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martedì 31 gennaio 2017

GALLERIA PECCOLO / Philipp Martin



   
               
PHILLIP  MARTIN  “Affiche-Collage” opere 1951/1981       
                 Mostra n. 390          
                
InaugurazioneSabato 4 Febbraio 2017 ore 18,00
                 Periodo: dal   4 Febbraio al 7 Marzo 2017
                 Sede mostra: Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 –Livorno tel.0586.888509
                 Orario: 10/13 – 16/20 festivi e lunedì chiuso.

    
     
    


La Galleria Peccolo continua la stagione espositiva 2017/2018 con la serie di personali dedicate ad artisti contemporanei “Grandi isolati”. Artisti che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto hanno deciso di ritirarsi dalla scena artistica, per continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e non subire pressioni dal mercato. Vano solipsismo, oppure onesta reazione ad un ambiente artistico che sentivano soffocante ad ogni loro tentativo di sincera creatività?
           
Dopo la recente mostra dedicata al francese Michel Macréau, per questa seconda occasione la Galleria ha scelto di esporre le opere di PHILLIP MARTIN (Cork, Irlanda 1927 – Sydney 2014) definito dal noto critico francese Alain Jouffroy: “il Gandhi della pittura moderna”. Un artista giramondo, hippie che dipingeva quadri “spirituali” colmi di simbologie ed effigi con decorazioni a evocare paramenti sacri o addobbi di templi orientali.
          
PHILLIP MARTIN aveva cominciato a dipingere a Londra nel 1948 incoraggiato anche  dall’amico pittore Alan Davie, poco più anziano di lui. In seguito ha iniziato con sua moglie irlandese Helen Marshall a viaggiare e dipingere in tutta Europa; in Austria, a Vienna, principia la serie di opere sul tema “Affiche-Collage”, un tema che lo accompagnerà per tutta la sua vita artistica. Ha soggiornato e esposto i dipinti a Parigi, in Irlanda, Italia, Belgio, Spagna ha soggiornato a lungo in India del sud e, a partire dagli anni ‘80, si è stabilito in Australia nei pressi di Sidney. La prima personale italiana è stata a Firenze nel 1951 presso la Galleria di Fiamma Vigo. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche, istituzionali e private, di tutto il mondo.
       
PHILLIP MARTIN è deceduto nel suo ritiro di Sidney nel 2014 all’età di 87 anni, dipingendo l’ininterrotta serie di “Affiche/Collage” fino agli ultimi giorni di vita. Oggi, a tre anni dalla scomparsa e in occasione della ricorrenza dei 90 anni dalla nascita la Galleria Peccolo gli dedica questo “omaggio postumo” in cui sono esposti suoi lavori su tela e su carta degli anni tra il 1951 e il 1981.
        

L’esposizione è accompagnata dal catalogo bilingue italiano/inglese edito dalle Edizioni Peccolo contenente le immagini delle opere esposte con prefazione del critico Valerio Dehò e una acuta testimonianza, sul personaggio e sull’artista Phillip Martin, del noto artista/collezionista Guglielmo Achille Cavellini, che era stato suo mecenate ed estimatore sin dagli anni ‘60.





Edizioni e Galleria
Roberto Peccolo
Piazza Repubblica 12
I-57123  LIVORNO
tel.+39.0586.88.85.09

giovedì 3 novembre 2016

MICHEL MACREAU / Mostra omaggio alla Galleria Peccolo di Livorno



MICHEL  MACREAU
mostra omaggio / exposition hommage       

Mostra n. 388     
dal 22 Ottobre al 25 Novembre 2016
 Orario: 10/13 – 16/20 festivi e lunedì chiuso

Macreau Michel  1985 -et vogue la gallere.   
     

La Galleria Peccolo  organizza per la nuova stagione espositiva 2016/2017 una serie di mostre personali su “i Grandi isolati” dedicate ad artisti europei contemporanei che pur operando in sintonia con l’arte del loro tempo, ad un certo punto hanno deciso di ritirarsi dalla scena artistica, per continuare il proprio lavoro lontano dai clamori e non subire pressioni dal mercato. Vano solipsismo? Oppure onesta reazione ad un ambiente artistico che finisce per soffocare ogni tentativo di sincera creatività per offrire sempre maggiore spazio e riconoscimenti agli abili produttori di piacevole merce per il mercato dell’arte.

La prima della serie di mostre è dedicata al pittore MICHEL MACREAU (Parigi 1935-Blet 1995) artista francese che fin dagli inizi, nei primi anni ‘60, ha narrato nei suoi quadri, dalla marcata brutale espressività, i drammi del suo vivere quotidiano mostrandone sia i momenti brutali che quelli euforici. In Francia, i suoi quadri sono stati troppo spesso abbinati ed esposti in mostre dedicate alla “Figurazione libera” oppure all’Art Brut, senza che lui ne facesse realmente parte, col risultato che la sua opera veniva spesso travisata. Una delle ragioni per cui MACREAU decise di continuare a dipingere appartato e fuori da ogni “trend” di attualità. Dopo la mostra personale che la Galleria Peccolo gli organizzò a Livorno nel lontano 1989 oggi, nel ventennale della scomparsa, la Galleria gli dedica questo “Omaggio/Hommage” postumo in cui sono esposte una serie di sue opere degli anni tra il 1962 e il 1994.  L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese contenente le immagini delle opere esposte con prefazione del critico parigino Yan Ciret, una breve memoria del suo amico collezionista Jacques Latournerie e uno scritto di Roberto Peccolo che ripercorre gli anni di collaborazione con l’artista.

Galleria Peccolo, piazza Repubblica 12 – Livorno   tel. 0586 88 85 09    





La situazione artistica, da qualche anno risulta difficile e complicata da seguire con una ondata ripetuta di citazioni e un eccessivo proliferare di ricerche   pianificate e  pre-organizzate con il solo fine di portare l’arte verso una sorta di déjà vu.    Queste strategie lucidamente mercantili vengono attuate con il solo fine di rinnovare il mercato e l’interesse del collezionismo. Ne risulta, quindi, una situazione profondamente confusa e soprattutto senza un progetto lucidamente perseguito di messa in discussione del mondo, come si rileva  in un significativo gruppo di artisti  isolati e marginali come Michel Macreau.  

Ovviamente, in questa condizione  difficile, l’artista può lavorare individualmente in modo proficuo e forte solo se trova dei riferimenti che possano garantire degli stimoli che siano rilevati non da una realtà  piuttosto confusa e precaria, bensì da un momento di presa di coscienza veramente autentica. Esiste sempre un dualismo fra un’arte cosiddetta “normale” e un’arte “progressiva”, cioè tra un”arte che opera con i canoni e nei canali stabiliti dalle regole della comunicazione con una conseguente creatività “ripetuta” e un’arte che tenta di rompere con le forme di comunicazione codificate. Il suo destino è quello di porsi in condizione di essere continuamente emarginata ed estraniata dai circuiti economici della comunicazione visiva. Il solo obiettivo lucido che il mercato dimostra di possedere è quello di esaltare costantemente la superficialità produttiva nel tentativo di omologarla nel sistema culturale e soprattutto soffocare la ragione vera e autentica dell’opera d’arte, ossia la creatività.   Giovanni Bonanno



Visit.  http://www.exibart.com/blog/blogmsg.asp?idblog=7434

https://archivioophenvirtualart.blogspot.it/2016/11/michel-macreau-mostra-omaggio-alla.html