martedì 23 dicembre 2008

IL GRUPPO FLUXUS


FLUXUS


Fluxus è un gruppo dichiaratamente neo dadaista che nasce nel 1961 e svolge la maggior parte della sua attività in Germania anche se ad esso aderiscono numerosi artisti americani.

Cenni storiciIl movimento nasce da un'idea del lituano-americano George Maciunas (1931-1978). I suoi componenti si identificavano sia con la musica e la poesia sperimentale sia con le arti visive. Maciunas insisteva sul fatto che fluxus non poteva limitarsi ad un solo ambito di attività o identificarsi con le idee tradizionali sullo stile artistico. La parola "Fluxus" comparve stampata per la prima volta sugli inviti delle tre conferenze musicali "Musica Antiqua et Nova" organizzate nel 1961 da Maciunas cui avrebbero aderito via via anche Ken Friedman, Ben Patterson, Charlotte Moorman, Benjamin Vautier, e in Italia tra gli altri, i fiorentini Giuseppe Chiari e Sylvano Bussotti oltre che a Gianni Emilio Simonetti Nel 1962 Maciunas promosse il Fluxus festival allo Stadtische musium di Wiesbaden (Germania); le tappe successiva che segnarono la rapida diffusione del movimento in Europa e in Asia furono Copenaghen, Parigi, Düsseldorf, Amsterdam, L'Aja, Londra, Nizza, e successivamente in Giappone. Fluxus rivendica l'intrinseca artisticità dei gesti più comuni ed elementari e promuove lo sconfinamento dell'atto creativo nel flusso della vita quotidiana, in nome di un'arte totale che predilige come ambiti elettivi d'espressione soprattutto la musica, la danza, la poesia, il teatro e la performance, nascono appunto gli Happening luoghi dove l'arte assume diverse forme, antidogmatiche e libertarie, e dove anche il fruitore assume un ruolo diverso.




Artisti fluxus
• Arman
• Ay-O
• César Baldaccini (César)
• Joseph Beuys
• George Brecht
• John Cage
• Giuseppe Chiari
• Walter Cianciusi
• Philip Corner
• Robert Filliou
• Henry Flynt
• Ken Friedman
• Al Hansen
• Cairn Hedland
• Geoffrey Hendricks
• Dick Higgins
• Ruud Janssen
• Ray Johnson
• Joe Jones
• Alison Knowles
• Takehisa Kosugi
• Shigeko Kubota
• George Landow
• Jackson Mac Low
• George Maciunas
• Barry McCallion
• Adolfas Mekas
• Gustav Metzger
• Larry Miller

•Yoko Ono
• Genesis P-Orridge
• Nam June Paik
• Ben Patterson
• Dieter Roth
• Ric Royer
• Wim T. Schippers
• Carolee Schneemann
• Gianni Emilio Simonetti
• Litsa Spathi
• Daniel Spoerri
• Yasunao Tone
• Ben Vautier
• Wolf Vostell
• Yoshi Wada
• Emmett Williams
• La Monte Young



Collegamenti esterni

• Fluxus.org

• Fluxlist

• http://www.fluxus-plus.de/ Fluxus Museum in Potsdam, Germany.

• Fluxus Heidelberg Center

• The Copenhagen Fluxus Archive, Knud Pedersen collection

• Al Hansen Material

• The FluxCase

• Thomas Dreher: "Après John Cage": Zeit in der Kunst der sechziger Jahre - von Fluxus-Events zu interaktiven Multi-Monitor-Installationen

• Thomas Dreher: John Cage und Fluxus

• Archivio Bonotto, Fluxus - Zaj. Poesia Visuale, Concreta e Sonora

sabato 6 dicembre 2008

IL COLLEZIONISMO OGGI E LE ASTE


*
In questi mesi di crisi economica il sistema dell'arte nè soffrirà?
di Sandro Bongiani

-Quando il mercato fa sbank e poi "crack"
Perché parlare di mercato, perché non provarci, se possiamo capire meglio dove ci stiamo avviando. D’accordo, non è vero che tutto quello che si compra è di alta qualità artistica, vedi Damien Hirst, ovvero il restauratore di carcasse di animali imbalsamati in salamoia che propone opere assai discutibili e di poco valore culturale con un boom di prezzi frutto di annunci e campagne pubblicitarie studiati e creati appositamente per il mercato . Bisogna dire, però, che, da sempre, diverse opere di grande qualità trovano collocazione dentro il mercato dell’arte ufficiale diventando poi punti di forza di diverse collezioni contemporanee. Di certo le collezioni fanno la storia e la fortuna di un’artista, quindi, parlare di mercato non significa sconfessare la qualità della grande “arte” o svalutare il lavoro degli artisti. Questa è una maledetta convinzione romantica ormai del tutto anacronistica che non trova nessun riscontro. L’arte, anche l’arte moderna e contemporanea ha bisogno di trovare nuovi strumenti di lettura, di concrete analisi che di fatto possano permetterci di capire meglio ciò che succede attorno a noi. Se parliamo di mercato, non vi è una svalutazione del prodotto artistico e culturale, anzi, vi è una “valutazione” e quindi un’attenzione a ciò che noi chiamiamo arte. Detto questo, diciamo che la crisi finanziaria attuale risulta assai più difficile di quello che si pensava qualche mese fa, non fa sconti a nessuno, nemmeno al sistema dell’arte che ne risulta partecipe a tal punto da far smobilitare in tutta fretta, intere collezioni e raccolte d’arte, dal momento che le grandi banche americane, quelle più in vista, travolte dal ciclone del “crack” si ritrovano a vendere anche intere collezioni per trovare liquidità e quindi sopperire agli imprevisti di questi periodi di magra. Infatti, alcune collezioni come quella di Lehman che conta circa 3.500 opere di grandi artisti contemporanei già storicizzati, si ritrova a immettere sul mercato fior di opere di grande valore, di conseguenza si prevede che anche i musei finanziati da grosse banche si ritroveranno spiazzati non trovando finanziamenti sufficienti a seguito degli imprevisti che hanno colpito alcuni importanti sostenitori, come per esempio Lehman che per anni ha sostenuto i bilanci del Moma, il Guggeheim di New York, il Norton Museum , il Bruce Museum di Greewich e tanti altri spazi minori in America come in Europa. A dire il vero, in America il problema attuale risulta assai complicato e difficile da sbrogliare, c’è chi ha messo all’asta su EBAY, persino il 10% della propria collezione di arte contemporanea, giustificandosi dicendo “ di vendere i pezzi minori per poi comprare altri lavori che possano mantenere alta la qualità dell’attuale collezione”. Sciocchezze, la verità è un’altra e giustamente per vergogna non si vuole renderla nota. Ormai “l’effetto crack” ha castigato in America molti collezionisti banchieri e ricchi caduti in disgrazia, con il rischio di andare “a capa sotto” vendendo ciò che si possiede pur di tornare in possesso di una certa liquidità. Come avevamo puntualmente previsto, il mercato dell’arte e già in caduta libera, tuttavia vi è una nota positiva, i collezionisti possono guardare al lavoro di un artista con più interesse, senza fretta, ponderando gli acquisti con più attenzione. Nel sistema di qualsiasi mercato, ci sono sempre state persone che aspettano che i prezzi calino per comprare per molto meno rispetto di quanto potevano pagare qualche anno fa con la possibilità concreta di collezionare lavori di artisti noti e di un certa qualità e importanza museale. Quindi non si guarda a proposte a breve ma a lungo termine facendo buoni affari e trovando opere che conservano il valore nel tempo. Per quanto riguarda le gallerie private vi è già un certo rimescolamento delle carte, diverse gallerie potrebbero scomparire dalla scena e lasciare il posto ad altre. Anche questa è un’altra cosa positiva, perché si darà voce a presenze alternative e diverse rispetto il panorama attuale. Questo “miscelamento” farà bene all’arte, questi cambiamenti saranno stimolanti per tutti perché non saranno uniformate alle vecchie proposte di questi ultimi anni e di conseguenza l’attenzione si condenserà sugli artisti rimasti fuori dal sistema omologato dell’arte, cercando di recuperare le presenze più interessanti ancora poco considerati o volutamente lasciati nel dimenticatoio e nell’inattualità più opprimente, dandoci in definitiva una inaspettata aria di vitalità e nuove (spero) interessanti ipotesi di lavoro.
Sandro Bongiani



-IL MERCATO DELL’ARTE, LA CRISI
E LA QUALITA’ DELL’ARTE“Le opere veramente "difficili" vengono evitate da galleristi, critici e giurie,
tuttavia, solo l’arte di qualità resiste nel tempo”
In questo momento di difficile congiuntura e difficoltà economica, politica e sociale, anche il mercato dell’arte risente di questo spinoso problema, cerca a tutti i costi di resistere ma registra già, in modo evidente, la paura e l’incertezza ad investire in opere di arte contemporanea, con la decisa e conseguente contrazione in atto degli scambi economici. Ciò non interessa tanto le opere e gli artisti conosciuti e con un “excursus” già consolidato e storicizzato, quanto la fascia media e debole del mercato dei giovani artisti. Da sempre il mercato dell’arte segue le richieste dei più e non le indicazioni della vera critica o meglio di un’autentica elitè’ illuminata capace di vedere in tempo i futuri sviluppi e riconoscere dal primo apparire le valide proposte di qualità. Con il mercato che segue supinamente le mode “facili” di alcuni pseudo-operatori commerciali il gusto ufficiale di massa tende a regredire e a livellarsi nella facilità delle proposte; opere quasi sempre belle, facili e appetibili esteticamente, secondo i dettami della cultura ufficiale di massa, ma inevitabilmente senza spina dorsale e senza nessun carattere.


Ma come si riconosce la qualità?
Di sicuro sta in un’ estetica consolidata e non istintiva e provvisoria, nel riflessivo e logico studio degli eventi e non di certo nella diuretica e schizofrenica azione provocatoria “del qui e ora”. Siamo certi che i lavori senza qualità non avranno un destino e non resisteranno negli anni e nel tempo. Solo il collezionismo colto e intelligente saprà conoscere e riconoscere le innovazioni, l’originalità e la bellezza al di fuori degli stereotipati concetti estetici, condivisi da molti, ma che non sono portatori di alcun vero rinnovamento.


-Il collezionismo oggi: si cercano talenti a poco prezzo
Dopo la crisi economica e finanziaria di questo settembre e le notevoli difficoltà delle aste d’arte contemporanea e moderna di Cristie’s e Sotheby’s; quasi una seconda “debacle” dopo quella dell’attacco alle famose torri gemelle di New York, i giovani artisti affermati in questi ultimi 15 anni rischiano di essere per’ora accantonati dal mercato dell’arte che conta, dal momento che si rifiuta d’investire milioni di dollari su di loro e preferisce puntare decisamente su giovani poco conosciuti anche se il rischio d’investimento risulta molto più alto. Gira la voce che vi sia un ritorno alle radici del vecchio collezionismo, per intenderci quello di ricerca come un tempo di pupilli da far conoscere e imporre sul mercato dell’arte . Fino a poco tempo fa, nel campo speculativo e commerciale dell’arte si poteva avere l’effetto “ flipping” (comprare un’opera per rivenderla quasi subito con un diverso prezzo e profitto, decisamente superiore. Tanti sono convinti che molte regole del mercato finanziario possono essere applicate al mondo dell’arte, soprattutto quello della domanda e dell’offerta. Al dir il vero ogni artista costituisce un mercato a sé: c’è un mercato per Damien Hirst, uno per J. Pollock, un altro per G. De Chirico, e un altro ancora per F. Casorati o persino per Pinco Pallino. In questo periodo di vacche magre, tutti hanno paura d’investire, peggio ancora nel campo dell’arte per cui le gallerie sono costrette a proporre prezzi di favore assai ragionevoli, sensibilmente più bassi rispetto a prima. Si cerca in tutti i modi di fare cassa. Per chi ha una certa liquidità disponibile è sicuramente un buon momento per investire in certe nuove proposte con sconti che addirittura vanno dal 20 al 30% rispetto le valutazioni di alcuni mesi fa. Può capitare, quindi di portarsi a casa lavori di un certo interesse e di grande qualità ad un prezzo non pensabile qualche tempo fa. Di sicuro, la vera crisi economica non ha ancora colpito il vero mercato dell’arte, non ha fatto sentire appieno il fiato pesante sul sistema economico e commerciale, l’effetto domino sicuramente si sentirà da qui a poco. Comunque, sono convinto che il momento più tragico, quello iniziale del panico e del caos sta passando e ci stiamo dirigendo verso una situazione più cosciente e meditata. Occorre, quindi, rimanere calmi e con i piedi per terra riflettendo e pianificando le scelte in modo più logico. Ai giovani artisti, si consiglia o di riflettere attentamente sulle esigenze primarie e su gli ideali, non sul cinismo e il mero dato venale e commerciale. In questa confusa babele economica, i giovani potrebbero essere una vera e autentica opportunità d’investimento e una vera risorsa. Sicuramente bisogna avere più fiducia; purtroppo il gioco speculativo a rialzo ormai è finito; non è più possibile. Se si hanno ancora cartucce da sparare si cerchi di indirizzarle in logiche proposte e nella scelta ragionevole di opere che si è sempre desiderato di avere; comprarli oggi risulta ancora più facile; opere che a distanza di qualche anno potrebbero essere il cavallo vincente di questa maledetta crisi economica, perché, questo è un dato di fatto, dopo una pesante crisi, di contro, vi è un momento più duraturo di benessere collettivo.

-Il Mercato dell’Arte:
con la crisi gli artisti soffrono di pressione bassaCome avevo anticipato qualche mese fa, alla vigilia della cosiddetta crisi planetaria, più in fretta del solito ha colpito non solo l’America e l’Europa, ma persino il Medio Oriente, terra di emiri e grandi petrolieri. Gli effetti ormai sono visibili agli occhi di tutti, se poi andiamo a analizzare l’andamento delle vendite e anche dell’invenduto di alcune aste che si sono svolte alla fine del 2008 (il vero termometro finanziario di questa crisi), ci accorgiamo che la situazione e decisamente seria e ingarbugliata. Per il momento siamo in attesa di esaminare a marzo le prossime aste di Dubai e Londra per misurare e toccare con mano l’esatta temperatura . Di certo, la situazione non è rassicurante neanche nei paesi ricchi del Medio Oriente, con un mercato ancora giovane e ingenuo che non riesce a reggere , nonostante i fiumi di petrolio a questa crisi in atto. Per quando riguarda l’andamento delle aste, 33 su 113 opere di arte moderna messe all’asta sono rimaste invendute (circa ¼ dei lotti). Per gli artisti nati dopo il 1950 l’andamento delle vendite appare assai negativo con 14 lotti su 44 rimasti invenduti. Inoltre, la maggior parte dei lotti proposti, sono stati venduti sul livello più basso rispetto la stima ufficiale di qualche mesetto fa, scontati anche del 20% in meno, inoltre, il 29% non ha trovato un degno compratore nonostante le proposte favorevoli di vendita. Presso l’asta gestita da Christie’s tenuta Dubai a fine ottobre ha acquisito questa volta il triste primato negativo di non aver piazzato e venduto addirittura il 30% delle opere offerte.
Dall’analisi dettagliata elaborata da Art’Tactic emergono indicazioni interessanti riguardo le opere battute all’asta in relazione all’età dell’artista proposto, con il crollo in verticale degli artisti moderni, nati prima del 1950 che dal top ad aprile 2008, con una valutazione media pari a oltre 140mila dollari scendono miseramente a una media di 80mila. Sorte abbastanza simile che tocca anche gli artisti più giovani, nati tra il 1950 e il 1970 che da una valutazione media pari a 100mila si ritrovano ad 60mila.
E’ gli emergenti? Gli emergenti, quelli per intenderci nati dopo il 1970, anch’essi, dopo aver toccato la soglia dei 50mila dollari si attestano oggi sui 40mila, media abbastanza ragionevole e dignitosa, visto la giovane età e soprattutto la caduta di quasi tutto il mercato dell’arte.

Tutti si disperano pronti a strapparsi i capelli, ma ci sono personaggi dell’arte come il gallerista Tony Shafrazi a cui piace questa crisi in atto, e dobbiamo confessare che piace anche a noi, perché vede non soltanto la recessione in atto ma una nuova e doverosa opportunità di sviluppo, giudicando fallimentari le politiche di prezzo recenti. Anche il critico Jerry Saltz si augura assieme a noi di vedere sparire al più presto gli speculatori e gli “spacciatori senza scrupoli”, affermando altresì, che la crisi non colpisce l’arte ma gli uomini, che in questi momenti, (come il 29, il 70 o il 1990) l’arte ha trovato lo stesso il modo di rigenerarsi, facendo piazza pulita del passato e generando artisti, operatori visivi e movimenti artistici di grande levatura culturale. Noi ne siamo convinti.
Sandro Bongiani

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ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-ASTE-
-INTORNO AGLI ANNI 60, L'ARTE POVERA E ALTRO
Casa Christie's -Palazzo Clerici Milano 20 ottobre 08-A Palazzo Clerici a Milano si è svolta una mostra di arte Contemporanea; con capolavori di Fontana, Burri, Manzoni e molti altri, ma soprattutto un ponte sospeso di corde lungo sette metri di Pino Pascali. Le opere d'arte sono state messe all'asta dalla famosa casa Christie's il 20 ottobre 08.
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-IL COMMENTO/ di Sandro Bongiani & Giovanni Bonanno:
“La crisi finanziaria, la depressione economica planetaria e le aste di ottobre”Si sono concluse recentemente le aste londinesi di ottobre, da sempre un buon indicatore del mercato dell’arte del XX secolo e contemporaneo. Possiamo già fare un primo bilancio della situazione del mercato internazionale dell’arte. In questa prima fase, ancora non cosciente, della recessione economica in atto, complessivamente le case d’asta più prestigiose come Sotheby’s e Cristie’s hanno per il momento retto nonostante le vistose incrinature dell’arte cosiddetta giovane e sperimentale, ormai scollata dalla pittura e scultura cosiddetta più tradizionale. Infatti,sono rimasti invenduti alcuni lotti di Jeff Koons, Peter Doig, Sigmar Polke, Ed Ruscha e persino G. Richter.Purtroppo, senza richiesta è rimasto anche il piccolo F. Bacon (Ritratto di H. Morges, del 1969 e alcuni lavori di Andy Warhol, mentre W. De Kooning è stato battuto a 2.700.000 sterline.Il nostro Fontana con la serie dei grandi ovali create tra il 1963-64 (Fine di Dio), si conferma un artista molto affidabile per il mercato dell’arte, mantenendo le stime prospettate alla vigilia dell’asta pubblica. Di Fontana sono stati venduti tredici opere su sedici oggetti. Un successo. Anche Burri, Castellani, Schifano, A. Pomodoro, Il siciliano Consagra e il veneto Afro Basaldella fanno bene, spuntandola con quotazioni di mercato di tutto rispetto. Un “Acrome” di P. Manzoni è stato pagato ben 1.6000.000 sterline . Riguardo il bilancio complessivo dell’asta di Cristie’s svoltasi a Milano a Palazzo Clerici la richiesta è risultata complessivamente debole, diverse opere di grande interesse sono rimaste invendute, come per esempio il “Ponte”, opera storica di Pino Pascali, di grande importanza, destinata, viste le sue grandi dimensioni, per essere collocata in qualche apparato museale di prestigio. Invenduto, inspiegabilmente anche un Boccioni del periodo pre-futurista. Siamo convinti che l’aria che si respira oggi non è delle migliori e che vi sia una maggiore attenzione agli acquisti di un certo valore, anche a causa di una debole partecipazione degli investitori orientali. Comunque, fatta qualche eccezione a causa della difficile congiuntura economica internazionale, continuano a essere richiesti e quindi a mantenere le posizioni e le quotazione acquisite in questi ultimi anni le opere e gli artisti di un certo interesse storico, mentre i giovani,oggi, vengono presi decisamente molto meno in considerazione.

domenica 30 novembre 2008

OMAGGIO AL FUTURISMO: Le Carte e i Messaggi

IL MANIFESTO FUTURISTA
Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto che diede
origine al movimento, pubblicato a Parigi il 9 febbraio 1909.

Luigi Russolo, Carlo Carrà,Tomaso Marinetti, Umberto Boccioni
e Gino Severini: i principali esponenti del futurismo



RICERCA E STUDIO DELLE PRIME ESPERIENZE DI MAIL ART

P. Klee, Cartolina indirizzata a Gabriele Munter nel 1913.



La cartolina, indirizzata da P. Klee a Gabriele Munter è di cm. 6,5x5,1. Si trova a Monaco alla Stadtische Galerie im Lenbachhaus, da Bayern è datata 1913, precisamente 28.6.13 (28 giugno 1913). L'opera, presenta un disegno a china in bianco e nero di un personaggio fantastico e onirico, già anticipatore e rivelatore del mondo visionario e personale dell'artista svizzero.


L'eccezionale raccolta di Gabriele Munter donata, alla vigilia della sua morte alla Stadtische Galerie di Monaco,dove si trova la suddetta opera, esposta assieme a diversi quadri da lei creati ci permette di ritrovare le primissime anticipazioni di una forma di arte che verrà successivamente chiamata "Mail ART".





Giacomo Balla, Carta Postale del 18.XII.1925














Futurismi Postali

MAIL ART cenni storici

La MAIL ART o "arte postale" comprende tutte le esperienze di scambio e di comunicazione artistica, ludica e creativa articolate attraverso la rete postale, in maniera da scavalcare il sistema dell'arte propriamente detto, per dar luogo a uno scambio di forme espressive libere e spontanee, scevre da ogni tipo di condizionamento di mercato. Prime espressioni di mail art possono essere rintracciate in originali cartoline e giochi epistolari realizzate dai futuristi (in particolare Giacomo Balla, Francesco Cangiullo e Fortunato Depero), in ambito dada (si vedano le cartoline "corrette" di Max Ernst e George Grosz), in alcuni interventi di Marcel Duchamp e persino P. Klee che utilizzò il mezzo postale per le sue missive artistiche, vedi la cartolina postale indirizzata a Gabriel Munter, nel 1913.


La Cartolina Postale scelta: G. Balla, Carta postale del 18.XII.1925

"G.mo Sapori con rammarico non posso, intervenire alla sua importantissima conferenza la ringrazio del suo pensiero gradisca insieme alla sua signora artistici saluti". G, Balla


Dai primi momenti di guerra Balla usa la cartolina per aggiornare gli amici futuristi, bloccati dalle vicende belliche in varie città d’Italia, sull’evoluzione della sua ricerca artistica. Nasce quella che la storica dell’arte Elena Gigli definisce una vera e propria arte postale: su un verso un piccolo dipinto, a testimonianza delle idee che l’artista sta sviluppando in quel periodo, e sull’altro, con grafia e linguaggio futuristi, il messaggio che vuole comunicare. In questo delizioso esempio con timbro postale Roma Centro – 18.XII.925 è un Dinamismo Atmosferico caratterizzato dalla presenza di aggrottate nuvole su cielo azzurro l’immagine scelta da Balla per testimoniare un particolare stato d’animo: il rammarico di non poter essere presente alla conferenza del caro amico scrittore.


L'istituzionalizzazione della Mail art è da identificarsi con la fondazione da parte di Ray Johnson (Detroit 1927 - New York 1995) della New York Correspondence School of Art nel 1962. "Simpatizzante del gruppo Fluxus e autore di fantasiosi collages, Johnson vede nell'arte una forma di scambio aperto, libero dai condizionamenti commerciali; in base a questa convinzione imposta il proprio lavoro, la "scuola" niente affatto istituzionale e nemmeno in alcun modo didattica, ma prima manifestazione della "rete" (network) dei mail artisti." Dagli anni Sessanta in poi numerosi artisti (oggi: probabilmente il loro numero si aggira intorno ai centomila) utilizzano l'arte postale per promuovere la circolazione dei loro lavori, partecipare alla rete, contestare il mercato dell'arte o favorire gli scambi fra operatori. Estremamente varia la produzione dei mail artisti: da francobolli falsificati o variamente personalizzati ai timbri d'artista e agli adesivi, oltre che cartoline, buste, collages e persino oggetti vari di diversa forma, materiale e dimensione.


IL FUTURISMO NEL 2009


Se ne vedranno delle belle e di tutti i colori, c'è da scommetterci. Il centenario del Futurismo, che cade nel 2009, sarà la classica occasione per conoscere un pò meglio uno dei pochi movimenti artistici Italiani che si sono imposti nei primi anni del Novecento.

Elenco parziale di alcune Mostre che si avranno:
Si riscaldano già i motori perché i futuristi sono tornati alla grande con una serie infinita di mostre, convegni e dibattiti in Italia come in tutta Europa per festeggiare il centenario della nascita del movimento, datata al 20 febbraio del 1909, quando sulla prima pagina del Figaro apparve a firma di Marinetti il primo manifesto del Futurismo. I festeggiamenti sono iniziati già in Francia con Il Futurismo a Parigi- Un’Avanguardia esplosiva al Centre Pompidou, a cura di Ester Coen, promossa dall’Istituto di cultura italiana a Parigi. La mostra di Parigi passerà a Roma, alle Scuderie del Quirinale, a partire dal 20 febbraio 2009,con il titolo"Futurismo" , proprio nella data del centenario, e rimarrà aperta fino al 24 maggio per approdare alla Tate Gallery di Londra il 12 giugno riproposta con il titolo "Futurism" (fino al 13 settembre 2009). Alla Fondazione Stelline dal 12 febbraio al 7 giugno 2009 verrà organizzata la mostra "F.T. Marinetti fondatore del Futurismo", curata da Luigi Sansone, mentre allISISUP- Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo,nell'aprile 2009, sarà visibile "Futurdome-Un museo che si abita". Con il progetto "Futurismo 100",altre grandi mostre curate dalla stessa specialista del Futurismo Ester Coen si apriranno a gennaio 2009 al Mart di Rovereto una deliziosa anticipazione dedicata a Depero e nel mese di giugno a Palazzo Correr di Venezia, in contemporanea con la 53 a Biennale Internazionale d'Arte - Parallelismi espositivi ed estetiche astratte tra i maggiori protagonisti delle avanguardie storiche. Da segnalare,inoltre, la mostra con le opere della collezione Fedrizzi. In mostra fino a primo marzo 2009 piccoli capolavori dell’artista roveretano con alcune opere inedite che documentano una anticipatrice attitudine multimediale di Depero. Inoltre, "Futurismo e Modernità. Artisti e collezionisti in Lomellina" è la mostra aperta fino al 14 dicembre 2008 al Castello di Vigevano. A Milano la galleria Fonte d’Abisso, galleria storica che ha dedicato da sempre (da trent’anni aveva scelto di occuparsi di futurismo ) dedica l'attenzione ad un artista di grande interesse come Giacomo Balla, uno dei padri del Futurismo Italiano, dal titolo: "Balla pittura. Balla scultura", aperta fino al 24/01/2009. A Aosta una mostra che vuole indagare i Futurismi presso il Centro Saint Benin. La dicitura al plurale sta a dimostrare come il futurismo non sia stato solo Marinetti, Boccioni e Balla. Infine, a Roma si apre nei primi giorni di marzo la mostra "F uT.u.r.i.s.M.o 100 anni/100 manifesti" a cura di A. B. Oliva e D. Lombardi, e anche "pentagramma elettrico" proposta da Claudia Salaris.


LA MOSTRA FUTURISTA SCELTA:

''Futurismo 1909-2009. Velocità + Arte + Azione'', ...
Dal 6 febbraio al 7 giugno 2009,
il Palazzo Reale di Milano

Dal 6 febbraio al 7 giugno 2009, il Palazzo Reale di Milano ospita la mostra ''Futurismo 1909-2009. Velocità + Arte + Azione'', un importante evento promosso in occasione del Centenario di questa avanguardia rivoltosa e visionaria.


Curata da Giovanni Lista e Ada Masoero, ''Futurismo 1909-2009. Velocità + Arte + Azione'' occuperà l'intero piano terreno della Reggia milanese per un appuntamento che sarà centrale nel ricchissimo programma di iniziative promosso dal Comune di Milano, con manifestazioni di teatro, cinema, danza, moda, che faranno della città, per l'intero 2009, la capitale del Futurismo.Sono circa quattrocento le opere che compongono la mostra, oltre 240 dipinti, disegni, sculture, e le restanti che spaziano dal paroliberismo ai progetti e disegni d'architettura, alle scenografie e costumi teatrali, dalle fotografie ai libri-oggetto, fino agli oggetti dell'orizzonte quotidiano: arredi, oggetti di arte decorativa, pubblicità, moda, tutti segnati dall'impronta innovatrice del Futurismo. La mostra intende documentare l'intero, vastissimo campo d'azione del Futurismo, ponendo l'accento sulla sua generosa e per certi versi utopistica volontà di ridisegnare l'intero ambito dell'esperienza umana in una chiave inedita. Queste le sezioni della mostra: Prima del Futurismo: una ricca panoramica della cultura visiva lombarda di fine Ottocento; F.T. Marinetti: il demiurgo della nuova rivoluzione estetica; Gli anni Dieci e il Dinamismo plastico: il nuovo valore assoluto della modernità; Gli anni Venti e l'Arte meccanica: tra Metafisica e nuovo culto della macchina; Gli anni Trenta e l'Aeropittura: la nuova idea di prospettiva dell’uomo ''volante'' con visioni strapiombanti; Dopo il futurismo: l'eredità raccolta dalle nuove generazioni. Completano l'indagine sul Futurismo altre importanti sezioni dedicate all'esperienza dirompente del Paroliberismo; alle sperimentazioni nella fotografia e nel cinema; alle ricerche condotte nell'ambito della musica, della scena e del teatro con due straordinarie ricostruzioni di scenografie di Balla e Depero; alle futuribili novità nell'architettura come nelle arti decorative, nella pubblicità, nella moda; e una saletta cinema, con eccezionali spezzoni di film futuristi.

Ci saranno anche tavole parolibere, opere di arte postale, copertine di riviste e i cosiddetti “fiori futuristi”, in cui Balla ha lanciato l’idea di una natura interamente ricreata dall’uomo.

Chi è il curatore Giovanni Lista?
Giovanni Lista, nato il 13 febbraio 1943 a Castiglione del Lago (Perugia), Italia, fratello di Pietro Lista artista che vive a Salerno. Dottorato in francese umanistiche (Italia, 1970). Si è stabilito a Parigi dal 1970. Nazionalità italiana ma residente francese. Membro della Associazione Internazionale dei Critici d'arte (AICA) dal 1974. Dottorato in Arti e delle Lettere (Francia, 1985). Dal 1988, la gestione redattore del periodico d'arte Ligeia, i fascicoli sur l'art. "Prix Georges Jamati" per il miglior saggio sulle arti e le scienze sociali pubblicati in Francia (1989). Membro della Société des Gens de Lettres dal 1996. "Premio Filmcritica" per il miglior saggio sul cinema e la fotografia pubblicata in Italia (2002). "Premio Giubbe Rosse" per un saggio autobiografico (2003). Direttore di Ricerca presso il Centro National de la Recherche Scientifique (CNRS, Francia). Autore di una serie di libri, articoli, cataloghi, e curatore di mostre riguardanti l'arte e la cultura del XX secolo avanguardie (futurismo, Cubo-futurismo, l'arte italiana, la fotografia, danza, teatro progettazione e la direzione).

sabato 22 novembre 2008

L'ARTE CONTEMPORANEA E L'UTOPIA PRATICABILE

opera di Alzek Misheff



MUSIC FOR SWIMMING ACROSS THE PACIFIC
http://www.youtube.com/watch?v=qj0E1aPLDP8&eurl=http://www.alzekmisheff.com/cd_pacific.html&feature=player_embedded

Pagina in costruzione

"La linea dell'utopia praticabile porta a Como"



operatività ai confini delle soglie disciplinari, in una sorta di fertile e felice contaminazione poetica incentrata sul dato progettuale e utopistico avviato precedentemente a Como da artisti di grande interesse come Antonio Sant’Elia, Francesco Somaini, Ico Parisi.



-Antonio Sant'Elia


http://web.tiscali.it/antonio_santelia/index.htm


-Francesco Somaini


-Ico Parisi



pagina in costruzione

L'ARTISTA CONTEMPORANEO: ALIGHIERO BOETTI E L'ARTE POSTALE




“Mettere all'arte il Mondo 1993 1962”
di Alighiero & Boetti




La mostra presentata al Madre dal 1.02.09 / al 11.05.09) intende illustrare il metodo creativo di Alighiero Boetti, un artista "singolare" che nel tempo è riuscito a diventare "plurale". Ogni suo lavoro ha sempre al centro un concetto individuato prima singolarmente dall'artista e poi concretizzato e diffuso attraverso un'elaborazione a più mani nella quale gli esecutori non sono semplice manovalanza ma artefici. Boetti svolge un concetto di creatività diffusa nel quale dà dignità al momento esecutivo in cui l'opera si materializza: l'artista dà i suoi input concettuali al corpo sociale che raccogliendoli si fa artefice, confermando un rapporto di scambio e di complice dignità. Artista e artefice dunque fondano insieme un territorio fertile dell'immagine che nella propria apparizione diventa fonte di gioco mentale e conoscenza del mondo.


Alighiero Boetti
-Torino 1940 Roma 1994







[...] mi ritrovo a parlare sempre di questo concetto del doppio, che […] percorre tutto il mio lavoro. Il fatto è che ci troviamo di fronte a una realtà naturale: è incontrovertibile che una cellula si divida in due, poi in quattro e così via; che noi abbiamo due gambe, due braccia e due occhi e così via; che lo specchio raddoppi le immagini; che l’uomo abbia fondato tutta la sua esistenza su una serie di modelli binari, compresi i computer; che il linguaggio proceda per coppie di termini contrapposti […]. È evidente che questo concetto della coppia è uno degli elementi archetipi fondamentali della nostra cultura […]. (A. Boetti, 1988)



CHI E’ ALIGHIERO BOETTI?







I LAVORI DI ARTE POSTALE
Alighiero Boetti – “Oeuvre postale”


Codici segreti da decifrare e rebus da risolvere sono presenti sin dal Manifesto del 1967 - con simboli indecifrati vicino ai nomi di amici artisti - e sottendono tutta la produzione dei lavori postali. La scelta dei francobolli e la loro reciproca posizione sulle buste rispondono infatti a precisi criteri, che determinano la struttura dell'opera e ne detengono la chiave di lettura, come palesemente denuncia l'opera Codice: Eritrea Libera del 1975. Data una regola iniziale, lo svolgimento del lavoro viene da sé e l'intervento personale dell'artista diviene per così dire minimo, perchè è la regola a imporre delle scelte obbligate, da qui il titolo di Autodisporsi che compare nei lavori postali e nelle “opere matematiche”. Altro titolo ricorrente in opere in apparenza dalla semplicità spiazzante è Permutazione, a indicare tutte le combinazioni e i possibili accostamenti tra francobolli di colore e valore diversi. Un principio matematico-combinatorio si trasforma quindi in una sorta di danza, in cui il francobollo “mobile” salta da una posizione all'altra componendo una sorta di linguaggio morse. Questo procedimento è tanto più evidente in un'opera esaustiva come Oeuvre postale del 1993: un'opera imponente compiuta con la collaborazione del Museé de la Poste di Parigi e in previsione della personale al Museé d'Art Contemporain di Grenoble. Si articola in undici sezioni, ciascuna delle quali si compone di buste affrancate e lettere, e in cui progressivamente aumentano, insieme ai francobolli, il numero delle buste e dei relativi disegni ivi contenuti. Il risultato è un affresco rutilante di colori e di forme prodotto dal dispiegamento di un'unica, semplice, regola iniziale che tiene segreto il codice di un messaggio.




Vedi le opere:

-Alighiero Boetti / Codice: Eritrea libera 1975


-Alighiero Boetti / Permutazione e disegni (Lavoro postale) 1973




- Alighiero Boetti / Autodisporsi (Lavoro postale) 1972



SPAZIO OPHEN VIRTUAL CON/TEMPORANEO - DALLA PARTE DEL SEGNO


ARCHIVIO OPHEN
SALERNO





ARCHIVIO OPHEN ART / DOCUMENTAZIONE DI ARTE GRAFICA CONTEMPORANEA



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bongiani@libero.it





L'ARCHIVIO OPHEN
E L' ARTE GRAFICA CONTEMPORANEA








DALL A P A R T E
D E L
S E G N O






AUTORI:










NICOLO' D'ALESSANDRO
L'opera grafica

Nicolò D'AlessandroAutore de "La valle dell'apocalisse", metri 83,50 x 1,50, (il disegno più lungo del mondo), vive a Palermo. Ho tenuto 90 personali, 200 collettive e ha pubblicato alcuni interessanti libri.

Gra parte delle opere di Nicolò D'Alessandro presenti in questa pagina sono state esposte al Centro d'Arte Condor di Palermo nel 1976 e alla Galleria D'arte Etruria di Salerno nell'aprile aprile 1985 e presenti nel catalogo ed. Celebes di Palermo.

Chi è Nicolò D'Alessandro?

Approfondisci: http://archivioophenvirtualart.blogspot.com/2009/04/abcartemodernasette.html



Il giardino delle delizie - china cm 70x100, 1976






Battaglia di Anghiari china 1974- cm 100x70, 1974 (Part.)






Contadini che ballano (da Durer) china -cm. 50x70, 1975








Der reuter -il cavaliere, la morte e il diavolo Da Durer 1513 - china cm. 50x70, 1973








Studio per il Barone di Munchausen acquaforte- mm. 244x 324, 1974 (80 esemplari)






Donna con gallo- china- cm. 50x70, 1975







Donna-gomitolo- china- cm. 50x70, 1975











Studio per una favola acquaforte- mm.247x310, 1974 (30 esemplari)






Studio per una figura-china cm. 50x70, 1975





Opere recenti





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Labirinti





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Torre di Babele








SPAZIO OPHEN VIRTUAL CON/TEMPORANEO : " LA MOSTRA TUTTA VIRTUALE "

UNO SPAZIO SEMPRE APERTO






SPAZIO TEMPORANEO ARCHIVIO OPHEN VIRTUAL ART

"LA MOSTRA TUTTA VIRTUALE"
E' un vero e proprio spazio digitale, che permette al visitatore di godere delle opere esposte. E' l'Archivio Ophen, fra gli archivi di arte contemporanea digitali che apre ora le sue porte virtuali con un vero vernissage online. Protagonisti diversi artisti Italiani selezionati, che espongono le loro opere proprio attraverso le pagine del sito, dove possono far conoscere meglio la loro arte e le loro esperienze.






con

ROBERTA FANTI

GIUSEPPE CELI

BRUNO SAPIENTE

da venerdì 11 settembre a sabato 31 ottobre 2009


APPUNTI: 
TRE ARTISTI  A  CONFRONTO


L'Archivio Ophen Virtual Art Gallery presenta Roberta Fanti, Giuseppe Celi e Bruno Sapiente,tre artisti di generazioni, latidudini, età e ricerca creativa molto diversi ma  accumunati da  un modo di fare arte del tutto  personale e convincente. Con questa prima Collettiva, l' Ophen Virtual Art Gallery inizia l'attività sperimentale proponendo le opere in modo virtuale di alcuni  artisti  ritenuti interessanti e di grande interesse .




Visita la Galleria Virtuale:




Sala 1










ROBERTA FANTI






opere:






2006, roberta fanti, the martyr, stampa lambda su plexiglass e alluminio, cm.50x60h (2 pannelli)








2008, roberta fanti, resurrection(5), stampe lambda su dibond, cm. 50x153h (misura totale)










2008, roberta fanti, resurrection(3), stampe lambda su dibond, cm. 177x50h (misura totale)









2008, roberta fanti, anatomy of one death (1), stampe lambda su dibond, cm. 30x25h (5 pannelli)









2008, roberta fanti, resurrection(1) stampe lambda su dibond, cm. 350x350h (misura totale)








2009, roberta fanti, resurrection (9), stampa laser su dibond, cm.54x145h









2009, roberta fanti, resurrection (8), stampa laser su dibond, cm.50x100h







CONSULTA LE OPERE DI ROBERTA FANTI:

http://www.robertafanti.com/opere.html

http://www.exibart.com/profilo/index.asp?nickname=roberta.fanti
http://www.robertafanti.com/


per eventuali contatti :
si prega di contattare tramite e-mail personale l'artista presentato.
Roberta Fanti: info@robertafanti.com


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Sala 2






GIUSEPPE CELI









opere:



indumenti appesi nello studio - olio su tavola cm. 100x80 2003







Stampa su forex + serigrafia
Collezione privata - Private collection







Stampa su forex + serigrafia
Collezione privata - Private collection









Stampa su forex + serigrafia
Collezione privata - Private collection






Stampa su forex + serigrafia
Collezione privata - Private collection








lastra di zinco, ferro, legno, smalto










olio su multistrato e juta









olio su juta, legno e ferro









lastra di zinco, plastica, legno, smalto








lastre di zinco, juta, ferro, legno, smalto




CONSULTA LE OPERE DI GIUSEPPE CELI:

Mixed Technology
http://www.giuseppeceli.it/nuovagalleria_nm2.html

Combine Paintings
http://www.giuseppeceli.it/nuovagalleria_nm0.html
http://www.giuseppeceli.it/
http://www.exibart.com/profilo/index.asp?nickname=Giuseppe_Celi



Per eventuali contatti :

si prega di contattare tramite e-mail personale l'artista presentato.
Giuseppe Celi: info@robertoceli.it
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SALA 3















Bruno Sapiente











Opere:






Solo....alcuni punti Altezza: 102 cm Larghezza: 122 cm 1992







Inserti N. 33 1999











Inserti N. 31 Altezza: 118 cm Larghezza: 153 cm 1999






Senza titolo Altezza: 88 cmLarghezza: 69 cm 2003








In Verticale Altezza: 102 cm Larghezza: 122 cm 2003





Nel mezzo Altezza: 45,8 cm Larghezza: 38,3 cm 2000-2004








Racconto ripetuto Altezza: 70,2 cm Larghezza: 50 cm 2004








La grande ombra TECNICA MISTA SU TELA 170 cm 240 cm 2004-2006



"APPUNTI n 4"-2005/2006- Tecnica mista su tre tele assemblate, cm 40 x 190 (51,5 x 202






APPUNTI N° 5 2006-2007 , tecnica mista su due tele assemblate - cm 202x41,5





CONSULTA LE OPERE DI BRUNO SAPIENTE:

http://www.arsvalue.com/webapp/artista/12799049/bruno-sapiente.aspx

http://www.exibart.com/profilo/index.asp?nickname=BRUNOSAPIENTE
http://viewmorepics.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewPicture&friendID=318010019

Per eventuali contatti:
si prega di contattare tramite e-mail personale l'artista presentato.


bruno sapiente@libero.it