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domenica 22 novembre 2020

DAL DOLORE DI POMPEI ALLE PROPOSTE DI PACE DI RYOSUKE COHEN

 

Pompei, ritrovati due corpi ottenuti in forma di calchi.


 



 
Video:


 

Dalla Pompei,  del dolore alle proposte di pace di Ryosuke Cohen

Una scoperta importante. Uno schiavo e il suo padrone? L’agonia di chi perse la vita durante la disastrosa eruzione vesuviana del 79 d.C. prende di nuovo forma nei calchi dei corpi di due vittime trovate di recente nella grande villa suburbana di Civita Giuliana, a circa 700 metri a nord-ovest del centro di Pompei.

di Sandro  Bongiani

 

Entrambe erano state sorprese dalla morte durante la cosiddetta seconda corrente piroclastica, che nelle prime ore del mattino del 25 ottobre investì Pompei e il territorio circostante portando alla morte dei superstiti ancora presenti in città e nelle campagne.

La prima vittima, con il capo reclinato, denti e ossa del cranio visibili, dai primi studi risulta essere un giovane, fra i 18 e i 23/25 anni, alto circa 156 cm.  La seconda vittima, invece, giaceva in posizione completamente differente rispetto alla: il volto è riverso nella cinerite, a un livello più basso del corpo, e il gesso ha delineato con precisione il mento, le labbra e il naso, mentre si conservano le ossa del cranio. Le braccia sono ripiegate con le mani sul petto, secondo una posizione attestata in altri calchi, mentre le gambe sono divaricate e con le ginocchia piegate. Un uomo, più anziano rispetto all’altra vittima, con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni e alto circa 162 cm“.

 

 Una strana coincidenza a  questa scoperta a Pompei è il lavoro di ricerca dell’artista contemporaneo giapponese Ryosuke Cohen che dalle ceneri della morte indaga la pace, la vita e la fratellanza.

 

 

Progetto per la XXVII Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”, Performance di Ryosuke Cohen,   "CORPO - AZIONE – MEMORIA" - 2018 

  



 

 

 

Già nel 2018 in una intervista sui Fractal Portrait di Ryosuke Cohen  scrivevo: “La lettura dei Fractal Portrait Project / include, l’azione performativa che va a integrarsi con l’esperienza dei precedenti Brain Cell, e secondo me, riassume una parte di vita e di storia vera del Giappone; penso a Hiroshima con il tragico bombardamento atomico. Insomma, Hiroshima come la Pompei spazzata via dalla Vesuvio del 79 d.c. infatti, si racconta che a Hiroshima il 6 agosto 1945 alle ore 8:15 il bombardamento atomico abbia letteralmente proiettato le persone al muro diventando solo semplici ombre. Dilagano nella città di Hiroshima vecchia immagini di questo tipo, quasi una sorta di macabro promemoria. Le ombre di Hiroshima hanno fermato tragicamente il tempo e per un momento anche la storia del Giappone. Anche nei tuoi lavori la presenza dell’uomo diventa sagoma, “presenza - essenza” dell’uomo contemporaneo. Ci vedo questa associazione nei tuoi lavori. 

 

Ryosuke Cohen scriveva: il Fractal Portrait è un'immagine che si collega da "Now" (il presente) al futuro. Non cattura l'idea dell'ombra ma la silhouette vivente degli artisti. Hiroshima è una storia triste. Nel 1986 o 1987, Bern Porter, fisico americano coinvolto nel Progetto Manhattan, venne a trovarmi in Giappone. A quel tempo aveva lasciato una carriera di fisico per diventare un Mail Artist. E’ stato un partecipante dal numero 1 di BRAIN CELL. Mi aveva detto: "LA CELLULA DEL CERVELLO è un simbolo di pace". Ho iniziato con enfasi sul Networking of art con i BRAIN CELL, ma recentemente sento fortemente il peso delle sue parole per questa pace.

 

 

XXVII Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”, Performance di Ryosuke Cohen, 2018 CORPO - AZIONE – MEMORIA a cura di Sandro Bongiani e Alessandra Borsetti Venier

 

 


 

Archivio Ophen Virtual Art di Salerno

 

 

lunedì 20 luglio 2020

A VENEZIA | THIS IS NOT MY SELFIE di NICOLA BERTOGLIO PERFORMANCE | VISIONI ALTRE


VISIONI ALTRE



Venerdì 24 luglio 2020 alle ore 19.00 
l’artista Nicola Bertoglio darà vita ad una
performance interattiva dal titolo THIS IS NOT MY SELFIE
L'azione performativa avverrà sia all’esterno nel campo del Ghetto Novo sia all’interno della Galleria VISIONI ALTRE.

L’evento fa parte del progetto COME VIVREMO IN UN PROSSIMO FUTURO? HOW WILL WE LIVE IN THE FUTURE?
inaugurato il 18 maggio e si concluderà il 15 ottobre 2020.

THIS IS NOT MY SELFIE
di
Nicola Bertoglio 

Performance interattiva


Finirà che la nostra immagine verrà scelta a caso da qualcuno dallaltra parte dello schermo, non necessariamente umano”.

Partendo da questa premessa, all’interno della galleria Visioni Altre nel ghetto ebraico di VeneziaNicola Bertoglio eseguirà un atto performativo interattivo dove il pubblico presente si “attiverà” per realizzare assieme all’artista delle opere fotografiche uniche e irripetibili.
Usando l’iconica maschera di “Boy/Toy” e il suo smartphone, l’artista realizzerà dei “selfie” (gli autoritratti di questo momento storico) lasciando però al pubblico il controllo su quando materialmente effettuare lo scatto.

Bertoglio si servirà di una particolare app di fotografia che attiva la fotocamera dello smartphone con comandi vocali. Il pubblico pronunciando la parola “selfie” deciderà quale autoritratto dell’artista verrà “scattato”.

In un secondo momento le immagini ottenute saranno editate da Bertoglio e pubblicate su Instagram usando lhashtag #selfietime, quotidianamente alimentato da utenti di tutto il mondo con i propri selfie.
Le opere dell’artista e quelle di ignari sconosciuti scorreranno in tempo reale su di un monitor presente in galleria contaminandosi a vicenda.

"It will end up that our image will be chosen at random by someone on the other side of the screen, not necessarily human."
Starting from this premise, inside the Visioni Altre gallery in the Jewish ghetto of Venice, Nicola Bertoglio will perform an interactive performative act where the present audience will "get active" to create unique and unrepeatable photographic works together with the artist.
Using the iconic "Boy / Toy" mask and his smartphone, the artist will make "selfies" (the self-portraits of this historic moment) while leaving the public with control over when to physically take the shot.
Bertoglio will use a particular photography app that activates the smartphone's camera with voice commands. The public by saying the word "selfie" will decide which self-portrait of the artist will be "taken". In a second moment, the images
obtained will be edited by Bertoglio and published on Instagram using the hashtag #selfietime, daily fed by users from all over the world with their selfies.
The works of the artist and those of unsuspecting strangers will flow in real time on a monitor in the gallery contaminating each other.

All’interno della galleria sono visibili le opere degli artisti:
Alessandro Bestiani, Segio Boldrin, Adolfina de Stefani, Elena Greggio, Antonello Mantovani, Giulio Malfer, Elisabetta Marchese,    Giovanni Pinosio, Liubov Pogudina, Massimo Puppi, Anna Zinato, Andrea Zuppa.

In permanenza le opere di: Manù Brunello, Silvia Manazza, Maggie Siner, Andrea Tagliapietra.

Prossimi appuntamenti:
Sabato 29 agosto 2020 ore 19.00 - Sergio Boldrin “Storie e colori del desiderio” e Giulio Malfer “Come vivremo in un prossimo futuro”

Sabato 5 settembre 2020 ore 19.00 Alessandro Zanini e Laura Spedicato 
presentano ABISSO – un fine settimana, di Dorothea Tanning.

Con l’occasione sono stati invitati 13 artisti a rappresentare la complessa personalità di Dorothea Tanning attraverso il lungo operato di artista e poetessa. 

Gli artisti invitati sono: 
Mirta Caccaro, Andrea Dal Broi/Nicolò Andreatta, Adolfina de Stefani, Barbara Furlan, Barbara Cappello, Anna Laura Longo, Antonello Mantovani, Sabina Romanin, Ricci Rossella, Claudio Scaranari, Marilena Simionato, Moreno Ugo, Fanny Zava.

Sabato 19 settembre 2020 ore 18.00  Elena Greggio : Sogni e inquinamento 

Sabato 3 ottobre 2020 ore 18.00 Liubov Pogudina | ‘’universale ICONA ‘”

apertura e orari :
giovedì, venerdì, sabato, domenica 11:00 – 14:00 | 17:00 – 20:00 
Lunedì martedì, mercoledì chiuso  

Ingresso libero









VISIONI ALTRE – Campo del Ghetto Novo 2918 – 30121 Venezia ITALIA 

Adolfina de Stefani
artista e curatrice




mercoledì 19 febbraio 2020

Luigi Mazzella / Le falsità pericolose di questa società




Fake off. Le falsità pericolose

Editore: Avagliano
Collana: I tornesi
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 26 settembre 2019
Pagine: 227 p., Brossura
euro 16,15
EAN: 9788883094040


Veronica Serafian, statunitense di origini armene, vive gran parte dell'anno a Roma, dove presiede e dirige un circolo culturale finanziato da un gruppo industriale-editoriale nordamericano, sospettato, da alcuni-giornalisti della Capitale, di essere vicino alla CIA, oltre che alle centrali finanziarie dell'Occidente. La mission di Veronica, divenuta quella del Circolo, è la battaglia al fake che monta nella società contemporanea. Con analisi, dibattiti e tavole rotonde la falsità è denunciata in tutte le sue manifestazioni: fake news, fake art, fake truth, fake charity.  

Il romanzo di Luigi Mazzella è, in parte, un monologo interiore di Veronica che spiega la sua visione del mondo; in parte, un dialogo con Cristiana, l'amica del cuore della protagonista, intessuto di conversazioni su tutti gli aspetti sociali e politici più attuali; in parte una ricerca senza speranza di Jennifer, un'amica amata ma perduta. È anche il racconto del fake wedding di Lizbeth, la figlia di Veronica, nella stupenda cornice del Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano. Veronica esprime concetti che rappresentano un ritorno all'idea di matrimonio libero degli antichi romani. "È. (soprattutto), un fake che si deve ritenere in e non off come gli altri inganni cui ci sta abituando la nostra epoca".





L'autore Luigi Mazzella presenta alla Feltrinelli di Caserta il suo nuovo saggio 
dal titolo " ELOGIO DEL PENSIERO LIBERO" Avagliano Editore, con la presenza dello scrittore napoletano Nino  D'Antonio.




Luigi Mazzella, personaggio di grande cultura e scrittore geniale con un humus  teorico capace di spaziare con lo stesso impegno e qualità dal saggio politico e sociale al romanzo e alla cinematografia.  Questo ultimo lavoro non è un semplice romanzo descrittivo ma qualcosa di più complesso che fa affidamento anche alla riflessione spesso supportata da una acuta analisi sociale. Lo testimonia  magnificamente una serie di opere scritte nel corso di diversi decenni da questo importante autore italiano che spaziano nei vari campi d’indagine. Quello che si evidenzia in questo ultimo romanzo è la trattazione critica del diffuso uso della persuasione, l’utilizzo della falsità  e dell’inganno orchestrato in tutte le sue manifestazioni: fake news, fake art, fake truth e fake charity,  che di fatto diventa tema centrale di questo romanzo. La fake news è un fenomeno abbastanza recente, tuttavia,  sono da sempre esistite le “bufale” orchestrate dall’uomo per alterare a proprio piacimento i fatti concreti del reale. Nel villaggio globale di oggi, ormai, tutto viene recepito in tempo reale, le informazioni  arrivano facilmente a condizionare le coscienze senza avere più la capacità critica e il tempo necessario di analizzarle.  Un po’ è colpa  anche di una scuola  sterile e monolitica  ridotta ad un  meschino livellamento culturale gestito con intelligenza dalla politica al fine di addomesticare l’individuo sociale ad un ruolo subalterno al potere. Quest'altro problema richiederebbe un approfondimento a parte, che tuttavia,  Mazzella sta svolgendo in due  altri nuovi saggi in preparazione,   (“Tutti promossi a fine-anno”  e “L’albero dell’ignoranza”).  Di fatto,  facendo riferimento al problema delle fake news, il confine tra vero e falso è divenuto sempre più labile e possibile, tanto che ormai si utilizza il termine “post-verità” (dall’inglese post-truth), a un modo di trattare l’informazione a proprio piacimento al fine di plasmare  e manipolare l’opinione pubblica attraverso la paura e l’emozione provvisoria  delle persone. Di conseguenza, con l’uso sconsiderato e onnivoro dei media,  la televisione, internet e soprattutto i social che condizionano la grande massa,  la verità  viene sostituita di colpo da una “diversa verità dei fatti” che ha finito per divenire sofisticata tecnica del convincimento e delle Pubbliche Relazioni. Una “scienza della manipolazione” che riesce a influenzare con facilità comportamenti e modi di essere, purtroppo, questo avviene ogni giorno tra i diversi gruppi antagonisti del sociale e della politica  per controllare, indirizzare e manipolare l’opinione pubblica, per convogliare il consenso, creare una minaccia ma anche   semplicemente etichettare coloro che risultano figure “alternative” e non in linea con le indicazioni imposte dal potere, inventando apposite “fake news” che li possano screditare pubblicamente agli occhi della  collettività. In questo travaglio confuso di socialità, di idee contraffatte e rottamate, la fabbrica organizzata delle illusioni, delle menzogne e del “pensiero unico” orienta egoisticamente il gusto, le scelte e la vita intera dei cittadini  uccidendo definitivamente la verità ormai costretta e ridotta a simulacro e a semplice farsa del reale.     Sandro Bongiani


                                                                                                                

  



Luigi  Mazzella è autore anche di altri importanti volumi  di saggistica contemporanea, come per esempio,   il saggio  socio-politico trattato nel volume  “Il decennio nero degli Italiani”- Avagliano 2018,  Europa crash” (Armando Curcio editore) ed “Europa mia” (Avagliano), fino a trattare il saggio cinematografico come  nel “50 film da rivedere, per riflettere ancora” – Ist. Cult. Mezz. 2018”, oppure,  “Federico Fellini, il visionario realista” – Ist. Cult. Mezz. 2018,  fino a opere di raffinata  narrativa come “La complicità del perdono” – Marsilio 2016 e “Vissi d’arte” – Avagliano – 2018, “Elogio del pensiero libero” (ed. Genesi editore).







Luigi Mazzella / Biografia    https://moondo.info/author/luigi-mazzella/