martedì 31 gennaio 2017

GALLERIA PECCOLO / Philipp Martin



   
               
PHILLIP  MARTIN  “Affiche-Collage” opere 1951/1981       
                 Mostra n. 390          
                
InaugurazioneSabato 4 Febbraio 2017 ore 18,00
                 Periodo: dal   4 Febbraio al 7 Marzo 2017
                 Sede mostra: Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 –Livorno tel.0586.888509
                 Orario: 10/13 – 16/20 festivi e lunedì chiuso.

    
     
    


La Galleria Peccolo continua la stagione espositiva 2017/2018 con la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto hanno deciso di ritirarsi dalla scena artistica, per continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e non subire pressioni dal mercato. Vano solipsismo, oppure onesta reazione ad un ambiente artistico che sentivano soffocante ad ogni loro tentativo di sincera creatività?
           
Dopo la recente mostra dedicata al francese Michel Macréau, per questa seconda occasione la Galleria ha scelto di esporre le opere di PHILLIP MARTIN (Cork, Irlanda 1927 – Sydney 2014) definito dal noto critico francese Alain Jouffroy: “il Gandhi della pittura moderna”. Un artista giramondo, hippie che dipingeva quadri “spirituali” colmi di simbologie ed effigi con decorazioni a evocare paramenti sacri o addobbi di templi orientali.
          
PHILLIP MARTIN aveva cominciato a dipingere a Londra nel 1948 incoraggiato anche  dall’amico pittore Alan Davie, poco più anziano di lui. In seguito ha iniziato con sua moglie irlandese Helen Marshall a viaggiare e dipingere in tutta Europa; in Austria, a Vienna, principia la serie di opere sul tema “Affiche-Collage”, un tema che lo accompagnerà per tutta la sua vita artistica. Ha soggiornato e esposto i dipinti a Parigi, in Irlanda, Italia, Belgio, Spagna ha soggiornato a lungo in India del sud e, a partire dagli anni ‘80, si è stabilito in Australia nei pressi di Sidney. La prima personale italiana è stata a Firenze nel 1951 presso la Galleria di Fiamma Vigo. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche, istituzionali e private, di tutto il mondo.
       
PHILLIP MARTIN è deceduto nel suo ritiro di Sidney nel 2014 all’età di 87 anni, dipingendo l’ininterrotta serie di “Affiche/Collage” fino agli ultimi giorni di vita. Oggi, a tre anni dalla scomparsa e in occasione della ricorrenza dei 90 anni dalla nascita la Galleria Peccolo gli dedica questo “omaggio postumo” in cui sono esposti suoi lavori su tela e su carta degli anni tra il 1951 e il 1981.
        

L’esposizione è accompagnata dal catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione del critico Valerio Dehò e una acuta testimonianza, sul personaggio e sull’artista Phillip Martin, del noto artista/collezionista Guglielmo Achille Cavellini, che era stato suo mecenate ed estimatore sin dagli anni ‘60.





Edizioni e Galleria
Roberto Peccolo
Piazza Repubblica 12
I-57123  LIVORNO
tel.+39.0586.88.85.09

sabato 14 gennaio 2017

RICHARD L. FEIGEN / The Human Image: From Velázquez to Viola


 





  


Please Join Us celebrating The Human Image: From Velázquez to Viola on Wednesday, January 25th from 5-8PM

Please join us on Wednesday, January 25th
from 5-8PM
for a reception celebrating 



            The Human Image: From Velázquez to Viola reveals the ways in which artists throughout history 
created    distinctive modes of portraiture to inspire, entertain, communicate, and challenge us. 


The exhibition includes
 portraits by Diego Velázquez, Hendrick Goltzius, Hyachinthe

Rigaud, Louis Gauffier, Thomas Lawrence, George Romney, Jonathan Budington and
Thomas Eakins,  alongside  Ary  Scheffer, Adolph Menzel, Édouard Manet, Mary
Cassatt, Pablo Picasso, Max Beckmann,  Marc Chagall, Joseph Cornell, and Jean Dubuffet,
leading up to Chuck Close, Ray Johnson, Andy  Warhol, Robert Mapplethorpe,  Benny
Andrews, George Condo, Carrie Mae Weems, Cindy Sherman,  Peter Saul, Elizabeth
Peyton,  and Bill Viola.



  

Hours
Monday through Friday, 10-6
Extended Hours: Saturday, January 21, 11-5
Reception: Wednesday January 25, 5-8

34 East 69th Street New York, NY 10021      Telephone: 212-628-0700      Fax: 212-249-4574      info@rlfeigen.com

venerdì 6 gennaio 2017

Rassegna Internazionale “GenerAction”, un promemoria per le generazioni




Il curatore  Ruggero Maggi




un promemoria per le generazioni
progetto di Mail Post.it Art a cura di Ruggero Maggi




In occasione dei festeggiamenti per i trent’anni dell’Università del Melo, centro culturale della cooperativa sociale Il Melo ONLUS, presso il Museo MA*GA di Gallarate si terrà dal 14 gennaio al 5 febbraio 2017 la rassegna internazionale d’Arte Postale “GenerAction” ideata e curata da Ruggero Maggi, che si estenderà successivamente anche ad altri Paesi europei.
Il tema “Incontro tra le generazioni” proposto agli artisti invitati ha offerto lo spunto per sottolineare una volta di più quale importanza abbia da sempre il rapporto che unisce tutte le varie “età” del genere umano.
Rapporto che si pone come elemento fondamentale dell’Amore: unica arma per combattere l’odio, l’arroganza, l’inciviltà … un Post-it® sul libro della Vita e dell’Amore.

Centinaia di artisti di una quarantina di Nazioni hanno risposto entusiasticamente all’appello: migliaia di Post-it® sono stati inviati con la specifica richiesta di un intervento, di un gesto che indicasse la propria volontà di rendersi partecipi di questa azione-evento, in cui Arte, Poesia, Sociologia ne costituiscono gli elementi fondanti.

La Terra non è un enorme vortice, un gorgo dove tutte le civiltà, tutte le tribù, tutte le radici culturali si mescolano e si confondono, ma è formata da una miriade di punti, di pixel che si intersecano interagendo in continuazione. Se vogliamo la presente rassegna è proprio questo: una grande allegoria della vita con le sue innumerevoli sfaccettature, con le sue molteplici possibilità e potenzialità, in questo caso naturalmente poetiche ed artistiche.

La visione totale dell’installazione si completerà con la scoperta da parte del visitatore delle singole opere ottenute con le tecniche più disparate e sfruttando ogni possibilità di impiego dei famosi foglietti gialli.

Cerca la saggezza dei vecchi, ma guarda il mondo attraverso gli occhi di un bimbo” (Ron Wild)


GenerAction

Museo MA*GA
Via E. de Magri 1
Gallarate (VA)

Inaugurazione 14 gennaio 2017 - ore 18.00
dal 14 gennaio al 5 febbraio 2017

Orari: martedì/venerdì 9.30/12.30 - 14.30/18.30, sabato e domenica 11.00/19.00, lunedì chiuso.
Ingresso libero.

Per informazioni:
0331. 708224 – 320.9621497

Catalogo con testi di: Isabella Peroni [Assessore alla Cultura], Emma Zanella [Direttrice MAGA – Gallarate], Marco Predazzi [Presidente Fondazione Il Melo – Luigi Figini], Ruggero Maggi.



GenerAction _ artisti partecipanti:

Fernando Aguiar (Portogallo), Lorenzo Alagio, Anêla Aliotis (Francia), Christian Alle (Francia), Antonio Amato, Fernando Andolcetti, Salvatore Anelli, Enzo Angiuoni, Michela Angiuoni, Antic ham (Corea del Sud), Toni Antonius (Indonesia), Michele Attianese, Dmitry Babenko (Russia), Vittorio Baccelli, Erika Baggini, Anna Banana, Tiziana Baracchi, Calogero Barba, Paolo Barlusconi, Vittore Baroni, Donatella Baruzzi, Daniela Barzaghi, Keith Bates (Gran Bretagna), Patrizia Battaglia, Elisa Battistella, Horst Baur (Germania), Angela Behrendt (Germania), Mariano Bellarosa, Lancillotto Bellini, John M. Bennett (USA), Luisa Bergamini, Pedro Bericat (Spagna), Francesca Bernardi, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Diane Bertrand (Canada), Gabriele Bianconi, Tomaso Binga, Julien Blaine (Francia), Joyce Bloem (Olanda), Antonio Bobò, Giovanni Bonanno, Adriano Bonari, Giorgio Bongiorni, Ivano Bortolussi, Anna Boschi, Renee Bouws (Olanda), Antonino Bove, Gioacchino Bragato, Gianni Broi, Paulo Bruscky (Brasile), Keith A. Buchholz (USA), Patricia Bueno (Perù), Ioan Bunus (Francia), Rosaspina Buscarino Canosburi, Nirvana Bussadori, Mirta Caccaro, Virginia Cafiero, Matteo Cagnola, Carlo Canè, Maria Amalia Cangiano, Bruno Capatti, Carlo Capeti, Silvia Capiluppi, Angela Caporaso, Emma Caprini, Guido Capuano, Paola Caramel, Lamberto Caravita, Michele Carmellino, Emilio Carrasco Gutierrez (Messico), Nicola Carrù, Schoko Casana Rosso (Germania), Bruno Cassaglia, Maddalena Castegnaro, Torma Cauli (Ungheria), Alessandro Ceccotto, Sergio Cena, Valérie Ceravolo (Francia), Renato Cerisola, Valdemar Cher (Svezia), Pino Chimenti, Silvia Cibaldi, Cosimo Cimino, Franco Colnaghi, Mario Commone, Gigi Conti, Paolo G. Conti, Francesca Romana Corradini, Marisa Cortese, V. Courtois (Francia), Anna Crescenzi, Laura Cristin, Natale Cuciniello, Eleonora Cumer, Filli Cusenza, Flavio Da Rold, Daniel Daligand (Francia), Caterina Davinio, Ko De Jonge (Olanda), Liliana De Lorenzi , Antonio De Marchi Gherini, Teo De Palma, Dario De Souza (Brasile), Adolfina De Stefani, David Dellafiora (Australia), Roberto Denti , Antonio Di Michele, Franco Di Pede, Gabriella Di Trani , Abdourahamane Diarra (Repubblica del Mali), Konrad Dietrich, Marcello Diotallevi, Fausta Dossi, Gianfranco Duro, Mike Dyar (USA), Emerenciano (Portogallo), Elsa Emmy, Ever Arts (Olanda), Arturo Fallico (USA), Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Simonetta Ferrante, Luc Fierens (Belgio), José Manuel Figueiredo (Portogallo), Anna Finetti, Alessandra Finzi, Alfio Fiorentino, Joe Fleury (Svizzera), Lino Foffano, Maurizio Follin, Morena Fontana, Roberto Formigoni, Nicola Frangione, Piet Franzen (Olanda), Leszek Frey-Witkowski (Polonia), Raymond Furlotte (Canada), Mimmo Fusco, Veronica Gabrielse (Sudafrica), Fabrizio Galli, Antonella Gandini, Ornella Garbin, Mario Gatto, Claudio Gavina, Luciano Gerolamo Gerini, Ivana Geviti, Mabel Giaccarini (Argentina), Alessandro Giannandrea, Eugenio Giannì, Juri Gik (Russia), Gino Gini, Guglielmo Girolimini, Lillo Giuliana, Lidia Gobbati, Michael Goetz (USA), Pedro Gonzalves Garcia (Spagna), Isa Gorini, Claudio Grandinetti, Antonio Grassi, Francesco Gravino, M. Greenfield (Gran Bretagna), Klaus Groh (Germania), Elke Grundmann (Germania), Gruppo Sinestetico, Karl-Friedrich Hacker (Germania), John Held Jr. (USA), Peter Hide 311065, Tapio Holopainen (Finlandia), I Santini Del Prete, Il Melo, Eberhard Janke (Germania), Miguel Jimenez (Spagna), Emily Joe , Jreena (Gran Bretagna), Dobrica Kamperelić (Serbia), Kappa, Norbert Koczorski (Germania), Tania Krosse (Svezia), Oriana Labruna, Magda Lagerwerf (Olanda), Franca Lanni, Michael Leigh (Gran Bretagna), Pascal Lenoir (Francia), Alfonso Lentini, Les Cammer (USA), Pino Lia, Oronzo Liuzzi, Juan Rodriguez Lopez (Messico), Tobia Loos (Germania), Gian Paolo Lucato, Gisella Lucci, Serse Luigetti, Paola Macchi, Michele Macchia, Romina Maggi, Ruggero Maggi, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Paola Malato, Malok (USA), Antonio Mancini, Francesco Mandrino, Antonello Mantovani, Danilo Marchi, Angela Marchionni, Hildegunn Marcussen (Norvegia), Renato Marini, Max Marra, Maria Grazia Martina, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Andrea Massaro, Cristina Massironi, Cinzia Mastropaolo, Madalena Matoso (Portogallo), Monica Mazzone, Rita McNamara (USA), Italo Medda, Massimo Medola, Rita Mele, Renato Mertens, Nuria Metzli, Luca Miti, Annalisa Mitrano, Henning Mittendorf (Germania), Giorgio Moio, Samuel Montalvetti (Argentina), Emilio Morandi, Simona Morani, Antonio Garrido Moreno (Spagna), Alberto Mori, Franca Munafò, Keiichi Nakamura (Giappone), Cesare Nardi, Riri Negri Bolgiaghi, Giorgio Nelva, Dragan Nesić (Serbia), Francesco Takehiko Niki (Giappone), Rea Nikonova (Russia), Angela Noya, Paolo Nutarelli, Yadián Hernández Ojeda (Cuba), Jürgen O. Olbrich (Germania), Domenico Olivero, Elisabetta Oneto, Camilla Oppino, Orson Nelson Pacheco Acuña (Cile), Clara Paci, Clemente Padin (Uruguay), Elisabetta Pagani, Vittorio Pannone, Sjoerd Paridaen (Belgio), Ennio Pauluzzi (Isle of Man), Giancarlo Pavanello, Hilda Paz (Argentina), Linda Pelati, Giuseppe Pellegrino, Remy Penard (Francia), Walter Pennacchi, Salvatore Pepe, Teresinka Pereira (USA), Michele Perfetti, Gloria Persiani, Silvano Pertone, Renata Petti, Marisa Pezzoli, Riccardo Pezzoli, Alfa Pietta, Barry Edgar Pilcher (Irlanda), Franco Focardi Piri, Pjm (USA), Planet Susannia (Germania), Hugo Pontes (Brasile), Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Ross Priddle (Canada), Tiziana Priori, Antonella Prota Giurleo, Giancarlo Pucci, Ruggero Radaele, Marco Ravenna, Tulio Restrepo (Colombia), Gaetano Ricci, Isabella Rigamonti, Giuseppina Riggi, Jaume Rocamora (Spagna), Sabina Romanin, Claudio Romeo, Carla Roncato, Irene Ronchetti (Argentina), Cristina Rossetti, Gianni Rossi, Fabrizio Rovesti, Colette Ruch (Svizzera), Günther Ruch (Svizzera), Enzo Ruggiero, Manuel Ruiz Ruiz (Spagna), Marina Salmaso (Danimarca), Massimo Salvoni, Daniele Sanguinetti, Sergio Sansevrino, Anna Santinello, Evie Satijadi (Indonesia), Alba Savoi, Roberto Scala, Patrizia Scalvini & Paolo Caporossi, Evelina Schatz (Russia), Josè Roberto Sechi (Brasile), Gianni Sedda, Serge Segay (Russia), Eugenia Serafini, Danilo Sergiampietri, Elena Sevi, Valery Shimanovsky (Russia), Eliso Ignacio Silva (Venezuela), Fulgor C. Silvi, Luigino Solamito, Mark Sonnenfeld (USA), Oliana Spazzoli, Franco Spena, Carol Stetser (USA), David Stone (USA), Renata e Giovanni Strada, Rod Summers (Olanda), E. Sündermann (Austria), W. Mark Sutherland (Canada), Jaromir Svozilik (Norvegia), Pietro Tartamella, Patricia Tavenner (USA), José Antonio Tenente (Portogallo), Ernesto Terlizzi, Camilla Testori, Roberto Testori, The Shepherd (Gran Gretagna), Paul Tiililä (Finlandia), La Toan Vinh (Vietnam), Marzia Todero, Tokitama (Giappone), Ettore Tomas, Stefano Tonelli, Mario Tonino, Attilio Tono, Micaela Tornaghi, Giuseppe Luca Torraco,  Agostino Tulumello, Lubomyr Tymkiv (Ucraina), Sigismund Urban (Germania), Valdor (Spagna), Anke Van Den Berg (Belgio), Johan Van Geluwe (Belgio), Francis Van Maele (Irlanda), Isabelle Vannobel (France), Giorgio Vazza, Armanda Verdirame, Cristina Vignocchi, Alberto Vitacchio, Piero Viti, Rüdiger Axel Westphal (Germania), Gail D. Whitter (Canada), Jokie X Wilson (USA), Monika Wolf (Germania), Reid Wood (USA), Roberto Zito, Rolando Zucchini.

Napoli, Galleria Tiziana Di Caro / TOMASO BINGA



Galleria Tiziana Di Caro
piazzetta Nilo, 7, Napoli

Mostra in corso: Tomaso Binga, fino al 4 marzo 2017 
Tomaso Binga, 2016, installation view at Galleria Tiziana Di Caro, ph. Danilo Donzelli

La Galleria Tiziana Di Caro presenta la seconda mostra personale nei suoi spazi di Tomaso Binga (alias Bianca Pucciarelli Menna, Salerno, 1931), che ha  inaugurato  mercoledì 7 dicembre 2016. La mostra include una selezione di opere della serie dei polistiroli e I ritratti analogici. Questa mostra, come Scrivere non è descrivere inaugurata a settembre del 2015, intende raccontare vari momenti della produzione dell'artista, partendo dagli anni Settanta cioè da quando si sono formate le principali linee guida che hanno fatto di Tomaso Binga un'artista centrale per la nostra cultura.
Questo progetto si presenta come una sorta di remake di due mostre personali entrambe intitolate Il Polistirolo e i ritratti analogici dedicate all'artista nel 1972, la prima inaugurata a Roma a maggio presso Paesi Nuovi Art Gallery e la seconda inaugurata a Napoli a dicembre alla galleria Il Diagramma 32. Le due sono accomunate da un elemento sul quale Tomaso Binga fonda gran parte della produzione fra il 1971 e il 1973: l'uso del polistirolo.

Binga realizza dei collage riciclando gli imballaggi interni alle scatole di cartone e creando quelli che nel catalogo della mostra al Diagramma 32, Italo Mussa definì “oggetti immagine”. Gli imballaggi interni alle scatole dei più disparati oggetti di consumo si trasformano in opere. Binga è interessata al polistirolo “in quanto materiale di scarto” e lo utilizza tal quale, quasi senza apportare modifiche, conservando le tracce precise degli oggetti un tempo in esso contenuti. L'imballaggio di polistirolo è considerato, quindi, di per sé, non subisce modifiche e manipolazioni, non contiene un significato, neanche metaforico, ma è considerato allo stesso modo una forma scultorea, preservando un preciso volume nello spazio, così come la base, se non alle volte l'architettura a cui fa seguito un “procedimento operativo”, ovvero la realizzazione di un collage. Ed è nei collage che si narrano le storie, si svolgono le rappresentazioni, si raccontano gli aneddoti.
La mostra si apre con “Autoritratto”, uno dei pochi casi in cui Binga manomette il polistirolo sovrapponendo due volumi, uno circolare che indica il viso e l'altro orizzontale che indica la linea delle spalle, per poi inserirvi due immagini: la bocca e un occhio (un solo occhio, come se stesse facendo l'occhiolino). Seppure descritto con pochi ed essenziali elementi, questo volto non smette neanche per un secondo di essere malizioso ed ammiccante.

Nell'ambiente successivo si sviluppa una teoria di opere, in cui naturalmente a prevalere è il colore bianco che diventa sfondo perfetto per le rappresentazioni più disparate, rese attraverso il più tradizionale collage. Emergono figure e simboli di varia natura, così come parti del corpo descritte attraverso un'anatomia tutta personale, ma anche inserti di scrittura “desemantizzata”, elemento che caratterizzerà il lavoro di Tomaso Binga per tutto il decennio. La mostra si completa con una serie di Ritratti analogici, lavori bidimensionali in cui uno dei generi pittorici più consolidati storicamente, il ritratto, è reso non più attraverso figure, bensì iniziali di nomi o cognomi a cui si abbinano elementi di varia natura come mani, gambe, occhi. Il segno grafico si sostituisce alla descrizione fisionomica e ciò che in essi risalta realmente, è la presenza e la parvenza delle lettere, anticipando una esperienza che diventerà centrale nel lavoro di Tomaso Binga, soprattutto nella fase più originale della sua produzione, ovvero la relazione tra le arti visive e la parola.

Tomaso Binga in arte ha assunto questo nome per contestare, con ironia e spiazzamento, i privilegi del mondo maschile. Si occupa di scrittura verbo-visiva ed è tra le figure di punta della poesia fonetico – sonora - performativa italiana. 

Galleria Tiziana Di Caro will be closed from Friday, January 6 until Monday, January 9, 2017. It will re-open Tuesday, January 10, from 3:00 to 8:00 pm

Current exhibition: Tomaso Binga, until March 4, 2017

sabato 31 dicembre 2016

GALLARATE - Rassegna internazionale “TERRA|MATERIAPRIMA”




prosegue presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo fino al 27 gennaio 2017 la rassegna internazionale d’Arte Postale “TERRA|MATERIAPRIMA”




TERRA
MATERIAPRIMA
Progetto di Mail Art a cura di Ruggero Maggi





Prosegue presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo fino al 27 gennaio 2017 la rassegna internazionale d’Arte Postale “TERRA/MATERIAPRIMA” ideata e curata da Ruggero Maggi. L’esposizione rientra nella programmazione del grande progetto di rete culturale gallaratese [OC] Officina Contemporanea, con il contributo di Fondazione CARIPLO.
La terra è la materia prima della nostra esistenza, l’elemento base della nostra vita su questo pianeta, non a caso chiamato appunto Terra. Terra che, in questa mostra, costituisce anche l’elemento primario delle opere pervenute e realizzate con zolle della propria terra, con la propria materia prima e spedite da più di duecento mailartisti internazionali. Opere d’arte che in taluni casi crescono e si sviluppano essendo costituite da elementi vivi, come erba, piantine e licheni, che vengono regolarmente innaffiati… piccoli ecosistemi viventi… Arte viva!
Mail Art, Arte Postale, Arte Correo …  trasposizioni linguistiche che hanno contrassegnato, soprattutto alla fine del secolo passato, un’infinita serie di progetti, riviste, libri, mostre, eventi legati ad un mondo culturale/artistico per lo più underground e con una spiccata inclinazione per la non-ufficialità, in cui ha valore la relazione intrinseca tra l'oggetto spedito, il mittente ed il destinatario.
L’Arte Postale gloCale è parte integrante di un processo di globalizzazione culturale che si estrinseca a livello locale mediante l’azione che ogni artista postale compie attraverso una fitta rete di comunicazioni creative come una babilonica torre dai destini incrociati e che, a buona ragione,  può essere considerata un esteso fenomeno culturale e sociale, un contenitore di idee ed emozioni.
Gli antecedenti storici di questa forma di comunicazione artistica sono stati il Futurismo e il Dadaismo. E' da sottolineare anche l'opera di Kurt Schwitters, creatore dei primi lavori realizzati con timbri e l'avvento, alla metà degli anni '50, della ricerca Fluxus con l'opera di artisti come Joseph Beuys, Ray Johnson, George Maciunas, Ken Friedman, Ben Vautier e di alcuni artisti e teorici del Nuovo Realismo francese come Pierre Restany ed Yves Klein.
Ray Johnson, artista di New York, è considerato il creatore dell'Arte Postale: nel 1962 fonda, sbeffeggiando le vere scuole per corrispondenza, la New York Correspondence School.
Dopo più di quarant’anni continuo a pensare che l’Arte Postale non abbia perso nulla della sua originale vitalità… lunga vita alla Mail Art!


Artisti partecipanti:
Fernando Andolcetti, Salvatore Anelli, Francesco Aprile, Barbara Ardau, Arno Arts (Olanda), Franco Ballabeni, Calogero Barba, Vittore Baroni, Clara Bartolini, Donatella Baruzzi, Daniela Barzaghi, Pier Roberto Bassi, Angela Behrendt (Germania), Lancillotto Bellini, John M. Bennett (U.S.A.), Luisa Bergamini, Pedro Bericat (Spagna), Carla Bertola, Giuseppe Bertolino, Diane Bertrand (Canada), Giorgio Biffi, Norbert Böckmann (Germania), Mariella Bogliacino, Giovanni Bonanno, Adriano Bonari, Renee Bouws (Belgio), Antonino Bove, Laura Bracchi, Hans Braümuller (Germania), Pierangela Brugola, Rossana Bucci, Ioan Bunus (Germania), Cristiano Caggiula, Pina Candileno, Antonella Capolupo, Luisella Carretta, Cascadia Artpost (U.S.A.), Bruno Cassaglia, Viviana Cernjul (Argentina), Bruno Chiarlone, Simonetta Chierici, Silvia Cibaldi, Mario Cobàs, Antonio Conte, Mauro Corbani, Carla Crosio, Francesco Cucci, Giampietro Cudin, Daniel Daligand (Francia), Caterina Davinio, Silvio De Gracia (Argentina), Marc De Hay (Olanda), Ko De Jonge (Olanda), Sabrina De Maria, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi, Giuseppe Denti, Mimmo Di Caterino, Anna Maria Di Ciommo, Franco Di Pede, Giovanna Donnarumma, Ever Arts (Olanda), Cinzia Farina, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Anna Finetti, Alessandra Finzi, Franco Flaccavento, Roberto Formigoni, Piet Franzen (Olanda), Mariano Frare, Giglio Frigerio, Antonella Gandini, Ivana Geviti, Antonio De Marchi Gherini, Mario Giavino, Alicia Gil (Spagna), Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella Prota Giurleo, Tania Letizia Gobbett, Rudimar Gomes Neves (Brasile), Tony Gonzagto (Brasile), Coco Gordon (U.S.A.), Elke Grundmann, Shuzo Azuchi Gulliver (Giappone), Giovanni Gurioli, Yadan Hernandez (Cuba), Yadian Hernandez (Cuba), Hans Hess (Germania), Peter Hide 311065, Honoria (U.S.A.), Luigina Iacuzzi, Adele Iandolo, Gennaro Ippolito, Benedetta Jandolo, K7, Dobrica Kamperelic (Serbia), Renuka Kesaramadu (India), Andor Kömives (Romania), Antonio Cano Krüger (Perù), Oriana Labruna, Laloba, Paolo Lamarque, Bruno Larini, Alfonso Lentini, Silvia Lepore, Pino Lia, Nicola Liberatore, Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Serse Luigetti, Reneé Magaña (Svizzera), Ruggero Maggi, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Agnese Mammana, Loredana Manciati, Antonello Mantovani, Angela Marchionni, Maria Grazia Martina, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Christophe Massé (Francia), Hanne Matthiesen (Danimarca), Anja Mattila-Tolvanen (Finlandia), Massimo Medola, Moreno Menarin, Veronica Menghi, Miche-Art Universalis (Belgio), Monica Michelotti, Virginia Milici, Annalisa Mitrano, Henning Mittendorf (Germania), Fernando Montà, Emilio Morandi, Lorenza Morandotti, Simona Morani, Franca Munafò, Giancarlo Nucci, Cristina Oggioni, Jürgen Olbrich (Germania), Giuseppe Onesti, Clara Paci, Fausto Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana, Dimitra Papatheodorou (Grecia), Sjoerd Paridaen (Belgio), Francesca Patat, Remy Penard (Francia), Roberto Pennati, Salvatore Pepe, Marcela Peral (Argentina), Teresinka Pereira (U.S.A.), Michele Peri, Pasquale Petrucci, Marisa Pezzoli, Tarcisio Pingitore, Christopher Pisk, PLG (Germania), Plumcake, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi, Marco Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Private World (U.S.A.), Rosella Quintini, Antonio Raucci, Cesar Reglero (Spagna), Terry Reid (Australia), Carla Rigato, Giuseppina Riggi, Jaume Rocamora (Spagna), Gian Paolo Roffi, Maria Pia Fanna Roncoroni, Margherita Levo Rosenberg, Manuel Ruiz Ruiz (Spagna), Tino Sartori, Antonio Sassu, Alba Savoi, Roberto Scala, Evelina Schatz, Anna Seccia, Josè Roberto Sechi (Brasile), Cesare Serafino, Lucio Serafino, Tiziano Serafino, Danilo Sergiampietri, Fulgor C. Silvi, SirSkape, Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena, Karl Steurer (Svizzera), Gianni Strada, Renata Strada, Rod Summers/Vec (Olanda), Piero Tacconi, Ernesto Terlizzi, Roberto Testori, Paul Tiililä (Finlandia), Vittorio Tolu, Stefano Turrini, Krisztina Vâlcelean (Romania), Valdor (Spagna), Consuelo Vallejo (Spagna), Antonio Pujia Veneziano, Alessandra Borsetti Venier, Silvia Venuti, Rosanna Veronesi, Alberto Vitacchio, Ilma Vizzini, Sima Zdeněk (Repubblica Ceca), Károly Zöld-Gyöngyi (Romania)






Terra/Materiaprima
Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo
Via Magenta 3,
Gallarate (VA)
Dal 2 dicembre 2016 al 27 gennaio 2017
Orari: Tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 18.00



Ruggero Maggi, curatore
Per informazioni: 0331.708224 – 320.9621497


John M. Bennett/ “EXPERIMENTAL VISUAL POETRY




SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D – Salerno

“EXPERIMENTAL VISUAL POETRY”
Mostra Personale di JOHN M. BENNETT
Opere 2014 - 2016
a cura di Giovanni Bonanno
Dal 12 Gennaio al 2 aprile 2017

Inaugurazione: Giovedì 12 Gennaio 2017, ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail: bongiani@alice.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00




S’inaugura giovedì 12 gennaio 2017, alle ore 18.00, la mostra personale dal titolo: “EXPERIMENTAL VISUAL POETRY” che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista John M. Bennett con 71 poems poetry realizzati in un arco di tempo che va dal 2014 al 2016. L’esposizione e accompagnata da una presentazione critica di Giovanni Bonanno. 
John M. Bennett (b. 1942, Chicago) è un poeta visuale americano sperimentale in cui la scrittura, il suono, la poesia fonetica e la performance si relazionano in una sorta di poetica “asemic” in cui il consueto concetto di poesia lineare si evolve e viene sovvertito in direzione di una visione sperimentale, accogliendo di fatto umori e ricerche nuove nell’ambito della scrittura, del suono e della parola. John M. Bennett appartiene a una e particolare area di ricerca in cui la libertà e la metafora multi-strutturata di significato si condensa in lacerti di senso ambiguo dandogli una presenza apparentemente in forma di scrittura, di immagine o di parola. In 50 anni di attività poetica, ha saputo rigenerarsi con una sorprendente varietà di proposte in grado di relazionarsi proficuamente con le avanguardie storiche del novecento e con personaggi interessanti come per esempio André Masson, Max Ernst, Henri Michaux, Paul Klee, fino ad rigenerarsi nelle “asemic writings” con una scrittura “universale” capace di suggerire nuove e diverse interpretazioni possibili. La sua è una scrittura che considero “d’interferenza relazionale” con l’intenzione ben precisa di annullarne la completa leggibilità e per definirsi come lettura autonoma, proprio perché riposta in profondità nelle nostre menti inconsce. Una scrittura creativa, quindi, che fonde testo e segno grafico per divenire in definitiva anche lacerto d’immagine al limite della figurazione o della scrittura grafica. Perché, scrive Giovanni Bonanno, “è nel caso e solo nella dimensione aperta del fare che l’espressione poetica può esistere e manifestarsi scavalcando la comprensione univoca della lettura linguistica decodificata; così, solo così un testo poetico può essere interpretato in modo personale, liberando la mente e rincorrendo a diversi significati plurimi che derivano da ciascun accordo e simbolismo grafico”. Diretto discendente del Dadaismo e della scrittura sperimentale, viene presentata in questa mostra personale la poetica di ricerca di questo importante autore americano con una serie di lavori degli ultimi tre anni (2014 - 2016). L’evento vuole essere anche un doveroso omaggio alla visione del non-sense e dell’objet trouvé diffusa dal Dadaismo di cui nel 2016 è ricorso il centenario, (1916-2016).





Biografia di JOHN M. BENNETT

John M. Bennett [JMB] è nato a Chicago, Illinois, il 12 ottobre 1942. poeta sperimentale, ha iniziato a far conoscere il suo lavoro già nel 1970. Ha lavorato in una grande varietà di generi, tra poesia visiva, grafica, suono, mail art, cinema collaborando con scrittori e artisti da tutto il mondo. E 'stato anche editore della rivista letteraria internazionale Lost and Found Times, 1975-2005. Richard Kostelanetz ha scritto che “John M. Bennett è stato il poeta americano fondamentale della mia generazione, perché ha prodotto tanti lavori interessanti in una complessa varietà di modalità sperimentali”. Attraverso una piccola casa editrice “Luna Bisonte Prods” fondata nel 1974, Bennett si propone prima nella veste di editore di se stesso e poi anche di altri poeti. In tanti anni ha pubblicato migliaia di opere di scrittori in edizione limitata che fanno parte del mondo della poesia visiva, parola arte e arte /poesia, compresi i 30 anni della rivista "Lost & Found Times", raccolti in diverse importanti istituzioni, tra cui Washington University di St. Louis , SUNY Buffalo , The Ohio State University e il Museum of Modern Art . Bennett stesso è anche il curatore del "Avant Writing Collection", "The William S. Burroughs Collection", e "The Cervantes Collection" ai Ohio State University Libraries.

Vive e lavora a Columbus, Ohio (USA). 




La Mostra Personale sarà visibile on-line a partire dal 12 gennaio 2017 presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery (La prima galleria interattiva al mondo con l'arte contemporanea in punta di mouse).




Comunicato Stampa in Inglese: 
“EXPERIMENTAL VISUAL POETRY”
JOHN M. BENNETT
 Opere 2014 - 2016
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY Via S. Calenda, 105/D - Salerno
12 gennaio – 2 aprile 2017
Inaugurazione: giovedì 12 gennaio, ore 18.00
Orario: tutti i giorni ore 00.00 - 24.00 e-mail: bongiani@alice.it
 Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it

- SPACE OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105 / D - Salerno
"EXPERIMENTAL VISUAL POETRY"
Personal Show JOHN M. BENNETT
Works 2014 - 2016
by Giovanni Bonanno
From January 12 to April 2, 2017
Opening: Thursday, January 12, 2017, 18:00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105 / D - Salerno Tel / Fax 089 5648159
e-mail: bongiani@alice.it
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Open all day every day from 00.00 to 24.00

Inaugurating Thursday, January 12, 2017, at 18:00, the exhibition entitled "EXPERIMENTAL VISUAL POETRY" that Ophen Virtual Art Gallery Space of Salerno dedicated to the artist John M. Bennett with 71 poems poetry realized in a period of time ranging from 2014 to 2016. The exhibition is accompanied by a critical presentation of Giovanni Bonanno.

John M. Bennett (b. 1942, Chicago) is an experimental American visual poet in whose work writing, sound, phonetic poetry and performance relate in a kind of poetic "asemics" in which the concept of linear poetry as usual is evolved and subverted in the direction of an experimental vision, incorporating new moods and new research in the field of writing, sound and speech. John M. Bennett belongs to a particular research area in which freedom and multi-structured metaphor of meaning is condensed into passages of ambiguous meanings clearly giving it a presence in the form of writing, image or word. In 50 years of poetic activity, he has been able to generate a surprising variety of proposals able to relate effectively with the avant-gardes of the twentieth century, and, with interesting characters such as André Masson, Max Ernst, Henri Michaux, Paul Klee, to regenerate in apparently "asemic writings", a "universal" writing capable of suggesting new and different possible interpretations. His is a writing that I consider as "relational interference" with the precise intention of setting aside its full readability and to define itself as autonomous reading, as something lying deep in our unconscious minds. A creative writing, then, that blends text and graphic sign to become definitely also an outer limit of the image of figuration in graphic writing. Because in this case, it is only in the "open doing" dimension in which poetic expression can exist and manifest itself bypassing the common understanding of decoded linguistic reading; thus, only thus a poetic text can be interpreted in a personal way, freeing your mind and chasing several multiple meanings that are derived by each one's agreement and graphic symbolism. Direct descendant of Dadaism and experimental writing, there is presented in this exhibition the searching poetics of this important American author who welcomes 71 works of the last three years (2014-2016). The event will also be a fitting tribute to the non-sense of vision and of the objet trouvé spread from Dadaism which in 2016 also marked the centenary (1916-2016).

JOHN M. BENNETT Biography
John M. Bennett [JMB] was born in Chicago, Illinois, October 12, 1942. An experimental poet, he began to publish his work in 1970. He has worked in a wide variety of genres, including visual poetry, graphics, sound , mail art, cinema, collaborating with writers and artists from around the world. He was also the editor of the international literary magazine Lost and Found Times, 1975-2005. Richard Kostelanetz wrote that "John M. Bennett is the fundamental American poet of my generation, because he has produced many interesting works in a complex variety of experimental modes". Through a small publishing house "Luna Bisonte Prods" founded in 1974, Bennett began publishing his own works and then also those of other poets. In the many years he has published thousands of works of limited edition writers who are part of the world of visual poetry, art and word art / poetry, including 30 years of the magazine "Lost & Found Times", collected in several important institutions, including Washington University in St. Louis, SUNY Buffalo, the Ohio State University and the Museum of Modern Art. Bennett himself is also the curator of the "Avant Writing Collection", "The William S. Burroughs Collection", and "The Cervantes Collection" at the Ohio State University Libraries.
He lives and works in Columbus, Ohio (USA). Home: http://www.johnmbennett.net/


"EXPERIMENTAL VISUAL POETRY"
JOHN M. BENNETT
Works 2014 - 2016
SPACE OPHEN VIRTUAL ART GALLERY Via S. Calenda, 105 / D - Salerno
January 12 to April 2 2017
Opening: Thursday, January 12, 18:00
Hours: daily 00.00 - 24.00 e-mail: bongiani@alice.it
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it

- The solo exhibition is visible on.line from January 12, 2017 at the Ophen Space Virtual Art Gallery (the first  interactive gallery in the world with contemporary art in the mouse points).

John M. Bennett/ “EXPERIMENTAL VISUAL POETRY di Giovanni Bonanno


John M. Bennett / EXPERIMENTAL VISUAL  POETRY
Testo critico di  Giovanni Bonanno



John  M. Bennett (b. 1942, Chicago) è un poeta visuale americano sperimentale in cui la scrittura, il suono, la poesia fonetica e la performance  si relazionano  in una sorta di poetica “asemic” in cui il consueto concetto di poesia lineare si evolve  e viene sovvertito in direzione di una visione sperimentale, accogliendo di fatto umori e ricerche  nuove nell’ambito della scrittura, del suono e della parola. Una forma poetica che come scrivono Sinclair Scripa / Tara Verheide “incapsula il caos che caratterizza la nostra esperienza di e in questo mondo, dandogli una forma e presenza nelle parole, fonemi, lingue”. Del resto, lo stesso John B. Bennett  conferma che  “in un certo senso tutto è il caos; il mio lavoro è un modo per cercare d’incanalare in qualche modo quel caos in forme che risuonano con me. Così le poesie sono piccoli pezzi di caos. La realtà è caos, ma ha senso se si può vedere dalla giusta prospettiva”.  

L’asemic writing”, ovvero la scrittura asemantica è il campo privilegiato di  Bennett, il luogo occasionale in cui molti elementi, apparentemente in attrito, convergono  in una sorta di flusso visivo,  di affioramento casuale, di  emersione data per oggettiva che oggettiva non potrà mai essere. Una sorta di evidenziamento  semantico “aperto”, senza parole che hanno un solo significato, libero da qualsiasi costrizione prefissata. La “scrittura asemantica”, infatti,  nasce come una forma di scrittura poetico/letteraria formata essenzialmente dall’utilizzo di parole inventate con un  conseguente significato nascosto. Nonostante non ci sia un contenuto semantico specifico,  è comunque capace di coinvolgere diversi campi di ricerca lasciando un varco aperto per l’interpretazione e l’invenzione. Insomma, una scrittura dotata di segno, ma senza significato e tuttavia, senza perdere la possibilità  di creare altro senso. John M. Bennett appartiene a questa particolare e privilegiata area di ricerca in cui la libertà e la metafora multi-strutturata di significato si condensa  in lacerti di senso ambiguo dandogli una  presenza apparentemente in forma di scrittura, di immagine o di parola. Bennett, non de/scrive poesie lineari, secondo Sinclair Scripa,  “usa la poesia come mezzo di comprensione per creare ciò che non può essere compreso e cosa non può esistere”, e quindi, l’uso della parola scritta e verbale come mezzo per suggerire  emotivamente dell’altro rispetto al consueto.

Collocatosi da diversi decenni in quell’area di esperienza che  io chiamo “dell’arte marginale”, In 50 anni  di attività poetica, ha saputo rigenerarsi  con  una sorprendente varietà di proposte. Inoltre, come editore  alternativo e  ha pubblicato più di 400 libri e libretti di poesia, ognuno molto diverso  dall’altro. Richard Kostelanetz  lo definisce “l’autore seminale della mia generazione”, in grado di relazionarsi proficuamente con le avanguardie storiche del novecento e  con personaggi interessanti come per esempio  André Masson,  Max Ernst, Henri Michaux, Paul Klee, fino ad rigenerarsi  nelle “asemic writings” (“scritture asemantiche”) con una scrittura “universale” capace di suggerire  nuove e diverse  interpretazioni possibili. Non essendoci  una corrispondenza logica  fra significante e significato che caratterizza la scrittura convenzionale, si determina  nella sua opera un’assenza di significato, una sorta di “vuoto semantico” che l’artista colma in parte con una  figurazione apparentemente ludica e ingenua, una sorta di ibrida e fluida “scrittura poetica”, suggerendoci  di colmare tale vuoto con una interpretazione personale  che necessariamente  deve coinvolgere la sfera cognitiva, culturale e emotiva.

La sua è una scrittura  che considero “d’interferenza relazionale” con l’intenzione ben precisa di annullarne la completa  leggibilità e per definirsi come lettura autonoma,  proprio perché  riposta in profondità nelle nostre menti inconsce. Del resto, anche le performance verbo-sonore seguono questa logica  espressiva caratterizzata volutamente da un atteggiamento di attrito, come lui stesso afferma, apparentemente compulsivo di tipo psico-balbettio poetico. Una scrittura creativa, quindi, che fonde testo e segno grafico per divenire in definitiva  anche lacerto d’immagine  al limite della figurazione o della scrittura grafica.

Penso alle serie di opere presenti in questa mostra personale con la presenza di piccoli esseri  o ri/tratti giocosi nati dalla provvisorietà  della scrittura e del caso. Frammenti di  una scrittura decantata  che si da a nuova vita.  Presenze lievi e “insostanziali” che vanno a definirsi provvisoriamente su concreti e reali cartoni di imballaggio recuperati e resi possibili, segni che si definiscono nella dimensione più oscura e precaria dell’esistere svincolate da un normale e consueto senso logico.  Perché  è nel caso e solo nella dimensione “aperta del fare”   che  l’espressione poetica può esistere e manifestarsi  scavalcando la comprensione univoca  della lettura linguistica decodificata; così, solo così un testo poetico può essere interpretato in modo personale, liberando la mente e rincorrendo a diversi  significati plurimi che derivano da ciascun  accordo e simbolismo grafico.

Dobbiamo sottolineare, infine che l'orizzonte delle proposte di Bennett coincide anche con le assidue collaborazioni tra artisti e poeti contemporanei  di diverse latitudini  (collab works), diventata ormai una  consuetudine consolidata. Rimane una costante ricerca in campo  per mettere a confronto mondi e modalità operative differenti. Nel corso degli anni ha collaborato con molti artisti americani  e stranieri, tra le assidue frequentazioni dobbiamo segnalare il contributo di Tom Cassidy, Mc Murtagh, CMB, Jim Leftwich, Sheila, Baron, il nostro Lancillotto Bellini e tanti altri poeti internazionali.  Diretto discendente del Dadaismo e della scrittura sperimentale, viene presentata  in  questa  mostra  personale la poetica  di ricerca  di questo importante artista americano con 71 lavori degli ultimi tre anni (2014 - 2016).  L’evento vuole essere anche un doveroso  omaggio alla visione del non-sense e dell’objet trouvé  diffusa dal Dadaismo  di cui  nel 2016 è ricorso il centenario, (1916-2016).                

Giovanni  Bonanno     Dic. 2016






LE  OPERE:















poetic poems