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martedì 11 settembre 2018

Paolo Scirpa a "100% Italia - Cent'anni di Capolavori"




"100% Italia - Cent'anni di Capolavori"
Mastio Della Cittadella, Corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia, 10123 Torino

Dal 21 settembre al 10 febbraio 2019

curatori: Luca BeatriceAndrea BustoLorenzo CanovaClaudio Cerritelli
Marco MeneguzzoElena PontiggiaLuigi SansoneGiorgio Verzotti














Paolo Scirpa è tra gli artisti esposti alla mostra "100% Italia – Cent’anni di capolavori". Con un percorso storico esaustivo, il progetto è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana, che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.

Dal 21 settembre al 10 febbraio 2019, l'opera Ludoscopio Pozzo n. 113 (1978) sarà esposta nella sezione "Optical, Minimalismo, Arte Povera" al Mastio Della Cittadella di Torino. La sezione è a cura di Marco Meneguzzo.

"100% Italia - Cent’anni di Capolavori" è una mostra in tre sedi a Biella, Torino e Vercelli.

Info → http://www.museofico.it/100-italia/

Palazzo Gromo Losa | Museo del Territorio Biellese | Arca - Arte Vercelli |Museo Ettore Fico | Mastio Della Cittadella | Palazzo Falletti di Barolo


La mostra




100%Italia è una mostra dedicata agli ultimi cento anni di arte italiana, dall’inizio del Novecento ai giorni nostri. Con un percorso storico esaustivo, il progetto è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana, che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.
Ogni anno e ogni decennio sono stati contraddistinti da forti personalità che hanno influenzato l’arte del “secolo breve” e oltre; nessuna nazione europea ha saputo infatti offrire artisti e capolavori, scuole e movimenti, manifesti e proclami artistici con la continuità dell’Italia. In un momento in cui il valore identitario di una nazione deve essere ripreso, riconfermato e ribadito, non per prevaricare, ma per aiutare la comprensione della storia, 100%Italia vuole fare il punto e riproporre evidenti valori che per un tempo troppo lungo molti critici hanno sottovalutato. Gli artisti considerati come capisaldi della cultura internazionale verranno esposti, ognuno con una o più opere rappresentative del proprio percorso e del periodo storico di appartenenza. La grandezza dei maestri si potrà quindi percepire in un unicum e in una sequenza espositiva che faranno fare al visitatore un viaggio straordinario lungo cent’anni.  100%Italia ha collaborato con collezioni e a archivi di musei, di fondazioni, di gallerie pubbliche e private e di collezionisti che insieme hanno costruito un evento unico nel suo genere.
Il Museo Ettore Fico si è avvalso della collaborazione e del supporto strategico dell’Associazione Nazionale delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea – che raggruppa circa 160 gallerie in tutta Italia – , dell’Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio Spa – che rappresenta circa 30 Casse di Risparmio e 88 Fondazioni di origine bancaria sul territorio nazionale – nonché di Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, che hanno attivato la ricerca di un insieme di opere importanti, spesso mai esposte, al fine di offrire una mostra pressoché inedita per il grande pubblico nazionale e internazionale. Segnalato da  Sandro  Bongiani

giovedì 27 aprile 2017

PAOLO SCIRPA / La luce della forma


PAOLO SCIRPA
La forma della luce, la luce della forma
a cura di Marco Meneguzzo

 30 aprile – 25 giugno 2017

Opening 29 aprile, ore 19.00
Fabbriche Chiaramontane, piazza San Francesco 1, Agrigento




“La mia ombra sospesa dentro un Ludoscopio”
(di G. Bonanno –  Poema Visivo   dedicato a Paolo Scirpa)


Con.

gli occhi

rimango sospeso

a scrutare

incantato

l’ombra

del

nulla,

avido attraverso

spazi insostanziali a me ignoti,

cerco nel non luogo

di aggrapparmi a brandelli di luce.

Il viaggio tra incertezza e transitorietà

si fa ora insostenibile.

Come una dinamo la mia essenza volubile

si frantuma e si compenetra nel vuoto.

Ormai sono solo luce

e accadimento incessante,

frammento in volo

e anche energia sospesa.

Nel silenzio

più assorto

e inquieto

scopro

stupito

di esserci

ancora.

Giovanni Bonanno © 2010




Percorsi comunicanti, 1987


La rassegna dedicata a Paolo Scirpa (Siracusa, 1934) rappresenta un punto importante nell’analisi dell’arte degli artisti siciliani, condotta ormai da anni dalle Fabbriche Chiaramontane e dagli Amici della Pittura dell’Ottocento. Scirpa infatti è una singolare figura di innovatore linguistico, che solo da poco sta ricevendo il giusto riconoscimento della sua attività, legata all’indagine sulla luce, attraverso l’uso magistrale del neon.
Dal 1972 – anno del suo primo “Ludoscopio”, titolo col quale l’artista indica le sue opere luminose – Scirpa ha lavorato con la luce e sulla luce: la sua indagine, infatti, articolatasi anche in molti progetti ambientali, non è un’indagine puramente ottico-percettiva, ma piuttosto idealistica, quasi misticheggiante. Questo intento pare contrastare con l’aspetto inevitabilmente e volutamente tecnologico degli oggetti-scultura che l’artista costruisce, e che creano infiniti giochi e “illusioni” luminose. Non a caso il curatore della mostra Marco Meneguzzo nel suo saggio insiste sull’aspetto trascendentale del concetto di luce: “… una circonferenza, un quadrato, un triangolo … sono queste le forme che Scirpa dà alla luce, e viene naturale associ are la purezza delle forme e lo sfolgorio della luce all’”idea”, a quel primo motore da cui derivano tutte le cose. Non è una questione intellettuale, non occorre conoscere Platone per associare la forma alla luce, queste forme pure alla luce, e trasformare la luminosità fisica in splendore simbolico: la forma della luce, l’atto meccanico di piegare il tubicino di vetro riempito di neon sino a dargli la forma voluta, trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma, cioè la “chiarezza” universale delle forme geometriche unite alla luminosità che da loro emana. Chiarezza, luminosità, splendore sono termini solo apparentemente vaghi – oppure sono vaghi per chi tratti la luce solo come frequenza elettromagnetica -, perché di fatto parlano dell’aspetto trascendente della luce, come Platone, appunto, parlava delle idee, o come i filosofi e i teologi medievali (che allora erano la stessa cosa) parlavano di “ottica” …”.
In mostra sono presenti molti lavori recenti, un’installazione composta da più lavori a parete e a terra, e moltissimi progetti ambientali (quasi della “fantasie” piranesiane sull’inserimento di elementi luminosi all’interno di siti storici e di luoghi famosi), in un allestimento fortemente dinamico e spettacolare.
Il catalogo bilingue italiano e inglese, edito da Medusa, contiene un saggio del curatore Marco Meneguzzo, una biografia raccontata dell’artista, e un cospicuo apparato d’illustrazioni delle opere dell’artista.



Alternativa ludovisiva. Progetto d’intervento n. 251, 1994. 
Fotomontaggio. Arco della pace, Milano


Paolo Scirpa vive e lavora a Milano. Dagli anni '70 la sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti spettacolari. Servendosi di tubi luminosi e specchi, l’artista rappresenta la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito con i Ludoscopi che propongono la percezione di profondità fittizie. Realizza grandi opere di denuncia consumistica - tra le quali Megalopoli consumistica del '72 -, delle installazioni e delle pitture, rappresentazione bidimensionale dei Ludoscopi. Negli anni ‘80 sviluppa gli interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture e ambienti di grande prestigio. Sue opere sono in collezioni e musei: a Milano, Museo del Novecento, Biblioteca Accademia Belle Arti di Brera, MAPP; a Gallarate, MAGA; presso la VAF-Stiftung del MART di Trento e Rovereto; a Roma, GNAM e Collezione Farnesina; a Gibellina, Museo Civico; a Bagheria, Museum; a Agrigento, Fabbriche Chiaramontane; a Waldenbuch, Museum Ritter e a Caen, Musée des Beaux-Arts. É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Fabbriche Chiaramontane
Piazza San Francesco 1, Agrigento
Dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
Tel. 0922.29929




domenica 28 febbraio 2016

PAOLO SCIRPA / LA LUCE NEL POZZO


PAOLO SCIRPA 


Arena Studio d'Arte, Verona – fino alla seconda metà di febbraio 2016. 

La galleria veronese  ha presentato  una selezionata antologica in cui Paolo Scirpa propone la sua ossessiva ricerca di profondità fittizie, come modi di raggiungere una bellezza ideale e un senso di assoluto infinito. Dagli Anni Settanta a oggi.



La Mostra a Verona

Milano interno giorno.  L’atelier in cui ci accoglie Paolo Scirpa è straripante di oggetti, sculture, scatole, involucri, caos riorganizzato in modo responsabile come si addice ad un artista affascinante che ha attraversato gli ultimi 50 anni d’arte contemporanea con sculture assemblate con gli oggetti più disparati, spesso di recupero, insieme ai...




 




Opere di Paolo Scirpa



Paolo Scirpa – La luce nel pozzo
a cura di Marco Meneguzzo
ARENA STUDIO D’ARTE
Via Oberdan 11 Verona
342 7414481
arenastudiodarte@gmail.com
www.arenastudiodarte.it


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lunedì 26 novembre 2012

PAOLO SCIRPA, LA LUCE VERA E LO SPAZIO SIMULATO.


PAOLO SCIRPA
Luce vera - spazio simulato
a cura di Marco Meneguzzo


Inaugurazioni

Padova: venerdì 23 novembre 2012, ore 18
Maab Studio d’Arte, riv. San Benedetto 15


Milano: martedì 27 novembre 2012, ore 18
Galleria Allegra Ravizza, via Gorani 8


Fino al 18 gennaio 2013
Milano: da martedì a venerdì dalle 11.30 alle 19
Padova: da mercoledì a sabato dalle 16 alle 19.30


Una mostra in due sedi, Milano e Padova, a cura di Marco Meneguzzo, incentrata sull’attività storica di Paolo Scirpa.



Questo progetto, fortemente voluto dai due galleristi, non vuole essere unicamente un osservatorio privilegiato sul lavoro dell’artista, ma anche uno spunto di riflessione storica sulla presenza, nella storia dell’arte contemporanea italiana, di personalità singole di forte spessore espressivo e inventivo, che vanno riscoperte alla luce di un rinnovato interesse per gli anni Settanta e per l’attenzione che oggi, anche in campo internazionale, si pone verso ogni esperienza ottico-percettiva.

 

Ludoscopio. Espansione, 1977
“l’infinito nello spazio simulato è un’idea che ha nutrito a lungo i miei pensieri e la mia dimensione interiore” P.S.




Viene presentata in mostra una selezione di Ludoscopi, opere luminose realizzate a partire dagli inizi degli anni ’70 che, grazie a un inganno ottico, si protraggono all’infinito. In esse la luce, emanata da tubi al neon piegati secondo le forme geometriche “platoniche” e riflessa da pareti specchianti, si moltiplica in una serie di traslazioni e di incroci che superano lo spazio fisico dell’opera, simulando uno spazio concettualmente infinito.

L’interesse per la luce da parte di Scirpa, nasce dalla tensione spirituale, dalla ricerca dell’infinito nella sfera più profonda della condizione umana, nonostante l’utilizzo di materiali di consumo o elettrici, come in questo caso, venga talvolta interpretato con l’assenza di significato come ad esempio nella ricerca minimalista o nell’arte cinetica: l’artista tratta infatti la luce ideale come fu concepita e studiata dalla filosofia medievale e dall’ottica protoumanistica, ancora permeata di trascendenza religiosa e persino mistica.

Così, la ricerca di Scirpa - nonostante oggi venga riproposta in maniera formalmente identica da altri artisti come cosa nuovissima e originale - se ne distacca per questa attenzione al lato spirituale e al significato contemplativo che la luce, intesa come metafora dell’essere “illuminati”, ha sempre portato con sé in tutte le esperienze di riflessione e di indagine interiore: “…auspico - ha scritto l’artista - che i fenomeni straordinari del nostro tempo, pronti a mettere in crisi i valori dello spirito, possano invece rivelarci la ricchezza della fantasia e la volontà di indagare nel buio”.


Paolo Scirpa

Paolo Scirpa (Siracusa, 1934) vive a Milano. Il suo lavoro è sempre stato proteso ad una ricerca interiore fuori da ogni legame di appartenenza.

Dagli anni '70 passa da una iconografia bidimensionale alla modularità di uno spazio oggettuale che la luce e gli specchi trasformano in polioggettuale. La sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti immateriali e spettacolari. L’artista è interessato a rappresentare non tanto la luce reale quanto la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito e per questo si serve dei mezzi a sua disposizione, tubi luminosi e specchi. Realizza i Ludoscopi, opere tridimensionali che propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio. Bruno Munari ne evidenzia anche l’aspetto ludico. I suoi spazi virtuali sollecitano l’attenzione di studiosi di arte e scienza. Nel corso degli anni realizza anche grandi opere di denuncia consumistica - tra le quali Megalopoli consumistica del '72 - delle installazioni e delle pitture che sono quasi una rappresentazione bidimensionale dei Ludoscopi.

Negli anni ‘80 sviluppa i primi interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture varie e ambienti di grande prestigio.

Per anni è presente al Salon Grands et Jeunes d’aujourd’hui di Parigi; alla IX e alla XIII Quadriennale di Roma, al Palazzo dei Diamanti (Ferrara) e di recente allo ZKM (Karlsruhe), alla Neue Galerie (Graz), al MART (Rovereto), alla GNAM e al MACRO (Roma), al Museum Ritter (Waldenbuch).

Inoltre sue opere sono in collezioni e musei tra i quali il Museo del Novecento (Milano), le Civiche Raccolte delle Stampe Achille Bertarelli (Castello Sforzesco, Milano), il MAPP (Milano), il MAGA (Gallarate), il Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti (Ferrara), la VAF-Stiftung del MART (Trento/Rovereto), la GNAM (Roma), il Museum Ritter (Waldenbuch), il Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), il Museum (Bagheria), le Fabbriche Chiaramontane (Agrigento).  É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera.




                                                                                                                                            Inserito da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno