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giovedì 16 novembre 2023

Il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)” - Spazio Santo Spirito a Cingoli (MC).

 


La mostra-evento a Cingoli (MC) del maestro incisore Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, Figura Paesaggio 


Carlo Iacomucci
 

 
 A Cingoli (MC), presso la prestigiosa cornice dello spazio espositivo Santo Spirito, la mostra personale del Maestro Carlo Iacomucci dal titolo “il segno inciso di Carlo Iacomucci (incisioni 1993-2023)”

Iacomucci è un poeta-incisore che con la sua arte trasporta il visitatore in un ambiente onirico che cattura il mistero delle cose. Nel suo “paesaggio dell'anima” sono presenti l'araldica monumentale, ma anche simboli, legati al mondo rurale e  rinascimentale.

L'albero della vita, gli aquiloni, il vento, i manichini e le sette gocce sono alcuni dei simboli con i quali Iacomucci riesce a creare un mondo altro. Ricco di suggestioni e di presenze evocate. La realtà visiva diventa pretesto per divagazioni metafisiche. Il tempo e la storia non hanno più valore. Il numero sette (le sue famose sette gocce) rimanda alla  completezza e alla  perfezione.

 La mostra, curata da Luca Pernici. La personale  è stata promossa dal Comune di Cingoli, con il patrocinio della Regione Marche e della provincia di Macerata, con la collaborazione della locale Pro-Loco e del circolo filatelico numismatico Pio VIII

In mostra si possono ammirare sia opere a punta secca che acqueforti.  Nelle tecniche in cavo l'artista scava direttamente la matrice, tramite punte metalliche . Nelle acqueforti,  realizzate su lastra metallica,  il  disegno viene eseguito al rovescio, incidendo con una punta d'acciaio la lastra, ricoperta di un sottile strato di cera o vernice, poi la lastra è posta a bagno con un acido. La profondità dei segni è proporzionata dalla durata del bagno

L'incisione è quindi  una tecnica complessa, che richiede grande perizia e dedizione. Per  ottenere alcune delle opere poste in mostra sono stati necessari mesi di lavoro.

Iacomucci, che oggi vive a Monsano a due passi da Jesi, è urbinate di nascita e nella città ducale ha frequentato la prestigiosa Scuola del Libro. Il Maestro, già insegnante presso l’accademia di Lecce e successivamente presso il Liceo di Varese e di Macerata, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale: è  commendatore al merito della Repubblica Italiana, è stato nominato tra gli otto marchigiani dell'anno nel 2014, ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia per regioni, è stato invitato al Premio Marche nel 2018.

Per l’occasione è stato predisposto un prezioso libro d'arte, con interventi, oltre che del curatore Luca Pernici, di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa, Patrizia Minnozzi, del sindaco di Cingoli Michele Vittori e dell’assessore alla cultura Martina Coppari.  Maria Grazia Focanti



“La poetica per immagini” di Carlo Iacomucci

Nel corso della sua carriera artistica, il Maestro Iacomucci si è speso con serietà, con curiosità, con tenacia e con allegria trasferendo nelle opere i suoi trascorsi urbinati e tutte le competenze acquisite presso la prestigiosa Scuola del Libro di Urbino. Le sue frequentazioni giovanili degli ambienti artistici romani, i suoi contatti con i maestri incisori dell’epoca, le sue trasferte all’estero, partecipando a numerose collettive e personali, nel corso degli anni, hanno contribuito a fargli acquisire la formazione e l’esperienza necessaria, che lo hanno portato, nella sua quarantennale carriera, a maturare un’alta ricerca artistica e culturale.

L’arte di Iacomucci, si è sviluppata in un processo di continua trasformazione, al pari del suo movimento ventoso che, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, si adatta alle circostanze, come in una danza armonica, che tutto tocca e trasforma … così come il suo aquilone, trasportato dal vento che, quando riflette i raggi del sole, acquista i colori dell’arcobaleno!

Le sue creazioni artistiche sono, da un lato, toccanti e coinvolgenti e dall’altro, attraenti, cromatiche e suggestive, lasciando lo spettatore alle prese con un mix di pensieri e sentimenti contrastanti.

Nelle opere di Iacomucci, troviamo un’alternanza di paesaggi e panorami tipici di Urbino, a lui molto cari, e immagini di personaggi, ora figure umane, ora figure angeliche, che sembrano volere uscire dagli spazi in cui sono stati confinati. L’azione stessa dell’affacciarsi dalla finestra, indica la curiosità dell’artista nei confronti del mondo, ma allo stesso tempo il bisogno di sentirsi riparato, protetto e al sicuro.

Iacomucci, amplifica lo stupore dello spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. I suoi quadri si concentrano sui temi concreti dell’esistenza e della natura che ci circonda, aiutandoci a percepirne l’essenza stessa. Le sue composizioni pittoriche coinvolgono lo spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti, cromatiche e suggestive. Si potrebbe quasi dire che Iacomucci, nell’eseguire le sue creazioni, si diverta giocando al gioco della vita, in cui gli oggetti sono sottoposti a metamorfosi e a mutazioni, dimostrando che l’arte è un poetico mestiere che viene eseguito, utilizzando chiare regole formali e che si dovrebbe sempre fare riferimento alla realtà che è intorno a noi.

Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, lettere e numeri che si muovono sinuosi, figure alate, motivi e riferimenti religiosi e/o spirituali, alberi antropomorfi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.

Il fine ultimo dell’artista Iacomucci è quello di rappresentare oggetti reali, ma decontestualizzandoli, facendone emergere aspetti inusuali. In questo modo, vanificando la distinzione tra il reale e le immagini dipinte, si crea l’illusione della realtà, arrivando al punto in cui non c’è distinzione tra vero e falso: il falso assume un valore concreto e il vero dipende solo da ciò in cui si vuole credere. Lo spirito che spinge l’artista è quello di vedere “oltre” il reale, cercando di tradurre in immagine visiva la distanza che separa l’oggetto reale dalla sua rappresentazione. In questo portarsi “oltre” dell’artista, si percepisce tutta la sua creatività.

In definitiva, con il suo messaggio, Iacomucci vuole suggerirci che l'arte costituisce un'arma molto potente e rappresenta un momento positivo per riflettere e approfondire temi umani e psicologici e vuole anche essere, più semplicemente, un invito a cercare la luce in fondo ad ognuno di noi, per poter arrivare, un giorno, alla salvezza materiale e spirituale della condizione umana.   Patrizia Minnozzi



Breve Biografia di Carlo Iacomucci

Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e fino in tempi recenti (escluso periodo pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali, internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.  Nel 1999 è uno dei fondatori della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.   Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arti di Lecce poi al Liceo Artistico di Varese e di Macerata.   Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanita.  2021 mostra personale “The Resilience Of Art - Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni , Jesi.   L’anno seguente, su invito del CE.S.MA. (Centro Studi Marche di Roma), il Maestro realizza un'opera multipla, in esemplari numerati e firmati, utilizzata come premio da consegnare ai nuovi Marchigiani dell'anno, presso la sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva in Roma.  Opera a Monsano (AN) a due passi da Jesi.   

Carlo Iacomucci vive e opera nelle Marche, carloiacomucci@libero.it 



LE OPERE:

Materia verticale Carlo Iacomucci


Soffio poetico  di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Figura in via col vento di Carlo Iacomucci


Carlo Iacomucci, Sogno vitale, 2020, acquaforte in negativo e positivo, mm. 220 x280


Carlo Iacomucci, Composto secco, 2015, acquaforte e puntasecca, mm. 240 x160


Carlo Iacomucci, Il volo “CI”, 2012, acquaforte, mm. 240 x150




Evento segnalato da Archivio Ophen Virtual Art di Salerno


giovedì 7 marzo 2019

CARLO IACOMUCCI / IL SEGNO INCISO E LA DIDATTICA DELL’ACQUAFORTE











Continuano i giovedì dell’Unitre. Giovedì 7 marzo 2019  dalle ore 16,30 presso la sede Unitre di Civitanova Marche Istituto Superiore “Leonardo Da Vinci”, vi è stata la conferenza dal titolo “Il segno inciso e la didattica dell’acquaforte”, a cura di Carlo Iacomucci. Si tratta di una breve, ma interessante, lezione didattica curata e presentata dal Maestro Iacomucci in cui è stata esposta, con l’ausilio di un contributo video, la storia e la tecnica dell’acquaforte, un procedimento antico, ma sempre prezioso ed affascinante, proprio dei grandi maestri incisori. L’incisione è una tecnica artistica che nasce e fiorisce per la sua possibilità di moltiplicare le immagini, prima dell’avvento della stampa con caratteri mobili e consiste nel disegnare o creare diversi effetti su di una matrice per poi riprodurne sulla carta l’impressione, attraverso la pressione manuale o con un torchio. E’ un atto creativo a tutti gli effetti ed è la tecnica più usata come mezzo espressivo dagli artisti di tutti i tempi, per la libera gestualità dell'operatore. E’ necessaria un’esperienza tecnica esauriente, poiché l’incisore non ha la visione e il controllo del suo lavoro dall’inizio alla fine. Per la grande forza espressiva che è capace di dare il segno incisorio, si tratta, senza dubbio, di un’arte non subordinata alla pittura.


L’iniziativa di Unitre, rientra tra le numerose proposte che questa associazione, ogni anno, offre alla comunità civitanovese, attraverso un calendario ricco di eventi, di attività didattiche e culturali. Gli obiettivi primari perseguiti dall’Unitre di Civitanova, fin dal lontano 1992, sono quelli di “educare, formare ed informare”, mantenendo viva, allo stesso tempo, la volontà di aprirsi alla società ed al territorio, alimentando il confronto tra le generazioni e promuovendo ricerca, studi, iniziative sociali e culturali nell’interesse degli associati.

In questo contesto culturale così stimolante, si inserisce la figura del Maestro Iacomucci, chiamato, per l’occasione, a dare una lezione didattica sull’antica arte dell’acquaforte. Carlo Iacomucci nasce a Urbino, città in cui frequenta la prestigiosa Scuola del Libro, acquisendo la formazione e l’esperienza necessaria, che lo porterà a maturare un’alta ricerca artistica e culturale, partecipando a numerose collettive e personali sia in Italia che all'estero e realizzando anche edizioni d'arte con acqueforti. Personaggio eclettico, nella sua lunga carriera artistica, si è cimentato in percorsi e stili differenti che hanno avuto, come denominatore comune, la tematica del segno attraverso i motivi ricorrenti delle gocce o tracce o segni, che rappresentano la sua inconfondibile impronta.




venerdì 5 dicembre 2014

CARLO IACOMUCCI: una vita per l'arte



IACOMUCCI,  OLTRE  LO  SPAZIO  E IL  TEMPO
L’artista marchigiano è presente con le sue opere in diverse città e negli Usa 
 
  di  STEFANO  FABRIZI 


(Incisore e pittore)

Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949, vive e opera a Macerata.
www.carloiacomucci.it      carloiacomucci@libero.it

 Con  serietà e costanza ha potuto  per gradi e per avvio naturale avvicinarsi alla grande tradizione della scuola urbinate che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale riceve la prima formazione artistica e culturale presso l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’incisione e, in modo particolare, per l’acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’Incisione Calcografica che si tiene a Urbino.   La necessità di approfondire lo stimola poi a frequentare per soli due anni la sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti ad Urbino.  Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica che prosegue fino al 2008: insegna Discipline pittoriche ed Educazione Visiva all’Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’Istituto Statale d’Arte di Macerata.
-Tra  gli anni ottanta ed i primi del duemila, per brevi periodi, si sposta all’estero;  realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga e, in particolar modo, a Londra, dove  rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”.   

-Nel 1993 riceve a Terni il Premio Internazionale S. Valentino d’Oro per la sezione delle Arti Visive come “Messaggio d’Amore”.    Sempre in questo anno viene inserito nel repertorio degli incisori italiani censiti sul territorio nazionale a cura del Centro Culturale del Comune di Bagnacavallo (RA).   Nel 1995 alcune sue incisioni entrano a far parte della prestigiosa Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano.     

-Pubblica un libro d’arte sulle sue incisioni dal 1971 al 2000 dal titolo: “ Un nuovo e sempre antico “Paesaggio dell’Anima”a cura di Floriano De Santi con testi antologici di Vittorio Sgarbi e Pietro Zampetti, edito dalla Fondazione  “Il Pellicano” Trasanni di Urbino.
-Tra le tante mostre  segnaliamo nel 2003 la personale “Le Carte dell’Arte-The Papers of Art” a cura di George Raso e Pacific Valeriote, Gallery Giorgio’s – Guelph Ontario Canada. 
 -In occasione della  nona edizione della rassegna di grafica “Omaggio a Luigi Bartolini” riceve un riconoscimento dal Comune di Cupra Montana come ”Incisore marchigiano distintosi per particolare qualità”, e per l’occasione viene allestita una mostra personale d’incisioni presso il Palazzo Leoni a cura di Armando Ginesi e con un testo critico di Floriano De Santi. 

 


- Ha realizzato delle illustrazioni originali di vedute di Macerata ai tempi di Padre Matteo Ricci del 1500 per la mostra “Europa am Hofe der Ming” del Gesuita Maceratese allestita presso il Museum Für Ostasiatische Kunst Staatliche Museen di Berlino. (Alcune illustrazioni sono state anche riprodotte nel prezioso libro-catalogo tradotto in lingua tedesca, edito da Mazzotta).
- Gli è stata conferita  l’onorificenza  di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per motivi artistici e culturali con decreto del Presidente della Repubblica nel 2011.
-Ha realizzato un’edizione d’arte a tiratura limitata contenente un’acquaforte originale dal titolo “La Scena Ideale” con un testo critico del poeta Francesco Scarabicchi per l’Associazione Culturale La Fenice per il Premio Senigallia di Poesia “Spiaggia di Velluto 2006”, e per l’occasione riceve dall’Amministra­zione Comunale la medaglia d’oro come autore dell’edizione d’arte che accom­­pagna le cento copie in edizione speciale del volume “Ethanol” vincitore della ventiseiesima edizione.

 

-L’invito alla 54^ Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia per Regioni,  a cura di Vittorio Sgarbi, per le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell'Abbondanza;
-Nei diversi anni della sua attività artistica, Iacomucci ha sempre nutrito un vivo interesse per gli ex-libris, pertanto viene segnalato tra 20 artisti internazionali dallo storico degli ex-libris Giancarlo Torre e alcune sue opere sono state inserite nel libro d’arte edito da Artur Mario Da Mota Miranda “Contemporary International Ex-Libris Artists” in Portogallo.
- Nel 2012 mostra personale: “Oltre lo spazio e il tempo” organizzata dal Centro Studi “Carlo Crivelli” in collaborazione  con il Comune di Massa Fermana a cura dello storico dell’arte Prof. Stefano Papetti.
- Nel 2013 mostra personale: “Vetrine d’Artista-Arte contemporanea” a cura di Silvia Bottaro in collaborazione con l’Associazione Culturale “R.Aiolfi” Sede Centrale Cassa di Risparmio di Savona.
-Ha realizzato un’edizione cartella d’arte a tiratura limitata ” Il Cielo d’Assisi”  con  poesie di P. Stefano Troiani contenente un’acquaforte originale dal titolo “Laudato Sii…., con un testo critico di Mariano Apa, edita dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni  di  Sassoferrato.
- 2013 mostra Personale: “Il segno dinamico” a cura del critico d’arte Silvia Bottaro, Antica Chiesa del SS.Crocefisso, Vico Pancellorum Bagni di Lucca (paese d’arte crocevia di artisti).
-Nel 2014 è stato presentato presso la Libreria Del Monte di Macerata il nuovo libro d’artista“Armonie e Contrappunto”, curato dal graficoeditore  Acerbotti, con un testo critico di Mauro Carrera di Parma, (edizione limitata in15 esemplari stampati più 5 prove d’autore; ciascuna copia è impreziosita da un’opera originale firmata dall’artista).
-Nel maggio 2014 presso la Sala Protomoteca del Campidoglio riceve per le arti visive il riconoscimento-premio  come “Marchigiano dell’Anno” a cura del Ce.S.Ma.-Centro Studi Marche di Roma.
- “Generazione” Rassegna di artisti italiani del novecento per generazioni anni quaranta, a cura di Giuseppina Caldarola, Galleria Officina d’Arte & Tessuti – Spoleto
- “Art is Our Last Hope” a cura di Vanessa Davidson, Phoenix Art Museum, Phoenix Arizona USA.


domenica 18 maggio 2014

PREMIATO A ROMA, IN CAMPIDOGLIO CARLO IACOMUCCI


PREMIATO A ROMA, IN CAMPIDOGLIO, IL 14 MAGGIO

Carlo Iacomucci “Marchigiano dell’anno”

 

Il riconoscimento assegnato dal Centro Studi Marche che da trent’anni porta alla ribalta i personaggi che hanno fatto conoscere la nostra regione in Italia e nel mondo. L’artista, che ora vive a Macerata, è uno dei principali continuatori della prestigiosa tradizione della Scuola del Libro di Urbino.

 


  Il pittore e incisore urbinate Carlo Iacomucci è uno degli otto “Marchigiani dell’anno”.  Ha ricevuto  il prestigioso riconoscimento  mercoledì  14 maggio, a Roma, nella sala Protomoteca del Campidoglio.  Il premio è stato istituito nel 1984 dal Centro Studi Marche “Giuseppe Giunchi” di Roma per esaltare la “marchigianità” e il senso di appartenenza a una regione conosciuta e apprezzata per operosità, intraprendenza e spirito di iniziativa. Ogni anno il Cesma (Centro Studi Marche) porta alla ribalta i marchigiani sparsi in un po’ ovunque, in Italia e nel mondo, che si sono distinti nei settori della cultura, dell’economia, dell’arte, della ricerca e dell’imprenditoria.

  


 
Carlo  Iacomucci è originario di Urbino, ma da anni vive e lavora a Macerata. E’ uno dei maggiori artisti viventi che porta avanti la prestigiosa tradizione della Scuola del Libro di Urbino dove negli anni Trenta si sono formati Fiume, Brindisi, Ciarrocchi e tanti altri che hanno segnato le vicende artistiche del nostro Paese.

    


 
Carlo Iacomucci è uno degli eredi di questa grande tradizione, tanto che si definisce più incisore che pittore. Usa con straordinaria abilità la tecnica dell’acquaforte usata come forma espressiva fin dal Medio Evo (quando si utilizzata l’acido nitrico) proprio perché non soggetta a regole ferree e quindi consente all’artista di liberare al massimo la propria creatività. Da quarant’anni fonda la sua ricerca di base sul dilemma fra vero e falso, fra sogno e realtà. Si esprime attraverso il segno che diventa anche “personaggio” o “sentinella della natura”. Con il colore, invece, fa vibrare le corde del sentimento e stimola le emozioni. Poi usa i simboli come l’onnipresente aquilone di pascoliniana memoria. L’aquilone inteso come simbolo di libertà e di speranza. Oppure l’utilizzo delle tracce o gocce: sette pennellate o spazi bianchi intesi come “movimenti ventosi nello spazio”. Sette come i colori della luce.

martedì 1 gennaio 2013

CARLO IACOMUCCI A SAVONA

IN “VETRINA” A SAVONA
L'ARTISTA MARCHIGIANO  CARLO IACOMUCCI





Continua la fortunata esperienza delle “Vetrine d’Artista”, collocate nel pieno centro di Savona, sede centrale della Cassa di Risparmio dove si alternano le nuove proposte con alcuni “omaggi” ad artisti del Novecento, comunque legati alla Liguria.

Gennaio 2013 ospita l’artista Carlo Iacomucci di Macerata, maestro dell’incisione e pittore. E’ di origine urbinate e tale retroterra culturale è sempre ben presente nel suo colto ed articolato bagaglio iconografico, innestato nelle Marche sua terra di adozione e di lavoro. Non si contano più le tante mostre importanti a cui partecipa, fra le molte si rammenta la recente presenza nel 2012 alla VII biennale dell’incisione contemporanea “Città di Campobasso”, e l’invito nel 2011 alla 54^ Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia per regioni, a cura di Vittorio Sgarbi, per le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell'Abbondanza.



Carlo Iacomucci è tra gli artisti più rappresentativi delle Marche, le sue opere sono lievi e, nel contempo, penetranti come i versi di una poesia. La sua cifra originale (dagli aquiloni, ai cappelli di varie fogge) va oltre il mero dato storico e quotidiano per parlarci di un mondo, forse, ideale dove la natura con la bellezza dialoga con l’uomo e cerca di insegnargli la qualità della vita nel rispetto del paesaggio, sia quello naturale sia quello culturale dove si vive e si opera. Il suo segno è sempre dinamico, elegante, in evoluzione ed innestato in una composizione euritmica, basata sull’equilibrio musicale delle forme e dei colori.



 “Vetrine d’Artista”
Artista: Carlo Iacomucci
Luogo: Savona, Corso Italia, sede centrale Cassa di Risparmio di Savona
Durata esposizione: dal 3 gennaio 2013 al 1 febbraio 2013
Inaugurazione: 3 gennaio 2013, ore 10
Orario: mercoledì, ore 10-12, giovedì, ore16-18
Curatore dell’esposizione: Associazione “R. Aiolfi”, - Savona – Silvia Bottaro (critico d’arte)