampia mostra sulla sua opera ceramica al Museo Hoffmann di Caltagirone (CT); è tra gli invitati della mostra “Environments and Counter Environments: Italy the New Domestic Landscape MoMA 1972” a New York, Basilea, Barcellona, Stoccolma cura di Luca Molinari, Mark Wasiuta e Peter T. Lang.
Nel 2011 è invitato da Enzo Biffi Gentili alla mostra “Artieri Domani” alle Officine Grandi Riparazioni di Torino in occasione delle Manifestazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia; realizza una nuova collezione di ceramiche a Caltagirone per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia “L’Unità nella diversità”, dedicata alle 20 Regioni italiane, che viene esposta nelle manifestazioni ufficiali di Torino; è invitato alla mostra “Fuori!” al Museo del Novecento di Milano e alla mostra “Sulla parola” alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento a cura di Marco Meneguzzo. Realizza una mostra personale di pittura alla Galleria Spazio Temporaneo di Milano, un’ampia retrospettiva alla Galleria Mercier di Parigi. Pubblica il libro “Abitare la città” (Allemandi) che raccoglie le sue ricerche sull’abitare dagli anni Sessanta ad oggi che presenta anche nella mostra “Abitare la città. Il futuro di ieri, per una nuova territorialità”, realizzata al Museo MIAAO, Torino a cura di Enzo Biffi Gentili.
Nel 2012 la Fondazione Mudima li dedica una personale dal titolo “Abitare a Milano” che raccoglie opere e interventi all’interno del territorio milanese; realizza una nuova collezione in ceramica di Caltagirone “Segni Zodiacali”, che espone alla Galleria Fatto ad Arte, in occasione del FuoriSalone di Milano; è invitato alla mostra “Addio Anni Settanta” organizzata a Palazzo Reale di Milano a cura di Francesco Bonami e Paola Nicolin. Partecipa alla mostra “Radical City” organizzata all’Archivio di Stato di Torino e curata da Emanuele Piccardo.
Nel 2013 la Galleria del Credito Valtellinese dedica una mostra celebrativa al Gruppo del Cenobio a cura di Luciano Caramel “Nel segno del segno. Dopo l’Informale”. È invitato da Marco Meneguzzo alla mostra “Artisti nello spazio” alla Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro, dove ricostruisce un’ambiente degli anni Settanta. Realizza due mostre personali: “Itinerari” alla Galleria Ca’ di Fra di Milano e “Tracce. La mia territorialità” al Museo della Ceramica di Mondovì. La Galleria Derbylius di Milano ripropone la mostra “Programma Maggio 1972” con la ricerca presentata alla Galleria Blu nel ’72 con Vincenzo Ferrari. Il Musée D’Art Modern di Saint-Etienne organizza una collettiva “Historie des formes de demain” con le opere dalla propria collezione di design, tra cui anche la libreria Uno sull’altro e la lampada Globo Tissuratol.
Nel 2014 il Triennale Design Museum organizza una grande mostra monografica “Ugo La Pietra. Progetto disequilibrante”; partecipa ad ARTISSIMA di Torino con la Galleria Camera 16 con una mostra personale nella sezione “Back to the future”.Realizza la mostra “Interno / Esterno” alla Galleria Antonia Jannone di Milano. Partecipa ad alcune mostre collettive tra cui: “Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni” al Museo della Permanente di Milano e “Le statue calde”, Museo Marino Marini, Firenze.
Nel 2015 realizza la ricerca “Il verde risolve!” che espone alla Galleria Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno e che pubblica in un libro edito da Corraini. Realizza la mostra “Strutturazioni tissurali” alla Galleria E3 di Brescia e partecipa alla collettiva a cura di Marco Scotini “Earthrise” al PAV Parco Arte Vivente di Torino. Sue opere vengono incluse nella mostra “The other architect” presso il CCA Canadian Centre for architecture di Montreal e nella mostra “Hippie modernism: the struggle for Utopia” al Walker Art Center di Minneapolis. Realizza la personale di disegni e acquerelli “Odori e Sapori” alla Galleria Nuages, Milano.
Nel 2016 Vince il Premio “Compasso d’Oro” ADI alla Carriera. Realizza la grande mostra dedicata alle sue ricerche nell’ambiente urbano “ABITARE è essere ovunque a casa propria” al Museo MA*GA di Gallarate. Per il progetto “Materia Prima” realizza un’installazione in ceramica site-specific per la piazza del Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino. Realizza alcune mostre personali nelle Gallerie Fatto ad Arte, Bianconi, Bulian e Ca’ di Fra a Milano. La Fondazione Cineteca Italiana organizza delle proiezioni speciali dei suoi film degli anni Settanta nell’ambito della XXI Triennale di Milano. Partecipa alla mostra “L’Inarchiviabile/The Unarchivable“ sull’arte degli anni Settanta al FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano. La Neue Galerie, Graz espone un suo ambiente del 1973 nella mostra “From the Collection. Bild, Realität und Forschung von 1960 bis 1980”. Il Centre George Pompidou acquisisce nuove opere per la sua collezione in occasione della mostra “Un art pauvre”.
Nel 2017 realizza le mostre personali:“Territori”, Galleria Bianconi, Milano;“Le altre culture”, AD’ Gallery, Milano; “Cento ceramiche italiane”, Museo Duca di Martina, Napoli; “Campo Tissurato. I segni e l’urbano”, Studio d’Arte Dabbeni, Lugano;“Una forza interiore”, Officine Saffi, Milano. Realizza due importanti installazioni: “Abitare Milano-Analisi e decodifica dello spazio urbano”, alla Fonderia Artistica Battaglia, Milano e “Nuovo tempio capitolino”, al Palatino di Roma. E’ invitato in alcune importanti collettive: “The Other Architect”, CCA/Het Nieuwe Instituut, Rotterdam; “Take Me (I’m Yours)”, Hangar Bicocca, Milano; “Nouvel accrochage des collections contemporaines”, Centre Pompidou, Paris; “Le storie del film d’artista in Italia”, MAXXI, Roma; “Arte ribelle”, Galleria del Credito Valtellinese, Milano.
Nel 2018 È invitato in alcune importanti mostre collettive tra cui “100% Italia” al Museo Ettore Fico di Torino, “Home Futures” al Design Museum di Londra, “Homo Faber” alla Fondazione Cini di Venezia, mostra per la quale realizza una scultura in mosaico in collaborazione con il mosaicista Giulio Candussio. Partecipa a “Artissima” nella nuova sezione “Sound” con la Galleria Studio Dabbeni di Lugano con il suo progetto storico “Audio casco” del 1967 per il quale riceve una menzione speciale dalla giuria del Premio OGR. Realizza un’importante personale presso il Museo CIAC di Foligno.
Nel 2019 Realizza alcune mostre personali e partecipa a varie mostre collettive tra cui “Resistenza/Resilienza” al PAV di Torino, dove realizza un’importante installazione dedicata al verde pubblico con cinque gazebi tematici. Partecipa alle mostre e ai convegni per il cinquantesimo anniversario di “Campo urbano” organizzati da Fondazione Ratti e dalla città di Como. Realizza una nuova scultura in pietra per l’arredo urbano della città di Apricena nell’ambito del progetto “Museo Madrepietra”. Realizza opere e installazioni all’Accademia Carrara di Bergamo, in dialogo con le opere di arte antica, e presenta i suoi film alla GAMeC di Bergamo.
Nel 2020 La città di Spoleto dedica un’ampia mostra ai progetti di arte urbana allestita a Palazzo Collicola dal titolo “Arte e territorio”. Realizza alcune mostre personali tra cui “Storie di virus” alla Galleria Corraini di Mantova (con libro) con i disegni realizzati sul tema della pandemia da Covid-19 e “Ex voto” presso la Galleria Nuages di Milano con una serie di illustrazioni sul tema dell’ex voto.
Nel 2021 Realizza “Segnale / Portale” opera ambientale a Brufa (Perugia). La Fondazione Zimei di Pescara allestisce la personale “Abitare è essere ovunque a casa propria”. L’ADI Design Museum dedica un focus al progetto “Occultamento” nell’ambito della mostra dedicata alla Collezione Compasso d’Oro. È curatore della mostra di ceramica contemporanea “Fittile” realizzata alla Triennale di Milano per la Fondazione Cologni. Realizza presso la Casa Museo Boschi di Stefano (Milano) una mostra di disegni e ceramiche dedicate al tema “Erbario” (con libro).
Nel 2022 Riceve il “63° Premio Internazionale Bugatti-Segantini” riconoscimento alla carriera di pittore. Riceve il Premio speciale “MAM Maestro d’Arte e Mestiere” per il suo lavoro di valorizzazione dell’artigianato artistico italiano. Realizza la mostra “Ovunque a casa propria” dedicata alla produzione di film e video al Centro Trevi di Bolzano (con libro). Partecipa alla 12° edizione della Biennale Internazionale di Design di Saint-Etienne.
Nel 2023 Riceve il Premio Italics d’Oro dal Consorzio delle Gallerie Italiane Italics. Allestisce due mostre personali presso le sedi di Genova e Milano della galleria ABC Arte. Allestisce una mostra “Abitare la città” presso l’Ex-Chiesa di San Carpoforo su invito dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Realizza la mostra “Attrezzature urbane per la collettività” all’ADI Design Museum. Realizza la mostra “Effetto Randomico” alla Sala delle Pietre (Todi) su invito della Fondazione Beverly Pepper.
Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive partecipando alla Biennale di Venezia nel 1970, 1978, 1980, alla Triennale di Milano nel 1968, 1972, 1979-80-81, 1993, 1996, 2007; ha esposto inoltre al Museum of Modern Art di New York, al Centro Pompidou di Parigi, al Museum of Contemporary Craft di New York, alla Galleria Palazzo Galvani di Bologna, alla Neue Galerie di Graz, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Fortezza da Basso a Firenze, alla Fondazione Ragghianti di Lucca, al Museé Departemental di Gap, al Museum Für Angewandre Kunst Colonia, al Museo Nordio Linz, al Museo della Permanente di Milano, al Royal College of Art di Londra, alla Biennale di Chateauroux, alla Biennale di Albisola, alla mostra “Masterpieces” – Palazzo Bricherasio, Torino, alla Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (FR), allo Spazio Oberdan (Cineteca Italiana), al Museo di Villa Croce a Genova, alla Fortezza da Basso a Firenze, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, alla Fondazione Mudima di Milano, al FRAC Centre di Orléans, al MIC di Faenza, Musée D’Art Modern di Saint-Etienne, al MIC di Faenza, al Museo MA*GA di Gallarate, al CCA Canadian Centre for Architecture di Montreal.
Ha realizzato dal 1973 i seguenti film: La grande occasione, Ed. Triennale di Milano, 1973; II Monumentalismo, Ed. Jabik e Colophon, Milano 1974; Per oggi basta!, Ed. Jabik e Colophon, Milano 1974; La ricerca della mia identità, 1974/75; Recupero e reinvenzione, 1976; La riappropriazione della città, Ed. Centre Georges Pompidou, Paris 1977; Catalogo, Ed. Triennale di Milano, 1978/79; Interventi pubblici per la città di Milano, Ed. Triennale di Milano, 1979; Spazio reale/Spazio virtuale, Ed, Triennale di Milano, 1979; La casa telematica, 1981; La mia memoria, Ed. Biennale di Venezia, 1982; Classico contemporaneo, Ed, Federlegno-Assarredo, Milano, 1982.
Con i suoi film ha contribuito alla formazione di un gruppo di artisti che divulgheranno in gallerie, cineteche, musei e università in Italia e all’estero il Cinema d’artista.

Attività didattica
Dal 1964 ha svolto attività didattica presso le Facoltà di Architettura di Milano, Pescara, Palermo, Torino, Venezia, Milano; al Politecnico di Milano, Scuola del Design; all’Istituto d’Arte di Monza; all’ISIA di Faenza; all’Istituto Europeo di Design di Milano; alla NABA di Milano; all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano; dal 2000 al 2005 ha diretto il Dipartimento “Progettazione Artistica per l’Impresa”, da lui fondato, all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Dal 2009 è professore a contratto al Politecnico di Milano, Scuola del Design e alla NABA di Milano. Tiene seminari e workshop in numerose Università e Accademie in Italia e all’estero.

Principali Pubblicazioni
Il sistema disequilibrante, ed. Toselli, Milano 1970; La guida alternativa per la città di Milano, monografia, ed. Progettare INPIÙ, Milano 1974/75; Autoarchiterapia, ed. Jabik & Colophon, Milano 1975; Istruzioni per l’uso della città, ed. Associazione Culturale Plana, Milano 1970; Spazio reale-Spazio virtuale (Lo Spazio audiovisivo nella XIV Triennale di Milano) ed. Marsilio Venezia 1980; Pro-memoria, ed. Katà, Milano 1982; Abitare la città, ed. Alinea, Firenze 1983; La casa telematica, ed. Katà, Milano 1984; Il giardino delle delizie, ed. Alinea, Firenze 1986; Argomenti per un dizionario del design italiano, Franco Angeli Editore, Milano 1987; Gio Ponti l’arte s’innamora dell’industria, ed. Coliseum, Milano 1988, ed. Rizzoli 1993; Domesticarte, ed. Alinea, Firenze 1988; Casa Aperta, Giardino all’Italiana ed. Alinea, Firenze 1989; Ugo La Pietra, ed. G.G., Barcellona 1991; Ad Arte, ed. Alinea, Firenze 1995; Fatto ad Arte, ed.Triennale di Milano 1997; Pietre Marmi e Mosaici, ed. Alinea, Firenze 2002; La vita è una cuccagna, ed. Alinea, Firenze, 2003; Ad Arte. Tradizione e Innovazione nell’Artigianato Artistico Lombardo, ed. Cestec, Regione Lombardia, 2004/2006; Globo tissurato. 1965-2007, ed. Alinea, Firenze, 2007; Abitare la città, ed. Allemandi, Torino 2011; Attrezzature urbane per la collettività, ed. Corraini, Mantova, 2013; Interno / Esterno, ed. Corraini, Mantova, 2014; Il verde risolve!, ed. Corraini, Mantova, 2015; Odori e sapori, Ed. Galleria Nuages, Milano, 2015; Abitare con Arte. Ricerche e opere nelle arti applicate e nel design, ed. Corraini, Mantova, 2015; Il Segno randomico. Opere e ricerche 1958/2016, ed. Silvana editoriale, Milano, 2016; Campo Tissurato. I Segni e l’urbano, ed. Archive Books, Berlino, 2017; Fatto ad arte. Né arte né design (scritti e disegni), ed. Marsilio/Fondazione Cologni, Venezia, 2018; Argomenti per un dizionario del design, ed. Quodlibet, Macerata, 2019; Abitare è essere ovunque a casa propria, ed. Corraini, Mantova, 2019. Arte e Territorio, ed. Manfredi, Imola, 2020. Ex Voto, ed. Nuages, Milano, 2020. Storie di virus, ed. Corraini, Mantova, 2020. Viaggio sul Reno, ed Artphilein, Lugano, 2020. Erbario, ed. Marinonibooks, Pavia, 2021. Terre. Artigianato artistico italiano nella ceramica contemporanea, ed. Marsilio/Fondazione Cologni, Venezia, 2021. Film e video, ed. Archivio Ugo La Pietra, Milano, 2022. La città senza morale, ed. Archivio Ugo La Pietra, Milano, 2022. Lithos. Pietre marmi mosaici nell’artigianato artistico contemporaneo, ed. Marsilio/Fondazione Cologni, Venezia, 2023. Attrezzature urbane per la collettività, Manfredi Edizioni, Imola 2023. Progettazione artistica per l’impresa. Lezioni a Brera 200-2007, Libri Scheiwiller-Accademia di Brera, Milano 2023. Viviamo affollate solitudini, Politi Seganfreddo Edizioni, Milano 2023.

Attività editoriale
È stato redattore di settore delle riviste “Domus”, “D’ARS” e “AU”. È direttore creativo della rivista “Mestieri d’Arte”. Ha animato e diretto: “In. Argomenti e immagini di Design”, “Global Tools”, “Progettare INPIÙ”, “Brera Flash”, Fascicolo”, “Area”, “Abitare con Arte”, “Artigianato tra Arte e Design”.


Coordinate

Titolo Ugo La Pietra. Il mio giardino

Date 24 ottobre – 30 novembre 2024

Inaugurazione giovedì 24 ottobre, ore 18

Presentazione libro Il Giardino delle Delizie (Manfredi Edizioni)

Data martedì 19 novembre, ore 18

Intervengono Ugo La Pietra e Manuel Orazi

 

Sede Paula Seegy Gallery - via San Maurilio 14, Milano

Orari da martedì a sabato, ore 12 – 19

Ingresso libero

Organizzazione Archivio Ugo La Pietra

Info al pubblico paula@paulaseegygallery.com – mob. + 39 340 4215312

www.paulaseegygallery.com

 

Ufficio stampa

IBC Irma Bianchi Communication

Via Arena 16/1, Milano

Lucia Steffenini mob. + 39 334 3015713

Isabella Dovera mob. + 39 328 5910857

tel. +39 02 8940 4694 – info@irmabianchi.it

testi e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it

 

Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

martedì 11 settembre 2018

Paolo Scirpa a "100% Italia - Cent'anni di Capolavori"




"100% Italia - Cent'anni di Capolavori"
Mastio Della Cittadella, Corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia, 10123 Torino

Dal 21 settembre al 10 febbraio 2019

curatori: Luca BeatriceAndrea BustoLorenzo CanovaClaudio Cerritelli
Marco MeneguzzoElena PontiggiaLuigi SansoneGiorgio Verzotti














Paolo Scirpa è tra gli artisti esposti alla mostra "100% Italia – Cent’anni di capolavori". Con un percorso storico esaustivo, il progetto è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana, che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.

Dal 21 settembre al 10 febbraio 2019, l'opera Ludoscopio Pozzo n. 113 (1978) sarà esposta nella sezione "Optical, Minimalismo, Arte Povera" al Mastio Della Cittadella di Torino. La sezione è a cura di Marco Meneguzzo.

"100% Italia - Cent’anni di Capolavori" è una mostra in tre sedi a Biella, Torino e Vercelli.

Info → http://www.museofico.it/100-italia/

Palazzo Gromo Losa | Museo del Territorio Biellese | Arca - Arte Vercelli |Museo Ettore Fico | Mastio Della Cittadella | Palazzo Falletti di Barolo


La mostra




100%Italia è una mostra dedicata agli ultimi cento anni di arte italiana, dall’inizio del Novecento ai giorni nostri. Con un percorso storico esaustivo, il progetto è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana, che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.
Ogni anno e ogni decennio sono stati contraddistinti da forti personalità che hanno influenzato l’arte del “secolo breve” e oltre; nessuna nazione europea ha saputo infatti offrire artisti e capolavori, scuole e movimenti, manifesti e proclami artistici con la continuità dell’Italia. In un momento in cui il valore identitario di una nazione deve essere ripreso, riconfermato e ribadito, non per prevaricare, ma per aiutare la comprensione della storia, 100%Italia vuole fare il punto e riproporre evidenti valori che per un tempo troppo lungo molti critici hanno sottovalutato. Gli artisti considerati come capisaldi della cultura internazionale verranno esposti, ognuno con una o più opere rappresentative del proprio percorso e del periodo storico di appartenenza. La grandezza dei maestri si potrà quindi percepire in un unicum e in una sequenza espositiva che faranno fare al visitatore un viaggio straordinario lungo cent’anni.  100%Italia ha collaborato con collezioni e a archivi di musei, di fondazioni, di gallerie pubbliche e private e di collezionisti che insieme hanno costruito un evento unico nel suo genere.
Il Museo Ettore Fico si è avvalso della collaborazione e del supporto strategico dell’Associazione Nazionale delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea – che raggruppa circa 160 gallerie in tutta Italia – , dell’Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio Spa – che rappresenta circa 30 Casse di Risparmio e 88 Fondazioni di origine bancaria sul territorio nazionale – nonché di Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, che hanno attivato la ricerca di un insieme di opere importanti, spesso mai esposte, al fine di offrire una mostra pressoché inedita per il grande pubblico nazionale e internazionale. Segnalato da  Sandro  Bongiani

giovedì 27 aprile 2017

PAOLO SCIRPA / La luce della forma


PAOLO SCIRPA
La forma della luce, la luce della forma
a cura di Marco Meneguzzo

 30 aprile – 25 giugno 2017

Opening 29 aprile, ore 19.00
Fabbriche Chiaramontane, piazza San Francesco 1, Agrigento




“La mia ombra sospesa dentro un Ludoscopio”
(di G. Bonanno –  Poema Visivo   dedicato a Paolo Scirpa)


Con.

gli occhi

rimango sospeso

a scrutare

incantato

l’ombra

del

nulla,

avido attraverso

spazi insostanziali a me ignoti,

cerco nel non luogo

di aggrapparmi a brandelli di luce.

Il viaggio tra incertezza e transitorietà

si fa ora insostenibile.

Come una dinamo la mia essenza volubile

si frantuma e si compenetra nel vuoto.

Ormai sono solo luce

e accadimento incessante,

frammento in volo

e anche energia sospesa.

Nel silenzio

più assorto

e inquieto

scopro

stupito

di esserci

ancora.

Giovanni Bonanno © 2010




Percorsi comunicanti, 1987


La rassegna dedicata a Paolo Scirpa (Siracusa, 1934) rappresenta un punto importante nell’analisi dell’arte degli artisti siciliani, condotta ormai da anni dalle Fabbriche Chiaramontane e dagli Amici della Pittura dell’Ottocento. Scirpa infatti è una singolare figura di innovatore linguistico, che solo da poco sta ricevendo il giusto riconoscimento della sua attività, legata all’indagine sulla luce, attraverso l’uso magistrale del neon.
Dal 1972 – anno del suo primo “Ludoscopio”, titolo col quale l’artista indica le sue opere luminose – Scirpa ha lavorato con la luce e sulla luce: la sua indagine, infatti, articolatasi anche in molti progetti ambientali, non è un’indagine puramente ottico-percettiva, ma piuttosto idealistica, quasi misticheggiante. Questo intento pare contrastare con l’aspetto inevitabilmente e volutamente tecnologico degli oggetti-scultura che l’artista costruisce, e che creano infiniti giochi e “illusioni” luminose. Non a caso il curatore della mostra Marco Meneguzzo nel suo saggio insiste sull’aspetto trascendentale del concetto di luce: “… una circonferenza, un quadrato, un triangolo … sono queste le forme che Scirpa dà alla luce, e viene naturale associ are la purezza delle forme e lo sfolgorio della luce all’”idea”, a quel primo motore da cui derivano tutte le cose. Non è una questione intellettuale, non occorre conoscere Platone per associare la forma alla luce, queste forme pure alla luce, e trasformare la luminosità fisica in splendore simbolico: la forma della luce, l’atto meccanico di piegare il tubicino di vetro riempito di neon sino a dargli la forma voluta, trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma, cioè la “chiarezza” universale delle forme geometriche unite alla luminosità che da loro emana. Chiarezza, luminosità, splendore sono termini solo apparentemente vaghi – oppure sono vaghi per chi tratti la luce solo come frequenza elettromagnetica -, perché di fatto parlano dell’aspetto trascendente della luce, come Platone, appunto, parlava delle idee, o come i filosofi e i teologi medievali (che allora erano la stessa cosa) parlavano di “ottica” …”.
In mostra sono presenti molti lavori recenti, un’installazione composta da più lavori a parete e a terra, e moltissimi progetti ambientali (quasi della “fantasie” piranesiane sull’inserimento di elementi luminosi all’interno di siti storici e di luoghi famosi), in un allestimento fortemente dinamico e spettacolare.
Il catalogo bilingue italiano e inglese, edito da Medusa, contiene un saggio del curatore Marco Meneguzzo, una biografia raccontata dell’artista, e un cospicuo apparato d’illustrazioni delle opere dell’artista.



Alternativa ludovisiva. Progetto d’intervento n. 251, 1994. 
Fotomontaggio. Arco della pace, Milano


Paolo Scirpa vive e lavora a Milano. Dagli anni '70 la sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti spettacolari. Servendosi di tubi luminosi e specchi, l’artista rappresenta la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito con i Ludoscopi che propongono la percezione di profondità fittizie. Realizza grandi opere di denuncia consumistica - tra le quali Megalopoli consumistica del '72 -, delle installazioni e delle pitture, rappresentazione bidimensionale dei Ludoscopi. Negli anni ‘80 sviluppa gli interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture e ambienti di grande prestigio. Sue opere sono in collezioni e musei: a Milano, Museo del Novecento, Biblioteca Accademia Belle Arti di Brera, MAPP; a Gallarate, MAGA; presso la VAF-Stiftung del MART di Trento e Rovereto; a Roma, GNAM e Collezione Farnesina; a Gibellina, Museo Civico; a Bagheria, Museum; a Agrigento, Fabbriche Chiaramontane; a Waldenbuch, Museum Ritter e a Caen, Musée des Beaux-Arts. É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Fabbriche Chiaramontane
Piazza San Francesco 1, Agrigento
Dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
Tel. 0922.29929