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martedì 5 novembre 2019

Sarno, PROGETTO / “70 Years Ernesto Terlizzi”




SANDRO  BONGIANI  ARTE  CONTEMPORANEA 
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY



      
    
PROGETTO  /  “70 Years Ernesto Terlizzi”    


      
La Collezione Bongiani Art Museum di Salerno ha attivato un progetto ad inviti dedicato ai 70 anni di Ernesto Terlizzi che è visibile permanentemente nella sala 27 del Bongiani Art Museum con la partecipazione di 238 importanti artisti.
Le opere sono visibili su:





Dal 22 novembre 2019 fino al 29 marzo 2020  tutti i lavori ricevuti dagli artisti verranno presentati in una mostra virtuale  e interattiva presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.  




Contestualmente a questa mostra interattiva, dal 22 novembre 2019 al 15 gennaio 2020 tutte le opere pervenute  degli artisti invitati saranno presenti fisicamente nella  grande mostra personale di Ernesto Terlizzi “ Da Matera a Matera”  presso lo  Spazio Tekla a Sarno.





Con la presente comunicazione ringraziamo tutti gli artisti che hanno voluto essere presenti per questo  importante evento dedicato a Ernesto  Terlizzi.  
Sandro Bongiani Arte Contemporanea



mercoledì 2 ottobre 2019

Ernesto Terlizzi / LE MATERIAE SOFFERTE DELLA SPERANZA






      

Alla Pinacoteca Provinciale di Salerno l’opening della mostra “Matheriae 2019” 
di Ernesto Terlizzi




Venerdi, 4 ottobre 2019, alle ore 18.00, presso la Pinacoteca provinciale di Salerno (Palazzo Pinto) in Via Mercanti, 63, viene inaugurata “Matheriae 2019” la mostra dell’artista Ernesto Terlizzi, a cura dello storico dell’arte Alberto Dambruoso. Portano i saluti  istituzionali il Presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese, la Consigliera provinciale delegata ai Beni Culturali, Paky Memoli e il Dirigente del Settore Musei, Biblioteche e Pinacoteche, Ciro Castaldo. Con loro sono presenti il Presidente del Centro Universitario Europeo  per i Beni Culturali di Ravello, Alfonso Andria ed il giornalista Paolo Romano.

Secondo il curatore Dambruoso, Terlizzi si è distinto nel panorama artistico nazionale per una ricerca sempre in divenire, mai ripetitiva e costantemente protesa alla scoperta di nuove modalità espressive. Da sempre  interessato al rapporto tra la natura, l’uomo e la storia, in questa mostra ha colto il valore temporale  della memoria racchiusa in alcune bande di lata arrugginite o in alcuni pezzi di legno consunto e li ha inseriti  nelle sue opere. L’opera dal titolo “La piuma” per esempio colpisce per la sua immediata efficacia espressiva  e al contempo poetica, come un haiku giapponese, un componimento dell’anima.

“La mostra - dichiara il Presidente Michele Strianese - realizzata dalla Provincia di Salerno, con il Matronato  della Fondazione Donnaregina di Napoli per le Art Contemporanee, è un omaggio di Ernesto Terlizzi alla diversità di Matera, proprio nell’anno in cui è stata eletta Capitale Europea della Cultura 2019, in quanto le opere che la compongono, non sono altro che lo sguardo profondo del nostro artista, originario di Angri, su questa indubbia particolarità della città lucana. Una bellezza in cui Storia e Natura, Materia e Segno, Buio e Luce, Sopra e Sotto, Vuoto e Pieni dialogano tra loro intimamente, ricreando visioni poetiche altamente allusive e dense di suggestioni.

Lo sguardo dell’artista salernitano, da oltre mezzo secolo, continua ad essere attratto dai questi opposti millenari,  in un incessante scontro/incontro, teso ad elaborare con materiali diversi, profondità astratte sempre  caratterizzate da un fascino iconico di forte impatto emozionale. Legno, lamiera, merletto china, cartone  ed ora, anche la piuma, sono qui assemblati e saldati dalla creatività del segno grafico di Terlizzi, in un  continuo rinnovamento, tale e plastico, di grande finezza.”

Il catalogo, oltre al testo del curatore, si avvale anche degli scritti di Alfonso Andria, Presidente del Centro  Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, e di Ugo Rufino, Direttore dell’istituto Italiano di cultura  a Cracovia che nella prossima primavera ospiterà la mostra che conclude con questa tappa europea il suo  ciclo itinerante.




La mostra, presso la Pinacoteca provinciale di Salerno (Palazzo Pinto), rimarrà aperta fno al 31 ottobre, con ingresso libero dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 19.45. Per informazioni contattare il numero 089 2583073.

PROVINCIA DI SALERNO

Settore Presidenza e Affari Generali
Servizio Comunicazione Istituzionale
Via Roma 104, 84121 Salerno
Tel. 089614280
ufficiostampa@provincia.salerno.it


domenica 7 luglio 2019

ERNESTO TERLIZZI, MATHERIAE / Arti Visive Gallery - Matera





matheriAE
2019

ernesto  terlizzi
a cura di Alberto Dambruoso


opening
venerdì 12 luglio 2019 - ore 19.30

12 luglio - 31 luglio 2019
Arti Visive Gallery - Via delle Beccherie, 41 - 75100 Matera




Matheriae, opera di Ernesto Terlizzi



La mostra, curata dallo storico dell’Arte Alberto Dambruoso e realizzata con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, è un omaggio alla città di Matera, alla sua diversità e bellezza. Un omaggio che l'artista salernitano Ernesto Terlizzi ha  voluto rendere a questo luogo magico eletto oggi a Capitale Europea della Cultura, come da lui stesso dichiarato in catalogo: ”… mi è sembrato doveroso quest’anno, posare il mio sguardo d’artista sulla magia di questa città che, grazie alla sua struggente spettacolarità da cinquant'anni, continua a sobillare il mio immaginario”. Infatti in questo particolare ciclo di opere, come in una sorta di pausa rispetto alla sua ricerca, Terlizzi elabora delle polimateriche atmosfere di Matera utilizzando simultaneamente, un po’  tutti quei materiali che da sempre animano le sue opere: dalla carta al cartone, dal legno alla tela e poi la lamiera, il merletto con l’inserimento ultimo della piuma. E poi, come sempre la china. Anche qui, l’elemento strutturante resta il segno grafico: un tratto libero ed affilato con cui l’autore salda le varie percezioni tattili create, confermando tutta la sua superba finezza, nell'interpretare la vocazione dei materiali utilizzati, specie in rapporto al mistero ed al fascino, di questo mondo millenario.





Fiori di Pietra 2018
Tecnica mista (carta, china, pastello, piuma, lamiera) - 100x70


Da oltre un quarantennio di attività, la ricerca di Ernesto Terlizzi s’incentra sull’utilizzo dei materiali, i più disparati; dalla carta, alle garze, ai legni, pietre e  lamiere e oggi anche le piume, recuperate e   con una vita già vissuta.  Un materiale di scarto ritrovato,  ricco di valori espressivi e  tattili che viene assemblato, ricomposto e poi riutilizzato  a  nuova vita.  Una rappresentazione definita da un rigoroso procedere, con una visione poetica alla ricerca del contrappunto e del non compiutamente svelato. Tutto ciò viene definito dall'artista utilizzando materiali differenti con segni, incisioni strappi, tracce di memorie rapprese non completamente svelate. Insomma, percezioni tattili di umori trascorrenti che ci ricordano i sottili luoghi della nostra esistenza. Una visione  del tutto lirica della memoria svelata per lievità e frammenti di senso, riemerge provvisoriamente per “destrutturazione della realtà, tra continui affioramenti e  improvvisi sprofondamenti che invitano a livello più profondo alla lettura  e all'approfondimento. La materia recuperata tra materialità e essenzialità, diviene così  mappa e  memoria  del nostro precario esistere”.      Sandro  Bongiani





La Cova 2018, Tecnica mista (carta, china, piuma, lamiera) - 30x40


A tale proposito il curatore della mostra, lo storico dell’arte Alberto Dambruoso cosi scrive in catalogo: ... da sempre interessato al rapporto tra la natura e la storia Terlizzi ha colto il valore temporale della memoria racchiusa nelle varie materie utilizzate... pochi elementi ben distribuiti all’interno di ciascuna opera offrono allo spettatore una visione in bilico tra la realtà e il sogno. Il dialogo degli opposti è d’altro canto uno dei lati peculiari presenti in tutte le opere di Terlizzi e molti titoli lo riportano espressamente. Credo sia proprio questa tensione costante tra elementi opposti il segreto del bilanciamento che si avverte in tutte le sue opere che assumono così un aspetto sovradimensionale: pur partendo da un luogo concreto arrivano all’astrazione dello stesso, favorendo in questo modo, il manifestarsi del mistero inteso come stupore e meraviglia che tutti gli spettatori provano quando vedono per la prima volta Matera, città fatta di sassi ma con una atmosfera da fiaba.


Il catalogo della mostra che ad ottobre verrà ospitata a Salerno presso la Pinacoteca Provinciale e a dicembre a Cracovia presso l’Istituto Italiano di Cultura, contiene anche i testi introduttivi di Alfonso Andria  Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello ed Ugo Rufino Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia.








ERNESTO TERLIZZI dopo gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli è presente, dalla fine degli anni 60, nel panorama artistico nazionale ed internazionale con personali, mostre di gruppo e premi. Tra le numerose mostre personali si citano quelle di: Firenze 1979 Galleria inquadrature; Napoli 1980 Galleria S. Carlo; Bergamo 1981 Galleria Fumagalli; Venezia/Mestre 1985 Galleria Plus Art; Spoleto 1986 Studio Emanuela Duranti; Napoli 1989 Istituto Francese Le Grenoble; 1990 Macerata Museo Comunale; 2010 Roma Galleria Consorti e 2013 Studio S; Gazoldo Degli Ippoliti (Mn) 2012 Museo d’Arte contemporanea; Ferrara 2013 Galleria del Carbone; Milano 2014 Spazio Tadini. È stato presente per varie edizioni nei più prestigiosi Premi italiani e nel 2011 è stato invitato ad esporre nella mostra “Lo Stato dell’Arte Campania” all'interno della 54 Mostra internazionale d’arte contemporanea di Venezia. Molti sono i critici e gli intellettuali che hanno scritto delle sue opere inserite in numerose e diverse collezioni pubbliche e private.

 La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 18.00 alle 21.00 - Per info e appuntamenti: 340 3049740 - 0835 385 641

mostra segnalata dall'Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


giovedì 12 aprile 2018

Mostra Personale di Ernesto Terlizzi a Cracovia







Fiori di terra e di fuoco
Mostra personale di Ernesto Terlizzi
 A cura di Lorenzo Canova
13 - 30 Aprile 2018


OPENING venerdì 13 aprile alle ore 18. 00
 Istituto Italiano di Cultura UI. Grodzka, 49 – 31-001 Cracovia







“Fiori di terra e di fuoco” è il titolo della mostra personale di Ernesto Terlizzi che dopo la prima tappa a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 dello scorso settembre, presso Arti Visive Gallery, approda ora in Polonia ospitata dall’Istituto di Cultura Italiano a Cracovia.

L’esposizione polacca si arricchisce di ulteriori cartoni eseguiti nel 2017 e realizzati su varie superfici cartonate bianche, di diverso spessore tattile, quasi in una sorta di terra bruciata tra luci ed ombre, ferita da tagli ed abrasioni, segni e strappi. Così facendo, l’autore campano, dimostra di affinare sempre più l’indagine polimaterica, saldata come sempre, dal suo inconfondibile segno grafico che anche qui, si conferma come il suo più affidabile riconoscimento espressivo. 

L’autore italiano infatti, anima questi cartoni di forti contenuti riguardanti la vita, l’uomo e la realtà circostante: qui rispetto alle fasi precedenti, Terlizzi lavora in modo ancor più sintetico, presentando opere di intensa e icastica energia progettuale ed esecutiva. Così facendo, riesce a dare in modo contemporaneo, un ulteriore spinta alla sua originale ricerca sui materiali di recupero, e alla denuncia sulle problematiche che affliggono non soltanto i suoi luoghi di origine. E tutto ciò, grazie ad una sua particolare astrazione densa di profondi rimandi ed allusioni sui disastri ambientali mediante il vissuto dell’uomo.

A tal proposito Il curatore della mostra Lorenzo Canova così scrive in catalogo ……”Terlizzi imprime la fiamma di una religiosità solenne ed arcaica a una pittura che si fa tattile e tridimensionale, entrando in dialogo diretto con lo spazio della vita e con l’interazione dello spettatore, espandendosi ed uscendo dal limite del supporto grazie ai materiali che l’artista inserisce sulla sua superficie,- che divengono presenze preziose nel suo palinsesto di pennellate, incisioni, annerimenti e ossidazioni.

Terlizzi, in questo modo, oltrepassa la spessa scorza del visibile e scende nel cuore pulsante di una materia che ci parla della vita segreta del mondo, scava nelle sue profondità per estrarne il nucleo sacrale che collega alla sua dolente e partecipata idea visiva dove il fare artistico torna ad essere un deciso e potente gesto morale ed esistenziale, che allude a una rinascita possibile della Natura, a una nuova germinazione risorta dalle ceneri, a una rinascita civile e culturale in cui, come un fiore purissimo di terra e di fuoco, l’Arte riscopre la forza del suo antico valore etico”

Il catalogo oltre al testo del curatore Lorenzo Canova è arricchito anche dalle testimonianze dello scrittore Raffaele Nigro e dei giornalisti Erminia Pellecchia e Paolo Romano












ERNESTO TERLIZZI dopo gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli è presente, dalla fine degli anni 60, nel panorama artistico nazionale ed internazionale con personali, mostre di gruppo e premi. Tra le numerose mostre personali si citano quelle di: Firenze 1979 Galleria inquadrature; Napoli 1980 Galleria S. Carlo; Bergamo 1981 Galleria Fumagalli, Venezia/Mestre 1985 Galleria Plus Art, Spoleto 1986 Studio Emanuela Duranti; Napoli 1989 Istituto Francese Le Grenoble; 1990 Macerata Museo Comunale; 2010 Roma Galleria Consorti e 2013 Studio S; Gazoldo Degli Ippoliti (Mantova) 2012 Museo d’Arte contemporanea; Ferrara 2013 Galleria del Carbone; Milano 2014 Spazio Tadini. È stato presente per varie edizioni nei più prestigiosi Premi italiani e nel 2011 è stato invitato ad esporre nella mostra “Lo Stato dell’Arte Campania” all’interno della 54 Mostra internazionale d’arte contemporanea di Venezia. Molti sono i critici e gli intellettuali che hanno scritto delle sue opere inserite in numerose e diverse collezioni pubbliche e private.







Le opere:
Ernesto Terlizzi senza titolo, cm 26x36













(Archivio Ophen Virtual Art di Salerno).


domenica 9 ottobre 2016

Ernesto Terlizzi / Cart-one







Ernesto Terlizzi /  Cart-one
14/29 ottobre 2016
Convento di S. Maria degli Angeli, Torchiati di Montoro (AV)


Nell'ambito del progetto d'arte , MONTORO/CONTEMPORANEA promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Montoro (Avellino) ed in concomitanza con la 12 Giornata del Contemoraneo indetta da AMACI , presso il Chiostro di S.Maria degli Angeli di Torchiati. Montoro (AV)  sarà visitabile "Cart-one" la personale di ERNESTO TERLIZZI.  







Sarà inaugurata venerdì 14 ottobre 2016 alle 19,00, presso il Convento di S. Maria degli Angeli a Torchiati di Montoro, Cart-one, la personale di pittura di Ernesto Terlizzi a cura di Paolo Romano, che fa parte della dodicesima edizione della Giornata del Contemporaneo 2016 promossa dal circuito AMACI - Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani.

La mostra prosegue il secondo ciclo di MONTORO CONTEMPORANEA, una rassegna di mostre personali tra pittura, scultura e fotografia, ideata e diretta da Gerardo Fiore, patrocinata dal Comune e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Montoro (AV).
In mostra 22 opere realizzate con cartone riciclato su cui l’artista taglia, strappa, innesta ed assembla materiali di scarto prelevati dal suo territorio periferico (catrami, legno e lamiere), da tempo presenti nella sua lunga ricerca.
Alla serata, moderata da Sabatino Del Regno, interverranno oltre all’artista: il sindaco Mario Bianchino; l’assessore alla Cultura Raffaele Guariniello; Paolo Romano, giornalista; Antonio Pecoraro, Ricercatore Storico; Antonella Esposito, Dirigente Scolastico; il direttore della rassegna Gerardo Fiore.
La mostra è visitabile fino al 29 ottobre dal martedì al sabato, dalle 19,00 alle 21,00, e su appuntamento.    Contatti: 389 1629853


 Scrive Paolo Romano: Come sei superficiale! Lo diciamo di una persona in senso più che dispregiativo. Per gli artisti è invece il contrario, la conoscenza della superficie è fondamentale e non solo in senso tecnico. La superficie è significante, contenuto, profondità, forma, essenza. Persino per i non vedenti in essa risiede la quintessenza dell’arte, essi percepiscono la superficie attraverso il tatto, percorrendone l’estensione con le dita della mano hanno l’esatta percezione dell’opera. Terlizzi sembra invitarci ad effettuare questa scansione tattile, a recuperare il contatto con l’opera, ad apprezzarne la tangibilità contro l’evanescenza di una “società liquida”. Nella materia, nei materiali, nei prodotti dell’uomo e nella loro giustapposizione creativa si nasconde spesso l’emozione dell’arte. Se non fosse così l’arte rimarrebbe confinata nel recinto imbalsamato e consunto del dualismo tela-pittore, scultura-scultore, pennello e cavalletto, scalpello e mazzuola. L’ultimo progetto dell’artista Ernesto Terlizzi – tra i maggiori interpreti dell’astrattismo – è un lavoro di ricerca su quelli che mi piace definire “cartoni contaminati”. Le opere di Terlizzi sono sempre macro creazioni che nascondono micro mondi. Sono belle a vedersi nella loro interezza, comunicano sensazioni, stati d’animo, inquietudini e codici indefiniti. Ma – come sempre nelle vere opere d’arte – soprattutto invitano ad una lettura più approfondita: vincendo la pigrizia dell’occhio, lo sguardo binoculare dell’uomo è chiamato a cercare la verità di un frammento, la galassia nascosta in un grumo, la sintesi espressiva. Terlizzi mimetizza in ogni frammento di materia epifanie clandestine, in ogni particella della superficie dell’opera occulta tracce, indizi. Sussurri e grida parlano allo spettatore attento dell’opera. Ogni opera di Terlizzi è una galassia semantica che ruota intorno ai pianeti minimi, alle particelle del caos materico. Cart-one di Ernesto Terlizzi è una mostra di grande potenza espressiva, a cominciare dall’ambiguità del titolo che rinvia al cartone per esteso e recupera - con il suffisso anglosassone che sta ad indicare il numero uno – il primato intrinseco della materia rispetto al valore venale che l’uomo gli conferisce. Come a dire: non sono il bronzo o l’oro a dare valore all’opera d’arte, ma l’alchimia che si crea tra artista e materia, tra intuito creativo e tecnica, tra materiali e contesti.  La scelta polimaterica sottende l’ambiguità, intesa come dissimulazione, proliferazione di significati, ricerca di ulteriori chiavi di lettura, invito a considerare sempre il prodotto artistico come “opera aperta”. All’apparente fragilità di un cartone ondulato, Terlizzi associa materiali compositi e immanenti come l’asfalto, con la sua componente bituminosa, residui e scarti dell’Impero del Petrolio. Terlizzi – che ha esposto di recente presso lo Spazio Tadini di Milano – compone i suoi arazzi di cartone tra fenditure, brecce e segni di un avanzato processo di destrutturazione dell’immagine. Quest’ultima, lungi dal proporre la vacuità ed il nichilismo, riempie la mente di una miriade di fotogrammi reali ed onirici, dando luogo ad una proliferazione di immagini retiniche, ad un delirio simbolico, ad un sistema di scatole cinesi contenenti metasignificati. Come per ideali frammenti di “autostrade del pensiero”, le carte e i cartoni di Terlizzi sposano bitumi e metallo. Il bitume è quello usato per l’asfalto, per la realizzazione dei manti stradali, ma anche quello per la coibentazione degli edifici. Il metallo non è mai quello nobile, patinato, appena uscito dalla fabbrica, ma quello sottratto al ciclo del consumo e del rifiuto. È la materia metallica delle lamiere consunte e attaccate dalla ruggine, è la latta schiacciata dei barattoli di pomodori, reperita tra discariche, cumuli di rifiuti e casolari abbandonati. In questo caso non è la solita operazione ecologica che muove l’artista. Il recupero di tali materiali metallici dismessi è motivato dall’interesse dell’artista per la potenza espressiva della loro patina, per le geografie del colore, la ruvidezza e la consistenza del supporto, la risposta della materia all’attacco degli ossidi. Riformulandola in maniera originale, Terlizzi sintetizza e riattualizza la lezione di Burri, con le superfici corrose e logore che parlano e gridano molto più delle opere d’arte patinate. Nelle opere di Terlizzi nulla è lasciato al caso, persino la cornice esce dal suo schema funzionale e non è più semplice delimitazione dell’opera. Un quadrato o un rettangolo di ferro con-partecipano alla geografia dell’opera d’arte, dialogano con la superficie del quadro, ne fanno parte da un punto di vista cromatico e materico, di significante e di significato. Cort-one di Terlizzi è un progetto artistico di grande potenza, destinato a durare nel tempo, contrariamente alla apparente deperibilità del supporto cartonato. Come in certi imballaggi, dove l’artista ha volutamente lasciato anche la scritta destinata agli spedizionieri, ognuna di queste opere è al tempo stesso “alta” e “fragile”. Un’altezza ed una fragilità che, a ben vedere, appartengono sempre all’arte, intesa come effimero tentativo di afferrare la bellezza.




 LE  OPERE


  











Biografia / ERNESTO TERLIZZI nasce ad Angri (Sa), dove vive e lavora.

Studia presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Pur spaziando attraverso diverse discipline, il suo lavoro è stato sempre caratterizzato dalla presenza del segno, continuamente recuperato e contaminato, con le varie materie utilizzate nel corso della sua lunga ricerca. Così facendo l’autore ha definito un suo personale ed intimo modo espressivo, grazie ad intelligenti espedienti immaginativi, brecce, fenditure e segni astratti, sempre tesi a coniugare, il manuale ed il mentale, la pratica dell’arte e la teoria ad essa dedicata, in un processo di destrutturazione della realtà. Una realtà, riproposta attraverso una sorta di rivisitazione della natura e dell’uomo, in un nuovo mondo allusivo e denso di suggestioni evocative. Tra le numerose mostre personali tenute su tutto il territorio nazionale si segnalano: 1976 Perugia, Palazzo dei Priori; 1978 Firenze, Galleria Inquadrature; 1980 Teramo Galleria, L’Archetto; Napoli, Galleria S. Carlo; 1981 Bergamo, Galleria Fumagalli; 1984 Venezia, Galleria  PlusArt; 1988 Perugia, Galleria Materiali Immagini; 1989 Napoli, Istituto Francese “Le Grenoble”; 1991 Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali;  1997 Villaricca (Na),  A. C. ArtexArte; 1999 Potenza, Studio Arte10;  2004 Napoli , A.C. “Numero 9” ; 2006 Baronissi (Sa),  FRAC  Convento dei Frati; 2010 Roma, Galleria Consorti; Salerno,  Punto Einaudi;  2012  Gazoldo degli Ippoliti (Mn), MAM Museo d’Arte contemporanea;  2013 Ferrara, Galleria del Carbone; 2014 Milano, “Spazio Tadini;  Roma, StudioS. Tra le varie mostre di gruppo è stato invitato a  diverse edizioni del Premio  Michetti di Francavilla al mare (Ch) 1978, 1982, 1983 e 2010; al Premio Termoli,  Esaedro 1991; al Premio Sulmona  2006 e 2009, nel 1991 alla mostra “The modernity of lyrism” Gummesons Koust Gallery,  Stoccolma  e  al Joensuus ArtMuseum, Helsinki , Finlandia;  2001” Confronti dialettici dell’immagine” Teatro dei Cappuccini  Lussemburgo; 2003 Artisti italiani e maltesi, Rue de Salle, Malta;  2005 “Struttura Oggetto”  Reggia di Caserta; ”Generazione anni 40” Museo d’Arte delle generazioni italiane del 900, Museo Bargellini ,Pieve di Cento (Bo) ; 2010 “Protagonisti del Contemporaneo”   Fondazione Michetti, Ex Aurum Pescara; 2011 “Lo Stato dell’Arte  in Italia”  54 Biennale internazionale d’Arte Contemporanea  Venezia,  Padiglione Campania  EX Tabacchificio Centola ,Pontecagnano (Sa); 2014 Il Libro d’Arte e d’artista  Museo Beit  Hair, Tel Aviv. L’Arte al tempo della crisi” Sguardi altrove” Spazio Tadini, Triennale Milano.2013 “Un mosaico per Tornareccio” Tornareccio (Ch); “Angeli Contemporanei” Galleria del Carbone, Ferrara. Molti sono i critici e gl’intellettuali che hanno scritto delle sue opere, inserite in diverse collezioni pubbliche e private tra cui: Museo d’Arte contemporanea Durazzo Albania; Pinacoteca d’arte contemporanea, Ripe S. Ginesio, Macerata; Consolato Venezuelano Napoli; FRAC-Fondo regionale Arte Contemporanea, Baronissi (Salerno); Musei comunali e Pinacoteca Macerata; Museo delle Generazioni italiane, Pieve di Cento Bologna; CAM ArtMusemContemporary, Casoria, (NA);  MuMi  Museo Michetti, Francavilla al Mare (CH); MAM Museo d’Arte Contemporanea  Gazoldo degli Ippoliti (Mn);  Museo dell’Università di Chieti.