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domenica 7 febbraio 2021

Demetrio Paparoni / Riflessioni sulla depressione degli artisti e della sessualità nell'arte





La pagina dell’arte del Domani a cura di Demetrio Paparoni ospita oggi un articolo di Elena Di Raddo dedicata alle strategie di controinformazione degli artisti e alcune riflessioni di  Manuela Gandini  sulla depressione della sessualità nell’arte, dopo il declinare delle esperienze trasgressive degli anni 60 e 70.


Segui Demetrio Paparoni   su demetriopaparoni.com



DOMANI

Giornale  DOMANI di oggi 7 febbbraio 2021  


Il vero e il verosimile nell'arte 

L’uso del web e dei social ha cambiato il modo di rapportarci con ciò che è vero e ciò che è falso. Questo è avvenuto in tutti gli ambiti della nostra esistenza e anche nell’arte. Su Domani in edicola questa mattina Elena Di Raddo racconta attraverso alcuni esempi il modo in cui gli artisti hanno affrontato questo tema, in particolare nell’ambito della comunicazione politica. L'articolo analizza come dalle pratiche artistiche degli anni Sessanta e Settanta, che svelavano le logiche occulte dei mass media, si sia passati a indagini che penetrano in modo più subdolo la realtà, confondendo vero e verisimile. Esattamente come avviene nella società postmediale.

 

 


Elena Di Raddo insegna storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia. 
 
Didascalia: Ketty La RoccaLa guerriglia, 1964-1965.
Courtesy e © Ketty La Rocca Estate by Michelangelo Vasta




Arte e liberazione sessuale

 


Nella stessa pagina Manuela Gandini propone un viaggio nell’America degli anni settanta soffermandosi su alcune performance incentrate sul linguaggio del corpo: dalle masturbazioni di Vito Acconci alla Sonnabend Gallery di New York, per inseminare lo spazio dell'arte, all'happening,  orchestrato da Yayoi Kusama sul ponte di Brooklyn con uomini e donne nudi per protestare contro la guerra in Vietnam, fino al set allestito da Spencer Tunick nel 2019 a New York, davanti alla sede di Facebook, per protestare contro la censura dei nudi d’arte sulla piattaforma. L’analisi vede il corpo come soggetto politico della contestazione.


Manuela Gandini, critica d'arte e saggista, insegna Critical Writing alla NABA di Milano. 

Didascalia: Spencer Tunick, New Paltz 2, Chromogenic print (c-print) mounted on Plexiglas, 89.37 x 70.85 in. (227 x 179.96 cm.). Courtesy l'artista e Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea, Milano. © Spencer Tunick




 

Domani del 1 febbraio 2021



 
Il diavolo nell'arte di ieri e di oggi
 
 
 
 
Edito in Italia nel 2017 da 24 Ore Cultura, il mio libro sul diavolo nella storia dell'arte di ieri e di oggi è stato pubblicato nel 2019 in francese da Cernunnos con il titolo Infernal/Histoire illustré du diable e in inglese da Abrams Books con il titolo The Art of the Devil /An Illustrated History.
 
Qui la recensione della critica londinese Aida Amoako apparsa su Hyperallergic.

 

Alcuni articoli nelle domeniche precedenti 

 
 
 
Andy Warhol
 
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Arte contro Trump
 
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arte e censura
 
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Pagina segnalata da Archiviophenvirtualart di Salerno



domenica 17 giugno 2018

IVANO TROISI / "PRIMA" - Galleria Nicola Pedana, Caserta





FINO AL  15.VI. 2018

IVANO  TROISI 

“PRIMA”

Galleria Nicola Pedana, Caserta


Ivano Troisi, Prima, 2018, veduta dell'installazione Galleria Nicola Pedana



Finissage della personale  di Ivano Troisi,  dal titolo “Prima”, negli spazi della Galleria Nicola Pedana a Caserta. Un ciclo di nuove opere in stretto rapporto con il parco della Reggia con una ricerca incentrata sulla natura a indagare i suoi intimi processi da sempre al centro degli interessi dell’artista. Un profondo e assiduo contatto e confronto con gli elementi della natura col fine di raccoglierne gli umori, le tracce, utilizzando opportunamente diverse tecniche tra cui il frottage, ottenuto grazie allo sfregamento della grafite su tela sovrapposta a un tronco d’albero. una sorta  di cosciente rilevamento  della natura capace di evidenziare  una sua  intima presenza/essenza. Di fatto, memoria e natura  attraversano tutta la mostra con opere in stretta connessione tra loro. Non a caso, presenta in una parte dello spazio della galleria un “wall drawing”, con la traccia  leggera a grafite di una silhouette di un albero della Reggia e al centro dello spazio espositivo, a colloquio, un tronco di castagno della Reggia divenuto quasi una colonna. Da diversi anni, il giovane artista salernitano lavora insistentemente sulla riflessione del fare, sulla sperimentazione e anche sulla manualità tra natura e rivelazione. Bisogna da subito rilevare il rapporto molto forte che Ivano Troisi  ha con la natura, una necessità primordiale a  interagire con essa e a rilevare per  tracce di senso l’intima natura.

In questi ultimi decenni, purtroppo, si è assistito a una profanazione della natura raccontata per interventi sovversivi e spesso provocatori  e devianti, come si sono lungamente sperimentati  con la Land Art negli anni 70’ in poi, sovversivi  e laceranti  in attrito ad un ordine naturale. Troisi, a differenza di tanti altri artisti della sua generazione, preferisce convivere dentro il paesaggio in modo rispettoso, tra alberi secolari e i resti di ciò che erano e non sono più, seguendo le leggi della natura, le variazioni e i cambiamenti temporali in un rapporto profondo e nello stesso tempo nuovo. Un bisogno direi primario allo scopo di evidenziare le lente ma continue  e sofferte variazioni come possibili immagini di un nascosto e nuovo paesaggio. La natura, alla fine,  diventa l’elemento catalizzatore di nuove scoperte, di possibili altre visioni. Per tale motivo, Troisi, oggi, non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte, ma ricopre il ruolo di mediatore tra la rilevazione di un’idea (la sua) e colui che la osserva. Insomma, un “sensitivo osservatore” e raccoglitore di silenziosi svelamenti rivelati per tracce e per frammenti lirici. In fondo, il naturalismo implica la più grande disponibilità dell’artista e la massima apertura mentale, snaturando il meno possibile il dato reale con l’intendo di instaurare un “rapporto profondo” con il mondo naturale, forse anche per tentare di recuperare zone di immaginario ormai quasi perduto. Alla fine, la “mimesi del frottage” come strategia operativa diventa la prerogativa essenziale e “sensibile” per dialogare con essa. Entrare per lui nella natura vuol dire attivare un dialogo necessario utilizzando tutte le abilità e le strategie possibili, con l’artista totalmente immerso in quella “simbiosi” di natura e sensibilità alla ricerca della nascosta  armonia che governa il tutto. La realtà dell’immagine che ne viene fuori coincide perfettamente con la realtà della natura; una natura profonda, delicata, sospesa nella sottile vertigine della suggestione e dello svelamento.

Sandro Bongiani   
Mostra visitata il 19 aprile 2018





Biografia dell’artista

Ivano Troisi nasce a Salerno nel 1984, dove attualmente vive e lavora. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, il suo lavoro parte dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano le trasformazioni e mutazioni. Tra le sue mostre personali, si ricordano quelle di Palazzo Genovese, Salerno (2007), Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, a cura di Namanja Cvijanovic e Maria Adele Del Vecchio (2014), Tiziana Di Caro, Salerno (2012 e 2014) e Leggerezza della terra, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, un progetto della Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi di Arte Contemporanea, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zulian (2014). Sempre nel 2014 Troisi è stato nominato per il Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da Il Resto del Carlino e Quotidiano.net, nell’ambito di Arte Fiera Bologna. Nel 2017 ha preso parte al programma di residenze per artisti BoCS Art Cosenza. È presente nella collezione “Doni” – Imago Mundi Luciano Benetton Collection, a cura di Chiara Pirozzi, e nell’Atlante dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo Trione (Electa, 2017). Galleria Nicola Pedana Caserta “Prima” mostra personale con testi di Luca Beatrice e Alessandra Troncone.




Le opere di Ivano Troisi

Ivano Troisi, Ricordo 0, 2018. Grafite su cotone. 60 x 60 cm. Fotografia di Vincenzo Pagliuca. Courtesy l’artista.


Galleria Nicola Pedana, Ivano Troisi, ricordo 2018 grafite-su-tela. part.



Ricordo, 2018, graphite su tela 250x160cm 2018 - Courtesy l’artista



Ivano Troisi, Prima, 2018, veduta dell'installazione Galleria Nicola Pedana




Dal 7 aprile al 15 giugno 2018
Ivano Troisi “PRIMA”
(Mostra prorogata al 15 giugno 2018)

Galleria Nicola Pedana
Piazza Matteotti 60 81100 Caserta IT
Tel 0823322638 mobile 3926793401